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ROMA, PREMIO “OLTRE LA SOGLIA – PORTA MAGICA 2024”

All’arena di Piazza Vittorio Emanuele, giovedì 8 agosto, alle 19:00, ottavo appuntamento del “Premio Oltre la Soglia”, organizzato dalla Libreria Rotondi e Società Dante Alighieri, in collaborazione con Anec Lazio, Piazza Vittorio APS, Blu Banca e Esquilino 150 anni. 

KappaelleNet

(Fonte: Kappaelle.net – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Torino. ‘Oltre la Sclerosi multipla: encefaliti e mieliti: convegno il 21 maggio all’Accademia di Medicina

Martedì 21 maggio alle ore 18, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Oltre la sclerosi multipla: le encefaliti e le mieliti autoimmuni”.

Dopo l’introduzione a cura di Adriano Chiò, Responsabile del Centro per la SLA, Università di Torino, i relatori saranno Matteo Gastaldi, Dirigente medico, Unità di Neuroncologia e Neuroinfiammazione, Responsabile, sezione di ricerca di Neuroimmunologia, IRCCS Fondazione Mondino, e  Maria Claudia Vigliani (nella foto), Neurologa, Dipartimento di Neuroscienze, Città della Salute e della Scienza di Torino.

Le encefaliti e le mieliti autoimmuni costituiscono un ampio gruppo di patologie in rapida crescita dal punto di vista epidemiologico. Si tratta di patologie con sintomatologia estremamente variegate e talora, almeno in fase iniziale, assai subdole e pertanto di difficile diagnosi.

Tuttavia l’identificazione precoce di tali patologie è di estrema importanza, poiché sono suscettibili di trattamenti spesso molto efficaci.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Portici – Convegno “OLTRE I MURI DENTRO I CUORI, abitare la relazione”

La Parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria di Portici (NA), via Edoardo Dalbono n. 38, ha promosso e organizzato un convegno dall’intrigante tema “OLTRE I MURI DENTRO I CUORI, abitare la relazione”, che si terrà lunedì 15 aprile 2024, ore 18.30, nel teatro parrocchiale.
Il convegno sarà aperto dai saluti di Don Riccardo Coppola, guida spirituale dal mese di settembre dell’anno 2020 della parrocchia organizzatrice ed ospitante che nella sua azione pastorale si avvale della collaborazione dei Diaconi Antonio Ruocco e Raimondo Fasanaro.
Il possesso canonico di Don Riccardo coincise con la trasformazione della parrocchia da “chiesa salesiana” a “chiesa diocesana” dopo decenni di fecondo apostolato salesiano. Ebbene, Don Riccardo, con lo stile, la premura e la lungimiranza che l’ha sempre contraddistinto, dichiarò che la chiusura dell’Opera salesiana di Portici non significava affatto la scomparsa del carisma di San Giovanni Bosco da Portici e centoquindici anni di presenza salesiana non potevano essere dimenticati. Esso veniva mantenuto in vita attraverso la parte viva e attiva della Parrocchia, ma anche attraverso gli ex allievi, i salesiani cooperatori, l’Associazione di Maria Ausiliatrice e i tanti fedeli che la frequentano.
Grazie anche al vivo interessamento dell’Arcivescovo di allora della Diocesi di Napoli, S. Em. Cardinale Crescenzio Sepe, presso il Pio Monte della Misericordia che gestiva i beni rimasero a disposizione della Parrocchia tutte le strutture che erano collegate alla Casa Salesiana necessarie a mantenere il centro spirituale, pastorale e sociale.
L’evento organizzato è in perfetta sintonia con i valori e gli ideali enucleati e praticati dai Salesiani e risponde, altresì, ad una forte esigenza dei nostri tempi e sarà impreziosito dagli interventi di Don Pasquale Incoronato, Referente Diocesi di Napoli sul Patto Educativo; Dott. Gianluca Guida, Direttore Istituto Penale di Nisida per i minorenni; Prof.ssa Annunziata Di Rosa, Dirigente scolastica del locale Liceo Scientifico Statale “Filippo Silvestre”; Prof. Giovanni Liccardo, Dirigente scolastico del locale Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Carlo Levi”; Dott. Gennaro Balzano, Responsabile dell’Associazione di Promozione Sociale “Piccoli Passi Grandi Sogni”. Gli interventi e il dibattito saranno moderati da Monica Maglio, Docente dell’Università Statale degli Studi di Salerno e da Massimo Sasso, Coordinatore dei Salesiani cooperatori di Portici.

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(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Torre Annunziata. ‘Oltre la linea al Magma’: torna la rassegna di danza da mercoledì 20 marzo

“Oltre la linea al Magma 2024” dal 20 al 23 marzo, ore 21.00, Magma Teatro, via Vesuvio 55/57, Torre Annunziata.

Oltre la linea, la rassegna di danza contemporanea e teatro-danza ideata e organizzata dall’associazione  Itinerarte, con la direzione artistica di Sabrina D’Aguanno e Rosario Liguoro, ritorna al teatro Magma di Torre Annunziata con 4 appuntamenti.

Dal 20 al 23 marzo, ore 21.00 Oltre la linea al Magma, edizione 2024, propone ben 7 spettacoli in cui la danza sarà in dialogo con gli altri linguaggi della creatività, nel segno distintivo della Kermesse: lo scambio reciproco tra le arti.

<<Il Magma è un piccolo teatro – racconta Rosario Liguoro – come tutti i palcoscenici che scegliamo e che ci accolgono; questi spazi sono congeniali alla rassegna, che da più di un decennio punta sull’osmosi tra pubblico e interpreti, sulla creazione di quell’atmosfera d’intimità che solo un piccolo spazio può garantire>>.

Saranno protagoniste del palcoscenico le compagnie: La Dance Company, Skaramacay, Mart Dance, Arb Dance company, Associazione Campania Danza, Akerusia Danza, Art Garage

Mercoledì 20 marzo
To Prepare for Action

Una produzione La Dance Company, con la direzione artistica di Maria Vittoria Maglione e Caterina Ceravolo. Il lavoro nasce da un’interazione tra il coreografo Claudio Malangone e il gruppo La Dance, il cui focus si è centrato sull’azione/emozione vissuta dagli interpreti in condizioni che hanno evocato uno stato d’allarme, in un momento storico dove questa condizione è all’ordine del giorno.

Concept, regia e coreografia: Claudio Malangone

Autori/Interpreti: Nicoletta Cavallo, Miriana Velluto, Anna Esposito, Alessia Itri, Dario Ferrara e Simone Liguori

Compositore e sound designer: Alessandro Capasso

Uscita d’Emergenza

Questo spettacolo prodotto da Skaramacay è un racconto sulle emozioni alla scoperta di sé stessi, della vita come percorso a ostacoli. A causa di un guasto imprevisto, cinque individui sono costretti a passare insieme il tempo nello spazio ristretto di un treno. La danza rende manifesti pensieri, desideri, incubi, lotte quotidiane dei cinque passeggeri. L’uscita di emergenza si trasforma in via di fuga dalla propria vita, dalla realtà.

Regia e coreografia di Erminia Sticchi
Interpreti: Imma Tammaro, Amina Arena, Anna Cammisa, Emanuele Milo, Giuseppe Messere.

De Generation
Lo spettacolo di Mart Dance crea la visione di un futuro distopico ma ormai alquanto attuale, dove tutto quello che appartiene alle nostre origini e ci rende animali-umani si fonde e soccombe alla tecnologia fino a sparire totalmente.

Coreografie: Marco Auggiero
Compagnia: Mart Dance
Interpreti: Francesca De Vita, Sara Lomazzo, Autilia Ranieri
Assistente alle coreografie: Francesca De Vita

Giovedì 21 marzo

Knotting

Si tratta di un lavoro coreografico di produzione Arb Dance company che ha come concetto base l’immagine e il significato del nodo, qualcosa di complesso, centro nevralgico e addirittura vitale; Knotting è frutto della necessità di descrivere e inscenare un lato grigio della mente umana e dell’uomo nella società.

Coreografia di Marco Munno

Interprete Marco Munno

Origenia

Lo spettacolo esplora l’affascinante concetto di Origine, congiunto alla femminilità, in una prospettiva stimolante di connessione tra la Donna e la Terra con tutti i suoi elementi.
Il corpo della donna diventa un luogo geografico senza confini, da indagare abbandonando i condizionamenti culturali.

Coreografia: Antonello Apicella
Musiche originali: Marco De Simone
Interprete: Olimpia Milione.
Produzione Associazione Campania Danza

Venerdì 22 marzo
Toru e Naoko

Uno spettacolo di Akerusia Danza in collaborazione con Artgarage, che si può definire di ‘danza letteraria’, dove la danza è al servizio di un racconto tratto dal romanzo Norwegian Wood di Haruki Murakami. Due giovani personaggi, Toru e Naoko, che durante una passeggiata si scambiano promesse di cura e rispetto reciproco. La storia raccontata è resa visibile e fruibile da narrazione, coreografia e musiche originali create per lo spettacolo.

Regia di Rosario Liguoro. Coreografie di Sabrina D’Aguanno.
Interventi coreografici di Emma Cianchi.
Interpreti: Rossella Massari (attrice), Manuela Facelgi e Luca De Santis (danzatori).
Voce fuori campo: Giorgia Palombi.
Musiche originali di Massimo d’Avanzo

Sabato 23 marzo
Urgente Restare

Un processo danzato, di produzione Akerusia Danza, fatto di riflessioni sulla relazione interiore tra due persone. La ricerca coreografica e teatrale è liberamente ispirata alla contrapposizione di due visioni artistiche: quella derivante dalle opere di Marc Chagall che nei suoi dipinti rievoca la memoria con un forte trasporto emotivo, e quella della fotografa India Lawton che gioca sofferente con l’idea di essere dimenticati.

Autori e interpreti: Chiara Alborino e Fabrizio Varriale
Coordinamento e direzione artistica: Elena D’Aguanno
Testi drammaturgici: Giuseppe Pompameo, Enrico Manzo
Voice over: Kalina Georgieva, Fabrizio Varriale

Costo ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro
Infoline:366/8711689

(Francesca Panìco – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Oltre i lividi’: Cristina Grillo e la lotta di ‘Rise Up’ contro tutte le forme di violenza di genere

Cristina Grillo, Vice Presidente dell’Associazione Rise Up (nella foto con la presidente Lucia Cerullo), sottolineala necessità di riconoscere e combattere tutte le sue manifestazioni, oltre la pura violenza fisica.

La narrazione prevalente nei media, focalizzata quasi esclusivamente su immagini di donne maltrattate fisicamente e sul tragico fenomeno del femminicidio, rischia di offuscare la complessa realtà che sta dietro la violenza di genere.

Secondo Grillo, questa limitata rappresentazione non rende giustizia alla molteplicità di abusi che le donne subiscono quotidianamente, molti dei quali non lasciano segni visibili come i lividi.

La violenza psicologica, che spazia dalle minacce e umiliazioni fino all’isolamento forzato, e la violenza economica, che priva le donne dell’indipendenza finanziaria necessaria per liberarsi da relazioni tossiche, sono forme di abuso altrettanto devastanti, se non di più, della violenza fisica.

Questi tipi di violenza spesso coesistono e si alimentano a vicenda, creando un ciclo di abuso difficile da interrompere.

L’Associazione Rise Up, si impegna a portare alla luce queste dinamiche complesse e a lottare per un riconoscimento più ampio delle varie forme di violenza di genere. L’organizzazione sottolinea l’importanza di un approccio olistico nel contrasto alla violenza, che non si limiti a interventi post-crisi ma che includa anche la prevenzione e l’educazione.

Cristina Grillo invita i media, le istituzioni e la società civile a unire le forze in questa battaglia, sostenendo che solo attraverso la consapevolezza e l’azione collettiva si potranno eradicare tutte le forme di violenza di genere. “È tempo di guardare oltre i lividi e di riconoscere che ogni donna merita di vivere libera da paura e oppressione, in ogni aspetto della sua vita” afferma Grillo.

Rise Up continuerà a promuovere campagne di sensibilizzazione e a lavorare per la creazione di un ambiente sicuro e supportivo per tutte le vittime di violenza di genere, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo e di un supporto continuo.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Malattie rare. Bartuli (Bambino Gesù): “Oltre a diagnosi e cure servono accoglienza e sostegno per bimbi e famiglie”

Andrea Bartuli è il responsabile dell’Uoc Malattie rare e Genetica medica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Oggi, Rare Disease Day (Giornata mondiale delle malattie rare), lo abbiamo intervistato. “Mio compito – ci spiega – è dare un accesso diretto ai pazienti; per questo ho creato con l’ospedale vari percorsi dedicati a singole malattie rare, ma numerose, o a gruppi di malattie rare o ultrarare in modo che i pazienti possano accedere direttamente con l’e-mail del medico senza passare per il Cup e senza perdere tempo”. Perché la corsa contro il tempo è strategica. Si definiscono “rare” tutte le condizioni che colpiscono non più di un bambino su 2mila nati. Si tratta di patologie generalmente progressive, multiorgano, invalidanti e, nell’80% dei casi, a eziologia genetica. Nel mondo i malati rari sono 300 milioni;

in Italia sono circa 2 milioni, di cui il 40% bambini.

Sono intanto 18 i nuovi geni-malattia identificati nel 2023 dal Bambino Gesù, e oltre 18mila i bambini e gli adolescenti seguiti e inseriti all’interno delle Rete regionale del Lazio delle malattie rare. Per ottenere una diagnosi i pazienti aspettano mediamente due/tre anni; “ma prima di arrivare alla diagnosi corretta – sottolinea il medico -, passano in media attraverso due o tre diagnosi sbagliate”. Si tratta di famiglie fragili, “non solo perché al loro interno è presente una cronicità su un figlio, ma perché queste condizioni richiedono per la cura mediamente cinque specialisti diversi”. Nell’ambito dei percorsi messi a punto del dottor Bartuli, anche quelli per malati senza diagnosi per i quali dal 2016 è stato attivato al Bambino Gesù un ambulatorio dedicato.

(Foto Vita.it)

Dottore, qual è la percentuale di questi pazienti senza diagnosi?
Un tempo potevamo andare a cercare un gene alla volta, oggi la tecnologia Next Generation Sequencing (NGS) ci permette di analizzare e caratterizzare simultaneamente tutti i geni che sappiamo essere coinvolti. Di conseguenza la mancata diagnosi, che un tempo riguardava il 40% dei malati rari, è oggi scesa ad un 20-30%.

Quanti sono i bambini e gli adolescenti seguiti al Bambino Gesù?
Ne seguiamo circa 25mila e ne abbiamo iscritti nel Registro malattie rare del Lazio, ossia arruolati, 18.300; di questi il 40% sono extra Regione.

La legge 167/2016, che ha esteso lo screening neonatale su tutto il territorio nazionale, viene applicata in modo omogeneo?
L’Italia è leader nel mondo per quanto riguarda lo screening neonatale. Noi screeniamo infatti 40 malattie congenite che sono curabili, e per questo le screeniamo; altri Paesi ne screenano al massimo una dozzina. L’applicazione di questa legge su tutto il territorio nazionale non è stata immediata perché in Italia viviamo purtroppo il problema della regionalizzazione della sanità; oggi però viene applicata in tutto il Paese.

Quanto sono importanti screening neonatale e prenatale?
È possibile fare uno screening prenatale non invasivo su alcune condizioni causate da un’anomalia del numero di cromosomi, andando a rintracciare il Dna fetale nel sangue della mamma. L’amniocentesi è più invasiva. Appena nati, tutti i bambini in Italia ricevono una punturina nel tallone dalla quale esce qualche goccia di sangue che viene analizzata per cercare i metaboliti che sono il segnale di allarme della presenza di 40 condizioni metaboliche. Se individuate prima della comparsa dei sintomi, queste condizioni possono essere curate impedendo lo sviluppo di danni e di morte, perché alcune di queste malattie nei primi giorni di vita sono mortali.Lei vive l’odissea diagnostica delle famiglie di bambini con malattia rara. Quali sono le difficoltà che affrontano?

Anzitutto devono fare i conti con il bambino reale, diverso da quello sognato durante l’attesa.

Un bambino che, a differenza di quello immaginato, ha un ritardo, fa fatica a nutrirsi e a crescere, o ha addirittura delle malformazioni. Queste le domande che mi fanno:

che cosa ha mio figlio? si può curare? quale sarà il suo futuro?

La prima cosa da fare è individuare la malattia e darle un nome, perché solo così è possibile spiegare ai genitori qual è la storia naturale di quella condizione, e se è possibile modificarla con delle cure. Questo è fondamentale. Anzitutto perché dà dignità – anche nelle forme non immediatamente curabili – ad una condizione di sofferenza del bambino e della famiglia; poi perché consente alla famiglia di confrontarsi con altre famiglie con figli nella stessa condizione. Una condivisione emotiva che diventa anche un’opportunità per riunirsi in associazioni e creare una massa critica che in qualche modo sia di stimolo al mondo della ricerca e dell’industria a capire i meccanismi alla base di queste condizioni e ad incentivare la ricerca di nuove terapie. Alcune di queste malattie sono ancora orfane di cure.

Qual è il suo auspicio per l’odierna Giornata mondiale?
Una sensibilizzazione che porti ad

una vera accoglienza dei bimbi e delle famiglie all’interno della società.

Si tratta di famiglie, spesso monoreddito perché uno dei genitori deve lasciare il lavoro per accudire il figlio, che sopportano pesi e costi enormi. Coinvolti anche i nonni e i sibling, ossia i fratelli non malati che si vedono sottrarre risorse ed energie. Al sud Italia i costi di queste condizioni sono coperti solo per il 20-30% dallo Stato; al nord salgono al 40-60% ma in buona parte sono a carico delle famiglie. Questi bambini devono avere i loro spazi, devono vedere riconosciuta la propria dignità perché la vita ha un valore a prescindere dalla sua durata e dalle sue condizioni. Su questo il nostro Paese deve imparare ancora molto. Il mio auspicio è che questi bimbi, soprattutto quando vivono condizioni disabilitanti, vengano realmente accolti all’interno della società e della scuola, e che le famiglie vengano sostenute in modo degno ed equo.

Dobbiamo concentrarci sulla loro inclusione e sul pieno esercizio dei loro diritti. La ricerca va avanti e l’industria farmaceutica è un solido alleato perché si è visto che, comprendendo il meccanismo di queste malattie rare, si comprende meglio anche quello delle malattie comuni.

Però, fin da subito, ci dovrebbe essere più giustizia per queste famiglie.

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Irpinia. ‘Riflesso’: progetto anti dispersione scolastica attivato dalla cooperativa sannita ‘Oltre le mura’:

Progetto “Riflesso”, contro la dispersione scolastica, attivato in Irpinia dalla cooperativa sociale “Oltre le Mura” di Benevento
Anti-abbandono scolastico e “disinteresse giovanile”: è operativo il progetto “Riflesso”, attivato in Irpinia con capofila la Cooperativa “Oltre le Mura” di Benevento.
Realizzare il futuro con percorsi educativi mirati, per contrastare nei giovani l’abbandono scolastico e il purtroppo dilagante fenomeno del disinteresse giovanile all’istruzione, alla formazione e al lavoro. Sono gli obiettivi prioritari del progetto “Riflesso”, che è stato attivato ed è pienamente in fase di svolgimento nell’Ambito territoriale A3 di Lioni.
L’Ente capofila per l’attuazione di questo programma di intervento è la Cooperativa sociale onlus “Oltre le Mura” di Benevento. Il progetto è dedicato in particolare ai giovani discenti fra gli 11 e i 17 anni di età e alle persone inattive, definite con l’acronimo di derivazione inglese NEET, in riferimento a coloro
che non sono impegnati né nell’istruzione, né in percorsi formativi e neppure in attività lavorative.
La Cooperativa “Oltre le Mura” è contestualmente impegnata nella gestione logistica ed operativa  dell’intero programma, con l’accordo di partenariato instaurato con la Cooperativa sociale “Alba” di Benevento, il Comune di Montella, il Consorzio dei servizi sociali “Alta Irpinia” di Lioni, il Fo.Svi.Ter. Di Benevento, l’Istituto comprensivo statale “Nino Iannaccone” di Lioni, l’Istituto di istruzione secondaria superiore “Rinaldo D’Aquino” di Montella, Unimpresa provinciale di Benevento e l’Unisannio.
Tale progettualità è risultata fra quelle selezionate per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Il riferimento normativo è inerente al sostegno offerto dal “Terzo Settore”, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (in acronimo, il PNRR), Missione 5 – Componente 3 – Investimento 3, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – Annualità 2022, con i relativi fondi veicolati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Sono stati dunque attivati percorsi individualizzati di orientamento, educativi e formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze e alla “costruzione” dell’identità del minore.
Il progetto “Riflesso” si concretizza con setting esperienziali personalizzati, percorsi di sviluppo di soft skill, laboratori di coding, percorsi di orientamento ai sistemi produttivi locali, alla formazione superiore e/o universitaria, accompagnamento al lavoro autonomo, percorsi educativi di realtà aumentata/virtuale e percorsi in continuità di offerta scolastica STEM. Si tratta di un acronimo di derivazione inglese, riferito a discipline scientifico-tecnologiche e ai correlati corsi di studi.
La coordinatrice del progetto e presidente della Cooperativa sociale onlus “Oltre le Mura”, Carmen Cenicola, evidenzia: “Sono in fase di svolgimento i laboratori attivati presso l’Istituto comprensivo statale ‘Nino Iannaccone’ di Lioni e presso l’Istituto di istruzione secondaria superiore ‘Francesco De Sanctis’ di Sant’Angelo dei Lombardi, con finora il coinvolgimento di oltre 150 studenti. Abbiamo in tal senso stipulato uno specifico patto formativo territoriale con l’utenza“.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Libertà religiosa. Open Doors/Porte Aperte: “Oltre 365 milioni nel mondo i cristiani perseguitati”

Salgono da 360 a oltre 365 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede; 4.998 i cristiani uccisi per cause legate alla fede; tra i circa 100 Paesi monitorati aumenta la persecuzione in termini assoluti, con 78 Paesi (non più 76) con un livello almeno “alto” e salgono da 11 a 13 i Paesi con livello “estremo”; attacchi senza precedenti contro chiese (da 2.110 a 14.766): la Cina (19°) esporta il modello di persecuzione digitale, mentre aumenta la violenza in India (11°) in vista delle elezioni: sono alcuni dei dati che emergono dalla World Watch List 2024 (Wwl), la lista dei primi 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo.

(Foto Open doors)

Il rapporto, redatto come tradizione da Porte Aperte onlus/Open Doors, è stato presentato oggi in sala stampa della Camera dei deputati, su invito dell’Intergruppo per la tutela della libertà religiosa dei cristiani nel mondo. Erano presenti Timothy Cho, esule nord coreano, Fausto Biloslavo, giornalista e saggista come moderatore, Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, Matteo Giusti, giornalista e saggista e l’onorevole Emanuele Loperfido in rappresentanza dell’Intergruppo. La Lista è frutto di una ricerca sul campo condotta, oramai da 31 anni, da reti locali e ricercatori nazionali, esperti esterni e un team ad hoc di analisti, per un totale di circa 4.000 persone coinvolte che stilano circa 2.500 pagine di report ogni anno, tra analisi, questionari, trend e dossier delle singole nazioni. La ricerca abbraccia 4 tipologie di comunità cristiana: comunità di espatriati o di immigrati, Chiese storiche (come quelle cattoliche, ortodosse e protestanti tradizionali), comunità protestanti non tradizionali (come gli evangelici, i battisti, i pentecostali e tutti gli altri gruppi di cristiani che non sono inclusi nelle prime due categorie) e la comunità di convertiti al cristianesimo (dall’islam, dall’induismo, spesso i più colpiti dalla persecuzione).

Aumento costante. La Wwl 2024 registra il più alto livello di persecuzione da quando viene pubblicata e conferma l’aumento costante degli ultimi anni. Altro segno visibile del declino della libertà religiosa dei cristiani nel mondo, secondo quanto emerge dalla Wwl (WWList 2023_mappa (1)), “è il fatto che dall’edizione del 2021 troviamo nella mappa dei primi 50 Paesi solo nazioni con un livello molto alto ed estremo di persecuzione e discriminazione, scomparendo quindi il livello alto. Globalmente 1 cristiano ogni 7 è toccato da questo fenomeno (1 cristiano ogni 5 in Africa; 2 cristiani ogni 5 in Asia e 1 ogni 16 in America Latina)”.

(Foto Open doors)

I luoghi più pericolosi al mondo dove essere cristiani. Tra i Paesi dove i cristiani sono più colpiti la Corea del Nord si conferma stabile al 1° posto. “I rimpatri forzati di fuggitivi nordcoreani da parte della Cina, uniti alla politica del regime nordcoreano di tolleranza zero per i cristiani, rendono impossibile vivere la fede cristiana in questo paese”, si legge nella Lista che mostra come i Paesi che mostrano un livello di persecuzione e discriminazione definibile estremo siano passati da 11 a 13. Nelle prime 5 posizioni ci sono 3 nazioni fortemente islamiche, come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana: Somalia (2°), Libia (3°) e Yemen (5°), quest’ultime si scambiano di posto rispetto all’anno precedente. In questi paesi la fede cristiana va vissuta nel segreto e, se scoperti, i cristiani (specie se ex-musulmani) rischiano anche la morte. L’Eritrea è stabile al 4° posto, confermando la propria nomea di “Corea del Nord dell’Africa”, così come la Nigeria al 6°, confermandosi la nazione dove si uccidono più cristiani al mondo (4.118). Il Pakistan al 7° posto è stabile nella top 10 da molti anni, rimanendo la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana (dopo la Nigeria). L’Iran scende al 9°, ma per effetto dell’aumento di punti di chi lo precede, non per una sua diminuzione del punteggio (che infatti aumenta di 0,4): costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi in casa, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati Paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi. Stesso discorso vale per l’Afghanistan, che aumenta di 0,5 punti, ma scende al 10° posto: dopo l’avvento dei Talebani nel 2021, molti cristiani sono stati uccisi (tramite una vera e propria caccia all’uomo), una piccola parte è riuscita a nascondersi, mentre una grossa fetta è fuggita all’estero. Nel 2022 e 2023, invece, cala il punteggio relativo alla violenza contro i cristiani poiché l’attenzione dei Talebani si è concentrata sul consolidare il loro potere, affermando a più riprese che ogni presenza cristiana era stata debellata. Ciò fa comprendere che questa diminuzione degli atti violenti nel periodo in esame non significa che la vita dei convertiti alla fede cristiana sia più sicura in Afghanistan. Semplicemente hanno smesso di cercarli e l’esiguo numero rimasto vive a un livello totale di clandestinità. È il Sudan a salire dal 10° all’8° posto per lo più a causa di un aumento della violenza (contro singoli e contro chiese), mentre la pressione sulle 5 sfere della vita del cristiano (privato, famiglia, comunità, chiesa, vita pubblica) analizzate nella Wwl rimane alta. Stabile all’11° posto è l’India, di cui Open Doors denuncia da anni il declino delle libertà fondamentali della minoranza cristiana, bersaglio di violenze e discriminazioni. Nel periodo in esame sono 160 i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede e almeno 2.228 le chiese o proprietà pubbliche cristiane attaccate. Le uccisioni di cristiani per motivi legati alla fede diminuiscono leggermente a 4.998 da 5.621 (2023): è la Nigeria a determinare questa diminuzione, visto che nel Paese africano le uccisioni passano da 5.014 a 4.118, un calo dei primi mesi dell’anno in concomitanza con le elezioni nazionali (febbraio/marzo 2023); purtroppo, poi i massacri sono ripartiti a pieno ritmo. A riguardo la Wwl ricorda che queste cifre vanno ritenute “conservative”.

Persecuzione digitale. “Impressionante” viene definito il dato degli attacchi e/o chiusure/confische di chiese e proprietà pubbliche cristiane (ospedali, scuole e simili): addirittura 14.766 (da 2.110 Wwl 2023), soprattutto per effetto della strategia di oppressione della Cina (da sola oltre 10.000 casi): va segnalato che dal 2016 ad oggi oltre 30.000 chiese sono state chiuse, confiscate o demolite in Cina. La cosiddetta “persecuzione digitale” rimane uno degli strumenti più efficaci usati dal governo cinese per limitare la libertà religiosa: il cosiddetto “modello cinese” di controllo della popolazione e sviluppo senza diritti viene pericolosamente emulato da altri Stati, a cui la Cina esporta tecnologia a tal scopo.

Rapimenti. Il numero di rapimenti di cristiani, pur diminuendo, rimane alto: 3.906, di cui almeno 3.500 solo nelle 3 nazioni africane di Nigeria, Repubblica Centrafricana (28) e Congo DR (41). Sono decine di migliaia ogni anno, invece, i cristiani aggrediti (picchiati o vessati con minacce di morte) esclusivamente a causa della loro fede: la stragrande maggioranza di questi casi non viene alla luce, ma un dato minimo di partenza per il periodo in esame va oltre le 42.800 (erano 29.400 l’anno scorso).

Attacchi a case e attività economiche. Gli attacchi a case, negozi e attività economiche di cristiani crescono enormemente da 6.700 a oltre 27.100 unità, creando sovente un danno permanente alla capacità di sostentamento di queste persone e costringendole spesso alla fuga (sfollati o rifugiati). Il fenomeno della Chiesa profuga cresce anche quest’anno, dunque, cosa che non sorprende visto l’aumento di profughi e rifugiati registrato a livello internazionale: il mix di violenze, minacce e discriminazioni rendono la fuga l’unica alternativa. Se la violenza attira maggiormente l’attenzione, la pressione, fatta di vessazioni quotidiane, affrontata dalle comunità cristiane è altrettanto devastante e in costante aumento. Questa pressione si esprime in una miriade di forme: discriminazione sul lavoro, non accesso alla sanità e all’istruzione, pressioni e minacce per far rinunciare alla propria fede, negazione del soccorso in caso di calamità, una burocrazia che impedisce l’autorizzazione delle chiese e molto altro.

Violenza e abusi contro le donne (e non solo). Pur nella difficoltà di raccogliere dati certi sul numero di vittime di stupro e abusi a causa della fede – in molti paesi le denunce sono rare, per ragioni culturali e sociali – la Wwl stima in 2.622 (erano 2.126 l’anno scorso) le vittime di stupri e abusi, a cui si sommano oltre 609 matrimoni forzati. Questi sono la punta di un iceberg ben più imponente. La vulnerabilità domestica, si legge nella Wwl, colpisce specificamente le donne e i bambini appartenenti alle minoranze. In Nigeria la violenza sessuale viene usata come arma per terrorizzare le comunità cristiane, così come in Burkina Faso, Congo DR, Camerun e Repubblica Centrafricana. Ma abusi si sono registrati anche in Siria, Pakistan, Arabia Saudita e India.

Parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico. “Non solo i massacri e i rapimenti, ma le oltre 14.000 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse, le oltre 27.000 attività economiche saccheggiate o distrutte, costringono alla fuga famiglie e intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una ‘Chiesa profuga’ che grida aiuto”, commenta Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors. “In 31 anni di ricerca, registriamo un costante aumento della persecuzione anticristiana in termini assoluti. Il 2023 è dunque un anno record: 1 cristiano su 7 patisce discriminazione o persecuzione a causa della sua fede: è cruciale – ribadisce Nani – tornare a parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico”.

 

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Napoli. ‘Oltre la linea’ Festival di Danza contemporanea al ‘Teatro Instabile’ dal 13 al 17 dicembre

Itinerarte presenta: Oltre la linea al Teatro Instabile Napoli (vico Fico Purgatorio ad Arco 38): Rassegna di danza contemporanea/teatro-danza dal 13 al 17 dicembre 2023.

Oltre la linea, la rassegna itinerante dedicata alla danza contemporanea e al teatro-danza approda al Teatro Instabile Napoli.

L’appuntamento è dal 13 al 17 dicembre, ore 21nel suggestivo teatro sito nel cuore del centro storico napoletano, in vico Fico Purgatorio ad Arco 38.

In cinque giorni di performance, otto compagnie si alterneranno sul palco in un spettacolo variegato e ricco di contaminazioni creative: La Dance Company, Skaramacay, ArtGarage, ARBDanceCompany, Campania Danza, MartDance, Akerusia Danza, Pindoc/Excursus.

13 dicembre, ore 21.00, La Dance Company in To prepare for action:

Mettere in stato di allarme è quella condizione cui la nostra mente ci prepara ogni qual volta uno stimolo desta preoccupazione per la nostra incolumità, sia esso reale o immaginato. Il focus dello spettacolo è centrato sull’azione/emozione vissuta dagli interpreti in condizioni che hanno evocato uno stato d’allarme, proiettando in chi ascolta tale vissuto, in un momento storico dove tale condizione è all’ordine del giorno. Concept, regia e coreografia di Claudio Malangone; autori/interpreti: Nicoletta Cavallo, Miriana Velluto, Anna Esposito, Alessia Itri, Dario Ferrara e Simone Liguori; musiche di Alessandro Capasso. Direzione artistica: Maria Vittoria Maglione e
Caterina Ceravolo.

Skaramacay in Uscita di emergenza:

La frenesia della metropoli, incontri e scontri nella folle rincorsa quotidiana sulla rete della mobilità urbana. Uscita di emergenza è un racconto sulle emozioni alla scoperta di se stessi, della vita come percorso a ostacoli, per le strade di una grande città, mentre il tempo scivola via senza che ce ne accorgiamo. Ma dietro a ogni angolo, a ogni fermata, la vita può cambiare all’improvviso. Regia e coreografia di Erminia Sticchi; con Imma Tammaro, Amina Arena, Anna Cammisa, Emanuela Milo, Giuseppe Messere.

14 dicembre, ore 21.00: ArbDanceCompany e ArtGarage in Camera con vista interna:

Il modo in cui percepiamo l’invisibile è ciò che ci definisce; il buio non è assenza di qualcosa ma spazio da assorbire, una parentesi vuota da cogliere, riempire, svelare. Regia e drammaturgia di Ginevra Cecere; Concept di Ginevra Cecere e Glorianna Tartaglione; interpreti: Maria Anzivino e Ginevra Cecere; musiche di Davide Maccarone.

Campania Danza in The L(o)ast Jew:

The L(o)ast Jew Io sono l’ultimo ebreo, è il sottotitolo del libro di Chil Rajchman, uno dei 57 ebrei del Sonderkommando sopravvissuto alla fuga dal lager di Treblinka. La parola L(o)ast, da Last (ultimo) e Lost (perso) si riferisce sia alla condizione psicologica degli ebrei che hanno vissuto l’esperienza dell’Olocausto, sia al progetto nazifascista di dispersione e annientamento della cultura ebraica. The L(o)ast Jew, coreografie di Simone Liguori, nasce da un approfondito lavoro di ricerca che si traduce in movimento coreografico.

15 dicembre, ore 21.00: Artgarage in The last stop:

La composizione musicale The Last Stop di Lino Cannavacciuolo e l’omonima poesia di Adam Zagajewski hanno ispirato l’ultima creazione per il gruppo di danzatori Human Bodies. Zagajewski si rende conto del paradosso della vita, quello di cercare di analizzarne i contenuti fino alla fine dei propri giorni senza riuscire a dargli un senso. Ciononostante, la bellezza dell’esistenza sta proprio nella ricerca e il suo significato, per quanto sia inafferrabile, indugia da qualche parte sotto la superficie del tangibile.

Coreografie di Ken Ossola.

MartDance in 2LOST:

La mente è un labirinto, il modo in cui ci avventuriamo in essa è la natura dei nostri pensieri, il modo in cui troviamo l’uscita è l’essenza di noi stessi. Regia, coreografie, Ideazione costumi e testi di Marco Auggiero; compagnia: MART Company; danzatori: Valeria Di Lorenzo, Raffaele lorio.

16 dicembre ore 21.00: Akerusia Danza in Forse Sì Forse No:

Sono davvero poche le situazioni irrisolvibili nella vita; talvolta basta cambiare prospettiva per dare a una situazione una lettura differente. Non c’è un solo modo di osservare, ascoltare, vedere ma un caleidoscopio di punti di vista. Esplorare significa dare alla realtà una nuova possibilità. Casualità, incontri imprevedibili, incastri spesso misteriosi possono ingabbiarci o svelarci soluzioni non previste. Coreografie e danza di Sabrina D’Aguanno e Sonia Di Gennaro; elaborazioni musicali di Giosi Cincotti, disegno luci di Ciro Di Matteo, direzione artistica di Elena D’Aguanno.

Pindoc/Excursus in Power_game/Affinità:

Affinità è un passo a due maschile tratto da Power Game, una traccia narrativa molto forte che si svolge tra situazioni ironiche e al tempo stesso drammatiche, svelandosi allo spettatore nel pieno delle proprie emozioni. In un’epoca in cui la tecnologia è dirompente, le relazioni umane continuano a riproporre le dinamiche e problematiche di sempre. Nel frattempo, la ricerca dell’altro sembra mettere in luce una faticosa mediazione tra la difficoltà all’abbandono, il desiderio e l’amore. Coreografia di Ricky Bonavita; musica originale di Michelangelo Lupone; musiche di autori vari; disegno luci di Livia Caputo; costumi di Daniele Amenta e Yari Molinari.

Interpreti: Valerio De Vita e Ricky Bonavita.

17 dicembre, ore 19.00: Akerusia danza in Urgente Restare:

La ricerca coreografica e teatrale è liberamente ispirata alla contrapposizione di due visioni artistiche: quella derivante dalle opere di Marc Chagall che nelle pitture rievoca la memoria con un trasporto emotivo e onirico; quella della fotografa India Lawton che sembra giocare sofferente con l’idea di essere dimenticati e cancellati. Autori e interpreti Chiara Alborino e Fabrizio Varriale; coordinamento e direzione artistica Elena D’Aguanno; testi drammaturgici di Giuseppe Pompameo, Enrico Manzo voice over, Kalina Georgieva, Fabrizio Varriale, disegno luci Ciro Di Matteo, produzione Akerusia Danza.

Info e prenotazioni: +39 366 871 1689..

(Francesca Panìco – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Cerreto Sannita (BN). ‘Regional Tornianti… e oltre’: torneo di tecnica e pregevolezza estetica dei ceramisti

Cerreto Sannita sarà al centro dell’attenzione del ‘mondo della ceramica’ con particolare riferimento all’Italia meridionale per due giorni, sabato e domenica prossima.

Nel corso del weekend cerretese si terrà anche la quarta edizione del ‘Regional Tornianti … e oltre’ il torneo di tecnica e pregevolezza artistica riservato ai tornianti.

Sabato 14, in piazza San Martino con inizio alle ore 15,30 prenderà il via la gara tecnica (cilindro più alto
ciotola più larga); mentre domenica 15, sempre in piazza San Martino a partire dalle ore 10, si terrà la gara di estetica a tema libero.

I ceramisti in gara saranno: Lorenzo Bellini – Roma; Gaetano Branca – Carife (Av); Alfonso Calenda – Eboli (Sa) Scuola Ceramica di Vietri; Ottavio Coppola – San Lorenzello (Bn); Daniele D’Acunto – Cava de’ Tirreni (Sa); Franco D’Elia – Baronissi (Sa); Francesco Di Simone – Castelli (Te); Maria Bruna Festa – Matera (Mt); Rocco Gallicchio – Calvello (Pz); Domenico Liguori – Raito – Vietri Sul Mare (Sa); Pasquale Liguori – Raito – Vietri Sul Mare (Sa); Vincenzo Mari – Cava Dei Tirreni (Sa); Giuseppe Massarelli – Cerreto Sannita (Bn); Attilio Olanda – Vietri Sul Mare (Sa); Riccardo Orsini – Palermo (Pa); Claudio Panaia – Squillace (Cz); Elvio Sagnella – San Lorenzello (Bn); Franco Trailani – Castelli (Te); Fabio Valente – Grottaglie (Ta); Renzo Vassalluzzo – Stella Cilento (Sa).

Alle ore 12 è prevista la conclusione della competizione tra tornianti con la relativa premiazione.

Nel mentre, sempre domenica alle ore alle 10,30, le rappresentanze istituzionali delle 17 città della ceramica del sud Italia presso il Palazzo del Genio si riuniranno in assemblea per la stipula del ‘Patto di Amicizia’, elemento di premessa per un processo virtuoso di scambi culturali, turistici e di sviluppo economico.

C’è grande soddisfazione per la massiccia adesione alla gara dei tornianti – ha affermato con orgoglio Lucio Rubano, vicepresidente nazionale dell’Associazione Italiana Città della Ceramica e promotore dell’incontro che si terrà a Cerreto Sannita nel fine settimana – Basterà pensare che alla prima edizione si è partiti con solo sei tornianti.

Poi nella seconda edizione sono passati a otto tornianti, alla terza abbiamo raggiunto i 12 partecipanti, per giungere a questa quarta edizione con ben venti tornianti provenienti da tutte le regioni e dalle città che saranno firmatarie del ‘Patto di amicizia’ ma anche da Lazio e Sicilia, regioni al di fuori del raggruppamento meridionale delle ‘città della ceramica’.

L’auspicio è quello che la nostra gara di tornianti possa in futuro travalicare i confini regionali e meridionali per raggiungere un livello nazionale.

La partecipazione alla gara dei tornianti, ma più in generale l’adesione al ‘Patto di amicizia’ tra le città della ceramica meridionali attesta inequivocabilmente che il progetto che parte da Cerreto Sannita è stato accolto di buon grado da tutte le ‘città della ceramica’ che saranno presenti all’appuntamento del fine settimana” ha concluso Rubano.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Reati su minori. Terre des Hommes: “Nuovo record in Italia, 6.857 nel 2022, +10% in un anno. Aumentano i crimini sessuali”

Ennesimo record di reati a danno di minori in Italia nel 2022: sono stati 6.857, con un drastico aumento del 10% dal 2021, quando il dato aveva superato per la prima volta quota 6mila. Il peggioramento maggiore riguarda le violenze sessuali, cresciute del 27% in un anno: da 714 nel 2021 sono passate a 906 lo scorso anno, per l’89% ai danni di bambine e ragazze. I dati, elaborati dal Servizio Analisi criminale della Direzione centrale Polizia c riminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2023, in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre). Il documento è stato presentato venerdì 6 ottobre a Roma, al MAXXI Museo delle Arti del XXI Secolo, alla presenza di Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza; Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; Oleksandra Romantsova, direttrice esecutiva del Centro per le libertà civili di Kiev, premio Nobel per la pace 2022; Donatella Vergari, presidente di Terre des Hommes Italia.

I reati su minori continuano ad aumentare e segnare nuovi record:

“Se nel 2021 era stata superata per la prima volta quota 6mila casi, nel 2022 il balzo è così grande da spingere il numero verso i 7mila (6.857)”.

A confermare la tendenza di crescita è il dato su 10 anni: “Dal 2012 (5.103 reati) al 2022 i crimini a danni di minori sono aumentati del 34%”. Nel corso degli anni, precisa il Dossier, “la grande prevalenza di bambine e ragazze tra le vittime non solo è confermata ma anch’essa aumentata, in particolare nei reati a sfondo sessuale”: “Sono state l’89% (sul totale di 906 casi) tra le vittime di violenza sessuale nel 2022, erano l’87% l’anno precedente (su 714) e l’85% (su 689) nel 2012, mentre nel 2022 sono state il 65% (su 37) le bambine vittime di prostituzione minorile mentre erano state il 60% (su 77) nel 2012”. La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altre fattispecie di reato, “come maltrattamento di familiari e conviventi minori (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%)”. Lo squilibrio a danno del genere femminile in varie fattispecie di reato, in particolare in quelli considerati “spia” delle violenze di genere, è confermato anche sulla popolazione presa nel suo complesso: nei dati dello stesso Servizio Analisi criminale, “le ragazze e donne sono oltre l’82% delle vittime di maltrattamenti contro familiari e conviventi, oltre il 92% di violenze sessuali”.

Nei confronti di minori, “aumentano su base annuale i reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (551 casi nel 2022, +10% dal 2021), abuso dei mezzi di correzione o disciplina (345 casi, +17%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (2.691 casi, +8%), sottrazione di persone incapaci (290 casi, +8%), abbandono di persone minori o incapaci (550 casi, +13%), detenzione di materiale pornografico (72 casi, +9%), atti sessuali con minorenne (430 casi, +4%), violenza sessuale aggravata (697 casi, +13%)”. Calano, invece, alcune fattispecie di reato: “L’omicidio volontario consumato in un anno diminuisce del 37% (da 19 casi del 2021 a 12 casi del 2022) e nel confronto su base decennale si registra un -33%. In discesa anche la prostituzione minorile con -14% (da 43 a 37 casi), mentre il dato è sceso del 52% dal 2012. La pornografia minorile è diminuita del 10% (da 187 a 169), ma dal 2012 al 2022 è aumentata del 56%. Un calo si registra anche per la corruzione di minore, -21% in un anno (da 136 a 107 casi) e -20% dal 2012 nonostante si tratti di un reato legato alla sfera dei reati a sfondo sessuale, che, invece, sono in crescita”.

“I dati relativi al 2022 sono elevati; alla preoccupazione per la crescita tendenziale degli indicatori, abbastanza costante negli ultimi anni, va aggiunto l’allarme per le possibili e gravi conseguenze che derivano da tale forma di violenza;

le giovanissime vittime rischiano di diventare adulti che porteranno per sempre nella loro anima orribili e, spesso, invisibili cicatrici”,

ha dichiarato, nel rapporto di Terre des Hommes, Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. “Per affrontare questo fenomeno è necessario un esame accurato e un approccio complessivo, che prendano le mosse da un’effettiva conoscenza del fenomeno, nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive. In particolare, è fondamentale riservare la massima attenzione alle violenze e agli abusi sui minori online non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nell’attività di supporto alle vittime e nella predisposizione di campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socioculturali per debellare il fenomeno nel prossimo futuro”, ha aggiunto.

“Alla luce del nuovo, tristissimo, record nei dati e degli aumenti di violenza sessuale e sessuale aggravata, vicende come lo stupro di Palermo appaiono come una cartina di tornasole della cultura patriarcale, maschilista, prevaricatrice e violenta che riduce il corpo di una donna a un ‘pezzo di carne’, in violenze nate per essere mostrate e che sembrano volere imprimere il sigillo del potere maschile, individuale e di gruppo”, ha affermato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes. “Se vogliamo invertire la rotta – ha osservato -, dobbiamo costruire una risposta organica, sistemica, diffusa che affronti di petto questa situazione inaccettabile. Qualcosa in termini legislativi si è fatto, con l’introduzione del Codice Rosso, ma manca un piano di intervento di lungo periodo sulla parità di genere a scuola. Manca la volontà di introdurre, finalmente, materie come l’educazione sessuale e all’affettività, all’uso ‘etico’ dei media digitali. E

i ragazzi dovranno mettersi in gioco più di tutti: se la violenza di genere riguarda tutti e tutte, il violento è sempre o quasi sempre maschio”.

Oltre ai dati relativi al nostro Paese, il Dossier offre uno sguardo più ampio sulla condizione delle bambine e delle ragazze in tutto il mondo, facendo emergere dati allarmanti in molti ambiti. Le mutilazioni genitali continuano ad aumentare nel mondo, mentre questa violenza che sottrae il futuro alle bambine riguarda anche l’Europa. I dati mostrano anche il dramma dei matrimoni precoci e forzati, delle gravidanze precoci e della loro forte relazione con lo stupro per le vittime più giovani, delle violenze sessuali, del mancato diritto all’istruzione. Tra i Paesi del mondo raccontati dal dossier, l’Afghanistan “dei” talebani, l’Iran e le lotte delle donne per i loro diritti, il Sudan e l’Ucraina in guerra.

Dall’11 ottobre partirà anche la nuova campagna di comunicazione e raccolta fondi di Terre des Hommes che con l’hashtag #MettitiNeiSuoiPanni invita tutti e tutte a mettersi nei panni delle bambine e ragazze che subiscono violenza, per superare discriminazioni di genere, facili giudizi e stereotipi che alimentano la cultura dello stupro e ostacolano il pieno godimento dei diritti e della libertà per bambine e ragazze. La campagna #MettitiNeiSuoiPanni è stata ideata e realizzata da Acne – A Deloitte business.

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S.Giovanni a Teduccio (NA). ‘Oltre la linea nelle periferie’: da sabato 14 la rassegna di teatro, musica e danza

Al via “Oltre la linea nelle periferie”, rassegna di teatro, musica e danza, organizzata da “Itinerarte” nell’ambito del progetto “Affabulazione”, con la direzione artistica di Sabrina D’Aguanno e Rosario Liguoro, che avrà luogo negli spazi di Sala Ichos, a San Giovanni a Teduccio, dal 14 al 29 ottobre, con la realizzazione di laboratori diurni e spettacoli serali, tutti a partecipazione gratuita.

Nata nel 2010 dall’associazione Itinerarte, la kermesse Oltre la linea, porta le arti performative in dialogo tra loro, sui piccoli palcoscenici dei teatri di prossimità. A ottobre approda a Sala Ichos, nell’ambito del progetto Affabulazione, iniziativa promossa dal Comune di Napoli, finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

In questa edizione, Oltre la linea avrà come focus la tradizione e la storia partenopea, e la sinergia tra le arti della musica della danza e dell’audiovisivo, compreso l’utilizzo di nuove tecnologie.

Cinque le compagnie che animeranno le giornate di ottobre in arte: Akerusia Danza diretta da Elena D’Aguanno; Artgarage, diretta da Emma Cianchi; Balagancik, diretta da Libero De Martino; Ichos, diretta da Salvatore Mattiello; il gruppo musicale Tamambulanti, diretto da Beppe Gargiulo. La rassegna ha inizio sabato 14 ottobre con lo spettacolo Ferdinando di Annibale Ruccello, e il 21 ottobre con Otello di William Shakespeare, per proseguire dal 24 al 29 ottobre con 6 laboratori e 4 spettacoli.

Ferdinando di Annibale Ruccello – sabato 14 ottobre ore 21:00
<<L’allestimento della commedia “Ferdinando” di Annibale Ruccello che si presenta nella rassegna “Affabulazione” (2023) non incontra il gradimento dell’erede dell’autore, che se ne dissocia decisamente, ed è stato autorizzato in via eccezionale solo per rispetto dei lavoratori coinvolti>>.
Ferdinando è l’attesa di qualcosa che può accadere. È un oggetto del desiderio chiarissimo e non oscuro come altri di altre memorie. Un aspettando Godot che qui però arriva sotto mentite spoglie. Un “paccotto” che la nuova classe emergente e padrona propina a una nobiltà ormai decaduta.
Con Teresa Addeo, Rosalia Cuciniello, Giuseppe Giannelli
Scenografie: Peppe Zinno, Ciro Di Matteo
Musiche: Collettivo Ichos
Luci: Ciro Di Matteo
Drammaturgia e regia: Salvatore Mattiello

Otello di William Shakespeare – sabato 21 ottobre ore 21:00
<<Io insinuo signori? No! ma lo confesso: spiare nel vizio è la piaga della mia natura! Qui sono il solo, ma di là dove sedete voi è pieno di gente come me: schiere di eredi senza averne fecondato uno! Tutti a mia immagine e somiglianza! Sei entrata medicina mia nelle loro vene e hai lavorato bene!>>
Con Teresa Addeo, Rosalia Cuciniello, Giuseppe Giannelli, Pietro Juliano
Scenografie: Collettivo Ichós
Quadri: Peppe Zinno
Musiche: Gino Protano
Luci: Ciro Di Matteo
Drammaturgia e regia: Salvatore Mattiello

I Laboratori

Luci e Fonica 24 ottobre – ore 15.00-19.00
a cura di Ciro Di Matteo

Scenografia e Allestimento – 25 ottobre, ore 15.00-19.00
a cura di Giuseppe Zinno

Riprese e Montaggio video dal cellulare al cinema – 26 ottobre, ore 10.00-14.00
a cura di Angela Fagnano

Movimento Coreografico – 27 ottobre, ore 10.00-14.00
a cura di Sabrina D’Aguanno

Utilizzo dei tamburi e danze popolari del Sud – 28 ottobre, ore 10.0014.00
a cura di Beppe Gargiulo e Raffaella Savastano

Musica, Ritmo e percussioni – 29 ottobre, ore 10.00-14.00
a cura di Giosi Cincotti

Gli Spettacoli

Amici di E.- 26 ottobre, ore 21.00
produzione Balagancik teatro

Hòios eí/Donna – 27 ottobre, ore 21.00
produzione Akerusia Danza

Silence-Music of life – 28 ottobre, ore 21.00
produzione Artgarage

Tamambulanti Ensemble – 29 ottobre, ore 21.00
produzione Le Vespe di Cherea

Parcheggio gratuito e custodito in loco, per chi partecipa alle attività; info e prenotazioni: +39 3668711689 www.ichoszoteatro.it –promozione@ichoszoteatro.it

(Francesca Panico – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Frasso Telesino (BN). ‘Oltre i confini della speranza’: apprezzato il libro di Chiara Paciello, presentato al Comune.

L’altro sabato l’aula consiliare del comune di Frasso Telesino, in provincia di Benevento, ha ospitato la presentazione di “Oltre i confini della speranza” libro d’esordio della giovane Chiara Paciello.

“Oltre I confini della speranza” è un lavoro letterario edito dalla casa editrice Edizioni 2000diciassette ed è uno spaccato nudo e crudo sul mondo della disabilità e sul bullismo, raccontato, pagina dopo pagina, dalla penna giovane e coraggiosa di Chiara Paciello.

Un libro profondo e affascinante che, sin dalla prima uscita, è diventato best seller su molte piattaforme di distribuzione online.

La presentazione è stata preceduta dai saluti istituzionali del sindaco Pasquale Viscusi e dell’assessore Giusy Carofano.

Ad accompagnare la giovane anche la dottoressa Sara Cesare, psicologa e psicoterapeuta.

Ha moderato l’evento Maria Di Carlo, psicologa e psicoterapeuta.

Complimenti anche dalla nostra redazione alla giovane quanto tenace e promettente autrice.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Alba alla Reggia’ e ‘Oltre la Reggia’: grande successo di pubblico per i due eventi

È stato un risveglio un po’ insolito quello della natura del Parco reale e del Giardino Inglese alle ore 5,30 di sabato.

Lecci e canfori avranno sbadigliato increduli vedendo sfilare fiumane di visitatori sul viale centrale. Mentre i ricci e le civette, sentinelle notturne del Museo Verde, devono aver avuto un sussulto di sdegno nel vedersi contendere i primi bagliori dell’alba dagli sguardi indiscreti degli umani. Eppure, in fondo, la natura della Reggia di Caserta è ben disposta nei confronti dei suoi visitatori, che hanno fatto registrare quasi mille presenze per questo evento che in molti hanno dichiarato magnifico e da ripetere.

La frescura del mattino, l’insolita esperienza percettiva, oltre alla bellezza in sé del Complesso vanvitelliano, e le esibizioni del Progetto Sonora alla Castelluccia e nel Giardino Inglese, con suggestivi racconti inframezzati da musiche del XVIII secolo, hanno attratto tanti giovani e famiglie a partecipare all’iniziativa “Alba alla Reggia di Caserta”, incentivando anche turisti consapevoli a intrattenersi nel territorio casertano durante il fine settimana.

E successo di pubblico c’è stato anche per l’iniziativa “Oltre la Reggia”, che ha registrato oltre 250 iscrizioni, per conoscere, a partire dall’accoglienza degli ospitali padroni di casa dello splendido e curatissimo giardino di Palazzo Cocozza di Montanara, l’antica strada che collegava Casertavecchia con il villaggio Torre, la storia del territorio della provincia di Caserta e scoprire come l’acqua dell’Acquedotto Carolino, dalle sorgenti del Fizzo, alimenta le fontane del Parco reale. Grande entusiasmo dei visitatori come del personale della Reggia e dei privati, che hanno collaborato con passione e impegno per la perfetta riuscita delle iniziative in questa calda giornata di fine agosto.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Estate, ognuno di noi è chiamato a “non passare oltre”, ma a farsi prossimo con chi è solo e non va in ferie

L’estate è un tempo propizio per rigenerarsi nel corpo e nello spirito, per rafforzare i legami familiari e di amicizia, riflettere sui mesi trascorsi e su quelli a venire. I giorni di riposo a disposizione costituiscono un dono prezioso di cui ringraziare Dio e coloro che ci mettono in condizioni di goderne. Il mio pensiero va, anzitutto, a coloro per i quali le ferie, le vacanze estive, sono un lusso, forse una chimera: soprattutto ai bambini, alle persone malate, a quelle più anziane e sole, a chi non ha un lavoro, un tetto dignitoso o vive per la strada. L’estate non ci esime dal rivolgere il nostro sguardo, la nostra attenzione, la nostra preghiera, a questi fratelli e sorelle e fare il possibile, come singoli, come famiglie, come comunità parrocchiali, affinché si offrano opportunità insperate di riposo e di festa anche se brevi, a coloro che, prima ancora che delle ferie e delle vacanze, sono stati privati della possibilità di una vita dignitosa.

Guardiamoci attorno con fantasia e coraggio. Proviamo, meglio se con altre persone disponibili, ad assicurare qualche forma di concreta vicinanza agli ultimi che restano tali in estate come il resto dell’anno. Povertà e solitudine, spesso sono quasi sovrapponibili tra di loro, trovano antidoti importanti anche se non risolutivi, allorquando ci si organizza per alleggerire il peso di chi ne soffre. Rallegra pensare a quanto siano ricche le nostre città di opportunità di svago e di divertimento offerto ai molti che sono in grado di coglierle. Addolora, al contrario, pensare ai tanti a cui, per i più svariati motivi, queste opportunità sono precluse.

Le vacanze sono anche un periodo in cui sospendere l’ordinario per dare spazio alla straordinarietà della nostra azione pastorale: con i giovani e le famiglie nei campi-scuola, con gli altri confratelli nelle esperienze di condivisione.

Straordinaria, dolorosa e impegnativa è anche l’esperienza che – soprattutto in estate – ormai da oltre un decennio, ci troviamo ad affrontare per stare vicini ai senza dimora, molti dei quali sono i rifugiati che arrivano in fuga da guerre, persecuzioni, povertà.

Ognuno di noi è chiamato a “non passare oltre”, ma a farsi prossimo.

L’imperativo di Gesù – “Va e anche tu fa lo stesso” – non può andare in vacanza. La parola di Gesù ci chiede di soccorrere oggi, accogliere e aiutare, così come ha fatto il Samaritano che si trovava in cammino, forse anche lui per una vacanza.

Allora perché non provare a fare questo passo verso gli altri? La proposta è rivolta anzitutto a quelle persone che tutto l’anno sono prese dal lavoro o da vari impegni familiari. Proprio in estate potrebbero avere qualche ora da mettere a disposizione per incontrare, per contattare, o anche solo per telefonare a qualche persona povera di contatti umani e di relazioni sociali.

In questo contesto si inserisce anche l’esperienza del volontariato delle Mense e all’Ostello della Caritas di Roma.

Per i mesi di agosto e settembre c’è la possibilità di inserirsi nei gruppi dei nuovi volontari. Per informazioni e per dare la disponibilità è possibile chiamare il numero 06 888 15 201 oppure scrivere a mensa.marsala@caritasroma.it.

* direttore Caritas di Roma

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Caserta. ‘Oltre la Reggia’: sabato 26 agosto passeggia nella storia del territorio casertano

Da Palazzo Cocozza di Montanara a Casolla all’Acquedotto carolino sulla strada che collegava Casertavecchia al villaggio Torre.

La Reggia di Caserta “Oltre la Reggia”. Il 26 agosto passeggia nella storia del territorio della provincia di Caserta e scopri come l’acqua alimenta le fontane del Parco reale.

In collaborazione con l’associazione “San Rufo rinasce” e la proprietà di Palazzo Cocozza di Montanara, il Museo propone una breve gita per percorrere insieme l’antica strada che collegava Casertavecchia con il villaggio Torre.
L’Istituto del Ministero della Cultura, al servizio della società, con la partecipazione delle comunità offre esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di saperi. La Reggia di Caserta ritiene di grande importanza la conoscenza e promuove la valorizzazione dell’interessante patrimonio di questi luoghi.
La visita inizierà a Palazzo Cocozza, in via Parrocchia di Piedimonte di Casolla, per ammirare la struttura del XV secolo e il suo incantevole giardino.
Si proseguirà verso la chiesa di San Rufo (XII secolo), per giungere all’Abbazia benedettina di San Pietro ad Montes. Il percorso terminerà intorno alle 12,30 al torrino 63 dell’Acquedotto Carolino, la maestosa opera idraulica progettata da Luigi Vanvitelli che attraversa i territori delle province di Benevento e Caserta.
I partecipanti potranno entrare in uno dei 67 torrini, strutture in tufo disseminate lungo il percorso dell’acquedotto, che consentono ancora oggi di verificare la portata idrica e svolgono funzione di sfiatatoio.
Sarà possibile vedere lo scorrere dell’acqua che alimenta le fontane del Parco Reale della Reggia di Caserta.
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