Brucellosi bufalina: commissario nazionale nominato dal Governo, esulta Boggia: ‘clamoroso fallimento di De Luca’
Entusiasta il coordinatore matesino di Fratelli d’Italia Andrea Boggia:




'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
Entusiasta il coordinatore matesino di Fratelli d’Italia Andrea Boggia:
Prosegue la ricca programmazione di eventi: Sabato 30 dicembre serata spumeggiante con Lele Blade; il 5 gennaio Luca Sepe Show.
Un Natale di luci, colori, suoni e melodie. Vitulazio rinasce e si illumina è il nome del ricco calendario di eventi natalizi che ha preso il via il 21 dicembre e terminerà con l’Epifania.
Una serie di iniziative destinate a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini, dislocate su tutto il territorio comunale di Vitulazio volte a rallegrare il periodo più bello dell’anno.
“L’intento dell’Amministrazione è stato quello di rendere il Natale gioioso, vivo; in più ai cittadini è stato offerto un ampio e variegato insieme di proposte per promuovere la tradizione della festa più sentita dell’anno.
Le manifestazioni natalizie realizzate perseguono anche l’intento di promuovere il nostro territorio”. Così il sindaco Antonio Scialdone.
Al programma di eventi natalizi hanno lavorato alacremente il vice sindaco Melania Russo e l’assessore agli eventi Giusy Magliocca.
Sabato 30 dicembre attesi Dj Set di Gianluca Manzieri, Luca Sepe Show, Tik Toker Rafael o Pazz e il “Gran Concerto di Lele Blade”. L’appuntamento è nella piazza Vitulatini nel Mondo alle 20.30.
Attesa anche la serata del 5 gennaio con lo “Spettacolo dei Ditelo Voi”. Previste anche altre iniziative in calendario, oltre a quelle citate, nei giorni 27, 28, 29, 31 dicembre e 1 e 6 gennaio. Un Natale di grandi emozioni a Vitulazio.
(Salvatore Buonocore – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Rimandato il Question Time della Muscarà sullo Stadio Collana; il consigliere: “La Giunta è senza risposte ma non lo ammette e il lanciafiamme di De Luca ha fatto solo fumo.
Dopo le foto delle auto sulla pista di atletica, a sfregio e senza rispetto per il bene comune e dopo la presentazione della mia interrogazione per il prossimo Question Time di mercoledì 10 dicembre la Giunta non avendo alcuna risposta rispetto alle gravi debolezze dimostrate per lo Stadio Collana, ormai siamo nel mese di dicembre, ha deciso di rinviare la risposta a data da destinarsi – dichiara il consigliere Maria Muscarà del gruppo misto – notizia gravissima!
Non hanno risposte – continua – per l’elenco dei beni che avrebbero acquistato, delle fatture d’acquisto, per la valutazione di beni usati. Mi chiedo ma ora che dovrebbero partire i tanto “narrati” lavori, perchè comprare beni usati che dovranno essere riposti altrove e principalmente perchè sottostare al ricatto dell’acquisto “forzato” per avere le chiavi quando avrebbero potuto averle già a luglio? Chi è sotto scacco della Giano srl nel palazzo regionale?
Ancora più indecente, così come l’anno scorso le fotografie del motorino parcheggiato sulla pista di atletica, adesso quelle delle auto. Chi è il responsabile dello stadio Collana ora? È ancora l’occupante o è chi non ne prende possesso così come i tribunali hanno deciso da mesi? Il lanciafiamme del governatore – conclude Muscarà- ha cacciato solo fumo” .
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
La brucellosi significa pericolo di aborto per le donne incinte, è chiaro o no? De Luca venga al Forum, imparerà qualcosa.
Al via le due settimane di forum per un Piano Partecipato: esperti, scienziati, politici, allevatori e cittadini al lavoro per sconfiggere la disinformazione e offrire a chi gestirà il Nuovo Piano il supporto degli allevatori e della comunità.
“La brucellosi significa pericolo di aborto per le donne incinte, è chiaro o no?” ha dichiarato appena due giorni fa il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ripetendo una delle sciocchezze pretestuose che la sua Task Force ha raccontato in questi anni pur di giustificare un Piano indifendibile. La stessa Task Force che non ha mai sentito in dovere di suggerire alla Regione Campania di mettere in campo una indagine epidemiologica che verificasse la reale dinamica e portata della BRC sulla salute umana nel territorio ma che, in compenso, ha ingigantito problemi, distorto la realtà, piegato la scienza riducendola allo zerbino strumentale per giustificare la copertura di interessi speculativi e, soprattutto, per continuare a mettere le mani su una enorme mole di risorse pubbliche (soldi e prebende) senza risolvere i problemi ma anzi aggravandoli.
“Venga al Forum, presidente De Luca” dice Gianni Fabbris “imparerà qualcosa e soprattutto capirà quante bugie antiscientifiche le sono state servite in questi anni e potrà valutare (ma lei da uomo di cultura quale è lo sa bene) che la scienza, avendo di per se una natura probabilistica, è sempre esposta al rischio di poter servire diversi padroni e interessi. Se verrà al Forum che terremo nel Comune di Casal di Principe potrà ascoltare la voce, le esperienze, le relazioni, le lezioni di chi ha scelto di non rispondere necessariamente al potere della speculazione e degli interessi privati e vi troverà una comunità impegnata a capire come risolvere i problemi trasformando una difficoltà in occasione di riscatto e rilancio“.
E’ con questo auspicio che prende il via il percorso che porta il Movimento Salviamo le Bufale a mettere in campo entro il 17 giugno prossimo il Forum per un Piano Partecipato di soluzione delle zoonosi e di rilancio e valorizzazione dell’allevamento Bufalino e del suo ciclo economico e sociale. Primo obiettivo cambiare pagina ponendo le basi per risolvere problemi tenuti aperti per interesse e non solo per incapacità, secondo la logica per cui “finchè c’è brucella c’è business”.
E’ iniziata oggi la diffusione del documento/invito a partecipare al Forum per il Piano Partecipato, in cui vengono fissati obiettivi e indicato un percorso per un primo risultato atteso; quello di offrire a chi gestirà il Nuovo Piano l’ambiente collaborativo e il supporto per rimediare al primo dei fallimenti di questi ultimi dieci anni di Piani imposti “manu militari”: la mancanza di condivisione e di coinvolgimento di tutti i portatori di interesse.
Saranno quindici giorni di webinar, worshops online, incontri di lavoro su diversi temi (il documento ne individua 17 ma altri potranno emergere dal lavoro, che coinvolgeranno esperti di massimo livello nazionale e internazionale, medici, veterinari ma, anche, allevatori, sindacalisti, rappresentanti di esperienze sociali, esperti economici e di sviluppo tecnologico e scientifico.
Due le fasi del lavoro: una prima fino al giorno 15 di giugno con i seminari/focus di approfondimento che raccoglierà le proposte ed una seconda parte fra il 16 e il 17 mattina in cui le diverse proposte verranno sintetizzate in un documento di sintesi e di lavoro su cui sviluppare le attività nel prossimo periodo.
Un documento di lavoro che si pone due primi obiettivi concreti: quello di definire i principi e le azioni su cui costruire un rapporto utile di collaborazione fra le istituzioni e il territorio per implementare un Piano di gestione delle zoonosi medico/sanitario efficace e condiviso e (insieme) definire le linee strategiche su cui mettere in campo parallelamente una azione di rilancio della comunità, della economia e del tessuto ambientale e sociale delle Terre delle Bufale.
Se a base del Piano Medico Sanitario è assunto come Piano di partenza il documento votato all’unanimità dal Senato e fatto proprio dal Governo che indica gli strumenti su cui cambuare radicalmente il Piano fallimentare della Regione Campania.
Vedi l’allegato col programma e l’invito e approfondisci https://altragricoltura.net/forum-piano-partecipato/la-brucellosi-significa-pericolo-di-aborto-per-le-donne-incinte-de-luca-venga-al-forum-imparera-qualcosa/
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, in merito alle dichiarazioni del Presidente De Luca sulla possibilità che il Governo Nazionale proceda al Commissariamento del Piano antizoonosi della Regione Campania, osserva: “Siamo stupiti del carattere irrispettoso delle istituzioni che trasuda dalle dichiarazioni del Presidente De Luca. Irrispettoso del ruolo e della funzione del Governo Nazionale e del Parlamento e persino intimidatorio e provocatorio nei loro confronti”. Nel merito, Fabbris, sottolinea: “Il Governo, contrariamente a quello che dichiara il Presedente De Luca, ha la piena potestà di assumere iniziative avocando a se la risoluzione di problemi di rilievo nazionale come è la tutela della filiera bufalina (tutelata dalla legge nazionale 192 del 2002 che la considera Patrimonio dell’Allevamento Zootecnico Nazionale) e come è nel caso di un problema sanitario irrisolto da dieci anni che riguarda tutti i cittadini (italiani e non) che consumano i prodotti derivati dall’allevamento degli animali in Campania e che investe un settore strategico per l’intero Made in Italy del Paese. Fra i diversi strumenti che ha a disposizione è il ricorso alla legge 24 febbraio 1992 n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile) come da ultimo modificata dal D.L. n. 59/2012 (Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile), che all’articolo 5 reca norme concernenti lo stato di emergenza e il potere di ordinanza ad esso connesso. Se il Presidente De Luca avesse partecipato all’incontro tenuto al Ministero della Salute alla presenza del Governo, di parlamentari dell’intero arco costituzionale (compresi dei partiti che sostengono la maggioranza in Regione Campania), dei Ministeri e degli Istituti zooprofilattici di riferimento avrebbe potuto avanzare le sue legittime osservazioni in un luogo istituzionale senza buttarla in caciara come sembra voler fare oggi sfidando tutto il mondo. Non solo il Governo, se deciderà di farlo e come è accaduto negli anni in diverse altre occasioni, ha tutti i poteri per attuare le misure che riterrà più adeguate ma, oggi, ne ha anche la piena legittimazione sia di fronte alla certificazione del fallimento dei Piani attuati in Regione Campania che emerge dai numeri impietosi, sia per effetto del mandato ampio che il Senato gli ha dato di intervenire votando all’unanimità l’ODG votato in sede di approvazione del Decreto Mille Proroghe”. “Quanto ai numeri riportati da De Luca sul suo sbandierato consenso da parte del 99% degli allevatori alle sue iniziative” dichiara sempre Fabbris “siamo di fronte ad un teatrino irrispettoso dell’intelligenza dei cittadini e delle regole minime della matematica. Sono mesi che il Presidente De Luca, invece di accettare il confronto, continua a recitare un copione ormai stantìo che tutti hanno compreso ma di fronte alla matematica anche la politica più spregiudicata e strumentale dovrebbe fermarsi. Lo ripetiamo ancora una volta: le 4 associazioni sindacali che siedono nel tavolo verde (usato dalla Regione come tappeto sotto cui nascondere la spazzatura) sono una minoranza fra le aziende allevatrici e sono una piccola parte di tutto il mondo della filiera dell’allevamento e della sua trasformazione. Le 4 Associazioni sindacali (che hanno il pieno diritto di rappresentare i propri iscritti e di dare ragione al Presidente) rappresentano al massimo il 40 – 45% degli allevatori. Questo il Presidente De Luca lo può desumere facilmente dal numero di pratiche presentate e dal numero di fascicoli aziendali attivi che sono riconducibili a quelle 4 organizzazioni. In particolare (lo sottolineiamo nuovamente), in provincia di Caserta vi sono attivi 570 fascicoli aziendali di aziende bufaline e, di questi, le 4 Organizzazioni (tutte insieme) ne gestiscono 250 (quindi sono una minoranza). I numeri sono desunti dal Sistema delle Banche Dati Nazionali e non sono manipolabili a uso e consumo di questo o quel comizio. Quanto poi alla capacità di queste 4 organizzazioni (che non sono il 99% ma il 40-45%) di rappresentare il volere dei propri associati invitiamo il Presidente De Luca a farsi spiegare come mai molti dei loro iscritti partecipano alle iniziative di mobilitazione ma, soprattutto, come sia possibile che in questo momento siano depositati presso il TAR ricorsi contro il Piano sottoscritti da circa 300 imprese allevatrici. Se la matematica non è un’opinione 300 imprese che hanno fatto ricorso su 570 attive sono la maggioranza. Lo sa il Presidente De Luca che fra i firmatari del ricorso al TAR vi è pure la Confagricoltura che siede al Tavolo Verde? Di quale 99% parla il Presidente De Luca?” Infine, Fabbris, nel commentare il passaggio del Presidente De Luca che considera gli allevatori che rifiutano il Piano irresponsabile e fallimentare voluto dai suoi tecnici come “una minoranza di agitati”, rassicura: “Non so di chi parla il Presidente De Luca, certamente non di noi che non siamo minoranza (anzi abbiamo ampiamente dimostrato di essere la maggioranza degli allevatori del territorio e di interpretare una gran parte della comunità di Terra di Lavoro) ma, soprattutto, non siamo agitati. Siamo tanto sereni che stiamo lavorando al progetto futuro mettendo in campo il Forum per il Piano Partecipato per risolvere le zoonosi e rilanciare l’allevamento bufalino e la sua filiera. Sarà su quel Piano che, coinvolgendo il territorio, offriremo al Commissario il pieno coinvolgimento di tutti gli attori sociali chiamati a rimediare al primo dei fallimenti della Regione Campania: la mancanza di condivisione. Già a partire da domani (31 maggio) verrà diffuso il programma dell’iniziativa che guarda al futuro e cui chiamiamo il Presidente De Luca a partecipare recuperando pienamente il ruolo collaborativo che il territorio merita. Se qualcuno vuole trovare gli agitati, i minoritari e gli isolati oggi non dovrebbe cercarli fra gli allevatori ma nelle stanze di una politica regionale che si ostina a non voler aprire al cambiamento”.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
In attesa dell’incontro al ministero, gli allevatori riprendono i presidi; tre i nuovi striscioni, rivolti a De Luca, alla Task Force ed al Governo, ma una sola parola d’ordine: commissariamento!
Ripartono i presidi degli allevatori alla Stazione di Villa Literno e a ridosso del Casello autostradale di Capua.
Una sola parola d’ordine negli striscioni: commissariamento!
In attesa della riunione del 18 gli allevatori si convocano in assemblea nel Presidio alla Rotonda dell’Agnena per giovedi alle 12 per valutare gli esiti dell’incontro al Ministero della Salute e decidere come proseguire le iniziative.
Il Presidio alla Stazione di Villa Literno è stato già ricostituito e quello presso il Casello autostradale di Capua verrà installato nuovamente fra la notte e la mattina del 18 maggio.
La ripresa dei presidi è un segnale della volontà degli allevatori casertani di avere quelle risposte che attendono da anni e che, in particolare, negli ultimi due anni il Presidente De Luca si è ostinato a negare.
Gli allevatori in mobilitazione al loro quindicesimo giorno di presidio nelle strade casertane, sotto la pioggia scrosciante di questi giorni, in vista della riunione convocata dal sottosegretario Gemmato hanno le idee chiare su cosa bisogna fare e su cosa si aspettano dal Governo Nazionale e dalla Parlamento e lo hanno scritto in tre striscioni che espongono nei presidi: COMMISSARIAMENTO.
Le parole d’ordine nei tre striscioni affissi sottolineano anche le tre circostanze che oggi lo rendono necessario, possibile e obbligato:
1) la mancanza assoluta di dialogo e di confronto trasparente fra la regione e gli allevatori che la criticano, che vanifica la prima delle condizioni indispensabili alla riuscita del Piano
(DE LUCA HA PAURA DEL CONFRONTO – COMMISSARIAMENTO)
2) Le quasi quattrocento aziende chiuse, i 5.000 posti di lavoro persi, le decine di migliaia di animali innocenti inutilmente massacrati con la BRC e la TBC che non si risolvono ma si cronicizzano
(brucella e tbc non si risolvono, le aziende chiudono, DOPO DIECI ANNI DI FALLIMENTI – COMMISSARIAMENTO)
3) il fatto che, oggi, oltre le dichiarazioni dei presidenti regionali di Organizzazioni che hanno sempre condiviso le scelte fallimentari, gli allevatori del territorio, uniti e organizzati) stanno indicando cosa fare a gran voce e con responsabilità e proponendosi alla politica come garanti veri di un piano che (finalmente) risolva i problemi delle zoonosi rilanciando e tutelando le aziende
(SONO GLI ALLEVATORI I GARANTI DEL PIANO – COMMISSARIAMENTO)
Anche mercoledì 17 maggio, in attesa che le loro delegazioni giovedì 18 maggio si incontreranno con le istituzioni al Ministero, gli allevatori si preparano a passare la notte in presidio.
Sarà nell’assemblea convocata per venerdì 19 che valuteranno se dalla politica saranno arrivati i segnali che servono per poter tornare in pace a lavorare nelle stalle come dovrebbe essere ma non è, per colpa e responsabilità di chi si ostina a fingere di non vedere i problemi e a non ascoltare.
Per approfondimenti: https://altragricoltura.net/articoli/gli-allevatori-rilanciano-i-presidi-in-vista-della-riunione-del-18-a-roma/
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)