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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Caserta. Per tutta l’estate visite speciali alla Reggia per scoprire gli Appartamenti reali

Ogni giorno, per tutta l’estate, alle ore 9,30 e alle 12 i percorsi di visita in italiano per gruppi; il sabato alle ore 11,30 il tour anche in lingua inglese a cura degli operatori dei servizi educativi di Opera Laboratori.
Alla Reggia di Caserta è possibile rivivere il sogno di re Carlo di Borbone trasformato in realtà grazie all’estro di un architetto geniale: Luigi Vanvitelli. Ogni giorno, alle 9.30 e alle 12, sono previste, infatti, delle visite educative programmate di gruppo in lingua italiana agli Appartamenti Reali, della durata di circa un’ora e mezza, al costo di 10 euro a persona (non incluso nel costo del biglietto di ingresso) per un massimo di 20 partecipanti.
I percorsi a cura degli operatori dei servizi educativi di Opera Laboratori, con le stesse modalità, sono disponibili anche tutti i sabati alle ore 11,30 con visite in lingua inglese. I percorsi speciali alla scoperta degli Appartamenti Reali si attiveranno con un minimo di 4 partecipanti.
È possibile prenotare scrivendo a caserta@operalaboratori.com oppure chiedere la disponibilità direttamente in loco. Ricordiamo che gli orari di visita sono dalle 8,30 alle ore 19,30 (ultimo ingresso alle 18,15).
La visita al Parco Reale e al Giardino Inglese non è inclusa nel percorso e può essere effettuata in autonomia o con il supporto dell’audioguida.
L’intento dell’iniziativa è quello di accompagnare per tutta l’estate i visitatori e potergli offrire un’immersione nel Palazzo Reale che, dall’inizio dei lavori il 20 gennaio del 1752 domina il Parco con i suoi 45mila metri quadrati di superficie e le sue 1200 stanze. Il Palazzo Reale di Caserta è tra le dimore reali più prestigiose d’Europa, sintesi perfetta delle arti.
Ricordiamo che al termine della visita guidata sarà possibile accedere, con lo stesso biglietto del Palazzo Reale, anche alla mostra “Visioni” che fino al 13 ottobre arricchisce i nuovi spazi della Gran Galleria. I progetti “Attraversamenti” di Luciano D’Inverno e “Genius et Loci – La drammaturgia dello sguardo” di Luciano Romano raccontano l’opera, il genio creativo e l’ingegno illuminato di Luigi Vanvitelli.
La mostra è visitabile nei giorni di apertura del Museo, dalle 8,30 alle 19,30 con ultimo accesso alle 18,30. Chiusa nelle giornate di gratuità. L’accesso è consentito ai titolari delle diverse tipologie di biglietto Parco+Appartamenti e Appartamenti e di abbonamento ReggiaCard 2024.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘Architettura Open House’ da mercoledì a sabato per scoprire buona parte del centro

Al via mercoledì 19 giugno, fino a sabato 22 giugno, AOH 2024, Architettura Open House, adatto a tutti, per scoprire luoghi e abitati napoletani nelle zone Chiaia, Centro e Vomero, con appuntamenti a orari differenti tra studi, cantieri o case di architetti.

Tre sono gli appuntamenti previsti per mercoledì a partire dalle ore 11.00 con il primo Napoli Vista dal Mare.

Una panoramica della città con racconto dell’ingegnere Ugo Brancaccio dello studio b5, dove saranno individuati e contestualizzati, i luoghi più significativi di Napoli protesa sul mare. L’evento in collaborazione con Rada Hotel, e la sua flotta con esclusivo servizio hotel a bordo apre il tour a tema architettura a Napoli dal 19 al 22 giugno 2024, e appuntamenti itineranti gratuiti, nelle zone Chiaia, Vomero e Centro. In visita a un cantiere, la casa o lo studio di un architetto, nell’itinerario pensato appositamente per Napoli, e con proposte volutamente eterogenea, e interessanti (Itinerario pubblicato sulle pagine social, facebook ed instagram Architettura Open House,  e sul sito architetturaopenhouse.it).

Architettura Open House alla VII° edizione, organizzato dall’Associazione Brillart, ha il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia (che riconosce i CFP agli iscritti che partecipano agli incontri, uno per ogni appuntamento)  e dell’Oice- Confindustria, in collaborazione con Studio Trisorio e MielePiù.

Attesi e collezionati i braccialetti d’artista quest’anno realizzati dall’architetto e artista Stefano Mango, che ha disegnato la sirena Partenope stilizzata e serafica protagonista su un fondo bianco azzurrato di grande effetto. Mango tra l’altro partecipa all’itinerario con il suo studio mercoledi 19 giugno ore 17.00/20.00 in Largo Ferrandina n. 1, Napoli.

Un luogo magico, una sorta di pensatoio, dove l’architetto mette insieme progetti e sogni, che come in questo caso condivide con gli ospiti. Particolarmente sentito è il tema della sostenibilità, nonché della scelta di supporti tecnologici all’avanguardia, con la partecipazione di studi che lavorano privilegiandoli, tra cui quest’anno  mercoledi 19 giugno, ore 15.30/18.30 l’architetto Michele Piccolo, presso Mielepiù, shoroom di riferimento per architetti e ingegneri, in via dei Mille n. 40, Napoli.

Qui l’architetto Piccolo racconterà la tecnologia Matterport dall’impareggiabile chiarezza visiva 3D, che semplifica la gestione dei progetti in ogni fase di progettazione e costruzione, utilizzando come esempio un suo cantiere abitazione privata.

Tra gli appuntamenti di giovedi 20 giugno, alle ore 12.00/14.00 Od’A Officina di Architettura, architetti Giovanni Aurino e Alessandra Fasanaro che apriranno il cantiere finito “Residenza Scale Napoletane” in Via Girolamo Santacroce n. 15, Napoli.

Trasformazione creativa di un abitato su diversi livelli, con atmosfere mediterranee e materiali campani dal basolato alle maioliche, tra terrazzi, vetrate, volte alte, e scale. Il professor Aldo Capasso Architetto e Artista sempre il 20 giugno dalle ore 18.00/20.00 presenta sia il suo studio/La Stanza dell’arte in via Annibale Caccavello n. 59/b, oltre alla sua casa/Pinocchioteca nella stessa strada via Caccavello, ma al civico n. 12/L, il cui grande soggiorno è tappezzato da opere dedicate a Pinocchio.

Ed ancora lo studio Ars Constructa di Alfredo Ciollaro e Manuela Tirrito, il 20 giugno ore 18.30/21.00 apriranno la loro abitazione/ studio in via Cilea n. 136. Una casa in divenire, dove si sperimentano novità e tecnologie, dalla domotica di ultima generazione ai componenti d’arredo studiati per le zone relax, palestra a cinema. Un viaggio nella progettazione e nelle scelte in fase di ristrutturazione, nonché nelle implementazioni e modifiche in corso d’opera e negli anni. 

Da Mt-a dell’architetto Mario Toraldo, con gli Architetti Ginevra Marinelli e Mara Auriemma appuntamento previsto per venerdi 21 giugno dalle ore 17.00/19.00 nel cantiere in Piazza Calenda n.15, cuore del centro storico, dove il progetto in un appartamento di quattro camere, con finalità di accoglienza turistica, affittacamere, ha raggiunto l’obiettivo di ristrutturazione dell’’ambiente, valorizzandolo e integrando al contesto architettonico, lo studio termico basato sul miglioramento energetico utilizzando tecnologie e materiali all’avanguardia.

L’architetto Alessandro Ciollaro, sempre venerdi 21 dalle ore 18.00/20.00, presenta il cantiere/case vacanza, in Via dei Tribunali n. 175, Palazzo Cybo, precedentemente del principe Traetta. Al quarto piano senza ascensore l’immobile è di cinquanta mq, suddiviso in due unità completamente autonome con cucina e lavanderia, affacciate a sud, su via dei Tribunali, dove la muratura è in tufo e mattoni rossi e la scelta di un design moderno completa il lavoro.

Chiude il tour l’appuntamento con l’architetto Maria Luisa Kitsman, sabato 22 giugno dalle ore 10.30/12.30. Il progetto Casa delle Carrozze è attualmente un cantiere, destinato a casa vacanza, e un tempo adibito a casa del portiere, all’interno del Palazzo marchesale Venusio di Turi, costruito a fine ‘700. Interessante scoprire che la casa lasciava il lato sinistro alla funzione di stalla per i cavalli e il lato destro come ricovero per le carrozze.

(Annlisa Tirrito – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

LA PAROLA DI OGGI E’ Dischiudere di-schiù-de-re (io di-schiù-do) SIGNIFICATO Aprire appena e lentamente; scoprire, rivelare, mostrare






Dischiudere

di-schiù-de-re (io di-schiù-do)

SIGNIFICATO Aprire appena e lentamente; scoprire, rivelare, mostrare

ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal latino discludere ‘squarciare, separare’, derivato di claudere ‘chiudere’ col prefisso dis- che indica separazione.

  • «Si sono dischiuse delle possibilità impensate.»

A pensarci è un  strano. C’è il chiudere, c’è l’aprire, e la logica ci dice che dovrebbe bastare così. E invece no, abbiamo il dischiudere. Come si colloca non un semplice contrario ma proprio un negativo di chiudere? Che effetto fa E un ‘disaprire’ c’è o c’è mai stato?
Iniziamo con questo rilievo semplice: ‘dischiudere’ è una parola di grazia . Infatti nel nostro modo ciabattone di esprimerci non ricorre quasi mai. Ma entriamoci con attenzione perché troveremo delle difficoltà insolite.

Dobbiamo notare subito che non si tratta di un’invenzione dell’altro ieri — il verbo discludere esiste già nel latino classico — e però questa parola è stata riletta in modo diverso, in italiano. Discludere imperniava i propri significati su uno , un separare, con un carattere poetico davvero avanzato. Pensiamoci: che un ‘chiudere’ sia volto con un prefisso di separazione in uno squarciare, in uno , è concettualmente complesso. Ma possiamo spiegare il fenomeno così: sappiamo bene che la chiusura è anche separazione (la porta che si chiude separa due ambienti); la chiusura che separa in effetti spacca in due, e spaccando apre e squarcia. Una meravigliosa potenza di pensiero, ma l’italiano si muove altrimenti e recepisce questo prestito ponendo accenti diversi.

Il dischiudere è un aprire: c’era qualcosa di chiuso, e quindi di serrato, o inaccessibile, od , e una forza interviene per separare ciò che stretto insieme chiudeva. Con  o con fatica allarga uno spiraglio che svela e manifesta. Capiamo bene che siamo davanti a un’osservazione sottile, e insieme potente.
Se apro una porta, la figura del gesto non si porta dietro sfumature particolari — la  è  e asciutta. Se dischiudo una porta, l’accento ancora fortissimo è sulla chiusura, una chiusura che s’incrina, che si spacca, ma che in qualche misura regge. Ancora siamo prossimi a uno stato di chiusura (il dischiudere non è certo uno spalancare) ma la  c’è — c’è lentezza e misura, in questa azione che rovescia la serratura.

Il dischiudere ha un fratello. Lo schiudere è un esito popolare del discludere, più agile come gli  popolari tendono ad essere — eppure, notiamolo, viene ad essere: anche in una lingua orale e quotidiana spicca la necessità di un verbo che indichi l’aprire appena e lentamente. Certo il dischiudere ha un’aria più  e , meno smussata dal tempo e dalle urgenze della lingua; ma questa coppia ci testimonia la versatilità del concetto, le virtù espressive che hanno le parole costruite in negativo, anche e soprattutto nell’area vasta della . Un segreto che venga aperto, una via aperta, un panorama aperto hanno qualcosa di , prosaico ed esaurito, ormai privo del  e del piacere della scoperta. Ma un segreto dischiuso, una via dischiusa, un  dischiuso hanno la meraviglia di un impedimento che si , un consenso, un permesso, uno stendere ancora ricco di promesse indecifrate.

Quella del dischiudere è una lingua . Con immediatezza conferisce al nostro discorso una ricchezza d’impressioni, e trasmette la sensazione di una ricercatezza piena di riguardo per chi legge e ascolta. Davvero una risorsa .

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Liguria da scoprire con il libro ‘Il Golfo dei Poeti – A spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro’:

“Il Golfo dei Poeti – A spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro” è un invito a immergersi nella magia di un angolo unico della Liguria.

Lerici, San Terenzo e Tellaro sono tesori nascosti lungo la costa del Golfo dei Poeti.

Le pagine di questo libro vi condurranno per mano attraverso vicoli acciottolati, porticati antichi e lungomari incantevoli.

Esplorando gli scorci panoramici che hanno ispirato le opere di poeti del calibro di Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, avventurandosi in un viaggio che abbraccia la ricchezza culturale di queste terre bagnate dal mare Ligure.

Sinossi del libro Il Golfo dei Poeti – A spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro

Benvenuti nel cuore incantevole del Golfo dei Poeti, dove il mare azzurro si sposa con i pittoreschi borghi di Lerici, San Terenzo e Tellaro.

Questa guida è scritta con amore da chi chiama questo angolo di paradiso la propria casa, offrendo ai visitatori uno sguardo privilegiato e autentico.

Attraverso le pagine di questo libro, viaggerete per gli stretti carugi di Lerici, ammirando il castello che domina il paesaggio e le sue spiagge tranquille che invitano al relax.

San Terenzo, con la sua elegante passeggiata sul lungomare e la spiaggia dorata, vi accoglierà con il suo fascino senza tempo.

L’avventura continua a Tellaro, un borgo incastonato tra le rocce, dove il tempo sembra essersi fermato.

Scoprirete gli angoli segreti di queste località, i vicoli suggestivi e i percorsi panoramici per fare trekking sul Golfo.

Le foto scattate da Ruggero Morisco aggiungono un tocco di poesia visiva a ogni pagina, catturando la bellezza intrinseca di questo luogo magico.

Le sue immagini trasmettono l’anima e lo spirito del Golfo dei Poeti, trasportando i lettori in un viaggio visivo indimenticabile.

Se siete alla ricerca di una guida autentica e appassionata per esplorare il Golfo dei Poeti, questo libro vi condurrà in un viaggio coinvolgente, offrendovi una prospettiva locale che renderà la vostra visita un’esperienza indimenticabile.

Sara Bontempi, biografia dell’autrice

Sara Bontempi, nata in provincia di Varese nel 1979, attualmente vive in Liguria, nel Golfo dei Poeti.
Sposata con Ruggero, il fotografo del libro, con cui gestisce il travel blog Iris e Periplo Travel, dove condividono la loro passione per i viaggi.

Lavora come promoter editoriale, offrendo servizi e promozione ad autori e artisti.

Il suo racconto “Sugamo, la Tokyo dei pensionati” è stato scelto per la raccolta “Giappone Desire – Letture per innamorarsi del Sol Levante” (2023) pubblicato da Idrovolante Edizioni.

Un altro suo racconto è stato scelto e pubblicato nell’antologia Racconti Vol.3 Alcova Letteraria Quarta Edizione (2023).

“Il bacio sulla fronte” (2023) è il suo primo romanzo, scritto con il cuore e i bei ricordi dei tempi andati.

Presente al Salone del Libro di Torino 2024 per il firmacopie del romanzo, presso lo stand della casa editrice.

Ha pubblicato il libro di ricette “Cucina senza frontiere: Viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio” (2024) in self publishing.

“Il libro Golfo dei Poeti, a spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro”, scritto da Sara Bontempi con le foto di Ruggero Morisco, è un Independently published di Amazon.

Link d’acquisto: https://amzn.to/3SaiOhh/

(Sara Bontempi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Conoscere la missione per scoprire l’evangelizzazione in cammino

Nel manifesto della Giornata missionaria mondiale di quest’anno padre Christian Carlassare, vescovo di Rumbek in Sudan e vittima nel 2021 di un attentato, cammina nella brousse per raggiungere Papa Francesco (nella sua visita al Paese africano del febbraio scorso). Sui suoi passi, lo slogan “Cuori ardenti, piedi in cammino” che è anche il titolo dell’editoriale con cui don Giuseppe Pizzoli, direttore generale di Missio, apre l’Animatore Missionario, strumento per divulgare il materiale per l’animazione dell’Ottobre missionario prodotto dalla Fondazione Missio per le parrocchie e i gruppi missionari sul territorio, scaricabile dal sito www.missioitalia.it.
Tra i materiali che arricchiscono questo numero dell’Animatore, troviamo anche un approfondimento della biblista Rosalba Manes sulle suggestioni racchiuse nel testo evangelico dei discepoli di Emmaus che privilegia il tema del “viaggio” come metafora della vita e offre una serie di indicazioni preziose per ripensare la necessità di avviare i giovani al discernimento. Tra le riflessioni segnaliamo quella di don Ezio Falavegna, docente di Teologia pastorale alla Facoltà teologica del Triveneto e le testimonianze di missionari sul campo come quella di don Sandro Corazza missionario nel Nord est del Brasile per 23 anni; del comboniano padre Daniele Moschetti impegnato da quattro anni tra i migranti a Castelvolturno (Ce).
Per quanto riguarda l’animazione si parte dalla scansione dei temi liturgici per le messe domenicali delle quattro settimane del mese di ottobre. Per la Giornata del 22 ottobre vengono proposti i testi per animare una Veglia di preghiera, in cui si ricordano i missionari, religiosi o fidei donum provenienti anche dalle nostre diocesi ed inviati ad annunciare il Vangelo nel mondo. Ci sono poi l’Adorazione eucaristica, e il Rosario missionario, scaricabili da www/missioitalia.it/category/conoscere/giornate-missionarie-conoscere/.
Sul canale Youtube della Fondazione Missio e sulla piattaforma Vimeo sono scaricabili gratuitamente nove video realizzati da “Luci nel mondo”: oltre al video ufficiale dal titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino” realizzato ad Assisi con i commenti di don Pizzoli, il secondo è dedicato alla lotta del popolo indigeno maxuxi in Roraima (Brasile) e dei missionari che li accompagnano; il terzo racconta di John Bradburne, incredibile figura di laico missionario inglese che spende la sua vita fino al martirio in Zimbabwe nel lebbrosario di Mutemwa; il quarto video è dedicato a padre Norberto Pozzi, missionario carmelitano, gravemente ferito da una mina in Centrafrica; il quinto video racconta di Melania Nyamukuwa, assistente sociale al St Albert’s Mission Hospital in Zimbabwe che fa chilometri ogni mese per curare i malati; nel sesto video don Riccardo Giavarini parla della sua vita e dell’impegno per i minori in Bolivia; nel settimo don Beniamino Resta è testimone del lavoro nero nelle periferie di San Paolo del Brasile, mentre l’ottavo video è stato girato in occasione del 15esimo incontro delle Comunità Ecclesiali di Base (Cebs) del Brasile. Per chiudere “Meno lamenti e più missione”, una riflessione di mons. Erio Castellucci, vice presidente della Conferenza episcopale italiana.

 

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Torrecuso (BN). Sabato ‘AperiJazz’ per scoprire il territorio e i suoi favolosi prodotti con la musica dei ‘Fiesta Latina’

I ‘Fiesta Latina’ suoneranno le meravigliose note del latin jazz alla ‘Tenuta La Fortezza’ di Torrecuso, in provincia di Benevento, sabato 14 ottobre in occasione dell’AperiJazz, un evento per scoprire un territorio e i suoi favolosi prodotti.

Il sipario si alzerà alle ore 19.00 quando andrà in scena questo connubio, perfetto, per godersi una serata piacevole con visita in cantina, una passeggiata nei vigneti nel segno della spensieratezza e della scoperta di un territorio vocato all’agricoltura in particolare alla produzione di grandi vini.

Un evento per salutare l’estate e godersi questa appendice fatta di sole e temperature piacevoli con un repertorio rilassante quanto coinvolgente e ritmato, dove saranno proposte alcune tra le più belle composizioni degli anni d’oro del jazz. Un trio composto dal sassofonista Umberto Aucone, dal chitarrista Gianluca Bufis e batterista Michele Notariello.

I tre musicisti proporranno un interessante progetto di latin jazz nato nel 2018, dove il “sabor latino” si fonderà alla magia del jazz. Umberto Aucone ha fondato la Sannio International Big Band e il “Basin Street Sax Ensemble”, con il quale ha svolto un’intensa attività concertistica in Italia, in Francia (Parigi, Cannes e Nizza), in America (New York International Festival) e in Canada (Toronto e Montreal).

Ha partecipato a importanti produzioni del Teatro San Carlo di Napoli tra cui “Porgy and Bess” e “Un americano a Parigi”. Gianluca Bufis, chitarrista e bassista, ha collaborato con musicisti come Paolo Fresu, Chuck Findley, Ettore Fioravanti, Vinicio Capossela e Gianni Morandi ma anche con Alessandro Haber e Giorgio Bracardi. Realizza artigianalmente gli strumenti musicali che utilizza nei live e in studio.

Michele Notariello è senz’altro tra i più conosciuti e apprezzati batteristi jazz del Sannio. Ha partecipato a importanti eventi nazionali e internazionali, ha collaborato con artisti come Giovanni Amato e Antonio Caps ed è un vero e proprio punto di riferimento per moltissimi giovani talenti.

Quindi sabato sera alla Tenuta ‘La Fortezza’ di Torrecuso gli enoturisti non solo potranno degustare eccellenze enogastronomiche ma anche per ‘immergersi’ nei favolosi filari ai piedi del Taburno.

E’ consigliata la prenotazione al 389.1083361 per avere un ticket d’accesso con il quale sarà possibile gustare un tagliere di selezionati salumi e formaggi della zona e un ottimo calice di vino. Il resto poi lo farà l’affascinante atmosfera esterna della Tenuta ‘La Fortezza’ per godere del panorama mozzafiato del tramonto accompagnato da musica latin-jazz.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Torrecuso (BN). ‘AperiJazz’ alla ‘Fortezza’ ai piedi del Taburno per scoprire il territorio e i suoi favolosi prodotti

Un AperiJazz in una location da sogno, con tante prelibatezze, un vino eccellente e naturalmente buona musica.

Nella meravigliosa ‘Tenuta La Fortezza’ di Torrecuso, in provincia di Benevento, sabato 14 ottobre dalle ore 19:00 andrà in scena questo connubio, perfetto, per godersi una serata piacevole con una visita in cantina, una passeggiata nei vigneti nel segno della spensieratezza e della scoperta di un territorio vocato all’agricoltura in particolare alla produzione di grandi vini.

Ecco – spiegano gli organizzatori – questo è il modo migliore per salutare l’estate e godersi questa appendice fatta di sole e temperature piacevoli con un sax che offrirà un repertorio rilassante quanto coinvolgente e ritmato, proponendo alcune tra le più belle composizioni degli anni d’oro del jazz.

Bisogna sottolineare che la nostra area , negli ultimi anni, è giunta all’attenzione del mercato e dei consumatori più qualificati, tendendo man mano a conquistare una posizione di prestigio che naturalmente le appartiene. La vocazione del territorio, infatti, è, condizione imprescindibile per una viticultura ed una enologia di qualità: e possiamo affermare senza ottenere smentite che se c’è al mondo un territorio vocato alla viticoltura, questo è sicuramente l’area Taburno.

Questa particolare vocazione è legata a quell’indispensabile legame vino-territorio, che nel Sannio raggiunge i massimi livelli e che è sempre più ricercato dal consumatore evoluto.

Quindi – concludono – aspettiamo numerosi enoturisti il prossimo 14 ottobre non solo per degustare i nostri prodotti e vini, ma anche per ‘immergersi’ nei nostri favolosi filari ai piedi del Taburno”.

E’ consigliata la prenotazione al 389.1083361  per avere un ticket d’accesso con il quale sarà possibile gustare un tagliere di selezionati salumi e formaggi della zona e un ottimo calice di vino.

Il resto poi lo farà l’affascinante atmosfera esterna della Tenuta ‘La Fortezza’ per godere del panorama mozzafiato del tramonto accompagnato da un sottofondo musicale jazz.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Gmg Lisbona. Mons. Attilio Nostro (Tropea): “Scoprire di essere re e regine perché custodi della vita che ci è stata affidata da Dio”

“Come mai la donna, che è la cosa più bella che Dio ha creato, viene vista come un oggetto? Perché il demonio si diverte ad idolatrare un’idea di bellezza deformata e deformante? Perché l’uomo non riesce più a parlare con la propria donna, ma la uccide, la violenta”. Mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, scuote i ragazzi riuniti nella chiesa di Nossa Senhora dos Navegantes, li incalza con una serie di domande complesse, scomode, attualissime. L’allegria e l’entusiasmo cedono per un attimo il passo al silenzio e al raccoglimento. La prima catechesi è una riflessione sull’ecologia integrale, come la intende Papa Francesco, sul senso della vita di ciascuno, sui modelli da seguire. “Perché innamorarsi, qual è l’obiettivo del matrimonio?”, chiede ancora il Vescovo prima di ricordare ai giovani che sono “Gesù e Maria ad insegnarci la vera relazione tra uomo e donna”. “Maria, con coraggio, ha detto sì al progetto di Dio facendo della sua vita un dono”, sottolinea mons. Nostro evidenziando che “a differenza di Eva, che cade nell’inganno del tentatore, Maria crea, genera, offre, ama e perdona”. “Era una ragazza come voi aveva solo 15 anni, eppure ha messo a repentaglio il suo matrimonio, ha rischiato di essere lapidata per adulterio”, spiega il Vescovo ai giovani delle diocesi di Tempio-Ampurias, Ancona-Osimo, Fermo, Trieste e della Calabria. “Sotto la Croce, Maria è padrona di sé stessa perché dona la sua vita e quella del Figlio, per la nostra felicità”, afferma mons. Nostro che aggiunge: “E voi siete padroni dei vostri pensieri, dei vostri atti, dei vostri sentimenti tanto da donarli rendendo felice qualcuno?”. Ecco allora l’invito a “scoprire, in questa esperienza di pellegrinaggio, di essere re e regine perché custodi della vita che ci è stata affidata da Dio”. Senza “vivere da schiavi del peccato, dei pensieri, delle opere e dei sentimenti”.
Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea prende a prestito il titolo delle giornate di catechesi “Rise-up”, alzati, per esortare i ragazzi ad “abbandonare l’uomo vecchio, la vecchia veste per seguire il Maestro, perché seguendo Cristo sulla via della Croce lo si segue anche su quella della regalità”. “Lasciate – continua – che il Signore provochi in voi i moti dell’anima, risuoni con la forza della sua parola, vi insegni ad essere re e regine, perché questo è quello che siamo destinati ad essere: padroni delle nostre vite e servi della vita altrui”. Torna il tema del dono, di cui Maria è emblema, così come la presenta il Vescovo: “quando capirai che della tua vita puoi fare un atto di regalia, capirai che hai un potere che nessuno ha, che solo Dio ha, ovvero il potere di rendere felice, di generare, di creare, di amare”.
Un raggio di sole illumina il grande edificio, costruito appena dieci anni fa a poca distanza dall’avveniristico ponte Vasco da Gama e dal Parque Tejo, luogo che ospiterà la veglia e la messa conclusiva con Papa Francesco. Mons. Nostro saluta i ragazzi che ricambiano con un lungo applauso. Gli spunti offerti vengono raccolti e vanno a costruire quel bagaglio che in questa avventura portoghese va arricchendosi giorno dopo giorno. Poi si torna a cantare, a conoscersi, a scambiarsi emozioni e idee. Con quella “fretta buona che non è ansia, ma il desiderio di portare l’annuncio a tutti”, come sintetizza Marta al termine dell’incontro.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)