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class action

Giustizia. L’associazione ‘Codici’ denuncia: ‘La magistratura vuole affossare le azioni di classe’

La condanna dei ricorrenti nell’azione di classe contro il Ponte sullo Stretto al pagamento di cifre astronomiche è un segnale chiaro e allarmante dell’orientamento della magistratura ad inibire l’uso delle azioni collettive.

C’è un orientamento preoccupante da parte della magistratura nei confronti delle azioni di classe.

Questo il giudizio che l’associazione Codici esprime sulla scia della sentenza emessa dal Tribunale delle Imprese di Roma in merito all’azione inibitoria collettiva promossa da 104 cittadini contro la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Senza intervenire nel merito dell’iniziativa legale, l’associazione Codici evidenzia il significato e le conseguenze della condanna alle spese legali disposta per i ricorrenti.

“Stiamo registrando ormai da tempo nei vari Tribunali d’Italia – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – un orientamento volto, di fatto, a scoraggiare il ricorso alla class action da parte dei cittadini. Non vorremmo ci fosse un disegno specifico. È un timore che viene alimentato da sentenze come quella del Tribunale delle Imprese di Roma, in cui si condannano i ricorrenti al pagamento di circa 240mila euro di spese legali.

In questo modo la magistratura affossa le azioni di classe. Un comportamento gravissimo, anche perché in netto contrasto con la normativa e con l’orientamento europeo.

È bene considerare un aspetto, ovvero il parametro con cui vengono stabilite le spese da liquidare: quando c’è un rigetto, si calcola il valore della causa, mentre quando c’è un accoglimento, si considera il valore reale della causa.

Capita così che i cittadini vincano in aula ottenendo somme che a volte non coprono nemmeno le spese sostenute oppure, come in questo caso, che perdano ritrovandosi schiacciati dal pagamento di cifre astronomiche.

È un’ingiustizia. Siamo preoccupati e riteniamo che il Ministero della Giustizia debba intervenire per tutelare i cittadini”.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Roma. ‘Class Action’ contro Enel Energia presentata al Tribunale da numerosi sodalizi di tutela

Iniziativa congiunta delle associazioni Codici, Adusbef, Assoutenti, CTCU e Confconsumatori in merito alla class action contro Enel Energia. L’azione legale è stata presentata al Tribunale di Roma, le adesioni sono ancora aperte.

Contestate le modifiche unilaterali dei contratti con pesanti aumenti delle bollette e chiesto il rimborso per i consumatori delle maggiori somme pagate.

Le associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Codici, CTCU e Confconsumatori hanno depositato una formale class action contro Enel Energia Spa dinanzi al Tribunale di Roma. Al centro dell’azione legale la mancata comunicazione agli utenti in merito alle modifiche delle condizioni tariffarie per le forniture di luce e gas. La società avrebbe omesso di informare correttamente i propri clienti dei rincari dei prezzi in bolletta, con la conseguenza che nel periodo luglio 2023 – aprile 2024 centinaia di migliaia di famiglie hanno ricevuto fatture con importi molto più alti, costringendole ad esborsi in alcuni casi quadruplicati o quintuplicati rispetto al passato.

“Risulta che a partire da luglio 2023 – si legge nell’atto presentato dalle associazioni dei consumatori – Enel Energia Spa abbia unilateralmente modificato le condizioni economiche previste dai contratti di fornitura gas ed energia elettrica in corso con milioni di propri clienti ovvero rinnovato le condizioni economiche dei contratti in scadenza, in entrambi i casi  con applicazione di tariffe sensibilmente più gravose per l’utenza coinvolta, senza di ciò dare alle propria controparti contrattuali adeguata informativa e privandole pertanto della possibilità di esercitare il diritto di recesso, come previsto dalla Legge e dalle Condizioni Generali di Contratto. L’articolo 13 del Codice di Condotta Commerciale prevede l’obbligo per il fornitore di comunicare ai clienti finali interessati la modifica delle condizioni contrattuali per mezzo di un’apposita informativa scritta che riporti in intestazione la dicitura ‘Proposta di modifica unilaterale di contratto’ ovvero ‘Proposta di rinnovo delle condizioni economiche con modifica delle medesime condizioni’. Nel caso delle variazioni unilaterali, tali informazioni non possono comunque essere riportate all’interno della bolletta o trasmesse congiuntamente alla stessa quando la modifica si traduca in un aumento dei corrispettivi. Si tratta, con tutta evidenza, di una previsione ad ulteriore tutela del cliente finale contrattualmente più debole, affinché sia data specifica evidenziazione ad una informazione così rilevante. L’articolo 13 citato stabilisce, infine, che le suddette comunicazioni devono essere trasmesse ai clienti interessati in modo tale che le stesse pervengano loro con un preavviso non inferiore a tre mesi, di modo che questi possano godere di un congruo lasso di tempo per valutare se accettare la modifica proposta ovvero recedere dal contratto. Inoltre, le suddette comunicazioni telematiche, per il modo stesso in cui erano congegnate nonché per il loro concomitante contenuto pubblicitario, peraltro senza che né l’oggetto né l’intestazione dessero adeguata evidenza al suo reale contenuto, erano idonee a far ‘scattare’ i filtri antispam della gran parte dei server di posta elettronica, così di fatto frapponendo un ulteriore ostacolo al loro effettivo raggiungimento del destinatario.  La condotta di Enel Energia è con tutta evidenza idonea a condizionare indebitamente la propria clientela nell’esercizio di un proprio diritto, inducendola a subire ingiustificatamente l’applicazione di forti maggiorazioni del prezzo dell’energia elettrica e gas, significativamente più gravose di quelle precedentemente vigenti, che invece avrebbero potuto essere evitate qualora la preventiva informativa scritta fosse stata correttamente loro trasmessa”.

Per questi motivi Adusbef, Assoutenti, Codici, CTCU e Confconsumatori hanno chiesto al Tribunale di Roma di:

– ordinare che la società adotti le misure idonee ad eliminare o ridurre gli effetti delle violazioni accertate e di inviare una comunicazione scritta a tutta la propria clientela, inclusa quella relativa a rapporti estinti, con la quale informa la stessa del diritto ad ottenere l’applicazione delle condizioni contrattuali previgenti;

– ordinare il ricalcolo degli importi dovuti dai propri clienti, secondo le condizioni contrattuali antecedenti rispetto alle variazioni unilaterali illegittimamente imposte, conseguentemente rimborsando quanto da ciascuno versato in eccedenza;

– condannare la società al pagamento, in favore di ciascun consumatore che aderirà all’azione, di 200 euro a titolo di risarcimento del danno subìto per effetto della pratica commerciale scorretta posta in essere.

Tutti i consumatori interessati possono ancora aderire all’iniziativa legale attraverso le apposite pagine pubblicate sui siti delle associazioni.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Crociera tra i fiordi con Costa Firenze, l’assocazione ‘Codici’: adesioni aperte per la class action

Nuova iniziativa dell’associazione Codici in merito alla class action contro Costa Crociere per la vacanza tra i fiordi a bordo di “Costa Firenze” risalente all’agosto 2023.

Il Tribunale di Genova ha dichiarato ammissibile l’iniziativa legale, che punta al riconoscimento di una serie di rimborsi e risarcimenti per i viaggiatori, alla luce delle modifiche peggiorative subite dalla crociera.

Sono aperte le adesioni alla nuova iniziativa legale promossa dall’associazione Codici nel settore delle crociere.

Si tratta della class action avviata nei confronti di Costa Crociere per il pacchetto turistico “7 Giorni da Kiel”, una vacanza tra i fiordi a bordo della nave Firenze risalente all’estate 2023, nello specifico al periodo 4-11 agosto.

Il Tribunale di Genova ha dichiarato ammissibile l’azione di classe, che punta al riconoscimento di una serie di rimborsi e risarcimenti per i viaggiatori alla luce delle importanti modifiche registrate dalla crociera.

Il pacchetto turistico originale è stato di fatto stravolto – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e la crociera si è rivelata ben diversa rispetto a quella programmata.

Due tappe sono state cancellate e la compagnia non ha informato in maniera adeguata i viaggiatori sui loro diritti alla luce di queste modifiche.

Una serie di situazioni gravi, che a nostro avviso devono portare alla riduzione del prezzo pagato per l’acquisto del biglietto, al risarcimento del danno da vacanza rovinata e al risarcimento del danno subito per le comunicazioni fornite dalla compagnia”.

Le due tappe cancellate sono state quelle di Maloy e Stavanger (Norvegia). Non è una modifica di poco conto, considerando che era prevista la visita dei fiordi nei giorni 8 e 9 agosto.

Al suo posto un giorno di navigazione per l’8 agosto e successive soste ad Aarhus (Danimarca) il 9 agosto ed a Skagen (Danimarca) il 10 agosto.

I crocieristi hanno dovuto affrontare 30 ore consecutive di navigazione con il mare in tempesta, tra il 7 e il 9 agosto, con gli spazi interni che si sono rivelati insufficienti per il numero di ospiti a bordo. Non solo.

Il nervosismo per una crociera che si stava rivelando peggiore di quella acquistata ha spinto molti ad evitare il più possibile la frequentazione degli spazi comuni, non usufruendo così di buona parte degli spettacoli serali, del casinò e degli altri intrattenimenti.

Per quanto riguarda, invece, il comportamento di Costa Crociere, la compagnia ha omesso di informare i passeggeri del diritto ad ottenere una riduzione del prezzo pagato.

In questo modo ha posto in essere una condotta riconducibile alla fattispecie di pratica aggressiva e scorretta, perché idonea ad attuare un indebito condizionamento delle scelte dei consumatori, mediante la frapposizione di ostacoli all’esercizio dei loro diritti contrattuali.

Le adesioni alla class action sono aperte. I viaggiatori che hanno acquistato il pacchetto turistico organizzato da Costa Crociere a bordo della nave Costa Firenze denominato “7 Giorni da Kiel” nei giorni dal 4 all’11 agosto 2023 possono partecipare all’azione di classe contattando l’associazione Codici tramite il numero telefonico 065571996 oppure attraverso l’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

‘Class action’ contro Enel Energia promossa dall’associazione ‘Codici’: online i moduli per partecipare

Nuova interessante iniziativa dell’associazione “Codici” in merito alla class action contro Enel Energia promossa insieme alle associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Confconsumatori e Ctcu.

Sono online il mandato ed il form di adesione alla class action promossa dalle associazioni dei consumatori Codici, Adusbef, Assoutenti, Confconsumatori e Ctcu nei confronti di Enel Energia. Al centro dell’azione di classe c’è l’aumento del prezzo della materia energia, luce e gas, deciso in maniera unilaterale e comunicato agli utenti in maniera scorretta ed in violazione dei doveri di correttezza, ponendo in essere una pratica commerciale scorretta. Non solo. Ad Enel Energia viene contestato anche l’aumento delle tariffe di luce e gas in maniera ingiustificata, non in linea con l’andamento dei prezzi medi riscontrati nel 2023, ponendo così in essere un abuso di posizione dominante.

Sono centinaia di migliaia i consumatori che hanno ricevuto, da giugno 2023, fatture con importi particolarmente elevati. Nelle settimane scorse Codici, Adusbef, Assoutenti, Confconsumatori e Ctcu hanno presentato una formale proposta di conciliazione ad Enel Energia. La società, però, ha rifiutato di rimborsare i clienti. Una chiusura che ha portato le associazioni dei consumatori a promuovere un’azione di classe per tutelare i consumatori danneggiati.

Azione volta a richiedere il rimborso delle maggiori somme pagate in bolletta a causa della condotta illegittima dell’azienda ed il ripristino delle condizioni contrattuali che Enel Energia ha variato unilateralmente, senza aver consentito al consumatore l’esercizio del diritto di recesso.

Assieme all’azione restitutoria, le associazioni hanno chiesto al Giudice di ordinare l’inibizione di tale pratica commerciale scorretta: quando si modifica una parte essenziale del contratto vi deve essere la prova di ricezione della comunicazione e tale comunicazione deve essere chiara e non confondibile con promozioni pubblicitarie. È bene ricordare che la vicenda è finita anche sotto la lente di ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Sul sito delle associazioni sono disponibili i moduli per partecipare all’azione di classe. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare il numero 065571996 oppure accedere direttamente al sito www.codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

‘Juventus ‘nel mirino dell’associazione ‘Codici’ che lancia una ‘class action’ per le ‘plusvalenze’

L’associazione Codici rende noto di aver avviato una “azione di classe” nei confronti della Juventus per il caso plusvalenze.

L’iniziativa è volta a tutelare i tifosi, per i quali si chiede il risarcimento dell’abbonamento sottoscritto o dei biglietti acquistati per assistere alle partite della squadra bianconera.

Codici: azione di classe contro la Juventus per il caso plusvalenze, i tifosi devono essere risarciti

Risarcimento danni. È la richiesta che l’associazione Codici avanza tramite l’azione di classe promossa nell’ambito del caso plusvalenze che vede coinvolta la Juventus.

La vicenda  – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è nota a tutti, ma a nostro avviso finora si è parlato poco delle conseguenze per i consumatori. Il danno causato dalla ormai ex dirigenza bianconera, infatti, non riguarda solo il campionato di Serie A, ma anche i tifosi che hanno sottoscritto un abbonamento o hanno acquistato biglietti per vedere singole partite. Sono stati danneggiati. Per questo devono essere risarciti, come chiediamo con l’azione che abbiamo deciso di avviare”.

Chi si abbona, chi va allo stadio – sottolinea Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – lo fa anche perché crede nella prospettazione della forza della squadra che tifa. Oggi, invece, emerge che i bilanci sono falsati. I 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus per la Serie A, a cui potrebbe fare seguito una sanzione in campo europeo, derivano dal fatto che la dirigenza ha falsato la prospettazione del club. Una condotta talmente grave da pregiudicare gli esiti del campionato. Di fronte alla falsa prospettazione della realtà, riteniamo che i consumatori, in questo caso i tifosi della Juventus, debbano ottenere una riduzione del prezzo dell’abbonamento o del biglietto acquistato, se non addirittura la risoluzione del contratto ed il rimborso integrale. Crediamo che questa sia la strada da seguire nel caso plusvalenze e come associazione siamo pronti a percorrerla per tutelare i consumatori, coinvolti e danneggiati dal comportamento scorretto della dirigenza della loro squadra del cuore”.

Per informazioni sull’azione di classe avviata dall’associazione Codici per il caso plusvalenze della Juventus o per aderire all’iniziativa è possibile scrivere all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org oppure telefonare al numero 065571996.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Crociere da dimenticare: proseguono le class action contro Costa per il risarcimento dei viaggiatori

Due class action, una compagnia.

Proseguono le azioni promosse dall’associazione Codici per tutelare chi ha preso parte alle crociere con Costa a bordo della nave Victoria, nell’agosto 2019 con il pacchetto turistico “Grecia nel cuore”, ed a bordo della nave Pacifica, nel dicembre 2017 con il pacchetto turistico “Le perle del Caribe”.

Entrambe le class action sono state dichiarate ammissibili dal Tribunale di Genova – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e per la prima, quella relativa alla vacanza del 2019, abbiamo anche ottenuto un risultato storico, perché è stata la prima sentenza di questo genere nel settore crociere in Italia. Nonostante il pronunciamento della Corte di Appello di Genova ed una serie di problemi a nostro avviso evidenti nel corso delle due crociere, purtroppo ci siamo scontrati con il rifiuto al dialogo di Costa.

Addirittura, la compagnia ci ha diffidato per aver semplicemente dato notizie dell’accoglimento della class action, come stabilito dall’ordinanza del Tribunale di Genova e che Costa conosce bene. Ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso, ma prendiamo atto di questa linea di condotta e continueremo ad andare avanti con le nostre iniziative per il giusto e doveroso risarcimento dei viaggiatori”.

Decine di crocieristi si sono rivolti alla nostra associazione per essere tutelati – afferma Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici – e ci batteremo in aula affinché vengano risarciti. Sono state due crociere complicate, segnate da tanti problemi ed inconvenienti, e Costa deve assumersi le proprie responsabilità. Per la vacanza del 2019 con la Victoria parliamo della cancellazione di una tappa e dello sbarco durato ore per il rientro a Bari, mentre per la vacanza del 2019 con la Pacifica la questione riguarda la soppressione di tre tappe senza una comunicazione tempestiva dei viaggiatori, che non sono stati adeguatamente informati neanche della modifica del pacchetto di viaggio, del diritto di recesso e della riduzione del prezzo. Queste sono le criticità principali, accompagnate da altri disagi, che hanno scatenato la protesta, comprensibile, dei crocieristi. Le class action che abbiamo avviato puntano al rimborso ed al risarcimento danni dei viaggiatori, perché a nostro avviso è evidente che più che vacanze da sogno, sono state vacanze da incubo”.

Per informazioni sulle class action contro Costa scrivere al numero WhatsApp 3384804415, a segreteria.sportello@codici.org o chiamare il numero 065571996.

Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)