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Napoli-Bari. Reperti archeologici sulla nuova linea ferroviaria AV: martedì conferenza stampa ad Afragola

Gruppo FS: Le nuove infrastrutture rivelano la storia: martedì 4 febbraio 2025 – dalle ore 11:00 Conferenza Stampa di presentazione presso la Stazione di Napoli Afragola – Sala Claudia Sottile.

Martedì 4 febbraio 2025 alle ore 11:00 (accredito stampa dalle ore 10:30) presso la stazione di Napoli Afragola, Sala Claudia Sottile, conferenza stampa di presentazione dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nei cantieri della linea AV/AC Napoli – Bari.

(Vincenzo Guarcello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàDall'ItaliaDalla CampaniaIn EvidenzaLavoro & Sindacato

Napoli-Bari. Nuova rete FS: Svimez, valore aggiunto di 4,4 miliardi di euro e 62.000 posti di lavoro

Opportunità economiche, occupazionali e ambientali per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Un valore aggiunto pari a 4,4 miliardi di euro e 62mila posti di lavoro come impatto economico della realizzazione della nuova linea ferroviaria Napoli – Bari.

Sono questi i principali risultati di uno studio, frutto della collaborazione tra SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) sull’impatto della nuova infrastruttura in corso di realizzazione al Sud, inserita nel Rapporto Svimez 2024.

Con la realizzazione della nuova linea Napoli – Bari – ha commentato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI, Gianpiero Strisciuglio – tracciamo una rotta per supportare il rilancio del Mezzogiorno. L’impegno di RFI è teso a cambiare le abitudini di mobilità e a dare un impulso decisivo per le economie locali. Un valore che si concretizza non solo nella creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche nella spinta allo shift modale in linea con gli obiettivi climatici europei”.

Per il direttore generale della SVIMEZ Luca Bianchi, “l’analisi svolta in collaborazione con RFI fa emergere il potenziale trasformativo di un intervento che mette in connessione due regioni tra le più dinamiche del Sud. Questi progetti contribuiscono ad un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare crescita dei territori, valorizzazione delle competenze e sostenibilità”.

Nel dettaglio, la nuova linea AV/AC Napoli – Bari, dall’investimento complessivo di oltre 6 miliardi di euro, ha un impatto diretto e indiretto sul valore aggiunto di oltre 3,9 miliardi di euro, con circa 53mila posti di lavoro a tempo pieno generati. Considerando anche gli effetti indotti, il valore aggiunto attivato dal progetto sale a 4,4 miliardi, con un impatto occupazionale di 62 mila addetti. I settori maggiormente interessati sono l’ingegneria civile, i servizi legati alla progettazione, le altre costruzioni, la fabbricazione di prodotti in metallo e i servizi di vendita all’ingrosso.

La linea Napoli – Bari è un’infrastruttura strategica che permetterà di mettere in comunicazione il Sud Italia con le più importanti regioni del Centro-Nord e dell’Europa, estendendo i benefici dell’Alta Velocità al Mezzogiorno e contribuendo al rilancio competitivo del Paese. Il programma di investimenti prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario tra Napoli e Foggia, con maggiore capacità di trasporto e velocità di 200-250 km/h, che consentirà una riduzione significativa dei tempi di percorrenza per i viaggiatori: due ore tra Napoli e Bari, tre ore tra Roma e Bari e quattro ore tra Roma e Lecce/Taranto.

In conseguenza dello shift modale, si stima una riduzione delle emissioni medie annue di circa 141 mila tonnellate di Co2, equivalenti alle emissioni di 638mila camion che percorrono la tratta Napoli – Bari.  Le ricadute positive non sono esclusivamente economiche e l’investimento rappresenta un esempio concreto delle potenzialità dello shift modale in termini di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti e lotta al cambiamento climatico.

(Vincenzo Guarcello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

AttualitàCaserta e SannioDalla CampaniaIn EvidenzaLavoro & Sindacato

Apice (BN). Ferrovia AV Napoli-Bari: attivate e presentate alla Stampa due ‘talpe meccaniche’ per velocizzare i lavori

FOTO Alessandro Pone/LaPresse
cantiere della galleria Rocchetta ad Apice (BN) BENEVENTO
Evento attivazione di tre TBM 23 luglio

Continuano a pieno ritmo i lavori di Rete Ferroviaria Italiana (Società Capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS) per le grandi opere del Sud Italia.

Martedì 23 luglio sono state avviate due talpe meccaniche (Tunnel Boring Machine) in Campania e in Puglia, Futura e Marina, entrambe operative sull’itinerario AV/AC Napoli-Bari.

All’evento presso il cantiere di Apice (Benevento) hanno partecipato Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI e Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild.

La nuova linea Napoli – Bari è inserita nel progetto Cantieri Parlanti, realizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il MIT, per raccontare in maniera trasparente le attività e i benefici delle nuove infrastrutture attraverso iniziative pubbliche, infopoint e una pagina web dedicata alle opere strategiche.

Sulla tratta Apice-Hirpinia, la TBM Futura scaverà la galleria Rocchetta, lunga circa 6,4 chilometri.

Futura è costituita da una testa rotante del diametro di 12 metri spinta da 18 motori che generano una potenza complessiva di 3Mw.

Lavorerà 24 ore su 24, sette giorni su sette, e vedrà impiegate oltre 100 persone altamente specializzate.

Durante le fasi di avanzamento, la talpa meccanica realizzerà anche il rivestimento impermeabile della galleria. È la seconda TBM avviata sulla stessa tratta dopo Aurora che ha già scavato circa il 90% della galleria di Grottaminarda.

I lavori della tratta Apice-Hirpinia, con un investimento di circa 628 milioni di euro, sono stati affidati da RFI al Consorzio Hirpinia AV (Webuild), sotto la Direzione Lavori di Italferr.

Sulla tratta Orsara – Bovino, la TBM Marina scaverà la prima delle due canne della galleria di Orsara, lunga circa dieci chilometri.

Marina è costituita da una testa rotante del diametro di 9 metri, spinta da 11 motori che generano una potenza di 3 MW.

Lavorerà 24ore su 24, sette giorni su sette, con una forza lavoro di circa 100 persone altamente specializzate.

Durante le fasi avanzamento dello scavo, la talpa meccanica realizzerà il rivestimento impermeabile della galleria.

I lavori della tratta Orsara-Bovino, con un investimento di circa 562 milioni di euro, sono stati affidati da RFI al Consorzio Orsara-Bovino AV (Webuild e Pizzarotti), sotto la Direzione Lavori di Italferr.

Il raddoppio della tratta Apice-Orsara e il raddoppio Orsara – Bovino si sviluppano completamente in variante rispetto alla linea esistente.

In particolare, il raddoppio della tratta Apice – Orsara si estende per circa 47 km, di cui l’80% in galleria e prevede inoltre la realizzazione di una nuova stazione a servizio dell’Irpinia, oltre a due fermate e la soppressione di quindici passaggi a livello, mentre il raddoppio della tratta Orsara – Bovino ha una lunghezza pari a circa 12 chilometri di cui circa l’80% in galleria con la soppressione di quattro passaggi a livello.

La nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli – Bari è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo e finanziata anche con fondi PNRR.

Con l’attivazione della tratta Cancello – Frasso Telesino, prevista nel 2025, sarà possibile viaggiare direttamente da Bari a Napoli in due ore e 40 minuti; al completamento dell’intera opera, entro il 2028, sarà possibile spostarsi da Bari a Napoli in due ore, fino a Roma in tre ore e da Lecce e Taranto verso la Capitale in quattro ore.

L’opera costituisce già oggi un volano di sviluppo per il territorio e per la creazione di posti di lavoro: l’intera opera vede impegnate circa settemila persone tra ingegneri, tecnici e operai, oltre a una filiera di duemila imprese tra fornitori e subfornitori.

(Vincenzo Guarcello, Ferrovie dello Stato Italiane Communication – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Attualità

La Staffer Summer School al cantiere AV Napoli-Bari e alla stazione AV di Napoli-Afragola

RFI ha accompagnato gli studenti in un tour didattico.

Nell’ambito del progetto europeo “Staffer”, gli studenti della Summer School sui sistemi ferroviari della Facoltà di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Roma La Sapienza hanno visitato i cantieri dell’AV Napoli-Bari e la stazione AV di Napoli Afragola.

I 32 studenti, provenienti da 7 nazioni diverse e di 9 università diverse, sono stati accolti da Rete Ferroviaria Italiana (società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS) per conoscere le attuali opere ad alto valore architettonico-funzionale e i nuovi interventi sulla rete nazionale.

Gli studenti hanno potuto ammirare attraverso un tour dedicato la stazione di Napoli Afragola, gioiello architettonico progettato dall’Archi-Star Zaha Hadid, che già dal 2017 è un importante punto nevralgico per il traffico ferroviario dell’AV verso il sud del nostro Paese e che, nel prossimo futuro, sarà un hub vitale per l’accessibilità territoriale del sistema di trasporti del meridione.

Il gruppo della Summer School poi ha effettuato una visita in uno dei cantieri della linea AV Napoli-Bari, futuro branch della rete Trans European Network (TEN-T) e opera strategica volta a migliorare l’accessibilità e la connettività fra le reti del Nord Europa e del Mediterraneo (Corridoio 5 Scandinavo – Mediterraneo).

Al centro della visita oltre all’interesse strategico, all’attitudine universitaria al sapere tecnico e alla curiosità tecnologica sono state protagoniste diverse tematiche. Tra i vari argomenti le valutazioni trasportistiche e territoriali e la complessità architettonica della monumentale stazione-ponte di Afragola dall’alto valore hi-tech e dal importante contributo in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale.

Inoltre si è parlato della scelta di upgrading infrastrutturale della linea pre-esistente Caserta-Bari, delle nuove tecnologie ERTMS che verranno adottate per mostrare dal vivo la gestione di un cantiere di una grande opera, l’impiego di tecniche di scavo all’avanguardia. Non sono mancate le spiegazioni degli scavi eseguiti con metodo classico, in ambiente iperbarico e con la tecnologia della TBM.

Una giornata ricca di apprendimento per gli studenti della Summer School che hanno avuto come obiettivo didattico, attraverso la visita delle opere, un approfondimento dell’integrazione modale, dell’interoperabilità e dello sviluppo coordinato delle infrastrutture nazionali e trans-frontaliere.

Obiettivi che trovano una propria simmetria con le nozioni che l’università de La Sapienza mette in campo per creare una cultura interoperabile verso il coordinamento e l’integrazione della società europea, nella futura classe tecnica e manageriale rappresentata, appunto, dal gruppo di studenti di ingegneria civile – trasporti della Staffer Summer School.

(Vincenzo Guarcello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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Napoli-Bari, Pedicini (MET): ‘Inaugurato il treno lumaca: la nuova linea è più lenta della vecchia’!

L’europarlamentare del gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale: “Le grandi opere fanno correre il Nord e rallentano il Sud.

L’ultima bufala, a firma questa volta del ministro ai Trasporti Matteo Salvini, è il treno “veloce” e “diretto” Napoli-Bari.

Presentato come vittoria dell’efficienza di questo Governo dopo anni di attesa, questo improbabile carrozzone non è né veloce, né tantomeno diretto. Se sulla vecchia tratta si impiegavano 3 ore e 38 minuti, con cambio a Caserta, per coprire una distanza di 260 km, per percorrere quella nuova (appena due corse al giorno, una all’andata e l’altra al ritorno) ci vogliono 4 ore e dieci minuti.

Più di mezz’ora in più”. Così l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, che rincara:

Bisognerebbe poi spiegare a chi se ne fa vanto di questa opera, cosa significhi il termine “diretto”, tenuto conto che il nuovo treno effettua fermate intermedie a Barletta, Foggia, Benevento, Caserta e Aversa. Costo dell’opera: 5,4 miliardi di euro. E pensare che negli anni Novanta la stessa tratta era percorsa da treni “rapidi” che il viaggio lo chiudevano in tre ore e venti minuti con due sole fermate, a Benevento e Foggia, mentre oggi linee private di autobus impiegano meno di 3 ore alla metà del prezzo. Non c’è da meravigliarsi, allora, se la prima corsa sia andata semideserta. Nel frattempo al Nord creano una linea metro tra il centro di Milano e l’aeroporto di Linate che impiega 12 minuti, tempo record in Europa. L’ultimo paradosso di un Paese a due velocità”.

(Giuseppe Porzio, Accredited Parliamentary Assistant – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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Napoli-Bari. Ferrovia, distanza abbreviata grazie al monistro Salvini e alla Lega: parola di Bellomo

“Bari e Napoli più vicine grazie al ministro Salvini e alla Lega.
L’incontro del nostro leader con i sindaci delle due città e le Ferrovie dello Stato ha dato subito frutti concreti. In attesa del completamento dei lavori dell’Alta velocità, ci sarà in tempi brevissimi un collegamento diretto tra i due grandi capoluoghi del Sud con una coppia di Intercity.
Un segnale importante, che testimonia lo sforzo del dicastero a guida leghista per trovare soluzioni a problemi atavici.
Più che i protocolli d’intesa, serve l’impegno costante di un ministro come Salvini che ama i fatti e non si limita, come fa la sinistra, alla semplice enunciazione delle criticità.
Tutti ricordano le chiacchiere senza nemmeno il distintivo dell’allora ministro De Micheli, con promesse destinate a restare lettera morta.
Programmare, rispettare i tempi delle opere strategiche, ridurre le distanze, costruire un futuro migliore in termini economici e di sviluppo dei territori, anche in vista di un sempre maggiore afflusso turistico.
Questo il nuovo corso, dopo decenni nei quali i veti ideologici del Partito democratico e dei suoi alleati hanno bloccato il Paese.
Se ne sono accorti perfino Manfredi e Decaro, sindaci alla disperata ricerca di collegamenti. Non solo ferroviari”. Lo dichiara Davide Bellomo, deputato della Lega.

 
(On. Davide Bellomo, Gruppo Lega – Salvini Premier Camera dei Deputati – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
AttualitàDall'ItaliaDalla CampaniaIn EvidenzaPolitica, economia, giustizia

Napoli-Bari: Trasporti più veloci grazie a Salvini, non certo ai rispettivi sindaci: parola di Bellomo


“Non mi ricordo nessun protocollo di intesa che sia stato veramente utile alle infrastrutture del Sud.
Se finalmente si rispettano i tempi delle opere strategiche e si riducono le distanze tra due grandi realtà come Bari e Napoli lo si deve all’impegno costante e concreto del ministro Salvini.
Se per andare da un capoluogo di regione all’altro con il treno ci vorranno entro il 2024 due ore e quaranta, e ancora meno nel 2027, non dovremo certamente ringraziare la politica delle chiacchiere della sinistra, capace di propagandare anche il nulla e di prendersi meriti che non ha.
Dopo, e non bisogna mai dimenticarlo, aver bloccato per decenni il futuro del Paese, e del Meridione in particolare, con una serie di sciagurati “no” che ancora paghiamo a caro prezzo. a classe dirigente di valore al Sud esiste, ma non è certo quella che esprimono Decaro e Manfredi.
Troppo presi dalle mire personali, che nel caso del sindaco di Bari sono tese a costruirsi alleanze per garantirsi una poltrona in Europa, per occuparsi anche di quelli che sono i problemi della gente comune”: lo dichiara Davide Bellomo, deputato della Lega.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
AttualitàDall'Italia

Napoli-Bari. Ferrovia Alta Velocità: ‘altolà’ del TAR quando gran parte della rete è conclusa

E così il Tar della Puglia ha sospeso i primi lavori del grande progetto per l’alta velocità Napoli-Bari, già completati all’80 per cento, 205 milioni dell’Europa su 426, per un investimento finale di sei miliardi.

Sono i veri nemici della Resilienza, i soli in grado di fermarla, acronimo contro acronimo, Tar contro Pnrr, il primo pronunciabile grazie alla vocale “a” che, tra due consonanti dure, permette un’intonazione di superiorità, di scherno e di dispetto.

Dunque, “tar” suona come l’interiezione della ripicca: “tiè”. E così il Tar della Puglia ha sospeso i primi lavori del grande progetto per l’alta velocità Napoli-Bari, già completati all’80 per cento, 205 milioni dell’Europa su 426, per un investimento finale di sei miliardi.

E non bisogna credere che siano solo dispettosi e non anche attenti e rigorosi i giudici amministrativi che hanno accolto il ricorso degli ambientalisti «perché ci vuole una valutazione comparativa sull’impatto ambientale» che mette a rischio i mandorli e i carrubi, tanto più che l’ambiente dal 2021 è espressamente tutelato dalla Costituzione (articoli 9 e 41).

Sembra ispirarsi al San Paolo della seconda lettera ai tessalonicesi, il Tar che «contiene e trattiene — in greco katéchon — il vento dell’empietà». Massimo Cacciari ha dedicato un piccolo libro (Il potere che frena, Adelphi 2013) a quest’azzardo religioso-filosofico inventato da San Paolo, ma non aveva certo immaginato che i “katecontici” contro l’Anticristo potessero essere i giudici del Tar pugliese. Spaventati, intanto, dal “potere che frena” il governatore Emiliano, le Ferrovie e l’Anas hanno chiesto al Consiglio di Stato la sospensione della sospensione.

Ma, come si sa, l’orologio del Pnrr non è quello delle bocciature e delle revoche delle bocciature, delle sospensioni confermative, delle sospensioni sospese e delle sospensioni rigettate che in Italia azzerano carriere, licenziano rettori, revocano nomine. È chiaro che la girandola dei ricorsi qui è solo all’inizio, ma l’Europa non ha i tempi della scuola, dell’università, della Rai.

Insomma, l’Europa, che resiste a Putin e supera i guai della Brexit inglese, è impantanata nel Tar, anzi nei Tar italiani, visto che altri ricorsi già pendono a Trento, a Reggio Calabria, ad Ancona e ovviamente nel Lazio dove il Tar è già famoso perché reintegrò nello stalking i falsi centurioni del Colosseo e poi bocciò ben 5 bravissimi direttori dei musei italiani perché erano “stranieri”, come l’Anticristo di San Paolo. Lo scontro è dunque vitale e coinvolge pure i lavori per il gassificatore di Piombino di cui il sindaco vuol chiedere al Tar della Toscana la sospensione. Alla fine davvero i Tar italiani sono gli strumenti più tenaci della cultura del freno, ma nella versione rassegnata della filosofia del “non si può” che l’erudito napoletano del Settecento Antonio Genovesi battezzò “nonsipuotismo” e che sempre si accompagna all’eternità della nostra indolenza. I ricorsi che si rincorrono sono il romanzo delle anime morte, la più crudele pena inflitta all’Italia.

(Francesco Merlo – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)