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pizzo

Mondragone. Ucciso per non aver pagato il ‘pizzo’ sulla droga: dopo 20 anni preso il sospetto killer

All’esito di una attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – martedi 2 aprile 2024, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari coercitive emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto ritenuto gravemente indiziato dei reati di cui agli artt. 110, 575, 577 n 3 e 4, 416 bis co 1° c.p. .

Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini svolte successivamente ad un efferato omicidio occorso in Mondragone in data 14 agosto 2003 e che vedeva come vittima MANCONE Giuseppe freddato con vari colpi d’arma da fuoco.

Per tale delitto, già in precedenza l’immediata attività d’indagine all’epoca condotta, conduceva all’individuazione e successiva applicazione di misura cautelare nei confronti degli esecutori materiali.

Successivamente, le indagini venivano riaperte a seguito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia le quali facevano emergere il movente dell’azione criminale che sarebbe maturato nell’ambito delle dinamiche criminali mondragonesi.

Nello specifico, l’omicidio sarebbe stato ordinato dall’allora reggente dell’organizzazione camorristica “FRAGNOLI-LA TORRE”, in quanto la vittima si era rifiutato di pagare un cospicuo rateo mensile sull’attività di spaccio di stupefacenti dalla stessa gestita.

L’omicidio veniva organizzato e pianificato da esponenti del clan operante in Mondragone, il quale per la materiale esecuzione ottenevano la collaborazione di appartenenti al Clan “BIRRA” di Ercolano con il quale vigeva un rapporto di alleanza.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Lo Stato c’è! – Santa Maria a Vico – Nipote del ras della droga chiede estorsione al telefono. Riscosso il pizzo trova i Carabinieri che lo attendono all’uscita. 20enne in carcere

Un 20enne P.A., nipote di noto ras della droga della provincia di Caserta, ha telefonato alla dipendente di una rivendita di tabacchi del luogo intimandole di consegnargli la somma di 300 euro, minacciandola di dar fuoco al locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.
La donna, compagna del proprietario del tabacchi, benché intimoritasi dalle minacce, ha deciso comunque di rivolgersi ai Carabinieri della locale Stazione.
Prima di recarsi presso il presidio dell’Arma ha avuto la freddezza e lucidità di guadagnare tempo chiedendo e ottenendo dall’estorsore alcune ore per racimolare il denaro.
Avuta notizia, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico si sono immediatamente attivati organizzando un servizio ad hoc.
Hanno quindi fotocopiato il denaro che la donna avrebbe dovuto consegnare all’estorsore e organizzato un servizio di appostamento all’esterno.
All’ora concordata il 20enne si è presentato presso il Tabacchi dove ha riscosso la somma di denaro richiesta. La sequenza della consegna è stata ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza.
Ad attenderlo all’uscita del Tabacchi vi erano i militari dell’Arma che lo hanno bloccato e arrestato.
A seguito di perquisizione personale i Carabinieri hanno rinvenuto le banconote fotocopiate.
L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
I Carabinieri, nell’elogiare l’alto senso civico e il coraggio dimostrato dalla donna non cedendo alla richiesta estorsiva e rivolgendosi alle Istituzioni, invitano le vittime di tali ignobili reati a seguire il suo esempio.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)