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AttualitàDall'ItaliaDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Sanità. Annalisa Patriarca (FI): bisogna armonizzare le norme e il diritto alla salute individuale

La deputata azzurra: «Tecnologia valore aggiunto, ma serve tutela privacy»

«Negli ultimi anni, il settore sanitario e quello del welfare sono stati oggetto di trasformazioni profonde e spesso interconnesse, guidate da un lato dall’avanzamento tecnologico e dall’altro dalle mutate esigenze della società moderna.

L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la telemedicina ha rivoluzionato il modo in cui i servizi sanitari vengono erogati.

Queste innovazioni hanno il potenziale di migliorare significativamente l’efficienza e l’accessibilità delle cure.

L’intelligenza artificiale, ad esempio, consente diagnosi più rapide e accurate, mentre la telemedicina elimina le barriere geografiche, facilitando l’accesso ai servizi anche nelle aree più remote.

Tuttavia, l’integrazione di questi strumenti nel sistema sanitario comporta anche delle sfide, in particolare riguardo alla sicurezza dei dati e alla protezione della privacy dei pazienti.

È fondamentale che i regolatori e i fornitori di servizi sanitari collaborino per sviluppare norme e protocolli che garantiscano la protezione di queste informazioni, senza ostacolare l’innovazione tecnologica».

A dirlo è la deputata di Forza Italia Annarita Patriarca, componente dell’ufficio di presidenza di Montecitorio e della commissione Affari sociali, auspicando una armonizzazione tra normative nazionali ed europee sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e sanità.

«L’invecchiamento della popolazione, la crescente diversità culturale e le disuguaglianze economiche sono fenomeni che richiedono politiche sociali più inclusive e flessibili. Le politiche di welfare devono essere riconsiderate per garantire che siano equitative e capaci di rispondere alle sfide poste dalla globalizzazione e dal cambiamento del mercato del lavoro, oltre che in grado di promuovere l’inclusione sociale e l’uguaglianza delle opportunità, assicurando che nessun gruppo venga lasciato indietro.

La tecnologia, se ben utilizzata, può essere un potente alleato nel ridurre le disuguaglianze e migliorare il benessere generale – ha concluso l’esponente del partito azzurro –.

Tuttavia, per ottenere risultati duraturi, è cruciale promuovere anche l’inclusione digitale, garantendo che tutti abbiano accesso alle nuove tecnologie e possano trarne beneficio».

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàTempo libero, sport, cultura, fede, salute, curiosità, eccetera.

Meeting Rimini. Scholz (presidente): “Renderemo presenti germogli di riconciliazione che nascono in mezzo alle guerre”. Ad aprire i lavori il patriarca Gerusalemme, card. Pizzaballa

Sarà aperta il 20 agosto (fino al 25) dal card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, la 45ª edizione del Meeting di Rimini, quest’anno sul tema “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo”. Oggi alla presentazione del Meeting all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma, hanno partecipato Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Maria Bianca Farina, presidente Ania, e Barbara Marinali, presidente Acea. Il cardinale parteciperà all’incontro “Una presenza per la pace”. Con lui saranno presenti nelle diverse giornate del Meeting anche il presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera, i vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, il presidente del Cnel, Renato Brunetta, il presidente della Banca d’Italia, Fabio Panetta e l’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. Come da tradizione la manifestazione sarà ricca di tavole rotonde, mostre, spettacoli, iniziative culturali, sportive e per ragazzi e verrà anche trasmessa in diretta su più canali digitali e in più lingue.

Meeting 2024

Ricercare l’essenziale. “Essenziale è ciò che genera una vita piena, libera e responsabile e una vita sociale feconda e solidale”, ha spiegato il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz per il quale

“il tentato assassinio di Donald Trump e alcune delle successive interpretazioni ci hanno reso presente in modo drammatico la vulnerabilità della democrazia”.

“Contro i veleni dell’odio e del disprezzo, dei complottismi e delle estreme polarizzazioni, gli antidoti essenziali sono l’incontro, il dialogo e il confronto”. A maggior ragione, ha aggiunto, “vogliamo realizzare di nuovo un Meeting che mette a tema le grandi sfide di questo momento storico in un clima di rispetto reciproco, attraverso uno scambio e una condivisione di esperienze e di conoscenze.

L’essenziale non è una riduzione austera a un minimo necessario, ma ciò che fa vivere e fiorire tutto,

che apre a un orizzonte di senso per il nostro lavoro quotidiano, per l’educazione dei nostri figli, per il nostro impegno per il bene di tutti. Al Meeting renderemo presenti germogli di riconciliazione che nascono in mezzo alle guerre, incontri che sono diventati cantieri di pace”. Sul tema del Meeting è tornato anche il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli: “L’essenziale della giustizia è rappresentato dai tanti magistrati italiani competenti e autorevoli che operano quotidianamente per il ‘bene’ del Paese, privilegiando la dimensione del servizio e la spinta ideale propria della funzione, alla dimensione del potere. Uno di questi giovani magistrati era Rosario Livatino, che verrà ricordato anche nel corso della prossima edizione del Meeting, certamente per il sacrificio della sua giovane vita, ma anche per il modello di magistrato che ha proposto: un modello di ‘magistrato costituzionale’ che parla a tutta la magistratura d’oggi, anticipando temi divenuti cruciali e offrendo una testimonianza ricca di spunti per la riflessione attuale”.

Le cifre della manifestazione. In Fiera a Rimini verrà allestita una superficie di circa 120mila metri quadrati, che ospiterà 140 convegni con circa 450 relatori italiani e internazionali; 14 saranno le mostre e 17 gli spettacoli, molti dei quali si terranno nel cittadino Teatro Galli (i biglietti sono disponibili sulla piattaforma Vivaticket). Il Villaggio Ragazzi Yoga, che si estenderà su una superficie di 3.700 mq, ha un programma fittissimo che comprende mostre, incontri, spettacoli e laboratori con oltre un centinaio di eventi. Più che raddoppiato lo spazio riservato alla Cittadella dello Sport, che supera i 15mila mq, con le collaborazioni del Centro sportivo italiano (Csi) e di Derthona Basket. Si conferma infine il determinante apporto dei volontari giunti dall’Italia e dal mondo, ben tremila, il 60% dei quali di età inferiore ai trent’anni.

Le aziende partner. In crescita le aziende partner del Meeting 2024, che quest’anno ammontano a 180: con i main partner Intesa Sanpaolo e Cattolica Generali, ci saranno anche Automobile Club d’Italia, Autostrade per l’Italia, Confagricoltura, Eni, Hines, Invitalia, isybank, Engineering, Ferrovie dello Stato Italiane, Fondazione Ania, Enel, Montello, l’official green carrier Trenitalia, il safety partner Veronese, il mobility partner Reggini e il communication partner Comin&Partners. Presente anche il ministero per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale che gestirà un’area dedicata al tema “C’è un’Italia che coopera”, mentre l’approfondimento che da anni il Meeting svolge sui temi delle infrastrutture, dei trasporti, della riqualificazione urbana e dell’ambiente si concretizzerà in spazi fisici a cui parteciperanno anche il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il ministero delle Infrastrutture. Presenti in Fiera con spazi propri anche il ministero dei Beni culturali e il ministero dell’Istruzione e del Merito. Undici le Regioni italiane presenti nei padiglioni della Fiera per promuovere le loro attività istituzionali, soprattutto nei settori del turismo, dell’ambiente, dell’enogastronomia e dell’energia.

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AttualitàCaserta e SannioDalla Campania

Pari opportunità, la sfida della Uila che apre un confronto con le imprese: favorire l’occupazione delle donne nel comparto agroalimentare. L’impegno dell’on Patriarca: verificare la reale applicazione delle norme per le lavoratrici

«Dobbiamo attivare percorsi condivisi tesi ad incentivare la presenza delle donne nel comparto agroalimentare soprattutto per quanto riguarda la fase della produzione». A lanciare la sfida nella tavola rotonda sulle pari opportunità tenutasi al Museo Campano di Capua è Gaetano Laurenza, segretario provinciale della Uila, che ha aperto un confronto all’interno del settore sfruttando la presenza in sala di colossi come Coca Cola HBC, Barilla S.p.A., Parmalat S.p.A., Ferrarelle S.p.A., Iffco Italia S.r.L., Dolciaria Acquaviva, Ilc Mediterranea e Pastificio Pallante. La sfida della Uila può trovare una sponda istituzionale forte in Annarita Patriarca, segretaria del Comitato Pari opportunità della Camera dei deputati per la quale «è il momento di agire». «Esiste un quadro normativo di riferimento con azioni di sostegno per le donne che lavorano e con incentivi per quelle imprese che applicano la parità salariale – ha sottolineato la deputata – purtroppo non c’è sempre corrispondenza tra mondo reale e riferimenti normativi. Il nostro compito deve essere quello di fare in modo che la donna venga valutata per quelle che sono le sue capacità e le sue potenzialità e non per il suo genere». «Il tema delle politiche di genere è diventato sempre più centrale nell’azione della nostra categoria – ha aggiunto la responsabile nazionale pari opportunità della Uila Raffaella Sette – Siamo impegnati in una sfida per conciliare tempi di vita e di lavoro con momenti di confronto come questo, ma anche attraverso il dialogo costante con le imprese». Impegno che ha ribadito con forza anche Melania Sannino, responsabile regionale pari opportunità della Uila che ha evidenziato come in Terra di Lavoro ci sia un problema pari opportunità. «Su questo territorio ci sono donne che ancora fanno fatica ad integrarsi nel mondo del lavoro – ha specificato – è per questo che come organizzazione abbiamo creato il coordinamento per dare voce anche all’esterno a queste donne». Il dibattito ha preso le mosse dalla relazione di Teresa Scalaprice, responsabile pari opportunità della Uila Caserta. «Le donne sono ancora relegate ad un ruolo marginale nel mondo del lavoro e nel comparto agro alimentare – ha evidenziato – serve creare un equilibrio tra i tempi di vita e quelli del lavoro». Ha portato la sua esperienza di donna al vertice Lucia Pignata, responsabile delle risorse umane del consorzio di bonifica del Basso Volturno. «Siamo poche – ha esordito – nel mondo agricolo e dei consorzi la presenza femminile è molto ridotta, ma è in atto un cambio generazionale che dobbiamo assecondare con percorsi virtuosi ed iniziative di sensibilizzazione come questa». Adriano Tartaglia, direttore delle risorse umane di Ferrarelle società benefit, ha parlato di come «il benessere delle lavoratrici sia una delle mission dell’azienda». Ai lavori, tra gli altri, ha partecipato anche la presidente della commissione pari opportunità del comune di Caserta Antonella Serpico.

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AttualitàDall'ItaliaDalla CampaniaLavoro & SindacatoPolitica, economia, giustizia

Napoli. Dopo le elezioni eropee, Forza Italia al lavoro per le regionali: lo sostiene Annarita Patriarca

Patriarca (FI): “Il partito guarda alle prossime regionali“; la deputata azzurra: “Abbiamo la percentuale di crescita più alta della coalizione“.

«L’ottimo risultato ottenuto alle elezioni europee da Forza Italia in Campania conferma il trend positivo del partito, in costante crescita ormai da tempo, e il suo radicamento come punto di riferimento per l’elettorato moderato e liberale».

A dirlo è Annarita Patriarca, componente dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati e coordinatrice azzurra della provincia di Napoli.

«La presenza sui territori e la serietà e l’impegno, dimostrati a tutti i livelli, dalla classe dirigente e dai rappresentanti istituzionali del partito sono segni distintivi di un lavoro proiettato verso la grande sfida delle prossime elezioni regionali – ha aggiunto la Patriarca – che dovrà vedere tutto il centrodestra unito e compatto per battere la sinistra e il suo fallimentare modello di governo».
«Forza Italia è pronta, come sempre, a fare la sua parte nel lavoro di squadra che ne deriverà e ad assumersi anche le responsabilità che i recentissimi e lusinghieri esiti delle urne le attribuiscono. Difatti, come si può facilmente leggere dai dati elettorali, Forza Italia in Campania è, fra i partiti di centrodestra, quello con la più alta percentuale di crescita rispetto al dato nazionale.

E – ha concluso la deputata azzurra -.in politica contano i numeri».

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AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Campania. Ospedale ‘infiltrato dai clani: Patriarca (FI) sollecita un’ispezione della Camera

La deputata azzurra: “solidarietà agli operatori sanitari e medici”.

«In seguito all’inchiesta che ha portato all’arresto di 11 persone per associazione mafiosa e altri reati legati al controllo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli da parte del clan Contini, proporrò che una delegazione della commissione Affari sociali della Camera, di cui sono componente, effettui a breve una visita ispettiva nella struttura ospedaliera non solo per ribadire la vicinanza delle Istituzioni alle donne e agli uomini che, con enormi sacrifici, ci lavorano, ma anche per incontrarne i manager e chiarire con loro quali misure siano state adottate finora e quali saranno implementate per prevenire ulteriori infiltrazioni camorristiche nella struttura sanitaria».

A dirlo è Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera.

«L’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha messo in luce come il clan Contini gestisse diverse attività all’interno dell’ospedale, tra cui il parcheggio, la mensa e lo spaccio di droga, utilizzando la struttura per incontri criminali e truffe assicurative.

Questo controllo si estendeva almeno dal 2014, con le attività di mensa, bar e ristorazione già sotto sequestro, evidenziando una consolidata rete di infiltrazioni. – ha aggiunto l’esponente del partito azzurro –.

I dettagli emersi sono allarmanti: il clan non solo sfruttava l’ospedale per scopi illeciti, ma influenzava anche i flussi finanziari e le attività quotidiane, creando un contesto di illegalità che minava la sicurezza e l’integrità dell’intero sistema sanitario. È quindi indispensabile che i dirigenti ospedalieri chiariscano le azioni intraprese e future per garantire che tali fenomeni non abbiano più spazio negli ospedali».

«La visita della delegazione sarà anche l’occasione per esprimere la sincera gratitudine a medici e operatori sanitari che, nonostante le condizioni critiche e il rischio di contatti con esponenti della camorra, continuano a svolgere il loro lavoro con professionalità e dedizione. Il loro impegno è fondamentale per mantenere alta la qualità del servizio sanitario e per contrastare ogni forma di infiltrazione criminale nelle nostre strutture sanitarie».

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Napoli. Sottopasso stabiese, Annarita Patriarca (Forza Italia): ‘frasi sessiste da Vicinanza, si scusi’

Sottopasso, Patriarca (FI): frasi sessiste da Vicinanza, si scusi

La deputata azzurra: “il centrosinistra finge di essere contro l’opera voluta da Eav”.

«Complimenti a Luigi Vicinanza, ex direttore dell’Espresso e già firma di Repubblica, giornali che si proclamano difensori dei diritti delle donne, per il suo scomposto commento sessista riportato oggi dalla stampa nei confronti della sottoscritta se non, addirittura, del premier Giorgia Meloni.

Secondo Vicinanza, le donne non possono ricoprire posizioni di responsabilità e quando lo fanno assumerebbero, a suo dire, atteggiamenti dittatoriali.

La sua frase sugli “uomini liberi” è offensiva e retrograda. Mi aspetto una levata di scudi dalle donne di sinistra contro questo scivolone.

Se Vicinanza ha problemi a relazionarsi con le donne in politica deve rassegnarsi: le suffragette hanno vinto la loro battaglia già nel 1800».

A dirlo è Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e commissario provinciale del partito.

«La sinistra è andata completamente in cortocircuito sul no al sottopasso. Ed è buffo osservare le evoluzioni che la sgangherata coalizione di Vicinanza sta compiendo pur di giustificare il suo presunto no alla infrastruttura dopo che, per anni, l’Eav, il Pd regionale e lo stesso presidente della Regione hanno sostenuto la necessità dell’opera – aggiunge la parlamentare –.

Ora tanti dicono di aver cambiato idea improvvisamente. Come Tristano Dello Ioio che, da candidato, dimentica qual era la sua posizione fino a poche settimane fa; o addirittura come il capogruppo regionale dem, Mario Casillo, che da “cultore” del mondo Eav ha deciso di fare ammenda promettendo che il sottopasso non sarà realizzato.

Come se bastasse qualche sbadato slogan lanciato in campagna elettorale per convincere gli stabiesi delle loro buone intenzioni. I cittadini, invece, ben sanno che l’opera finora è stata bloccata solo perché la precedente Amministrazione si è opposta ingaggiando un braccio di ferro con l’Eav e la Regione Campania».

«Peraltro nella lotta al sottopasso il centrodestra aveva al suo fianco anche una parte del Pd nazionale e il deputato grillino Gaetano Amato ai quali riconosco l’onestà intellettuale, a quell’epoca, di aver condiviso la nostra battaglia – sottolinea ancora la deputata forzista –.

Ma sia il Pd nazionale sia Amato sanno benissimo che il vero ostacolo alla soppressione dell’infrastruttura che bucherebbe il rione San Marco, trasformandolo in un cantiere infinito, è il Pd regionale, ovvero la componente più importante della loro coalizione.

Quello stesso Pd che oggi indossa la maschera e finge di essere contrario al sottopasso dopo averlo sostenuto, sponsorizzato e appoggiato in tutte le sedi e in tutte le occasioni. Se davvero avessero voluto accogliere le istanze della cittadinanza e impedire la costruzione del traforo, i pentiti di sinistra di oggi avrebbero potuto convincere De Luca anni fa a stralciare l’opera dal piano.

Cosa che invece è avvenuta solo grazie alla ostinata difesa del territorio da parte del precedente sindaco. Caduto questi, l’Eav ne ha approfittato per riproporla in tempi record».

«Il sottopasso resterà sulla carta solo con un’Amministrazione di centrodestra – conclude la deputata azzurra –. Tutti i penitenti dell’ultima ora non saranno in grado e non sarebbero in grado di opporsi al volere del presidente della Regione e dell’Eav.

Il Pd campano e tutta la coalizione di Vicinanza, candidato sindaco in testa, spacciano fake news sperando che gli stabiesi abbocchino.

Ma i cittadini non lo faranno perché sanno perfettamente dove finisce la difesa di una giusta causa e dove inizia la difesa delle poltrone di questi campioni dell’incoerenza.

Dai quali, una volta eletti, ci dovremo aspettare sicuramente un’altra capriola per giustificare il “sì” al sottopasso».

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Patriarca Pizzaballa a Gaza. P. Romanelli (parroco): “Un dono e un conforto immenso”

“Un dono immenso, un conforto per chi da mesi patisce stenti e sofferenze. La Chiesa è davvero una grande famiglia dove tutti, grandi e piccoli, lavoriamo per la gloria di Cristo e la pace”. Con queste parole padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia di Gaza, situata a Gaza City, racconta al Sir la visita di circa 4 giorni, che si è chiusa ieri 19 maggio, del patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, alla parrocchia. Più volte il patriarca aveva espresso il desiderio di entrare a Gaza per manifestare vicinanza e solidarietà ai cristiani gazawi. Un desiderio che si è concretizzato lo scorso 16 maggio. Si tratta della prima visita dallo scoppio della guerra del 7 ottobre 2023.

Cresime a Gaza (Foto Latin parish)

“Sua Beatitudine – dice padre Romanelli – è sempre stato molto vicino alla nostra comunità e questa sua presenza tra noi, sotto la Pentecoste, rafforzerà la nostra fede. Ieri il Patriarca ha anche amministrato il Sacramento della Confermazione a due ragazzi della parrocchia”.

L’ingresso del patriarca a Gaza ha coinciso anche con il ritorno tra i suoi fedeli di padre Romanelli che, al momento dello scoppio della guerra, era fuori dalla Striscia. Giovedì scorso, finalmente, ha potuto riabbracciarli insieme alle religiose del Verbo Incarnato (Ive) e al suo vicario padre Youssef Asaad che ha fatto sapere di voler restare a Gaza nonostante i mesi difficili trascorsi nel compound parrocchiale con circa 700 sfollati cristiani, oggi ridotti a circa 500. “Sono tornato e resterò con loro – spiega padre Gabriel -. Con noi per un certo tempo ci saranno anche il Provinciale dell’Ive, padre Carlos Ferrero, e una terza suora, anche lei argentina, del Verbo Incarnato, suor Maria “Meraviglia” di Gesù. Qui ci sono tante cose da fare e serve aiuto”. Durante la sua permanenza a Gaza il card. Pizzaballa ha incontrato la comunità cristiana sfollata, ha parlato con i fedeli, ha visitato alcune strutture parrocchiali distrutte, ha assistito ai giochi dei bambini, celebrato messe e presieduto veglie di preghiere e Rosari, benedetto un panificio restaurato grazie anche al patriarcato latino e fatto visita alla parrocchia greco-ortodossa di San Porfirio, dove ha potuto salutare l’arcivescovo di Gaza, Alexios di Tiberiade, e il parroco padre Silas Habib.




Padre Romanelli, cosa ha provato rientrando tra i fedeli della sua parrocchia e come li ha trovati?
Ho visto nei loro volti tanto dolore ma anche tanta serenità. Riporto le parole del patriarca che rendono bene questo loro stato d’animo: ‘mi stupisce la loro serenità. Non sono arrabbiati, nonostante l’enorme sofferenza provocata da questa guerra che non vuole finire’. Ho visto anche moltissime macerie. Non c’è praticamente nessun edificio che non sia stato toccato, bombardato, danneggiato o distrutto. Ci vorranno anni per ricostruire Gaza. Ma le persone hanno voglia di continuare a vivere, di riprendersi”.

Teme per il futuro dei cristiani a Gaza
La Chiesa rispetterà ogni decisione delle famiglie. C’è chi vuole andarsene e si sta preparando a farlo, chiedendo un visto per l’estero, e chi invece intende restare. Attualmente nel compound abbiamo circa 500 sfollati cristiani, inclusi una cinquantina di bambini custoditi dalle suore di Madre Teresa.

Chi resta potrà contare, come sempre, sul sostegno della Chiesa. Lavoreremo per questo.

In che modo?
Presto ricominceremo le lezioni scolastiche per i più piccoli. Non possiamo parlare di ‘scuola’ nel vero senso della parola, perché siamo in guerra e molte delle nostre strutture sono state colpite e rese inservibili. Ma stiamo lavorando per offrire questa possibilità ai nostri piccoli. Abbiamo ripreso l’oratorio all’interno della parrocchia con giochi, clown e incontri. Questo rappresenta un grandissimo segno di speranza per i più piccoli e le loro famiglie.

In questi 8 mesi circa di guerra i cristiani di Gaza hanno pagato un duro prezzo, con 36 morti e diversi feriti, ma hanno avuto modo di ‘assaporare’ anche la vicinanza materiale e spirituale di Papa Francesco…
È così! Un vero padre che tutti i giorni chiama i propri figli in difficoltà. Ogni sera alle 20 i fedeli si radunano intorno a padre Youssef in attesa di ascoltare la voce del Pontefice e di ricevere la sua benedizione. Cosa che è avvenuta anche in questi giorni. Una cosa commovente che fortifica la fede dei nostri cristiani. Ha detto molto bene suor Maria Pilar, una delle nostre suore a Gaza:

‘il Papa è uno di noi, appartiene alla nostra comunità’.

Questo per ciò che riguarda la vita all’interno della parrocchia. Per quello che ha potuto vedere in questi primi giorni, com’è la vita al di fuori?
Nel quartiere al-Zeitoun, dove siamo noi, non ci sono militari ma siamo circondati da macerie. Ci sono automobili lungo le strade crivellate di colpi. Tuttavia, le persone mostrano una incredibile capacità di sopportare la sofferenza. In questi due giorni mi ha colpito l’impegno di tanti gazawi che si danno dare fare a mantenere quel poco che è rimasto in piedi della propria abitazione, il cercare di guadagnare qualcosa per vivere vendendo ogni genere di cose, trovare un posto sicuro, un rifugio, dove dormire con la famiglia. Non dimentichiamo che ci sono ancora bombardamenti e combattimenti. Ci sono decine di migliaia di migliaia di persone che vagano per le strade senza meta.

Gaza, padre Romanelli e il card. Pizzaballa (Foto Latin Parish)

La visita del patriarca, condotta in sinergia con l’Ordine di Malta, è servita anche a programmare i necessari aiuti umanitari per la comunità cristiana che in questi mesi si è prodigata per aiutare tante famiglie musulmane. Qual è la situazione relativa agli aiuti? Stanno arrivando anche nel nord dove si trova la parrocchia
Da quel che si vede le condizioni sembrano leggermente migliorate. È stato dato il permesso per riaprire qualche forno quindi si trova un po’ più di pane. Purtroppo, i prezzi di tanti prodotti sono altissimi e sono pochi quelli che riescono a comprarli.

Crede in un accordo per una tregua o un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi?
Sin dall’inizio della guerra stiamo pregando ogni giorno per la pace. Il cessate il fuoco è necessario ma non è la soluzione. La soluzione è la pace. Io sono convinto che il fragore e la violenza delle armi non avranno mai l’ultima parola nelle guerre, nemmeno in questa. Preghiamo incessantemente per la pace.

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Castellammare di Stabia (NA). Patriarca (FI): ‘Vicinanza fa antimafia del giorno dopo’

La deputata: “non consentiremo macchina del fango contro il centro destra”.

Che si scrivesse Vicinanza e si leggesse Ruotolo era apparso chiaro a tutti. Ma non consentiremo che il dibattito e il confronto politico sul futuro della città di Castellammare di Stabia vengano avvelenati dalla solita macchina del fango di una certa sinistra che, pur sconfitta dalla storia, ancora brandisce la clava del giustizialismo per tentare di abbattere gli avversari invece di sconfiggerli nelle urne.

Se Vicinanza e Ruotolo hanno intenzione di imbastire una campagna elettorale tutta incentrata sullo scioglimento della precedente Amministrazione comunale sappiano che risponderemo colpo su colpo senza mai essere arrendevoli o remissivi di fronte a una situazione che, lo ricordo, è ancora sub judice e che, anzi, da quanto emerso dal provvedimento del Consiglio di Stato di qualche mese fa, lascia aperti parecchi interrogativi sulla decisione di far concludere anzitempo un’esperienza amministrativa che stava conducendo un lavoro importante e apprezzato per lo sviluppo di Stabia”.

A dirlo è la deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca, coordinatrice del partito azzurro in provincia di Napoli.

I cittadini di Castellammare non meritano candidature civetta per raggirare l’elettorato che è molto più maturo e serio di quanto la sinistra possa immaginare – ha aggiunto la deputata azzurra –, così come non meritano un indegno spettacolo che serve solo ad alzare un polverone; e l’esito delle elezioni lo dimostrerà senza dubbio alcuno.

Il centrodestra stabiese non ha paura di confrontarsi sul tema della legalità con chiunque perché abbiamo la consapevolezza di non dover imparare nulla da nessuno su questo argomento.

E certamente men che mai da una sinistra che in altri ben noti contesti ha dimostrato, essa sì, una disinvolta consuetudine con la criminalità organizzata.

E a poco serve la professione di principio da Antimafia del giorno dopo, promettendo cioè di cacciare eventuali impresentabili ed opportunisti qualora fossero eletti.

Solito sinistro doppiopesismo: si accaparrano i voti di tutti i tipi pur di vincere le elezioni e poi iniziano i distinguo da puristi. Come se non sapessero già adesso quale può essere un profilo incompatibile rispetto a quello che dicono di professare.

Come peraltro stanno iniziando a far rilevare proprio a Vicinanza alcuni suoi stessi alleati che chiedono chiarezza sulle liste, ma senza ricevere replica. Ma in alcuni casi il silenzio fa più rumore di una risposta”.

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AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Foza Italia si rinnova anche a Capri e Striano: commissari nominati da Patriarca e Martusciello

Martusciello e Patriarca: “bene la nomina di Lembo nel dipartimento turismo2.

Proseguono la riorganizzazione e il radicamento di Forza Italia in provincia di Napoli. Il coordinatore regionale del partito, l’europarlamentare Fulvio Martusciello, e la coordinatrice provinciale di Napoli, la deputata Annarita Patriarca, hanno designato Marco Milano e Luciano Zimarra nuovi commissari del partito rispettivamente per Capri e Striano.

«I nuovi commissari», spiegano Martusciello e Patriarca, «sono incaricati di avviare la campagna di tesseramento e di organizzare le attività per la prossima campagna elettorale per le Europee».

I due esponenti del partito azzurro esprimono, inoltre, «grande soddisfazione» per la nomina di Marino Lembo, attuale sindaco di Capri, come «vice responsabile nazionale del dipartimento turismo con delega per il sud».

«Un riconoscimento che arriva in seguito al contributo significativo offerto dal sindaco Lembo al successo del recente summit del G7, tenutosi proprio a Capri, e per l’impegno e la passione che da sempre contraddistinguono la sua attività politico-amministrativa».

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Napoli. Rubata l’auto di don Merola, Patriarca (FI): ‘rafforzare la sicurezza del prete anticlan’

La deputata azzurra: «Il suo lavoro sui giovani merita il massimo dell’apprezzamento; don Luigi Merola non è solo nelle sue battaglie».

A dirlo è la deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca, componente dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati e membro della commissione Giustizia.

«Il furto dell’auto di don Merola oggi e i raid, sempre contro la stessa vettura (nella foto RAI), nei giorni scorsi, rappresentano un segnale d’allarme che non dev’essere sottovalutato.

Il lavoro sulla legalità di don Merola e il suo impegno contro la povertà educativa e per il recupero dei giovani meritano tutto il plauso e l’apprezzamento delle Istituzioni.

Sono certa – prosegue la parlamentare azzurra – che due servitori dello Stato, come il Prefetto Michele di Bari e il Questore Maurizio Agricola, sapranno adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di don Merola».

Per la cronaca, successivamente l’auto sarebbe stata ritrovata abbandonata, forse dopo un raid, nel quartiere Scampia.

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Mons. Moraglia (Patriarca): “Sarà l’incontro con un testimone di pace e di speranza”

Sarà l’incontro con un testimone di pace e di speranza. E sarà l’occasione per essere confermati nella fede, individualmente e come comunità locale. Sono due sottolineature che il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia fa alla vigilia della visita di Papa Francesco.

Cosa significa per Venezia e la sua Chiesa la visita di Papa Francesco?
Non va ignorato che il giorno della visita del Santo Padre cade immediatamente dopo la festa di san Marco, patrono della città di Venezia e delle genti venete e che l’apostolo Pietro ebbe proprio Marco come intimo collaboratore tanto da indicarlo, nella sua prima Lettera, come “figlio mio”. La Chiesa di Venezia, che ha in Lui il patrono, avrà la gioia di accogliere il successore di Pietro e così per vedere confermata la propria fede in questo momento storico delicato e bisognoso di luce. Per i credenti sarà l’occasione per rinnovare il legame col Papa, fondamento della comunione nella Chiesa, ed anche per riscoprire come la testimonianza e l’annuncio siano la cartina di tornasole della fedeltà al battesimo. Per tutti poi sarà l’incontro con un testimone di pace e di speranza.

La visita in carcere ha un significato particolare. Il Papa, fin dai primi giorni del suo pontificato, ha scelto di visitare i luoghi degli “esclusi”. Qui attraverso una speciale “lente”, quella dell’arte, grazie al Padiglione della Biennale. Ne può scaturire un messaggio universale di rinascita e redenzione?
Il Padiglione della Santa Sede, allestito nel carcere femminile della Giudecca, è una attestazione che la bellezza e l’arte rappresentano un linguaggio che raggiunge l’uomo nella sua integralità – mente, cuore, sentimenti – superando ogni tipo di ristrettezza per essere in grado di offrire uno sguardo libero e capace di creatività. La fede cristiana, così, è in grado di toccare le corde profonde dell’umano, di creare ponti e legami altrimenti impossibili e che uniscono le donne ospiti della Casa di reclusione della Giudecca. La cultura e l’arte, inoltre, non sono estranee alla vita della Chiesa e la fede non è solo vicina ma profondamente intrecciata con tali mondi, nel solco del dialogo incessante e sempre nuovo tra Dio e l’uomo.

Il Papa incontrerà anche i giovani alla Salute. Sarà un momento molto significativo e atteso, perché le giovani generazioni oggi ancor di più appaiono disorientate e fragili…
Sono molto contento che in questa visita ci sia un incontro del Santo Padre con i giovani della diocesi di Venezia e rappresentanze di giovani di tutte le diocesi del Triveneto. Il Papa, ancora una volta, riuscirà a trovare le parole e i gesti giusti per rivolgersi a loro ed indicare la persona di Gesù come la forza a cui affidarsi, poiché solo Gesù è la risposta piena alle loro aspirazioni, ai loro sogni e alle loro speranze. Gli adolescenti e i giovani – ma, aggiungo, anche ogni uomo e donna – sono nel loro cuore un crogiolo di desideri, timori e attese fra le tante incertezze e fragilità dell’oggi. E possiamo dire che fra crisi finanziarie, pandemiche o belliche tutti abbiamo bisogno di ritornare a Colui che è via, verità e vita. Ci ritroviamo tutti insomma, anche se i giovani in modo particolare, nella situazione dei due discepoli di Emmaus.

In San Marco, luogo simbolo di Venezia, Papa Francesco celebrerà la S. Messa. Quale sarà il messaggio per la città e per la diocesi?
Il messaggio lo ascolteremo evidentemente da lui, in particolare nell’omelia della Messa della quinta domenica di Pasqua che propone, fra l’altro, la suggestiva immagine della vite e dei tralci, un’immagine molto significativa che indica il vero legame tra il Signore Gesù e i suoi discepoli. La Chiesa non è un’organizzazione in occasione di Gesù Cristo ma il suo Corpo. Ecco perché l’Eucaristia deve esprimere sempre una comunione effettiva (fede e vita), e non solo affettiva con il Signore Gesù e il suo Vangelo. Sono lieto che Papa Francesco sia domenica tra noi e gusti, per un po’, la vita della nostra città e della nostra diocesi con le differenti peculiarità che le caratterizzano e le tante sfaccettature delle persone che vivono in esse. Saprà di certo trovare la chiave per indicare piste su cui riflettere. Come comunità cristiana – che ha per patrono un evangelista quale Marco – ci aiuterà ad annunciare a tutti, nella verità e nell’amore, il Vangelo di Gesù.

La visita del Papa arriva in un momento particolare per la situazione internazionale: l’escalation in Medioriente, il conflitto in Ucraina… Le parole di Francesco sono sempre state molto nette, da questo punto di vista. Che ruolo può avere la Chiesa universale?
Il Papa da sempre chiede e in ogni modo si adopera per una pace giusta e in tempi brevi, per limitare le morti, le distruzioni e l’odio crescente. Non possiamo lasciarlo solo in questa richiesta semplice e vera ma, purtroppo, fino ad ora così poco ascoltata.

Le sfide per la Chiesa oggi sono molteplici e lo sfilacciarsi delle comunità parrocchiali, accelerato dalla pandemia, è sempre più evidente. Quale incoraggiamento può giungere?
Mi limito ad indicare una strada che ritengo costituisca anche un vero atto di carità, sia nei confronti di chi già crede e appartiene alla comunità ecclesiale, sia nei confronti di chi non ha ancora ascoltato o accolto l’annuncio cristiano. Intendo una fede che sia affidabile, amica dell’uomo e capace di incontrare ogni uomo e donna in qualsiasi situazione e contesto, con cordialità e fraternità. È necessaria, però, da parte del battezzato quella semplicità che è frutto di autorevolezza e di un’umiltà che non sminuisce in alcun modo le verità e la bellezza del Vangelo e, nello stesso tempo, sa riconoscere i propri limiti e mette in conto il proprio bisogno quotidiano di conversione.

(*) pubblicato su “Gente Veneta

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Messaggio del Patriarca Minassian ai giovani: “Dopo gli orrori siete voi la nuova generazione che resisterà”

Raphael Bedros XXI Minassian, Patriarca di Cilicia dei cattolici armeni (Foto SIR)

“È vero che hanno cercato di sterminare, è vero che un milione e mezzo di persone sono state martirizzate per la loro fede cristiana, ed è vero che sono stati deportati nei deserti della Siria dove hanno trovato la loro morte in un’imboscata, affamati, assetati, madri, figli e neonati. E’ vero che hanno subito tutto questo male. Ma sono come l’albero degli ulivi che quando s’invecchia, lascia nascere dalle radici il nuovo albero che dà frutta, una frutta fresca e più gustosa”. In questo giorno, 24 aprile, in cui gli armeni – in patria e in diaspora  – fanno memoria dei martiri del Genocidio armeno, Sua Beatitudine Raphael Bedros XXI Minassian, Patriarca di Cilicia dei cattolici armeni, si rivolge ai giovani. “Così dopo gli orrori e la desolazione del Genocidio del 1915, siete voi la nuova generazione figli e nipoti dei martiri”, scrive nel messaggio. “Siete la rinascita e crescita. Le esperienze passate vi rendono più forti e saggi. Siete voi che affronterete le sfide future con maggior consapevolezza e determinazione”.

Tra le innumerevoli tragedie che hanno segnato la prima guerra mondiale, una delle più grandi e meno conosciute è quella dello sterminio della popolazione armena. Fu una strage di dimensioni enormi, per decenni coperta dall’oblio. Le deportazioni e le eliminazioni furono perpetrate tra il 1915 e il 1916 e causarono circa 1,5 milioni di morti. Nel suo viaggio in Armenia, nel giugno del 2016, Papa Francesco – il primo papa a parlare esplicitamente di “genocidio armeno” – fece visita al memoriale del “medz yeghern”, il “grande male” come viene chiamato in Armenia), situato in cima al colle di Tzitzernakaberd, la “Fortezza delle Rondini”, che sovrasta Yerevan. Qui il Papa dopo aver deposto dei fiori al centro del mausoleo circolare dove arde la “fiamma eterna”, si è fermato a pregare per le vittime del massacro.

Papa Francesco partecipa all’incontro ecumenico e alla preghiera per la pace nella Piazza della Repubblica (Yerevan, 25 giugno 2016)

Ma lo sguardo oggi della Chiesa cattolica armena punta al futuro e ai giovani. “Come gli ulivi che continuano a produrre frutti – scrive Minassian – anche voi continuerete a dare il meglio di voi stessi con un nuovo spirito di Fede cristiana. Metterete radici solide e crescerete con fiducia e resilienza. Siete Voi il nuovo albero, la nuova generazione che resisterà a tutte le persecuzioni e problemi della vita”. “Le nuove generazioni hanno il potere oggi di rompere il ciclo di violenza e ingiustizia, di diffondere l’amore e la compassione di Cristo in un mondo spesso caotico e spietato. Possono essere la luce della fede cristiana che brilla nelle tenebre, la speranza che sostiene che sostiene coloro che sono oppressi e privati dei loro diritti”. Nel messaggio, il Patriarca addita ai giovani due esempi di vita, il Beato Maloyan che ha testimoniato “Gesù con l’effusione del suo sangue e vita” e il card. Gregorio Agagianian, servo di Dio, salvato dal Genocidio. “Siate fieri di questi modelli e copiate il loro esempio”. “Sono certo che di fronte alle avversità, al male inspiegabile e a una storia  dolorosa e sanguinosa, occorre dilatare il nostro cuore nella speranza in Dio. La Speranza in Dio è la nostra Bandiera nazionale. Non piangete per il passato ma ricordatelo sempre per non ricadervi mai più. Non piangete per i nostri sacrifici perché sono stati offerti per amore a Dio, al contrario, siate orgogliosi di appartenere a  un’identità cristiana armena, che nessuna violenza può sottrarre. Fieri ed orgogliosi perché nonostante lo sterminio, oggi siamo ancora qui e abbiamo una Patria Madre, Hayastan”.

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Qualiano (NA). Forza Italia: Donato Marrazzo è il nuovo coordinatore cittadino: esulta Annarita Patriarca

La deputata Annarita Patriarca: “Il partito azzurro continua a radicarsi in provincia nord”.

Cresce la squadra di Forza Italia nella provincia nord di Napoli. Il commissario provinciale del partito azzurro, la deputata Annarita Patriarca, d’intesa col coordinatore regionale Fulvio Martusciello, ha nominato il nuovo coordinatore cittadino di Qualiano: si tratta di Donato Marrazzo.

Davide Sequino, invece, è stato indicato quale nuovo coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani sempre a Qualiano.

«Il nostro partito continua a radicarsi sul territorio», spiega la deputata Patriarca, «e a coinvolgere le migliori risorse delle comunità locali. A Qualiano va elogiato il grande lavoro che sta svolgendo il consigliere comunale di Forza Italia, Salvatore Apostoli, a cui vanno riconosciuti passione, dedizione e grande spirito di sacrificio. Ai nuovi coordinatori cittadini senior e junior di Qualiano auguri di buon lavoro nell’interesse della cittadinanza».

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AttualitàDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Castellammare di Stabia. Elezioni comunali, Patriarca (FI): appello ad Antonio Coppola a unire le forze

La deputata azzurra: «Per elezioni serve coinvolgimento di tutta l’area moderata.

Le prossime elezioni a Castellammare di Stabia rappresentano un appuntamento fondamentale per restituire ai cittadini una Amministrazione in grado di rilanciare la città facendone il motore di sviluppo del comprensorio.

Un appuntamento a cui vogliamo e dobbiamo presentarci con progetti e proposte concreti e, soprattutto, condividendo con quanti hanno un patrimonio di valori comuni al nostro l’obiettivo di promuovere un modello di città sostenibile e orientato alla crescita e alla sicurezza.

Rivolgo pertanto, da parlamentare del territorio, un invito a quelle forze politiche che sono più vicine alla nostra sensibilità a lavorare insieme in questa direzione e a mettere insieme le forze. Forze politiche che hanno dimostrato di avere a cuore le sorti di Castellammare e degli stabiesi».

A dirlo è la deputata azzurra Annarita Patriarca, commissario provinciale di Forza Italia.

«Penso, ad esempio, al dottor Antonio Coppola, con cui abbiamo avviato un’interlocuzione, che ha dimostrato di essere un valore aggiunto per Castellammare grazie alla sua competenza e alla sua visione politica.

L’area politica moderata che in lui si riconosce può certamente offrire un contributo prezioso e di grande qualità nella elaborazione dei programmi della Castellammare del futuro.

Penso a lui e ai tanti amici che insieme a lui hanno condiviso questa esperienza di candidatura, come Ciro Cascone, e tutti gli altri con cui condividiamo la medesima volontà di crescita e sviluppo di Castellammare – prosegue la deputata forzista –. Il centrodestra e l’area moderata del dottor Coppola non solo possono dialogare nell’interesse superiore della comunità stabiese ma hanno caratteristiche e principi comuni per costruire un percorso politico-amministrativo condiviso, forte e autorevole. E questo anche grazie al fondamentale contributo in termini di progettualità e passione che all’area moderata civica offrono l’on. Catello Vitiello e il partito di Italia viva, a cui tutti noi riconosciamo competenza e serietà».

«Il dottor Coppola è una risorsa per tutta la città di Castellammare che va adeguatamente valorizzata e coinvolta nella progettazione di una città che ha tutte le carte in regola per ritornare a ricoprire il ruolo di leadership che le compete».

«Il percorso di unificazione dell’area moderata non si ferma, è stato e continua ad essere l’obiettivo fondamentale per avere un’Amministrazione corale, condivisa e propositiva. Insieme – conclude la deputata – si costruiscono grandi squadre nelle quali aspettiamo i tanti amici con cui negli anni abbiamo lavorato per realizzare il sogno di una Castellammare protagonista dello sviluppo integrato dell’intero territorio. Perché solo chi vive la città può davvero amarla».

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Roma. Welfare, approvata la legge su pedagogisti ed educatori socio-pedagogici: esulta Patriarca (FI)

La deputata azzurra: “L’istituzione dei due albi garanzia di professionalità per famiglie e comunità.”

Con l’ok del Senato, il Parlamento ha ufficialmente riconosciuto le categorie professionali dei pedagogisti e degli educatori socio-pedagogici attraverso la creazione di albi dedicati.

Una decisione importante che regolamenta le professioni educative delineandone i ruoli e i requisiti a tutela dei singoli professionisti e di quanti a loro si rivolgono”.

A dirlo è la deputata forzista Annarita Patriarca, componente della commissione Affari sociali e membro dell’ufficio di presidenza di Montecitorio.

Un pedagogista è identificato come un esperto nei processi educativi, con la responsabilità di coordinamento, consulenza e supervisione pedagogica nella progettazione, esecuzione e valutazione di programmi educativi, pedagogici e di formazione.

Programmi che si rivolgono a individui, coppie, famiglie, gruppi, entità sociali e alla comunità più ampia” spiega ancora la deputata, che incalza:

“Al contrario, l’educatore socio-pedagogico si specializza nella pianificazione e consulenza, operando con ‘indipendenza scientifica e integrità etica’.

La creazione degli albi sia per i pedagogisti che per gli educatori socio-pedagogici facilita il riconoscimento ufficiale dei professionisti, con disposizioni che permettono la doppia iscrizione in entrambi i registri.

Elevando e disciplinando gli standard professionali attraverso i requisiti di formazione e istruzione e garantendo la qualità dei servizi educativi e sociali forniti a individui, famiglie e comunità, sì da contribuire a un sistema di welfare più efficace ed efficiente”.

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