Campania. Brucellosi bufalina: Coldiretti invoca la modifica del decreto varato dal Ministero della Salute

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
Il presidente della Federazione Provinciale Coldiretti Caserta, Enrico Amico (nella foto), esprime grande soddisfazione per il nulla osta ricevuto dal ministero degli Interni sul protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro, redatto dalla Prefettura e condiviso con l’organizzazione già il 18 aprile scorso.
Questo piano si pone tra gli obiettivi principali la sicurezza sui posti di lavoro, il contrasto agli infortuni e al lavoro irregolare, nonché l’implementazione della formazione per datori di lavoro e lavoratori al fine di favorire la diffusione di buone pratiche.
“Questo importante traguardo rappresenta un passo avanti significativo nella tutela dei lavoratori e nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e regolare,” ha dichiarato il presidente Amico.
Per ulteriori informazioni: Capitano Massimiliano CROCE
Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli
Tel. 081/5568291- 081/5569983
Cell. 331/3600479
E-mail: tpcnanu@carabinieri.it
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1. Non uscire nelle ore più calde;
2. Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro;
3. Bere molta acqua e mangiare frutta fresca;
4. Moderare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche;
5. Fare pasti leggeri;
6. Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali;
7. In auto, ricordarsi di ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione;
8. Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata;
9. Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (come gli anziani che vivono da soli, i lattanti ecc.) e segnala ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento;
10. Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata.
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XIX giorno di sciopero della fame degli allevatori. Fabbris di nuovo al Pronto Soccorso; da lunedì a Roma.
Domenica 5 maggio 2024, Gianni Fabbris, al suo diciannovesimo giorno di sciopero della fame, ha accusato diversi problemi fisici oltre che per due volte un mancamento e, dopo che è intervenuto il medico al presidio, è stato chiesto l’intervento dei sanitari del 118.
Accertata l’emergenza e i valori pressori molto bassi i sanitari alle ore 10 circa hanno trasportato Fabbris in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Aversa.
Qui, il personale medico ha operato terapie via flebo ed eseguiti gli accertamenti del caso. Al termine, Fabbris ha chiesto di poter tornare al Presidio presso la NCO dove è rientrato intorno alle 16.30 in compagnia di Sebastiano Lombardo (l’allevatore siciliano coordinatore della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di territorio che sta accompagnando lo sciopero della fame dopo averlo fatto per la prima settimana a Roma) e Adriano Noviello (presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, allevatore casertano e anch’egli in sciopero della fame fino a domenica scorsa).
Al presidio, domenica sera, il Coordinamento degli allevatori valuterà le condizioni di Fabbris anche in ragione della annunciata iniziativa a Roma davanti al Ministero dell’Agricoltura, dove si sposterà lo sciopero della fame previsto dal tardo pomeriggio del 6 maggio.
Sarà per Fabbris il ventesimo giorno di sciopero della fame per chiedere ai Ministri Lollobrigida e Schillaci risposte non più rinviabili.
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/articoli/nuovo-malore-per-fabbris-al-diciannovesimo-giorno-di-sciopero-della-fame-domani-si-torna-a-roma/
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Dodicesimo giorno di sciopero della fame a Roma per Fabbris e Noviello: Altragricoltura chiede che il prefetto di Roma assicuri misure di sicurezza sanitarie. Leggi tutto
Nono giorno di sciopero della fame. L’incontro c’è o no?
Roma, Lungotevere Ripa – Sciopero della fame davanti al Ministero.
Gianni Fabbris e Adriano Noviello sono al loro nono giorno di sciopero della fame a Roma, in un camper di fronte all’ingresso principale del Ministero della Salute sul Lungotevere Ripa. Dal 17 aprile si nutrono solo di un cappuccino oltre di bevande con integratori.
Con lo sciopero della fame pongono, a nome del Movimento degli allevatori interregionale in mobilitazione da anni perché cambino le fallimentari strategie di intervento pubblico sulle zoonosi e il rilancio dei sistemi di allevamento danneggiati da questo fallimento in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia., due richieste precise: un Incontro con i Ministri all’Agricoltura e alla Salute e la garanzia della nomina di un Commissario Nazionale.
Nella giornata di ieri Fabbris e Noviello hanno distribuito al Parlamento, ai Ministri interessati e ai Segretari di Partito documenti di richiesta insieme alle mozzarelle di bufala frutto del lavoro di allevatori e artigiani casertani. Oggi tornano a rivolgersi a loro con un messaggio: siate concreti, non possiamo attendere oltre. Questo il testo del messaggio:
“Ora che al Paese ed alle Istituzioni tutto è chiaro, basta risposte in politichese. La crisi degli allevatori del Sud sta precipitando fra siccità, crollo del prezzo del latte e della carne, aumento dei costi produttivi; la politica non può continuare a ritardare le soluzioni”
Il fallimento dei Piani di eradicazione per la BRC e la TBC è una colpevole responsabilità delle istituzioni regionali e nazionali che amplificano e aggravano i problemi in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. In queste regioni, per responsabilità diretta di disposizioni che non hanno saputo risolvere i problemi delle zoonosi ma hanno contribuito a ridurre della metà il patrimonio zootecnico, le mandrie non possono essere spostate dai pascoli senza acqua e foraggio verso i pascoli estivi e sono in sofferenza (dove è il benessere animale?); molti allevatori di queste Regioni, obbligati a non spostare gli animali, sono di fronte alla scelta di comprare fieno prodotto in Nord Italia e acqua venduta dai privati, pagando prezzi impossibili da sostenere, oppure di abbattere gli animali chiudendo le stalle e cancellando le mandrie.
La Transumanza (dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità) viene compromessa lasciando vaste aree del Paese sempre più all’abbandono ed all’effetto di incendi e dissesto.
In aree di produzioni di eccellenza come è, per esempio, quella della produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP, agli allevatori vengono imposte procedure e pratiche inefficaci e fallimentari (che costano loro centinaia di migliaia di euro senza che questo risolva le zoonosi piuttosto) che applicare le corrette indicazioni scientifiche come nel resto del mondo dove si sono risolti i problemi. Le aziende bufaline sono in un pericolo grave; dopo che solo nel casertano ha chiuso in dieci anni quasi il 50% delle stalle per effetto del fallimento dei Piani di eradicazione della Regione Campania, oggi sono tutte a rischio per le azioni speculative che lucrano sul prezzo del latte alla stalla (circa 15% in meno sull’anno scorso) mentre sale l’allarme per i rischi dovuti all’importazione di latte e cagliata dai dubbi controlli.
L’Allevamento della Bufala Mediterranea è dichiarato per legge Patrimonio Nazionale e dovrebbe essere tutelato dalle istituzioni, non compromesso.
Gli allevatori hanno chiesto l’incontro con i Ministri all’Agricoltura e alla Salute per confrontare le soluzioni. Due di loro, Gianni Fabbris e Adriano Noviello,sono in sciopero della fame dal 17 aprile per chiedere l’incontro e avere garanzie sulla nomina del Commissario Nazionale per la BRC e la TBC, primo passo per affrontare più complessivamente il rilancio del settore.
Oggi dal Presidio di fronte al Ministero alla salute a Roma in cui si sta svolgendo il nono giorno di sciopero della fame, la domanda alla politica è chiara: l’incontro c’è o no?”.
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/articoli/nono-giorno-di-sciopero-della-fame-lincontro-ce-o-no/
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Martedi 23 aprile 2024 alle ore 12 davanti al Ministero della Salute a Roma (Lungotevere Ripa 1) gli allevatori in mobilitazione e in sciopero della fame e il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani daranno conto delle iniziative in corso in diverse regioni italiane nella giornata nazionale indetta dal COAPI.
Davanti al Ministero della Salute a Roma in tre sono in sciopero della fame dal 17 aprile (Gianni Fabbris, portavoce nazionale del Movimento degli allevatori in mobilitazione, Adriano Noviello, allevatore casertano di bufale, e Sebastiano Lombardo, allevatore bovino siciliano).
Chiedono che il Governo Nazionale attui la nomina del Commissario Nazionale per la Brucellosi e la TBC che affronti e risolva i problemi della Brucellosi e della TBC che da decenni pesano sulle economie territoriali di Sicilia, Campania, Calabria e Puglia e che i due ministri competenti (all’Agricoltura ed alla Salute) ricevano una delegazione del Movimento.
Il 23 aprile non è solo il settimo giorno di sciopero della fame per i tre esponenti di un vasto movimento di allevatori e di loro alleati sindacali e sociali che da oltre tre anni è impegnato in una importante vertenza ma è anche la giornata di mobilitazione nazionale indetta dal Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani, nato sulla spinta delle mobilitazioni dei trattori nei mesi scorsi ed impegnato in una campagna dal 5 aprile e fino al 13 luglio.
Il CO.A.P.I. terrà nella giornata di martedì 23 aprile una serie di iniziative in diverse regioni italiane con cui si avvia la fase di manifestazioni attorno a 7 temi che le realtà sociali terranno in diversi territori, all’interno della Campagna dei “99 GIORNI PER SALVARE L’AGRICOLTURA E LA PESCA RIAPRENDO LA SPERANZA“.
Nella giornata del 23 si svolgeranno diverse iniziative (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Abruzzo, Veneto e Lombardia fra l’altro) con un documento comune, obiettivi comuni e in un percorso sempre più unitario.
La prima giornata è dedicata al “Diritto al Reddito, per agricoltori, allevatori e pescatori, al salario per i braccianti, al cibo giusto per i cittadini, alla pensione ed ai servizi sociali degni”.
Nelle diverse realtà territoriali che scenderanno in campo (le prime per un percorso che si svilupperà con 7 manifestazioni tematiche per concludersi con un evento unitario) agricoltori, pescatori, braccianti e cittadini sosterranno le proposte per il reddito che verranno proposte al tavolo aperto presso il sottosegretario La Pietra nei giorni delle mobilitazioni dei trattori per cui, sempre nella giornata di domani, il Coordinamento chiederà la riconvocazione.
In tutte le realtà territoriali in mobilitazione verrà lanciato l’appello al Governo per rispondere positivamente alle richieste degli allevatori in sciopero della fame che, proprio nel reddito, stanno sopportando i più grossi danni del fallimento dei Piani di eradicazione gestiti fin qui dalle Regioni.
Il 23 aprile 2024 alle ore 12 gli allevatori in sciopero della fame invitano la stampa all’incontro per fare il punto sulle iniziative. La conferenza stampa sarà. anche, l’occasione per dare conto dello svolgimento della prima giornata nazionale di manifestazioni indetta dal COAPI.
All’incontro parteciperanno (oltre che Sebastiano Lombardo e Adriano Noviello), Gianni Fabbris (anch’egli in sciopero della fame) e Angelo di Stefano, due dei portavoce del Coordinamento Agricoltori e Pescatori che ha indetto la giornata di manifestazioni e che sta gestendo la Campagna dei 99 giorni.
La Stampa è caldamente invitata a partecipare.
Per info: Gianni Fabbris 3466483882.
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/articoli/conferenza-stampa-del-movimento-degli-allevatori-e-del-coordinamento-agricoltori-e-pescatori-a-roma/ – https://coapi.sovranitalimentare.it/
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Dopo aver ricordato i due obiettivi posti a fondamento dello sciopero della fame in corso (l’adozione del decreto di nomina del Commissario Nazionale per la BRC e la TBC e un incont”
Oggi vi inviamo in allegato alcuni documenti e una lettera redatta ieri che speriamo voi leggiate insieme ad un presente simbolico, le mozzarelle di bufala che sono regalo dei nostri animali, frutto del nostro lavoro di allevatori e delle sapienti mani dei casari che sono parte della nostra iniziativa.
Consideratelo il gesto antico delle nostre culture ospitali. Per noi contadini offrire e condividere il cibo è un atto culturale e morale impegnativo.
Vi inviamo anche un monito: l’Allevamento della Bufala è, per legge, Patrimonio Nazionale e la Transumanza è dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Intervenite prima che vengano cancellati e fintanto che doni come questi siano ancora possibili.
Oggi vi inviamo in allegato alcuni documenti e una lettera redatta ieri che speriamo voi leggiate insieme ad un presente simbolico, le mozzarelle di bufala che sono regalo dei nostri animali, frutto del nostro lavoro di allevatori e delle sapienti mani dei casari che sono parte della nostra iniziativa.
Consideratelo il gesto antico delle nostre culture ospitali. Per noi contadini offrire e condividere il cibo è un atto culturale e morale impegnativo.
Vi inviamo anche un monito: l’Allevamento della Bufala è, per legge, Patrimonio Nazionale e la Transumanza è dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Intervenite prima che vengano cancellati e fintanto che doni come questi siano ancora possibili.
Intanto per Gianni Fabbris, Adriano Noviello e Sebastiano Lombardo è il quarto giorno dello sciopero della fame che stanno conducendo sotto il Ministero della Salute in Lungotevere Ripa assumendo solo un cappuccino la mattina e bevendo acqua (Fabbris con zuccheri e integratori per poter assumere la terapia diabetica cui è sottoposto); sciopero della fame che hanno ribadito ai numerosi allevatori che sono arrivati oggi al presidio, termineranno solo se e quando ci saranno state risposte.
Il coordinamento conferma le altre iniziative in corso: nei prossimi giorni diverse delegazioni di allevatori si recheranno dai prefetti nelle regioni interessate per sollecitare le risposte del Governo mentre martedi 23 aprile gli allevatori parteciperanno in diverse zone delle regioni coinvolte alle mobilitazioni indette dal Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani (vedi)
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/articoli/quarto-giorno-di-sciopero-della-fame-gli-allevatori-inviano-mozzarelle-di-bufala-a-governo-parlamento-e-partiti/
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Nella mattinata di martedì 16 aprile 2024, di fronte alla mancanza di risposte da parte del Governo, Gianni Fabbris ha confermato ai Ministri Orazio Schillaci e Francesco Lollobrigida ed al Sottosegretario Marcello Gemmato l’inizio dello sciopero della fame a Roma, di fronte al Ministero della Salute, in Lungotevere Ripa.
Si legge nella comunicazione: “Reinvio la richiesta di incontro finalizzato a chiarire i motivi per cui il Governo non abbia ancora adottato il provvedimento di nomina del Commissario Nazionale per la Brucellosi e la TBC nelle regioni meridionali ancora non indenni nonché ad ottenere la nomina stessa che vi avevo indirizzato il 9 aprile e per cui non abbiamo avuto alcun riscontro. Trovo francamente inspiegabile la circostanza di cui, purtroppo, non possiamo che prendere atto…
Tanto dovevo prima di iniziare l’ennesima prova di uno sciopero della fame cui siamo, ancora una volta, obbligati per rispetto e dovere nei confronti degli allevatori delle regioni coinvolte che attendono da troppo tempo mentre il fallimento dei piani di eradicazione aggrava una crisi, ormai insopportabile, dei tanti operatori pubblici e privati coinvolti”.
Nella giornata di martedì 16 aprile verranno completate le comunicazioni amministrative al Comune di Roma e predisposto il Presidio.
Lo sciopero della fame si avvierà mercoledi 17 aprile dalle ore 12.30 e sarà condotto, oltre che da Fabbris, da due allevatori (Adriano Noviello dalla Campania e Sebastiano Lombardo dalla Sicilia).
La stampa è invitata all’avvio dell’iniziativa di avvio davanti al Ministero alle ore 12.30.
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/articoli/roma-tace-avviamo-lo-sciopero-della-fame/
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GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Test psichiatrico per verificare se fosse omosessuale, poliziotto ricorre: ministero pagherà 10mila euro
Era stato sottoposto a un esame psichiatrico per verificare se fosse omosessuale. Così un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10 mila euro per “danno morale”. La somma è stata messa in carico al Ministero della giustizia. I test erano stati ordinati dopo una segnalazione (risultata falsa) di due detenuti nel carcere dove l’agente prestava servizio. Il Tribunale amministrativo regionale nella sentenza rileva che fu messa in dubbio l’idoneità al lavoro del poliziotto “veicolando l’idea per cui l’omosessualità attribuitagli potesse essere un disturbo della personalità”.
L’amministrazione ordinò il test per “fare chiarezza” sulla personalità dell’agente ma secondo il Tar del Piemonte la decisione fu “arbitraria e priva di fondamento giuridico oltreché tecnico-scientifico”. Si trattò infatti di una “indebita sovrapposizione” tra orientamento sessuale e disturbo della personalità. Il ricorso è del 2022. Nel rivolgersi ai giudici l’agente lamentò la condotta con cui l’amministrazione lo aveva “messo alla gogna“. Raccontò che durante il procedimento disciplinare gli furono rivolte “domande ambigue” sul suo orientamento sessuale e che in seguito fu indirizzato per “accertamenti psichiatrici” alla Commissione medica ospedaliera di Milano. I sanitari non rilevarono elementi da cui ricavare l’inidoneità al servizio e le contestazioni di carattere disciplinare vennero archiviate. L’agente affermò inoltre di essere stato deriso ed emarginato dai colleghi e di avere vissuto una “forte situazione di stress”. Ma su questo capitolo il Tar non ha riconosciuto il diritto a un risarcimento.
Le accuse di omosessualità formulate nei confronti del poliziotto penitenziario, oltreché ingiuste e anacronistiche e degne di un clima da Santa inquisizione, sono state tali che abbiamo ritenuto giusto fornire, come Osapp, la massima assistenza in sede disciplinare e, per quanto riguarda il procedimento al Tar, l’assistenza legale per mezzo dell’avvocato Roberto Preve del Foro di Torino – èquanto dichiara Leo Beneduci, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp – Sottolineiamo peraltro che alle tante incongruenze ed incapacità constatate negli organi dell’amministrazione penitenziaria fino a pochi mesi or sono non ritenevamo di dover aggiungere anche quella di una palese e ingiustificata omofobia“.