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Caiazzo. ‘Fontana della fistola’ purtroppo relegata in condizioni sempre più indecorose

Geniale idea di un lettore che propone di concedere in affidamento, e quindi benedire, con tanto di “propagandale” sfoggio, la storica “fontana della Fistola” ubicata a metà strada fra Caiazzo e la frazione Cesarano, ma purtroppo sempre più abbandonata a un destino fatale e indecoroso, se non, ora, anche del tutto insalubre:

Gentile Redazione, avendo appreso che quando scrivete voi spesso pare che molti tremino, vi segnalo le condizioni, davvero indecorose e insalubri,  in cui versa la storica Fontana della Fistola, dove per secoli i nostri antenati si sono recati per approvvigionarsi di eccellente acqua, ma  attualmente è impossibile trattenersi e arduo (e rischioso) restare anche per il poco tempo necessario a riempire qualche lattina.

Questo perché accanto allo zampillo si sono insediati numerosi insetti, credo anche pericolosi, probabilmente a causa di qualche passante incosciente e ineducato che avrà abbandonato proprio lì i resti del suo frugale pasto, ma sicuramente a causa del disinteresse (a dir poco) dimostrato dai locali amministratori: mi hanno detto che l’ultima bonificà conseguì ad un altro vostro articolo, riguardante pero lo stato delle vasche, anche ora vergognoso, ma per non confondere le idee adesso mi riferisco “solo” alla bocchetta da cui sgorga l’acqua circondata da minacciosi e svolazzanti insetti.

Vi mando anche qualche foto ma, proprio per il loro continuo movimento, gli insetti difficilmente si notano e per questo mando anche un video, breve ma eloquente del vergognoso (e pericoloso) stato in cui versa la storicsa fonte, con un’idea-proposta che potrebbe accontentare un po’ tutti: come si è verificato per le aiule comunali che, non riuscendo a gestire decorosamente il Comune, sono state date in gestone, e recentemente anche benedetta la prima.

Perché allora non affidare a qualcun altro l’intera area della fontana “Fistola”, purché persona affidabile, cioè non se ne impossessi come ho appreso per un’altra aiuola caiatina; basta scrivere e sottoscrivere per bene le condizioni e se i comunali hanno qualche dubbio, ci sono tanti avvocati in grado di pensarci, per enti al verde anche gratis.

Importante, intanto è rimuovere (con una radicale disinfestazione, anche delle aree circostanti, in cui nidificano) quell’esercito sempre crescente di pericolosi insetti: Grazie, anche se non riterrete meritevole di pubblicazione.

Per accedere al video dimostrativo dell’indecoroso stato, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

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(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Maddaloni ‘Life ODV’ lunedì in piazza Fontana: Evento per la Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari

Maddaloni è pronta a fare un passo avanti nella promozione della salute e del benessere con un evento che mette in luce l’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari.

In collaborazione con la Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale Life Church, la comunità si unisce per affrontare una delle principali sfide globali per la salute: le malattie cardiovascolari.

La Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale Life Church, insieme alle altre comunità territoriali presenti, porta un valore aggiunto all’evento attraverso la sua missione di evangelizzazione.

Oltre a promuovere la salute fisica, Life Church offre un messaggio di speranza e amore.

I partecipanti avranno l’opportunità di accedere a controlli di pressione arteriosa gratis attuati da professionisti, operatori socio sanitari di Life ODV.

L’evento non è solo un’occasione per imparare e crescere, ma anche per connettersi con la comunità locale e stabilire legami significativi.

Piazza Fontana diventerà un luogo di incontro per individui di tutte le età e background, uniti da un obiettivo comune: promuovere una vita sana.

La prevenzione delle malattie cardiovascolari è un impegno collettivo che richiede la partecipazione attiva di tutti.

È un’opportunità per la comunità di Maddaloni di dimostrare il suo impegno per la salute e il benessere di tutti i suoi cittadini.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Finalmente restaurata la ‘Fontana della Fortuna’ nel Cortile d’Onore del Palazzo Reale

È terminato il restauro, svelato venerdì mattina, della Fontana della Fortuna che d’ora innanzi sarà  nuovamente visibile nel Cortile d’Onore del Palazzo Reale di Napoli, diretto da Mario Epifani.  I lavori coordinati da Almerinda Padricelli,  architetto del Palazzo, sono stata diretti della dottoressa Barbara Balbi, funzionaria restauratrice della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli.

Le  restauratrici della ditta “Tecnicon” srl di Luigia Gambino hanno realizzato il lavoro in  meno di tre mesi, in un cantiere visibile  al pubblico e anche ai bambini  che hanno potuto  seguire i lavori attraverso delle finestre  create appositamente  nella recinzione del cantiere.

L’inaugurazione è stata preceduta da un seminario tecnico in cui sono state illustrate  le varie fasi dei lavori  dalla direttrice dei lavori Barbara Balbi, con la proiezione delle immagini che hanno documentato il restauro.

“È  stato un restauro molto delicato – ha dichiarato la dott.ssa Balbi – poiché, anche  se le condizioni conservative apparivano discrete, alcuni elementi funzionali avevano subìto gravi danni al prezioso materiale lapideo. È stato  effettuato  un lavoro di squadra  che ha previsto l’esecuzione integrata della parte conservativa, funzionale ed estetica”.

 Con questo  intervento, si è concluso il progetto di ripristino delle fontane del Palazzo che a luglio 2023 ha restituito l’antico splendore alla Fontana Ovale nel Cortile delle Carrozze, all’ingresso del Museo Caruso inaugurato la scorsa estate. Entrambe le fontane  sono  state   dotate di un nuovo impianto di ricircolo, realizzato dalla ditta Top Impianti srl, che consentirà di contenere il consumo dell’acqua.

“I lavori di restauro  delle  fontane con i relativi impianti idrici sono stati finanziati dal Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’ del MIC per un  importo  circa 140 mila  euro – ha sottolineato l’architetto Almerinda Padricelli responsabile del progetto – aggiungendo, oltre alla valorizzazione dl manufatto, un ulteriore tassello al programma di risparmio energetico che è uno degli obiettivi della gestione di Palazzo Reale”.

La Fontana della Fortuna, con la statua che le dà il nome, è posta in una grande nicchia al centro del lato orientale del Cortile d’Onore, in asse con l’ingresso principale da piazza del Plebiscito.

Questa fontana era stata restaurata nel 1994 grazie al contributo dell’Associazione culturale Mario Brancaccio – racconta il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani – Il nuovo intervento rientra nell’obiettivo di una riqualificazione del Cortile d’Onore, che diventerà il centro di accoglienza del museo: proprio alle spalle della fontana, a breve, verranno inaugurati la nuova biglietteria con il Museo della Fabbrica, introduttivo alla visita del Palazzo”.

La Fontana della Fortuna, realizzata nell’ambito dei lavori diretti dall’architetto Gaetano Genovese a metà ’800, presenta una vasca allungata ornata da motivi a palmette addossata alla parete; su un piedistallo poligonale si erge una larga tazza decorata da eleganti mascheroni barbuti coronati da fiori. In alto è posizionata la statua della Fortuna che sorregge una cornucopia e un timone, scolpita da Giuseppe Canart per la fontana del Molo Grande su commissione di Carlo di Borbone nel 1742 e successivamente collocata in questa posizione negli anni Quaranta del XIX secolo.

(Diana Kühne – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Napoli. ‘Fontana della Fortuna’, restauro ultimato: giovedì 28 l’inaugurazione al Palazzo Reale

Giovedì 28 marzo 2024 alle ore 10:00 il direttore Mario Epifani è lieto di invitare la Stampa all’inaugurazione del restauro della Fontana della Fortuna presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito 1, Napoli.

Sono state restaurate in meno di tre mesi la Fontana e la statua della Fortuna nel Cortile d’Onore del Palazzo Reale di Napoli.

Per la giornata inaugurale è stato organizzato, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, un seminario tecnico con la partecipazione del direttore dei lavori Barbara Balbi, funzionaria restauratrice della Soprintendenza di Napoli, che illustrerà l’intervento con la proiezione delle immagini delle fasi del restauro eseguito dalle restauratrici della ditta Tecnicon Srl.

A seguire la presentazione del restauro nel Cortile d’Onore.

La Fontana della Fortuna, con la statua di Giuseppe Canart che le dà il nome e risalente al XVIII secolo, è stata allestita nell’ambito dei lavori diretti dall’architetto Gaetano Genovese alla metà dell’Ottocento, in una grande nicchia al centro del lato orientale del Cortile d’Onore, in asse con l’ingresso principale da piazza del Plebiscito.

Questo il programma:

Ore 10,00, Sala Conferenze – Seminario tecnico: Benvenuto del direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani;           Introduzione dell’arch. Almerinda Padricelli, Responsabile del progetto;

Ore 10,15: Relazione della direttrice dei lavori dott. Barbara Balbi, funzionaria restauratrice SABAP  Napoli;

Ore 10.30: Cortile d’Onore – Presentazione del restauro.

(Diana Kühne – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Apparizioni nel Convento di San Bonaventura a Monterano    Un’opera transrealista-visionaria di Francesco Guadagnuolo ambientata nella provincia di Roma, mette in corrispondenza Monterano con il mistero del Convento di San Bonaventura, la bellissima facciata della Chiesa con la fontana ottagonale opere del Bernini.





Apparizioni nel Convento di San Bonaventura a Monterano 

 

Un’opera transrealista-visionaria di Francesco Guadagnuolo ambientata nella provincia di Roma, mette in corrispondenza Monterano con il mistero del Convento di San Bonaventura, la bellissima facciata della Chiesa con la fontana ottagonale opere del Bernini.

La Tuscia è un territorio arcaico, pieno di storia, memorie e narrazioni tradizionali, ricche di attrattive e misteri che avvolgono gli ambienti e le strutture della provincia di Roma. Nell’antica Roma, molti dei personaggi storici che l’hanno abitata, sembra che compaiano come esseri immateriali o spettri, così anche nella terra di Tuscia si proferisce che ci siano ancora fantasmi e apparenze.

L’opera pittorica del Maestro Guadagnuolo “Apparizioni nel Convento di San Bonaventura a Monterano”  rivela la presenza metafisica, in un profondo silenzio che avvolge lo spazio del Monastero. Sono tre gli elementi racchiusi nel dipinto di Guadagnuolo, in uno spazio-tempo transreale, che ferma la città fantasma della Tuscia.

Il primo elemento è preso dalla storia che immortala un tempo del Convento di San Bonaventura costruito tra il 1677 ed il 1679 a Monterano, oggi ridotto ad un rudere.

Il secondo elemento nell’opera di Guadagnuolo è la luce, egli ha scelto l’imbrunire per dare un’atmosfera particolarmente appassionante e inquietante.

Il terzo elemento è preso dalla cronaca, riguarda la piaga che stiamo vivendo: il femminicidio di una donna che ogni tanto compare attraverso il suo vestito bianco, la sua scarpetta rossa con le sue docili mani.

Guadagnuolo, con quest’opera, esprime la profondità poetica, trovando un’eco di bellezza dentro le visioni delle rovine incantevoli, dove l’artista ama dare sfogo ai suoi sogni. Una realtà sensibile ed una realtà immaginativa s’incontrano, dando origine ad un’inquieta notte nel mondo onirico. Potremmo dire un teatro fantastico dove popolano demoni e fantasmi attorno alla presenza–assenza di una donna da cui si possono generare leggende metropolitane di ogni tipo.

Abbiamo chiesto all’artista come le è venuta in mente la progettazione dell’opera: «Avendo visitato questo straordinario luogo, molto speciale, irrazionale, misterioso, si è formata nella mia mente un’immagine metafisica sconvolgente per chi la osserva che si deduce in tutta l’opera. Ma tale aspetto non era possibile renderlo come lo vediamo, avevo la necessità di qualche cosa di particolare, un soggetto che andasse oltre la realtà come la figura di un fantasma, che con il suo alone tracciato a forma di nuvola minacciosa, abbraccia tutto il Monastero. Estendendo quello stato d’animo di segretezza della donna ormai ospite nell’oscurità del Monastero».

La città di Roma come tutte le città della provincia sono tutt’altro che semplice scenografia, sono città esemplari, lucenti, eterne. La luce, è insolita, lo è in ogni ora e lo sarà in ogni tempo, per questa ragione basterebbe compiere qualche passaggio, salire o scendere una scalinata, estendersi accanto ad una colonna, di un pilastro o di un rudere per riuscire a coglierla.

Monterano è una località proprio inconsueta, perché al di là dell’apparire come un paese solitario, comunica malinconia, aspetti tenebrosi e seduzione tipici dei paesi abbandonati.

I resti del vecchio paese sono così suggestivi da mostrarsi nei set cinematografici, basti ricordare la scena del ‘Marchese del Grillo’ che incontra il suo amico Don Bastiano all’interno della Chiesa.

Ha ancora senso raccontarne l’eternità? Comunque vada, per Guadagnuolo la risposta è sì, sarà sempre una bella favola nel visitare Roma e la sua provincia.

Avvaliamoci dell’estate per fare visita a questo immenso Museo all’aperto.

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Da fontana a frantoio, finito ‘nelle mani’ sbagliate il dono del compianto professore Cervo

Deve essere davvero iellato, non solo per il fetore che spesso promana dall’adiacente condotta fognaria, il triangolo sul quale ora insiste il frantoio anni addiero donato dal compianto professor Pasquale Cervo e dallo stesso amorevolmente accudito affinche le sue diverse parti in legno non marcissero lestamente.

Lembo sfortunato perché, in precedenza, al posto di uno storico pozzo con pompa manuale, erano state collocate, in successione, varie fontane ornamentali”, nessuna delle quali però ha avuto fortuna, essendo finite chissà in quale discarica: per la cronaca una donata dalla società “Sviluppo Silicalcite” su iniziativa e progetto del compianto geometra Franco Marcucci, che era dirigente della sede locale; poi rimpiazzata da una evidentemente “seriale”, in qunto individuata identica in altre località, pare anche straniere, per la sua foggia detta “premilimone”; dulcis in fundo dal frantoio affiancato da un ulivo, dimostrativi della tradizione “caiazzana”.

Quando il diavolo ci mette la coda, però, anche i migliori intenti vengono vanificati, dalla mala sorte o, come nella fattispecie, dal disinteresse dimostrato, al di là delle sterili ciance, dai locali preposti.

I quali forse dovrebbero fare un mea culpa piuttoto che invitare la gente a segnalare al Comune anzichè ai giornalisti, ad avviso di qualche novello scienziato, malevolo cancro sociale, volto a denigrare anzichè risolvere i problemi come se preposti fossero i cittadini e non gli eletti, peraltro profumatamente pagati per “curare esclusivamente i nostri interessi, come spesso ama ribadire il nostro beneamato sindaco… e come ben sappiamo…

Sta di fatto che anche stavolta qualcuno ha preferito rivolgersi a Giuseppe Sangiovanni, evidentemente conscio degli altrui limiti e delle sue potenzialità induttive all’intervento, come accaduto con la panchina “incorpora cicorie e potenziale barbecue” della principale frazione, ove ora è caduto anche l’alibi della mancanza di un delegato locale, come se, peraltro, Giovanna Santabarbara fosse stata una marziana.

Per i comuni mortali è eloquente la foto e il mini video probatorio del marciume in atto: lo sarà anche per chi intende curare solo gli interessi della collettività caiatina o dovremo gradualmente prepararci a vedere un’altra fontana: della serie “non c’è due senza tre”, con buona pace del compianto Professore?

Magari hanno votato anche i coleotteri che gironzolano intorno al legno, acquisendo il diritto a rodere: sempre  “interesse collettivo” è!

Per mini video. probatorio del marciume in atto, cliccare sulla foto oppure sul seguente link:

 (News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Caiazzo. Quando i fatti confermano la sciatteria: fontana spenta poco dopo il comizio

Viene da SS. Giovanni e Paolo, frazione caiatina principale ma da alcuni lustri meno fortunata, la nuova denuncia del giornalista implacabile con i politicanti inetti o, peggio, animati da interessi personali, cioè Giuseppe Sangiovanni cui basta una fotonotizia e pochi righi per inchiodare alle proprie irresponsabilità alcuni candidati che a fine aprile hanno tenuto un comizio nella piazza della vergogna (rectius: piazza del chiosco della vergogna, tutti sanno perchè) dove, per l’occasione, era stata frettolosamente pulita e riattivata la fontana, a quant’è dato sapere spenta da lustri.

Comizio plateale, secondo alcuni residenti, perchè, senza verecondia, erano affiancati in particolare due oratori, ex antagonisti, che per poco non sarebbero venuti alle mani, dopo essersele dette di tutti i colori.

Intanto, sempre documentato da Sagiovanni, in difetto dei preposti comunali, alcuni residenti si erano prodigati per rappezzare in qualche modo la strada comunale, sempre più rovinata, prima che il comizio inziasse.

FOTO NOTIZIA

San Giovanni e Paolo – Foto 1- Sabato 29 aprile 2023: Fontana funzionante!

 

Pulita e messa in funzione espressamente per il comizio.

 

 

 

 

 

Foto 2: Fontana qualche giorno dopo il comizio, tornata sporca e spenta.

E chi disse che avrebbe svegliato il paese, senza pudore, già adesso guarda alla finestra lo spettacolo indecoroso! Senza pudore?

Indecoroso ancor più per i due protagonisti, per anni, di  maldicenze reciproche, ora ri-uniti sotto lo stesso cielo, manco a dirlo: per il bene “comune”: lo sappiamo tutti, vero?

 

(Giuseppe Sangiovanni – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)