Caiazzo s’inchina a Pordenone, Capitale della cultura 2027: il successo parte dalla cooperazione
Alla luce delle numerose critiche, spesso impietose, conseguite al fallimento (ampiamente prevedibile) del Comune caiatino nella (insperabile) corsa quale aspirante Capitale della Cultura 2027, riportiamo di seguito le pacate, sagge e imparziali considerazioni dello storico-scrittore ruvianese Michele Russo:
L’esclusione di Caiazzo dalla top ten delle finaliste a capitale della cultura 2027, assegnata alla città di Pordenone, continua a generare commenti spiacevoli sui social.
Tutti si sentono in diritto di dire, anzi scrivere, la loro, esternando mal di pancia mai sopiti ma evitando di fare quell’auticritica costruttiva che va oltre le simpatie o antipatie verso amministrazioni comunali e associazionismo, volontariato, eroismo che ancora tiene acceso il lumicino della cultura, malgrado tutto e tutti, proteggendo il territorio da quel vento malevolo, da quell’uragano che gli effetti dell’egocentrismo ideologico e antropologico ormai da troppo tempo alimentano mettendo all’angolo il bene comune, la socializzazione, responsabilità di ciascuno di noi.
E così, invece di cogliere quelle poche possibilità date ai centri minori agonizzanti da un Europa che ormai si identifica sempre più (in negativo) nella parabola delle briciole ai cagnolini raccontata nel Vangelo di Matteo, ci si scaglia gli uni contro gli altri come giudici – anche se spesso si è imputati – per trovare i colpevoli, il colpevole.
Fortunatamente la favola non sempre finisce così. E dico questo senza voler difendere o combattere i poteri locali ma, da attento osservatore quale mi reputo, volendo evidenziare che quando la società civile, il popolo dico io, prende coscienza degli obblighi che ciascuno ha verso il bene comune anche “dal letame nascono i fiori” come scriveva De André e figuriamoci quindi cosa può nascere dal nostro territorio che letame non è.
Porto alcuni esempi di piccoli comuni (e smettiamola di chiamarli impropriamente borghi anche a livello legislativo se non ci riferiamo a un luogo fisico ma a entità territoriali amministrative) quali ad esempio Amorosi, che sarà capitale del gusto ospitando il prestigioso premio “5 stelle d’oro della cucina”, nei giorni 24 e 25 marzo 2025; Puglianello, la cui squadra di calcio militando nel campionato di Promozione, è in finale della Coppa Campana di categoria (nella dirigenza del club c’è tanto di Ruviano a partire dal presidente Panaro e dal direttore generale Carbone) e Ruviano che dopo aver ospitato l’anno scorso la manifestazione Miss Eco Mondo Intercontinental quest’anno ospita il Ruviano International Film Festival, una rassegna cinematografica che vede in gara nelle varie sezioni circa 90 film (la fase finale si terrà dal 23 al 25 maggio) con collegati workshop di regia cinematografica, recitazione cinematografica e fotografia cinematografica. Mi soffermo su quest’ultima manifestazione.
Ad organizzarla, come ormai noto, è la BOZ Produzioni Artistiche che ha scelto Ruviano tra le varie candidate perché il board della ONLUS, si è innamorato del territorio e della sua gente. Ma in questo hanno contribuito, sì, le bucoliche bellezze e la cura del territorio, ma anche e soprattutto la disponibilità dimostrata, in particolar modo, dalla Proloco Raiano nel corso delle visite guidate che si sono rivelate degli ottimi test.
E qui mi piace dare qualche informazione sulla BOZ (sintetizzate nel video) e sul suo Presidente, Antonio Bonagura, anche per zittire quell’unico buzzurro egocentrico che ancora starà penzando “si ‘u ffa iss’ ‘uu ppozz’ fa’ pur’io“.
Nell’organizzare eventi di questo genere ci vuole esperienza, professionalità, competenza. Antonio Bonagura (nella foto) è attore (con apparizioni in serie televisive di successo come Mare Fuori, L’amica Geniale ed altre omesse per brevità) di cinema e teatro, ed è un ricercato autore di premiati romanzi, alcuni diventi anche scenografie.
Ha studiato recitazione in tanti anni di workshop professionali e sabato, 15 marzo, a Capua sarà presentato in prima assoluta il suo film “La porta rotta” presso il cinema Ricciardi con inizio alle ore 18,30. Di questo film Bonagura è Sceneggiatore, Regista e Attore principale mentre la produzione è curata proprio dalla BOZ Produzioni Artistiche. Ho portato questo esempio, questi esempi, perché se veramente si vuole incidere nella promozione di un territorio bisogna cooperare sia tra le “agenzie” (così oggi vengono definiti i vari operatori: amministrazioni, scuole, terzo settore, aziende) che con partner dotati di una expertise vera e non millantata.
Quando si prende coscienza dei ruoli, si rispettano e tutti remano nella stessa direzione “nascono i fiori” perché come diceva qualcuno la nostra “è la terra del talento; vi nasce spontaneo come vi nascono i fiori” ed io aggiungo che senza talento si fanno solo pernacchie.
Per accedere a video informativo di BOZ Production cliccare su una delle foto oppure sul seguente link:
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