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raffaele cecoro

Caserta. Ordine degli Architetti, rinnovo direttivo: trionfo scontato per l’uscente Cecoro

Elezioni all’Ordine degli Architetti ppc di Caserta: cappotto della lista di Cecoro che doppia gli avversari e conquista tutti i 15 seggi.

A distanza di quattro anni, la compagine ispirata dal presidente uscente Raffaele Cecoro surclassa i competitor e fa en plein nel Consiglio con tanti volti nuovi e giovani.

Il plebiscito di voti per la nostra lista è la conferma dello straordinario lavoro portato avanti in questi ultimi per rilanciare l’ordine, che oggi è centrale rispetto alle tante problematiche che riguardano la professione tecnica, e costruire un futuro di successo per i nostri iscritti”.

Cappotto della lista “Architetti Uniti” che, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta, bissa il successo di 4 anni fa e conquista tutti i 15 seggi in palio.

La tornata elettorale svoltasi per via telematica, tramite la piattaforma ‘SKYVOTE’, nelle giornate di ieri e dell’altro ieri, ha segnato la straordinaria affermazione della compagine ispirata dal presidente uscente Raffaele Cecoro che ha più che doppiato, praticamente surclassandola, la lista avversaria.

Architetti Uniti ha eletto alla carica di consigliere dell’Ordine tutti i candidati della propria lista rinnovata con tanti volti giovani e nuovi per espressa volontà dello stesso Cecoro, che rimarranno in carica per il prossimo quadriennio 2025/2029.

Un successo di squadra che ha fatto della sua compattezza la sua arma migliore se si considera che i neo consiglieri di “Architetti Uniti” hanno fatto campagna elettorale chiedendo il consenso sulla lista intera che ha piazzato i suoi 15 candidati nelle prime 15 posizioni, tanto che l’ultimo degli eletti ha staccato di ben 500 voti il più votato della lista sconfitta.

Questi i consiglieri eletti: Antonio Buonocore, Anna Cecere, Valeria Civitillo, Giuseppe Diana, Pietro Feliciello, Tommaso Garofalo (detto Dino), Riziero Laurenza, Chiara Mirra, Maria Morgillo, Sebastiano Nardiello, Aurelio Antonio Petrella, Giancarlo Pignataro, Eleonora Testa, Amelia Trematerra (detta Lia), Ingrid Rega.

“Questo successo per 15 a 0 è ancora più bello delle altre due vittorie conquistate nel 2017 e nel 2021. Il plebiscito di voti per la nostra lista è la conferma dello straordinario lavoro portato avanti in questi ultimi per rilanciare l’ordine, che oggi è centrale rispetto alle tante problematiche che riguardano la professione tecnica, e costruire un futuro di successo per i nostri iscritti.

Da presidente uscente, dopo due mandati importanti, potevo rimanere a guardare ed uscirne vincente a prescindere, invece con la consapevolezza che il nostro progetto ha permesso di rivoluzionare il nostro Ordine, portandolo a traguardi mai raggiunti prima d’ora, ho deciso di andare avanti e continuare sulla strada della coerenza, della trasparenza, della legalità e dell’inclusivitá, creando una lista che segnasse la continuità con il progetto Architetti Uniti ma senza rinunciare, per questo, al necessario rinnovamento.
Negli ultimi giorni, sentivo una grande responsabilità sia nei confronti dei consiglieri uscenti sia nei confronti dei nuovi candidati, perché sapevo che non potevo sbagliare.

Il grande lavoro fatto negli anni addietro, la tenacia e la compattezza dei consiglieri a me vicini e l’entusiasmo dei nuovi candidati, hanno permesso di raggiungere uno splendido risultato.
I nostri candidati si sono attestati su una quota media di 900 voti, i loro su una quota media di 400, e l’elemento trainante è stato la quota femminile”, dichiara soddisfatto il presidente uscente Cecoro.

(dott. Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Aversa. Dieci architetti per Vanvitelli: da lunedì esposizione al dipartimento di Architettura e Disegno Industriale

La mostra promossa dall’ordine degli architetti PPC di Caserta diventa itinerante, fino al 27 novembre sarà aperta ai visitatori nella città normanna.

Cecoro: La figura di Luigi Vanvitelli per gli architetti della Provincia di Caserta è da sempre esempio di metodo e fonte di ispirazione, grazie al direttore Zerlenga per aver accolto con entusiasmo l’iniziativa.

Diventa itinerante la mostra X * I = CCL – dieci architetti per Vanvitelli che, da domani lunedì 27, sarà esposta all’interno del dipartimento di Architettura e Disegno Industriale di Aversa.

A distanza di otto mesi dall’inaugurazione dell’esposizione nella sala Sirica della sede dell’ordine provinciale degli Architetti PPC di Caserta, ubicata a pochi passi dalla Reggia, promossa in occasione delle celebrazioni per il duecentocinquantesimo anniversario della morte di Vanvitelli, la mostra di disegni a lui ispirati e realizzati da dieci importanti architetti italiani, tutti operanti in contesti e territori lontani da quello casertano, si trasforma in mostra itinerante per essere ospitata in varie zone di Terra di Lavoro.

Ad aderire per primo all’iniziativa del Consiglio dell’Ordine PPC della Provincia di Caserta, presieduto da Raffaele Cecoro, organizzata a cura della Commissione Cultura, è il dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania, con sede ad Aversa.

Il direttore Ornella Zerlenga ha accolto con entusiasmo la proposta e ha patrocinato l’iniziativa, mettendo a disposizione una delle sale del dipartimento dell’ateneo intitolato proprio all’architetto di origini olandesi che morì nel capoluogo casertano.

La cerimonia di inaugurazione del nuovo allestimento della mostra X * I = CCL – dieci architetti per Vanvitelli è prevista domani, lunedì 14 ottobre, con inizio alle ore 15,30 nella città normanna, alla presenza del presidente dell’ordine provinciale degli Architetti, Cecoro, e del direttore del dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Zerlenga, che porteranno i saluti istituzionali; a seguire, coordinati dal consigliere dell’ordine Antonio Buonocore, sono in programma gli interventi dell’architetto Giancarlo Pignataro, in veste di presidente della Commissione Cultura, e dei docenti universitari di composizione architettonica e urbana Cherubino Gambardella e Francesco Costanzo.

Le conclusioni saranno affidate all’architetto Franco Purini, tra i più apprezzati nel panorama nazionale, che è stato autore di uno dei disegni in mostra, e che terrà una conferenza sul disegno e sul suo legame indissolubile con il progetto di architettura, dal titolo “Grammatica elementare vanvitelliana”.

L’esposizione dei pannelli dei disegni ispirati al genio vanvitelliano e realizzati da dieci importanti architetti italiani, Carmen Andriani, Carmelo Baglivo, Matilde Cassani, Botticini e Facchinelli ARW, Alfonso Femia con Sara Massa, Park Associati, Alessio Princic, Franco Purini, YellowOffice e KWY con Jan Bünnig, Studio PS96, Elian StefaI e Paolo Zermani, ai quali un anno fa era stato chiesto di realizzare una tavola ispirata alla figura del Maestro e alla sua opera, con particolare riguardo ai vari temi a lui cari, dal rapporto architettura-natura alla importanza dell’acqua come elemento compositivo, rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre nella Sala S5, in via San Lorenzo n.4.

La figura di Luigi Vanvitelli per gli architetti della Provincia di Caserta è da sempre esempio di metodo e fonte di ispirazione, ecco perché abbiamo inteso trasformare la mostra X * I = CCL – dieci architetti per Vanvitelli, ovvero dieci letture diverse del mondo e del genio vanvitelliano da parte di altrettanti professionisti provenienti da tutta Italia, in itinerante così da tenere viva la memoria e consentire una sempre maggiore conoscenza del genio vanvitelliano in ogni area di Terra di Lavoro, scegliendo location e luoghi particolarmente simbolici e consoni alla sua storia.

Ecco perché non ci poteva essere luogo migliore per iniziare questo percorso itinerante del dipartimento di Architettura e Disegno Industriale di Aversa, e di questo ringrazio il direttore Ornella Zerlenga per aver aderito da subito e con convinzione ed entusiasmo all’iniziativa promossa dal nostro Ordine e che fa seguito agli eventi realizzati nell’ambito delle celebrazioni per i 250 anni della morte di Luigi Vanvitelli”, dichiara Cecoro.

(Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Progettazione nodo intermodale ‘Garibaldi-Porta Est’: gli Architetti invocano commissari idonei

Nodo intermodale complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est, gli Ordini degli Architetti della Campania chiedono a De Luca una commissione all’altezza per il concorso di progettazione.

Lettera firmata da Cecoro al Governatore: è il più importante concorso di architettura indetto negli ultimi anni in Italia, necessaria maggiore garanzia ed una sospensione temporanea per differenziare le giurie delle due fasi.

Ill.mo Presidente, facendoci interpreti della preoccupazione e della perplessità dei moltissimi colleghi che, a vario titolo, associamo e rappresentiamo, le scriviamo relativamente alla nomina della commissione giudicatrice del concorso di progettazione a procedura aperta in due fasi per la realizzazione del ‘Nodo Intermodale Complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est’ e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie, ivi compresa la progettazione dell’headquarter della Regione Campania” (Napoli Porta Est)”.

Si apre così la lettera-appello inviata in queste ore al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e per conoscenza all’Arus – Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport, e firmata dal Cnappc-Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, e dagli ordini degli Architetti PPC delle province di Caserta, Napoli, Salerno, Avellino e Benevento, dall’Inarch-Istituto Nazionale di Architettura insieme all’Anai-Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani.

Una presa di posizione netta e ferma che arriva a poche ore di distanza dalla selezione dei cinque gruppi passati in seconda fase al più importante concorso di architettura indetto negli ultimi anni in Italia.

Gruppi per i quali è previsto un compenso cadauno di 300mila euro, già scelti dalla commissione, ma che solo a breve si potranno sapere chi sono, atteso che sul portale, al momento, sono riportati dei codici identificativi per la Regione ma non intellegibili per i partecipanti. E che, come previsto dalla procedura, resteranno anonimi nella seconda fase.

Ordini professionali, istituti di cultura, associazioni, uniti dall’interesse per la qualità dei progetti e delle trasformazioni urbane “consapevoli del livello di avanzamento delle fasi del bando, chiedono alla Regione di revisionare le procedure in direzione di una ulteriore e ancora maggiore garanzia che, nell’interesse della collettività, può discendere da giudizi espressi anche da progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale”.

In sostanza, una proposta operativa potrebbe essere quella di una sospensione temporanea per differenziare le giurie delle due fasi. Non sarà facile tornare indietro perché l’iter è avanzato e secondo gli esperti non ci sono criticità oggettive, ma il tema è prima di tutto culturale e di rilevanza nazionale.

Se si lasciano correre questi episodi, difficile rafforzare la cultura del concorso, difficile poter contare su una reputazione che incoraggi la partecipazione internazionale, difficile sperare che i privati seguano l’esempio del pubblico.

La questione si era già fatta sentire sulle bacheche social non appena il bando, a dicembre dello scorso anno, era stato pubblicato da parte dei giovani professionisti e di quelli napoletani in primis.

I rilievi erano chiari:
• Il tema (la trasformazione di 18 ettari urbani) e l’impegno economico hanno escluso il coinvolgimento dei professionisti locali che per entrare in campo si sono dovuti associare con studi e società più forti e con competenze dimostrate;
• In commissione un avvocato, due ingegneri e due architetti, tutti di nomina della Regione Campania. Senza alcun commissario esterno né di ‘chiara fama’ come richiesto dalle caratteristiche del bando in oggetto.

Si tratta, per Napoli, di uno degli interventi tra i più importanti e costosi almeno dalla seconda metà del Novecento: una delle zone urbane più strategiche per l’intera mobilità dell’area metropolitana napoletana sarà notevolmente trasformata, anche e attraverso la necessaria e attesa riqualificazione di un brano di città ad oggi intercluso e disconnesso, proponendo un modello di trasformazione urbana che risponda ai temi complessi della società contemporanea attraverso l’attuazione di innovative strategie di pianificazione”, scrivono gli architetti.

Al nuovo assetto infrastrutturale e trasportistico, alla riqualificazione edilizia e, più in generale, ad una poderosa rigenerazione urbana che prevede anche l’inserimento di una importante sede istituzionale, si affida il compito di ridisegnare il volto della città con un impegno di spesa che supera i 600 milioni di euro.

Nella formulazione del bando – continua la lettera – tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello.

È prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi.

La Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un’inedita ed esemplare ‘legge per la promozione della qualità dell’architettura’ e da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea nella regione.

Con la discutibile formazione della commissione, pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell’ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione” si legge ancora nella missiva firmata da Cecoro.

(Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Superbonus stop’ bocciato dall’Ordine Architetti che ironizza: ‘da bonus a malus in un attimo’

 

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L’Ordine degli Architetti casertano boccia il decreto del governo che abolisce la cessione dei crediti: “da bonus a malus è un attimo“!

Cecoro (OAPCC SUD): “Modificate le regole del gioco in corso mettendo a repentaglio migliaia di imprese e professionisti, è incomprensibile l’atteggiamento degli ultimi due governi.

Con il DL 11/2023, il Governo italiano ha di fatto eliminato la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura ed alla cessione del credito derivante da bonus edilizi mettendo così a repentaglio migliaia di imprese e professionisti oltre che decine di migliaia di posti di lavoro.

Senza alcun confronto con le rappresentanze della filiera delle costruzioni, per l’ennesima volta, vengono assunte decisioni che modificano le ‘regole del gioco’ a partita in corso. La giustificazione addotta dal Governo a tale decisione risulta basata su dati non reali e privi di una valutazione complessiva sull’effetto della circolazione dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi”.

A dichiararlo è Il presidente dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, nella sua veste anche di Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).

La confusione che si è generata a seguito delle continue modifiche normative, si è riversata da mesi su migliaia di Professionisti ed imprese che sono ormai al collasso ed in crisi di liquidità solo per essersi fidati di una legge norma dello Stato che poi improvvisamente si è ‘rimangiato’ la parola data rendendo impossibile la cessione dei crediti ed il proseguo dei lavori.

Con questo ultimo decreto si pone una pietra tombale sul superbonus 110% favorendo esclusivamente i ceti con maggiore capienza fiscale, forse chi ci ha governato in questo ultimi due anni non ha capito che la rivoluzione della norma non risiedeva tanto nella percentuale 110 ma bensì nella possibilità di cedere il credito generato a terzi.

Infatti fino all’introduzione del decreto rilancio (dl 77/2020) la quasi totalità degli incentivi andava ai ceti benestanti che avendo capienza fiscale potevano ristrutturare casa”, denuncia il coordinatore degli ordini degli architetti del Sud, che poi fa presente un altro dato importante: “I Professionisti che hanno operato con il superbonus hanno garantito trasparenza, correttezza ed una preparazione tecnica di spessore, si sono assunti responsabilità che non gli competevano dovendo persino acconsentire richieste astruse e contraddittorie dettate da una norma che invece di risolvere le criticità ne creava quotidianamente di nuove.

Detto questo, forse la cosa più appare assurda ed incomprensibile è l’atteggiamento degli ultimi due governi, un atteggiamento sordo ad ogni appello da parti in gioco, un atteggiamento che non è volto a proteggere i cittadini ma che anzi vessa coloro che hanno avuto l’unica colpa di credere in una norma statale. Eppure sono stati innumerevoli i gridi di allarme da parte delle associazioni di categoria che hanno più volte richiesto interventi risolutivi rispetto al blocco nella cessione dei crediti.

Il Governo come risposta, invece che trovare una soluzione alla problematica dei crediti incagliati nei cassetti fiscali, emana quest’ultima norma giustificandola con numeri non veritieri e, soprattutto, contrari a quanto affermato dalle analisi del Nomisma e dalla Luiss che, di fatto, dimostrano la sostenibilità economica e sociale della misura”.

Cecoro non manca, infine, di sottolineare la necessità di intervenire sulla misura: “Siamo consapevoli che l’applicazione della Legge sul Superbonus necessiti di una serie di correttivi tecnici e sanzionatori specialmente in presenza di comportamenti poco virtuosi quali ad esempio sulle speculazioni dei materiali da costruzione e situazioni fraudolente.

Non sembra assolutamente giusto cassare una norma che dopo 15 anni ha permesso al PIL italiano di risollevarsi solo perché ci sono situazioni poco chiare. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, sarebbe poco rispettoso per la Filiera delle costruzioni che risulta essere per la nostra nazione il comparto che più di tutti garantisce solidità” conclude il Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Superbonus edilizio regionale: architetti in primo piano alla presentazione della proposta

Blocco della cessione dei crediti: Raffaele Cecoro alla presentazione della proposta di legge sul superbonus regionale per superare criticità e sostenere imprese e famiglie.

Il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta: “Abbiamo diverse perplessità in merito alla situazione creatasi, è grave il disagio che stiamo vivendo come categoria professionale a seguito del blocco dei crediti legati ai bonus fiscali”.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, ha partecipato, nei giorni scorsi, alla presentazione della proposta di legge sul Superbonus regionale illustrata, presso il Consiglio regionale della Campania, dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle per superare il blocco della cessione dei crediti e sostenere imprese e famiglie che si trovano a vivere, in questa fase e da diversi mesi, una grande difficoltà a causa dello stop forzato a livello nazionale del Superbonus 110.

Nella sua veste anche di Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD), Cecoro è intervenuto per ribadire le diverse perplessità già espresse e manifestate negli ultimi mesi,  da quando il blocco della cessione dei crediti ha finito per travolgere professionisti, imprese edili, artigiani e cittadini committenti di lavori rimasti fermi per lungo tempo, sui quali pende, tra l’altro, un’alea di incertezza che tuttora perdura relativamente ai crediti maturati e non ancora scontati dall’Agenzia delle Entrate, sebbene siano fermi nei cassetti fiscali delle migliaia di ditte edili ed artigiane da ormai quasi un anno.

Pur apprezzando lo spirito della proposta di legge a firma dei consiglieri pentastellati che spinge la regione Campania ad acquistare i crediti bloccati ed utilizzarli in compensazioni rispetto ai tributi che deve versare allo Stato centrale, il presidente degli architetti di Caserta ha messo in guardia la classe politica campana sul rischio che l’eventuale stanziamento in bilancio previsto dalla proposta di legge, possa andare subito esaurito dagli 800 condomini che, insieme alle 4000 case, sono presenti nella sola città di Napoli ed i cui lavori sono fermi.

Il rischio concreto è di lasciare nuovamente al palo migliaia di cantieri attualmente bloccati nell’intera Regione Campania, ecco perchè riteniamo come architetti che debba essere utilizzato un sistema più equo e maggiormente solidale tra le centinaia di miglia tra imprese edili, artigiani, tecnici e famiglie che, da ormai un anno, convivono con l’ansia ed il timore di aver perso tutto a causa dell’incapacità della politica di dare risposte serie e concrete ad una problematica di così vaste proporzioni. Proprio alla classe politica, ho manifestato le nostre perplessità in merito alla situazione creatasi ed il grave disagio che stiamo vivendo come categoria professionale a seguito del blocco dei crediti legati ai bonus fiscali” ha dichiarato Cecoro, Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Ordine degli Architetti: ex presidente ‘sconfessato’ e condannato a pagare le spese

Rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Architetti ppc di Caserta, nuova batosta per De Cristofaro: la Corte di cassazione dichiara inammissibile il ricorso e lo condanna al pagamento delle spese.

La Suprema Corte: parte dei motivi sono inammissibili “per evidente carenza di autosufficienza”; Cecoro: “andiamo avanti più motivati che mai con le tante iniziative che stiamo attuando a favore di tutti gli iscritti, nessuno escluso”.

La vittoria della lista Architetti Uniti capeggiata da Raffaele Cecoro alle elezioni per il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta è regolare ed è avvenuta nel pieno rispetto delle regole.

A certificarlo la Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile l’ennesimo ricorso presentata dall’ex presidente Enrico Domenico De Cristofaro, condannato anche al pagamento delle spese di giudizio, e messo così la parola fine alla lunga sequela di reclami dell’ex sindaco di Aversa che proprio non accettava la cocente sconfitta riportata nel marzo 2021 allorchè non solo perse le elezioni, ma né lui né alcuno dei candidati della sua lista furono eletti in seno al Consiglio dell’Ordine di Terra di Lavoro.

Con sentenza resa nei giorni scorsi dalla Prima sezione civile della Corte Suprema, presieduta dal magistrato dottor Francesco Antonio Genovese, che ne è stato anche relatore, i giudici ermellini hanno bocciato il ricorso di De Cristofaro, difeso dall’avvocato Renato Labriola, avverso la “decisione 23/2021” assunta, nel luglio dello scorso anno, dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che, a sua volta, sempre su ricorso dello stesso ex presidente, ne aveva esaminato e bocciato uno ad uno tutto i motivi, sancendo la piena corrispondenza delle decisioni dell’Ordine, difeso dall’avvocato Luigi Adinolfi, alle norme vigenti ed il rispetto assoluto di tempi e modalità nella indizione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio, dichiarando così valido e legittimo il percorso seguito la scorsa primavera dall’Ordine presieduto ancora oggi da Cecoro, la cui lista aveva “fatto cappotto” conquistando tutti i seggi a disposizione.

I magistrati di Cassazione hanno criticato il ricorso di De Cristofaro, le cui tesi “non si confrontano minimamente con la complessiva ratio decidendi…” e “dimentica completamente” le disposizioni di cui all’art. 360, c. 1, n. 5 c.p.c.”, aggiungendo che parte dei motivi sono inammissibili “per evidente carenza di autosufficienza”.

Pertanto, i giudici hanno anche condannato De Cristofaro al pagamento delle spese di giudizio sostenute dall’Ordine degli Architetti PPC di Caserta, liquidate in € 5.000 per compensi, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15%, agli esborsi liquidati in € 200, ed agli accessori di legge, e dato atto della sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte dello stesso ex presidente, dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello previsto per il ricorso.

La clamorosa pronuncia di inammissibilità della Corte di Cassazione è la prova della manifesta infondatezza del ricorso, chiudendo così definitivamente la vicenda delle elezioni del Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2021-2025.

La Prima Sezione della Suprema Corte ha ritenuto corretto l’operato dell’Ordine e ha stigmatizzato l’ennesimo reclamo del mio predecessore che, speriamo, a questo punto si metta l’animo in pace ed accetti la volontà della stragrande maggioranza degli architetti casertani di voltare pagina rispetto alla sua gestione, tanto da non averlo eletto neppure in minoranza”, dichiara Raffaele Cecoro.

De Cristofaro ed i suoi fedelissimi, nessuno dei quali eletti, hanno tentato a più riprese di sovvertire l’esito delle urne a suon di ricorsi, del tutto pretestuosi, al solo scopo di gettare fango sulle elezioni svoltesi regolarmente, ma sono stati sconfitti anche stavolta.

Come Consiglio che ho l’onore di guidare con il nostro movimento Architetti Uniti, andremo avanti più motivati che mai con le tante iniziative che stiamo attuando a favore di tutti gli iscritti, nessuno escluso, recuperando per l’Ordine un ruolo centrale sul territorio ed un’azione da protagonista a livello professionistico mai registrata prima”, conclude il presidente degli Architetti PPC di Caserta.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)