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Caiazzo. Via Frostella: le velate ‘minacce’ di Zinzi potrebbero mettere nei guai il sindaco?

Si espande a macchia d’olio la polemica riguardante la strada caiatina sconosciuta ai più, almeno finché qualcuno non ci ha segnalato le strane coincidenze riguardanti via Frostella, una piccola traversa sterrata della strada provinciale Caiazzo-Cesarano che mena a due o tre abitazioni, alcune di recente costruzione e una preesistente, ora abbandonata, nonché ad un complesso immobiliare tuttora in fase di costruzione, a quant’è dato sapere appartenente a una cooperativa agricola intestata alla mamma ed alla sorella del parlamentare Gianpiero Zinzi, della Lega, quindi moglie e figlia dell’ex parlamentare Domenico Zinzi.

Polemica scaturita dalla costatazione, segnalata alla nostra redazione, che per prima ne ha dato notizia, quasi in tempo reale, cioè mentre negli ultimi giorni dello scorso anno veniva varato una sorta di decreto omnibus, proposto da un parlamentare leghista e destinato a finanziare tra l’altro il ripristino del manto asfaltato della Frostella, che asfaltata non lo è mai stata, tanto che anni addietro l’unico residente soleva chiamarla via “sturtarella” e quindi “sciuliarella” dopo che l’anziana moglie, scivolata sul fondo fangoso, si era fratturata una gamba.

Le strane coincidenze avevano indotto qualcuno a segnalarci il caso, invitandoci ad approfondire, anche perché negli ultimi tempi il sindaco Giaquinto aveva lasciato Forza Italia, partito di cui era referente, per passare proprio alla Lega, divenendone ipso facto vice coordinatore provinciale, proprio su nomina di Zinzi, che avrebbe perorato anche la sua nomina nel direttivo nazionale dell’ANCI (associazione piccoli comuni).

Nulla di anormale, sia chiaro, però in Caiazzo nessuno ne sapeva niente, si vocifera neanche i consiglieri comunali, e pertanto qualcuno avrebbe indotto lo stesso sindaco a riferirlo nel corso dell’ultima assise, quando, peraltro, Giaquinto avrebbe dichiarato che si trattava dell’unica strada cittadina in possesso dei requisiti prescritti per essere ammessa al finanziamento in questione.

In seguito sull’argomento è intervenuta Ida Sorbo, ex vicaria proprio di Giaquinto oltre che primogenita dell’ex sindaco Nicola Sorbo, già altre volte insorto contro certe pratiche edilizie discutibili, come quella che ha consentito la trasformazione dello storico palazzo Acerra in un grosso complesso immobiliare.

La notizia è stata ripresa non solo dalla stampa locale ma anche da quella nazionale e in particolare dal “Fatto Quotidiano”, cui sarebbero conseguite alcune interrogazioni e inchieste tuttora in via di sviluppo, ma anche un certo risentimento del parlamentare leghista che pare abbia accennato anche a querele.

Ciò almeno stando a quanto in seguito riportato da altre testate locali e siti web, tanto da indurre la stessa Ida Sorbo a ribattere a tono, dimostrando di non avere alcun timore riverenziale, anzi tutt’altro:

A titolo personale, questa volta, voglio chiarire una cosa: il deputato Zinzi dichiara che per il momento ‘non commenta insinuazioni e strumentalizzazioni su cui farà le necessarie valutazioni nelle sedi opportune’

Una testata locale poi riassume il concetto riferendo che Zinzi assicura e minaccia querele.

Non so bene cosa intenda l’on. Zinzi quando parla di valutazione nelle opportune sedi ma so che non è certo una velata allusione a querele a poter intimidire il diritto esercitato da ogni cittadino a richiedere trasparenza, verità e risposte adeguate!

È lui a dover dare conto del proprio operato, non il contrario, e non solo ai propri elettori ma ai cittadini tutti dal momento in cui riveste la carica di Deputato della Repubblica italiana.

Grave ‘onere’ della Democrazia rappresentativa è anche questo. Abbia pazienza“!

Intanto si moltiplicano le adesioni al documento originario della stessa Sorbo, non per caso intitolato “Caiazzo non si lega” e cresce ovviamente il fermento sulla vicenda, tanto che qualcuno si domanda se sono stati osservati tutti i prescritti passaggi preliminari e perché, per tagliare la testa al toro, prima che parta davvero qualche indagine giudiziaria, il sindaco renda nota ed esibisca l’intera documentazione, si deve presumere prodotta a sostegno dell’istanza necessaria per poter poi inserire via Frostella tra quelle finanziabili con la cosiddetta “Legge Mancia”, compresa la dichiarazione di unica strada del Comune in possesso dei vari requisiti, anche storici.

Ovvio che a risponderne sarebbero eventuali funzionari ma, giacché il sindaco è geometra, potrebbe non sapere eventuali elementi ostativi?

Il tutto, ovviamente, supportato da conformi atti dell’ufficio tecnico comunale che, si ripete, sarebbe il caso di esibire, anche alla stampa, prima che la via in questione ricordi la storica natura di “sciuliarella” e determini implicitamente qualche scivolone clamoroso proprio nell’imminenza delle elezioni regionali.

(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caserta. Lega, nuovi coordinatori cittadini, Brogna e Giaquinto: ‘radicamento e territorio tornano protagonisti’

I vicecoordinatori provinciali Lega Caserta, Fernando Brogna e Stefano Giaquinto, di concerto con il coordinatore regionale Gianpiero Zinzi, ufficializzano le prime nomine dei nuovi coordinatori cittadini, nell’ottica di un percorso di rinnovamento del partito già avviato in provincia di Caserta.

Si tratta di Mariano Orabona (Aversa), Giulio Salzillo (Marcianise), Michela Visone (Alife), Mario Ciro Monaco (Casapulla), Carmine Alma (Cesa), Antonio Arena (Orta di Atella), Piergiorgio Mazzuoccolo (Pignataro Maggiore), Vincenzo Norcia (Rocca d’Evandro), Raffaele Marotta (Sessa Aurunca).

Confermate le nomine dei coordinatori cittadini Maurizio Del Rosso (Caserta), Giovanni Abbate (Francolise), Gianfranco Orsi (Capua), Domenico Giancotti (Castel Volturno), Pietro Raucci (Piedimonte Matese) e Federico Mottola (Teano).

Avranno il compito di rafforzare il radicamento del partito, ascoltando le istanze locali e promuovendo il primato del territorio.

Queste prime nomine sono l’inizio di un lavoro di squadra che ci permette di affrontare con rinnovato entusiasmo le sfide future. Si tratta di persone di grande qualità ed esperienza che vantano una profonda conoscenza del territorio.

Siamo certi che i nuovi coordinatori sapranno svolgere un ruolo fondamentale nel consolidare la Lega come forza di riferimento della provincia di Caserta, garantendo un’interazione diretta e proficua con i cittadini”. Così i vicecoordinatori provinciali Lega Caserta, Fernando Brogna e Stefano Giaquinto.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Acquisti’ importanti per la Lega: Giaquinto (Caiazzo, ex Forza Italia) e Brogna (Capua) vice coordinatori provinciali

Nell’ambito della nuova riorganizzazione territoriale interna al partito, la Lega Campania ha nominato due vice commissari a Caserta.
Sono Fernando Brogna, avvocato e già candidato sindaco a Capua, e Stefano Giaquinto, sindaco di Caiazzo e componente dell’Assemblea nazionale di Anci.
Affiancheranno il coordinatore regionale del partito e deputato Gianpiero Zinzi nel radicamento della Lega in provincia di Caserta e contribuiranno, con la loro esperienza amministrativa, a sviluppare nuove sinergie e rafforzare l’impegno sul territorio al fianco di cittadini, imprenditori e associazioni.
La Lega Campania continuerà nelle prossime settimane a individuare le nuove figure a cui affidare i coordinamenti cittadini, per dar ancora più voce e spazio ai territori che da sempre sono la forza del partito di Matteo Salvini. 
Così una nota della segreteria Lega Campania.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Altra clamorosa video-‘menzogna’ (del 2018) del sindaco (sempre lui!) Giaquinto

Altro video clamorosamente (rivelatosi) mendace cioè altra “frottola” del sindaco Giaquinto!

Altra clamorosa promessa da marinaio del sindaco Giaquinto, risalente al 6 giugno 2018, in cui peraltro sembra sottilmente imputare ogni colpa ai predessori.

Oltre sei anni trascorsi, e la Scuola Elvira Giorno resta tutt’altro che agibile: qualche mese fa, sono stati messi solo dei lucchetti, dopo che i soliti (ig)noti l’avevano nuovanente vandalizzata!

Vdeo che all’epoca ottenne anche una buona cinquantina di “like”.

Dopo sei anni avranno rovesciato il pollice quegli entusiasti seguaci o tali son restati perché così “noblesse oblige”?

Per accedere al poco onorevole video, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Da Caiazzo a Roma (Cittaslow) le ‘due facce’ di Giaquinto, che ora ‘traina’ anche ‘lady’ De Rosa?

Caiazzo, Cittàslow, dimenticati i disabili: centro polifunzionale di via Guadanelle abbandonato da oltre 20 anni, come il montascale per disabili di piazza Santo Stefano!
Caiazzo, 15 anni fa Giaquinto sul centro polifunzionale per disabili in costruzione da oltre due decenni, dichiarava: “Proseguiamo il nostro impegno dedicandoci anche un’altra categoria, i disabili, per fornire loro un’opportunità di ospitalità, svago e formazione.
Puntiamo anche in questo caso a svolgere un ruolo di soggetto attivo in un contesto fondamentale per tutta la collettività caiatina.
Un intervento che comprova l’attenzione prevalente che abbiamo nei confronti di certe realtà”: era il 14 gennaio 2009 e le testate giornalistiche locali così riportavano l’annuncio, lanciato con la solita enfasi da un entusiastico Sindaco Stefano Giaquinto.
Dopo (altri) 15 anni nulla sembra cambiato, se non in peggio, ma il ricomposto sodalizio cesaranese-santiannese ora prova a circuire anche l’associazione delle città slow?
Sono foto ‘fake’ o sono i gongolanti a ‘ciarlare’ fumo anche stavolta? (qualcuno da oltre 20 anni?!)
(Anna Giuseppina Aiossa -News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Fiera, epologo choc, ma la vita continua e Giaquinto non può tacere per sempre

E non potevano andarci così le cose, considerato che, per motivi più o meno noti o compresi da chi sa guardare oltre il proprio naso, essendo saltata la presentazone di una lista alternativa, per conseguenza al Comune di Caiazzo non è costituito alcun gruppo di opposizione, vocabolo peraltro opportunamente virgolettato nello stesso prodromo.
In realtà il fermento è nato fra i commercianti, constretti a pagare le tasse alle tariffe massime a causa di una specie di pre fallimento, per cercare di evitare il quale dovremmo portarcela avanti così per almeno altri 30 anni e proprio in questi giorni sono arrivate le prime stangate ai malcapitati, non solo per posta ma anche con raccomandate, anzi preavvisi lasciati nella buca, ma poi, quando la gente è andata alla posta per chiedere, per fortuna ha appreso che le Poste Italiane non c’entrano niente e che a lasciare gli avvisi non sarebbe stato un vero messo notificatore, ma una persona “qualunque”, sebbene incaricata dal comune o tramite suoi mandatari, quindi si doveca chiedere al comune.
Già incavoltati da questo, sapendo poi che molti comercianti forestieri erano stati invitati a venire alla fiera gratis, cioè senza pagare neanche per l’occupazione del suolo pubblico, e rilevando che negli stand mancava perfino l’acqua per lavarsi le mani prima di manpolare gli alimenti, oltre che i servizi igienici, forse ancor più necessari considerate le ore da trascorrere in fiera, oltre che per gli stessi clienti, mentre “veniva chiuso un occhio” per le procedure legali, cioè le incombenze burocratiche comunali e sanitarie, forse per i troppi impegni contemporanei dei preposti, anche della Municipale; qualcuno, scocciato per dover pagare per tutti e avendo saputo che bastava fare un versamento per chiedere e ottenere un controllo dell’ASL, non avrebbe esitato a procedere, cioè non si sarebbe trattato di un blitz su iniziativa dell’Asl.
Ma quello che più sconcerta in questa storia è il comportamento del sindaco: come può aver invitato la gente a venire alla fiera sapendo che era tanto abusiva e soprattuto che mancavano le condizioni igienico sanitarie, indispensabili anche per consumare un panino?
E poi il suo silenzio, dopo la pubblicazione su facebook anche di due o tre inviti al giorno, un ultimo, pubblicato e poi lestamente rimosso domenica 22, cioè dopo il blitz, che ha comportato grosse sanzioni per gli esercenti ma anche per il Comune, silenzio assoluto, neanche un tentativo di scusarsi, evidentemente perché i dipendenti non avevano colpe.
E poi i fuochi pirotecnici il sabato, cioè quando la fiera non era ancora conclusa, forse per confodere le idee su quanti non avevano più potuto apride gli stand?
Ma la vita continua, sono già tante le iniziative programmate per i prossimi giorni, finora pubblicizzate solo da alcune associazioni che tanto si stanno prodigando per il bene di Caiazzo e il sindaco non può tacere per sempre, anche perché, nonostante tutte le “iacovelle”, così gravi mai viste a Caiazzo, continua a percepire un lauto stpendio.
Ci dica allora gentilmente come sono potute accedere certe cose e soprattutto si scusi con le persone invitate sebbene mancasse il minimo indispensabile per assicurare la salute pubblica e la stessa permanenza a Caiazzo per diverse ore a parire da un wc pubblico, non uno portabile, come quello che si usano per i cantieri mobili (per max 4-5 persone).
Con espressa riciesta di non citare la fonte – Addì (non lì!) 23 luglio 2024.
(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Compostiere: prima grande promessa mantenuta da Giaquinto, o ‘solo’ scomparse?

Certo, stando alla parola d’uomo (o d’onore: poco cambia) data dal sindaco Giaquinto (prima delle elezioni, ma sindaco era anche allora) dovrebbero essere attive da un anno, come video-promesso nel maggio 2023, e da allora i contribuenti fortunati a poterne fruire avrebbero dovuto risparmiare intorno al 30% sul balzello comunale, ma è già tanto se finalmente sono in fase di installazione e non, come teme chi le crede scomparse o, peggio, ritirate per inadempienza dai fornitori, che, non paghi delle ciarle, scorrendo la graduatoria, possono darle ad altri:

Caso compostiere: in preallarme “Chi l’ha Visto”?  O anche Striscia?

Compostiere a Caiazzo, fantasmi del passato, del presente e del futuro. Da anni in piazza, nei locali, si parla delle compostiere, che sarebbero dovute servire per la raccolta della frazione organica. Il movimento dei pentastellati caiatini, anni fa, fece opera di sensibilizzazione per la consegna di ben due compostiere al Comune di Caiazzo che successivamente avrebbe dovuto curarne l’installazione nel territorio caiatino, a beneficio dei contribuenti.

Attivazione mai avvenuta, sebbene (ri)annunciata, con video ed enfasi, nei comizi dell’ultima campagna elettorale.

A un anno dalle elezioni, le compostiere sono magicamente sparite dall’area PIP. Dove si trovano ora? Chi le ha viste?

Si vocifera che il caso potrebbe finire all’attenzione del programma condotto da Federica Sciarelli (“Chi l’ha Visto”), o anche “Striscia la Notizia”.

Perché non sono state installate?

Per incassare il massimo, evitando lo “sconto” bonus, che dovrebbe essere applicato “solo” a 1200 nuclei?

Una ripartizione inquietante!

L’installazione delle due compostiere ridurrebbe di quasi il 30% i costi di smaltimento che i caiatini pagano ai massimi livelli e soprattutto limiterebbero notevolmente l’inquinamento ambientale, come detto pure da Giacinto!?

Ma perché, i due impianti, finanziati dalla Regione Campania, non funzionano a Caiazzo? e dove saranno finiti?

L’attivazione delle compostiere, per i caiatini rimane un sogno proibito!

E gli spot ipermielosi, autocelebrativi del sindaco Giaquinto, fioccarono incessantemente su facebook (nel corso della campagna elettorale), forse a causa dell’effetto-indolenza dell’agiata poltrona riconquistata?

Intendo quella comunale perché sappiamo tutti le altre ambizioni come sono finite, in particolare alla Provincia, dove a votare sono altri sindaci, cioè amministratori che evidentemente ben conoscono la caratura dei colleghi.  

Intanto a Caiazzo il “magico” sindaco, continua imperterrito a regalare disservizi, degrado e incuria, nel centro storico e nei borghi, fregandosene di tutto e di tutti?

Una giaculatoria di promesse non mantenute che con il tempo aumentano ma che ci ripromettiamo di snocciolare: il tempo è galantuomo, anche se l’uomo non sempre è “galantempo”!

Alla prossima!

Per riascoltare la promessa delle compostiere cliccare suuna foto oppure sul seguente link [video_player file=”https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/11/Caiazzo-compostiere-Giaquinto-Abbiamo-accolto-lopportunita.mp4″]

(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. ‘Tutti i costi del suolo perduto’: l’ex sindaco Sorbo lancia la campagna e presenta subito ‘il conto’ a Giaquinto

Lodevole iniziativa dell’ex sindaco Nicola Sorbo che lancia anche a Caiazzo la campagna nazionale “Tutti i costi del suolo perduto” e scrive subito all’attuale primo cittttadino.

È iniziata una nuova campagna nazionale del Forum “Salviamo il Paesaggio” che, basandosi sui dati ufficiali sul consumo di suolo registrati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) tra il 2006 e il 2022, ha riassunto le trasformazioni urbanistiche avvenute nei Comuni italiani.

La perdita di suolo genera un “danno” non soltanto sotto il facilmente intuibile profilo ambientale, ma anche sotto quello economico-finanziario: un aspetto, purtroppo, poco valutato dalle nostre amministrazioni.

Proviamo a spiegarlo: il suolo (“strumento” essenziale per contrastare il cambiamento climatico) fornisce molteplici preziosi servizi ecosistemici, in particolare: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.

Per essere più espliciti:
ogni ettaro di suolo libero assorbe circa 90 tonnellate di carbonio;
ogni ettaro di suolo libero è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua;
Il consumo di suolo del Comune di Caiazzo nel 2022 è stato di 0,48 ettari.

La quantità di suolo libero consumata dal Comune di Caiazzo dal 2006 al 2022 è stata di 16,87 ettari.

Secondo un calcolo su scala nazionale del valore della perdita di servizi eco sistemici accumulata nel periodo 2006-2022, la perdita addebitabile al Comune di Caiazzo ammonta a 19.889.960 Euro.

Il bilancio ambientale del Comune di Caiazzo dovrebbe quindi registrare, dal 2024 e per ogni anno a seguire, una perdita di servizi eco sistemici pari a 1.484.560 Euro.

Per ogni successivo accertamento di consumo di suolo la perdita aumenterà di 88.000,00 Euro/Ettaro/anno (valore medio tra 79.000 e 97.000 Euro/ettaro); ogni ettaro di suolo libero, se coltivato, può sfamare 6 persone per un anno.

Qualcuno potrà pensare che l’attribuzione di un costo e un debito complessivo al consumo di suolo sia da considerarsi come un puro “esercizio di stile“, certamente utile dal punto di vista analitico ma poco concreto poiché, in realtà, le amministrazioni pubbliche non devono effettuare un vero esborso di cassa (che altrimenti avrebbe già messo in default tutti i Comuni!).

È vero: non c’è uscita di cassa, non c’è pagamento nè saldo “fisico”.

Ma il costo e il debito ci sono, eccome. Basti pensare a quanti miliardi di euro sono stati necessari soltanto per tamponare i danni causati dai più recenti eventi estremi che hanno colpito l’Italia: negli ultimi 14 anni (fonte IlSole24Ore) si sono registrati 684 allagamenti, 86 frane, 166 esondazioni fluviali che sono costati nel periodo 2013/2023 oltre 13,8 miliardi di euro in fondi per la gestione delle sole emergenze meteo-climatiche (dati Protezione civile).

Aggiungiamo i dati sui danni causati dalla siccità e su tutto ciò che il riscaldamento globale causerà nei prossimi anni e decenni ed ecco ritrovati i nostri costi ecosistemici derivanti dalla perdita di suolo libero!

Ricordandoci anche che il rischio idrogeologico oggi pende come una spada affilata su 1,3 milioni di persone che vivono in aree definite a elevato rischio di frane e smottamenti e che più di 6,8 milioni di persone sono a rischio medio o alto di alluvione (dati Ispra).

2. Il 29,7% delle abitazioni oggi esistenti in Italia (oltre 10 milioni su un totale di circa 36 milioni, secondo le fonti ISTAT 2019) risultano non occupate. L’articolo 42 della nostra Costituzione ci ricorda che lo Stato riconosce e tutela la proprietà privata ma soltanto entro ben determinati limiti, allo scopo di assicurarne la funzione sociale. Qual è la funzione sociale di un’abitazione non abitata?…

3. I dati demografici indicano la decrescita della popolazione italiana, per la prima volta scesa sotto i 59 milioni di residenti (Censimento ISTAT 2022).

4. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ci ricorda che il nostro Paese è in grado, oggi, di produrre appena l’80-85% del proprio fabbisogno primario alimentare, contro il 92% del 1991.

Significa che se, improvvisamente, non avessimo più la possibilità di importare cibo dall’estero, ben 20 italiani su 100 rimarrebbero a digiuno e che quindi, a causa della perdita di suoli fertili (dalla Pianura Padana all’agro romano o campano), il nostro Paese oggi non è in grado di garantire ai propri cittadini la sovranità alimentare.

Il deficit riguarda in particolare frumento tenero (meno 64%) e frumento duro (meno 40%) destinato alla produzione di pasta, mais (meno 47%), latte (meno 25%), carne (meno 45%), secondo i dati Ismea.

Sulla base di tali elementi l’attento ex sindaco ambientalista ha subito inoltrato al proprio successore geometra(e per conoscenza a tutti gli altri amministratori) la seguente missiva:

Segnalazione dei costi a carico del Suo Comune causati dalla perdita di servizi ecosistemici per effetto del consumo di suolo libero.

Costi non rilevati nel bilancio comunale, elaborati su dati I.S.P.R.A. – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Gentile Sindaco, l’emergenza ambientale si sta ormai evidenziando in tutta la sua gravità anche nel nostro Paese e nei nostri territori e impegna ognuno di noi – cittadini e amministratori – ad intraprendere rapidi e urgenti cambi di rotta sia nei comportamenti individuali quotidiani sia nelle scelte che, come Comunità, abbiamo il compito e la responsabilità di compiere.

Intervenire in questa emergenza climatica significa e significherà disporre e destinare ingenti investimenti per mitigarne i sempre più frequenti e gravi danni inferti al territorio, a volte persino con perdite umane, mentre appare evidente la necessità di gestire con oculatezza il patrimonio naturale disponibile e proteggere le primarie risorse essenziali per la vita: aria, acqua, suolo, ma anche strutture pubbliche e private e attività sociali ed economiche.

Il suolo è uno “strumento” essenziale per contrastare il cambiamento climatico grazie ai molteplici servizi ecosistemici che è in grado di offrirci e garantire: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.

In definitiva il suolo è garanzia del mantenimento di un ambiente sano e salutare per la nostra stessa vita.

E già questi tre soli indicatori giustificano la necessità di un’attenzione più rigorosa: ogni ettaro di suolo libero assorbe circa 90 tonnellate di carbonio; ogni ettaro di suolo libero è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua;
ogni ettaro di suolo libero, se coltivato, può sfamare 6 persone per un anno.

Sappiamo quanto le Amministrazioni Comunali si applichino nella difficile ricerca delle sempre più scarse risorse economiche in fase di approntamento dei propri bilanci; sappiamo anche quanto questa situazione complessa rappresenti spesso una concausa del consumo di suolo.

Ma il consumo di suolo non costituisce soltanto un danno sotto il profilo ecosistemico, lo è anche sotto quello economico-finanziario.

Si tratta di un aspetto, purtroppo, poco valutato dalle nostre Amministrazioni locali e per tale motivo ci permettiamo di portare alla Sua attenzione qualche dato elaborato dal nostro Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, scrupolosamente desunto dai report ISPRA e relativo al Comune che Lei guida e amministra.

Il consumo di suolo del suo Comune nel 2022 è stato di 0,48 ettari

La quantità di suolo libero consumata dal suo Comune dal 2006 al 2022 è stata di 16,87 ettari.

Secondo un calcolo su scala nazionale del valore della perdita di servizi eco sistemici accumulata nel periodo 2006-2022, la perdita addebitabile al suo Comune ammonta a 19.889.960 Euro

Il bilancio ambientale del suo Comune dovrebbe quindi registrare, dal 2024 e per ogni anno a seguire, una perdita di servizi eco sistemici pari a 1.484.560 Euro.

Per ogni successivo accertamento di consumo di suolo la perdita aumenterà di 88.000,00 Euro/Ettaro/anno (valore medio tra 79.000 e 97.000 Euro/ettaro).

Dati molto chiari che mostrano un bilancio passivo e che, ci auguriamo, potranno contribuire ad aiutarLa nell’adottare strategie specifiche per l’immediato futuro a tutela dell’habitat e per la redazione di un corretto e completo bilancio ambientale del Suo Comune.

Nell’invitarLa a prendere visione del Rapporto annuale ISPRA edizione 2023 e del file elaborato dal Forum Salviamo il Paesaggio, scaricabile al seguente link, anticipiamo qui alcuni dati significativi di riferimento.

In base alle valutazioni economico-finanziarie di ISPRA, negli ultimi decenni il consumo di suolo nel nostro Paese ha generato un costo rilevante a carico del bilancio ecosistemico della comunità nazionale.

ISPRA stima un costo annuale/ettaro per la perdita dei servizi ecosistemici composto da: valore flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare; valore stock di risorsa perduta.

Complessivamente si tratta di una somma variabile tra 79.000 e 97.000 € l’anno per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato o comunque perduto. Per facilitare i calcoli, il Forum Salviamo il Paesaggio ha adottato il valore medio di 88.000,00 euro per ciascun ettaro di suolo consumato/impermeabilizzato che andrebbe inserito come costo fisso annuale nei bilanci sociali/bilanci di sostenibilità/bilanci ambientali comunali a partire dall’annualità in cui il consumo di suolo sia stato accertato.

Parliamo di 212 miliardi di Euro! È il valore in Euro del “debito” nazionale contratto per la perdita di servizi ecosistemici negli ultimi diciassette anni, poiché il primo dato sul suolo consumato riguarda il periodo 2006/2012, valore che risulterebbe ben maggiore se si considerassero anni precedenti.

ISPRA stima infatti una perdita annuale tra 9 e 11 miliardi di Euro, che si ripercuoterà negli anni a venire e a cui si dovranno sommare le perdite derivanti da consumo di suolo del 2023 ancora da accertare e da ogni metro quadrato che dovesse essere oggetto di nuova impermeabilizzazione.

Da ultimo (ma non per importanza) occorre registrare anche la progressiva perdita di sovranità alimentare del nostro Paese.

Nel ricordare quanto siano drammaticamente attuali e concreti i costi conseguenti, per esempio, ad un’alluvione, una tra le tante emergenze che da sola rivela quanto la perdita di servizi ecosistemici (per esempio: mancato drenaggio dell’acqua e distruzione di strutture) provochi spese enormi – o comunque le amplifichi – a carico della Pubblica amministrazione e della collettività tutta, affinché questi calcoli non restino un “esercizio velleitario” fine a sé stesso, riteniamo opportuno suggerire che anche il Comune da Lei amministrato si doti quanto prima di un bilancio sociale/bilancio di sostenibilità/bilancio ambientale.

Un bilancio nel quale, a fronte del passivo rappresentato dal costo del consumo di suolo come sopra quantificato, si possano registrare all’attivo tutte le iniziative realizzate a favore dell’ambiente e dello sviluppo sociale.

Si tratterebbe, così, di un Bilancio rivolto al futuro, che ci auguriamo possa presto presentare un saldo attivo, come eredità per le generazioni che faranno parte di questa nostra Comunità.

Confidiamo quindi che Lei e la Sua Amministrazione vogliate assumere l’impegno di fare la Vostra parte per contribuire ad avviare un concreto cambio di rotta, che includa anche l’adozione di varianti in riduzione ai piani urbanistici comunali nei quali sussistano previsioni di nuovo consumo di suolo libero.

(Associazione Città Paesaggio – Nicola Sorbo – Coordinatore locale Forum “Salviamo il Paesaggio”)

Caiazzo. Compostiere: ennesima (s)prodezza di Giaquinto, sindaco da guinness delle frottole?!

Telenovela compostiere “Montalbano”, in onda da oltre due anni: ennesima “prodezza” di Giaquinto.

Compostiere a Caiazzo, fantasmi del passato, del presente e del futuro, finché non bisognerà pagare per rottamarle, perché ormai inutilizzabili, aanc’esse danneggiate dalle intemperie: nulla di nuovo, per carità, anzi deja vu per i vari scuolabus, autocompattatori dei rifiuti, spazzatrici, motorini per i vigili (pardon: Polizia Locale) e quant’altro acquistato, poi lasciato a marcire e infine rottamato, pagando, o, peggio, tutto  scomparso senza che se ne sapesse più niente: sarebbe stato arduo altrimenti accumulare un debito milionario tale da far presagire il tracollo (fallimento) del comune: non basta altrimenti uno stipendio (né l’indennità di pensione) da sindaco e neanche quelli per amici, amici di amici o fortunati mortali assunti o trasferiti nel paese della cuccagna:
Da anni in piazza, nei locali, si parla delle compostiere, che sarebbero dovute servire per la raccolta della frazione organica.
Prima posizionate nel terreno di uno che non raccoglie monnezza (più volte “ispezionato” da tecnici della provincia o regione), poi spostate dove tuttora giacciono, dietro a un capannone (per quale ragione? avranno “messo le gambe”?) del compianto Mastroianni (che aveva il caseificio), dove avrà messo le mani quello della monnezza (non monnezza).
Il movimento dei pentastellati caiatini anni fa fece opera di sensibilizzazione per la consegna delle stesse (addirittura due: un record!) al Comune di Caiazzo e successivamente alla installazione delle compostiere nel territorio caiatino.
Attivazione mai avvenuta, annunciata con enfasi nei comizi dell’ultima campagna elettorale, perfino con un video in cui, con enfasi pari a chissà quale sfrontatezza, l’aspirante risindaco quasi le faceva muovere, nell’immaginario, verso una destinazione tuttora ignota:
A oltre sei mesi dalle elezioni, pero, le compostiere sono ancora accantonate nell’area PIP, davanti ad un capannone industriale di un privato. A che titolo?
Inquietanti i risvolti di due luoghi di parcheggio: uno fantomatico (visionato da tecnici della provincia?), su terreno privato, l’altro reale, sempre su area privata.
A che titolo collocate dove si trovano tuttora? Il comune paga il fitto per la postazione reale e anche per quella fantomatica? Ma perché giacciono li? Perché non sono installate?
Per incassare il massimo, evitando lo “sconto” bonus, che avrebbe dovuto essere applicato solo a 1200 nuclei? Una ripartizione inquietante!
L’installazione delle due compostiere ridurrebbe di quasi il 30% i costi di smaltimento che i caiatini sono costretti a pagare ai massimi livelli, ormai da tempo (e ancora tanti anni dovranno passare) a causa dei citati, famigerati debiti comunali, quelli si da guinnes?
Repetita juvant: Ma perché i due impianti, finanziati dalla Regione Campania, non funzionano a Caiazzo? E perché, se non s’intende utilizzarli, sono stati sottratti ad altro Comune, deve presumersi meno distratto o disinteressato?
Essendo esposti alle intemperie, anzi, non solo si arrugginiscono e si rovinano, ma inquinano anche il terreno: strano che non vengano notati da autorità preposte a sanzionare sifatti abusi e sequestrare le vecchie macchine dimenticate sulle aie… ah già: in difetto di carabininieri sul posto, la competenza – sanitaria e di pubblica sicurezza – è in capo al sindaco: circolo chiuso?!
L’attivazione delle compostiere, per i caiatini rimane un sogno proibito!
E gli spot ipermielosi, autocelebrativi del sindaco Giaquinto, fioccano incessantemente su facebook.
Il sindaco illusionista, continua imperterrito a fare il sofista.
Una giaculatoria di promesse, trucchetti da prima repubblica, che potrebbero diventare un “pochino pericolosi”.
I caiatini che non lo hanno votato e gli amati delfini si augurano, quanto prima, l’attivazione delle due compostiere!
O per farle attivare, deve entrare in scena il commissario Montalbano😅, che potrebbe fare chiarezza sui parcheggi delle compostiere?
Senza mai installarle. Compostiere che portano lo stesso nome del commissario siciliano, protagonista della seguitissima fiction televisiva.
A proposito di TV, finirà come per i semafori a Portavetere, smontati (ma il casotto contenente il contatore elettrico permane, “ben” legato con dello “spago”, seppure in parte occultato dalla pensilina-fermata degli autobus) in tutta fretta, mentre già l’inviato di “Striscia la Notizia” pregustava l’ennesimo scoop, osservandoli, stupefatto: sarà finito tutto nella solita “monnezza”: tanto… pantalone paga?!

Per accedere all’enfatico video annuncio pre elettorale, tuttora senza sèguito, cliccare sulla foto o sul seguente link:

(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Via Portanzia, i tigli della discordia: della serie ‘cose promesse ma omesse da Giaquinto e compagni’?

 

I tigli di Portanzia, storia tragi-comica: oltre ai danni strutturali, offuscate facciate, finestre, balconi, entrate!

Non sanno più a quale santo votarsi le vittime dei tigli di via Portanzia, che di prepotenza entrano nelle proprietà private.

Manutenzione visibile solo sulla carta.

Orecchie da mercante del sindaco, più volte messo al corrente del problema, che ha causato danni strutturali alle abitazioni adiacenti, causati dalle radici degli imponenti tigli.

Caiazzo, via Portanzia, la vergogna è servita: il Comune predica male e razzola peggio!

Puntuale l’ordinanza sindacale annuale, per il taglio di siepi e manutenzione alberi, valida per i privati cittadini, ma il primo a non rispettare le regole è il comune, campione di incuria, degrado e abbandono.

Inquietante la situazione che da anni si registra in via Portanzia

Una dozzina di mega alberi (tigli) che hanno squarciato paurosamente l’unico marciapiede della strada, semi coperta da ampie ramificazioni delle stesse piante.

Un incubo per i residenti, che registrano gravi danni alle proprie abitazioni.

Fogliame che cade continuamente, senza essere raccolto.

Uno spettacolo indecente per i passanti, che non possono camminare sul marciapiede, costretti a camminare dove circolano le auto.

Classe di rischio estremo per pedoni e residenti: l’avviso pubblico del 25 novembre 2020, a cosa è servito, oltre che a prenderli in giro “ufficisalmente”?

Il verde è bello ma va curato, con interventi di manutenzione, eliminando i grandi disagi provocati: riparando i danni strutturali.

Ma a chi lo dici? le pietre non hanno orecchie!

Per “video-slide” del clamoroso degrado urbano, cliccare su una delle foto oppure sul seguente link:

https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/09/Caiazzo-tigli-Portanzia.mp4/

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(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. ‘La Maddalena’: Giaquinto (celebra e) si ‘autocelebra’, soddisfatto di com’è andata la ‘fiera’

🔵🔴 Fiera della Maddalena 2023 risultato eccezionale, un grande lavoro di squadra.

A conclusione di queste intense e ricche giornate di eventi e di novità, che hanno rivisto a Caiazzo e non solo la presenza di numerosissimi visitatori, arrivati da più parti, sento il dovere di #ringraziare tutti.
Ringrazio: la #Coldiretti #Caserta nella persona del Presidente, #Manuel #Lombardi e del Direttore #Giuseppe #Miselli con tutto lo staff per il secondo anno protagonista nell’organizzazione della fiera, la #CIA Confederazione Italiana Agricoltori nella persona del Presidente #Guido #Coppola e del responsabile di zona #Antonio #Della #Rocca, l’associazione #Agricoltori #Pianesi nella persona di #Stefano #Mastroianni , la Pro-Loco nella persona del Presidente #Maria #Fiore, l’Associazione  Storica del Caiatino nella persona del Presidente #Ilaria #Cervo, l’Associazione Fotografica Elvira Puorto nella persona del Presidente #Diamante #Marotta e l’Associazione #Medievocando nella persona del Presidente #Giuseppe #Puorto.
Un sentito #grazie ai #Caiatini, ad ogni singolo espositore, e ad ogni singolo agricoltore – produttore, al Comando Polizia Municipale, alla Protezione Civile Comunale e a Don Antonio Di Lorenzo.
Ultimo, ma non meno importante, il mio grazie va a tutta l’Amministrazione Comunale in particole alla Signora #Rosetta #De #Rosa delegata tra l’altro all’agricoltura per l’impegno e la dedizione, al responsabile ufficio eventi #Gaetano #Chichierchia e a tutta la macchina organizzativa che ha lavorato in modo encomiabile e senza sosta. Grazie!
È stato un grande lavoro di squadra che ha creato sinergia tra tutti quelli che hanno collaborato, con risultati eccezionali.
Una #fiera di #qualità, con prodotti di eccellenza e a misura di bambino.
#Chiudiamo con un po’ di stanchezza, ma soddisfatti, entusiasti e fiduciosi per future iniziative e vi diamo appuntamento alla #Fiera della #Maddalena 2024.
Grazie Caiazzo ♥️ ancora una volta abbiamo donato sorrisi.
Caiazzo lì’ 24 luglio 2023 – Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale
E da sabato 29 luglio “Ricordando Don Peppe Jovinelli“.
(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Nell’ambito della manifestazione NOTTURNO all’EREMO, che, come ben dice il titolo, si tiene all’Eremo di San Vitaliano di Casola, sabato 15 luglio alle ore 19.30 verrà presentato il libro Fabbriche, arti e mestieri nel Regno delle Due Sicilie e nell’antica Terra di Lavoro di Mariella Giaquinto e Mauro Giaquinto. Il libro è stato pubblicato da Giuseppe Vozza Editore.





 

Nell’ambito della manifestazione NOTTURNO all’EREMO, che, come ben dice il titolo, si tiene all’Eremo di San Vitaliano di Casola, sabato 15 luglio alle ore 19.30 verrà presentato il libro Fabbriche, arti e mestieri nel Regno delle Due Sicilie e nell’antica Terra di Lavoro di Mariella Giaquinto e Mauro Giaquinto. Il libro è stato pubblicato da Giuseppe Vozza Editore.

I due autori converseranno con don Valentino Picazio, Parroco di Casola e Pozzovetere, Domenico Maietta, Assessore all’Urbanistica Comune di Caserta, e Giuseppe Vozza, Direttore editoriale. A condurre l’incontro Laura Matarese.

Il libro ha lo scopo di ricordare i notevoli livelli che le varie attività produttive avevano raggiunto nel Regno delle Due Sicilie ed in particolare nell’antica Terra di Lavoro, tra l’altro, molto più grande dell’attuale provincia di Caserta. I due autori non solo evidenziano la pluralità delle produzioni ma anche le notevoli quantità raggiunte, il tutto nell’ottica di voler dare un nuovo assetto a tutti gli abitanti del Regno, così come auspicava Carlo di Borbone. I due autori, Mariella Giaquinto e Mauro Giaquinto, evidenziano, però, come tutto ciò subì dall’unità italiana non solo deprecabile quanto inspiegabile arresto, ma si risolse in un doloso e doloroso depauperamento a danno di tutte le regioni del Sud.

Il libro, pubblicato da Giuseppe Vozza Editore, si avvale della prefazione di Francesca Castanò, professoressa di Storia dell’Architettura all’Università della Campania, e del disegno in copertina di don Battista Marello, Direttore del Museo Diocesano di Caserta. Il libro è un corposo volume di oltre quattrocento pagine, corredato da note, grafici, fotografie, richiami archivistici e bibliografici, può ben essere considerato come un importante tassello da cui partire per meglio conoscere il passato di tutto il Sud e disegnare un nuovo e diverso modello di sviluppo.

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)