Partono sabato 14 ottobre i quattro week end della convenienza nel Centro Commerciale “La Birreria” di piazza Madonna dell’Arco, una campagna di incentivi dedicata alle famiglie: basterà accumulare in una giornata scontrini per il valore minimo di 25 euro – nei giorni e nelle fasce orarie stabilite facendo acquisti nei negozi aderenti all’iniziativa e nel superstore CONAD – per ottenere almeno un buono acquisto di 5 euro.
Gli incentivi sono progressivi. “Più spendi più prendi”, infatti, è una campagna promozionale che prevede diverse fasce di premialità per chi effettua acquisti nel fine settimana: sabato 14 e domenica 15, sabato 21 e domenica 22, sabato 28 e domenica 29 ottobre, e il primo weekend di novembre il 4 e il 5, sempre nella fascia oraria compresa tra le 16,30 e le ore 19,30.
Partecipare è molto semplice, tenendo conto che è possibile aderire una sola volta per ogni giornata; e che ciascun cliente riceverà il premio soltanto a fronte di acquisti effettuati nella stessa giornata.
In più, bisogna tenere presente che i buoni acquisto sono cumulabili, non sono convertibili in denaro, non danno diritto a resto ed eventuali eccedenze nell’utilizzo sono a carico del vincitore.
Possono essere utilizzati per gli acquisti in tutti i negozi della Galleria aderenti all’iniziativa (escluso il superstore Conad), e sono spendibili dal lunedì al venerdì.
I buoni acquisto potranno essere utilizzati entro e non oltre il 25 novembre 2023.
Dario Sansone, musicista, disegnatore, regista e direttore artistico oltre che leader ed autore della folk band napoletana Foja (2006) ha prodotto e riadattato, in occasione degli 80 anni dalle quattro giornate di Napoli (27 -30 settembre 1943), Bella Ciao, lo storico canto popolare dedicato alla Resistenza italiana.
Il brano, inserito in un progetto molto più ampio, è stato pensato e realizzato proprio in occasione della realizzazione del documentario storico e animato Quattro giorni per la libertá: Napoli 1943, regia di Massimo Ferrari e regia di animazione e realizzazione affidata ad Alessandro Rak e lo stesso Sansone, andato in onda lo scorso 29 settembre su Rai 3 in prima serata.
La produzione è di Big Sur con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari, Titanus S.P.A. e MAD Entertainment con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania e il sostegno del Comune di Napoli. Il brano prodotto dalla Graf srl, inoltre, viene pubblicato dalla Full Heads Records, in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni dalla resistenza napoletana, l’inizio della caccia del regime nazifascista dall’Italia.
Il coinvolgimento di Dario Sansone oltre che nel riadattamento dello storico canto di Resistenza italiana, ha riguardato la realizzazione, insieme con Alessandro Rak, di quattro cortometraggi in animazione che raccontano quattro diverse vicende legate alle quattro giornate, da uno di questi si è pensato poi di estrapolare il videoclip di “Bella Ciao”.
Il corto racconta di due “scugnizzi” scoperti dai militari nazisti a trafugare gasolio dalle imbarcazioni per costruire bottiglie incendiarie e del loro gesto eroico in nome della libertà e della speranza di un futuro migliore per la cittá di Napoli.
“Esistono canzoni infinite che non smettono mai di essere scritte. Bella Ciao – dichiara Dario Sansone – è una di queste. La sua storia è misteriosa e controversa, non se ne conoscono gli autori, non si hanno notizie certe e nel tempo è divenuta una canzone che appartiene al popolo ed al suo sentimento di resistenza e libertá.
Una canzone tinta di rosso, di vita, di morte, di amore, di passione e di questi sentimenti mi sono nutrito per la riscrittura, trasferendola nei miei giorni, nei miei suoni e nella mia lingua.
Il mio è un omaggio alla resistenza della mia cittá e a quelle quattro giornate in cui Napoli con orgoglio ha saputo riconquistare la propria libertá ed accendere la miccia della liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista in tutta Italia.
Oggi piú che mai a 80 anni di distanza quei giorni di resistenza restano da esempio per tutti i napoletani e per tutti i popoli in questo momento di forti distanze sociali”.
Volto storico ed affermato della scena del cantautorato napoletano, Sansone è frontman della band i Foja con cui ha prodotto album come “‘Na storia nova” (2011), “Dimane Torna ‘o sole” (2013), “‘O treno che va” (2016) e “Miracoli e Rivoluzioni” (2022). Vanta, inoltre, una meritevole carriera anche nel campo cinematografico. Nel 2017 ha diretto, insieme ad Alessandro Rak, Ivan Cappiello e Marino Guarnieri, il film di animazione “Gatta Cenerentola”, con cui ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia, selezionata tra i 26 candidati delle nomination per il Premio Oscar nella categoria Miglior Film d’animazione e ricevuto sette nomination al Premio dei David di Donatello 2018 vincendo due premi: migliori Effetti Speciali e miglior Produttore.
Nel 2019, ha collaborato con Ivan Granatino e il produttore D-Ross per la colonna sonora della serie televisiva “Gomorra – La Serie”, firmando il testo del brano “Tutto apposto”, interpretato da Granatino stesso. Nel gennaio 2021, ha adattato la canzone “La mano de Dios” di Rodrigo in napoletano pubblicata con il nome “‘A mano ‘e D10s”. Dal 2022, invece, è in tour con i Foja con il progetto “Miracoli e Rivoluzioni”. E per la prima stagione della serie tv “Mare Fuori” (trasmessa su Rai2) ha interpretato il brano “Venere” e “Nunn’è cosa” dei Foja è stato inserito più volte in colonna sonora della stessa serie.
Ottant’anni fa la città del Golfo fu la prima a liberarsi dai nazifascisti. In strada scesero donne, uomini, bambini e femminielli.
Il docufilm “Quattro Giorni Per La Libertà: Napoli 1943”, di Massimo Ferrari, celebra questa liberazione.
I testi sono di Maurizio De Giovanni e la voce di Napoli interpretata da Luisa Ranieri con l’amichevole partecipazione di Massimiliano Gallo e con Marisa Laurito, Cristina Donadio, Peppe Barra, Enzo Gragnaniello. Animazioni di Alessandro Rak e Dario Sansone. Colonna sonora di Antonio Fresa.
Per accedere al brano, cliccare sulla foto oppure sul seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=P6yxaix-Aqk
Credits:
Bella Ciao; Adattamento di Dario Sansone ; Voce, chitarra, percussioni, piano: Dario Sansone; Violino: Marco Sica;
Contrabbasso: Pierluigi D’amore; Coro: Alessandro Rak, Annarita Calligaris, Roberta Iannarone, Mariacarla Norall,
Giulia Sanità, Antonia Emanuela Angrisani, Viola Cecere, Michele Assante, Pierpaolo Massacci, Marino Guarnieri, Danilo Florio, Ivana Verze; Mix e missaggio: Stefano Formato; Produzione artistica: Dario Sansone; Prodotto da Graf srl; Pubblicato da Full Heads srls; Distribuito da Believe; Hungary Productions.
“Le Giornate Internazionali della Libertà” celebrano a Napoli gli ottanta anni delle “Quattro Giornate di Napoli”.
Sabato 23 settembre 2023 dalle ore 17.30 presso il Grand Hotel “Oriente” con Massimo Lucidi Presidente della Fondazione E-Novation che ha lanciato il format, arriva a Napoli Fabrizio William Luciolli Presidente del Comitato Atlantico Italiano: la significativa tappa napoletana segue Roma dove in Vaticano il format è stato presentato in
maggio e anticipa la tappa newyorkese al John Calandra Institute il prossimo 11 ottobre e la tappa a Brescia capitale della Cultura annunciata a novembre.
Napoli si prepara all’evento con tanti esponenti della società civile e personalità delle associazioni e delle istituzioni che si distinguono come napoletani nel mondo: tra questi Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Gaetano Brancaccio, Salvo Iavarone, Luigi Liberti e la console di Orlando (USA) Antonella Brancaccio, accolti da Claudio Mele, Aldo Morgillo e Alberto Patruno nel ruolo anche di vice presidenti della Fondazione E-Novation.
“La metafora del film è fortissima – afferma Claudio Mele che è anche Presidente di Arte e Tradizione Italiana, associazione per l’internazionalizzazione – perchè la rabbia e l’orgoglio sono i sentimenti che assalgono la dignità dell’uomo di fronte all’ingiustizia. Torna in mente Oriana Fallaci e il 9/11 ma pure tutte le violenze che a Napoli e nel mondo subiamo e alle quali serve una risposta civica“.
Gli fa eco Massimo Lucidi che spiega emozionato “Tornare a Napoli tra gli Amici e onorare la memoria della città e dei nostri nonni non è un solo atto dovuto per il passato, ma è un formidabile atto di Futuro e di Speranza perché si cerca di far riflettere i giovani e i cittadini a dare un senso alla propria vita. Se po’ campà senza sapé pecché ma nun se po’ campà senza sapé pecchì, ricordo la saggezza popolare della città“.
La Fondazione E-Novation attraverso un suo manager il giovane e milanese Riccardo Giordanobuono ha offerto con un video la rilettura del film capolavoro di Nanny Loi. “L’evento a Napoli celebra la Libertà per la quale un popolo insorge contro l’aggressione di un tiranno, ieri come oggi; il pensiero corre all’Ucraina, ma riflette pure l’impegno a costruire Pace e Sviluppo, di cui la Libertà rappresenta un naturale diritto da esercitare in seno alla comunità” conclude Lucidi in partenza per gli Stati Uniti dove lo attendono una serie di impegni: il Fitce a Fort Lauderdale, in Florida per parlare del modello italiano di Eccellenza e Sostenibilità al Governo della Broward County, a New York per gli eventi “Bellessere” all’istituto Italiano di cultura e le Giornate Italiane della Libertà al John Calandra Institute dal professor Anthony Tamburri e infine per la Decima edizione del Premio Eccellenza Italiana con Amy Riolo alla Georgetown University.
Riconoscimenti e benemerenze saranno rilasciate a Napoli nel corso della serata a Kamo srl della famiglia Rubino, all’artista Pietra Barrasso e al Comitato Atlantico Italiano.
Fondazione e-novation, sede: “Palazzo Marescalchi Belli” – Piazza del Porto di Ripetta 1, Roma
Una culla innovativa, progettata e brevettata in Italia da De-Lab – società benefit specializzata in consulenza nel settore della cooperazione allo sviluppo e dell’economia di scopo, con base a Milano – e realizzata e distribuita localmente in Uganda, in grado di proteggere i neonati dalla malaria e da altre potenziali cause di morte, costruita in plastica biodegradabile e multifunzione: è Kokono, progetto di imprenditoria sostenibile e ad impatto unico nel suo genere, che proprio nel paese dell’Africa sub-sahariana ha le sue radici. Ad oggi sono 1.500 le culle prodotte e distribuite nei contesti più poveri dell’Uganda, dagli slum di Kampala alle aree rurali. Un numero destinato presto a raddoppiare grazie a una strategia di scale-up promossa da De-Lab e dalla Ong Amref Health Africa e vincitrice nei giorni scorsi di un contributo nell’ambito della call “Sprint. Consolidamento di soluzioni sostenute nell’ambito del Progetto Innovazione per lo sviluppo” promossa da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo. Ora la fondatrice di De-Lab, Lucia Dal Negro, punta ad attrarre anche nuovi partner finanziari per far crescere ulteriormente il progetto.
Come funziona Kokono
Kokono, grazie a una zanzariera “di serie”, difende i bambini da 0 a 12 mesi dalle malattie infettive – tra cui la malaria che incide ancora per il 20% sulla mortalità nel continente – ma anche da altre minacce come gli incidenti domestici o il soffocamento dovuti all’assenza di un riparo specifico per i neonati e gli attacchi degli animali come insetti, rettili e roditori. Queste sono le principali cause della mortalità infantile che in Uganda colpisce ogni anno 200mila bambini sotto i 5 anni, di cui 45mila muoiono entro il primo mese di vita. Oltre ad essere un riparo per i neonati, Kokono è anche sostenibile nei confronti dell’ambiente: grazie ad un polimero organico che rende la plastica di cui è composta biodegradabile, la culla si trasforma in compost dopo una decina di anni trascorsi in ambiente aerobico.
“Kokono è un modello replicabile in tutti i contesti vulnerabili del continente africano e del mondo, grazie a un modello che nasce dal basso, a partire dall’ascolto delle necessità delle famiglie più povere”, sottolinea la fondatrice di De-Lab Lucia Dal Negro. “Una soluzione che unisce alla sostenibilità sociale e ambientale anche quella economica – prosegue Dal Negro –, visto che permette di creare un circuito virtuoso di produzione e vendita in Uganda, con grandi potenzialità in termini di ricadute economiche e occupazionali sulla popolazione locale. Per questo De-LAB è alla ricerca di nuovi partner anche finanziari che credano e investano in Kokono”. Ogni dollaro investito in Kokono, è stato calcolato, genera 2,88 dollari in termini di ritorno sociale dell’investimento e questo senza ancora calcolare gli impatti ambientali positivi.
La storia e le partnership
La storia di Kokono – che in un dialetto ugandese significa “zucca vuota” – ha inizio nel 2018 quando l’idea viene perfezionata insieme ai suoi utilizzatori finali durante una serie di focus-group che coinvolgono quasi 200 persone in quattro distretti dell’Uganda: la capitale Kampala, Hoima, Fort Portal e Gulu. Un percorso di ricerca che ha fatto emergere la necessità di un design multi-funzione – Kokono si utilizza come culla portatile, come letto, come vasca per il bagno e come spazio per il gioco –, e un prezzo accessibile per una fascia di popolazione a medio-basso reddito.
Dopo la prima fase di ideazione, prototipazione e sviluppo, De-LAB ha acquistato, grazie alla vittoria di un grant dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), lo stampo industriale per produrre la culla in modo seriale. In seguito alla sospensione dovuta alla pandemia, nel 2021 si completano il design del prodotto e la definizione della catena di fornitura locale, e avviene la registrazione da parte di De-LAB del brevetto di invenzione e del trademark “Kokono” sia in Italia che all’estero. L’anno seguente iniziano la produzione e la vendita, promossa in loco grazie alla collaborazione con l’ambasciata d’Italia in Uganda, e viene aperto un negozio a Muyenga, quartiere di Kampala, anche grazie ai fondi del bando Coopen di Fondazione Cariplo. Nel frattempo, grazie alla collaborazione tra De-Lab e le Ong Amref Health Africa Italia e Uganda, le culle vengono distribuite in contesti in difficoltà, tra cui lo slum di Kawempe.
Più di recente è stata attivata una collaborazione con Unfpa – United Nations Population Fund, l’agenzia dell’Onu per la salute sessuale e riproduttiva, grazie a cui è stata avviata la distribuzione di alcuni esemplari di Kokono nei campi profughi dell’Uganda, che conta oltre 1,5 milioni di rifugiati su una popolazione di 45 milioni di abitanti, una delle quote più alte al mondo.
Prezzi del Twiga di Forte dei Marmi, lo stabilimento di Briatore e della Santanchè: tenda araba quattro metri per quattro, con sofà, due letti king size, due lettini standard, una sedia regista, un tavolino, cabina doccia, 600 euro al giorno. Servizio d’acqua gratuito. L’intera stagione in prima fila viene 16 mila euro, in seconda fila 12 mila [Concetto Vecchio, Rep]
In prima pagina
• Per tutto il fine settimana ha tenuto banco il caso di Leonardo Apache La Russa, accusato di stupro da una ex compagna di liceo. Nelle prossime ore la ragazza sarà sentita dai pm
• La Santanché contestata da una cinquantina di sindacalisti di base a Marina di Pietrasanta. «Vergogna» «Ladra»
• Giorgia Meloni si sente sotto attacco e non fa nulla per nascondere la sindrome del fortino assediato
l presidente della Liguria Giovanni Toti ha annunciato che la passeggiata di Portofino, quella che dal centro va a Villa dell’Olivetta, sarà intitolata a Silvio Berlusconi
• Gli americani vogliono inviare all’Ucraina le bombe a grappolo, vietate dalla Convenzione di Ginevra. Intanto, a Vilnius, in Lituania, tutto è pronto per il vertice della Nato
• Putin ha sostituito il generale Valerij Gerasimov con Mikhail Teplinsky. Intanto Prigožin torna a parlare e punta il dito contro la stampa russa
• Il governo di Kiev ammette: furono gli ucraini, lo scorso ottobre, ad attaccare il ponte di Kerč
• Il Papa ha scelto 21 nuovi cardinali, di cui 17 avranno diritto di voto al conclave
• Brindisi, dalla nave Open Arms sono sbarcati altri 300 migranti
• Un noto presentatore della Bbc – tuttora anonimo – è stato accusato di aver incoraggiato per anni un ragazzo minorenne a mandargli immagini sessualmente esplicite, in cambio di grosse somme di danaro — fino a 40 mila euro — che hanno alimentato la dipendenza dalla droga del giovane
• Edgars Rinkēvičs, nuovo presidente lettone, è il primo capo di Stato dichiaratamente gay nell’Unione europea
• Una bambina è annegata in una piscina a Pavia, un pullman ha preso fuoco in una galleria sulla A12 tra Recco e Nervi, un uomo si è buttato del Trebbia per salvare il figlio ma il fiume ha inghiottito entrambi
• A Capri Alessandra Mastronardi ha sposato il suo primo amore, il dentista Giampaolo Sannino
• Viva Rai2 non si farà più in via Asiago. Fiorello cerca una nuova location
• Wimbledon: Sinner batte Galan e vola ai quarti. Oggi Berrettini scende in campo contro Carlos Alcaraz, Melissa Satta sarà lì a guardarlo
• F1, sesta vittoria consecutiva per Max Verstappen che chiude il Gp d’Inghilterra davanti a Lando Norris e Lewis Hamilton. La Ferrari, con Charles Leclerc e Carlos Sainz, non è andata oltre il nono e il decimo posto
• È morto Luis Suarez, il regista della grande Inter. Aveva 88 anni
Titoli
Corriere della Sera: Alta tensione sul caso La Russa
la Repubblica: «Noi giudici sotto attacco»
La Stampa: La Russa, polemiche su Roccella
Il Sole 24 Ore: Governance Poll / Regioni, Bonaccini / davanti a Zaia / Tra i sindaci / Sala supera tutti
Il Messaggero: Superbonus in base al reddito
Il Giornale: Tutti in fuga dalle toghe
Leggo: Cerbero soffoca l’Italia
Qn: Giustizia e inchieste, ministre contestate
Il Fatto: Santanchè ha mentito, prese / 2,5 milioni e non 527 mila €
Libero: Il Pd molesta Facci
La Verità: La Russa, tutti i segreti dell’inchiesta
Domani: Dal Papeete al Twiga / La destra si scopre d’estate
IN TERZA PAGINA
Questo premio Strega è il trionfo dell’amichettismo post-mortem (D’Agostino)
Promemoria sulle donne afghane (M. Feltri)
Più delle sanzioni poté Prigožin (Scott)
Il complesso della complessità (Mirenzi)
Aspettando la nuova Rai Tre (Grasso)
IN QUARTA PAGINA
CONTRO I TURISTI
Gestire l’invasione (Polito)
Il contrario del viaggio, il contrario della vita (Berardinelli)
Si incontrano finalmente, dopo quattro anni, il Papa e i giovani: per rivivere quell’energia che, nelle varie Giornate mondiali della gioventù, ha attraversato fin dagli anni Ottanta i confini geografici e non solo. Quella di Lisbona è la 37ª edizione, come sempre un mosaico di espressioni, colori, culture. Ma soprattutto un mix di esperienze diverse legate dallo stesso filo: l’invito del pontefice ad alzarsi e ad andare. Ciascuno secondo le sue possibilità, anche nella fretta di riprendersi le occasioni di incontro mancate. Perché, dopo la Gmg di Panama del 2019, il mondo è stato come sospeso. Di questo cammino personale, e comunitario, di questo pellegrinaggio verso Lisbona che si rinnoverà ad agosto, racconta un servizio della rivista “Popoli e Missione” nel nuovo numero. Con un occhio di riguardo ai giovani dei vari continenti.
Missione è camminare insieme. È esattamente lo spirito di crossroads, l’esperienza itinerante del Pime dal 27 luglio al 10 agosto per entrare in contatto con alcune realtà significative della Chiesa europea. “L’idea era quella di incrociare le strade degli altri, perché la missione si genera dall’incontro”, racconta entusiasta padre Alessandro Canali, partito con 60 giovani, per lo più della diocesi di Milano, e 10 membri dell’équipe. “Le nostre tappe, a parte Lisbona, sono: Marsiglia, con visita alla Caritas e al Servizio rifugiati dei Gesuiti; Barcellona (Pastorale sociale) e Madrid, nella parte più nascosta della città, quella di una Chiesa che si impegna per i più poveri”. Più o meno nello stesso periodo, un gruppo di giovani provenienti da diverse parti d’Italia ha iniziato un viaggio al contrario: anziché dirigersi verso il Portogallo, ha volato verso la Guinea Bissau per un’esperienza missionaria a Bafatà. “Poiché la questione dei permessi è stata per molti un vincolo e un limite pesante, abbiamo creduto fosse un gesto di attenzione verso chi non poteva viaggiare con la nostra stessa facilità e libertà”, dice don Giuseppe Mirandola, direttore del Centro missionario diocesano di Verona. “È stato anche il segno di una Chiesa rivolta alle Chiese più giovani. Non solo una visita, ma una condivisione con i ragazzi del posto e i fidei donum, per conoscere meglio il contesto, compresi i nostri progetti avviati nel 2000”.
“Un mondo diverso dal mio”. Tra i nove ragazzi anche Tommaso Cavagnari, 32 anni, originario di Villafranca, educatore e studente universitario, da sempre impegnato in parrocchia e nell’Azione cattolica. “Già stato a Madrid, avrei partecipato anche a questa Gmg, ma da tempo aspettavo di fare un’esperienza missionaria, per scoprire un mondo diverso dal mio”. Questa, la giusta sintesi per sentirsi in comunione con tutti. “Una sensazione strana non essere a Lisbona, ma altrettanto bello stare con i giovani di Bafatà. Non è come dire ‘ci siamo persi la festa grande’; l’abbiamo vissuta, piuttosto, a distanza, ma uniti”. Tommaso ha già capito tutto: “in partenza, si sembra Maria, ma al ritorno si diventa Elisabetta”. Perché, come ricorda padre Stefano Camerlengo, superiore generale dei Missionari della Consolata, “bisogna riconoscersi poveri e mendicanti nell’avvicinarsi gli uni agli altri”.
Voglia di partecipare. È il messaggio della reciprocità, come quella del progetto “Giovani dalle missioni alla Gmg 2023” promosso dalla diocesi di Bergamo. “In passato, abbiamo inviato i nostri giovani in missione, ma dall’altra parte ci chiedevano di fare la stessa esperienza da noi”, dice il direttore del Centro missionario, don Massimo Rizzi. “Una cooperazione tra le Chiese di questo tipo, di missione non solo in andata, andrebbe replicata anche per le future Gmg. Noi, a parte le difficoltà legate ai visti, presa in carico e budget, abbiamo avuto una risposta eccezionale”. Dalla Bolivia, sono arrivati in 36; dalla Costa d’Avorio in 7 e da Cuba in 21.
Dopo una tappa a Roma e ad Assisi, i gruppi “hanno avuto modo di vivere le nostre realtà, anche le più impegnative, e poi si sono uniti nei pullman ai 1.000 giovani bergamaschi”. La speranza è che “l’incontro con giovani da tutto il mondo possa accendere nei nostri la voglia di sognare”, scriveva dalla diocesi ivoriana di Abengourou don Marco Giudici, prima di partire. E gli faceva eco da Cuba don Efrem Lazzaroni, missionario a Jamal-Cabacu dove la pastorale giovanile è tra le attività più importanti: “partecipare alla Gmg, per i nostri ragazzi, significa poter uscire anche solo per una volta nella vita dall’isolamento”.
Fare i conti con la crisi. Dal Libano, invece, hanno fatto i conti con la crisi economica e, quindi, con i costi elevati e le formalità amministrative. Come riferisce Roy Jreich, coordinatore del Comitato nazionale dei giovani, “sono partiti in 450, a fronte dei 1.500 che parteciparono a Cracovia, ma c’è stato ugualmente tanto entusiasmo”. Dall’altra parte dell’Asia, in Bangladesh, “dopo essersi preparati per tre anni sui temi proposti dalla Santa Sede, hanno avuto luogo eventi serrati e strutturati, come per esempio il raduno organizzato a febbraio scorso nella diocesi di Khulna, con 500 studenti cattolici, 35 sacerdoti, 30 religiosi, suore di diverse congregazioni e un buon numero di animatori e coordinatori di gruppi giovanili”. Pur avendo ottenuto solo 15 visti Schengen per Lisbona, fratel Bikash James Rebeiro, segretario esecutivo della Commissione nazionale per i giovani, riferisce la fotografia di un Paese in fermento: “celebrare la Gmg in parallelo, al di là dei problemi, è stato un modo per sentirsi una Chiesa viva”.
Dal Guatemala a Lisbona. Sulla stessa scia il Guatemala “che, con i suoi 400 pellegrini, aveva voglia non solo di condividere e rafforzare la propria fede, ma anche di mostrare al Papa e al mondo la giovane Chiesa che siamo”, commenta padre José Raúl Ruano, assistente nazionale della Pastorale giovanile guatemalteca. “E poiché la Gmg non è solo un evento e una data definita, ma soprattutto un processo di attività che rafforzano il lavoro pastorale, anche chi è rimasto a casa ha potuto vivere intensamente vari momenti, in sintonia con Lisbona”. L’elenco sarebbe ancora lungo, perché il desiderio di esserci – da Napoli ad Asti, dall’Albania al Paraguay, dalle Filippine al Gabon all’Ucraina – sfiora il cuore dei giovani a tutte le latitudini. “Ma il pensiero – conclude Popoli e Missione – va agli assenti. A quelli che vivono mondi paralleli e capovolti. A quelli che sono più lontani da tutti e che ancora dobbiamo raggiungere. In fretta”.
SUI VOLI INTERCONTINENTALI IN PARTENZA DALL’ITALIA CI SARANNO QUATTRO PIATTI DEGLI CHEF ALFONSO ED ERNESTO IACCARINO DI DON ALFONSO 1890, CHE RAFFORZA COSÌ IL SUO STATUS INTERNAZIONALE.
Gourmet ad alta quota: Alfonso ed Ernesto Iaccarino del Don Alfonso firmano i nuovi menu business di Ita Airways
Novità gourmet per i voli della compagnia Ita Airways, che ha annunciato una partnership con Don Alfonso 1890, il boutique hotel a 5 stelle di Massa Lubrense dove sorge l’omonimo ristorante della famiglia Iaccarino (attualmente in ristrutturazione). Dal 21 giugno, a bordo di tutti i voli intercontinentali in partenza dall’Italia, il menu in classe business sarà firmato degli chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino. “Siamo felici ed onorati di essere stati scelti da Ita Airways come simbolo del patrimonio gastronomico italiano” ha scritto su Instagram Ernesto Iaccarino “è un progetto importante che ha come fulcro l’Italia e vede Ita Airways come veicolo per portare nel mondo le eccellenze nostrane ed unire in maniera più diretta i tanti italiani che vivono nel mondo”.
Don Alfonso Iaccarino firma i menu business di Ita Airways
“La loro cucina è lo specchio di una filosofia che innova, rispettando la cultura e le tradizioni alimentari millenarie della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana” scrive Ita Airways nel comunicato in cui annuncia le novità per l’estate, che oltre all’esclusivo menu degli chef vede le nuove tratte dirette verso Washington e San Francisco e un podcast realizzato dall’avvocato e narratore Federico Buffa.
“Il nuovo menu celebrerà così l’Estate, rendendo omaggio alla cucina italiana e testimoniando tutto l’amore per il patrimonio gastronomico mediterraneo” spiega la compagnia aerea “nella filosofia degli Chef il lavoro dell’uomo, la sua professionalità e la capacità d’innovare nel rispetto della tradizione sono il miglior veicolo per svelare al mondo la cultura e i valori di un territorio; il cibo diventa così patrimonio di una terra e ne è la sua espressione, al pari di un monumento o di una rappresentazione architettonica”.
I quattro piatti del menu di Don Alfonso per Ita Airways
Sono quattro le proposte realizzate dal famoso ristorante Don Alfonso 1890: insalata di astice agli agrumi, yogurt e pepe rosa; strascinati della Penisola Sorrentina, con leggero ragù di pomodori; riscoperta del pesce di scoglio all’acqua pazza e delizia al limone tradizionale. La compagnia aerea lo descrive come un menu “pensato per regalare un’esperienza gastronomica completa, basata sulla meticolosa ricerca della qualità e sulla stagionalità della materia prima, con particolare attenzione agli abbinamenti tra sapori, profumi e colori”. I quattro piatti degli chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino sono inseriti all’interno di un menu più ampio riservato ai viaggiatori business dei voli intercontinentali di Ita Airways.
Da diversi anni la famiglia Iaccarino – composta da Alfonso, Livia e i loro figli Ernesto e Mario – ha allargato il proprio campo d’azione in tutto il mondo, dal Nord America all’Oceania passando per l’Africa e l’Asia: oltre alle collaborazioni all’hotel La Mamounia a Marrakech e al Grand Hotel Lisboa di Macao, nel 2016 gli Iaccarino hanno avviato un progetto ambizioso in Nuova Zelanda, nel 2018 sono approdati a Toronto con Casa Don Alfonso e nel 2020 sono arrivati al The Ritz-Carlton di Saint Louis negli Stati Uniti. Questa partnership con Ita Airways conferma il grande spirito internazionale della famiglia che ora potrà deliziare i viaggiatori anche ad alta quota.
Cerimonia di cessione, da parte dell’Ausl Romagna, di quattro defibrillatori semiautomatici alla Polizia Stradale di Rimini.
La Polizia di Stato di Rimini, nell’ambito dell’implementazione di un modello di città cardioprotetta, ha ricevuto dall’Ausl Romagna quattro defibrillatori automatici esterni. La consegna e messa in opera di quattro DAE è avvenuta nella sede della Polizia Stradale di Rimini e a bordo delle pattuglie operative nella Provincia di Rimini. Erano presenti il Comandante dr. Alfredo Magliozzi (Polizia Stradale Rimini), la dr.ssa Giannini Romina (per Direzione Infermieristica e Tecnica) e il Dr. Davide Saporito (per la Cardiologia di Rimini) il dr. Paolo Cenni (Ingegneria Clinica Ausl Romagna) e la dr.ssa Silvia Marzaloni (Responsabile Emergenza Territoriale Rimini per 118 Romagna).
“La risposta efficace all’arresto cardiaco improvviso – ha affermato il dottor Maurizio Menarini, Responsabile della Centrale 118 Romagna – è basata sui tempi rapidi di intervento, nella quale l’intervento di personale non sanitario, formato e dotato di defibrillatori semiautomatici, rappresenta il primo essenziale anello, in collaborazione con la centrale operativa 118, in grado di fornire le istruzioni pre-arrivo, e con i sanitari dei mezzi di soccorso. La collaborazione con la polizia stradale costituisce un ulteriore tassello di un mosaico che in Romagna, con il coordinamento del 118, garantisce un ottimale trattamento dei pazienti vittime di arresto cardiaco”
“L’obiettivo della Polizia Stradale di Rimini, ha dichiarato il Dr. Alfredo Magliozzi, è di mettere a disposizione dell’intera collettività il proprio presidio aperto h24 e per 365 giorni l’anno e le pattuglie di vigilanza stradale, in modo da poter rappresentare, in caso di necessità, quel primo anello di intervento e fornire quella risposta rapida ed efficace che occorre in caso di arresto cardiaco con lo scopo di salvare quante più vite umane possibili. Inoltre, già dal mese di febbraio del corrente anno, grazie alla collaborazione con la Croce Rossa Italiana, alcuni poliziotti sono stati formati per l’utilizzo del defibrillatore e sulle procedure di primo soccorso. L’intento è quello di estendere tale formazione quanto prima a tutti gli Agenti della Polizia Stradale che lavorano nella Provincia di Rimini.
“L’implementazione di un modello di città cardioprotetta a Rimini”
La cardioprotezione negli spazi pubblici consiste nel dotarli di defibrillatori automatici esterni (DAE) e punti di primo soccorso per garantire un’assistenza medica tempestiva in caso di arresto cardiaco. A Rimini, sono stati compiuti importanti passi per realizzare un Modello di Città Cardioprotetta. Le varie campagne, promosse anche dalla Regione Emilia-Romagna, hanno visto la donazione di alcuni defibrillatori automatici in diversi comuni romagnoli, tra cui Rimini. Inoltre, grazie a diverse iniziative, come quella del Teatro degli Atti e della Biblioteca Gambalunga, sono stati installati nuovi defibrillatori in luoghi pubblici della città. Recentemente, poi, anche le scuole dell’infanzia e i nidi del Comune di Rimini sono diventati “protetti dal cuore”, grazie all’investimento dell’amministrazione comunale.
“Riminicuore: Codice blu e la catena del SOCCORSO”
“Riminicuore, modulo organizzativo della Cardiologia di Rimini Ausl Romagna, – spiegano i referenti – in collaborazione con il 118 Romagna, offre quattro dei suoi DAE alla Polizia Stradale di Rimini per implemento tecnologico, riproponendo sul territorio di Rimini una sinergia con le forze dell’ordine, come già avvenuto con Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco. Il dirigente della Sezione Polizia Stradale di Rimini, Dr. Magliozzi, ha accolto la proposta mettendo a disposizione le pattuglie di servizio con a bordo un DAE e il personale addestrato ed abilitato all’uso ai sensi di legge (Lg.120/2001).”
“I mezzi così allestiti – proseguono – interverranno nei cosiddetti CODICE BLU, cioè in caso di “funzione vitale compromessa” per intervenire nelle operazioni di rianimazione come il BLS (Basic Life Support), o la defibrillazione con defibrillatori automatici (DAE). L’allertamento dei DAE RespondER, che si trovano in prossimità di un ACR Arresto Cardio Respiratorio), in questo caso la pattuglia in transito tramite la loro centrale, avverrà tramite AppDAE Responder del 118”
Si ringraziano infine, per le procedure di cessione in comodato d’uso gratuito, la Dr.ssa Antonella Agnoletti con il suo staff dell’Ausl Romagna, Stefano Sanniti Direttore Area dipartimentale Gestione e Innovazione delle Tecnologie Ausl della Romagna e il Direttore Maurizio Menarini della Centrale 118 Romagna.
Lo scorso 24 febbraio un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – “Sezione Volanti” della Questura di Pordenone interveniva presso la sede dell’INPS, nello stabile, di proprietà dell’INAIL, sito a Pordenone, in piazzetta del Portello.
Sul posto gli agenti accertavano che ignoti, la sera precedente, dopo aver forzato una porta e fatto accesso all’interno dello stabile, infrangevano i plexiglass delle cassette antiincendio site al primo piano dell’edificio e aprivano i rubinetti delle manichette causando una copiosa fuoriuscita di acqua che provocava un allagamento del primo piano e del piano terra della sede dell’INPS nonché la caduta di alcuni pannelli del controsoffitto ed il danneggiamento del materiale sanitario e di cancelleria custoditi nel magazzino dell’ente.
Nell’occasione anche il negozio di parrucchiere posto al piano terra dello stabile in cui insistono i locali dell’INPS rimaneva danneggiato.
Per questi fatti INPS ed INAIL formalizzavano querela presso gli Uffici della Questura. All’esito di attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone, svoltasi anche mediante l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, venivano individuati gli autori del gesto per A. K, cittadino ghanese di 24 anni, H. Z., ventiduenne marocchino residente a Pordenone, M.A, venticinquenne originario dell’ Angola, tutti e tre residenti a Pordenone, e per il minore A. A. residente ad Azzano Decimo, i quali sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di danneggiamento aggravato.
Nelle serate di sabato 1 e domenica 2 luglio, il centro polifunzionale del Comune di Ruviano, ubicato nella contigua frazione Alvignanello, ospita un evento da non perdere: “Una scopa per quattro”, commedia di Eva De Rosa e Massimo Canzano.
L’evento, organizzato dall’associazione “Khimeia” con il patrocinio del Comune di Ruviano, da anni attiva nel campo teatrale, vede la partecipazione di Claudia Petrazzuoli, Consuelo Cusano, Valentina Puca, Nicola Massaro e Federico Cusano come attori con la regia di Claudia Petrazzuoli.
Per usufruire dei posti a sedere è gradita la prenotazione telefonica chiamando Claudia (328833676)1 o Giusy (3801007091).
Senza svelare la trama, anticipiamo che tutti potranno ridere a crepapelle per le battute di: Automa (attore in una macchina elettronica), Barbara Stalla, che diventerà Vacca Vogliosa;Marco Libata, che diventerà Pidocchio Arrapato; Pino Luongo, che diventerà Coniglio Allupato, e Pia Addolorata, che diventerà Pecorella Illibata.
Gli indizi trapelati e qui riportati lasciano presagire una serata di pieno divertimento, e tutti ne abbiamo veramente bisogno.
Pertanto arrivederci ad Alvignanello con la compagnia teatrale Khimeia e con “una scopa per quattro”.
La storia ha dell’incredibile e al suo interno c’è anche un giallo. Ma per ora si sa che Lesly Jacobombaire Mucutuy, di 13 anni, Soleiny Jacobombaire Mucutuy, di 9, Tien Noriel Ronoque Mucutuy, di 4, e Cristin Neriman Ranoque Mucutuy, di 11 mesi si trovano su un elicottero di soccorso Blackhawk. Come abbiano fatto a sopravvivere da soli è un mistero prima di un miracolo. Ma soprattutto, il 18 maggio scorso il Presidente della Colombia Gustavo Petro aveva fatto lo stesso annuncio. Ma senza pubblicare foto dei bambini. Successivamente la notizia era stata smentita da una ONLUS che si occupava del caso.
Il primo annuncio del ritrovamento dei bambini è arrivato dal quotidiano colombiano El Tiempo. L’incidente aereo era avvenuto il 1° maggio scorso nella selva del Guaviare del dipartimento di Caquetà. I quattro fratellini – di 13, 9, 4 anni e di 11 mesi – sono sopravvissuti ad un incidente aereo nel quale sono morte tre persone (due piloti e una donna, mamma dei bambini). I soccorritori avevano trovato degli indizi dei bambini nella selva, tra cui tracce di una capanna di foglie e impronte recenti di scarpe. Ma anche un paio di forbici e un pannolino usato. Nelle ricerche sono stati impegnati 200 uomini, tra cui le Forze Armate colombiane. Proprio l’esercito ha poi confermato ufficialmente il ritrovamento dei bambini. Dando meriti anche alle popolazioni indigene che hanno collaborato alle ricerche.
Successivamente è arrivata anche la conferma del Presidente colombiano Gustavo Petro.
Che era stato criticato a maggio per l’annuncio frettoloso sul salvataggio che ancora oggi rimane un giallo. Anche il nonno dei bambini Fidencio Valencia ha confermato con AFP il salvataggio: «Sì, sono stati ritrovati. Ma ora sto cercando un volo per andarli a prendere urgentemente». Ora sono nel posto di comando unificato della più vicina San Jose Guaviare, per le valutazioni mediche, prima del trasferimento nella capitale Bogotà. Nelle foto i piccoli, indigeni della comunità Huitoto, appaiono piuttosto scarni, ed il Presidente Petro ha fatto sapere che le loro condizioni di salute sono «debilitate». Dopo la smentita del primo ritrovamento nuove tracce del passaggio dei bambini, nel corso delle settimane, hanno incoraggiato le ricerche. Erano stati anche lanciati anche oltre 100 kit di sopravvivenza contenenti acqua e cibo, per aiutare i quattro bambini nei loro sforzi.
I bambini erano originari del gruppo indigeno Uitoto. Il velivolo era stato ritrovato il 16 maggio, in una zona boscosa del municipio di Solano, nel dipartimento di Caquetà, nel sud del Paese. Sul posto erano stati rinvenuti i tre adulti morti nello schianto, ma nessuna traccia dei piccoli. Il ritrovamento di resti di frutta con tracce di morsi aveva acceso la speranza di ritrovarli in vita. Per questo era scattata una massiccia operazione di ricerca guidata dai militari. Il Ministro della Difesa Ivan Velasquez ha parlato di miracolo: «Dall’Operazione Speranza all’Operazione Miracolo. Tantissimi complimenti alle forze militari e a chi non ha perso la speranza e ha lavorato giorno e notte per rendere possibile il Miracolo».
POLIZIA DI STATO-ANDRIA: SICUREZZA NEGLI STADI EMESSI QUATTRO DASPO.
Il Questore di Barletta-Andria-Trani, Roberto Pellicone, ha emesso quattro provvedimenti di Daspo, elaborati della Sezione Misure di Prevenzione dell’Ufficio Anticrimine, nei confronti di altrettanti tifosi per episodi violenti che si sono verificati, in data 12.02.2023, presso lo Stadio Comunale “Degli Ulivi” di Andria durante la partita Fidelis Andria-Pescara Calcio, valevole per il campionato di “Lega Pro”, Girone “C”.
In particolare, prima dell’inizio della gara calcistica, circa 200 tifosi del Pescara Calcio sono giunti nell’area parcheggio destinata alla tifoseria ospite, a bordo di pullman e autovetture private.
In concomitanza del predetto arrivo, circa 100 tifosi della Fidelis Andria, travisati ed in forma compatta, si sono avvicinati all’aria parcheggio ed hanno provocato un fitto lancio di fumogeni, bombe carta ed oggetti contundenti.
La medesima situazione si è verificata a fine gara, durante il deflusso dei tifosi ospiti.
Nello specifico, un folto gruppo di tifosi locali, parzialmente travisati, ha percorso l’interno della villa Comunale avvicinandosi all’area parcheggio dei tifosi ospiti con il chiaro intento di avere con gli stessi un contatto fisico.
Lungo il percorso e nelle immediate vicinanze del parcheggio ospiti, i tifosi locali hanno acceso numerosi fumogeni e fatto esplodere petardi di grosse dimensioni mettendo a repentaglio la sicurezza dei presenti.
In testa al gruppo, anch’essi travisati ed in atteggiamento provocatorio e offensivo nei confronti dei tifosi ospiti, vi erano i quattro tifosi andriesi destinatari del provvedimento di daspo.
Ai predetti tifosi andriesi è stato notificato un daspo con divieto, per un periodo di TRE anni, di accedere a tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale e degli altri Stati membri dell’Unione Europea ove si disputeranno tutte le manifestazioni calcistiche.
Stavano recandosi al lavoro ma sono finiti in ospedale. Erano a bordo di un pulmino e stavano percorrendo la Casilina quando per cause ancora da accertare la loro ‘corsa’ è finita in una cunetta nei pressi di un caseificio. Erano in quattro e sono rimasti tutti feriti tant’è che sul posto, questa mattina 22 maggio 2023, si è reso necessario l’intervento dei sanitari del 118 che li hanno trasportati in diversi ospedali della Provincia per le cure del caso. Saranno le forze dell’ordine a chiarire la dinamica del sinistro
Se ha sorpreso il brillante risultato conseguito dalla lista (unica) Uniti per Caiazzo, per sostenere la quale circa il 65% degli elettori si è recato alle urne, per certi versi fa ancor più scalpore il totale delle preferenze attribuito, in particolare, a due ragazze (Antonella Civitella ed Angela Simonelli) che, pur essendo alla loro prima esperienza elettorale, in totale hanno conseguito oltre mille voti, superando entrambe i 500.
Ancor meglio, seppur di poco, è andata per Monica Petrazzuoli che però era assessora uscente, mentre, in proporzione, un mezzo flop ha fatto registrare Rosetta De Rosa, che non ha raggiunto neanche i 300 voti, fermo restando che in condizioni normali, cioè con una lista contrapposta, in rapporto al numero dei votanti, anche il suo sarebbe stato un risultato eclatante.
Flop clamoroso ancor più se si considera che lady De Rosa può vantare non solo una ultra decennale esperienza specifica, anche quale assessora, ma anche un figlio, Mauro Della Rocca, consigliere uscente che ha dimostrato grande tenacia, ma come fermo antagonista di Giaquinto e del suo in parte rinnovato gruppo. E forse alcune “metamorfosi familiari” non sono state ben capite dagli elettori. O forse si?!?
Credenziale autorevole, appannaggio della lady, è il nome del marito, Franco Della Rocca, ovvero il suo ruolo di presidente del Consorzio di Bonifica “Sannio Alifano”, peraltro aspramente contestato proprio negli ultimi tempi per il sostegno che avrebbe voluto assicurare a più sindaci dei comuni interessati alla medesima tornata elettorale.
Anteposta la narrazione per in gentil sesso, va doverosamente rimarcato il brillante risultato conseguito da Giovanni Di Sorbo, altro assessore uscente che ha rasentato 700 consensi personali (e forse familiari, considerata la grande stima riconosciuta al padre dottor Giuseppe, ex sindaco, come al fratello Antonio, altro ex assessore e del pari stimato pneumologo).
Bene anche per Antonio Accurso che, soprattutto dalla “sua” Cesarano, frazione di cui è originario anche il sindaco Stefano Giaquinto, ha ottenuto circa cinquecento voti personali; molto “meno bene” è andata per il commercialista Alfonso Mondrone, che ha superato di poco i 250 consensi nonostante la doppia carica finora ricoperta, di assessore e capogruppo consiliare di maggioranza.
A Mondrone però “scippa” la maglia nera dell’ultimo clasificato in questa graduatoria elettorale Vito De Filio, altro ex amministratore con Giaquinto ma non nell’appena conclusa legislatura.
Dovrebbe in qualche modo attenersi a tali risultati ora il sindaco per designare i nuovi assessori, anche se, almeno in parte, alcuni ne dubitano, ma in città l’apprensione è alta anche per la convocazione, entro dieci giorni dall’odierna proclamazione, del primo consiglio comunale, caratterizzato dal rituale giuramento e dalle dichiarazioni programmatiche del sindaco.
Di seguito, in ordine alfabetico, i nomi dei candidati (tutti eletti), seguiti dalle rispettive preferenze; nel prospetto in alto i dettagli suddivisi per sezione e nello “slide” qui accanto le foto di tutti i neo eletti.
Accurso Antonio (467), Civitella Antonella (507), De Filio Vito (172), De Rosa Rosetta (296), Di Sorbo Giovanni (688), Mondrone Alfonso (267), Pannone Toommaso (630), Petrazzuuoli Monica (523), Simonelli Angela (515); totale voti validi 4065.
A tutti i neo eletti le felicitazioni e l’augurio di buon lavoro per Caiazzo che davvero ne abbisogna.
La Divisione Polizia Amministrativa della Questura ha sanzionato i titolari di quattro esercizi commerciali del capoluogo, per violazione del regolamento comunale in materia di emissioni sonore.
Le irregolarità sono state rilevate dal personale delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che, nel corso dell’ordinario servizio di controllo del territorio, hanno constatato l’inosservanza, da parte di quattro locali di intrattenimento del centro storico, che svolgono attività di somministrazione di alimenti e bevande, del divieto di diffusioni musicali per mezzo di impianti elettroacustici oltre l’orario previsto dall’ordinanza sindacale. Pertanto, si è proceduto all’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste.
I controlli da parte della Polizia di Stato continueranno, al fine di verificare il puntuale rispetto di norme e regolamenti comunali nello svolgimento delle varie attività commerciali, e di tutelare, nel contempo, il diritto al riposo delle persone.