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pedopornografico

• Assolto, dopo 15 anni di processi, l’ex sindaco di Ancona Fabio Sturani • L’ex schermidore azzurro Andrea Cassarà avrebbe filmato una ragazzina nuda nello spogliatoio. È indagato per produzione di materiale pedopornografico • Angelo Tina, dentista romano, è stato condannato a 5 anni di reclusione per una storia di violenza sadomaso





4 di

• Assolto, dopo 15 anni di processi, l’ex sindaco di Ancona Fabio Sturani

• L’ex schermidore azzurro Andrea Cassarà avrebbe filmato una ragazzina nuda nello spogliatoio. È indagato per produzione di materiale pedopornografico

• Angelo Tina, dentista romano, è stato condannato a 5 anni di reclusione per una storia di violenza sadomaso

 

 

MERCOLEDì 25 OTTOBRE 2023
Clamoroso
In Italia attendono di essere impiantati e cominciare a vivere 37.500 embrioni (dato 2020). Chi li ha prodotti, li ha dimenticati. La legge obbliga i 320 centri specializzati sparsi sul territorio a tenerli pronti a nascere, immersi in bidoni di azoto liquido a -196 gradi [Locati, Giornale].In prima pagina
• Arriva la manovra e la pensione è sempre più lontana. Si passa da Quota 103 a 104. Dal 2025 serviranno almeno 43 anni di contributi per gli uomini e 42 per le donne
• Confermati il taglio del cuneo e del canone Rai e i fondi per Pa e Sanità. E poi sgravi fiscali per mamme lavoratrici, bonus asili (per chi trova posto). Aumentano le sigarette. Sale dal 5 al 10% l’Iva su latte in polvere e assorbenti
• L’ex first gentleman Andrea Giambruno lascia la conduzione de Il Diario del giorno. D’ora in poi lavorerà in redazione. Intanto Mediaset crolla in Borsa e il tonfo sarebbe legato alle fibrillazioni tra la premier e l’azienda
• Il segretario dell’Onu Guterres dice che «gli attacchi di Hamas non avvengono nel nulla» e che i palestinesi sono sotto assedio da 56 anni. Israele chiede le sue dimissioni. Anche Stoltenberg e Macron hanno chiesto la tutela dei civili di Gaza e della Cisgiordania
• Ieri ci sono stati 400 raid israeliani. Colpito anche un campo profughi. L’assedio di terra è ancora in stallo.
• Conti record per Unicredit. Nei primi nove mesi l’utile netto Orcel ha raggiunto la cifra monstre di 6,7 miliardi. La banca non pagherà extra profitti ma aumenta il capitale
• La Germania, malata d’Europa, sta per diventare la terza economia mondiale dietro Usa e Cina. Deve ringraziare il Giappone e lo yen che si è deprezzato
• La maggioranza avrebbe trovato un compromesso sulla prescrizione. O meglio, pare che Forza Italia, dopo il caso Giambruno, abbia fatto un passo indietro davanti a Meloni
• Azione e Italia Viva divorzieranno entro giovedì. Parola di La Russa che fa da mediatore
• I tassisti romani, che non si trovano manco a pagarli, hanno chiesto un aumento di 3 euro a corsa perché il traffico della capitale è per loro insostenibile
• A Firenze l’addio a Sergio Staino con Paolo Hendel, Adriano Sofri e Francesco Guccini, le musiche del figlio Michele e le parole della figlia Ilaria
• A Mosca è morto, per un sedicente attacco cardiaco, il presidente di Lukoil Vladimir Nekrasov. Lukoil è una delle poche società che ha criticato l’invasione dell’Ucraina
• Maxi rimpasto di governo in Cina. Xi fa fuori i ministri di Difesa, Finanze e Scienza e tecnologia
• L’Istituto universitario europeo di Fiesole vorrebbe augurare «Buona Festa d’Inverno» al posto del meno inclusivo «Buon natale»
• Assolto, dopo 15 anni di processi, l’ex sindaco di Ancona Fabio Sturani
• L’ex schermidore azzurro Andrea Cassarà avrebbe filmato una ragazzina nuda nello spogliatoio. È indagato per produzione di materiale pedopornografico
• Angelo Tina, dentista romano, è stato condannato a 5 anni di reclusione per una storia di violenza sadomaso
• Trai primi nomi che girano per Sanremo ci sono Jovanotti, Negramaro, The Kolors, Subsonica, Alessandra Amoroso, Annalisa e forse anche Biagio Antonacci
• In Champions vincono le italiane. L’Inter batte il Salisburgo per 2 reti a 1, il Napoli l’Union Berlino per 1 rete a 0
• Entro la fine della settimana verrà ufficializzata la squalifica a 10 mesi per Sandro Tonali e la procura di Torino ascolterà Nicolò Zaniolo
• Dopo 17 anni si può mettere la parola fine a Calciopoli. La Juve non presenterà riscorsoTitoli
Corriere della Sera: Affitti, pensioni: le novità
la Repubblica: La beffa delle pensioni
La Stampa: Manovra, meno pensione più tasse
Il Sole 24 Ore: Manovra, taglio del cuneo da 9,9 miliardi / Arriva la stretta sulle pensioni anticipate
Avvenire: Welfare a ostacoli
Il Messaggero: L’orrore di Hamas, Onu diviso
Il Giornale: Aiuti alle mamme / e nuove pensioni / Aumentano le sigarette
Leggo: Più difficile andare in pensione
Qn: Sgravi per le donne, stretta sulle pensioni
Il Fatto: Sgarbi indagato. Ecco / i suoi favori retribuiti
Libero: L’Europa ci rifila / un’altra tassa verde
La Verità: Dall’Italia fiumi di soldi / a palestinesi e terroristi
Il Mattino: Pensioni anticipate, la stretta
il Quotidiano del Sud: L’Italia che nessuno vi racconta
il manifesto: Diritto / di vetro
Domani: Aumenti e più tasse per tutti / Una manovra contro clima e donne

IN TERZA PAGINA

Galli della Loggia spiega la psicologia dell’escluso (De Rosa)
Cronaca di un rapimento di Hamas (Caferri)
L’intelligenza di Amato non ha nulla di articificiale (Gramellini)
L’importanza dei tortellini in brodo (Benini)
Anche i calzini bianchi tornano di moda

IN QUARTA PAGINA

PENNE LISCE O RIGATE?
IL DIBATTITO SULLA PASTA

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(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Torino: Operazione “Lucignolo” agenti undercover della Polizia di Stato infiltrati su chat di scambio di materiale pedopornografico

  AGENTI UNDERCOVER DELLA POLIZIA DI STATO DI TORINO INFILTRATI SU CHAT DI SCAMBIO DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO: 30 PERQUISIZIONI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, 24 INDAGATI E 3 ARRESTATI. Oltre 100 investigatori cibernetici della Polizia di Stato sono stati impegnati in tutta Italia, nell’esecuzione di 30 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Torino nell’ambito dell’operazione di contrasto alla pedopornografia online denominata “Lucignolo”. L’attività, condotta dal C.O.S.C., Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Piemonte e Valle D’Aosta, con il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale, ha visto gli operatori impegnati per diversi mesi in attività sottocopertura finalizzate all’individuazione di soggetti dediti alla pubblicazione e divulgazione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18. Con l’utilizzo di accorgimenti tecnici volti al mantenimento dell’anonimato, i criminali scambiavano in rete materiale illecito di diversa natura, che riproduceva anche vere e proprie violenze sessuali, utilizzando un linguaggio “in codice” per non attirare troppo l’attenzione, come ad esempio “Ciao, cerco cucciole” oppure “Hai min?” riferendosi a minori. La complessa e delicata attività di indagine della Polizia Postale è durata diversi mesi proprio per consentire agli agenti undercover di accreditarsi presso le comunità pedofile prima del contatto diretto a dare una identità reale alla serie di pseudonimi utilizzati dai soggetti in rete. Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura Distrettuale di Torino, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer, account email e profili social ed hanno consentito di rinvenire gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e, custodito sui supporti informatici, un ingente quantitativo di materiale illecito. Le operazioni hanno coinvolto 24 diversi uffici della Polizia Postale in tutta Italia: Piemonte, Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria.  La prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online vedono impegnata in prima linea la Polizia Postale, con attività di monitoraggio sia in ottica preventiva che repressiva. È fondamentale anche segnalare la presenza di contenuti illeciti rinvenuti sul web, al portale della Polizia Postale https://www.commissariatodips.it e presso gli uffici della Polizia Postale presenti capillarmente in tutta Italia.

Torino: Operazione “Lucignolo” agenti undercover della Polizia di Stato infiltrati su chat di scambio di materiale pedopornografico | Polizia di Stato

 

AGENTI UNDERCOVER DELLA POLIZIA DI STATO DI TORINO INFILTRATI SU CHAT DI SCAMBIO DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO: 30 PERQUISIZIONI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, 24 INDAGATI E 3 ARRESTATI. Oltre 100 investigatori cibernetici della Polizia di Stato sono stati impegnati in tutta Italia, nell’esecuzione di 30 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Torino nell’ambito dell’operazione di contrasto alla pedopornografia online denominata “Lucignolo”. L’attività, condotta dal C.O.S.C., Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Piemonte e Valle D’Aosta, con il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale, ha visto gli operatori impegnati per diversi mesi in attività sottocopertura finalizzate all’individuazione di soggetti dediti alla pubblicazione e divulgazione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18. Con l’utilizzo di accorgimenti tecnici volti al mantenimento dell’anonimato, i criminali scambiavano in rete materiale illecito di diversa natura, che riproduceva anche vere e proprie violenze sessuali, utilizzando un linguaggio “in codice” per non attirare troppo l’attenzione, come ad esempio “Ciao, cerco cucciole” oppure “Hai min?” riferendosi a minori. La complessa e delicata attività di indagine della Polizia Postale è durata diversi mesi proprio per consentire agli agenti undercover di accreditarsi presso le comunità pedofile prima del contatto diretto a dare una identità reale alla serie di pseudonimi utilizzati dai soggetti in rete. Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura Distrettuale di Torino, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer, account email e profili social ed hanno consentito di rinvenire gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e, custodito sui supporti informatici, un ingente quantitativo di materiale illecito. Le operazioni hanno coinvolto 24 diversi uffici della Polizia Postale in tutta Italia: Piemonte, Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria.  La prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online vedono impegnata in prima linea la Polizia Postale, con attività di monitoraggio sia in ottica preventiva che repressiva. È fondamentale anche segnalare la presenza di contenuti illeciti rinvenuti sul web, al portale della Polizia Postale https://www.commissariatodips.it e presso gli uffici della Polizia Postale presenti capillarmente in tutta Italia.

(Fonte: Polizia – Questura – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Polizia Postale: un arresto per violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di anni 10 e per produzione, cessione e detenzione di un’ingente quantitativo di file di materiale pedopornografico

La Polizia di Stato, al termine di un’indagine-lampo partita da una segnalazione del collaterale organismo di polizia australiano, ha arrestato un trentaseienne romano per violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di anni 10, nonché per produzione, cessione e detenzione di un’ingente quantitativo di file di materiale pedopornografico.L’arresto è avvenuto al termine di una perquisizione domiciliare e informatica eseguita dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. Le operazioni di Polizia hanno rappresentato il culmine di una complessa quanto rapida operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.Si tratta di una vicenda di eccezionale gravità perché gli abusi, ripresi con un smathphone, venivano compiuti nei confronti del minore di anni 10 figlio di un’amica. Le foto e i video venivano poi inviati ai frequentatori di una comunità pedofila online di livello internazionale, attiva nel Dark Web.Quando hanno avviato le indagini, gli investigatori della Polizia Postale non avevano alcuna pista da seguire, a parte gli stessi file illeciti pubblicati e un nickname di fantasia dietro il quale si nascondeva. L’utilizzo del Darkweb garantisce ai propri utilizzatori l’anonimato, complicando notevolmente le indagini. Tuttavia, incrociando i risultati delle ricerche con tecniche di OSINT (Open Source INTelligence), partendo dalle piccole tracce e dagli elementi conosciuti, dall’ analisi degli ambienti e dei luoghi è stato possibile risalire all’identità dell’abusante e della giovanissima vittima.La svolta nelle indagini si è avuta dopo ore di incessante attività condotta con ritmi serratissimi sul duplice fronte della Clear Net e del Dark Web, in una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare il pericolo di ulteriori violenze.Il soggetto approfittando delle occasioni in cui un’amica, ignara di tutto, gli lasciava il figlio minore per giocare, consumava e riprendeva gli atti di violenza sessuale, poi condivisi con altri utenti del Dark Web.Iper attivo negli scambi di materiale all’interno delle comunità pedofile, l’uomo aveva collezionato nel tempo una quantità smisurata di materiale pedopornografico, ritraente prevalentemente abusi sessuali su minori inferiori agli anni 10.I dati raccolti durante la perquisizione informatica hanno confermato tutte le ipotesi investigative, il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre l’indagato è stato condotto in carcere.L’utente era ricercato a livello internazionale da altre forze di polizia specializzate, impegnate in attività sotto copertura online nel contrasto alla pornografia minorile all’interno delle comunità pedofile virtuali del dark web.Si rappresenta che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che il soggetto indagato deve ritenersi non colpevole sino alla condanna definitiva.

Polizia Postale: un arresto per violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di anni 10 e per produzione, cessione e detenzione di un’ingente quantitativo di file di materiale pedopornografico | Polizia di Stato

La Polizia di Stato, al termine di un’indagine-lampo partita da una segnalazione del collaterale organismo di polizia australiano, ha arrestato un trentaseienne romano per violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di anni 10, nonché per produzione, cessione e detenzione di un’ingente quantitativo di file di materiale pedopornografico.L’arresto è avvenuto al termine di una perquisizione domiciliare e informatica eseguita dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. Le operazioni di Polizia hanno rappresentato il culmine di una complessa quanto rapida operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.Si tratta di una vicenda di eccezionale gravità perché gli abusi, ripresi con un smathphone, venivano compiuti nei confronti del minore di anni 10 figlio di un’amica. Le foto e i video venivano poi inviati ai frequentatori di una comunità pedofila online di livello internazionale, attiva nel Dark Web.Quando hanno avviato le indagini, gli investigatori della Polizia Postale non avevano alcuna pista da seguire, a parte gli stessi file illeciti pubblicati e un nickname di fantasia dietro il quale si nascondeva. L’utilizzo del Darkweb garantisce ai propri utilizzatori l’anonimato, complicando notevolmente le indagini. Tuttavia, incrociando i risultati delle ricerche con tecniche di OSINT (Open Source INTelligence), partendo dalle piccole tracce e dagli elementi conosciuti, dall’ analisi degli ambienti e dei luoghi è stato possibile risalire all’identità dell’abusante e della giovanissima vittima.La svolta nelle indagini si è avuta dopo ore di incessante attività condotta con ritmi serratissimi sul duplice fronte della Clear Net e del Dark Web, in una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare il pericolo di ulteriori violenze.Il soggetto approfittando delle occasioni in cui un’amica, ignara di tutto, gli lasciava il figlio minore per giocare, consumava e riprendeva gli atti di violenza sessuale, poi condivisi con altri utenti del Dark Web.Iper attivo negli scambi di materiale all’interno delle comunità pedofile, l’uomo aveva collezionato nel tempo una quantità smisurata di materiale pedopornografico, ritraente prevalentemente abusi sessuali su minori inferiori agli anni 10.I dati raccolti durante la perquisizione informatica hanno confermato tutte le ipotesi investigative, il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre l’indagato è stato condotto in carcere.L’utente era ricercato a livello internazionale da altre forze di polizia specializzate, impegnate in attività sotto copertura online nel contrasto alla pornografia minorile all’interno delle comunità pedofile virtuali del dark web.Si rappresenta che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che il soggetto indagato deve ritenersi non colpevole sino alla condanna definitiva.

(Fonte: Polizia – Questura – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Catanzaro: la Polizia di Stato arresta un 22enne trovato in possesso di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico – Questura di Catanzaro

Nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno della pedopornografia online, la Polizia di Stato, Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica (S.O.S.C.) Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catanzaro, ha arrestato un giovane di 22 anni, residente nella provincia di Catanzaro, nei cui confronti è stata formulata l’accusa di detenzione di ingente quantità di foto e video a contenuto pedopornografico, condotte previste e punite dall’art. 600 quater del codice penale.

L’attività d’indagine è nata a seguito di una denuncia sporta lo scorso febbraio presso gli uffici del S.O.S.C. di Lecce da parte dei genitori di una dodicenne che, tramite un noto social network, veniva in contatto con un altro utente il quale si presentava come sedicenne e che, successivamente, la induceva ad inviare immagini e video ritraenti le sue parti intime.

Pertanto, veniva avviata un’articolata attività investigativa, sia sotto il profilo informatico che per mezzo di accertamenti di tipo tradizionale, dalla Sezione Operativa per la sicurezza cibernetica di Lecce e diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce, a seguito della quale sono emersi elementi investigativi rilevanti di alcuni soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare, residenti a Catanzaro.

Alla luce delle evidenze investigative, è stato emesso dall’A.G. procedente un decreto di perquisizione personale, domiciliare e informatica nei confronti del nucleo familiare individuato dagli investigatori, la cui esecuzione veniva delegata al S.O.S.C. di Catanzaro.

L’attività di perquisizione ha consentito, allo stato degli atti e salve le successive verifiche giudiziarie, di trovare il soggetto indagato in possesso di oltre cento video a carattere pedopornografico, ritraenti minori, archiviati su dispositivi telefonici, informatici e cloud, e di rinvenire prova della diffusione dello stesso materiale attraverso social network, motivo per il quale si è proceduto al suo arresto in flagranza di reato, di cui è stata informata tempestivamente la Procura della Repubblica presso il Tribunale  di Catanzaro che ha immediatamente disposto la misura degli arresti domiciliari.

Ancora una volta si evidenzia la grande attenzione che la Polizia Postale pone nel contrasto al fenomeno della pedopornografia online, sotto il coordinamento, sul territorio nazionale, del C.N.C.P.O., Centro Nazionale per Contrasto alla Pedopornografia Online, incardinato a Roma presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Il procedimento pende attualmente nella fase delle indagini preliminari.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Torino: arrestato un trentatreenne detentore di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico

La Polizia di Stato di Torino all’esito di una complessa attività di indagine originata dalla collaborazione internazionale e coordinata in ambito nazionale dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, gli investigatori del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica per il Piemonte e Valle D’Aosta hanno proceduto all’arresto di un trentatreenne, lavoratore nel campo promozionale-pubblicitario, residente a Torino, trovato in possesso di oltre 80.000 immagini prodotte mediante sfruttamento sessuale di minorenni. Durante la perquisizione informatica, condotta su delega dell’A.G. torinese, gli operatori della Polizia Postale, oltre a constatare l’ingente quantità di files pedopornografici, hanno accertato la classificazione del materiale in cartelle nascoste, talvolta anche oggetto di fotoritocchi mediante l’uso di applicazioni di editing grafico. Si è quindi proceduto all’arresto in flagranza dell’indagato, che, in attesa dell’udienza di convalida, è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G. procedente. A suo carico sono stati sequestrati i dispositivi utilizzati per procurarsi il materiale illecito. L’alta qualità dei rapporti di cooperazione internazionale di polizia in campo cibernetico, unita al costante monitoraggio d’iniziativa della rete volto alla prevenzione e contrasto dei fenomeni delittuosi che possano coinvolgere i minori nella navigazione online, consentono alla Specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, anche in assenza della proposizione di una formale denuncia da parte del cittadino, la conduzione di iniziative investigative per il contenimento degli effetti dannosi provocati dall’uso distorto degli strumenti di connessione virtuale sul web. Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza, a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.