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ordine degli architetti

Caserta. Ordine degli Architetti, rinnovo direttivo: trionfo scontato per l’uscente Cecoro

Elezioni all’Ordine degli Architetti ppc di Caserta: cappotto della lista di Cecoro che doppia gli avversari e conquista tutti i 15 seggi.

A distanza di quattro anni, la compagine ispirata dal presidente uscente Raffaele Cecoro surclassa i competitor e fa en plein nel Consiglio con tanti volti nuovi e giovani.

Il plebiscito di voti per la nostra lista è la conferma dello straordinario lavoro portato avanti in questi ultimi per rilanciare l’ordine, che oggi è centrale rispetto alle tante problematiche che riguardano la professione tecnica, e costruire un futuro di successo per i nostri iscritti”.

Cappotto della lista “Architetti Uniti” che, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta, bissa il successo di 4 anni fa e conquista tutti i 15 seggi in palio.

La tornata elettorale svoltasi per via telematica, tramite la piattaforma ‘SKYVOTE’, nelle giornate di ieri e dell’altro ieri, ha segnato la straordinaria affermazione della compagine ispirata dal presidente uscente Raffaele Cecoro che ha più che doppiato, praticamente surclassandola, la lista avversaria.

Architetti Uniti ha eletto alla carica di consigliere dell’Ordine tutti i candidati della propria lista rinnovata con tanti volti giovani e nuovi per espressa volontà dello stesso Cecoro, che rimarranno in carica per il prossimo quadriennio 2025/2029.

Un successo di squadra che ha fatto della sua compattezza la sua arma migliore se si considera che i neo consiglieri di “Architetti Uniti” hanno fatto campagna elettorale chiedendo il consenso sulla lista intera che ha piazzato i suoi 15 candidati nelle prime 15 posizioni, tanto che l’ultimo degli eletti ha staccato di ben 500 voti il più votato della lista sconfitta.

Questi i consiglieri eletti: Antonio Buonocore, Anna Cecere, Valeria Civitillo, Giuseppe Diana, Pietro Feliciello, Tommaso Garofalo (detto Dino), Riziero Laurenza, Chiara Mirra, Maria Morgillo, Sebastiano Nardiello, Aurelio Antonio Petrella, Giancarlo Pignataro, Eleonora Testa, Amelia Trematerra (detta Lia), Ingrid Rega.

“Questo successo per 15 a 0 è ancora più bello delle altre due vittorie conquistate nel 2017 e nel 2021. Il plebiscito di voti per la nostra lista è la conferma dello straordinario lavoro portato avanti in questi ultimi per rilanciare l’ordine, che oggi è centrale rispetto alle tante problematiche che riguardano la professione tecnica, e costruire un futuro di successo per i nostri iscritti.

Da presidente uscente, dopo due mandati importanti, potevo rimanere a guardare ed uscirne vincente a prescindere, invece con la consapevolezza che il nostro progetto ha permesso di rivoluzionare il nostro Ordine, portandolo a traguardi mai raggiunti prima d’ora, ho deciso di andare avanti e continuare sulla strada della coerenza, della trasparenza, della legalità e dell’inclusivitá, creando una lista che segnasse la continuità con il progetto Architetti Uniti ma senza rinunciare, per questo, al necessario rinnovamento.
Negli ultimi giorni, sentivo una grande responsabilità sia nei confronti dei consiglieri uscenti sia nei confronti dei nuovi candidati, perché sapevo che non potevo sbagliare.

Il grande lavoro fatto negli anni addietro, la tenacia e la compattezza dei consiglieri a me vicini e l’entusiasmo dei nuovi candidati, hanno permesso di raggiungere uno splendido risultato.
I nostri candidati si sono attestati su una quota media di 900 voti, i loro su una quota media di 400, e l’elemento trainante è stato la quota femminile”, dichiara soddisfatto il presidente uscente Cecoro.

(dott. Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Ex Macrico, nuovo ingresso: concorso di idee per la progettazione, venerdì la presentazione

Lunedì 24, presso l’ordine degli architetti PPC di Caserta, il lancio dell’iniziativa per la riqualificazione di Piazza IV Novembre e dell’accesso al campo Laudato Sì.

Il tema del Premio Convivialità Urbana 2025 sarà piazza IV Novembre di Caserta, confinante con il Campo Laudato sì, ovvero l’ex Ma.C.RI.Co alle spalle del Monumento ai Caduti.

L’annuncio arriverà nel corso del lancio ufficiale del concorso, giunto quest’anno alla undicesima edizione, in programma lunedì 24 febbraio, con inizio alle ore 15,30, presso la sala conferenze dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta.

Il Premio Convivialità Urbana, vincitore per il terzo anno del Bando Qualità dell’Architettura promosso dalla Regione Campania, è promosso in partenariato dall’ordine e dalla neonata Fondazione Architetti PPC di Caserta, e dal dipartimento di Architettura e Design della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, e patrocinato dal Comune di Caserta, dall’Università degli Studi “Federico II”, dall’Ordine e Fondazione degli Architetti di Napoli e provincia, dallo Institute of Universal Art & Design, e dall’associazione Italiana Donne Ingegneri Architetti.

“Fermo restante il parcheggio interrato già esistente, obiettivo di questa XI edizione del premio Convivialità Urbana è quello di rendere piazza IV Novembre il principale accesso al Campo Lardato sì, invito e punto di connessione con il resto della città, in quanto area verde di forte potenziale per il capoluogo casertano, dismessa dal Ministero della Difesa e ora di proprietà dell’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero (IDSC)”, spiegano il presidente dell’ordine degli Architetti, Raffaele Cecoro, ed il consigliere dell’ordine e referente Commissione Cultura, Antonio Buonocore.

Ad aprire i lavori della conferenza di lunedì 24 saranno i saluti istituzionali del presidente dell’ordine degli architetti di Terra di Lavoro, Cecoro; del direttore del dipartimento di Architettura della Vanvitelli di Aversa, Ornella Zerlenga; dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Caserta, Massimiliano Rendina; del segretario della FOAN, Gianluca Vossa; e della presidente dell’AIDA, Massimiliana Lovallo.
Gli interventi, moderati dal consigliere dell’ordine Buonocore, saranno tenuti da Grazia Torre, architetto e presidente di Napolicreativa; Francesca Nocca, ricercatrice DIARC Federico II; Raffaele Zito, componente del CdA della fondazione Casa Fratelli Tutti; dagli architetti Luigi Sciorio e Luca Branco.

Le prossime due tappe dell’XI Premio Convivialità Urbana saranno i prossimi 29 marzo, con il workshop di confronto e contributi progettuali da parte di altri professionisti e stakeholders, e 14 giugno, in Piazza IV Novembre a Caserta, con la mostra dei progetti e la spiegazione degli stessi alla comunità che potrà votare i propri progetti preferiti.

Ai vincitori sarà riconosciuto un montepremi di 10.000 euro così suddiviso: I premio € 5000, II premio € 2000 e III premio € 1200, oltre a 3 menzioni da € 500, un premio web da € 300, e la pubblicazione a novembre di tutti i progetti partecipanti in un volume contenente anche i contributi liberi del Comitato Scientifico e della Giuria

Il Premio Convivialità Urbana è un particolare concorso di idee, giunto oggi all’XI edizione con l’obiettivo di sperimentare un innovativo approccio progettuale con diversi aspetti innovativi.
Il concorso prevede un workshop iniziale in cui promotori, esperti e cittadini collaborano per delineare i bisogni e le aspettative legate alla riqualificazione di Piazza IV Novembre, che dovrà diventare l’ingesso principale del Campo Laudato si- ex Ma.Cri.Co di Caserta. Questo approccio partecipativo porta all’interazione tra professionisti e comunità, valorizzando il dialogo come strumento progettuale.

Il successivo avvio di una gara tra le idee che il workshop ha stimolato in ciascun gruppo di progettisti, induce i partecipanti ad una sana competizione che rende ciascuno di loro ambasciatore del valore sociale dell’Architettura e dell’opportunità che i cittadini siano parte attiva del processo di trasformazione urbana.

La mostra finale diventa quindi non solo un evento celebrativo, ma consente il confronto con una bella fetta di pubblico (più di 500 visitatori in mezza giornata) per testare la capacità dei progetti di comunicare il loro valore e il loro impatto, cosa utile sia ai progettisti come verifica del proprio lavoro che agli amministratori come dati su cui lavorare

Con un approccio innovativo e inclusivo, i progetti che perverranno, saranno quindi valutati sia da una giuria tecnica che dai visitatori della mostra. Questo consente di confrontare la prospettiva professionale con quella del pubblico, offrendo un bilanciamento tra competenza tecnica e percezione sociale.
Il target principale del concorso (progettisti in media tra i 25 e i 40 anni, ma senza limitazioni) lo rende una piattaforma sperimentale perfetta per far emergere nuove voci e approcci progettuali.

È un’occasione per dare spazio a prospettive fresche e a idee fuori dagli schemi, tra creatività e pragmatismo. In più dà modo di arricchire il proprio portfolio, di acquisire nuovi contatti tra amministratori, aziende e altri colleghi e di conoscere, anche fisicamente, nuovi luoghi sempre di grande interesse storico e paesaggistico.

(Dott. Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Progettazione nodo intermodale ‘Garibaldi-Porta Est’: gli Architetti invocano commissari idonei

Nodo intermodale complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est, gli Ordini degli Architetti della Campania chiedono a De Luca una commissione all’altezza per il concorso di progettazione.

Lettera firmata da Cecoro al Governatore: è il più importante concorso di architettura indetto negli ultimi anni in Italia, necessaria maggiore garanzia ed una sospensione temporanea per differenziare le giurie delle due fasi.

Ill.mo Presidente, facendoci interpreti della preoccupazione e della perplessità dei moltissimi colleghi che, a vario titolo, associamo e rappresentiamo, le scriviamo relativamente alla nomina della commissione giudicatrice del concorso di progettazione a procedura aperta in due fasi per la realizzazione del ‘Nodo Intermodale Complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est’ e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie, ivi compresa la progettazione dell’headquarter della Regione Campania” (Napoli Porta Est)”.

Si apre così la lettera-appello inviata in queste ore al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e per conoscenza all’Arus – Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport, e firmata dal Cnappc-Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, e dagli ordini degli Architetti PPC delle province di Caserta, Napoli, Salerno, Avellino e Benevento, dall’Inarch-Istituto Nazionale di Architettura insieme all’Anai-Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani.

Una presa di posizione netta e ferma che arriva a poche ore di distanza dalla selezione dei cinque gruppi passati in seconda fase al più importante concorso di architettura indetto negli ultimi anni in Italia.

Gruppi per i quali è previsto un compenso cadauno di 300mila euro, già scelti dalla commissione, ma che solo a breve si potranno sapere chi sono, atteso che sul portale, al momento, sono riportati dei codici identificativi per la Regione ma non intellegibili per i partecipanti. E che, come previsto dalla procedura, resteranno anonimi nella seconda fase.

Ordini professionali, istituti di cultura, associazioni, uniti dall’interesse per la qualità dei progetti e delle trasformazioni urbane “consapevoli del livello di avanzamento delle fasi del bando, chiedono alla Regione di revisionare le procedure in direzione di una ulteriore e ancora maggiore garanzia che, nell’interesse della collettività, può discendere da giudizi espressi anche da progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale”.

In sostanza, una proposta operativa potrebbe essere quella di una sospensione temporanea per differenziare le giurie delle due fasi. Non sarà facile tornare indietro perché l’iter è avanzato e secondo gli esperti non ci sono criticità oggettive, ma il tema è prima di tutto culturale e di rilevanza nazionale.

Se si lasciano correre questi episodi, difficile rafforzare la cultura del concorso, difficile poter contare su una reputazione che incoraggi la partecipazione internazionale, difficile sperare che i privati seguano l’esempio del pubblico.

La questione si era già fatta sentire sulle bacheche social non appena il bando, a dicembre dello scorso anno, era stato pubblicato da parte dei giovani professionisti e di quelli napoletani in primis.

I rilievi erano chiari:
• Il tema (la trasformazione di 18 ettari urbani) e l’impegno economico hanno escluso il coinvolgimento dei professionisti locali che per entrare in campo si sono dovuti associare con studi e società più forti e con competenze dimostrate;
• In commissione un avvocato, due ingegneri e due architetti, tutti di nomina della Regione Campania. Senza alcun commissario esterno né di ‘chiara fama’ come richiesto dalle caratteristiche del bando in oggetto.

Si tratta, per Napoli, di uno degli interventi tra i più importanti e costosi almeno dalla seconda metà del Novecento: una delle zone urbane più strategiche per l’intera mobilità dell’area metropolitana napoletana sarà notevolmente trasformata, anche e attraverso la necessaria e attesa riqualificazione di un brano di città ad oggi intercluso e disconnesso, proponendo un modello di trasformazione urbana che risponda ai temi complessi della società contemporanea attraverso l’attuazione di innovative strategie di pianificazione”, scrivono gli architetti.

Al nuovo assetto infrastrutturale e trasportistico, alla riqualificazione edilizia e, più in generale, ad una poderosa rigenerazione urbana che prevede anche l’inserimento di una importante sede istituzionale, si affida il compito di ridisegnare il volto della città con un impegno di spesa che supera i 600 milioni di euro.

Nella formulazione del bando – continua la lettera – tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello.

È prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi.

La Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un’inedita ed esemplare ‘legge per la promozione della qualità dell’architettura’ e da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea nella regione.

Con la discutibile formazione della commissione, pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell’ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione” si legge ancora nella missiva firmata da Cecoro.

(Enzo Perretta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Nuovo codice dei contratti: il Coordinamento Ordini degli Architetti del Sud boccia le scelte del governo

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Raffaele Cecoro (OAPCC SUD): “Si compie un netto passo indietro per i professionisti, si cancellano i concorsi di progettazione, si sopprime il livello di progettazione definitivo, si prevede un utilizzo estensivo dell’appalto integrato, è assente ogni  riferimento al Decreto Parametri e all’Equo compenso e si reintroduce la possibilità da parte delle pubbliche amministrazioni di accettare prestazioni gratuite, elemento che svilisce e mortifica l’operato dei professionisti del settore tecnico“.

Il nuovo codice dei contratti varato dal Governo rappresenta un netto passo indietro per i professionisti.

A sostenerlo è Raffaele Cecoro, Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD), all’indomani dell’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del nuovo Codice degli Appalti, così come rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, dei diversi ordini professionali italiani e della conferenza degli ordini degli architetti.

A mio avviso, il nuovo Codice dei contratti non permetterà di consentire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, sono stati totalmente cassati i concorsi di progettazione facendo così compiere, in questo modo, un passo indietro rispetto al Codice in vigore precedente.

Ci troviamo di fronte ad una forte regressione rispetto a alle conquiste che il sistema ordinistico pensava di aver consolidato rispetto ai concorsi di progettazione. Si sperava che l’istituzione del fondo per i concorsi di progettazione e il concorso per le 212 scuole, fosse il segnale di una volontà consolidata destinata a mettere al centro del processo di trasformazione del paese la qualità del progetto; il nuovo testo, invece, liquida la questione concorsi in un unico articolo di solo 4 commi.

Inoltre la soppressione del livello di progettazione definitivo, con conseguente ampliamento della fase di fattibilità in termini di elaborati ed approfondimento progettuale obbligherà i professionisti che risponderanno ai, pochi, futuri concorsi di progettazione ad investimenti che in pochi saranno disposti a fare.

In questo modo ci si priva della possibilità di poter scegliere, tra tanti, il miglior progetto per quel luogo, per quella comunità. Ci si priva della possibilità di far crescere chi merita, della ricerca progettuale che si fa nei concorsi, si smette di credere in una società moderna e aperta che dà pari opportunità”, continua il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Caserta.

“Con queste modifiche, è stata preclusa la possibilità futura di realizzare opere pubbliche di qualità, qualità che penso sia l’elemento trainante per assurgere ad opere pubbliche e privati che possano essere riconoscibili ed iconiche della nostra nazione.

Altra criticità è rappresentata dalla possibilità di un utilizzo estensivo dell’appalto integrato, il cui ricorso andrebbe indicato unicamente per progetti in cui l’aspetto tecnologico sia prevalente. Il ricorso all’appalto integrato dovrebbe aversi unicamente dove il contributo dell’impresa può essere utile dal punto di vista dell’innovazione, al contrario si va unicamente a svilire la qualità dell’opera.

Sarebbe bastato prendere in considerazione alcuni episodi del passato in cui il ricorso all’appalto integrato ha portato ad enormi conteziosi tra imprese e stazioni appaltanti, opere incompiute e risultati del tutto deludenti per capire che questa metodologia di approccio nella maggior parte dei casi non è percorribile”, fa notare Cecoro.

“Altra cosa assurda è l’assenza di qualsivoglia riferimento alle modalità di calcolo dei corrispettivi relativi alla progettazione (Decreto Parametri ed Equo compenso) e la reintroduzione della possibilità da parte delle pubbliche amministrazioni di accettare prestazioni gratuite, elemento che svilisce e mortifica l’operato dei professionisti del settore tecnico.

Questo nuovo Codice risente del mancato recepimento delle proposte, o almeno di gran parte di esse, avanzate dai professionisti italiani che operano quotidianamente sul campo e che, quindi, conoscono le problematiche reali degli appalti. 

Recepire il grido di allarme proveniente dalle professioni tecniche, quando è stata pubblicata la bozza, avrebbe sicuramente portato alla considerazione che i risultati non si misurano solo sulla quantità e la celerità, ma soprattutto sulla qualità delle Opere pubbliche.

Le speranze che si possa in qualche nodo migliorare il testo, accogliendo gli emendamenti nel frattempo presentati, sono ridotte al lumicino. Sia chiaro, questa non dev’essere la battaglia dei soli architetti, ma di tutti i cittadini che sono i maggiori fruitori delle opere pubbliche”, conclude il Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD), Cecoro.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Architetti in prima linea per celebrare i 250 dalla morte del grande Maestro Vanvitelli

250 anni dalla morte di Vvanvitelli, l’ordine degli architetti in prima linea nelle celebrazioni del famoso architetto e paesaggista.

Cecoro: “La grandezza della sua opera professionale e le sue idee innovative saranno al centro delle iniziative istituzionali che vedranno il nostro Ordine partecipare in maniera attiva e fornire un contributo qualificato e degno del suo lascito intellettuale“.

È pronto a svolgere un ruolo da protagonista l’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta nell’ambito delle celebrazioni per il 250esimo anniversario della morte di Luigi Vanvitelli. Nel corso dei prossimi 12 mesi in cui saranno diverse le iniziative e gli appuntamenti per ricordare il genio assoluto dell’architettura casertana che diede vita alla Reggia conosciuta in tutto il mondo, tanto per citare la sua opera più importante, l’ordine presieduto da Raffaele Cecoro sarà in prima linea nelle celebrazioni vanvitelliane per risaltarne ancora più la concezione innovativa del paesaggio e la visione futuristica che seppe dare ad un’intera area, come il villaggio di Caserta che, due secoli e mezzo fa, grazie a lui subì la trasformazione urbanistica in città fino ad arrivare alla conurbazione contemporanea.

Il primo segno di questo protagonismo dell’Ordine degli Architetti PPC di Terra di Lavoro è stata la presenza del presidente Cecoro ed il suo intervento istituzionale alla cerimonia inaugurale delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte di Vanvitelli, svoltasi di recente nella chiesa parrocchiale di San Francesco di Paola, dove fu seppellito, ubicata sulla linea di confine tra Caserta e Casagiove, proprio a pochi passi dalla Reggia, e presieduta dal Vescovo di Caserta Mons. Pietro Lagnese.

Per me che ne sono il presidente, e per l’ordine degli Architetti PPC di Caserta è stato un onore presiedere alle iniziative per ricordare l’architetto ed il paesaggista che più di altri rappresenta la nostra terra, da lui scelta per esprimere il suo talento e tramandare la sua arte alle future generazioni.

La grandezza della sua opera professionale e le sue idee innovative saranno al centro delle iniziative istituzionali che vedranno il nostro Ordine partecipare in maniera attiva e fornire un contributo qualificato e degno del suo lascito intellettuale”, dichiara Cecoro, presidente dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Superbonus edilizio regionale: architetti in primo piano alla presentazione della proposta

Blocco della cessione dei crediti: Raffaele Cecoro alla presentazione della proposta di legge sul superbonus regionale per superare criticità e sostenere imprese e famiglie.

Il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta: “Abbiamo diverse perplessità in merito alla situazione creatasi, è grave il disagio che stiamo vivendo come categoria professionale a seguito del blocco dei crediti legati ai bonus fiscali”.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, ha partecipato, nei giorni scorsi, alla presentazione della proposta di legge sul Superbonus regionale illustrata, presso il Consiglio regionale della Campania, dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle per superare il blocco della cessione dei crediti e sostenere imprese e famiglie che si trovano a vivere, in questa fase e da diversi mesi, una grande difficoltà a causa dello stop forzato a livello nazionale del Superbonus 110.

Nella sua veste anche di Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD), Cecoro è intervenuto per ribadire le diverse perplessità già espresse e manifestate negli ultimi mesi,  da quando il blocco della cessione dei crediti ha finito per travolgere professionisti, imprese edili, artigiani e cittadini committenti di lavori rimasti fermi per lungo tempo, sui quali pende, tra l’altro, un’alea di incertezza che tuttora perdura relativamente ai crediti maturati e non ancora scontati dall’Agenzia delle Entrate, sebbene siano fermi nei cassetti fiscali delle migliaia di ditte edili ed artigiane da ormai quasi un anno.

Pur apprezzando lo spirito della proposta di legge a firma dei consiglieri pentastellati che spinge la regione Campania ad acquistare i crediti bloccati ed utilizzarli in compensazioni rispetto ai tributi che deve versare allo Stato centrale, il presidente degli architetti di Caserta ha messo in guardia la classe politica campana sul rischio che l’eventuale stanziamento in bilancio previsto dalla proposta di legge, possa andare subito esaurito dagli 800 condomini che, insieme alle 4000 case, sono presenti nella sola città di Napoli ed i cui lavori sono fermi.

Il rischio concreto è di lasciare nuovamente al palo migliaia di cantieri attualmente bloccati nell’intera Regione Campania, ecco perchè riteniamo come architetti che debba essere utilizzato un sistema più equo e maggiormente solidale tra le centinaia di miglia tra imprese edili, artigiani, tecnici e famiglie che, da ormai un anno, convivono con l’ansia ed il timore di aver perso tutto a causa dell’incapacità della politica di dare risposte serie e concrete ad una problematica di così vaste proporzioni. Proprio alla classe politica, ho manifestato le nostre perplessità in merito alla situazione creatasi ed il grave disagio che stiamo vivendo come categoria professionale a seguito del blocco dei crediti legati ai bonus fiscali” ha dichiarato Cecoro, Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Gli architetti scrivono alla premier Meloni e al Governo: ‘appalti: qualità prima di tutto’

Il presidente Cecoro: “Abbiamo aderito anche noi dell’Ordine di Caserta perché vogliamo lanciare un grido di allarme nei confronti del testo del nuovo codice degli appalti che interessa tutti, perché tutti vogliamo un Paese migliore”.

È stata sottoscritta anche dall’Ordine degli Architetti PPC di Caserta, la lettera aperta sul nuovo codice degli appalti che ben 102 ordini sui 105 presenti in Italia hanno voluto indirizzare al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.

Lo annuncia il presidente Raffaele Cecoro che è anche il Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).

Il nuovo Codice dei Contratti interessa tutti e tutti vogliamo un Paese migliore” è il titolo dato al testo diffuso all’indomani del varo del nuovo codice dei contratti varato nell’ultimo Consiglio dei Ministri tenuto prima di Natale.

“Il testo del nuovo Codice, proposto e diffuso in questi giorni, rivela criticità che, per i professionisti (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), segnano un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici che riguardano l’intera comunità.

Per questo è lecito domandarsi: Come velocizzare?

La riforma del codice è certamente un aspetto importante per rispondere alle nuove sfide che arrivano dall’Europa, prima fra tutte quella del PNRR, che impongono di risolvere tempestivamente i molti problemi aperti nel nostro Paese. Il principio del fare in fretta non deve, però, mettere in secondo piano il principio del fare bene.

Come semplificare? Il nuovo testo è sicuramente decisivo per ridurre tempi e procedure nell’affidamento e nella programmazione, pianifica­ zione e progettazione di opere, ma non può condurre all’eliminazione di parti di leggi indispensabili per la qualità del progetto e delle conseguenti realizzazioni.

Come migliorare? La qualità dei programmi, dei piani, dei progetti deve essere la priorità assoluta ed è per questo che va rafforzata come cardine di tutte le opere da realizzare per il futuro del Paese”, sono alcune delle domande e delle risposte fornite dagli ordini di tutta Italia.

“Gli architetti chiedono al Governo un ripensamento delle soluzioni proposte e si rendono disponibili al confronto. Per fare in modo che le risorse disponibili siano messe a frutto in modo ottimale, bisogna sostenere l’importanza del confronto di soluzioni progettuali, di concorsi di progettazione aperti alla più ampia partecipazione, favorendo la più equa forma di inclusione e opportunità per i territori, coinvolgendo tutte le forme di professionalità, per poter scegliere le soluzioni giuste per l’oggi e per il domani.

Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali. Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani.

La riduzione o la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di progettazione, nella forma più aperta ed inclusiva dei giovani e dei professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione diversa da quella che tutti noi auspichiamo e prospettiamo per il bene ed il futuro dei nostri territori, delle nostre città e dell’intera comunità”, spiega Cecoro.

Di seguito il testo integrale della missiva inviata:

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI E AL GOVERNO:

“APPALTI, LA QUALITA PRIMA DI TUTTO”

“La professione di Architetto (…) è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti della società, che storicamente ne ha riconosciuto il ruolo nelle trasformazioni fisiche del territorio, nella valorizzazione e conservazione dei paesaggi, naturali e urbani, del patrimonio storico e artistico e nella pianificazione della città e del territorio” (Codice Deontologico degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori, Architetti lunior e Pianificatori lunior Italiani – Preambolo).

IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI DEVE GARANTIRE E PROMUOVERE LA QUALITÀ DI PROGETTI E OPERE STRATEGICHE PER LE FUTURE GENERAZIONI ATTRAVERSO PRINCIPI DI EQUITÀ, PARTECIPAZIONE E CONFRONTO.

Il nuovo Codice dei Contratti interessa tutti e tutti vogliamo un Paese migliore.

Il testo del nuovo Codice, proposto e diffuso in questi giorni, rivela criticità che, per i professionisti (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), segnano un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici che riguardano l’intera comunità.

Per questo è lecito domandarsi:

Come velocizzare?

La riforma del codice è certamente un aspetto importante per rispondere alle nuove sfide che arrivano dall’Europa, prima fra tutte quella del PNRR, che impongono di risolvere tempestivamente i molti problemi aperti nel nostro Paese.

Il principio del fare in fretta non deve, però, mettere in secondo piano il principio del fare bene.

Come semplificare?

Il nuovo testo è sicuramente decisivo per ridurre tempi e procedure nell’affidamento e nella programmazione, pianificazione e progettazione di opere, ma non può condurre all’eliminazione di partidi leggi indispensabili per la qualità del progetto e delle conseguenti realizzazioni.

Come migliorare?

La qualità dei programmi, dei piani, dei progetti deve essere la priorità assoluta ed è per questo che va rafforzata come cardine di tutte le opere da realizzare per il futuro del Paese.

Gli architetti chiedono al Governo un ripensamento delle soluzioni proposte e si rendono disponibili al confronto.

Per fare in modo che le risorse disponibili siano messe a frutto in modo ottimale, bisogna sostenere l’importanza del confronto di soluzioni progettuali, di concorsi di progettazione aperti alla più ampia partecipazione, favorendo la più equa forma di inclusione e opportunità per i territori, coinvolgendo tutte le forme di professionalità, per poter scegliere le soluzioni giuste per l’oggi e per il domani.

Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali.

Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani.

La riduzione o la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di progettazione, nella forma più aperta ed inclusiva dei giovani e dei professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione diversa da quella che tutti noi auspichiamo e prospettiamo per il bene ed il futuro dei nostri territori, delle nostre città e dell’intera comunità.

Firmato dai Presidenti degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle province di: Agrigento, Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Enna, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Novara VCO, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Vicenza, Viterbo.

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Caserta. Obblighi e responsabilità dei professionisti: lunedì seminario all’Hotel Europa

Formazione & deontologia: seminario su obblighi e responsabilità del professionista lunedì 19 dicembre, a cura dell’Ordine degli Architetti PPC di Caserta.

Appuntamento alle ore 15 presso l’Hotel “Art Europa” di Via Roma, a Caserta, con il presidente Cecoro e l’esperto Antonucci.

 Gli obblighi e le responsabilità del professionista saranno al centro del seminario promosso per lunedì 19 dicembre, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Caserta.

L’appuntamento con la formazione continua in materia di deontologia è per ore 15 presso l’Hotel Europa di Caserta, in via Roma, dove il presidente Raffaele Cecoro ed il consiglio direttivo dell’Ordine accoglieranno gli architetti iscritti ed il mondo professionistico per un focus in due momenti che vedrà protagonista l’avvocato amministrativista Marco Antonucci.

Dopo il saluto istituzionale e l’introduzione a cura del presidente dell’Ordine Cecoro, il primo step del seminario riguarderà le responsabilità penali e disciplinari a carico dei tecnici nel corso dell’attività professionale, in particolare in fase di progettazione e direzione dei lavori, illustrate dall’esperto Antonucci.

Nella seconda parte dell’incontro, sempre a cura dell’avvocato amministrativista, l’approfondimento toccherà i temi legati agli obblighi e agli elementi essenziali del contratto per il conferimento dell’incarico professionale.

Seguirà il question time con domande degli architetti presenti e le risposte dell’esperto Antonucci, e le conclusioni affidate al presidente Cecoro.

La partecipazione al seminario, che rientra nelle attività formative dell’Ordine, prevede l’attribuzione agli architetti di 4 CFP in materie deontologiche.

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Caserta. Giardini storici e spazi aperti: martedì convegno promosso dall’Ordine Architetti

“Giardini storici e spazi aperti – prospettive a confronto” è il tema scelto per l’interessante convegno in programma per martedì 13 dicembre, con inizio alle ore 15, nella sala Sirica dell’Ordine degli Architetti PPC di Caserta.

Promotore della tavola rotonda la Commissione Restauro e Paesaggio dell’Ordine presieduto da Raffaele Cecoro che, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Caserta e le Associazioni GIA.D.A. e A.D.S.I., accoglieranno gli illustri relatori ed i tecnici presenti nella sede dell’ordine di Corso Trieste, a Caserta.

Moderati dalla consigliera dell’Ordine degli Architetti e referente della Commissione Restauro e Paesaggio, Antonietta Manco, e dal presidente della stessa Commissione Restauro e Paesaggio, Graziano d’Addio, che spiegheranno anche finalità dell’evento e azioni messe in campo dall’organismo interno all’ordine, i lavori saranno aperti dai saluti istituzionali dei presidenti degli Ordini provinciali degli Architetti, Cecoro, e dei Dottori Agronomi e Forestali, Emilia Cangiano, dal fondatore dell’associazione Giardini e Dimore dell’Armonia (GIA.D.A.) e vice presidente associazione Dimore Storiche Italiane (A.D.S.I.), Nicola Tartaglione.

A curare le relazioni saranno l’agronomo Ciro Costagliola sugli aspetti agronomici nella tutela e nella valorizzazione dei giardini storici in Campania; dal rappresentante di GIA.D.A. e A.D.S.I. Tartaglione sul Giardino di Guevara Bovino di Recale risalente al XVIII secolo, un’esperienza trentennale di conservazione dello stile storico e di messa a reddito; e dal docente del dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi  della Campania “Luigi Vanvitelli” di Aversa, Stefano Pisani, sulla cultura del verde e del paesaggio oggi.

Seguirà un dibattito tra i membri della Commissione Restauro e Paesaggio ed i relatori del convegno, moderato dalle componenti dello stesso organismo costituito in seno all’ordine degli Architetti, Elvira Maccariello e Teresa Alois, prima delle conclusioni finali.

Ai partecipanti sarà rilasciato un voucher per l’ingresso a prezzo ridotto, per i partecipanti e i loro accompagnatori, per una visita guidata presso il giardino del Palazzo dei Duchi di Guevara di Bovino (Piazza della Repubblica, Recale – CE) che si terrà il giorno martedì 27 dicembre con partenza alle ore 15.00 e alle ore 16.00.

La partecipazione all’evento, che rientra nelle attività formative dell’Ordine, prevede l’attribuzione agli architetti di 3 CFP.

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Caserta. Ordine degli Architetti: ex presidente ‘sconfessato’ e condannato a pagare le spese

Rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Architetti ppc di Caserta, nuova batosta per De Cristofaro: la Corte di cassazione dichiara inammissibile il ricorso e lo condanna al pagamento delle spese.

La Suprema Corte: parte dei motivi sono inammissibili “per evidente carenza di autosufficienza”; Cecoro: “andiamo avanti più motivati che mai con le tante iniziative che stiamo attuando a favore di tutti gli iscritti, nessuno escluso”.

La vittoria della lista Architetti Uniti capeggiata da Raffaele Cecoro alle elezioni per il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta è regolare ed è avvenuta nel pieno rispetto delle regole.

A certificarlo la Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile l’ennesimo ricorso presentata dall’ex presidente Enrico Domenico De Cristofaro, condannato anche al pagamento delle spese di giudizio, e messo così la parola fine alla lunga sequela di reclami dell’ex sindaco di Aversa che proprio non accettava la cocente sconfitta riportata nel marzo 2021 allorchè non solo perse le elezioni, ma né lui né alcuno dei candidati della sua lista furono eletti in seno al Consiglio dell’Ordine di Terra di Lavoro.

Con sentenza resa nei giorni scorsi dalla Prima sezione civile della Corte Suprema, presieduta dal magistrato dottor Francesco Antonio Genovese, che ne è stato anche relatore, i giudici ermellini hanno bocciato il ricorso di De Cristofaro, difeso dall’avvocato Renato Labriola, avverso la “decisione 23/2021” assunta, nel luglio dello scorso anno, dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che, a sua volta, sempre su ricorso dello stesso ex presidente, ne aveva esaminato e bocciato uno ad uno tutto i motivi, sancendo la piena corrispondenza delle decisioni dell’Ordine, difeso dall’avvocato Luigi Adinolfi, alle norme vigenti ed il rispetto assoluto di tempi e modalità nella indizione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio, dichiarando così valido e legittimo il percorso seguito la scorsa primavera dall’Ordine presieduto ancora oggi da Cecoro, la cui lista aveva “fatto cappotto” conquistando tutti i seggi a disposizione.

I magistrati di Cassazione hanno criticato il ricorso di De Cristofaro, le cui tesi “non si confrontano minimamente con la complessiva ratio decidendi…” e “dimentica completamente” le disposizioni di cui all’art. 360, c. 1, n. 5 c.p.c.”, aggiungendo che parte dei motivi sono inammissibili “per evidente carenza di autosufficienza”.

Pertanto, i giudici hanno anche condannato De Cristofaro al pagamento delle spese di giudizio sostenute dall’Ordine degli Architetti PPC di Caserta, liquidate in € 5.000 per compensi, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15%, agli esborsi liquidati in € 200, ed agli accessori di legge, e dato atto della sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte dello stesso ex presidente, dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello previsto per il ricorso.

La clamorosa pronuncia di inammissibilità della Corte di Cassazione è la prova della manifesta infondatezza del ricorso, chiudendo così definitivamente la vicenda delle elezioni del Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2021-2025.

La Prima Sezione della Suprema Corte ha ritenuto corretto l’operato dell’Ordine e ha stigmatizzato l’ennesimo reclamo del mio predecessore che, speriamo, a questo punto si metta l’animo in pace ed accetti la volontà della stragrande maggioranza degli architetti casertani di voltare pagina rispetto alla sua gestione, tanto da non averlo eletto neppure in minoranza”, dichiara Raffaele Cecoro.

De Cristofaro ed i suoi fedelissimi, nessuno dei quali eletti, hanno tentato a più riprese di sovvertire l’esito delle urne a suon di ricorsi, del tutto pretestuosi, al solo scopo di gettare fango sulle elezioni svoltesi regolarmente, ma sono stati sconfitti anche stavolta.

Come Consiglio che ho l’onore di guidare con il nostro movimento Architetti Uniti, andremo avanti più motivati che mai con le tante iniziative che stiamo attuando a favore di tutti gli iscritti, nessuno escluso, recuperando per l’Ordine un ruolo centrale sul territorio ed un’azione da protagonista a livello professionistico mai registrata prima”, conclude il presidente degli Architetti PPC di Caserta.

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Caserta. ‘Semplificazione edilizia: ‘focus’ sulla legge regionale 13-2022 giovedì al Novotel

Semplificazione edilizia, rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; l’assessore regionale all’urbanistica Discepolo giovedì 27 al convegno dell’Ordine degli Architetti.

Appuntamento giovedì 27 ottobre, con inizio alle ore 15, presso il Novotel in viale Carlo III, per un focus sulla recente legge regionale 13/2022.

La nuova legge regionale n.13 del 10 agosto 2022 e la sua applicazione in questa prima fase sarà al centro della tavola rotonda promossa dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Caserta, presieduto da Raffaele Cecoro, per il pomeriggio di domani, giovedì 27 ottobre, a partire dalle ore 15, presso il Novotel di viale Carlo III.

A discutere della recente novità normativa sarà l’assessore all’Urbanistica e al Governo del territorio della Regione Campania, Bruno Discepolo, che si confronterà con gli architetti di Terra di Lavoro su alcuni aspetti legati alle modifiche della norma, alle problematiche applicative su Cilas e stato legittimo dell’immobile, e sulla necessità di una semplificazione nelle procedure.

“Semplificazione edilizia, rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” è il titolo del convegno che sarà aperto dai saluti istituzionali del presidente dell’ordine degli Architetti PPC di Caserta, Cecoro.

A seguire, sono programmati gli interventi di Alberto Coppola, docente di legislazione urbanistica presso l’Università “Federico II” di Napoli, per un approfondimento sulla legge regionale n.13 varata dal Consiglio regionale della Campania lo scorso 10 agosto 2022; e di Luigi Adinolfi, avvocato specializzato in diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione, sulle possibili modifiche alla recente norma regionale in materia urbanistica, e sulle problematiche applicative della Cilas e dello stato legittimo dell’immobile.

Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale al Governo del territorio, Discepolo, che si confronterà con gli architetti casertani sulla necessità di una semplificazione nelle procedure.

La partecipazione alla giornata darà diritto al rilascio di 4 CFU.

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S.Marco Evangelista. Sicurezza Stradale: sabato 22 seminario e giornata formativa

Comune, Ordine degli Archietti PPC di Caserta e Associazione Ingegneria del Traffico e dei Trasporti promuovono un seminario nell’ambito del piano nazionale di sicurezza stradale.

 La sicurezza stradale sarà al centro della giornata di educazione aperta a tecnici e docenti della scuola in programma sabato 22 ottobre, con inizio alle ore 10, presso la sala consiliare del Comune di San Marco Evangelista.

L’incontro formativo rientra nell’ambito delle azioni previste dal Piano Nazionale di Sicurezza stradale, ed è stato organizzato dal Comune guidato dal sindaco Marco Cicala, dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Caserta, presieduto da Raffaele Cecoro, e dall’associazione italiana di Ingegneria del Traffico e dei Trasporti (AIIT) guidata a livello regionale da Francesco Saverio Capaldo.

I lavori del seminario formativo saranno aperti dai saluti istituzionali del primo cittadino di San Marco Evangelista, Cicala, del consigliere comunale delegato alla Viabilità Emiddio De Filippo, del dirigente del settore Lavori Pubblici, Lorenzo D’Anna, e del presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Terra di Lavoro, Raffaele Cecoro, che è anche il coordinatore degli Ordini degli Architetti PPC del Sud Italia.

Spazio, quindi, alle relazioni del docente dell’Istituto Comprensivo “Mauro Mitilini” di Casoria, nonché safety mobility manager, Gennaro Nasti, che ha curato anche il coordinamento scientifico dell’evento, e del presidente regionale di AIIT Campania, Capaldo, che è stato docente di Costruzione di strade, ferrovie e aeroporti dell’Università “Federico II” di Napoli.

La partecipazione alla giornata darà diritto al rilascio di 6 CFU.

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Caserta. Seminario di studi sulla rigenerazione dei centri urbani promosso dall’Ordine degli Architetti

“Il fututo delle città”: venerdì 14 ottobre seminario sui centri cittadini e sulla rigenerazione urbana con l’ex presidente nazionale degli architetti Cappochin.

Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC di Terra di Lavoro, l’appuntamento è per le ore 15 presso l’Hotel Europa di Via Roma a Caserta.

Il futuro delle città e le politiche di rigenerazione urbana saranno il tema del seminario in programma venerdì 14 ottobre presso l’Hotel Europa di Caserta, ed organizzato dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Caserta, presieduto da Raffaele Cecoro.

Gli agglomerati urbani, le zone centrali delle città, i quartieri ed i borghi storici dei centri maggiori di Terra di Lavoro, unitamente alle politiche di recupero urbanistico e alle azioni da mettere in campo per rivitalizzare e rilanciare le città, saranno il filo conduttore dell’incontro formativo, la cui partecipazione darà diritto all’attribuzione di quattro crediti formativi.

La tavola rotonda sarà introdotta dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Cecoro, che porterà i saluti della comunità ordinistica casertana; quindi, il primo intervento vedrà l’ex presidente del Consiglio nazionale degli Architetti italiani, Giuseppe Cappochin, relazionare su come ripensare la vita urbana creando la città dei 15 minuti.

Saranno messe a confronto diverse esperienze di livello internazionale così da valutare effetti e benefici delle nuove politiche di rigenerazione urbana che si stanno attuando in diversi paesi europei ed anche oltre, passando per una sana e corretta pianificazione delle aree vaste.

Seguirà il contributo di Giuseppe Grant, di “Collettivo Orizzontale”, sulla scelta di costruire lo spazio pubblico, con i confini dinamici del progetto.

Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Buonocore, consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Caserta, che tirerà le somme anche alla luce delle domande che arriveranno dal pubblico presente e dalle risposte che saranno fornite dai prestigiosi relatori che interverranno al tavolo.

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