Eleonora Duse: toccante ricordo della diva per antonomasia nella ricorrenza centenaria della sua morte
Nell’anno del centenario dalla morte di Eleonora Duse, la Diva per eccellenza, Leggi tutto
'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
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Toccante cerimonia al cimitero per ricordare le vittime del Covid 19, nella ricorrenza nazionale, come reso noto ai propri seguaci su facebook dal sindaco Stefano Giaquinto:
Detto-fatto: preso atto che sarebbe passata “in sordina” anche la festa della Donna, come del resto tante altre ricorrenze sfuggite a un’amministrazione a dir poco “distratta”, in pochi giorni ci ha pensato Attilio Bruno, insieme ad alcuni amici della serie “pochi ma buoni” ad organizzare l’8 marzo in piazza Portavetere una manifestazione utile a sollevare l’attenzione sulle problematiche del gentil sesso, sempre più spesso bistrattato e vituperato da chi invece avrebbe dovuto adoperarsi, sempre e comunque, per proteggerle.
Iniziativa che ha coinvolto, peraltro, anche l’assessore Rosa De Rosa, che finora aveva brillato per assenza, non meno di altri colleghi, ma soprattutto tante signore, giovani o meno, ed anche alcuni uomini pronti a complimentarsi con il benemerito promotore, al quale vanno anche i nostri più sinceri complimenti.
Alla buona realizzazione dell’iniziativa ha collaborato anche la benemerita associazione locale “Pasqualina Insero”.
Per “slide show” fotografico cliccare su una delle foto oppure sdul seguente link: https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2024/03/Caiazzoo-Festa-della-Donna-2024.mp4
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Fernando Alfonso Mangone omaggia Bob Marley nel giorno del suo compleanno attraverso le sue straordinarie tele.
Il pittore omaggia il messaggio di libertà e unità del leggendario musicista attraverso straordinarie tele che catturano l’anima e lo spirito del reggae.
Il pittore Fernando Alfonso Mangone ha reso omaggio al leggendario Bob Marley nel giorno del suo compleanno e a 43 anni dalla sua scomparsa attraverso dieci straordinarie tele che catturano l’anima e lo spirito del gran messaggero della musica reggae.
Marley, figura iconica e ispiratrice di generazioni, continua a vivere nei cuori e nelle menti di milioni di persone in tutto il mondo, e attraverso le sue parole e la sua musica ha diffuso un messaggio di amore, giustizia, uguaglianza, libertà e unità.
In occasione di questo anniversario significativo, Fernando Alfonso Mangone ha creato due opere che catturano l’essenza e l’influenza duratura di Marley. Con una tecnica sorprendente e una profonda comprensione dell’eredità di Marley, Mangone ha reso omaggio al grande artista raffigurandolo in modo iconico, trasmettendo la sua energia e il suo messaggio universale attraverso i colori e i tratti delle sue pennellate.
Il pittore, riflettendo sul suo incontro con l’influenza di Marley, ha dichiarato: “Durante un viaggio da Firenze a Berlino nel 1984 per una mostra, ho fatto un viaggio ascoltando la sua musica. La sua musica ha permeato la mia arte, ispirandomi profondamente. Le mie tele dedicate a Bob Marley rappresentano per me non solo un omaggio all’indiscussa icona della musica reggae, ma anche un’esplorazione dell’intersezione tra musica e arte come potenti mezzi di dialogo interculturale e di resistenza.
La musica di Bob Marley è stata e continua ad essere un’arma di resistenza sonora, un messaggio di libertà e un inno alla fratellanza universale. Attraverso le sue canzoni, Marley ha promosso valori di pace, uguaglianza e giustizia, sfidando le prevaricazioni e le discriminazioni. Con le mie opere, cerco di trasmettere questo messaggio di libertà e speranza, celebrando il lascito di Marley e il suo impegno civile.
In un mondo segnato da divisioni e conflitti, credo fermamente nel potere unificante della musica e nell’importanza del dialogo senza barriere, a favore delle minoranze e della pace. Il progetto artistico dedicato a Bob Marley è per me un’opportunità straordinaria per esplorare non solo la sua musica, ma anche la sua filosofia di vita, fondata sulla ricerca della pace e dei diritti umani. In un momento in cui il suo messaggio di ‘One world, one love’ risuona più che mai, spero che le mie opere possano contribuire a diffondere un messaggio di pace e di unità attraverso il linguaggio universale della musica”.
Le opere di Fernando Alfonso Mangone non solo celebrano il pensiero di Bob Marley, ma servono anche come un invito a riflettere sul potere trasformativo della sua musica e del suo messaggio. Attraverso il suo pennello, Mangone cattura l’essenza di Marley come un simbolo di resistenza, di speranza e di cambiamento.
Le due tele, che ritraggono Bob Marley con la sua carismatica presenza e la sua intensa espressione, sono un tributo visivo alla grandezza di un uomo che è stato non solo una leggenda musicale, ma anche un profeta, un pacifista e un attivista politico.
(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Sabato 27 gennaio 2024 verrà celebrata la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
Come è ormai consolidata tradizione Assostampa Caserta, Ucsi e Ufficio Comunicazioni sociali della Curia di Caserta promuovono l’abituale incontro con il Vescovo della Diocesi, monsignor Pietro Lagnese.
Questo il programma
Alle ore 12.30 nella Cappella dei Giornalisti (Cappella del Seminario), in piazza Duomo, il Vescovo celebrerà la santa Messa riservata ai giornalisti; a conclusione del sacro rito verranno consegnati i tradizionali riconoscimenti ai Senatori della Stampa Casertana.
Seguirà alle ore 13.30 l’agape fraterna nel Refettorio del Seminario Vescovile.
Quindi alle 16 i partecipanti si sposteranno nella adiacente sala della Biblioteca per la conclusione della giornata con la consegna dei Premi Buone Notizie-Civitas Casertana 2024, giunti alla quindicesima edizione.
Il premio come è noto, intende segnalare all’opinione pubblica giornalisti e comunicatori che, nella loro carriera e nell’impegno quotidiano, fanno prevalere con intelligenza e professionalità la Notizia nella sua oggettività, completezza e correttezza, e, soprattutto, sanno informare e promuovere le tante “buone” notizie della vita quotidiana.
La partecipazione al Premio varrà per i giornalisti come credito formativo professionale riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.
Per comprensibili ragioni logistiche i giornalisti interessati possono confermare all’Assostampa Caserta (Michele De Simone 3334428727 – Maurizio Giordano 3335648268), oppure a Luigi Ferraiuolo dell’Ucsi Caserta (338/9829091) la partecipazione alla S.Messa in Cattedrale e all’agape fraterna entro il 24 gennaio p.v.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Pulito, ordinato, pronto ad accogliere le tante persone che in questi giorni si recheranno presso il luogo sacro per fare visita ai loro cari che non ci sono più: si presenta così il cimitero di Alvignano alla vigilia del Ponte di Ognissanti.
Merito, in particolare, del sempre attento assessore Pietro Ciivitillo che così commenta l’ottimo lavoro eseguito:
«Come amministrazione Di Costanzo abbiamo predisposto una pulizia straordinaria dei viali sia della parte nuova che di quella vecchia per fare in modo che la struttura si presenti nel migliore dei modi nel rispetto che dobbiamo alla memoria delle persone che non ci sono più – ha evidenziato l’assessore al ramo Pietro Civitillo – da quando sono amministratore ho sempre posto grande attenzione al cimitero perché ritengo la cura della memoria collettiva della nostra comunità un valore da preservare.
Tutti noi alvignanesi in questi giorni ci recheremo presso il cimitero per rendere omaggio e salutare un familiare, un amico che non c’è più.
Durante i prossimi giorni, la chiesa paleocristiana presente nel cimitero sarà sempre aperta in modo da consentire a chi ne avesse voglia di poter pregare per le proprie persone care in qualsiasi momento.
In questi giorni, come in tutti i giorni dell’anno, il cimitero deve essere un luogo accogliente, decoroso, nel quale l’ambiente circostante garantisca quel momento di intimità che tutti devono poter vivere quando vanno da una persona che non c’è più.
In questa ottica, per monitorare quanto accade nella struttura e garantire a tutti la massima sicurezza, sono state attivate dieci telecamere che faciliteranno l’azione di vigilanza all’interno della struttura».
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
La Consulta nazionale per l’Agricoltura e turismo ricorda che ad ottobre ricorrenza il decimo anniversario del riconoscimento IGP alla Pasta di Gragnano; Lopa: Con il marchio di indicazione geografica protetta la produzione campana della pasta si è ulteriormente rafforzata garantendo quel salto di livello ai produttori verso il mercato internazionale, in uno sforzo di sintesi tra vari interventi e strumenti in grado di mettere insieme le realtà produttive della nostra provincia e regione.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il regolamento di esecuzione n. 969/2013 della commissione, del ottobre 2013, recante l’iscrizione della pasta di Gragnano nel Registro delle denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite (Regolamento UE n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012).
La Pasta di Gragnano con i suoi 500 anni è un pezzo della storia e della cultura alimentare italiana; finalmente i consumatori europei otterranno la giusta tutela per un prodotto sano, certificato e buono.
Si tratta di un importante marchio della Campania, il primo per la categoria pasta in Italia, che potrà essere non solo una garanzia di tutela, ma un vero e proprio strumento di marketing per la promozione di un prodotto che è ormai noto in tutto il mondo. Il comparto della produzione della pasta non solo è tornato ad essere la voce più importante dell’economia di Gragnano, ma ha stimolato anche un indotto di notevoli proporzioni e si ritiene possa ancora crescere con una politica a favore della formazione d’impresa nell’arte bianca sollecitando la domanda di qualità attraverso mezzi puntuali ed innovativi.
Tutto questo, con un ruolo attivo intorno a filiere in grado di autoregolamentarsi, come più volte ribadito, capaci di fare sistema a di dare dignità al mercato agroalimentare e le necessarie garanzie al consumatore.
Con il marchio di indicazione geografica protetta la produzione campana della pasta può ulteriormente rafforzarsi garantendo quel salto di livello ai produttori verso il mercato internazionale, in uno sforzo di sintesi tra vari interventi e strumenti in grado di mettere insieme le realtà produttive della nostra provincia e regione.
Un plauso a tutti i pastai che tramandano di generazione in generazione le metodiche di produzione, a Giuseppe DI MARTINO, il primo ad aver creduto nel riconoscimento ed averlo difeso, al Direttore del Consorzio, Giovanni CAFIERO per la magistrale organizzazione“. Cosi Rosario LOPA, Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, a margine dell’evento.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Sabato 7 ottobre 2023 alle ore 16.30 Casa Turese arte contemporanea inaugura “Decennale”, titolo dedicato alla mostra celebrativa per i suoi 10 anni di attività.
In occasione di questo evento, a cura di Enzo Battarra, la galleria presenta una mostra collettiva che celebra buona parte delle esperienze già consolidate e allo stesso tempo anticipa la selezione di alcuni progetti futuri.
I lavori esposti rappresentano un focus sulla nuova pittura contemporanea italiana, in particolare su una
generazione di artisti nati tra la seconda metà degli anni 70 e la fine degli anni 80, a cui la galleria ha sempre dedicato ampio spazio del suo percorso. Si potranno apprezzare opere realizzate appositamente per questo evento, che raccontano storie e ricerche differenti, che spaziano dalla pittura figurativa a quella astratta.
Con questa mostra, Casa Turese aderisce alla 19esima giornata del contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Dieci opere per un decennio
Le parole hanno un peso. “Decennale” è un titolo celebrativo, risuona, scandisce un tempo, quello dei dieci anni vissuti intensamente all’interno del sistema dell’arte. Ma anche la pittura ha un peso. Da sempre le storie prendono colore, formano immagini, catturano lo sguardo. Dieci artisti per un decennale raccontano il proprio tempo. E lo fanno portando sul palcoscenico dell’arte le loro vite, le origini, le scelte, le sperimentazioni, i linguaggi. Il decennale è un consuntivo, ma è anche un momento di svolta. Si raccolgono idee lanciate nel corso di dieci anni per costruirne altre, per costruire futuri.
Tommaso De Maria ha fatto in dieci anni di Casa Turese, nel cuore del Sannio, non la sua casa, ma una casa di tutti, una casa dell’arte, un avamposto culturale nell’entroterra della Campania. Vitulano è un luogo dello spirito, un borgo ancestrale, che vive, come ogni altro comune, la contaminazione tra una storia di tradizioni, di favole, di racconti e una dimensione contemporanea, attuale, vive una realtà digitale. È in questo contesto che Tommaso De Maria cala le inquietudini pittoriche e le ricerche formali di artisti che vivono il proprio tempo, che vivono le oscillazioni tra radici e ricerca, tra identità e innovazione. Sono artisti che provengono da varie realtà italiane, accomunati da una passione per la materia pittorica, pronti a dimostrare in quante forme diverse si possa declinare la pittura-pittura.
È il decennale di Casa Turese ma è l’omaggio a un decennio nazionale, in cui l’opera quadro ha mantenuto e mantiene un fascino senza tramonti. Anzi, per alcuni aspetti ha avuto ancor più una sua esaltazione. In questo ultimo decennio italiano la pittura ha regnato sovrana, ha assorbito il presente, ha fatto i conti con il digitale, con i cromatismi del display, con la grafica dei social. La pittura ha divorato l’attualità tecnologica, si è nutrita di una nuova forma immagine. E ha mantenuto il suo ruolo, arricchendolo di nuovi contesti. Vanno lette così le presenze di Vittorio Asteriti, Michele Attianese, Giuseppe Barilaro, Nicola Caredda, Maurizio Carriero, Vincenzo Frattini, Emanuele Giuffrida, Angelo Maisto, Alessandro Signorino e Nicola Felice Torcoli. Sono loro gli artisti del decennale, quelli che segnano un decennio d’arte vissuto intensamente. Sono artisti che sperimentano e ricercano, che fanno innovazione, che hanno già raggiunto successi personali e credibilità diffusa. Ma sono sempre capaci di guardarsi intorno.
In quest’ultimo decennio hanno anche amato misurarsi con altre tecniche, ma oggi privilegiano la pittura come strumento espressivo, come tecnica sostanziale.
Traccia linee Vittorio Asteriti, segmenti cromatici paralleli. Sono linee allineate verticalmente, sono colori che si succedono secondo logica e passione. Le scansioni danno un ritmo incalzante, il quadro è una partitura musicale, un gioco creativo. I colori si succedono variando continuamente, fino a far perdere l’occhio tra le barre che dettano il tempo.
Quante storie si raccolgono in una singola immagine! Ogni quadro di Michele Attianese è un racconto plurale, plurimo. Le narrazioni si intrecciano e non c’è mai una soluzione univoca. Le opere hanno una loro architettura che disegna lo spazio infinito dell’accadimento. Sarà un sogno a occhi aperti, ma ognuno avrà il proprio sogno, diverso, da svelare.
La pittura per Giuseppe Barilaro è materia, una materia colore che esplode sulla superficie, mentre le
figure si mimetizzano e si svelano. Ci sono guerre interiori e ci sono guerre guerreggiate su terre oltraggiate, guerre vere condotte con macchine belliche. La cronaca entra nell’opera, ma la pittura genera arte, le immagini televisive sono un consolidato pretesto.
Nicola Caredda dipinge paesaggi di un mondo dismesso. Architetture, ponti, oggetti, scritte, tutto è stato consumato, vissuto e poi abbandonato. L’umanità è passata di qui, ha lasciato tracce anche ingombranti, ma è scivolata via dall’opera. Restano il Jolly Roger, ovvero il simbolo del teschio con le ossa incrociate, e il coniglietto di Playboy. Tutto è veramente effimero.
La pittura è artificio, è spiazzamento, è sorpresa. C’è un gesto romantico che guida la mano di Maurizio
Carriero, la voglia di ripercorrere la tradizione della pittura. Ma poi si apre una breccia, uno squarcio e l’opera si tinge di pop, di colori netti e decisi. Il classico incontra l’ultracontemporaneo nello stesso recinto del quadro. Ne nasce un dialogo, una discussione dai toni accesi.
Vincenzo Frattini dà spessore alla pittura, stratifica i colori e fa sedimentare i tempi. E poi scava in più punti la superficie dell’opera, ferendola con un’arma da punta, fino a far svelare ciò che si era sovrapposto. Le ferite sulla pelle del quadro diventano crateri policromi, fantasmagoriche galassie formate da tanti piccoli mondi a colori. Ed è vera festa per lo sguardo.
C’è un racconto pittorico della quotidianità in ogni opera di Emanuele Giuffrida. In lui si fa carne, si fa
persona la capacità di lavorare sul limite tra una pittura figurativa radicata nella memoria e la ricerca di immagini dell’attualità per raccontare lo spirito del tempo. Su quel confine si costruiscono pezzi di storia di una narrazione che è lessico famigliare.
La natura delle cose non è mai la stessa. C’è un’evoluzione darwiniana che porta nel corso del tempo a modificare il mondo. Angelo Maisto costruisce pittoricamente, pezzo dopo pezzo, il suo mondo, quello che potrebbe essere il mondo che verrà, in cui creature naturali hanno imparato a convivere con figure artificiali, autocostruitesi e animatesi partendo da oggetti riciclati.
C’è aria di festa, c’è popolo. Alessandro Signorino fa della pittura uno strumento di indagine sulla città, tra segni urbani e folle, tra riti pagani e rituali domestici. Tutto è irradiato da una luce sconfinata, straripante, che inonda persone e palazzi, che detta ombre e sguardi. L’artista irrompe sulla scena, detta prospettive e figure, per raccontarsi tra le pieghe dell’opera.
Una natura quasi innaturale si prende la sua rivincita. Una vegetazione folta, esuberante, popola ogni opera di Nicola Felice Torcoli. Madre natura difende i propri spazi, pronta a conquistare anche postazioni urbane, a straripare dalle foreste incantate fino a giungere in città. Assente è l’uomo, espulso dall’immagine, relegato fuori dal quadro, perché colpevole di troppi matricidi.
DECENNALE, A cura di Enzo Battarra, OPENING: Sabato 7 ottobre 2023 | h. 16.30 – 20.30 (07 ottobre | 31 dicembre 2023), CASA TURESE arte contemporanea, Via Fuschi di Sopra, 64 – 82038 Vitulano (BN) dal martedì al sabato | Orari: 16.00 – 20.00 (per appuntamento in altri orari), tel +39 0824 874650 | cell +39 333 344 3684 –
info@casaturese.it | www.casaturese.it –
Info sulla galleria
È fondata nel 2013 a Vitulano in provincia di Benevento, nel cuore del centro storico, in un borgo ricco di testimonianze architettoniche e paesaggistiche di pregio. Lo spazio espositivo è collocato in un fabbricato di rara bellezza, già proprietà della famiglia De Maria dalla seconda metà dell’Ottocento, ristrutturato con un restauro architettonico cofinanziato dai fondi Europei POR 2007-13.
L’immobile, per lo svolgimento delle attività espositive e sperimentali, ha conservato la sua natura di casa, elemento di continuità e di ispirazione del nome e del brand della galleria. L’attività sviluppata in questi anni è stata indirizzata prevalentemente alla valorizzazione della giovane pittura italiana, in particolare a quella generazione di artisti nati nel decennio tra la seconda metà degli anni 70 e la fine degli anni 80 attraverso un programma di mostre (corredate da pubblicazioni) e fiere emergenti sia in Italia che all’estero.
Con Casa Turese, Tommaso De Maria ha anche proseguito a Vitulano quanto avviato da suo padre presso lo spazio Art’s Events di Torrecuso, sempre in provincia di Benevento, a partire dalla metà degli anni ‘90, riferimento per la promozione del contemporaneo nel Sannio, con un percorso di mostre che hanno visto avvicendarsi importanti artisti italiani (tra gli altri Stefano Di Stasio, Gian Marco Montesano, Enzo Esposito, Pino Deodato, Giorgio Cattani, Angelo Casciello).
Casa Turese è dotata al suo interno di un laboratorio serigrafico e calcografico per la realizzazione di opere grafiche, multipli e libri d’artista e di una bellissima raccolta di libri d’arte contemporanea. Dal 2021 è associata ad ANGAMC.
(Salvtore Candalino – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Morto il 30 settembre 1967.
Questa mattina, presso il Cimitero di San Giovanni di Pellaro, si è svolta l’annuale commemorazione per la morte del Maresciallo di 3^ classe del disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza della Polizia Ferroviaria, Filippo Foti. Alla cerimonia, celebrata dal cappellano della Polizia di Stato don. Gianni Giordano, erano presenti i familiari del Maresciallo e personale della Questura e del Compartimento della Polizia Ferroviaria di Reggio Calabria.
Filippo Foti, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, nel settembre del 1967, sventò un attentato terroristico, portando via da un treno affollato da viaggiatori una valigia contenente un ordigno che esplose, una volta lontana dal convoglio, uccidendolo.
#inostricaduti #poliziadistato
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Controlla il permesso di soggiorno online.
Ricerca oggetti rubati o rinvenuti.
Controlla gli oggetti rinvenuti dalla Questura di Bologna.
Risposte alle tue domande.
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Venerdì 29 settembre, la Polizia di Stato celebrerà in Asti la ricorrenza di San Michele Arcangelo, Patrono dell’Istituzione.
Una giornata dal profondo significato emotivo e religioso che, oramai per consolidata tradizione, si associa anche al “family day” un progetto fortemente voluto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
La cerimonia inizierà alle ore 08.30 con un momento di raccoglimento al Cippo dei caduti della Polizia di Stato posto nel cortile della Questura per il doveroso omaggio ai caduti in servizio. A seguire, avrà luogo una breve cerimonia di consegna delle medaglie che il Capo della Polizia ha conferito al personale congedatosi nell’ultimo anno dall’Amministrazione per raggiunti limiti di età, quale doverosa attestazione di riconoscenza per il servizio prestato:
Alle ore 10, presso la Cattedrale di Asti, avrà luogo la Santa Messa celebrata dal Vescovo S.E. Monsignor Marco PRASTARO, affiancato dal Cappellano della Polizia di Stato Don Augusto PICCOLI, con la partecipazione delle Autorità della provincia ed i rappresentanti della società civile astigiana.
Tante sono state le iniziative che, nel tempo, la Questura di Asti ha promosso per dare corpo all’iniziativa del “family day”. Quest’anno si è pensato ai Nostri Poliziotti, specie i più giovani, quelli che hanno lasciato da poco tempo i propri affetti per assolvere il nobile servizio di tutori dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, in modo che possano godere di un fine settimana da trascorrere insieme alle persone che amano, così da rendere anche loro partecipi del vivere quotidiano. I famigliari verranno accolti in Questura per un saluto del Questore ed una visita della struttura per essere poi accompagnati presso le strutture ricettive dove saranno ospitati per il fine settimana. Nel pomeriggio è stata organizzata, per loro, una visita del centro storico della nostra città accompagnati da una guida.
(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Sabato 19 Agosto 2023, nel rispetto della tradizione, la comunità ecclesiastica casertana ha ricordato Teresa Musco nel quarantasettesimo anniversario della dipartita, avvenuta appunto nel capoluogo di provincia ove da giovinetta la pia donna, originaria di Caiazzo, si era trasferita.
La celebrazione Eucaristica in sua memoria, presieduta da Vescovo di Caserta, è stata officiata alle ore 11 nella Cattedrale di Caserta.
La ricorrenza non era certo sfuggita al sempre attento giornalista caiatino Giuseppe Sangiovanni che per l’occasione aveva lanciato un proprio reportage riguardante la mistica di Caiazzo, Teresa Musco, pubblicato sul settimanale nazionale “Miracoli e Misteri”, con richiamo in copertina e ben quattro pagine interne (26-27-28-29) dedicate.
Con analoga cadenza annuale anche la comunità caiatina ricorda Teresa Musco, ma nella ricorrenza trigesima del trapasso, cioè il 19 settembre, solitamente con una sacra celebrazione officiata nella chiesa di S. Pietro del Franco ove da bambina le era stata somministrata la Prima Comunione.
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