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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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inaugurata

Arpaise (BN). Inaugurata la casetta del libro a Terranova nell’ambito del progetto ‘Biblioteco’

Nell’ambito del progetto Biblioteco, rassegna Passi in Versi a cura dell’Amminitrazione Comunale di Arpaise, nella serata di Domenica 11 Agosto, dopo il racconto teatralizzato per bambini, di e con Mattia Parrella, dal titolo “I racconti del Mago Piff”, è stata inaugurata una casetta del libro a Terranova, frazione di Arpaise, nella Piazza dei Santi Cosma e Damiano, dinanzi l’omonimo santuario, posta sotto il rigoglioso verde del tiglio.

All’evento hanno partecipato il Sindaco di Arpaise Vincenzo Forni Rossi con l’Amministrazione Comunale, il Parroco di Arpaise e Terranova Don Albert Mwise, ed una numerosa presenza della cittadinanza e dei piccoli della comunità.

Nel corso dell’inaugurazione il Sindaco e l’amministrazione hanno illustrato ai presenti le modalità per lo scambio dei libri e la volontà dell’amministrazione per tramandare la cultura e la lettura dei libri.

“Tect e damm”….  cioè lascia un libro, prendi un libro.

La “Little Free Library”, ormai accolta nelle piccole e grandi realtà, è un progetto di scambio di libri all’interno della nostra comunità, un punto di incontro e di confronto che si inserisce nella rassegna “BibliotECO”. Lascia un libro, perché la sua storia possa incontrare la vita di chi lo raccoglierà; prendi un libro, per inciampare in nuovi ricordi. Così, leggendo avventure diverse, tradizioni lontane, antiche favole… iniziamo a ritrovarci e raccontarci. “

La comunità di Terranova, oggi, e la comunità di Arpaise poi, dove a breve sarà installata questa casetta in un luogo del viale che conduce al monumento ai Caduti, si arricchisce di cultura e del sapere, perché con il libro ci si apre al confronto e si allargano gli orizzonti della mente.

Tutti i presenti al termine dello spettacolo teatrale, si sono congratulati con l’amministrazione per quest’importante iniziativa e per questi eventi che si stanno succedendo in questa estate.

(Giovanni Russo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Cesa, inaugurata la biblioteca intitolata a Francesco De Michele

Ieri a Cesa è stata inaugurata è stata inaugurata la Biblioteca di Cesa. La Giunta comunale, guidata del sindaco Enzo Guida, ha deciso di intitolare la biblioteca comunale alla figura dello storico e poeta locale Francesco De Michele. La decisione è stata assunta in previsione del trasferimento della struttura presso la sala polivalente.

Contestualmente alla Cerimonia di inaugurazione è stata prevista anche la premiazione del concorso di poesia dedicato sempre alla figura di Francesco De Michele. La giuria del concorso, costituita dalla dott.sse Adriana Dell’Amico e Angela Oliva, è stata  presieduta quest’anno dal magistrato Nicola Graziano, che ha sottolineato come lo sviluppo culturale di un territorio rappresenta il volano per lo sviluppo complessivo della comunità e si è complimentato con l’amministrazione comunale per aver messo in campo iniziative quali la digitalizzazione dall’archivio comunale che custodisce documenti risalenti all’ ‘800 e il progetto “prendi e lascia un libro”. Le cassette per lo scambio dei libri, ha continuato il magistrato, rappresentano dei presidi di civiltà. Il sindaco durante il suo intervento ha ricordato, inoltre, che tutte le poesie del concorso di quest’anno e di quello precedente sono state raccolte in un testo la cui copertina è stata elaborata da un’artista locale Nunzia Re. A moderare l’evento l’assessore Gina Migliaccio, che ha elencato i vincitori delle tre categorie previste dal Concorso e ha chiesto ad alcuni partecipanti e poeti di leggere delle poesie. L’assessore ha anche ricordato l’importante e laborioso  lavoro di catalogazione dei libri da parte dei ragazzi del servizio civile.

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Dopo la premiazione il pubblico e i relatori si sono recati nella piazzola esterna per scoprire l’insegna commemorativa

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Alla cerimonia erano ovviamente presenti i parenti di Francesco De Michele, il dottor Carlo De Giglio e l’avvocato Valeria Criscuolo, con i quali, tra racconti e aneddoti, abbiamo visitato la dimora e lo studio del professor De Michele.

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Biografia di Francesco De Michele

De Michele nacque a Cesa il 7 gennaio 1911 da Alfonso De Michele e Maria Cristina D’Ettore.
Il padre, medico e filantropo, lo educò all’amore per la storia e, nella ricca biblioteca paterna, il giovane mosse i primi passi di storico. Conseguì la maturità classica e quella magistrale e riuscì ad ottenere un incarico di supplenza solo dopo la caduta del fascismo come danneggiato politico, essendo un acceso antifascista. Nel 1972 conseguì, per amore e continuità di studio, la laurea in Filosofia presso l’Università di Napoli “Federico II”. I suoi talenti, però, erano già stati riconosciuti venti anni prima dalla Université Latine di Parigi che gli aveva conferito la laurea in Lettere honoris causa. Diede un contributo eccellente agli studi di Storia Patria, facendosi convinto assertore dell’insegnamento di Bartolomeo Capasso e Benedetto Croce che, nel 1876 insieme a Giuseppe De Blasis, Camillo Minieri Riccio e altri, fondavano la Società Napoletana di Storia Patria.
Nel 1939 Francesco De Michele pubblicò “Abbozzo storico su Cesa” che, per la quantità del materiale documentario raccolto e la precisione delle note, è da considerarsi un fiore all’occhiello della letteratura storica locale di primo ‘900. Tra le monografie ricordiamo: “Cesa e Gricignano”, “Cesa dei nostri nonni”, “Cesa, Storia, tradizioni, immagini”. Le biografie riguardano invece: Francesco Bagno, Domenico Di Fiore, Antonio Malvasio, Giustino Marini, Alfonso De Michele, Francesco Verde, Mallonia d’Atella, Pietro Marso, Domenico De Tilla e altri. In particolare approfondì le figure di Bagno, Di Fiore e Malvasio, esponenti della Rivoluzione Napoletana del 1799. La storia del Regno di Napoli e le vicende della Repubblica Napoletana costituirono per lui materia di studio fino alla fine della sua esistenza.
Il romanzo autobiografico “Severo Melton nel 1943” è considerato il suo capolavoro in cui è narrata una vicenda amorosa incorniciata da una sequenza di riferimenti storici. In quest’opera l’autore preferì firmarsi Francesco Gori Bruno; il padre aveva scelto per lui tale nome per onorare la memoria dello spagnolo Francisco Ferrer, Pietro Gori e Giordano Bruno. Tra il 1949 e il 1959 scrisse due opuscoletti: uno di carattere filosofico, “Dialogo sull’immortalità della fama”, l’altro di argomento politico, “La fede socialista di Edmondo De Amicis”, mentre nel 1990, con “Massime e Sentenze”, lo scrittore invitava i lettori alla riflessione per raggiungere arrivare ad un miglioramento etico. L’ultima soddisfazione letteraria arrivò poco prima della sua morte, dall’amicizia disinteressata dell’artista Re Felice, il quale concorse alla pubblicazione dei “Bozzetti di vita militare” dello scrittore, che attendevano la stampa insieme ad altri lavori inediti, curandone la copertina e le illustrazioni interne.
Morì a Cesa il 13 dicembre 1997”

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INAUGURATA LA STRADA REGIA DELLE CALABRIE

Con un tour che ha incluso visite al Museo Ferroviario di Pietrarsa e alla Reggia di Portici è stato inaugurato il nuovo itinerario turistico per il Giubileo che collega Napoli a Reggio Calabria unendo passato e presente lungo un percorso ricco di storia e cultura.

KappaelleNet

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Caiazzo. ‘Paletta d’Oro’: inaugurata nuova attività di bar-gelataria: al titolare Paul Tascillo gli auguri del sindaco

Importante riconoscimento per il sempre geniale Paul Tascillo che, dopo l’inaugurazione del nuovo, ennesimo locale nel centro storico di Caiazzo, tramite Facebook, ha incassato gli auguri del sindaco

Stefano Giaquinto

🔵🔴 “Nel #centro #storico inaugurata una nuova attività“: Il #buco #sweet #gelateria.
Desidero rivolgere, a nome mio e di tutta l’Amministrazione, un grande in bocca al lupo a #Paul #Tascillo che ieri ha inaugurato una nuova attività, “Il buco sweet”, (Via A.A.Caiatino) #gelateria che va ad arricchire l’offerta del centro storico con un marchio di eccellenza: #paletta #d’oro.
Carissimo Paolo, meriti tantissima fortuna per la tua tenacia, il tuo spirito imprenditoriale, la tua capacità di migliorarti e il tuo senso di appartenenza.
Il nostro grazie a chi ci mette coraggio, a chi con i fatti si mette in gioco, a chi concretizza la propria passione con il lavoro“.
In bocca al lupo.
Caiazzo li 27 giugno 2024 – Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale.
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Inaugurata la nuova edizione del Salone dell’edilizia digitale a Caserta: costruire il cambiamento, focus con ordini professionali – Casertasette

Inaugurata la nuova edizione del Salone dell’edilizia digitale a Caserta: costruire il cambiamento, focus con ordini professionali

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Inaugurata a Fiesole la sede del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo. Mons. Baturi (Cei): “La frontiera di pace passa attraverso i giovani”

Il progetto del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, istituito nel luglio 2023, trova oggi una sede nel Seminario Vescovile di Fiesole. All’inaugurazione è presente anche una delegazione dei 34 membri del Consiglio che rappresentano a loro volta 19 Paesi diversi e le loro confessioni. I saluti iniziali spettano al vescovo di Fiesole, mons. Stefano Manetti, che accoglie questi giovani in città. Per mons. Manetti manifestano la volontà di rendere possibili le relazioni tra le comunità nel bacino sulla base della fraternità, raccogliendo il testimone di La Pira. Lo scopo è quello di creare un Mediterraneo che sia spazio di dialogo e pace, dove i popoli possano ricevere “la luce della conoscenza, la grazia della bellezza e il calore della fraternità”. Per il vescovo, continuare il sogno di La Pira significa che i giovani si fanno portatori di luce avviando processi con risultati sorprendenti. A conclusione dei saluti, le parole usate sono quelle di Papa Francesco, “è importante sognare insieme, da soli si rischiano miraggi”.

Anche mons. Fabio Celli, rettore del Seminario, cita La Pira: “I giovani sono come le rondini, vanno verso la primavera”. E si augura che la nuova sede possa essere portatrice di dialogo tra il Consiglio e i giovani che vivono Fiesole, inclusi quelli del Seminario. La parola passa poi alla presidente della rete Mare Nostrum, Patrizia Giunti, che spiega come la rete sia la sintesi delle tre realtà alle quali è stato affidato il compito di supportare il Consiglio dei Giovani in tutte le sue attività: Fondazione Giovanni Paolo II, Centro internazionale studenti “Giorgio La Pira” e Opera della gioventù “Giorgio La Pira”. Giunti si sofferma sulla scelta del nome, Mare Nostrum: il rimando alla storia antica di Roma e al suo diritto, ma anche a una dimensione nella quale Oriente e Occidente respirano insieme. La presidente, infine, ribadisce il “bisogno unanime di credere nell’ineluttabilità di un percorso di pace, che sappiamo essere l’unica alternativa alla guerra distruttrice”. E poiché “dobbiamo credere alla luce quando c’è il buio”, è questo che i giovani devono fare: forzare l’alba a nascere, creare la pace. Aleks Birsa Jogan, del Direttivo del Consiglio Giovani del Mediterraneo esprime la consapevolezza dei membri del Consiglio di non poter salvare il mondo né da soli né nell’immediato. Da questo però deriva la forza di portare la forte fede che hanno in comune in tutti gli ambienti che frequentano, siano essi sociali, scolastici, istituzionali o lavorativi, per cominciare da lì a cambiare le cose.

“La giovinezza è una ricchezza particolare” prosegue mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, in quanto “continuo inizio e ricerca di felicità”. È tuttavia evidente che oggi i giovani vivono immersi in contraddizioni significative, spesso convocati a odiare e a combattere gli uni con gli altri. Alle guerre si aggiunge il fenomeno migratorio, che li costringe ad allontanarsi per cercare una vita migliore. Ma guardando a occidente, non possiamo non vedere i tanti giovani che soffrono di ansia, causa un futuro incerto che provoca impotenza e rassegnazione, spesso sfogata sul corpo. È quindi evidente la mancanza di una compagnia e una risposta autorevoli, che diano forza ed energia costruttiva alla giovinezza, ed è questo il compito della Conferenza episcopale italiana. “Per noi – aggiunge mons. Baturi – la frontiera di pace passa attraverso i giovani, sono loro la frontiera di un mondo nuovo che sta già irradiando luce. Il loro è uno sguardo più libero, hanno più futuro da affrontare che storia da difendere rispetto a noi”. L’intervento conclusivo è del direttore generale per gli Affari politici e di sicurezza. Pasquale Ferrara, per il quale “parlare di frontiere di pace rappresenta già un progresso rispetto al tema del ‘grande arco di crisi’”. Ma serve superare progressivamente il concetto di frontiera, vedere il Mediterraneo come riva comune per non avere un’idea ancorata a un passato non decolonizzato. Lo sguardo europeo, afferma Ferrara, ha sempre guardato alla zona del Mediterraneo con preoccupazione: per l’approvvigionamento energetico, per le frontiere, per la sicurezza interna legata a possibili minacce terroristiche. È necessario uno sguardo inclusivo, che utilizzi la cultura e la storia per combattere l’ignoranza. Ma servono anche organismi di “diplomazia preventiva”, come strumento alternativo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e alla guerra. Serve infine, ricorda Ferrara, una grande “immaginazione politica”, che non è utopia, ma un modo di far fronte ai conflitti e alle drammatiche conseguenze che essi hanno sulla società e sull’ambiente.

Fortemente voluto e sostenuto dalla Cei, il Consiglio mira a curare la dimensione spirituale, a rafforzare l’azione pastorale davanti alle sfide odierne e a costruire relazioni fraterne, come racconta il portale www.giovanimediterraneo.org dove sono disponibili informazioni e notizie.

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Teverola. ‘Wekape-uagliù’: inaugurata l’iniziativa che vuole coinvolgere e dar spazio ai giovani

In un contesto contrassegnato da sfide in continua evoluzione, è evidente il bisogno di novità, di intraprendenza e di una visione audace verso il futuro.

È proprio in questo spirito che nasce “Wekape-uagliù”, un’iniziativa volta a dare voce e spazio ai giovani desiderosi di lasciare il segno nei propri territori. L’attesissimo momento dell’inaugurazione si è tenuto domenica, segnando così ufficialmente l’inizio di questa straordinaria avventura.

Lo scenario scelto è stato Via Roma 408 a Teverola, che ha visto la partecipazione entusiasta di tutti coloro che condividono la determinazione nel voler prendere in mano le redini del proprio destino e di quello dell’intera comunità circostante.

“Wekape-uagliù” rappresenta un richiamo all’azione, un invito a risvegliare le coscienze e a collaborare attivamente per costruire un futuro migliore. Durante l’evento inaugurale, i giovani hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie i

dee, proponendo soluzioni innovative e contribuendo così alla creazione di una società più inclusiva e dinamica. La trasmissione “Propaganda Live” su La7 ha posto l’attenzione su questo progetto innovativo, intervistando alcuni dei ragazzi coinvolti e mettendo in luce il valore e l’importanza dell’iniziativa “Wekape-uagliù” nell’ambito dell’associazionismo giovanile.

“Wekape-uagliù” è un invito aperto a tutti coloro che credono nel potere della partecipazione e della solidarietà, offrendo un’opportunità per mettersi in gioco e per avviare insieme un nuovo capitolo di impegno civico e sociale.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S.Leucio del Sannio-Apollosa-Arpaise-Ceppaloni (BN). Protezione Civile: inaugurata sede intercomunale

Primo centro “interterritoriale” in Provincia di Benevento.
La sede della Protezione Civile intercomunale San Leucio del Sannio-Apollosa-Arpaise-Ceppaloni è diventata realtà. E’ da evidenziare che si tratta del primo centro logistico di coordinamento interterritoriale della Protezione Civile attivato in Provincia di Benevento.
Tale sede operativa è situata alla località Vardaro del comune sanleuciano, nei locali dell’ex edificio scolastico.
L’amministrazione comunale di San Leucio del Sannio, guidata dal sindaco Nascenzio Iannace, ha provveduto al recupero funzionale della struttura.
Fra i molteplici servizi di assoluto rilievo  erogabili, sono da menzionare: la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione; il preciso monitoraggio e le correlate segnalazioni alle autorità competenti circa l’evolversi degli eventi calamitosi e delle necessità; il contestuale coordinamento degli interventi delle squadre operative e dei volontari. Di fondamentale importanza, inoltre, le informazioni in materia alla popolazione, con assoluta attendibilità, ufficialità e tempestività.
Rilevante la partecipazione collettiva all’evento di inaugurazione, con il prologo della Santa Messa officiata dal parroco di San Leucio del Sannio, don Michele Villani, cha ha poi impartito la rituale benedizione alla sede logistica.
Al simposio inaugurale, coordinato dal giornalista Michele “Miky” Di Maina, hanno presenziato autorità istituzionali, religiose e militari.
Dopo gli “onori di casa”, a cura del sindaco di San Leucio del Sannio, Nascenzio Iannace, sono intervenuti: i sindaci di Apollosa, Arpaise e Ceppaloni, rispettivamente Danilo Parente, Enzo Forni Rossi e Claudio Cataudo; il consigliere comunale sanleuciano delegato alla Protezione Civile, Giovanni Varricchio; il capo dell’Ufficio tecnico comunale di San Leucio del Sannio, Stanislao Giardiello; il coordinatore del Piano operativo, Pasquale Fiore, e il presidente della Protezione Civile di Benevento, Aniello Petito. Presenti, inoltre, i consiglieri comunali delegati alla Protezione civile di Apollosa, Vincenzo Maio, di Arpaise, Amato Iuliano, e di Ceppaloni, Saverio Porcaro.
«Siamo molto soddisfatti, fieri ed orgogliosi, per aver reso operativo questo presidio di protezione civile intercomunale, il primo del genere sul territorio provinciale di Benevento – ha dichiarato il sindaco di San Leucio del Sannio, Nascenzio Iannace -. Diventa così pienamente operativa la struttura logistica che ci consentirà di fronteggiare con la massima efficacia ed efficienza eventuali emergenze, ovviamente non auspicabili ma purtroppo sempre possibili».
«É un servizio preziosissimo per le comunità di San Leucio del Sannio e dell’intero comprensorio -ha commentato il consigliere comunale sanleuciano delegato alla Protezione Civile, Giovanni Varricchio -. Questo risultato è merito della lungimiranza dell’Amministrazione guidata dal sindaco Nascenzio Iannace e della sensibilità dei sindaci di Apollosa, Arpaise e Ceppaloni. Colgo e cogliamo l’occasione per rivolgere l’accorato appello alla massima adesione e partecipazione collettiva, con l’auspicio che siano in molti i volontari che costituiranno il gruppo operativo».
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Motori, arriva a Napoli il marchio auto di lusso giapponese Lexus: inaugurata sede concessionaria ad Agnano






 

 

 

Napoli – Lexus, il marchio automobilistico di lusso giapponese rinomato per la sua innovazione, design e prestazioni, ha annunciato l’apertura del suo nuovo concessionario a Napoli, ampliando così la sua presenza nel Sud Italia. L’inaugurazione ufficiale del nuovo concessionario Lexus a Napoli è avvenuta il 21 marzo 2024, con un evento che ha visto la forte partecipazione del top Management Toyota & Lexus, partner commerciali e ospiti speciali. Questa apertura rappresenta un importante traguardo per Lexus, poiché il marchio continua a espandersi e a rafforzare il suo impegno verso i clienti italiani. Il nuovo concessionario LEXUS NAPOLI è ubicato ad Agnano, Via Pisciarelli, ed è pronto ad offrire ai clienti un’esperienza esclusiva e personalizzata.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Inaugurata la Casa Arca degli Esposti, dove a vincere sono lo Stato e la società

Al pensiero di avere in mano le chiavi di un appartamento qualcuno si è commosso, grato per la seconda possibilità ricevuta. Qualcun altro invece non vede l’ora di cominciare a cucinarsi un piatto di pasta o farsi una doccia quando desidera. Per gli ospiti della Casa Arca degli Esposti, inaugurata a Roma nella zona fra Casalotti e Selva Nera, inizia una nuova vita. Dal 26 febbraio, dieci uomini senza fissa dimora o fragili, indicati dalla Sala operativa sociale del Comune, abiteranno nei tre appartamenti della palazzina al civico 20 di via Gabriella Degli Esposti. L’immobile, fra i beni confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata, è stato assegnato con un bando a luglio dello scorso anno dal ministero dell’Interno alla Fondazione Progetto Arca. L’obiettivo dell’iniziativa di housing sociale è accogliere persone che attraversano un momento di fragilità ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la vita e progettare un futuro di rinnovata autonomia sociale e lavorativa.

“Non è facile reintegrare le persone senza fissa dimora nella società, è molto più facile dare solo assistenza”, commenta Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione, in occasione dell’inaugurazione. “Attraverso queste Case – continua – diamo la possibilità di recuperare una condizione di dignità. La media per il reintegro nel tessuto sociale è di diciotto mesi, ma dipende dai casi”. La Fondazione Progetto Arca solo a Milano conta 130 case mentre a Roma ha attivato il social market, un supermercato gratuito situato nella zona di Termini, per aiutare le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. “La povertà è diventata più diffusa e più italiana”, conferma Sinigallia. Uno dei problemi emergenti in questo periodo è rappresentato dai minori stranieri non accompagnati. “Solo Milano ne conta 1500 – precisa – di cui mille sono ospiti nei centri di accoglienza, gli altri vivono in strada”.



Nella Capitale, la Fondazione, oltre a quella appena inaugurata, gestisce una Casa a Grottarossa e una nel quartiere Tuscolano. “Questo però è il primo bene confiscato alla criminalità organizzata”, spiega Michela Ottavi, responsabile della Fondazione Progetto Arca per Roma e Lazio che dice di aver iniziato, insieme agli operatori, a parlare con il vicinato dell’arrivo degli ospiti trovando da subito un riscontro positivo. “Anche per le altre Case – racconta – registriamo una risposta favorevole. Per ora qui abbiamo trovato curiosità e molti dei vicini si sono riconosciuti nelle difficoltà che potranno avere gli ospiti, comprendendo il valore aggiunto di un ente che aiuta”. La ristrutturazione della palazzina è stata fatta insieme al distretto 2080 del Rotary: “come rotariani – afferma Maria Carla Ciccioriccio, governatore del distretto – siamo da sempre impegnati in progetti di contrasto alla povertà, sostegno all’inclusione e sviluppo delle economie locali, ambiti nei quali la Fondazione Rotary ha investito globalmente oltre 29 milioni di dollari”. Anche la riconquista di un bene fino a ieri in mano alla criminalità è una vittoria e una sfida allo stesso tempo: “bisogna essere preparati a eventuali interferenze – avverte Ottavi -. Siamo consapevoli, lo siamo dal primo momento. Ma questo dà ulteriore credibilità allo Stato e alla società. Anche nei mesi precedenti siamo stati presenti nella zona per capire l’accoglienza”.


Chi parla di vittoria per lo Stato che sottrae beni alla criminalità organizzata è Wanda Ferro, sottosegretario al ministero dell’Interno con delega all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). La Casa godrà di un comodato gratuito per trent’anni e di un investimento di oltre due milioni euro. “L’iniziativa – spiega -, il cui avvio è sostenuto anche con un contributo finanziario da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, è il frutto della partecipazione della Fondazione ad un avviso pubblico per l’assegnazione diretta a realtà del terzo settore di immobili confiscati, complessivamente 242 sul territorio nazionale, che abbiamo avviato applicando per la prima volta le norme introdotte nel 2017 nel codice antimafia. La destinazione dei beni confiscati per finalità sociali è un’attività cui il governo Meloni e il ministero dell’Interno stanno dedicando grande impegno nell’ambito della strategia di contrasto alla criminalità organizzata. L’Agenzia nazionale ha, ad oggi, assegnato nel Lazio 1337 immobili, di cui 472 a Roma”.  Per facilitare le procedure di assegnazione e riscatto dei beni confiscati, “stiamo lavorando – conclude il sottosegretario – attraverso un confronto continuo con il ministero della Giustizia per la parte di propria competenza affinché i beni vengano assegnati con più facilità e in tempi più celeri, pensando alle white list del sociale”.

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Maddaloni. Inaugurata una panchina rossa contro la violenza: grandi emozioni in via Napoli

«Questa panchina è il simbolo della coscienza civile della comunità di via Napoli che tutta assieme sta dicendo no alla violenza sulle donne».

Con queste parole la consigliera comunale Italia Tagliafierro ha tagliato il nastro con il quale formalmente sabato sera è stata in augurata la panchina rossa in via Napoli a Maddaloni.

«Non è stata inaugurata solo una panchina – ha proseguito la consigliera Tagliafierro – da sabato sera come comunità ci siamo assunti l’impegno morale di combattere tutti assieme contro la violenza sulle donne e, in generale, contro tutte le forme di violenza».

Un impegno che è stato sostanziato dalla massiccia presenza di residenti che hanno risposto “presente” alla chiamata della consigliera Tagliafierro e del Comitato “Spazio Verde” la Rotonda che hanno promosso l’iniziativa.

Significativa la rosa rossa poggiata sulla panchina e le due mani tese realizzate dagli studenti del liceo “don Gnocchi” di Maddaloni, segno della volontà della comunità di sostenere chi è in difficoltà.

«Voglio ringraziare il comitato e poi tutti i residenti per la vicinanza e il sostegno che mi hanno dato nell’organizzare l’iniziativa – ha proseguito la consigliera Tagliafierro – Fondamentale per la buona riuscita di questa iniziativa è stata la sinergia nata con l’associazione Rise Up e con la sua presidente Lucia Cerullo che porta avanti con determinazione la battaglia contro la violenza di genere.

Grazie agli studenti del don Gnocchi per l’impegno profuso in questo lavoro e grazie alla loro dirigente Annamaria Lettieri che ha permesso che partecipassero a questo momento di festa e di impegno sociale.

Grazie ancora al sindaco De Filippo e all’assessore Ventrone per il sostegno istituzionale che ci hanno dato e al collega Alfonso Formato per la sua presenza e per la vicinanza che ha dimostrato al progetto».

E’ stata proprio l’assessore Ventrone ad aprire i lavori della serata evidenziando come iniziative simboliche come quelle di sabato abbiano una valenza importantissima in quanto la disparità uomo-donna è tutt’altro che superata.

«Dobbiamo impegnarci quotidianamente a contrastare la violenza di genere dando forza a quelle donne che ancora oggi subiscono episodi di sopraffazione – ha sottolineato – purtroppo i numeri dicono che la violenza è presente nelle nostre vite basta pensare agli innumerevoli casi di femminicidio».

Un concetto ribadito anche dalla presidente dell’associazione Rise Up Lucia Cerullo che ha sottolineato come, con la sua associazione, sia in campo proprio per sensibilizzare le coscienze e per aiutare le donne vittima di violenza. «A breve in Provincia aprirà uno sportello – ha specificato – per aiutare tutte le vittime di violenza. Come associazione abbiamo realizzato anche un’app a sostegno delle donne».

L’importanza del lavoro nelle scuole è stata poi ribadita dalla professoressa Alessandra Vigliotti componente del direttivo dell’associazione Rise Up. «Noi vogliamo essere un argine a questa violenza – ha specificato – il lavoro nelle scuole è fondamentale. Ringrazio la dirigente Annamaria Lettieri per aver aderito all’iniziativa: con questa panchina abbiamo lasciato un segno alla comunità maddalonese grazie anche all’impegno di un’eccellenza cittadina come il don Gnocchi».

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Salerno. ‘Annabella Rossi e la fotografia’: ‘inaugurata la mostra che resterà aperta fino al 12 febbraio

Grande partecipazione di pubblico al vernissage della mostra “Annabella Rossi e la fotografia” al Complesso San Michele di Salerno.

Continua fino al prossimo 12 febbraio al Complesso San Michele (orario dalle 16 alle 18) la mostra “Annabella Rossi e la fotografia”, inaugurata con grande presenza di pubblico il 22 gennaio a Salerno. L’esposizione è il primo evento dei numerosi organizzati nell’ambito dei “Colloqui di Salerno 2023-2024 – Annabella Rossi: ‘Vivere la realtà è già scienza’”, a cura di Vincenzo Esposito e del Laboratorio interdipartimentale di Antropologia “Annabella Rossi” – Unisa.

L’esposizione – cinquanta immagini di Annabella Rossi su tarantismo, carnevale, feste e pellegrinaggi – è a cura del professor Esposito, responsabile scientifico del Lab. di Antropologia “A. Rossi”.

Negli spazi della mostra si potranno visionare i film “Le feste dei poveri”, di Michele Gandin; “La taranta”, di Gianfranco Mingozzi; “Vita e morte di Carnevale”, di Vincenzo Esposito; “La nascita di un culto”, di Luigi Di Gianni.

Al vernissage, organizzato come un talk – questo i Colloqui vogliono essere – dopo i saluti istituzionali da parte della Fondazione Carisal, portati dal consigliere d’amministrazione Letizia Magaldi e dal direttore del complesso che ospita l’esposizione, Francesco Paolo Innamorato – gli interventi del professor Vincenzo Esposito, responsabile scientifico del Lab. di Antropologia “A. Rossi” e del professore Paolo Apolito che hanno consentito di ricostruire la personalità e il lavoro di Annabella Rossi, antropologa e fotografa, che aveva seguito Ernesto De Martino nella sua ricerca sul campo sul tarantismo nel Salento. Al vernissage anche intensi momenti di musica popolare, con la cantante Floriana Attanasio e i musicisti Antonio Giordano e Vincenzo Ferraioli.

La manifestazione “Colloqui di Salerno 2023-2024 – Annabella Rossi: ‘Vivere la realtà è già scienza’” gode del patrocinio e del contributo dell’Università degli Studi di Salerno Dispac-Dipartimento di Scienze del patrimonio culturale, Disuff-Dipartimento di Scienze umane filosofiche e della formazione, Disps-Dipartimento di Studi politici e sociali, CBA-Centro Bibliotecario d’Ateneo, del Comune di Salerno, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e del CEiC-Centro etnografico delle Isole campane (Istituto di Studi Storici e Antropologici).

Hanno patrocinato l’iniziativa, che vede la partecipazione di 15 06|Film e dell’Icpi (Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura), anche la Siac (Società italiana di antropologia culturale), e Kurumuni Edizioni.

(Claudia Bonasi – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)