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Napoli-Forchia (BN). Migliaia di fedeli, anche per il battesimo, ai congressi annuali dei Testimoni di Geova

Avvicinarsi alla fede a ogni età: il battesimo dei nuovi fedeli al congresso dei Testimoni di Geova “Annunciamo la buona notizia!”. Il Presidente della Mostra Minopoli: “Complimenti per l’eccellente lavoro!”

Anche quest’estate si è svolta presso la Mostra d’Oltremare di Napoli e la Sala delle Assemblee di Forchia (BN), nei fine settimana da venerdì 7 giugno a domenica 4 agosto, la serie di 9 congressi dei Testimoni di Geova intitolati quest’anno “Annunciamo la buona notizia!”.

All’evento hanno partecipato gli oltre 27000 fedeli e simpatizzanti di Campania e Molise, che si aggiungono ai circa 20 milioni di persone che partecipano allo stesso evento in tutto il mondo.

Intervenuto al congresso di Napoli, il Dott. Remo Minopoli, Presidente della Mostra d’Oltremare, ha dichiarato: “Un ringraziamento va agli organizzatori che hanno scelto la Mostra d’Oltremare e una lode per l’eccellente lavoro che hanno fatto in questi giorni di preparazione per arrivare a questa giornata nel migliore dei modi.”

Sabato è stato uno dei momenti più attesi con il battesimo dei nuovi 292 fedeli per immersione totale in acqua, seguendo il modello descritto nei Vangeli del battesimo di Gesù, che fu immerso nel fiume Giordano. Lo scorso anno i nuovi battezzati in Italia sono stati più di 3.800 e nel mondo oltre 269.000.

Luca Ferraris, portavoce dei Testimoni di Geova per la Campania e il Molise, spiega: “Il battesimo è una scelta personale. A battezzarsi non sono i bambini ma uomini e donne, giovani e anziani. Prima di prendere questa decisione, che comporta anche grandi cambiamenti, hanno studiato la Bibbia sicuramente per molti mesi, spesso per anni”.

Ciro di 22 anni ha detto: “Il mio carattere forte e le compagnie sbagliate mi portavano spesso a scontrarmi con loro, senza rendermi conto di quanto fosse preziosa la mia famiglia. Studiare profondamente la Bibbia mi ha aperto gli occhi sull’importanza dei legami familiari e mi ha dato la stabilità che mi mancava. Ho trovato nuovi amici, di età diverse, che mi sostengono e mi aiutano a vivere una vita piena e appagante“.

L’emozione è stata palpabile anche per le migliaia di presenti che hanno osservato i “nuovi fedeli” immergersi completamente nella piscina per il battesimo.

Avvicinarsi alla fede oggi è una scelta controcorrente, spesso coraggiosa, e la gioia dei nuovi fedeli che si sono battezzati ha avuto un notevole effetto sugli oltre 27.000 partecipanti”, conclude Luca Ferraris.

Tutto il programma del congresso ‘Annunciamo la buona notizia!’, presentato sotto forma di discorsi, video, interviste e musica, ha dato a tutti noi molti motivi di riflessione. La pazienza è una parola così poco di moda in questi giorni frenetici, ma abbiamo compreso che può aiutarci ad avere fiducia in Dio e a migliorare la nostra vita”.

Da oltre 100 anni i Testimoni di Geova tengono congressi in stadi, arene, centri fieristici e teatri in tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni sul programma dell’evento o per trovare altre date e sedi dei congressi (sono ben 70 quelli organizzati in Italia, in altre 15 città oltre a Napoli) visitate il sito jw.org e navigate nella scheda “Chi siamo”.

(Luigi Siciliano  – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Salerno e provincia. Migliaia di firme contro l’autonomia differenziata: esulta Virginia Villani (M5S)

La Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle a Salerno: “Un risultato imponente che dimostra che la Campania si è schierata senza se e senza ma contro questo progetto”

A sole due settimane dall’inizio della nostra campagna, abbiamo già raccolto migliaia di firme per il referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata.

Questo risultato imponente dimostra chiaramente che la Campania si è schierata senza se e senza ma contro questo progetto. 

Il successo ottenuto è il risultato di un lungo e appassionato lavoro di squadra, che ha riacceso la speranza e ha rimesso in luce il valore della partecipazione democratica.

Solo a Nocera Inferiore insieme al comitato referendario, in sole due ore, abbiamo raccolto 200 firme, e anche ad Angri, Scafati, Sapri e Salerno l’affluenza ai nostri banchetti è stata significativa.

Voglio esprimere un sincero plauso agli attivisti di questi paesi, che, anche in piena estate, hanno dato il loro prezioso contributo per il successo di questa iniziativa.

I banchetti continueranno con ulteriori appuntamenti in diversi Comuni per mantenere viva l’attenzione e il coinvolgimento della cittadinanza.

A livello nazionale, abbiamo già superato la soglia delle 500.000 firme necessarie per sostenere l’iniziativa referendaria, grazie anche alla sottoscrizione online.

Tuttavia, è essenziale proseguire per confermare la volontà dei cittadini e garantire che la legge sull’autonomia differenziata venga abrogata.

Questa legge solleva interrogativi seri riguardanti la coesione nazionale e la solidarietà interregionale e rischia di compromettere il sistema unitario che garantisce diritti e opportunità omogenei per tutti gli italiani”.

Ad annunciarlo è la Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani.

Le motivazioni della nostra contrarietà alla legge sull’autonomia differenziata sono chiare e ben definite. La legge frantuma il nostro Paese, con conseguenze devastanti sui diritti di milioni di cittadini e senza stanziare risorse adeguate a garantire i servizi pubblici su tutto il territorio nazionale.

Aumenta le differenze tra le aree più ricche e quelle più povere, trasforma l’Italia in 20 “staterelli” autonomi, complicando la vita quotidiana dei cittadini con differenti sistemi su materie cruciali.

Genera confusione con 20 diversi servizi sanitari, trasporti, ambiente, scuola e energia e contrasta con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che invece di colmare le distanze tra Nord e Sud rischia di amplificarle.

Invitiamo tutti a continuare a firmare per evitare disuguaglianze e incertezze, soprattutto per le realtà più fragili del Meridione.

Il Movimento 5 Stelle sarà sempre al fianco dei cittadini per tutelarli dalla mala gestione di questo Governo. La campagna di raccolta firme continuerà per tutta l’estate con l’obiettivo di raggiungere il quorum e ottenere la vittoria del Sì per l’abrogazione dell’autonomia differenziata.

Con determinazione e impegno -conclude Villani- continueremo a lottare per un’Italia unita e giusta per tutti”.

(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Montesarchio (BN): Madonna del Carmine e S. Antonio: migliaia al concerto di Miraggio e alla processione

Si sono conclusi nei giorni scorsi, nella Chiesa Monumentale di San Francesco in Montesarchio (Bn), i Solenni Festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Carmelo e di Sant’Antonio di Padova, organizzati unitamente dalla Parrocchia San Giovanni Battista, dall’Arciconfraternita Sant’Antonio da Padova e dal Comitato Festa Maria Santissima del Carmelo, guidati dal Parroco Monsignor Antonio Raviele, ed con il Patrocinio del Comune di Montesarchio, tenuti nella seconda metà del mese di luglio, dal 16 al 30 luglio 2024.

I Festeggiamenti della Beata Vergine Maria del Carmelo e di Sant’Antonio da Padova, hanno visto la presenza di tutta la città di Montesarchio e migliaia di cittadini provenienti da altri paesi del Sannio.

A partire da Martedì 16 Luglio il suono delle campane e lo sparo dei fuochi artificiali ha annunciato alla Città la Festa Liturgica della Madonna del Carmine, al mattino le Sante Messe sono state celebrate dalle ore 7:30 ogni ora fino alla Messa Solenne delle 11.30.

Alla sera alle ore 18:00 il Santo Rosario e alle ore 18:30 la Solenne Celebrazione Eucaristica, ove al termine di ogni Santa Messa l’affidamento dei bambini alla Vergine e l’imposizione dello Scapolare della Madonna del Carmine.

La Novena alla Vergine del Carmelo, è stata celebrata dal 16 al 24 luglio, con alle ore 18:00 il Santo Rosario, la Novena, la Santa Messa e Benedizione Eucaristica.

Dal 25 al 27 Luglio il Triduo di preparazione con il Santo Rosario, la Santa Messa e Benedizione Eucaristica

Domenica 28 Luglio la Presentazione dei doni alla Vergine e a Sant’Antonio; le Sante Messe dalle ore 7:30 ogni ora fino alle 11:30  e alle 12:15 e 18:30.

In serata dalle ore 19:30 – 24:00 alla Presenza del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale, dei Carabinieri di Montesarchio, delle Forze dell’ordine, delle autorità civili, religiose e militari si è svolta la Solenne Processione con i Venerati Simulacri della Vergine e Sant’Antonio da Padova,

accompagnata dai Concerti Bandistici “Giuseppe Verdi città di Montesarchio (BN)” e “Città di Grottolelle (AV)”.

Lunedì 29 e Martedì 30 Luglio in serata si è celebrato il Santo Rosario e la Santa Messa. Oltre al programma religioso così sentito e partecipata è stata la festa civile dal 27 al 30 luglio.

Venerdì 26 Luglio alle ore 24:00 l’Accensione delle Luminarie e il suono delle campane ha dato inizio alla Festa,

da Sabato 27 a Martedì 30 Luglio la “Braceria sotto le stelle” a cura di “La Cucciarda” ha deliziato i partecipanti con tagliata di scottona, panini con hamburger di scottona, salsicce di maiale del Sannio e taglieri di salumi nostrani,

Sabato 27 Luglio ha animato la serata il noto gruppo musicale “Fabio’s Band” alle ore 21:00 in Piazza Umberto I.

Domenica 28 Luglio dalle ore 19:30 alle 24:00 la Processione della Vergine del Carmelo e di Sant’Antonio da Padova è stata accompagnata dai Concerti Bandistici Giuseppe Verdi Città di Montesarchio (BN) e Città di Grottolelle (AV).

Lunedì 29 Luglio alle ore 08:00 è arrivato il Premiato Gran Concerto Bandistico “Città di Gioia del Colle”, Maestro Direttore e Concertatore Prof. Rocco Eletto, che ha sfilato per le vie della città,alle ore 11:00 ha eseguito il Matinée Musicale in Piazza Carlo Poerio ed alle ore 20:30 il Gran Galà di Musica Lirico-Sinfonica in Piazza San Francesco.

Alle ore 21.30 in Piazza Umberto 1° invece la musica leggera, l’arte e la tradizione con “A paranza do tramuntan”, hanno impreziosito l’evento.

Martedì 30 Luglio alle ore 21:30 in Piazza Umberto 1° il Cantante Neomelodico Rosario Miraggio ha riempito la piazza di migliaia di persone che hanno assistito al grande spettacolo canoro dove l’artista ha cantato tutti i suoi celebri brani, trasformando una serata piacevole per grandi e piccoli che tanto seguono il famoso e rinomato artista, a seguire lo spettacolo di Fuochi Pirotecnici a cura della Ditta Fratelli Iannace di  Montesarchio (BN) alle ore 24:00, ha chiuso i Festeggiamenti dando così l’arrivederci al prossimo anno.

Il parroco Mons. Antonio Raviele, il Presidente Vincenzo Tinessa e tutto il comitato festa ringraziano di cuore l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine, la polizia locale, gli sponsor e tutta la popolazione di Montedarchio per la collaborazione alla buona riuscita dei festeggiamenti.

(Giovanni Russo – Comunicato Stampa Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Testimoni di Geova, congresso annuale nel week-end: attese migliaia di persone alla Mostra d’Oltremare

Un congresso di tre giorni per parlare solo di buone notizie!

In un mondo in cui i social, la TV e la radio ci inondano di cattive notizie, un evento dal vivo di tre giorni aperto al pubblico promette di dare solo buone notizie!

Conosciuti anche per i grandi congressi che tengono in tutto il mondo, i Testimoni di Geova tornano a Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta con un programma molto atteso e pensato per condividere con i presenti consigli utili tratti dalla Bibbia e incoraggiamento.

I Testimoni di Geova terranno la loro serie di congressi del 2024 intitolati “Annunciamo la buona notizia!” il fine settimana del 26 – 28 Luglio.

Si prevede che l’evento gratuito attirerà in città più di 6000 partecipanti, favorendo anche le attività commerciali del posto come negozi, hotel e ristoranti.

Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con le autorità cittadine di Napoli che ospiterà il nostro congresso”, ha detto Luca Ferraris, portavoce dei Testimoni di Geova.

Questi congressi sono uno dei momenti più attesi dell’anno per migliaia di persone che hanno bisogno di un po’ di positività nella loro vita, e siamo felici di goderci ancora una volta il programma in questa città accogliente e ospitale”.

Il congresso “Annunciamo la buona notizia!” presenterà video, discorsi e interviste basati sulla Bibbia e includerà temi come: Perché abbiamo bisogno di buone notizie? La buona notizia secondo Gesù. Superiamo le difficoltà grazie alla buona notizia.

L’evento clou del sabato sarà il battesimo di persone provenienti dalle comunità cir

costanti, mentre un videoracconto in due parti catturerà l’attenzione del pubblico il venerdì e il sabato. Nelle settimane prima di ogni congresso, i Testimoni di Geova locali si impegneranno in una campagna per invitare le persone a questo evento gratuito.

L’anno scorso quasi 13 milioni di persone hanno assistito a più di 6.000 congressi di tre giorni in tutto il mondo.

Per saperne di più su questo congresso gratuito e per trovare la sede più vicina a te, visita il sito jw.org > Chi siamo > Congressi.

(Luigi Siciliano – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Mar dei Caraibi: migliaia di migranti disperati inghiottiti dalle onde

“Padre, morire ad Haiti per la violenza delle bande, o morire in mezzo al mare, divorato da uno squalo fa così tanta differenza Allora, meglio morire cercando di vivere”. È quello che, in questi giorni, si è sentito dire da un giovane padre Olin Pierre Louis, sacerdote haitiano approdato a Porto Rico nel 2010, e che nella parrocchia di San Matteo, a San Juan, ha accolto, a partire dal 2013, migliaia di migranti disperati. Un’attività, sempre più intensa, mentre il mare diventa un cimitero. I Caraibi come il Mediterraneo. Barconi di disperati inghiottiti dalle onde. Familiari che chiedono, invano, notizie dei loro cari. Sul mare americano, del resto, si affacciano tre popoli in fuga, i protagonisti dei maggiori flussi migratori del continente, e tra i maggiori al mondo: venezuelani, haitiani e cubani. Si parla poco, del mar dei Caraibi, più noto per i paradisi tropicali che diventano mete del turismo di massa, come di un “mare di morte”. In effetti, la principale rotta seguita dai migranti in America (in ogni caso pericolosissima) è quella “di terra”, attraverso la Colombia, l’America centrale, e il Messico. Ma una via non esclude l’altra, soprattutto quando, è il caso del Venezuela, oltre sette milioni di persone hanno lasciato il Paese (e continuano a farlo, ogni giorno), o quando, è il caso di Haiti, l’alternativa è morire sotto i colpi delle bande criminali, oppure di fame. Già nel 2023, l’Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim) avvertiva che almeno 350 migranti erano morti o dispersi sulle rotte marittime nei Caraibi nel 2022, un numero record, in aumento rispetto ai 180 del 2021, probabilmente sottodimensionato, come emerge anche dalle testimonianze cui ci apprestiamo a dare spazio.


Naufragi quotidiani tra Repubblica Dominicana e Porto Rico. I “punti neri” sono numerosi. Il più famoso è il tratto di mare che separa Cuba dalla Florida, per la verità oggi sempre più presidiato. Molto meno conosciuto, ma luogo di continui naufragi, è il tratto che separa la Repubblica Dominicana, nell’isola di Hispaniola, luogo di partenza di disperati haitiani, ma anche di non pochi dominicani, rispetto all’isola di Porto Rico, territorio incorporato agli Stati Uniti d’America. Di quest’ultimo, fa parte anche l’isola di Mona, posta, più o meno, a metà tragitto. Ma spesso i disperati haitiani cercano anche di raggiungere, a nord, gli arcipelaghi di Turks and Caicos e delle Bahamas, oppure, a sud, la Giamaica.

“Il canale di Mona, che separa Repubblica Dominicana e Porto Rico, è un tratto di mare molto pericoloso – conferma al Sir padre Olin -. I naufragi sono praticamente quotidiani, stimiamo 200 morti all’anno. Ne abbiamo avuti 6 anche la scorsa settimana. Le barche sono tutte di clandestini, l’arrivo di haitiani è aumentato negli ultimi mesi del 120%, a causa della situazione del Paese. Partono da Santo Domingo, da dove fuggono anche per i livelli altissimi di xenofobia nei loro confronti. Porto Rico, inoltre, è un territorio incorporato agli Stati Uniti d’America”.

Anche per questo, l’isola di Porto Rico è particolarmente “attrattiva”. Conferma il sacerdote: “Qui arrivano non solo haitiani, ma anche cubani, venezuelani, gli stessi dominicani. Ci sono donne minori, molte coppie”. Il ricambio, nella casa di accoglienza della parrocchia di San Matteo, è continuo. Una sorta di “oasi” per i disperati che approdano a San Juan di Porto Rico, dove l’atteggiamento delle autorità verso gli irregolari non è propriamente amichevole. Padre Pierre, che compie questo servizio con il pieno mandato e collaborazione dell’arcidiocesi di San Juan, oltre a una prima accoglienza, cerca di dare un futuro e delle prospettive a queste persone: “Cerco di fare realizzare i loro sogni. Alcuni restano qui, altri cercano di riunirsi ai loro familiari, perlopiù negli Usa. Molti haitiani sono riusciti a entrare negli States grazie allo status di protezione concesso dall’allora presidente Barack Obama. Io cerco di dare una mano anche per i documenti”. Il sacerdote haitiano non è, comunque, solo. Ce lo conferma, sempre da San Juan, padre José Aridio Taveras, che da alcuni anni organizza, nella capitale di Porto Rico, la Via Crucis del migrante, che ha l’obiettivo di unire i popoli di Haiti, Repubblica Dominicana e Porto Rico: “L’iniziativa è promossa dalla comunità Fratelli tutti. L’obiettivo è creare vincoli di fraternità, abbattere le paure e i pregiudizi, pregare per le tante persone che muoiono affogate”. Il sacerdote conferma l’aumento dei migranti che giungono in situazione irregolare, non solo gli haitiani, ma anche “molti dominicani, che vogliono migliorare il loro livello di vita rispetto a dove vivono”. La Via Crucis ha avuto un impatto importante, anche perché, al di là dell’atteggiamento restrittivo delle autorità, “il portoricano solitamente è accogliente verso chi migra. Anche tra i nostri connazionali, molti hanno fatto questa esperienza.

La rotta marittima dei venezuelani. L’altro grande esodo ben visibile nel mar dei Caraibi è quello dei venezuelani, pur trattandosi di una rotta secondaria, rispetto a quelle continentali. Continui punti di approdo sono i Paesi insulari che si trovano a nord della costa: Trinidad e Tobago, soprattutto, raggiungibili attraversando le “bocche del dragone”, un braccio di mare largo una decina di chilometri; e poi, più a est le isole di Curaçao e Aruba. Padre Jesús Villarroel, direttore della Caritas della diocesi di Carúpano, che si affaccia sul mar dei Caraibi, e collaboratore della rete latinoamericana Clamor, vede le barche partire ogni mattina.

“Da qui si vede di tutto – dice al Sir -. Disperati che si mettono in mare senza alcuna sicurezza, traffico di persone, di droga, di minerali. Negli ultimi anni abbiamo avuto almeno quattro naufragi. Il mare è pericoloso, e i migranti, una volta giunti a Trinidad e Tobago, vengono molto spesso rimpatriati dalle autorità del Paese. Poi, però, tentano di nuovo di ripartire”. Padre Villaroel cerca di accompagnare queste persone, “di sanare le loro ferite. La maggioranza dei migranti che salpano è costituita da donne”.

Non pochi venezuelani, poi, entrati in Colombia (dove godono di uno speciale visto), raggiungono in aereo l’isola di San Andrés, territorio colombiano che geograficamente si trova nel cuore del mar dei Caraibi, di fronte al Nicaragua. E da lì salpano verso il Paese centroamericano, distante ben 250 chilometri. Proprio verso il Nicaragua erano diretti, per esempio, i 49 venezuelani partiti da San Andrés lo scorso ottobre, e inghiottiti nel nulla.  Al momento, nell’arcipelago di San Andrés, anch’esso a vocazione turistica, sono presenti ufficialmente circa 1.500 venezuelani che hanno espresso volontariamente la loro intenzione di rimanere nelle isole, quindi non significa che questo sia il numero totale di venezuelani presenti, informa Iracema Vianca Taylor Mclaughlin, direttrice della locale autorità migratoria. “Per quanto riguarda la migrazione irregolare – aggiunge -, va chiarito che la rotta marittima attraverso l’isola di San Andrés, come opzione di transito verso l’America Centrale, è ciò che ha permesso la crescita accelerata di questo fenomeno, motivo per cui sono state adottate misure istituzionali per mitigarlo”.

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Chi era questo Raisi sfracellatosi con l’elicottero? Era un ultra-falco?Ha veramente mandato migliaia di persone al patibolo? È vero che voleva diventare Guida Suprema E soprattutto: cosa succederà adesso in Iran, ora che lui non c’è più?






 

 

LUNEDÌ 20 MAGGIO 2024
Clamoroso
Orietta Berti ha un pigiama con le paillettes [Fumarola, Rep].In prima pagina
• L’Iran è decapitato. L’elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano Raisi si è schiantato al suolo in una regione montuosa dell’Iran nord-occidentale. I passeggeri sono tutti morti. Ora ci si chiede: è stato un incidente? Un attentato? Un sabotaggio? Sono stati gli israeliani? È stato l’Isis-K?
• In Iran gli oppositori del regime hanno esploso fuochi d’artificio. Mentre l’ayatollah Khameni invita il popolo a pregare, qualcuno sui social gli scrive «Scusi ayatollah, ma lei quando pensa di prendere il prossimo elicottero?»
• Anche Israele è diviso. Benny Gantz, ex capo di Stato maggiore israeliano, uno dei principali capi dell’opposizione, ha minacciato Netanyahu. «O accetterà i suoi sei punti, o uscirò dal governo». Ma Bibi sa che tanto non ha i numeri per farlo cadere
• L’Ucraina ha varato una legge che abbassa l’età della coscrizione obbligatoria da 27 a 25 anni. L’esercito ha bisogno di almeno 20 mila nuovi soldati per resistere all’offensiva russa
• Il Papa continua a chiedere il cessate-il-fuoco. Sabato all’Arena di Verona. Ieri affacciato alla finestra in piazza San Pietro. «La pace si costruisce con il realismo, non con le ideologie».
• Chico Forti è tornato in Italia. Sabato è atterrato a Pratica di Mare. Ora si trova in una cella singola del carcere di Montorio a Verona
• Giorgia Meloni e Marine Le Pen si mandano dei segnali. Sognano una maggioranza popolari-conservatori-euroscettici per fare il ribaltone in Europa e tenere i socialisti a bocca asciutta. Ce la faranno?
• Mattarella avvisa il governo. Va bene che siamo sotto elezioni, ma decreti-monstre, decreti pasticciati e decreti spot non saranno tollerati

• Denis Verdini ha lasciato il carcere di Solliciano, a Firenze, ed è stato trasferito per motivi di salute nel centro clinico penitenziario di Pisa

• Fedez ha annullato la sua presenza al nuovo programma di Alessandro Cattelan. Dopo essere finito nel registro degli indagati per il pestaggio di Cristiano Iovino, il rapper aveva smentito il forfait. Sabato però è arrivata la smentita della smentita. Dicono che ormai sia partito di testa

• Potrebbe essere a una svolta il caso Unabomber. Le nuove tecniche investigative avrebbero consentito per la prima volta il prelievo di tracce di un solo Dna da una serie di reperti relativi agli attentati compiuti in Veneto e Friuli dal 1994 al 1996 e dal 2000 al 2006

• Al porto di Livorno la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno sequestrato 134 automobili Fiat Topolino

• La National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi, ha dato nuovamente il suo endorsement a Donald Trump

• I nerazzurri festeggiano lo scudetto, ma da mercoledì l’Inter potrebbe avere un nuovo proprietario: Oaktree. A meno che Suning trovi un nuovo finanziatore, magari proprio in Cina
• Le altre partite di ieri: Sassuolo Cagliari 0 a 2, Monza Frosinone 0 a 1, Udinese Empoli 1 a 1, Roma Genoa 1 a 0
• Una domenica sportiva in Italia. Nella giornata di ieri Max Verstappen ha vinto il Gran Premio di Imola, Pogacar la tappa della Valtellina
• Allo Stadio dei Marmi del Foro Italico Marcell Jacobs ha vinto i 100 metri dello Sprint Festival in 10’’07. È arrivato primo, ma comunque sopra i dieci secondi. «Devo ancora migliorare» ha detto
• Alexander Zverev ha vinto gli Internazionali d’Italia, nel femminile ha vinto la polacca Iga Swiatek
• Jannik Sinner – a una settimana dall’inizio del Roland Garros, per la prima volta dopo l’infortunio all’anca che l’ha costretto ad abbandonare in corsa il torneo di Madrid e a non partecipare agli Internazionali di Roma – è tornato a prendere in mano una racchetta
• È morto Franchino, all’anagrafe Francesco Principato. Storico DJ italiano considerato dagli appassionati il re dei vocalist. Da una settimana era ricoverato in ospedale a Firenze. Aveva 71 anni
• Se ne è andato anche Oreste Peccedi, storico allenatore della Valanga azzurra. Aveva 84 anni. I funerali domani a Bobbio

Titoli
Corriere della Sera: Iran, il dramma del presidente
la Repubblica: Iran, mistero su Raisi
La Stampa: Disperso Raisi, Iran decapitato
Il Sole 24 Ore: Commercio in crisi / Dal 2013 scomparso / un negozio su dieci / dalle grandi città
Il Messaggero: Iran, il presidente disperso
Il Giornale: Giallo in Iran: cade l’elicottero di Raisi
Qn: Meloni chiama le destre: cambiamo la Ue
Leggo: Mistero Iran, il presidente disperso
Libero: Meloni e l’Europa: / «Ha sbagliato tutto»
Il Fatto: “Meloni svilisce lo Stato: onori / alle vittime, non ai condannati” 
La Verità: Arriva il conto Ue: 70 miliardi di tagli
Il Mattino: Caserta, strage di giovani sulle strade
il Quotidiano del Sud: Istruzione indietro, il Pnrr non fa scuola al sud
Domani: Incidente per Raisi, Iran sotto choc / Il futuro del regime può cambiare

IN TERZA PAGINA
Simone Canettieri ha scoperto che il ministro Lollobrigida ha un fratello prete. Vittorio Feltri osserva che gli studenti rivoluzionari di oggi, pur essendo una sparuta minoranza, gestiscono i sentimenti pubblici e il non-pensiero dei media e della casata intellettuale. Anna Zafesova racconta la storia del campione ucraino dei pesi massimi. Andrea Andrei si chiede, ancora una volta, cosa abbiamo da dirci con un aborigeno. Per finire: Matteo Pinci spiega chi sono oggi i veri padroni del calcio
IN QUARTA PAGINA

Chi era questo Raisi sfracellatosi con l’elicottero? Era un ultra-falco?Ha veramente mandato migliaia di persone al patibolo? È vero che voleva diventare Guida Suprema E soprattutto: cosa succederà adesso in Iran, ora che lui non c’è più?

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

8xmille alla Chiesa cattolica: una firma, migliaia di gesti d’amore

Domani, domenica 5 maggio torna la Giornata nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Nelle circa 25.500 parrocchie del Paese, infatti, ai fedeli sarà ricordato che il sostegno economico della Chiesa è affidato a loro e che la firma per la destinazione dell’8xmille del gettito Irpef è uno degli strumenti essenziali. Anche quest’anno la Conferenza episcopale italiana ripropone lo slogan lanciato lo scorso anno: “Una firma che fa bene”. Un’affermazione “declinata su una serie di piccoli o grandi gesti di altruismo, che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie”.



Appartenenza, fraternità effettiva e condivisione. “Una comunità cresce ed è viva quando può contare sul contributo di ciascuno – ha spiegato mons. Ivan Maffeis, presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica –: la corresponsabilità passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi, che esprime appartenenza, fraternità effettiva e condivisione”.

“Grazie ai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – ha aggiunto – i territori delle diocesi e delle parrocchie che sono in Italia possono far tesoro di risorse che vanno a beneficio di tutti, indistintamente. Gli interventi spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori; dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti”.



 Alcuni dati. Solamente nell’anno 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 15 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche la tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.

La firma non costa nulla al contribuente ed è un diritto di tutti coloro che percepiscono un reddito: chi presenta il 730, chi presenta il modello Redditi, ma anche chi possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare alcuna dichiarazione. Anche questi ultimi, infatti, possono esprimere la propria preferenza per la destinazione dell’8xmille.



Una scelta di responsabilità. A breve, così come ogni anno, verrà pubblicato sui siti www.8xmille.it e https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/ il rendiconto dettagliato di tutto il denaro utilizzato nell’anno precedente. Firmare è dunque una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa che quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi rendicontate. Solamente nel 2022 (secondo gli ultimi dati disponibili) sono stati oltre 11 milioni e mezzo i cittadini che lo hanno fatto. Potranno essere ancora molti di più, nella misura in cui le comunità cristiane faranno la propria parte attivamente affinché ciascuno eserciti responsabilmente questo diritto di scelta. Per informazioni sulle modalità di firma: www.8xmille.it/come-firmare

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(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Haiti: migliaia di sfollati in fuga dalla capitale. Mons. Gontrand: “Un Paese sull’orlo dell’abisso”

Di emergenza in emergenza. Da una città, la capitale Port-au-Prince, praticamente in mano ai gruppi criminali e alle bande armate nella sua totalità, al resto del Paese, soprattutto al sud, che si trova alle prese con decine di migliaia di sfollati, di intere famiglie che stanno scappando dalla metropoli per cercare rifugio in località un po’ più tranquille.

A lanciare l’allarme, l’ennesimo, su queste situazioni drammatiche è mons. Joseph Gontrand Decoste, segretario generale della Conferenza episcopale haitiana e vescovo di Jérémie, che si trova nell’estremità sud-ovest del Paese. Una città che, oggi, è, appunto, uno dei principali punti d’approdo di coloro che fuggono da Port-au-Prince.

(Haiti, mappa geografica, Wikimedia)

Mentre il Consiglio di transizione, chiamato a governare il Paese dopo le dimissioni del premier Ariel Henry, stenta a trovare un assetto definitivo e operativo e l’arrivo della forza di polizia internazionale approvato dall’Onu resta al momento solo un desiderio, la coalizione di bande armate “Vivre Ensemble” (Vivere insieme), guidata dall’ex poliziotto Jimmy Cherizier, alias Barbacue, semina terrore.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, quest’anno ad Haiti sono già state uccise più di 1.500 persone. Un assalto al palazzo presidenziale è fallito, ma le bande hanno già “svuotato” il principale carcere del Paese, preso il controllo del porto e dell’aeroporto, saccheggiato la Biblioteca nazionale e le principali istituzioni educative.

Paese alla deriva, come una nave senza timone. Da qui parte la descrizione di mons. Gontrand: “L’attuale situazione ad Haiti, in particolare nella sua capitale Port-au-Prince, è estremamente preoccupante. Gli osservatori informati la descrivono come cataclismatica, catastrofica, disastrosa, caotica, anarchica. In poche parole, Haiti è un Paese alla deriva, come una nave senza timone, senza capitano; è un Paese sull’orlo dell’abisso. Questa situazione drammatica è stata causata in particolare dallo scatenarsi della violenza da parte di bande, senza fede né legge, pesantemente armate e legate alle autorità, che stanno spadroneggiando nel Paese e operano in pieno giorno nella più totale impunità, sotto l’occhio indifferente delle autorità statali, che avrebbero il compito di garantire il rispetto della legge, la libera circolazione dei cittadini, la protezione e la sicurezza della vita e dei beni della popolazione”. Le bande, spiega il vescovo, “armate fino ai denti, controllano praticamente al 100% la capitale e le strade principali che portano alle province. La loro violenza è inimmaginabile, alcuni si spingono a dire diabolica, demoniaca, satanica. È una violenza cieca, nichilista, oscurantista, distruttiva e devastante, che prende di mira la popolazione, e in particolare la povera gente che ogni giorno, nonostante l’insicurezza delle strade, deve uscire per guadagnarsi il pane quotidiano! Tra gli obiettivi di queste azioni ci sono i commissariati di polizia, i ministeri, le carceri, i mercati pubblici, le scuole, le università, le biblioteche, le farmacie, gli ospedali, i negozi, i porti e gli aeroporti – in breve, le strutture strategiche e vitali del Paese”.

L’esodo degli sfollati interni. Da qui, si innesta la grande fuga. Più di 53.000 persone sono scappate dalla capitale di Haiti in meno di tre settimane, di fronte all’escalation di violenza messa in atto dalle bande armate. Un numero senza precedenti, che preoccupa fortemente le Nazioni Unite, che hanno diffuso il dato. Oltre il 60% si sta dirigendo verso la regione rurale meridionale del Paese, sempre secondo l’Onu. “I nostri colleghi che seguono l’emergenza umanitaria nei dipartimenti del sud non dispongono di infrastrutture adeguate e le comunità locali non hanno risorse sufficienti per far fronte al gran numero di persone in fuga da Port-au-Prince”, ha affermato il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric. Secondo il rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, la regione meridionale ospita già più di 116.000 haitiani fuggiti in precedenza dalla capitale. L’esodo dalla capitale, che conta circa 3 milioni di abitanti, è iniziato in modo così massiccio a partire da febbraio, con l’intensificarsi delle azioni delle bande armate.

“La popolazione di Port-au-Prince, stimata in quasi tre milioni di abitanti – prosegue mons. Gontrand -, presa nel fuoco incrociato delle bande scatenate, non sapendo più dove nascondersi, sta iniziando a fuggire da Port-au-Prince verso le città di provincia, con il rischio di creare un’altra crisi umanitaria e alimentare, oltre a quella già esistente, e che sarà molto difficile da gestire. Intere zone di Port-au-Prince vengono svuotate dei loro abitanti da bande estremamente violente che cercano di estendere il loro territorio, il loro potere, il loro dominio e la loro dannosa influenza. Questi ‘sfollati interni’ abbandonano tutto contro la loro volontà: le loro case e i loro beni, per sfuggire alla furia omicida delle bande che sembrano intenzionate a saccheggiare, depredare, incendiare e distruggere tutto ciò che incontrano, ma con quali fini di distruzione nichilista nessuno sa esattamente. Gli sfollati interni stanno arrivando in tutte le dieci diocesi del Paese, esausti e traumatizzati da ciò che hanno vissuto a Port-au-Prince, che, secondo loro, è diventata un vero e proprio inferno, invivibile e inabitabile. Dovranno ricostruire le loro vite e per farlo avranno bisogno di un sostegno a tutti i livelli: umano, medico, economico, pastorale e psicologico”.

L’obiettivo, per le diocesi periferiche, è quello di attrezzarsi alla nuova emergenza: “Di fronte a questa situazione – spiega, infatti, il vescovo di Jérémie -, che non potrebbe essere più catastrofica e dolorosa, ci sentiamo veramente impotenti, indifesi e indeboliti, e possiamo solo fare appello all’unità nazionale (‘L’unione fa la forza’ è, paradossalmente, il moto di Haiti) e alla solidarietà internazionale per aiutare il Paese a rimettersi in piedi, per evitare di sprofondare sempre più nella violenza, per evitare di sprofondare nell’abisso”. Anche a Jérémie è attiva la Caritas, chiamata ora a uno sforzo di accoglienza, in una terra poverissima, che negli ultimi anni ha conosciuto la distruzione del terremoto e varie calamità naturali. “Finora, però – conclude il vescovo –, prevale una solidarietà informale e familiare, gli sfollati sono soprattutto stati ospitati da parenti e amici”. Se, però, come è prevedibile, l’esodo proseguirà, esso sarà sempre meno sostenibile.

 

*giornalista de “La vita del popolo”

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IN MIGLIAIA PER LA MEZZA MARATONA A NAPOLI

Nella mezza maratona napoletana la keniana Angela Jemesunde Tanui dominatrice indiscussa, nuovo record italiano per Sofia Yaremchuck, podio maschile keniano, Yassine Rachik il migliore degli italiani al 10° posto ottenuto in 1:05’14”.

KappaelleNet

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In Svizzera migliaia di italiani senza pensione, il Governo si attivi

Se alla fine del mese un pensionato va in difficoltà perché non riesce a percepire la propria pensione significa che come Stato non siamo in grado di garantire un diritto sacrosanto, che è quello della dignità e della sopravvivenza delle persone. Per questo in Aula abbiamo evidenziato al Ministro degli Esteri le difficoltà per molti pensionati italiani residenti in Svizzera di percepire la pensione poiché la burocrazia impedisce loro di dimostrare l’esistenza in vita.
Abbiamo chiesto al Ministro Tajani di verificare attentamente quali siano le effettive procedure all’interno dell’INPS, e di recuperare il progetto di convenzione tra MAECI e Patronati al fine di evitare che si ripetano disagi ed errori.

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Riese (TV). Migliaia di luci viste dal cielo, suggestiva fiaccolata per Pio X° vista dal drone

Giornate storiche per Riese Pio X°, prosegue la peregrinatio corporis con migliaia di persone in arrivo ogni giorno.

L’altra sera prima processione “aux flambeaux” dal giardino del municipio di Riese Pio X al santuario delle Cendrole.

Un momento emozionante, con le vie del paese illuminate dalle fiamme; il serpentone dei fedeli poi si è avviato verso il Curiotto.

Spettacolari anche le videoproiezioni durante il tragitto.

Fino a domenica 15 sarà possibile visitare l’urna di Pio X presso il Santuario della Madonna delle Cendrole, prenotando o recandosi direttamente al punto di accoglienza. È la prima volta nella millenaria storia della Chiesa che accade una “peregrinatio” a tappe delle reliquie di un Santo, Pio X ha fatto questo dono alla sua terra. Riese attendeva l’evento da decenni e si è preparata a lungo per dare il “bentornato” al proprio compaesano attraverso una fitta rete di opere pubbliche, culminate con il restauro conservativo della casa museo di Bepi Sarto.

Oggi è prevista anche la visita di Franco Pascale, fondatore del Museo Ruggiero Leoncavallo in provincia di Cosenza; il museo è dedicato ad un artista che molto amò Pio X, tanto da dedicargli la sua Ave Maria, composta per raccogliere fondi, al fine di aiutare gli abitanti di Montalto Uffugo (sede del museo) e le necessarie riparazioni al Duomo della Madonna della Serra, rimasti sensibilmente coinvolti dal terremoto, verificatosi in Calabria, nella notte tra il sette e l’otto di settembre 1905.

Il programma della settimana è fitto. Molta attesa per le processioni, le prossime saranno domani e venerdì alle 20.45 (anticipate dalla messa alle ore 20), saranno presiedute dal vescovo Michele Tomasi e animate dai diversi vicariati della Diocesi. Saranno eventi molto partecipati e resi unici dalle candele e dai canti. La loro scia di luce dal centro storico, attraverso il sentiero del Curiotto, sarà davvero emozionante.

Da segnalare anche il ritrovo di tutti gli amministratori pubblici, fissato per il 13 ottobre: raduno davanti al municipio alle 10 di mattina, partenza per il pellegrinaggio alle 10.30 e alle 11 la benedizione del parroco.

Interessante anche il ritrovo della Fraternità di Pio X, sabato 14 ottobre: saranno circa 700 fedeli tra i più devoti al Santo, si troveranno alle 9 a Vallà per la messa e poi si avvieranno al pellegrinaggio verso Cendrole. Per chi ama gli stemmi d’epoca, imperdibile poi la presenza di 50 tra cavalieri e dame sabato pomeriggio, sono i rappresentanti dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Ancora, da evidenziare l’impegno della parrocchia di Tombolo: arriveranno a piedi da casa loro sabato pomeriggio, in un vero e proprio pellegrinaggio tra le strade che un tempo Bepi Sarto percorreva col carretto o a piedi.

Ma chi vorrà, potrà visitare Riese anche in solitaria, creandosi un proprio percorso (non è necessario prenotare). Tutte le informazioni su www.papapiox.it.

Una volta giunti alle Cendrole, dopo aver pregato all’urna del Santo, è interessante osservare nel dettaglio l’altare ellittico pensato per la teca, un basamento di 530×405 centimetri e per un’altezza di 85 centimetri collocato al centro della chiesa delle Cendrole.

Sul perimetro si svilupperà una raggiera di 188 listelli lignei a scandire, come una linea del tempo, gli anni trascorsi dalla nascita di Pio X (1835) fino ad oggi. L’intero allestimento sarà di color bianco; solo 19 listelli avranno una finitura in rovere naturale, ad indicare 19 momenti salienti della vita di san Pio X.

Ricordiamo che per accedere al Santuario delle Cendrole è necessario accreditarsi presso il punto accoglienza sito davanti alla Scuola primaria di Riese (Via Merry del Val) a ridosso del parcheggio principale dell’Oratorio: al punto accoglienza viene consegnato il kit del pellegrino e il pass per entrare (gratuitamente). Prima di iniziare il pellegrinaggio (dal centro di Riese alle Cendrole sono circa 1.700 metri; ci sono punti di sosta e ristoro nel tragitto) è prevista una introduzione spirituale alla fonte battesimale in cui lo stesso Pio X ricevette il sacramento. Un servizio navetta è disponibile per chi abbia difficoltà a camminare. Per chi arriva in auto a Riese, è consigliato l’utilizzo dei parcheggi di Via Bembo, di Via Monte Tomba e via Castellana.

IL CALENDARIO DEGLI EVENTI

MOSTRE

Fino al 15 ottobre, presso sala mostre Barchessa Zorzi, a Riese Pio X la mostra di Francesco Sartor “Lo scultore di Pio X”. Inaugurazione mostra: ore 11.30

Fino al 22 ottobre presso l’Asilo parrocchiale di Riese Pio X il presepio Artistico dedicato a Pio X. Organizzano gli Amici del Presepio di Riese Pio X. In contemporanea, resso l’oratorio di Riese Pio X la Mostra d’arte. “I luoghi e il tempo che hanno visto la presenza di Pio X”. Organizza il circolo del collezionismo “Giuseppe Sarto”.

OTTOBRE

Domenica 15, ore 15.30, Santuario della Madonna delle Cendrole, solenne Celebrazione eucaristica conclusiva presieduta da S.Em. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, aperta a tutti.

Lunedì 16 alle 20.45 presso la Chiesa parrocchiale, Riese Pio X il Viaggio nella musica organistica italiana tra ’800 e ’900. Concerto di chiusura della Peregrinatio Corporis con l’organista Nicola Cittadin. Organizza il Conservatorio A. Steffani.

NOVEMBRE

Domenica 5 alle 20.45 presso Casa Riese, il concerto in ricordo del Papa compositore. Si esibisce l’Asolo Chamber Orchestra dell’Istituto musicale Malipiero

Domenica 5 alle 11.30. Presso la Stazione ferroviaria di Mantova l’intitolazione della stazione ferroviaria di Mantova a San Pio X, organizza la Diocesi di Mantova

Sabato 25 e domenica 26 presso Casa Riese, ci sarà il convegno “Pio X, un papa per la musica” organizzato dall’Associazione Nazionale Case della Memoria.

DICEMBRE

Domenica 3 alle ore 20.30 è in programma la Chiusura delle Celebrazioni per il 120° Anniversario dell’elezione di Papa Pio X con un concerto di Georg Friedrich Haendel – Messiah. Orchestra da Camera Lorenzo Da Ponte. Direttore, Roberto Zarpellon. Organizza il Comitato diocesano

Tutte le informazioni su www.papapiox.it

Per accedere al video dal drone, cliccare su una delle foto oppure sul seguente link: https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/10/VIDEO-SPETTACOLARE-DAL-DRONE-DELLA-PROCESSIONE.mp4

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

Riese (TV). Oltre 11.000 pellegrini per Pio X, tornato alla sua casa natìa; martedì stasera migliaia di fiaccole

Giornate storiche a Riese per onorare le spogle di Pio X: lunedì c’erano 1.250 prenotati, si sono presentati in 3.200 alle Cendrole.

Martedì sera oltre mille fiaccole, la preghiera per la pace tra Palestina e Israele.

Nel primo weekend della peregrinatio corporis più di ottomila persone hanno reso omaggio a Papa Pio X tornato nel suo paese natale. Il lunedì i fedeli arrivati sono stati 3.200, nonostante le prenotazioni fossero solo 1.250. In tutto, si è dunque superata quota 11 mila. E martedì sono attese altre migliaia di pellegrini, sono tremila quelli prenotati, ma molti di più ne arriveranno.

Lunedì, tra i fedeli, anche un gruppo di vicentini accompagnati dal Vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, che ha invitato tutti i fedeli a “intensificare la preghiera per la pace nel mondo, in particolare per la Terra Santa”.

Martedì intanto è il quarto giorno della peregrinatio corporis, è in programma la prima processione “aux flambeaux” dal giardino del municipio di Riese Pio X al santuario delle Cendrole. Sono attese stasera oltre mille persone, il Vicariato più presente sarà quello di Castello di Godego, che ha già confermato centinaia di presenze. Sarà un momento emozionante, con le vie del paese illuminate dalle fiamme; la processione dei fedeli poi si avvierà verso il Curiotto recentemente rimesso in ordine.

Sono giorni che rimarranno a lungo impressi nella memoria di tutti noi”, dichiara Matteo Guidolin, sindaco di Riese e presidente della Fondazione Giuseppe Sarto che sta coordinando l’evento. “Vedo ovunque sorrisi e voglia di partecipare a questo evento storico. Ringrazio i volontari e tutti gli enti coinvolti in questa impegnativa settimana di fede e turismo per il nostro Comune. Stiamo accogliendo in poche ore un numero di fedeli e pellegrini che di solito ci impiega anni per visitare il nostro territorio. Una sfida emozionante e bellissima”.

Fino a domenica 15 sarà possibile visitare l’urna del santo presso il Santuario della Madonna delle Cendrole, prenotando o recandosi direttamente al punto di accoglienza. È la prima volta nella millenaria storia della Chiesa che accade una “peregrinatio” a tappe delle reliquie di un Santo, Pio X ha fatto questo dono alla sua terra. Riese attendeva l’evento da decenni e si è preparata a lungo per dare il “bentornato” al proprio compaesano attraverso una fitta rete di opere pubbliche, culminate con il restauro conservativo della casa museo di Bepi Sarto.

É prevista anche la visita di Franco Pascale, fondatore del Museo Ruggiero Leoncavallo in provincia di Cosenza; il museo è dedicato ad un artista che molto amò Pio X, tanto da dedicargli la sua Ave Maria, composta per raccogliere fondi, al fine di aiutare gli abitanti di Montalto Uffugo (sede del museo) e le necessarie riparazioni al Duomo della Madonna della Serra, rimasti sensibilmente coinvolti dal terremoto, verificatosi in Calabria, nella notte tra il sette e l’otto di settembre 1905.

Il programma della settimana è fitto. Molta attesa per le processioni, le prossime due saranno giovedì e venerdì alle 20.45 (anticipate dalla messa alle ore 20), saranno presiedute dal vescovo Michele Tomasi e animate dai diversi vicariati della Diocesi. Saranno eventi molto partecipati e resi unici dalle candele e dai canti. La loro scia di luce dal centro storico, attraverso il sentiero del Curiotto, sarà davvero emozionante. Da segnalare anche il ritrovo di tutti gli amministratori pubblici, fissato per il 13 ottobre: raduno davanti al municipio sulle 10 di mattina, partenza per il pellegrinaggio sulle 10.30 e alle 11 la benedizione del parroco. Interessante anche il ritrovo della Fraternità di Pio X, sabato 14 ottobre: saranno circa 700 fedeli tra i più devoti al Santo, si troveranno alle 9 a Vallà per la messa e poi si avvieranno al pellegrinaggio verso Cendrole. Per chi ama gli stemmi d’epoca, imperdibile poi la presenza di 50 tra cavalieri e dame sabato pomeriggio, sono i rappresentanti dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Ancora, da evidenziare l’impegno della parrocchia di Tombolo: arriveranno a piedi da casa loro sabato pomeriggio, in un vero e proprio pellegrinaggio tra le strade che un tempo Bepi Sarto percorreva col carretto o a piedi.

Ma chi vorrà, potrà visitare Riese anche in solitaria, creandosi un proprio percorso (non è necessario prenotare). Tutte le informazioni su www.papapiox.it. Una volta giunti alle Cendrole, dopo aver pregato all’urna del Santo, è interessante osservare nel dettaglio l’altare ellittico pensato per la teca, un basamento di 530×405 centimetri e per un’altezza di 85 centimetri collocato al centro della chiesa delle Cendrole. Sul perimetro si svilupperà una raggiera di 188 listelli lignei a scandire, come una linea del tempo, gli anni trascorsi dalla nascita di Pio X (1835) fino ad oggi. L’intero allestimento sarà di color bianco; solo 19 listelli avranno una finitura in rovere naturale, ad indicare 19 momenti salienti della vita di san Pio X.

Ricordiamo che per accedere al Santuario delle Cendrole è necessario accreditarsi presso il punto accoglienza sito davanti alla Scuola primaria di Riese (Via Merry del Val) a ridosso del parcheggio principale dell’Oratorio: al punto accoglienza viene consegnato il kit del pellegrino e il pass per entrare (gratuitamente). Prima di iniziare il pellegrinaggio (dal centro di Riese alle Cendrole sono circa 1.700 metri; ci sono punti di sosta e ristoro nel tragitto) è prevista una introduzione spirituale alla fonte battesimale in cui lo stesso Pio X ricevette il sacramento. Un servizio navetta è disponibile per chi abbia difficoltà a camminare. Per chi arriva in auto a Riese, è consigliato l’utilizzo dei parcheggi di Via Bembo, di Via Monte Tomba e via Castellana.

IL CALENDARIO DEGLI EVENTI

MOSTRE

Fino al 15 ottobre, presso sala mostre Barchessa Zorzi, a Riese Pio X la mostra di Francesco Sartor “Lo scultore di Pio X”. Inaugurazione mostra: ore 11.30

Fino al 22 ottobre presso l’Asilo parrocchiale di Riese Pio X il presepio Artistico dedicato a Pio X. Organizzano gli Amici del Presepio di Riese Pio X. In contemporanea, resso l’oratorio di Riese Pio X la Mostra d’arte. “I luoghi e il tempo che hanno visto la presenza di Pio X”. Organizza il circolo del collezionismo “Giuseppe Sarto”.

OTTOBRE

Domenica 15, ore 15.30, Santuario della Madonna delle Cendrole, solenne Celebrazione eucaristica conclusiva presieduta da S.Em. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, aperta a tutti.

Lunedì 16 alle 20.45 presso la Chiesa parrocchiale, Riese Pio X il Viaggio nella musica organistica italiana tra ’800 e ’900. Concerto di chiusura della Peregrinatio Corporis con l’organista Nicola Cittadin. Organizza il Conservatorio A. Steffani.

NOVEMBRE

Domenica 5 alle 20.45 presso Casa Riese, il concerto in ricordo del Papa compositore. Si esibisce l’Asolo Chamber Orchestra dell’Istituto musicale Malipiero

Domenica 5 alle 11.30. Presso la Stazione ferroviaria di Mantova l’intitolazione della stazione ferroviaria di Mantova a San Pio X, organizza la Diocesi di Mantova

Sabato 25 e domenica 26 presso Casa Riese, ci sarà il convegno “Pio X, un papa per la musica” organizzato dall’Associazione Nazionale Case della Memoria.

DICEMBRE

Domenica 3 alle ore 20.30 è in programma la Chiusura delle Celebrazioni per il 120° Anniversario dell’elezione di Papa Pio X con un concerto di Georg Friedrich Haendel – Messiah. Orchestra da Camera Lorenzo Da Ponte. Direttore, Roberto Zarpellon. Organizza il Comitato diocesano.

Tutte le informazioni su www.papapiox.it

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Torrecuso (BN). Apprezzamenti e consensi per ‘Vinestate’: migliaia di eno-turisti nel Borgo ai piedi del Taburno

Bilancio più che positivo per la 48esima edizione di Vinestate, la rassegna dedicata ai vini del Taburno che si è tenuta lo scorso weekend a Torrecuso.

La manifestazione, che ha avuto il suo epilogo con il meraviglioso ‘incendio’ del Castello, ha centrato pienamente l’obiettivo: migliaia di enoturisti, nei quattro giorni, hanno raggiunto il grazioso Borgo ai piedi del Taburno.

Una kermesse organizzata dal Comitato ‘Vinestate’ con il Comune di Torrecuso, ed il patrocinio della Regione Campania e dell’Assessorato all’Agricoltura Regionale, della Provincia di Benevento, del Gal Taburno, dell’Ente Parco Taburno-Camposauro e in sinergia con la Cia e la Coldiretti e diverse associazioni territoriali.

‘Vinestate’ è un intervento co-finanziato dal ‘POC Campania 2014-2020. Rigenerazione urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura. Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale ed internazionale’ e che rientra nella brandy identity “Campania.Divina”.

La manifestazione, come sempre, è stata un‘importante vetrina per gli appassionati di vino e anche per i buongustai che hanno assaporato le ottime pietanze all’interno degli stand enogastronomici.

Tra i visitatori giunti da ogni parte della Campania, ma anche da fuori Regione, c’è da segnalare la presenza numerosa di giovani che hanno deciso di avvicinarsi al mondo del vino.

Tutti consumatori ‘attenti’ che hanno apprezzato l’ottimo nettare delle 26 cantine partecipanti, a partire dalle etichette ottenute da uve Aglianico, proseguendo con i calici da uve Falanghina e da quelle di altri vitigni storici della terra sannita.

Successo della giornata Medievale e di ‘Torrecuso Wine Experience’, un avvicinamento al mondo del vino con momenti dedicati ai bambini e agli adulti; poi sia per i bambini che per gli adulti l’affollatissimo laboratorio di cosmetica naturale “saponette al vino”.

Ottima la partecipazione alle degustazioni guidate a cura dell’Ais dove sono state ben illustrate le caratteristiche della Falanghina Doc, dell’Aglianico Docg Riserva e dell’Aglianico Docg Rosato.

In tanti hanno partecipato ai dibattiti che si sono tenuti all’interno di Vinestate nel corso dei quali sono stati toccati tanti temi interessanti e importanti per il territorio con illustri ospiti istituzionali e del settore, tra cui il vice presidente della Giunta Regionale della Campania on. Fulvio Bonavitacola, l’assessore regionale all’agricoltura on. Nicola Caputo, consiglieri regionali ed esperti: diversi dibattiti e riflessioni tra cui quello sul cambiamento climatico, visto che l’agricoltura è fortemente influenzata dal clima e, allo stesso tempo, ha un impatto rilevante su di esso e quindi bisogna agire rapidamente per arginare i danni che essa potrà subire.

Non sono mancati spettacoli musicali, mostre, raduno di vespe d’epoca, la passeggiata verso il ‘Ponte Foeniculum’ con la rievocazione storica del combattimento della Battaglia di Benevento a cura dell’Associazione Culturale Benevento Longobarda e l’annuncio dell’adesione del Comune di Torrecuso al progetto di My Fair ‘Borghi e Comunità’ per la promozione dei borghi, della cultura e delle radici italiane.

Sono alquanto soddisfatto – afferma Angelino Iannella sindaco di Torrecuso – non solo perché il nostro Borgo ha accolto oltre 40000 visitatori durante i quattro giorni dell’evento (dati comunicati dagli organi di sicurezza), ma anche perché nei giorni di Vinestate ci sono stati importanti momenti tecnici durante i quali sono state trattate tematiche utili per il territorio.

Bisogna sostenere sempre più l’impegno produttivo delle nostre aziende – spiega il sindaco – e soprattutto valorizzare e promuovere i vini di un territorio da sempre legato alla viticoltura di qualità. Quest’anno abbiamo raggiunto un dato record di cantine partecipanti alla kermesse, ben 26 più il banco del ‘Sannio Consorzio Tutela Vini’ .

Nel corso di Vinestate abbiamo anche premiato con una targa ricordo la nostra giovane concittadina 14enne, Lucia Pia Bucciano, campionessa nazionale di pattinaggio artistico per l’impegno profuso atto a conquistare l’importante risultato sportivo che onora la nostra terra, ricca di eccellenze, sotto tanti punti di vista e con l’augurio che possa continuare a raggiungere questi importanti traguardi e quindi portare il nome di Torrecuso in giro per l’Italia.

Ringrazio tutte le cantine che hanno partecipato a Vinestate 2023, tutti i responsabili dei punti enogastronomici, i tanti volontari e chi si è impegnato per la buona riuscita della kermesse. Grazie alle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia Municipale, la Protezione Civile, le Guardie Ambientali d’Italia, la Misericordia. Grazie allo Sprar che ha coordinato il punto vendita dei ticket, bicchieri e gadget; al Forum dei Giovani che ha gestito le degustazioni e all’associazione ‘Contadini Torrecuso’ che insieme ad altri volontari hanno pulito e sistemato l’area del Ponte Foeniculum e le varie aree parcheggio.

Un grazie ai cittadini di Torrecuso e ai tanti visitatori che hanno raggiunto il nostro bel Borgo per degustare i nettari delle aziende espositrici.

Appuntamento al 2024 con la 49esima edizione di Vinestate, ormai ad un passo dal mezzo secolo di vita.

Nei prossimi mesi – conclude Iannella – avvieremo una serie di iniziative di valorizzazione e promozione del territorio e del vino che avranno il loro epilogo, appunto, con la 49° edizione di Vinestate”.

Gli organizzatori evidenziano anche dei dati sull’impatto social della manifestazione: nel periodo che è andato dal 28 agosto al 3 settembre sulla pagina Vinestate di Instagram c’è stato un incremento di account raggiunti di +68,1 % (1813) e circa 200 sono state le interazioni (like, commenti e condivisioni).

Il numero di follower è attestato a 1054, con un incremento netto del 4,4%. Per quanto riguarda invece la copertura su Facebook è stata di +572%, in totale tutti i contenuti sono stati visti 42.459 volte. Le interazioni (3225) sono state +515%. Sempre nello stesso periodo i follower netti di Facebook sono stati 150 (+582%). Le visualizzazioni del video 5359 (+3960%).

Quindi per gli organizzatori anche sui social network Vinestate ha ottenuto una tendenza positiva.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Meeting di Rimini. Andreatta (ufficio stampa) racconta all’Ucsi Emilia-Romagna come si racconta “volto per volto” un evento da centinaia di migliaia di persone

Un evento da centinaia di migliaia di persone, raccontato volto per volto.

A farlo, ogni giorno, è l’ufficio stampa del Meeting. Il responsabile, Eugenio Andreatta, l’ha raccontato a una delegazione dell’Ucsi Emilia-Romagna, guidata dal presidente Francesco Zanotti, in visita al Meeting, giovedì 24 agosto.

Un aspetto inedito, quello che hanno potuto toccare con mani i giornalisti dell’Ucsi, del grande laboratorio crossmediale che ogni giorno racconta al mondo i contenuti del Meeting. I numeri sono da capogiro, sia per la densità degli incontri e dei contenuti della kermesse riminese sia per il lavoro tecnico dell’ufficio stampa dove, oltre ai due responsabili, lavorano 150 volontari. Si parla di oltre 6.500 servizi giornalistici e milioni di visualizzazioni sui social, oltre i passaggi su radio e tv che quasi non si contano.

Ma il taglio con il quale Andreatta e la sua squadra, con in testa Filomena Armentano, hanno deciso di raccontare questa vastità è quello della comunità e delle relazioni. Un esempio su tutti. Sono già quasi 15mila le foto caricate sul sito in questi quattro giorni di Meeting, con una media di più di 3mila al giorno. Istantanee che seguono tre grandi principi generali, spiega il responsabile della redazione fotografica, Giacomo Bellavista: “Sguardi, gesti e assoluta invisibilità del fotografo. Non ci dobbiamo mostrare: tutti gli scatti devono essere di vita reale”. Incontri, abbracci, volontari: quello che “fa” il Meeting, colto nella sua immediatezza, magari a partire da angolazioni o tagli particolari.

Da quest’anno poi, racconta Andreatta, c’è una sezione del sito, interamente dedicato alla “storytelling” con una persona dedicata che ha intervistato e raccontato 150 storie di volontari, ospiti e persone del Meeting. Altra novità dell’edizione 2023 è l’edizione in arabo della rassegna stampa quotidiana che assicura visibilità all’evento in una parte di mondo con la quale il Meeting intrattiene relazioni da anni.
Ecco perché l’abbiamo definito un “laboratorio crossmediale”: se fino a qualche anno fa il Meeting comunicava se stesso essenzialmente con i comunicati (120 a edizione) e con un inserto di 8 pagine che esce ogni giorno con il quotidiano Avvenire, oggi sono tantissimi i canali e le forme per diffonderne i contenuti.

Al Padiglione D1, da quest’anno c’è uno spazio social dedicato alle interviste. “Bagno 44. Social media team #Meeting23” è il nome dello spazio aperto nel quale si raccontano “i volti” e le persone del Meeting in diretta social. Dietro, ci lavorano 20 persone. “Tra loro anche un prete che sta studiando comunicazione e anche una ragazza che viene dall’Argentina – dice Carlo Colombo, responsabile dei social -. Abbiamo totale libertà di racconto. Prima ci siamo specializzati sui social in modo statico, oggi lavoriamo molto sui video e mettiamo in primo piano i volti. Volti che ci accompagnano”.

Risulta particolare anche il punto di vista di Federica Cipressi, responsabile del Fundraising: “Raccogliere fondi per il Meeting significa ‘costruire cultura, raccontare bellezza e aiutare a condividerla per creare una nuova civiltà”.

Lungo i viali della fiera affollati da un popolo di giovani e di famiglie, al termine del loro tour i giornalisti Ucsi incrociano anche il presidente del Meeting, Bernard Scholz, che, da giornalista pure lui, fornisce il suo punto di vista dei rapporti con gli operatori dei media. “Noto da qualche tempo una maggiore attenzione ai temi non politici – dice Scholz nel tentativo di fare comprendere come per i responsabili della kermesse organizzata da Cl questa non vuole essere una passerella estiva per ministri, politici e vip, ma un evento di popolo che vuole dire una parola sull’Italia e sul mondo -.

Forse ora ci si rende conto che i problemi della politica nascono da una carenza della società civile. In quest’ottica, il Meeting si pone come un luogo di dialogo serio”

cui tutti possono partecipare, credenti e non credenti, ragazzi e adulti, in un mix che rende unico l’evento messo in campo ogni anno dal movimento ecclesiale di Comunione e liberazione.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Al Santuario di Fatima, in migliaia da tutto il mondo per implorare il dono della pace

La parola pace è la parola più pronunciata dai giovani a Fatima. E’ il grande “sogno” della generazione Z. Attraversa tutti i Paesi del mondo. Da Hong Kong al Messico, fino all’Ucraina. Il Santuario dove la Madonna apparve ai tre pastorelli, si riempie in questi giorni di giovani, colori e bandiere. Solo lunedi 31 luglio alla Messa delle 11, 100mila pellegrini hanno partecipato alla celebrazione riempiendo la Basilica e l’immenso piazzale del Santuario. I gruppi più numerosi provengono da Stati Uniti, Italia, Spagna e Francia. Alla messa del pomeriggio i giovani erano in 40mila, provenienti per lo più dall’America Latina. E’ Carmo Rodeia, direttrice dell’ufficio comunicazioni del Santuario, a dare al Sir qualche cifra sulla presenza dei giovani a Fatima in questi giorni di Gmg. Sono cominciati ad arrivare qui dalla metà di luglio ma la loro presenza è cresciuta di numero giorno dopo giorno.

(foto sir)

I giovani arrivano a Fatima portando nelle loro braccia tutti i pesi e le oscurità dei paesi da cui arrivano ma anche i sogni e le speranze dei loro coetanei. Le storie si intrecciano come anche le crisi geopolitiche in atto in diversi punti del pianeta. Ma la parola pace è la stessa anche se si declina in forme e lingue diverse. Hugo viene da Hong Kong, la città dove i giovani hanno avuto il coraggio di sfidare le autorità e sfilare per le strade e nelle piazze invocando libertà e democrazia. Dalla diocesi sono arrivati a Lisbona in 400. “Vado a Fatima – dice – per chiedere alla Madonna pace e giustizia, la fine di tutte le guerre nel mondo ma soprattutto per chiedere un futuro di speranza per tutti i giovani della mia città”.  Nkechi Asogwa viene dalla Nigeria, paese ferito da continui attentati. “Nel mio Paese – racconta – viviamo un periodo di grandissima insicurezza soprattutto per azioni di violenza contro i cristiani. Il mio popolo soffre nella povertà. Sono qui per implorare un futuro migliore al Dio della pace”. Marta Holyss viene da Ivano-Frankivsk, dalla martoriata Ucraina. Subito dopo lo scoppio della guerra, è fuggita a Londra. Ha solo 12 anni ma ne dimostra molti di più. “Il mio sogno oggi è quello di poter tornare a casa perché lì, c’è tutta la mia famiglia. La guerra mi ha tolto tutto, però sento che ci sono tante persone che ci sostengono e ci aiutano e questo per noi è motivo di grande forza e coraggio”. Cosa chiedi alla Madonna di Fatima “Libertà per il mio Paese”, risponde senza esitazione. Celina invece ha 30 anni e viene da Guadalajara, Messico. Il suo gruppo è rumoroso e attira l’attenzione di tanti. Si fa però seria quando le si chiede della situazione nel suo Paese. “Il narco traffico sta rovinando un’intera generazione. Sta generando un clima di violenza continua. Ogni giorno contiamo morti e desaparecidos. Dobbiamo tornare ad evangelizzare il mondo. Solo la fede può cambiare la storia”.

A Fatima i giovani trovano percorsi dedicati: programmi organizzati e visite gratuite, soprattutto proposte di preghiera. Due volte al giorno possono anche seguire due workshops sulla spiritualità di Fatima. “Un percorso – spiega Carmo Rodeira – pensato sul messaggio della Madonna di Fatima che è centrato sulla preghiera e la conversione. L’idea è quella di far entrare la preghiera nella vita dei giovani come la cosa più importante. Solo cuori riconciliati possono costruire la pace e cambiare il mondo”. Le attività resteranno aperte fino al 10 agosto.

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Si respira nel Santuario un clima di grandissima attesa per l’arrivo di Papa Francesco sabato 5 agosto. Entrerà con la papa mobile e percorrerà il lungo piazzale che lo poterà nella Cappella delle Apparizioni che è il vero cuore del Santuario. Fu la prima costruzione fatta nella Cova da Iria sul posto delle Apparizioni della Madonna. Il posto esatto è indicato da una colonna di marmo sulla quale è posta l’Immagine della Madonna. Lì – fa sapere Carmo Rodeia – il Santo Padre sosterrà in silenzio per tutto il tempo che vorrà. Poi, comincerà la recita del Rosario. Dopo il saluto del vescovo di Fatima, il Papa terrà un discorso. Nella cappellina, oltre a tutti i vescovi del Portogallo, saranno presenti 200 giovani malati e detenuti, “giovani – dice Carmo Rodeia – che non hanno potuto partecipare alla Gmg a Lisbona e avranno così l’occasione per salutare il Santo Padre”. La visita durerà circa 2 ore.

(foto sir)

La statua della Madonna custodita dentro la teca nella cappellina delle apparizioni sarà poi trasferita a Lisbona domenica 6 agosto per la messa di conclusione della Gmg. È la seconda volta che Papa Francesco visita il Santuario di Fatima. Lo fece nel 2017 in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. La direttrice delle comunicazioni ricorda che la tappa nel santuario è stata aggiunta al programma della Gmg perché Francesco vuole pregare in modo speciale Maria per la fine della guerra nel cuore dell’Europa e in diverse parti del mondo e ricorda, a questo proposito, il gesto compiuto da Francesco, nel segno di Fatima, a poco più di un mese dallo scoppio della guerra nella martoriata Ucraina, di chiedere la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)