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disponibilità

Il Salone Nautico Internazionale di Napoli  amplia gli spazi in acqua aggiungendo 200 metri al Molo Luise / Realizzata a Mergellina una banchina galleggiante per aumentare la disponibilità  e la fruibilità dell’esposizione in calendario da sabato 18 a domenica 26 novembre.  





 

Il Salone Nautico Internazionale di Napoli  amplia gli spazi in acqua aggiungendo 200 metri al Molo Luise / Realizzata a Mergellina una banchina galleggiante per aumentare la disponibilità  e la fruibilità dell’esposizione in calendario da sabato 18 a domenica 26 novembre.

Napoli 13 novembre 2022
Navigare: salone nautico internazionale: visitatori
Foto: Stefano Renna

Napoli, 13 novembre 2023 – La 37esima edizione del Navigare, il salone nautico internazionale di Napoli, che inizierà sabato 18 per finire domenica 26, si presenterà con un look strutturale completamente nuovo. La sede dell’esposizione, al molo Luise di Mergellina, subirà una trasformazione grazie a un pontile galleggiante di 100 metri lineari, ma 200 di spazio, che amplierà la disponibilità di ormeggio, attualmente di oltre 600 metri lineari di molo, ma soprattutto di fruibilità per i visitatori.

Napoli 13 novembre 2022
Navigare: salone nautico internazionale: foto con il drone
Foto: Stefano Renna / tecnico di ripresa: Giuseppe Ciliberti

Il Salone Nautico Internazionale di Napoli prenderà il via sabato 18, con apertura alle ore 10.30, mentre la cerimonia inaugurale è stata fissata alle ore 15.00 alla quale prenderanno parte: il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Andrea Annunziata, il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, il Contrammiraglio Pietro Vella, Direttore Marittimo della Campania e il presidente BCC Napoli e Campania, Amedeo Manzo.

 

La formula del Salone Internazionale, che ha nelle prove in mare il punto focale del progetto, è stata al centro del nuovo disegno della Marina di Mergellina, voluta dagli organizzatori di AFINA – Associazione Filiera Italiana della Nautica – per ampliare la presenza delle imbarcazioni, circa 100, e favorire l’accesso gratuito del pubblico.

Abbiamo voluto aumentare la superficie espositiva non solo per la crescita della domanda di partecipazione dei cantieri, + 50% rispetto allo scorso anno – spiega Gennaro Amato, presidente di AFINA -, ma abbiamo voluto realizzare, allo stesso tempo, una dimostrazione pratica di come poter aumentare i posti barca nei Marina cittadini senza troppi iter burocratici. Perché uno dei problemi principali della nautica da diporto è l’assenza di ormeggi. Il salone Nautico internazionale di Napoli è strategico – conclude Amato -, perché ha una doppia valenza nei calendari fieristici internazionali, da un lato chiude il 2023 e, allo stesso tempo, porta la città di Napoli al centro dei mercati fieristici. Il 2024, infatti, riparte dalla nostra città con il Nauticsud alla Mostra d’Oltremare, un appuntamento che quest’anno taglia il traguardo delle 50 edizioni”.

Domanda in crescita, ma non solo degli espositori e dei cantieri presenti. Il Navigare, salone nautico internazionale di Napoli, è diventato di fatto punto di riferimento per molti amanti del mare e armatori. L’ultimo appuntamento del calendario solare delle esposizioni internazionali, infatti, favorisce l’afflusso di chi vuole determinare l’acquisto di una barca per il prossimo anno. A questa opportunità si aggiungono anche i visitatori del Salone Internazionale di Bologna che, dopo soli 15 giorni dall’esposizione a secco nel capoluogo felsineo, possono provare in acqua l’imbarcazione prescelta. L’evento, che già ha fissato le date del 2024 (9/17 novembre), punta così sempre più a divenire un’opportunità per i cantieri costruttori, che definiscono la pianificazione produttiva dell’anno prossimo, e per i concessionari che pianificano la programmazione vendite.

 

Tutti presenti i maggiori cantieri del territorio, dai Cantieri Fiart, Italiamarine, Cantieri Mimì, Nuova Jolly, Blue Emme di Evo yacht, Esposito Mare, Sea Prop, Collin’s Marine, così come i più importanti distributori e concessionarie, come Autosalone Italia con i brand Azimut, Prestige, Jeanneau e Wellcraft, Rio Italia e Marine System con i marchi Bavaria, Ideamarine e Beneteau.

 

Questi gli orari del NAVIGARE: sabato e domenica 10.30-19.00 / lunedì – venerdì: 12.30 – 17.00. Accesso libero e gratuito. Info www.afina.it
UFFICIO STAMPA: FABRIZIO KÜHNE – MOB. + 39 339 83.83.413  – e.mail:  comunicazione@fabriziokuhne.com

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Manifestazione d’interesse finalizzata ad acquisire la disponibilità di aree private per l’istallazione di un circo nel periodo natalizio 2023/2024

Comune di Napoli

Palazzo San Giacomo, piazza Municipio,
80133 Napoli
 
Telefono: +39 081 7951111
 
PEC
 
Reg. presso il Tribunale di Napoli, aut. n. 5213
del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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C.F. 80014890638
LEI: 8156007FF4DEB97ABA09
Accessibilità

PagoPA (Fonte: Comune di Napoli – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Digital detox

Sul limitare del bosco, nei prati che sovrastano il piccolo abitato di Malosco (Tn), mi incuriosisce un cartello realizzato in plastica trasparente. Riporta i simboli dei principali social media (Instagram, Facebook e Twitter) e la scritta “In Val di Non, nei luoghi più belli, il cellulare non prende. Ritorna ad apprezzarli con gli occhi, con il cuore e con la mente”. Quello che poteva essere un disagio è stato qui trasformato intelligentemente in un’opportunità, in un valore aggiunto a qualche giorno di riposo e di vacanza immersi nella natura. A fianco, un altro cartello indica cosa fare nel caso di incontro con un orso. Il rischio oggi è, per tutti, indubbiamente molto alto. Non quello di un faccia a faccia con un plantigrado, ma quello di vedere e di vivere sempre le cose attraverso la mediazione di un dispositivo elettronico (del suo schermo e della sua fotocamera) e di dover in tempo reale “condividere” con altri quello che si sta vedendo, facendo, perfino mangiando. Quasi che, se gli altri non lo sanno, la mia esperienza sia meno reale, il panorama meno bello, il mio pasto meno gustoso. E siamo sinceri, questo non è (solo) un problema dei giovani. Il cellulare, o sarebbe meglio dire lo smartphone, ovvero questo dispositivo elettronico che per sbaglio funge anche da telefono, ma che ci permette di scattare foto e realizzare filmati, ascoltare musica e guardare video, compiere pagamenti e altre operazioni bancarie, trovare la strada giusta, consultare il meteo, monitorare la nostra attività fisica e mantenere appunto in ogni momento attiva la nostra rete sociale attraverso i social e svariate app di messaggistica – incorporando così in un unico aggeggio le funzioni di telefono, macchina fotografica, cinepresa, sveglia, computer, TomTom e iPod (e chi se li ricorda più questi ultimi?), barometro e cardiofrequenzimetro… – è diventato per la maggior parte di noi una sorta di protesi, inseparabile e indispensabile. Tanto che quando non c’è rete, quando WhatsApp non funziona o addirittura quando è lo stesso telefono a non volerne sapere di accendersi (pare che moltissime persone non lo spengano mai neppure di notte), l’ansia e il panico si diffondono rapidamente, a tutte le età. Ma è proprio in quei luoghi e in quei momenti che puoi avere la grazia di riprendere contatto con la realtà, di renderti conto che il mondo esiste, gli altri esistono e perfino tu esisti, anche quando sei disconnesso e non raggiungibile; che i panorami si possono fissare nella mente e nel cuore; che il silenzio può diventare la più bella colonna sonora di un momento speciale. La buona notizia è che questa condizione può essere non solo il positivo effetto collaterale di un disservizio tecnologico, ma anche il frutto di una libera scelta. Gli esperti di comunicazione la chiamano “digital detox”, ovvero “disintossicazione digitale” e pare sia praticata da un numero crescente di persone di tutte le età che decidono per un periodo più o meno lungo (in genere un weekend o un’intera settimana di ferie) di spegnere del tutto o limitare al massimo l’utilizzo del telefono, del computer e di ogni altro dispositivo elettronico. E per non “cadere in tentazione” si può addirittura decidere di lasciarli a casa, comunicando, come si faceva un tempo, un proprio recapito in caso di autentiche emergenze. All’inizio potrà risultare difficile, ma i benefici, assicurano gli psicologi, saranno una maggior attenzione a ciò che ci circonda, meno ansia, miglior capacità di rilassarsi e più disponibilità nel vivere a pieno il rapporto con chi si ha vicino. E forse anche una maggiore facilità di “connessione” con Dio. Penso proprio valga la pena provare!

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

OPERAZIONE PERSEVERANCE – ESEGUITE 27 MISURE CAUTELARI REALI DI BENI E DISPONIBILITÀ FINANZIARIE PER 2,5 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DEI PRESUNTI UTILIZZATORI DI FATTURE FALSE EMESSE DA SOCIETA’ RICONDUCIBILI ALLA ‘NDRANGHETA OPERANTE IN EMILIA – Questura di Reggio Emilia

OPERAZIONE PERSEVERANCE – ESEGUITE 27 MISURE CAUTELARI REALI DI BENI E DISPONIBILITÀ FINANZIARIE PER 2,5 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DEI PRESUNTI UTILIZZATORI DI FATTURE FALSE EMESSE DA SOCIETA’ “CARTIERE” RICONDUCIBILI A SOGGETTI RITENUTI INTRANEI O CONTIGUI ALLA ‘NDRANGHETA OPERANTE IN EMILIA

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, stanno dando esecuzione a 27 misure cautelari reali, per complessivi 2,5 milioni di euro circa, emesse dal G.I.P. del Tribunale felsineo. Le esecuzioni sono attualmente in corso nelle province di Reggio Emilia, Ferrara, Fermo, Forlì, Lodi, Modena, Parma, Pisa, Perugia, Torino e Verona. In particolare, la Squadra Mobile di Reggio Emilia, nell’ambito dell’attività in oggetto indicata, coordinata dalla DDA di Bologna, nel corso dell’anno 2021, aveva tratto in arresto, in esecuzione di misure cautelari carcerarie, otto soggetti gravemente indiziati di associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fine, aggravati dal metodo mafioso, tra i quali, anche, estorsione, detenzione di armi e reati finanziari collegati ad una vorticosa attività di emissione, da parte del clan operante in Reggio Emilia, di fatture per operazioni inesistenti quantificata in 13.441.000,00 [tredicimilioniquattrocentoquarantuno] euro. Per il reato di emissione di false fatture, con l’aggravante mafiosa, il GUP del Tribunale di Bologna, con sentenza di primo grado, aveva già disposto la confisca di otto società cartiere (cioè deputate all’emissione di false fatture) ed aveva condannato, per reati fiscali aggravati dal metodo mafioso, sette soggetti; tra questi, anche, due presunti appartenenti al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, allo stato condannati in primo grado, rispettivamente, ad anni 16 e 15 di reclusione per associazione di stampo mafioso, tentata estorsione, detenzione di armi e, appunto, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Gli ulteriori cinque soggetti sono stati condannati a pene che variano da 4 anni ad 1 anno e sei mesi per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, aggravato dal metodo mafioso. L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, aveva fatto emergere che il clan ‘ndranghetistico operante in Reggio Emilia aveva continuato, nella ipotesi di accusa, ad offrire, in via “professionale”, “servizi” di emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, per consentire alle imprese beneficiarie l’abbattimento dei propri redditi imponibili.

In relazione alla complessa attività di servizi finanziari illegali assicurati dal clan di ‘Ndrangheta reggiano ad imprenditori, Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Reggio Emilia in codelega, hanno individuato gli utilizzatori delle fatture false e sviluppato i relativi accertamenti; si è proceduto, dapprima, a verificare l’annotazione delle false fatture nelle dichiarazioni fiscali ed a quantificare l’evaso in 3.711.271,00 [tremilionisettecentoundicimiladuecentosettantuno] euro, e, quindi, a deferire 77 soggetti indiziati di avere utilizzato, per abbattere il proprio carico fiscale, le fatture per operazioni inesistenti emesse dalla locale ‘ndranghetistica emiliana, proponendo il sequestro preventivo per equivalente del profitto assicurato agli utilizzatori dei servizi finanziari illegali. Per 27 indagati il GIP distrettuale ha ritenuto la sussistenza delle esigenze cautelari ed ha emesso i citati provvedimenti ablativi. Si rappresenta che nel corso della medesima operazione questa Squadra Mobile aveva già eseguito un sequestro preventivo per equivalente, emesso dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, della somma di € 717.214,36 a carico di due coniugi, entrambi condannati, in primo grado, ed attualmente detenuti per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’attività in parola testimonia il massimo sforzo profuso dalla Polizia di Stato, anche in collaborazione con Guardia di Finanza, per reprimere fenomeni criminali ed impedire che patrimoni, illegalmente accumulati, possano contaminare l’economia legale.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Matese, Comunità Montana: il nuovo Consiglio incassa la totale disponibilità di Caporaso

Comunità Montana del Matese, insediati i nuovi amministratori. Caporaso: “Da parte mia, come sempre, massima disponibilità al dialogo”.

Sette i punti all’ordine del giorno del Consiglio Generale della Comunità Montana che si è svolto ieri sera, 31 maggio 2023, in prima convocazione. Approvazione verbali seduta precedente; Piano delle Alienazione/Valorizzazione Immobili 2023. Approvazione; Programma Biennale degli Acquisti dei Beni e Servizi 2023/2025. Approvazione; Programma Triennale LL.PP. 2023/2025 ed Elenco Annuale 2023. Approvazione; Artt.17 e 18 della L.R. n°12/2008. Piano Pluriennale di viluppo Socio Economico 2023-2025 e Programma Operativo Annuale 2023 della Comunità Montana Zona del Matese. Approvazione; Art. 170 del D.Lvo 267/00. DUP – Documento Unico di Programmazione 2023/2025. Discussione e conseguente deliberazione; Art. 151 D.Lvo 267/00. Art. 10 del D.Lvo 118/2011. Bilancio di Previsione Finanziario 2023/2025. Approvazione.

In presenza dei sindaci neoeletti di Alife, Fernando De Felice, e di Raviscanina, Vincenzo Castrillo si è discusso dei punti all’ordine del giorno con assenti i rappresentanti dei Comuni di Valle Agricola, Ailano, Prata Sannita, Pratella, Letino e San Gregorio Matese.

Dal sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo la richiesta al presidente Michele Caporaso di convocare una Conferenza dei Sindaci per discutere del rilancio del territorio come previsto dagli accordi iniziali. “Garantisco come sempre la massima disponibilità al dialogo, – precisa il presidente Caporaso – se non abbiamo provveduto a convocare la Conferenza è stato solo per mancanza di tempo”.

Approvato ma senza l’immediata eseguibilità, invece, il bilancio preventivo 2023.

A latere il presidente Michele Caporaso ha illustrato tutto quello che è stato fatto in un anno e mezzo di presidenza: tutte le rendicontazioni dal 2017 al 2022; la progettazione di quelle del 2023; e tutti i bilanci che sono stati messi in ordine, nonché i fondi ottenuti, tra cui tre grossi progetti ministeriali approvati.

(Adele Consola – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)