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POLIZIA DI STATO DI AREZZO Rubano i bagagli ai viaggiatori presso gli Aeroporti di Roma e Firenze: 2 nordafricani finiscono in carcere e la refurtiva immediatamente restituita – Questura di Arezzo

La Polizia di Stato di Arezzo, in Autostrada del sole, sabato pomeriggio ha arrestato 2 persone fermate lungo la carreggiata sud nei pressi di Monte San Savino.

Intorno alle 14.00 il Centro Operativo della Polizia Stradale di Firenze diramava in rete una nota di ricerca di un’autovettura Mercedes con targa italiana i cui occupanti erano sospettati di essere coinvolti nel furto di bagagli avvenuti all’interno dell’Aeroporto “Amerigo Vespucci” di Firenze, ai danni dei viaggiatori in attesa della partenza del loro volo.

Immediatamente tre pattuglie della Sottosezione di Battifolle, attuando un collaudato sistema di osservazione rivelatosi vincente in altre simili circostanze, si posizionavano strategicamente lungo la carreggiata sud dell’autostrada del sole.

L’attesa è stata stavolta molto breve, di lì a poco è stata avvistata la vettura segnalata che, con una manovra a tenaglia finalizzata ad evitare ogni pericolo di fuga, è stata fermata all’interno di una piazzola di sosta.

I suoi 2 occupanti, 2 uomini nordafricani di 25 e 30 anni, venivano accompagnati in ufficio dove l’auto veniva minuziosamente perquisita.

All’interno dell’auto veniva rinvenuto di tutto: denaro contante pari a 3690 €, 1150 $ americani e 1072 $ canadesi nonché borse, valigie, borsoni, beauty case, e pure dei souvenir acquistati in varie parti d’Italia, il tutto poi risultato appartenere ad una turista canadese alla quale era stato sottratto addirittura l’intero carrello portabagagli lasciato incustodito per un attimo.

Era stata infatti la derubata a dare il “la” all’operazione: accortasi subito del furto si è recata all’ Ufficio della Polizia di Stato dell’aeroporto a denunciarlo segnalando l’auto sospetta da ricercare.

La perquisizione permetteva anche il rinvenimento di ben sei, tra carte di credito e di debito, intestate ad un cittadino americano che ne aveva denunciato il furto, avvenuto all’interno dello scalo aereo di Roma Fiumicino, il giorno 22 ottobre scorso.

 

I 2 quindi sono stati arrestati in flagranza di reato e trattenuti presso le celle di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.

La turista canadese, appresa la notizia del ritrovamento di tutte le sue cose, si è immediatamente precipitata presso la Sottosezione di Battifolle ringraziando calorosamente gli agenti del fulmineo ritrovamento di quanto sottrattogli solo 2 ore prima.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Campania-Sicilia. Allevatori in sciopero della fame finiscono in ospedale ma non cedono: lanciato appello

Nel sedicesimo giorno di sciopero della fame, dopo i problemi di salute di Pasquale D’Agostino a Caserta, giovedì 2 novembre anche Sebastiano Lombardo è in ospedale e dalla Sicilia lancia un appello.

Si estende lo sciopero della fame: Siamo tutti Sebastiano Lombardo e Pasquale D’Agostino.

Nella mattinata di giovedì 2 novembre, intorno alle ore 10, dopo aver accusato nella notte diversi disturbi fisici (indolenzimento di reni e schiena, indebolimento generale, sbalzi di pressione, appannamento della vista) Sebastiano Lombardo Facciale, l’allevatore siciliano in sciopero della fame da sedici giorni presso il Comune di San Teodoro, insieme al collega Pasquale D’Agostino, anch’egli in sciopero della fame a Casal di Principe, è stato oggetto dell’intervento dei sanitari del 118 allertati dal Sindaco di San Teodoro, Sig. Salvatore Agliozzo.

I sanitari, dopo aver accertato le condizioni generali in loco, hanno disposto il trasporto presso l’Ospedale di Bronte presso cui è attualmente sottoposto a prelievi e accertamenti medici per valutare la sua condizione e stabilire se potrà proseguire lo sciopero della fame.

Dall’Ospedale, intanto, il signor Lombardo lancia un messaggio, raccolto nel presidio presso la Sala Consiliare del Comune di San Teodoro: “Sono sotto osservazione presso l’Ospedale di Bronte in attesa che i medici verifichino il mio stato di salute dopo avere proceduto a una serie di visite ed analisi varie: spero che non mi trattengano qui e di tornare presto sul campo di battaglia.

A tal proposito voglio rivolgere un appello a tutti i cittadini affinché sostengano questa lotta, una lotta di giustizia per la sopravvivenza dei nostri territori e della nostra gente; la vera lotta entra nel vivo nei prossimi giorni, che saranno decisivi per arrivare ad un primo risultato positivo.

Un appello particolare lo inoltro ai Sindaci; loro infatti devono essere il motore propulsore di questa battaglia, ringrazio già da adesso tutti quei Sindaci ed associazioni varie che sono stati sensibili aderendo all’iniziativa, sono sicuro che nessuno, sopratutto i Sindaci rimarranno insensibili ad una richiesta di giustizia dei propri cittadini che rappresentano

Della situazione, per la terza volta in questi giorni, il Coordinamento della Rete ha informato il Prefetto e il Capo di Gabinetto di Messina e, contestualmente, le autorità di Polizia ed i Carabinieri sottolineando, ancora una volta, che: “per quanto sollecitato da più parti anche istituzionali e dal Coordinamento della Rete degli allevatori a sospendere l’iniziativa, ha espresso l’intenzione di continuare lo sciopero della fame che conduce dal 18 ottobre in attesa di risposte dal Governo Nazionale“.

Nel messaggio alla Prefettura, Gianni Fabbris, che a nome della Rete aveva dichiarato nei giorni scorsi “riterremo le Istituzioni responsabili per quello che dovesse accadere ai due allevatori che si sono visti costretti a ricorrere ad un gesto cosi estremo per ottenere una risposta ad istanze su cui pure lo stesso Parlamento si è espresso“, aggiunge: “la preghiera di voler sollecitare gli interlocutori cui il Sig. Lombardo insieme al Sig. D’Agostino hanno inviato le richieste perché diano risposta“.

Lo stesso Coordinamento aveva informato gli allevatori e i tanti sostenitori in tutta Italia di quanto sta accadendo e della delicatezza della situazione lanciando un appello all’AZIONE URGENTE: “ , , , ̀ , ̀ . , “.

Molte risposte stanno arrivando in queste ore. Fra le prime quelle di tre cittadini siciliani che hanno annunciato che nei prossimi giorni si aggiungeranno allo sciopero della fame, coinvolgendo i Sindaci dei rispettivi comuni.

Sebastiano Pruiti ha annunciato che “da questa sera alle 19 sarà in sciopero della fame nella Sala Consigliare del Comune di Troina” sostenuto dalla Amministrazione; l’Avv. Gabriella Regalbuto sarà in sciopero della fame da venerdì sera (dopo aver partecipato al Consiglio Comunale del Comune di Santo Stefano di Camestra) e poi sarà la volta di Salvatore Liuzzo a Regalbuto.

Il messaggio che viene dalla Sicilia è chiaro: “Fate presto, siamo tutti Sebastiano Lombardo e Pasquale D’Agostino“!

Convocato per venerdì, intanto, il coordinamento interregionale della Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio per decidere le forme dell’allargamento nelle altre Regioni, oltre la Sicilia e la Campania, dell’iniziativa che, ricordiamo, ha obiettivi precisi (al primo posto la richiesta che il Governo, come hanno chiesto parlamentari di forze politiche di mggioranza e opposizione e confrontato nei tavoli di confronto con il Governo stesso, nomini un Commissario Nazionale per la Brucellosi e la TBC che stanno da decenni contribuendo a distruggere l’allevamento e i territori meridionali.

Obiettivi fissati in una petizione al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Salute e articolati in un documento di proposte.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Castelvolturno. Detenzione e spaccio di stupefacenti: quattro persone finiscono in carcere

L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio in area domitia, con particolare riferimento ai casi di criminalità diffusa, predatoria e allo spaccio di sostanze stupefacenti che nelle ultime ore hanno consentito ai Carabinieri del Locale Reparto Territoriale di procedere al controllo 70 persone e 44 automezzi con l’esecuzione di 16 perquisizioni, domiciliari, personali e veicolari, e un arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ha già portato, nei giorni scorsi, in Castel Volturno (CE), all’esecuzione da parte dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone di un un’ordinanza della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta di questa Procura, nei confronti di quattro persone gravemente, indiziate, a vario titolo, di numerose condotte di detenzione e spaccio, anche in concorso, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e crack.

Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, diretta da questa Procura e svolta dai carabinieri di Mondragone nel periodo gennaio – agosto 2023, che ha permesso di .accertare un allarmante fenomeno di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ad opera di cittadini extracomunitari nell’area campestre adiacente e retrostante il complesso immobiliare denominato “Palazzi Grimaldi”, ubicato nel Comune di Castel Volturno, che avveniva a partire dalla metà mattina fino alla tarda sera.

Le indagini condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche e immagini video hanno trovato riscontro anche nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti e nei sequestri e arresti in flagranza, operati dalla P.G. a conclusione di mirati servizi.

E’in tal modo che si è giunti ad accertare l’identità degli odierni indagati a carico dei quali è stato raccolto un grave quadro indiziario, univoco e concordante, in ordine alla realizzazione di molteplici episodi di detenzione e cessione di sostanza stupefacenti a acquirenti provenienti prevalentemente dalla provincia di Caserta e dal basso Lazio.

I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico decodificato dai carabinieri di Mondragone (la sostanza stupefacente veniva indicata con i termini “cioccolata”, “la bianca”, “la nera”), unitamente alle molteplici attività di riscontro effettuate attraverso sequestri, attività di osservazione e di pedinamento e controllo, nonché mediante le escussioni degli acquirenti, hanno consentito di riscontrare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività.

In particolare è stato possibile accertare che una volta giunti all’area campestre, gli assuntori venivano dapprima riconosciuti dalla persona presente all’ingresso e successivamente indirizzati verso lo spacciatore che, dopo aver prelevato il denaro – l’importo variava, a secondo dei grammi e della tipologia di stupefacente, dai 5 ai 40 euro – si recava a recuperare le dosi di stupefacente occultate nella vegetazione, che poi consegnava all’acquirente.

Ai tossicodipendenti che volevano assumere lo stupefacente in loco veniva fornita anche una bottiglietta d’acqua funzionale all’assunzione della sostanza.

I destinatari del provvedimento cautelare sono da ritenersi innocenti fino alla sentenza definitiva e la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio con le parti e la difesa, e il contraddittorio avverrà innanzi al Giudice Terzo che potrà valutare anche l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

Per video del blitz, cliccare sulla foto o sul seguente link: https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/10/carabinieri-blitz-castelvolturno.mp4

(PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Il Procuratore della Repubblica Dottor Pierpaolo Bruni – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Ogni giorno in Italia finiscono in carcere tre persone innocenti senza prove e ragioni –





Ogni giorno in Italia finiscono in carcere tre persone innocenti senza prove e ragioni

di Luca Fazzo

Il Giornale, 9 settembre 2023

Per detenzioni ingiuste danni da un miliardo di euro. Ecco due possibili rimedi tra le norme del pacchetto Nordio. Tic-tac, tic-tac. La si potrebbe scandire così, con la regolarità di un orologio, la frequenza con cui ogni giorno, inesorabilmente, un paio di innocenti finiscono in galera. È una delle emergenze della giustizia italiana, uno dei fronti su cui il ministro Carlo Nordio ha promesso di intervenire più in fretta possibile: è il dramma delle manette facili, degli “ordini di custodia cautelare in carcere”, come si chiamano tecnicamente i mandati di cattura, spiccati contro gente che non ha fatto niente di male. Ogni giorno, in attesa che il progetto di Nordio diventi realtà, uno o due innocenti finiscono in cella. Con la stessa regolarità, cresce il conto dei danni che lo Stato dovrà pagare a chi è stato chiuso in carcere ingiustamente: il conto totale, dal 1991 ad oggi, si avvia a superare il miliardo di euro. Miliardo.

Il rimedio inserito dal ministro Nordio nel suo pacchetto di riforme si articola su due punti: l’obbligo per il giudice di interrogare l’indagato prima di mandarlo in prigione, e l’affidamento della decisione a un collegio di tre giudici anziché a un magistrato singolo.

Che possano essere sufficienti a cambiare le cose è tutto da vedere, la certezza per ora è che dall’Associazione nazionale magistrati è partito il consueto fuoco di sbarramento. Così, in attesa che il progetto Nordio inizi il suo cammino parlamentare, tutto continua come prima: tic-tac. I dati sono impressionanti. A partire dal numero totale dei mandati di cattura, 24.654 nel 2022, e ancora in crescita.

Una miriade di manette evidentemente mal distribuita, visto che non ha attutito l’emergenza criminale in ampie zone del paese. Che fine fanno, questi arrestati? Incrociando i dati sulle ordinanze di carcerazione e sulle sentenze emesse nello stesso anno, si scopre che più del sei per cento degli ammanettati vengono assolti (il 6,6, per l’esattezza). Potrebbero sembrare pochi. Ma sono centinaia di vite devastate da provvedimenti che hanno scambiato per “gravi indizi di colpevolezza” quelle che prove non erano. E non è tutto: al conto andrebbero aggiunti anche quelli che poi sono risultati colpevoli, ma che in carcere non avrebbero comunque dovuto finirci perché avevano diritto alla sospensione condizionale. Per legge, in questi casi non si potrebbe disporre il carcere preventivo: ma la legge non viene applicata, così nel 2022 ben 710 cittadini che erano finiti in cella vengono condannati con la condizionale. Intanto si sono fatti il carcere gratis.

Di questa gestione allegra delle manette il conto economico viene poi rifilato sulla intera collettività. I dati sul risarcimento per ingiusta detenzione sono disarmanti. Nel solo 2022, lo Stato ha dovuto pagare alle vittime di questi errori giudiziari più di ventisette milioni di euro. Anche questo è un dato che si può scandire, in attesa della riforma Nordio, con il ritmo regolare dell’orologio: tic-tac, anche domani 75mila euro dovranno uscire dalle tasche degli italiani per colpa degli arresti facili. Si può obiettare che una quota di errori è fisiologica No, perché se così fosse il dato sarebbe distribuito in modo più o meno omogeneo. Invece ci sono realtà d’Italia dove il carcere ingiusto raggiunge livelli demenziali. È il caso di Reggio Calabria e in parte di Palermo. In un contesto in cui nessun tribunale (neanche quelli grossi, tipo Milano e Roma) costringe lo Stato a pagare più di due milioni di euro di risarcimenti, a Palermo il conto per il 2022 è di tre milioni e mezzo; a Reggio Calabria, addirittura di dieci milioni. Ma come l’arrestano, la gente, a Reggio?

La domanda è destinata a restare senza risposta, perché neanche di fronte a queste macroscopiche anomalie il sistema di controllo delle performance della nostra magistratura ha dato risultati confortanti. In teoria c’è un comma dell’ordinamento giudiziario che prevede la responsabilità disciplinare del magistrato che “per negligenza grave ed inescusabile” emette “un provvedimento restrittivo della libertà personale fuori dai casi consentiti dalla legge”. Ma, a quanto pare, le centinaia di carcerazioni immotivate non sono nè gravi nè inescusabili, visto che nessuno dei magistrati che le ha disposte è stato chiamato a risponderne. Ad attivare la procedura disciplinare possono essere il procuratore generale della Cassazione e il ministro della Giustizia. Ebbene: il primo lo ha fatto zero volte nel 2020, una nel 2021, nessuna nel 2022. Il ministro grillino Alfonso Bonafede ci provò ventuno volte nel 2020, arrivarono al Csm e lì si sono fermate. La successora Marta Cartabia aprì due procedimenti, e il Csm li archiviò entrambi. Cosa farà, Carlo Nordio, in attesa che la sua riforma prenda vita Intanto, tic-tac, anche domani due innocenti verranno messi in cella.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Aversa. Nuova ‘stretta’ della Benemerita: diverse persone finiscono nei guai per reati vari

10 persone denunciate in stato di libertà: è questo il bilancino del servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai carabinieri dai Carabinieri della Compagnia di Aversa.

I servizio, svolto con il dispiegamento di numerosi carabinieri ha interessato i comuni di Aversa, Trentola Ducenta e Parete, in provincia di Caserta.

Sul campo sono stati impiegate anche unità cinofile con i cani “Athos” (antiesplosivo) e Attila (antidroga) per il controllo presso le stazioni ferroviarie.

Ad essere stati denunciati per guida di veicoli senza aver conseguito la patente, con recidiva nel biennio, sono stati una 47enne di Parete e un 40enne di Napoli mentre un 17enne di Casaluce (CE) è stato sorpreso alla guida di un ciclomotore oggetto di furto.

Un 64enne, una 47enne, una 29enne e un 32enne, tutti di Trentola Ducenta (CE) sono stati denunciati perchè allacciati abusivamente alla rete elettrica;

Non è poi mancata una denuncia nei confronti di un 31enne di Cardito (NA) per la c.d. truffa dello specchietto.

Un 47enne di Giugliano in Campania, attualmente sottoposto in prova ai servizi sociali è stato identificato e denunciato perchè autore di truffa per “casa vacanze”. Costui, secondo quanto accertato dai carabinieri a seguito di una denuncia, attraverso un noto sito web di annunci di vendita di beni usati e nuovi, presente in Italia e che offre anche una vasta gamma di prodotti di tutte le categorie, avrebbe fittato al prezzo di 400€ una casa vacanza nella località Marina di Camerota, in realtà inesistente, ad una 35enne sua compaesana.

Infine sono state elevate 65 contravvenzioni al cds per mancata copertura assicurativa, guida senza patente, senza casco e senza cintura; controllate 554 persone e 314 veicoli.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Aversa. Furto aggravato ‘in concorso’: un uomo e una donna finiscono ai ‘domiciliari’

All’esito di una lunga e articolata attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, che dispone misure cautelari nei confronti di due persone, un uomo e una donna (entrambi agli arresti domiciliari) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Le indagini, condotte tra maggio 2022 e febbraio 2023, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso.

I destinatari delle misure cautelari sono gravemente indiziati di aver intrapreso un’ingente e remunerativa attività criminale avente ad oggetto furti di autovetture, fenomeno predatorio sempre più diffuso nell’agro-aversano che ha destato un non comune livello di allarme sociale tra i cittadini.

L’attività investigativa, basata su servizi di osservazione, controllo e pedinamento, effettuati soprattutto nelle fasce serali e notturne, su attività di intercettazione telefonica e sulla dettagliata escussione delle vittime, nonché sull’analisi dei numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli tale attività criminale.

Le indagini hanno, inoltre, permesso di appurare che i due arrestati hanno dimostrato di avere acquisito abilità professionali nell’attività criminosa in esame, operando con astuzia e ingegno, con una rudimentale ma efficace e rodata organizzazione, che permetteva loro di asportare le autovetture con rapidità per poi nasconderle in luoghi sicuri di difficile localizzazione.

La complessa e minuziosa attività d’indagine ha permesso di operare un efficace contrasto al fenomeno predatorio dei furti di autovettura, divenuta una vera e propria piaga sociale.

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, il Procuratore della Repubblica,  dottoressa Maria Antonietta Troncone – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S.Maria C.Vetere. Tentano furto al centro commerciale, feriscono la direttrice e finiscono in galera

All’apparenza sembrava una tranquilla famigliola che si apprestava a fare shopping presso il centro commerciale di via Galatina, a Santa Maria Capua Vetere, ma così non era.

I tre, un ventiquattrenne domiciliato a Santa Maria Capua Vetere, una ventitreenne di Mondragone (CE) e una ventunenne di Cercola (NA), risultati essere fratelli, con tanto di passeggino con all’interno la figlioletta di soli due anni, erano intenzionati a razziare scarpe e capi di abbigliamento.

Erano già riusciti a occultare, previa rimozione dei dispositivi antitaccheggio, numerosi articoli nel vano inferiore del passeggino e stavano tentando di allontanarsi quando sono stati scoperti da uno degli addetti alla vigilanza e dalla direttrice del centro, che ha subito chiamato i carabinieri della locale stazione.

Appena si sono accorti di essere stati scoperti, i tre ladri hanno aggredito la direttrice ferendola alla testa ed hanno continuato ad inveire contro i presenti fino a quando sono stati bloccati dai militari dell’Arma nel frattempo sopraggiunti.

Per la direttrice sono state necessarie le cure del personale sanitario del “118” che provveduto a medicarla sul posto.

La refurtiva, interamente recuperata e consistente in tre paia di scarpe, un paio di sandali e alcuni capi di abbigliamento è stata restituita al responsabile del centro commerciale.

I tre arrestati, che dovranno rispondere di furto aggravato in concorso, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati accompagnati ai domiciliari, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

MAXI INCIDENTE A PASTORANO, FINISCONO IN QUATTRO IN OSPEDALE

Stavano recandosi al lavoro ma sono finiti in ospedale. Erano a bordo di un pulmino e stavano percorrendo la Casilina quando per cause ancora da accertare la loro ‘corsa’ è finita in una cunetta nei pressi di un caseificio. Erano in quattro e sono rimasti tutti feriti tant’è che sul posto, questa mattina 22 maggio 2023, si è reso necessario l’intervento dei sanitari del 118 che li hanno trasportati in diversi ospedali della Provincia per le cure del caso. Saranno le forze dell’ordine a chiarire la dinamica del sinistro

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