Caserta. Arriva l’Atlante dell’Arte Contemporanea edito da Giunti, presentato da Enzo Battarra


'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
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Presso la _Pinacoteca “M. Stanzione”_ di Sant’Arpino, a partire da oggi, nell’ambito della XXX Sagra del Casatiello si terrà la Mostra d’Arte Collettiva “Il gusto dell’Arte che emoziona”. Domenica prossima alle ore 11:00 ci sarà un brindisi inaugurale con gli artisti:
*Silvano Battimiello*
*Carmine Capone*
*Anna Iavarone*
*Nello Marsilio*
*Pasquale Dell’Aversana detto Pascal*
*Alfredo Troise*
*Nicola Villano*
E con le opere degli allievi del Liceo Artistico “L. da Vinci”* di Aversa diretto dalla Dirigente Prof.ssa Margherita Montalbano.
L’articolo A Sant’Arpino la mostra “Il gusto dell’arte che emoziona” proviene da BelvedereNews.
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L’Auditorium Marillac ospiterà “Gli abitanti di Sfessania”, quattro workshop intensivi dedicati alla commedia dell’arte a cura di Luca Gatta e promosso e organizzato dall’Associazione teatrale Aisthetsis.
I workshop sono aperti a tutti, non occorre requisiti specifici e si terranno nei seguenti giorni: dal 27 al 28 aprile, dal 4al 5, dall’11 al 12 e dal 18 al 19 maggio. Ogni fine settimana sarà dedicato ad una maschera e si inizia con I servi (Zanni, Arlecchino, Pulcinella e Servetta), successivamente con I nobili (Innamorati e Capitani), si prosegue con I vecchi (Pantalone e Balanzone) e si conclude con il Teatro delle partiture: sequenze, lazzi e gioco teatrale.
«Alcune maschere – come spiega il maestro – sono diventate patrimonio dell’umanità. Pulcinella, per citarne una, ha ispirato Mr Punch in Inghilterra, Petruska in Russia e Karagöz in Turchia. Ma la Commedia dell’Arte non è semplicemente un genere del teatro occidentale, bensì una vera e propria scuola dell’attore, un insieme di codici che ci aiutano non solo a intraprendere l’artigianato teatrale ma anche ad aprire nuove strade per la ricerca attoriale».
Durante questo percorso di formazione saranno ricostruite posture, movimenti e partiture che compongono il bios dei tipi fissi della Commedia. Partendo da un training di base i cui elementi costitutivi sono lo studio sul neutro, la scomposizione, i colpi di maschera, le onde (estroversa, introversa), le scale, gli elementi di Hata Yoga, si arriverà ad un training specifico per ogni personaggio indirizzato a incarnare e far “risuonare” l’archetipo.
Il corso sarà storico e antropologico insieme: si partirà dalle prime maschere che sono comparse sulla scena italiana per arrivare a personaggi più recenti e più complessi.
Il corso costituisce un percorso di conoscenza di un’arte antica e delle possibilità espressive del proprio corpo e della propria voce.
Lo studio sugli archetipi della Commedia dell’Arte ci spinge a forzare i nostri limiti espressivi amplificando il processo creativo attraverso un raffinamento dei nostri sensi.
Inoltre la Commedia dell’Arte è riletta in una dimensione transculturale, facendola interagire con le tradizioni di altri paesi, con l’obiettivo di costruire dei flussi culturali che transitano da una tradizione all’altra, al fine di creare un prodotto nuovo che sarà la sintesi dell’incontro tra le diverse culture.
I workshop prevedono un totale di 48 ore di formazione: le lezioni si terranno il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:30.
Il gruppo di lavoro potrà essere composto da un minimo di 8 allievi fino a un massimo di 15 allievi. Il costo per ogni singolo workshop è 150 euro; se si vuol partecipare a tutti e quattro i percorsi il costo complessivo è 400 euro.
Info e iscrizioni: mail: lucaaisthesis@gmail.com – tel.: +39 3475583396.
(Gabriella Galbiati – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
A New York in scena l’arte del pittore Fernando Alfonso Mangone. Al Metropolitan Museum of Art la prima presentazione internazionale dell’Atlante dell’Arte Contemporanea.
Dalla Campania agli Stati Uniti. Dopo l’inaugurazione americana, prossimamente l’esposizione farà tappa anche in Italia.
Il famoso pittore salernitano, Fernando Alfonso Mangone, annuncia con orgoglio la sua prossima esposizione internazionale presso il Metropolitan Museum of Art di New York, la cui inaugurazione è in programma sabato 25 Maggio 2024 dalle 11 alle ore 20. L’evento si terrà nella prestigiosa Sala del Metropolitan Museum of Art – Bonnie J.Sacerdote Lecture Hall-Ruth and Harold D.Uris Center for Education. La mostra, curata dal Start Group Corporate Patron Metropolitan Museum of Art, presenterà opere selezionate di Fernando Alfonso Mangone, il cui talento unico è stato recentemente incluso nell’Atlante dell’Arte Contemporanea 2023/2024. Questa straordinaria esposizione rappresenta un ulteriore passo nella carriera dell’artista, sottolineato dall’importante collaborazione con GIUNTI EDITORE, la prima casa editrice specializzata nell’arte e nei libri illustrati.
Il progetto a cui Mangone partecipa è stato acquisito da GIUNTI EDITORE e sarà immortalato con un’edizione di pregio. La notizia entusiasmante è la collaborazione con ben due editori, tra cui la celebre casa editrice, che si occuperà di distribuire il volume in circa 260 librerie in Italia. Un traguardo senza precedenti, rendendo l’Atlante una pietra miliare nel mondo dell’arte e delle pubblicazioni.
“Questo risultato, senza precedenti nel mondo dell’arte, rappresenta una pietra miliare e un riconoscimento del valore universale della mia espressione artistica. La mia pittura, che abbraccia il Rock, il Punk e l’emozione pura, trova ora una nuova dimora nel cuore di New York, nella sala prestigiosa del Metropolitan Museum of Art. Sono grato per questa straordinaria opportunità di condividere la mia visione artistica con un pubblico internazionale. Il Museo di Buccino, il MAM, è stato il luogo in cui ho potuto esplorare liberamente la mia creatività insieme al Gallerista e Critico d’arte Prof. Luciano Carini, immergendomi nella natura e viaggiando attraverso le grandi vedute di città e paesi. Visioni magiche e surreali in cui la luce che avvolge ogni momento con psichedeliche sensazioni. La “Street Art” è stata una straordinaria invenzione che ha trovato spazio nelle mie opere, e oggi posso affermare con orgoglio di essere riconosciuto come un grande artista. La pittura, come affermo con convinzione, è la prima forma di bellezza, e noi artisti abbiamo il dovere di far conoscere al mondo questa bellezza, partendo dalle nostre radici. Questo è solo l’inizio di un nuovo capitolo nella mia carriera artistica”.
Così l’artista, originario di Altavilla Silentina in Campania, Fernando Alfonso Mangone.
“La mia pittura è dedicata all’umanità. Noi artisti abbiamo il dovere di far conoscere al mondo la bellezza, partendo dalle nostre aree interne,” afferma Mangone, sottolineando il suo impegno nell’esplorare e condividere il fascino straordinario della natura, dei territori e degli archetipi della mitologia attraverso la sua arte.
L’esposizione al Metropolitan Museum of Art di New York è solo l’inizio di un periodo di grande dinamismo per Fernando Alfonso Mangone, che nei prossimi mesi vedrà le sue opere esposte nelle due gallerie d’arte italiane più prestigiose del mondo. Un viaggio straordinario attraverso l’arte di un Maestro contemporaneo.
(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Giovedì 14 dicembre 2023 sarà assegnato all’ambasciatore dell’arte sartoriale italiana Maurizio Marinella il prestigioso Premio “Italiani ControVento 2023”.
Giunto alla sua terza edizione, il Premio assegna al ‘Re delle Cravatte’ Marinella un magnifico esemplare dello speciale riconio celebrativo della moneta “Caravelle 1957”, le leggendarie 500 Lire Italiane – Bandiere Controvento.
Giunge alla sua terza edizione il prestigioso “Premio Italiani ControVento”: giovedì 14 dicembre alle ore 11,30 il Salone degli Affreschi “E. Marinella”, al secondo piano del Palazzo Satriano di Ravaschieri di Napoli (Riviera di Chiaia, 287 A), ospiterà la cerimonia di consegna del Premio.
“Per l’edizione 2023, l’Unione Regionale Campana 50&Più e la Commissione di Italiani ControVento ha scelto di assegnare il Premio un grande ambasciatore dell’arte sartoriale e della moda italiana, Maurizio Marinella. Capi di Stato, regnanti, imprenditori e celebrities hanno avuto il privilegio di indossare le sue creazioni, vestendosi di autentica eleganza” spiega Maurizio Merolla, presidente della Associazione di Rilievo Nazionale 50&Più – Napoli.
Realizzato, con l’autorizzazione del Ministero del Tesoro della Repubblica Italiana, da Collezioni Istituzionali – CLZI, il Premio viene assegnato ogni anno dalla Associazione di Rilievo Nazionale 50&Più – presieduta da Carlo Sangalli, Presidente nazionale di Confcommercio, e da Eventi 2000 e consiste in uno splendido esemplare del riconio celebrativo della moneta da 500 Lire “Caravelle Bandiere Controvento – versione prova del 1957 ”, in tiratura limitata in soli 999 esemplari, realizzata in argento – fondo a specchio. Si tratta, per l’appunto, delle leggendarie 500 Lire Italiane Bandiere Controvento recanti la raffigurazione delle tre Caravelle di Cristoforo Colombo.
All’evento prenderanno parte, accanto a Maurizio Merolla, anche il direttore commerciale di Collezioni Istituzionali – CLZI, Alessandro Martillotti, e il giornalista e scrittore Michelangelo Iossa.
“I più giovani non possono ricordare questa moneta e il fascino dell’immagine che essa richiama: lo spiegarsi delle vele controvento e, dunque, l’inizio del viaggio di Colombo. Un lungo viaggio dalle sorti incerte, intrapreso con autentica determinazione. Niente simboleggia meglio l’audacia di chi non ha paura di mettersi in gioco per costruire sentieri, rifugi o ponti: i più coraggiosi tra i nostri connazionali, gli italiani che viaggiano ‘contro vento’ senza abbandonarsi allo sconforto di questi tempi così difficili” commenta Merolla, che consegnerà il premio a Maurizio Marinella, autentico Re delle Cravatte e del Made in Italy.
In occasione della sua prima edizione, il premio è stato assegnato a Marco Bucci, sindaco di una città – Genova – che ha tanto sofferto per il crollo del Ponte Morandi, ma che ha saputo rialzarsi coraggiosamente.
La seconda edizione ha decretato la vittoria di Franco Pepe, artefice del successo di Pepe In Grani, rivoluzionario ambasciatore dell’enogastronomia del nostro Paese.
“Come suggerisce il nome, il nostro riconoscimento spetta ai ‘viaggiatori controcorrente’. Pensiamo a chi decide di continuare a perpetuare, nel mondo, tradizioni secolari che appartengono alla cultura italiana e, in particolare, a quella partenopea, famosa anche per l’artigianato in ambito sartoriale. Essere artisti, maestri artigiani, creatori di eccellenze e – non da ultimo – imprenditori, rappresenta una sfida continua nel segno del talento della manualità e del genio di chi – conclude Maurizio Merolla-plasma la seta per farne capolavori da esportare nel mondo intero”.
(Michelangelo Iossa – Comunicato Stampa Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Promossa dall’Università Popolare degli Studi Sociali e del Turismo, si svolgerà una kermesse Artistico-Letteraria di consistente spessore culturale, nell’imponente scenario storico della Rocca dei Rettori di Benevento.
La città millenaria dalle antichissime origini, nell’incanto medioevale del suo atavico Castellum Aquae in età romana e “Castello di Manfredi” nel medioevo, ospiterà una tre giorni di incontri, per un progetto all’insegna della conoscenza, del sapere che dà luce di libertà, al di là della casualità e della contingenza.
Il senso dell’evento nasce dalla volontà condivisa di vivere un momento di confronto tra i linguaggi della comunicazione, per dar vita alla celebrazione dell’ottobre degli Artisti.
Sulle orme di testimonianze della nostra storia, a cura e a difesa dell’ambiente, una nuova dialettica culturale di ampio respiro aprirà il varco alla promozione di un più intensivo rapporto nel binomio “cultura-turismo sostenibile”.
In apertura di programma, presentazione del libro “Cuore di Donna nel borgo antico”, incontro con l’Autore Preside Prof. Michele Ruggiano, già Presidente di Italia Nostra e Direttore del Centro Studi del Sannio.
Seguirà una interessante rassegna di Arte visiva contemporanea “dai luoghi del cuore”, visioni in poetica armonia.
L’immersione nella rassegna, attraversandone i percorsi, consentirà l’ascolto di profili estetici, stralci poetici e musicali.
Sorprendente l’ampia partecipazione degli artisti che si racconteranno con l’incontro di giornalisti e tv: Agnese Violetta, Andrea Iannotta, Anna De Rosa, Anna Zulla Cirardiello, Antonia Vallifuoco, Antonio Altieri, Antonio Costanzo, Arty Ruggiero, Assunta Iannotta, Assunta Tammaro, Brunella Patitucci, Carmela Infante, Carmela Visone, Ciro Adrian Ciavolino, Cristina Flaviano, Daniela Capuano, Domizio Cassella, Elena Girardi Colizza, Enza La Croce, Enza Voglio, Francesco De Angelis, Giovanna Giordano, Gilda Bellomunno, Giuliana Pellacani, Giuseppe Caputo, Italo Esposto, Iula Carcieri, Kseniya Pashchenko, Laura Polise, Leonilda Fappiano, Letizia Caiazzo, Luigi Rigillo, Maria Comparone, Massimo Pozza, Michele Maresca, Oana Gurguta Mariana, Paola Paesano, Pio Volpe, Rosa Arbolino, Rosanna Di Carlo, Renato Renza, Rosalia Vigliotti, Saverio Maietta, Stefania Guiotta, Teresa De Ninno, Vincenzo Piatto, Vittorio Cimino.
Scultori: Michele Mazzone; Fotografi: Paolo Lizzi Marco Thomas, Clementina Vasturzo.
Poeti: Giovanna Santangelo, Assunta Iannott,a Domenico Truocchio, Giorgio Brun,o Andreato Marianna Cossentino.
Il tutto si concluderà lunedì 30 ottobre con il finissage e un brindisi di saluto.
(Anna De Core – Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Lopa: Dobbiamo riconoscere il ruolo internazionale degli operatori dell’arte bianca, come figure professionali uniche, che con le loro peculiarità dovranno essere ambasciatori dei sapori e della cultura Napoletana nel mondo.
Si è svolto il “Secondo Campionato dell’Arte Bianca” 1° Trofeo Regionale Maestro Umberto Fornito.
La Kermesse gastronomica ha avuto come location, quella del noto Ristorante “Gianni al Vesuvio”, dove hanno dato sfoggio della propria arte importanti firme della cucina campana che ha oramai travalicato i confini regionali portando in giro per il mondo le più apprezzate eccellenze culinarie in materia di Arte Bianca, ovvero, tutto quello che ruota intorno alla base della Cucina Italiana.
L’Associazione, ideata da Umberto Fornito, una vera e propria istituzione oramai anche oltre oceano, si propone attraverso corsi di formazione e vere e proprie scuole di cucina, di portare non solo una idea innovativa nel solco della tradizione, ma anche un modello sociale, economico e culturale dalle potenzialità infinite partendo dalle basi.
L’IMPASTO
E quindi dall’Arte Bianca alla base del Pane, della Pizza, della Pasta, del Dolce. Agli addetti ai lavori, prima ancora della sua premiazione, non è sfuggita la presenza di Michele Leo punta di diamante del Ristorante Pizzeria Il Brigante di Venosa in provincia di Potenza.
Vincitore del Trofeo Caputo nel 2017 e secondo classificato a Los Angeles lo stesso anno dietro il suo grande amico e Competitor Umberto Fornito.
Anche quest’anno il Cavalier Umberto Fornito non ha voluto far mancare i premi speciali come quello assegnato al concorrente più “anziano” Pietro Giordano, al più giovane Michele Stasio, mentre l’ambito “Premio della Stampa” seconda edizione, assegnato da giornalisti ed esperti specializzati in enogastronomia, Giuseppe De Girolamo Daniela Del Prete Rosario Lopa, è andato quest’anno a Francesco Pio Comune. Primo premio per la categoria “Calzone fritto”, un classico della friggitoria napoletana, è andato ad Anna Capretti della pizzeria “Primavera” di Castelvolturno (Ce).
Secondo classificato Emanuele Del Prete “Pizzeria Anna “sita in Frattaminore (Na) e terzo classificato Carmine Colella “Pizzeria Daniel Black” di Grottaminarda (Av).
Per la categoria “Cuochi “si è classificata al primo posto Lucrezia Gambuti mentre la piazza d’onore è andata a Giovanni Antonio Iannicelli. Terzo classificato Manuel Rossetti.
Per la categoria “Gourmet” Prima classificata ancora una donna, Sonia Monaco della “Pizzeria Basilico Buona Pizza” di Caivano (Na), al secondo posto si è classificato Carmine Orza della “Pizzeria Addo Pullecenella” di Cava dei Tirreni (Sa) mentre il terzo posto è andato a Michele Stasio.
Per la categoria “Contemporanea” la classifica finale ha visto nell’ordine Carmine Colella al primo posto, Emanuele Del Prete al secondo e Giuseppe Casillo al terzo posto. Vince anche la categoria “Classica” Carmine Colella che precede nell’ordine Francesco Pio Comune e Pietro Giordano. Colella si impone anche nella categoria “Margherita” aggiudicandosi il trofeo regionale “Umberto Fornito 2023” avendo raccolto il miglior punteggio nelle diverse categorie.
“Dobbiamo riconoscere il ruolo internazionale degli operatori dell’arte bianca, come figure professionali uniche, che con le loro peculiarità dovranno essere ambasciatori dei sapori e della cultura Napoletana nel mondo.
L’economia del Sud passa anche per i nostri dolci tipici, la pizza, la pasta e il pane, purché siano d’alta qualità e nasca da mani sapienti. E per l’Arte Bianca passa anche il futuro di molti giovani.
Per fare una buona pizza, pasta, pane e dolci buoni e di qualità ci vogliono gli ingredienti giusti ma è pur vero che se non c’è un bravo operatore serve a poco la materia prima.
Bisognerà definire in maniera precisa la figura dell’operatore dell’Arte Bianca, attraverso la formazione e il riconoscimento giuridico da parte delle istituzioni competenti della figura dello stesso“: così il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo, Rosario Lopa.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Lopa: “Dobbiamo riconoscere il ruolo internazionale degli operatori dell’arte bianca come figure professionali uniche, che con le loro peculiarità dovranno essere ambasciatori dei sapori e della cultura Napoletana nel mondo”.
Si è svolto il “Secondo Campionato dell’Arte Bianca” 1° Trofeo Regionale Maestro Umberto Fornito.
La Kermesse gastronomica ha avuto come location, quella del noto Ristorante “Gianni al Vesuvio”, dove hanno dato sfoggio della propria arte importanti firme della cucina campana che ha oramai travalicato i confini regionali portando in giro per il mondo le più apprezzate eccellenze culinarie in materia di Arte Bianca, ovvero, tutto quello che ruota intorno alla base della Cucina Italiana.
L’Associazione, ideata da Umberto Fornito, una vera e propria istituzione oramai anche oltre oceano, si propone attraverso corsi di formazione e vere e proprie scuole di cucina, di portare non solo una idea innovativa nel solco della tradizione, ma anche un modello sociale, economico e culturale dalle potenzialità infinite partendo dalle basi.
L’IMPASTO
E quindi dall’Arte Bianca alla base del Pane, della Pizza, della Pasta, del Dolce. Agli addetti ai lavori, prima ancora della sua premiazione, non è sfuggita la presenza di Michele Leo, punta di diamante del Ristorante Pizzeria “Il Brigante di Venosa” in provincia di Potenza. Vincitore del Trofeo Caputo nel 2017 e secondo classificato a Los Angeles lo stesso anno dietro il suo grande amico e Competitor Umberto Fornito. Anche quest’anno il Cavalier Umberto Fornito non ha voluto far mancare i premi speciali come quello assegnato al concorrente più “anziano” Pietro Giordano, al più giovane Michele Stasio, mentre l’ambito “Premio della Stampa” seconda edizione, assegnato da giornalisti ed esperti specializzati in enogastronomia, Giuseppe De Girolamo Daniela Del Prete Rosario Lopa, è andato quest’anno a Francesco Pio Comune.
Primo premio per la categoria “Calzone fritto”, un classico della friggitoria napoletana, è andato ad Anna Capretti della pizzeria “Primavera” di Castelvolturno (CE). Secondo classificato Emanuele Del Prete “Pizzeria Anna “sita in Frattaminore (NAa) e terzo classificato Carmine Colella “Pizzeria Daniel Black” di Grottaminarda (AV).
Per la categoria “Cuochi “si è classificata al primo posto Lucrezia Gambuti mentre la piazza d’onore è andata a Giovanni Antonio Iannicelli. Terzo classificato Manuel Rossetti.
Per la categoria “Gourmet” Prima classificata ancora una donna, Sonia Monaco della “Pizzeria Basilico Buona Pizza” di Caivano (NA), al secondo posto si è classificato Carmine Orza della “Pizzeria Addo Pullecenella” di Cava dei Tirreni (SA) mentre il terzo posto è andato a Michele Stasio.
Per la categoria “Contemporanea” la classifica finale ha visto nell’ordine Carmine Colella al primo posto, Emanuele Del Prete al secondo e Giuseppe Casillo al terzo posto.
Vince anche la categoria “Classica” Carmine Colella che precede nell’ordine Francesco Pio Comune e Pietro Giordano. Colella si impone anche nella categoria “Margherita” aggiudicandosi il “trofeo regionale Umberto Fornito 2023” avendo raccolto il miglior punteggio nelle diverse categorie.
Dobbiamo riconoscere il ruolo internazionale degli operatori dell’arte bianca, come figure professionali uniche, che con le loro peculiarità dovranno essere ambasciatori dei sapori e della cultura Napoletana nel mondo.
L’economia del Sud passa anche per i nostri dolci tipici, la pizza, la pasta e il pane, purché siano d’alta qualità e nasca da mani sapienti. E per l’Arte Bianca passa anche il futuro di molti giovani.
Per fare una buona pizza, pasta, pane e dolci buoni e di qualità ci vogliono gli ingredienti giusti ma è pur vero che se non c’è un bravo operatore serve a poco la materia prima.
Bisognerà definire in maniera precisa la figura dell’operatore dell’Arte Bianca, attraverso la formazione e il riconoscimento giuridico da parte delle istituzioni competenti della figura dello stesso. Così il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo, Rosario Lopa.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
La tecnologia che incontra l’arte, l’arte che incontra la tecnologia e la trasforma per raccontare il contemporaneo, rispondendo e anticipando lo spirito del tempo e dei tempi, giocando con nuove forme, nuovi spazi e spazialità, raccontando il mondo e offrendone quelle nuove visioni che l’arte stessa è deputata a intercettare, narrare, criticare e costruire.
Nel periodo storico che più ha visto l’esplosione dell’arte digitale nelle sue tante – e sempre nuove – forme, il 29 giugno 2023 alle ore 11.00 la digital art “sale in cattedra” con il forum “Le nuove frontiere dell’arte al tempo delle AI Generative” frutto dell’incontro tra IULM AI Lab e Var Digital Art. L’appuntamento sarà un’occasione per conoscere da vicino e riflettere sull’intersezione tra Intelligenza Artificiale, Arte, mondo accademico e impresa al fine di illustrare lo stato dell’arte dell’AI generative, avviare un momento di confronto sugli aspetti più artistici offerti da queste tecnologie e l’importanza di percorsi di formazione al passo con le ultime evoluzioni
Un riconoscimento che porta con sé una riflessione: l’arte digitale, nata da quella “Gen Z” e da quella “Nerd Generation” cresciuta tra codici e algoritmi, sta trovando il suo spazio di riconoscimento ed elezione, innestando nell’immaginario collettivo una considerazione in grado di ridisegnare scenari: l’arte digitale è arte, può raccontare il mondo attraverso sue regole proprie in grado di permeare la quotidianità e la nuova fruizione dell’arte stessa.
L’arte digitale è una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte fondamentale del processo creativo o di presentazione espositiva. Si inizia a parlare di Digital Art già negli anni ’50 e si rintraccia in due programmatori, Ben Laposky e Manfred Frank, i suoi precursori: sono stati loro a creare per primi l’oscillogramma, una funzione matematica in grado di generare una rappresentazione grafica che può essere distorta variando la lunghezza d’onda dei raggi di luce nel tubo catodico. La Digital Art si diffonderà poi maggiormente e tipicamente a partire dagli anni ’80: i suoi campi più conosciuti sono la fotografia digitale, il digital imaging, la net art, la pixel art, la crypto art e la più recente arte generativa (o prompt art). Computer Art, Crypto Art, metaverso, NFT, blockchain, AI generative, VR, phygital… se queste sono le tante forme/idee dell’arte digitale di oggi, in Italia, tra i primi a intercettare in maniera sistematica questo nuovo corso e le sue diverse declinazioni, è stato il progetto Var Digital Art (VDA). Nato all’interno di Var Group come polo dinamico di sperimentazione, studio, ricerca e produzione dedicato al rapporto tra Arte, Digitale e imprese, dal 2018 VDA ha avviato una riflessione e un’indagine sull’avvento e sulla diffusione delle “nuove tecnologie” attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, per riflettere sul loro valore culturale e sul loro impatto sociale in ogni ambito. Var Digital Art indaga gli scenari dell’innovazione tecnologica attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, organizzando esposizioni, incontri e momenti di formazione, dando vita a contaminazioni tra discipline e professionisti.
(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
“Penso che nella nostra epoca, pur così secolarizzata, gli esseri umani cerchino, comunque, un significato per la propria vita e questa sete di valori si può chiamare esperienza religiosa oppure spirituale. È quello che succede ai visitatori della mostra che abbiamo deciso di dedicare a san Francesco. Un’esibizione che si colloca nel cuore del cristianesimo”. Così Joost Joustra, curatore, insieme a Gabriele Finaldi, della mostra “Saint Francis of Assisi”, aperta alla National Gallery di Londra fino al 30 luglio (accesso gratuito), spiega lo straordinario successo di questa esibizione che sta attirando, a Trafalgar Square, migliaia di persone e che espone, tra quaranta dipinti, affreschi e altre opere d’arte famose, che coprono un arco di oltre settecento anni, anche reliquie del santo come il suo saio e il corno, dono del sultano egiziano al-Kamil.
San Francesco che abbraccia il cristo crocefisso di Bartolomé Esteban Murillo, 1668-69 (Foto Museo de Bellas Artes de Sevilla)
Quale impatto dell’esibizione è stato più sorprendente per lei?
Ha colpito me e i miei colleghi come san Francesco tocchi, ancora oggi, la vita di decine di persone in un modo molto diretto e personale. Da storico dell’arte pensavo fosse un personaggio del passato e, invece, è ancora molto vivo e agisce anche oggi. Tanti visitatori ci hanno raccontato come, per loro, san Francesco sia una presenza continua perché hanno parenti che appartengono ad ordini francescani oppure hanno un pezzo di stoffa sul quale è rappresentato il santo, in dialogo col lupo di Gubbio, al quale sono molto legati.
Pensa che il fatto che il cristianesimo sia meno popolare, oggi, come religione, nel mondo occidentale, rispetto ai secoli passati, indebolisca, in qualche modo, l’arte?
La nostra esibizione dimostra che ci sono ancora molti artisti che si occupano di religione, anche se, forse, non in modo tanto esplicito come in passato. Per esempio l’artista contemporanea tedesca Andrea Büttner, presente nella nostra mostra, affronta, in incisioni su legno, temi religiosi in modi nuovi ed eloquenti.
Può parlarci delle reliquie?
Era molto importante, per noi, mostrare non soltanto come san Francesco sia stato rappresentato e come continui ad essere rappresentato da diversi artisti, ma anche che ci sono oggetti ai quali è legato da vicino. Questo santo diventa in tal modo una figura più reale, non soltanto un argomento per l’arte, ma una persona in carne ed ossa. Per questo abbiamo fatto arrivare, dalla basilica di Santa Croce, a Firenze, una parte del suo saio e, dalla basilica di San Francesco di Assisi, il corno che il santo avrebbe ottenuto dal sultano egiziano al Malik al-Kamil e che usava per invitare alla preghiera i suoi seguaci. I visitatori sono affascinati da queste reliquie e quello che le rende così speciali è proprio il modo in cui sono state venerate nei secoli. Le reliquie hanno anche un impatto sul modo in cui il pubblico percepisce i dipinti, gli affreschi e le altre opere della mostra perché generano un nuovo dialogo e nuove interpretazioni di questi oggetti.
La National Gallery ha una lunga tradizione di mostre dedicate al sacro: nel 2000 “Seeing salvation” (“Vedere la salvezza”), sulla figura di Gesù nell’arte; poi, nel 2009, “The sacred made real (“Il sacro diventato realtà”), sull’arte religiosa spagnola del diciassettesimo secolo. Infine, nel 2020, “Sin” (“Peccato”). Dove si colloca questa mostra e qual è il prossimo progetto?
Tutte queste mostre interagiscono tra di loro e, per quanto riguarda il futuro, abbiamo già in cantiere una nuova esibizione di natura religiosa: ma è troppo presto per parlarne.
(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Rientra nel programma delle Celebrazioni vanvitelliane l’appuntamento con l’iniziativa “Un disegno per Vanvitelli”: un laboratorio di disegno – a cura della Scuola Fumetto Cassino – nelle giornate del 28 maggio – 11 e 18 giugno 2023.
Verrà allestito nel suggestivo Bosco Vecchio dalle ore 10 alle ore 15.
Immersi nella romantica atmosfera della Castelluccia, dietro la Reggia di Caserta, potrà rivelarsi un’ esperienza unica per scoprire la figura di Luigi Vanvitelli, alla quale sarà reso un omaggio originale attraverso il linguaggio universale dell’arte.
I visitatori, seguendo i consigli degli esperti, avranno la fantastica opportunità di realizzare un disegno ispirato al celebre architetto.
L’articolo Scuola Fumetto Cassino alla Reggia di Caserta/“Un disegno per Vanvitelli”, il linguaggio universale dell’arte per promuovere la figura del celebre architetto proviene da BelvedereNews.
«Un consistente patrimonio immateriale di competenza artistica e produzione culturale» è il lascito alla sua città di adozione, Caserta, dove per molti anni è stato presidente della Pro Loco e impegnato in svariate attività sul territorio: un’eredità professionale dalla forte risonanza, quella che riecheggia al ricordo del prof. Carlo Roberto Sciascia, per la creatività e il talento di eccellente promotore in campo artistico, nel segno dei numerosi eventi artistici e letterari, in Italia e all’estero, che portano la firma di un operatore culturale di rarissimo valore.
A tre mesi esatti dalla sua scomparsa, avvenuta lo scorso 9 febbraio, a Caserta, sentita è stata la partecipazione di un vasto pubblico alla kermesse culturale “Visioni dell’Arte”: un omaggio in onore e in memoria di una figura dal grande spessore umano oltre che culturale, per la “spiccata sensibilità, gentilezza, garbo, eleganza, finezza”.
Tantissimi i presenti al convegno tra
autorità, professionisti e artisti che hanno «testimoniato con la loro presenza l’ardore per l’Arte che ha contraddistinto l’indimenticabile Carlo Roberto Sciascia».
È stato uno dei critici d’arte più importanti a livello nazionale e internazionale, ha promosso diverse mostre alla Reggia di Caserta collaborando spesso con Ottavia Patrizia Santo, Responsabile Eventi del Dipartimento di Arte e Cultura dell’Università Popolare degli Studi Sociali e del Turismo di Napoli.
Volta a commemorare un «uomo che aveva la capacità di leggere l’artista attraverso la sua opera», nell’ambito dell’iniziativa si è tenuto anche il convegno “Arteterapia nell’infanzia e nell’età evolutiva” e la rassegna di arte contemporanea e fotografia “Il colore, linguaggio dell’anima”, a cura del critico d’arte Anna de Core e di Ottavia Patrizia Santo.
Ad avviare i lavori nel pomeriggio di venerdì 5 maggio presso la sala della Biblioteca Comunale “Alfonso Ruggiero” di Caserta, diretta dalla dott.ssa Marialidia Raffone, i saluti di rito della prof.ssa Lia Pannitti, presidente UNICEF – comitato di Caserta, dell’ass. alla Cultura Enzo Battarra, del dott. Angelo Cioffi, presidente del Lions Club Maddaloni Calatia, di Vladimiro Ariano, Rettore dell’Università Popolare degli Studi Sociali e del Turismo di Napoli.
Nessun cambio di location per il gran finale della kermesse culturale, che si è lì conclusa nella serata di lunedì 8 maggio.
A rendere speciale ed emozionante l’evento, in programma dal 5 all’8 maggio, tutto l’affetto e la stima espressi dall’organizzatrice Ottavia Patrizia Santo e la prof.ssa, critica d’arte, Anna De Core.
“Interessantissimo l’intervento della dott.ssa Carmen Cimmino, resp. UOSD Asl Napoli2 Nord – ha sottolineato, poi, la stessa Anna De Core – cui ha fatto seguito la comunicazione delle esperienze sul campo di Assunta Improta, artista del sociale. Con una circolarità che ha racchiuso e inglobato i sentimenti più veri di rispetto, da critico ho ritenuto di porre l’accento sulla specificità di un tema che è stato il leitmotiv delle competenze dell’ing. Carlo Roberto: ‘La lettura dell’opera come strumento di elaborazione mentale e mezzo di socialità costruttiva’.
Quale esperto storico, da fine esteta, Egli si poneva in viaggio, nel panorama della grande Historia, la strada maestra inglobante passato, presente, futuro, alla scoperta del sentimento sui sentieri dello Spirito, distanti sì, ma solidali e complementari, di cui l’uno dà valore all’altro.
Nella suggestività di un ambito preposto a custodire il respiro di memorie, e in un’atmosfera di commossa intonazione si è collocato l’intervento musicale del soprano Teresa Sparaco, magistrale interprete col suo “bel canto” di “Vissi d’arte, Vissi d’amore” (dalla Tosca di G. Puccini).
Le toccanti espressioni di affetto e di stima da parte dei convenuti, delle tante personalità intervenute, sono state raccolte in un opuscolo da consegnare alla Storia di una poliedrica figura nel mondo della Cultura e dell’Arte: un grazie ab aeterno, racchiuso in eloquenti pensieri, per averli rappresentati quali adepti dei suoi sodalizi, delle iniziative accademiche, come ammirazione del ricordo nel ricordo.
Questo, – conclude – perché le note di quella melodia del “Bello, del Vero, del Bene”, da Lui disseminate “cum merito et tempora”, risuonino ovunque”.
L’articolo Caserta/“Visioni dell’Arte”, grande e sentita la partecipazione alla prima kermesse culturale in ricordo del prof. Carlo Roberto Sciascia proviene da BelvedereNews.