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guardia di finanza

Caserta, Salerno, Napoli. Immigrazione clandestina ed altri reati, gang sgominata: ‘maltolto’ sequestratoi e 36 arresti

Dalle prime ore di lunedì 3 febbraio i Carabinieri per la Tutela del Lavoro, collaborati da militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, stanno eseguendo, con l’ausilio dell’Arma Territoriale, nelle province di Salerno, Napoli e Caserta, un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di 36 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio.

Contestualmente viene data esecuzione, sempre congiuntamente tra i militari dell’Arma e gli appartenenti alle Fiamme Gialle, a un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento dell’attività illecita.

Il provvedimento è collegato ad un utilizzo fraudolento della normativa disciplinata dai Decreti Flussi ed Emersione, a far data dal 2020.

Maggiori elementi di dettaglio dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:30 odierne presso questa Procura della Repubblica.

Per  accedere a un vdeo della brillante operazione, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

(Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno – Il Procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Mega confisca per oltre 60 milioni di euro ai danni di un imprenditore ritenuto contiguo ai ‘clan’

I Carabinieri del R.O.S. e i Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca di quote societarie, compendi aziendali, immobili e disponibilità finanziarie nei confronti di un imprenditore casertano, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione su proposta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini anche di tipo patrimoniale condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e dal Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in direzione di un imprenditore casertano, ritenuto contiguo al clan Belforte e al clan dei Casalesi – Gruppo Zagaria, sul cui conto le indagini hanno permesso di acquisire indizi qualificati in ordine alla sua pericolosità personale e alla formazione illecita del suo patrimonio aziendale, costituito da otto aziende operanti nella provincia di Caserta, attive nel settore immobiliare, edile e della grande distribuzione e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, a cui fa capo una catena di supermercati presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta.

L’esecuzione del provvedimento di confisca, oltre al patrimonio mobiliare ed immobiliare per un valore stimato di circa 60 milioni di euro precedentemente sottoposto a sequestro nel 2023, ha riguardato ulteriori beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili al citato imprenditore per un valore stimato in circa un milione di euro, individuati all’esito di ulteriori indagini economico-patrimoniali.

Si precisa che il provvedimento eseguito è una misura di prevenzione non ancora definitiva avverso la quale i soggetti destinatari potranno far valere i mezzi di impugnazione previsti dalla legge.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Imprenditore ‘vicino’ ai clan: sequestri per un ammontare di circa 60 milioni

I Carabinieri del R.O.S. e i Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale, con sequestro di beni mobili e immobili, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Procura della Repubblica di Napoli.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini, anche di tipo patrimoniale, condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e dalla Compagnia della GdF di Marcianise, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in direzione di un imprenditore casertano, sul cui conto le indagini hanno permesso di acquisire indizi qualificati in ordine alla sua pericolosità personale e alla formazione illecita delle sue attività, considerata la vicinanza al clan Belforte e al clan dei Casalesi – Gruppo Zagaria, titolare di otto aziende operanti nella provincia di Caserta, attive nel settore immobiliare, edile e della grande distribuzione e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, a cui fa capo una catena di supermercati presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta.

Il provvedimento, dispone il sequestro di conti correnti, quote societarie e relativi beni strumentali, per un valore stimato in circa 60 milioni di euro.

Si precisa, infine, che il provvedimento eseguito è una misura non ancora definitiva e avverso cui i soggetti destinatari potranno far valere i mezzi di impugnazione previsti dalla legge.

Per accedere a un video dell’operazione, cliccare sulla foto oppure sul seguente link: https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/02/carabinieri-sequestri-marcianise-2.mp4

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Capua. Guerra ‘all’ultimo colpo’ tra due fratelli imprenditori e costruttori: eccezioni e condanne

Attraverso una serie di controlli mirati, la Guardia di Finanza di Capua scoprì un grosso giro di fatture false per operazioni inesistenti e denunciarono – dopo ancuni “input” anonimi – due imprenditori e un ingegnere di Santa Maria Capua Vetere per i quali il Pubblico Mnistero chiese e ottenne il loro rinvio a giudizio dinanzi al Tribunale sammaritano.

Sono pertanto finiti alla sbarra Pasquale Bonavolontà, difeso dall’avvocato Domenico De Sena), Gaetano Bonavolontà, difeso dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo – quest’ultimo nella foto), e l’ingegnere Biagio D’Amore, difeso dagli avvocati Mauro Iodice e Luigi Trocciola.

Mercoledì 28 settembre, nel corso dell’udienza dibattimentale decisiva, dinanzi alla Prima Sezione Penale del Tribunale sammaritano presieduta dalla dottoressa Patrizia Iorio, non è stata ammessa la costituzione di parte civile presentata dall’avvocato Gianluca Giordano nell’interesse di Antonio Mercorio che denuncio suo fratello Vincenzo, all’epoca socio e amministratore della Ecogem srl., per una serie di reati tra cui truffa, appropriazione indebita ed altro, perpetrati ai danni dei soci e in particolare ai propri danni.

Accolta in pieno la richiesta dei difensori degli imputati che alla scorsa udienza si opposero vibratamente con articolate eccezioni di diritto sulla mancanza di legittimazione a costituirsi parte civile in un reato tributario di quel tipo e la insussistenza del danno patito da Antonio Mercorio.

Essi ritennero che l’unica persona offesa dal reato era l’Agenzia delle Entrate e l’altro fratello, appunto Antonio Mercorio, non era assolutamente abilitato a entrare come parte eventuale nel processo penale.

Anche il fascicolo del dibattimento – come chiesto dalla difesa – era stato epurato in ogni sua parte da tante memorie e documenti che l’avvocato Giordano, nella qualità di costituenda parte civile, aveva fatto entrare o comunque tentato, di fuori udienza.

Come è noto il pubblico ministero titolare delle indagini scisse questo processo in due tronconi: il primo a carico del solo Vincenzo Mercorio, già condannato alla pena di 1 anno e 4 mesi di carcere nonché al risarcimento dei danni. da liquidarsi in sede civile. dalla terza sezione penale presieduta dalla dottoressa Luciana Crisci; il secondo troncone invece non superò la richiesta di archiviazione del pubblico ministero sammaritano.

Il procedimento attuale è conseguito a un accertamento della Guardia di Finanza di Capua, che puntò il suo obiettivo su diverse fatture emesse dall’ingegner D’Amore nei confronti della ditta dei Bonavolontà per delle opere di consulenze che vennero ritenute operazioni inesistenti.

Nella prossima udienza cominceranno a sfilare i tantissimi testi dell’accusa e della difesa.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)