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Chiuso dal Questore per 30 giorni un locale a Marina di Montemarciano – Questura di Ancona

Chiusura locale Marina di Montemarciano

I poliziotti Questura di Ancona, unitamente a personale del Comando Compagnia dei Carabinieri di Senigallia, hanno notificato alla titolare di un night club di Montemarciano, un provvedimento di sospensione della licenza emesso dal Questore di Ancona dr. Cesare CAPOCASA, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., con contestuale chiusura dell’esercizio per 30 giorni.
La normativa dispone che il Questore possa sospendere la licenza di un locale in caso di tumulti, risse avvenute all’interno o in caso di abituale presenza di personaggi già noti alle forze dell’ordine.
La proposta di sospensione è stata trasmessa al Questore dal predetto Comando Carabinieri in quanto all’interno del night si era consumata una violenta rissa fra un addetto alla sicurezza, privo di titoli autorizzatori per svolgere tale impiego, e tre avventori.
Gli accertamenti hanno permesso di individuare tutti i soggetti coinvolti che sono risultati pregiudicati per numerosi reati contro il patrimonio e la persona.
L’addetto alla sicurezza abusivo, come anche la società che lo aveva impiegato, veniva sanzionato per aver svolto mansioni senza aver conseguito l’abilitazione prefettizia, con una sanzione di euro 1666.
Il night in parola, negli anni scorsi (2020/2022), è stato destinatario di ulteriori provvedimenti di sospensione della licenza in quanto è risultato abituale ritrovo di persone pregiudicate ed in passato non era in regola dal punto di vista della sicurezza. 
Il monitoraggio quotidiano e attento, alla fine è sfociato in un ulteriore provvedimento, dopo il grave episodio di violenza.
Le forze dell’Ordine confermano cosi la linea dura nei confronti degli esercizi pubblici ove nascono problemi per la sicurezza dei cittadini.
Il titolare del locale dovrà porre in essere tutte le attenzioni possibili in quanto rischia la chiusura definitiva da parte del Sindaco, che ha la facoltà di emettere la revoca della licenza nei casi in cui un esercizio pubblico diventi un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. 
Si segnala infine che in merito ai soggetti responsabili della rissa, già individuati e deferiti all’A.G.  dai Carabinieri,  il Questore Capocasa sta valutando l’emissione di idonea misura di prevenzione.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

ANCORA CHIUSO IL PARCHEGGIO POLLIO, PARTE DELLA MINORANZA SUL PIEDE DI GUERRA

CASERTA. L’assessore Casale nel corso di un’audizione in Commissione tenutasi ai primi di Maggio, aveva garantito la riapertura entro la fine dello stesso mese del parcheggio, ma ad oggi ancora nulla.

Tutto ciò si ripercuote sul traffico cittadino e sul turismo con aggravio per i commercianti.

Gli esponenti della minoranza hanno più volte sollecitato la definizione della questione relativa all’assenza di parcheggi in città,ma l’amministrazione appare sorda e soprattutto senza  progetti.

Per fortuna il TAR ha rigettato la richiesta del Comune di chiudere il parcheggio Carlo di Borbone, concedendo così un po’ di respiro agli utenti.

È intollerabile che nel pieno dell’ondata turistica in città, non si riesca a fornire una soluzione. Occorre accelerare,concludono i consiglieri del gruppo Zinzi per Caserta.

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Università. L’esperto: ‘mai più numero chiuso per accedere a un ateneo italiano’

Nel 1968 gli studenti universitari intrapresero una convinta lotta tesa alla tutela dei loro diritti tra cui quello allo studio.

Dopo imponenti proteste, sostenute non solo dalle masse studentesche ma anche da esponenti del mondo accademico, il riconoscimento del libero accesso a tutte le facoltà, indipendentemente dal tipo di diploma conseguito segnò una conquista di equità.

Senza evocare nostalgiche polemiche, verso quanti hanno adottato cervellotici provvedimenti, si avvertì l’urgente necessità di disciplinare la scelta di qualche facoltà (vedi medicina) con l’introduzione di test di sbarramento giustificati, da una nefanda predizione, con la quale scongiurare la disoccupazione di una certa classe culturale.

Purtroppo, a distanza di quasi mezzo secolo, la situazione di carenza dei camici bianchi, ha comportato di ricorrere all’ingaggio di professionisti provenienti dal Sud America o da altri paesi lontani.

Dinanzi a tale scelta, aggravata non solo dal massiccio pensionamento di migliaia di dottori, ma anche dall’assalto proditorio di manifestazioni pandemiche, affiora l’inderogabile esigenza di coprire i colossali vuoti in organico, sia nei distretti sanitari quanto nelle aziende ospedaliere, con una nuova linfa che, per essere rilanciata, ha bisogno che sia eliminato lo sbarramento, ritenuto da certi pronunciamenti emessi da organi giurisdizionali limitativi della volontà soggettiva di partecipare alla salvaguardia della salute pubblica.

Qualora ci fosse ancora qualche forma di pregiudizio nei confronti di giovani, che ritengono confacente con la loro passione coronare questo sogno, bisogna dire che sarà il tempo a stabilire se uno è bravo o meno bravo, se uno è capace o meno, in fondo la civiltà del rispetto, si afferma nello slancio per aiutare e assistere tutti coloro che bisognosi di attenzione si rivolgono ai seguaci di Ippocrate e Esculapio.

(Riflessioni di Calogero Centofanti, nella foto – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Torino. Bar di San Salvario chiuso per 5 giorni: provvedimento notificato dalla PAS

Avvicendamenti funzionari della Questura di Torino

Nell’ambito delle attività di controllo nelle aree della movida, nei mesi scorsi, personale della Divisione P.A.S. – IV Sezione controllava un bar in zona San Salvario.

All’atto del controllo, venivano rinvenute diverse confezioni di tabacco utilizzato per narghilè, in particolare 32 pacchetti di tabacchi lavorati e 12 contenitori con tabacco già preparato per l’uso.

Per tale motivo, il titolare dell’esercizio pubblico, per l’attività di vendita di tabacco senza autorizzazione, veniva segnalato all’ufficio preposto dell’A.D.M. (Monopoli), in violazione della normativa vigente.

Nella circostanza, venivano accertate e contestate al titolare altre violazioni amministrative per un importo complessivo di 3000 euro, tra le quali mancanza dell’apparecchio per rilevazione del tasso acoltest e cattiva conservazione alimenti.

Nel corso dell’operazione, il tabacco, oggetto della contestazione, veniva stato sottoposto a sequestro per gli ulteriori adempimenti.

A seguito della contestazione e segnalazione, l’ADM istruiva formale procedimento all’esito del quale emetteva provvedimento di chiusura di giorni 5 che veniva notificato alla parte interessata da Ufficiali di P.G. della Polizia di Stato della Divisone Amministrativa della Questura nella giornata del 27 aprile u.s. con conseguente chiusura immediata dell’esercizio pubblico.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Lunedì dell’Angelo: l’oscurità è frantumata

Al mattino si legge nel Vangelo di Luca. Non è un mattino qualsiasi quello che si sta aprendo dinanzi alle donne.

Tre donne all’alba che si dirigono verso una tomba. Quale il loro stato d’animo?

Boris Pasternak, che vede tutto con gli occhi del poeta credente, ne coglie il dolore, lo sgomento forse anche l’inquietudine:

Quanta oscurità notturna, ovunque.
C’è una tale luce antelucana sulla terra
che dal crocicchio fino all’ultimo cantuccio
la piazzetta si è distesa chi sa per quanto tempo,
alle prime luci, ai primi tepori
ancora ci vuole un millennio.

Oscurità di fuori, nel creato, oscurità di dentro, nel profondo sentire di Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo e anche le altre.

L’esperienza terribile vissuta ben poche ore prima si è incisa in loro. Se portano gli aromi che avevano preparato, è ben chiaro che si attendevano di trovare un cadavere cui dare degna sepoltura. Un cadavere. Non portavano una veste nuova, abbagliante, per Colui che attendevano Risorto.

Ma il libro della vita è giunto alla pagina
più preziosa d’ogni cosa sacra;
Ora deve compiersi ciò che fu scritto,
lascia dunque che si compia. Amen.

Eppure Gesù, il Nazareno, lo avevano seguito, in Lui aveva creduto e prestato fiducia.

Non possiamo negare che il loro stato d’animo non sia stato o sia ancora oggi il nostro. Ci abbandoniamo ad una realtà indiscutibile, fin che si vuole, ma di cui abbiamo smarrito il nocciolo profondo, quello trascendentale che muta la storia.

Ancora il poeta:

Il corso dei secoli, lo vedi, è come una parabola
e può prendere fuoco in piena corsa.
In nome della sua terribile grandezza
scenderò nella bara fra volontari tormenti.

Sceso certamente, volontari i tormenti. E allora

Chiuso e sigillato in un sepolcro. Certo ma non barricato:

La morte si potrà sconfiggere
Con lo sforzo della resurrezione.

Lo ricordavano le donne almeno come un remoto e silente richiamo? Quegli aromi non ci confermano che non ricordavano e stavano per andare incontro ad un cadavere?

La paura le scuote dal torpore della memoria, inchiodata dai chiodi sanguinanti del Morente. Immobilizzate, paralizzate.

La parola che irrompe, risveglia il ricordo delle parole: è una molla, uno scatto che fa riconoscere.Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno.

L’annuncio di Gesù era stato nitido:

Scenderò nella bara

Il dolore lancinante, la sconfitta, la relazione distrutta per sempre dal potere assoluto della morte, gettava fango nel loro animo e sommergeva tutto e soprattutto sommergeva Lui, Gesù.

Eppure aveva detto anche:

e il terzo giorno risorgerò.

L’interrogativo e le parole degli uomini in vesti sfolgoranti ridanno vita e coraggio

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Ora le donne rivivono, gli aromi non contano più, non servono ad un Vivo, a Colui che è Risorto.

È il momento in cui la storia del cosmo, del nostro pianeta, dell’universo intero, muta di segno, tutto esce dalle tenebre:

Scenderò nella bara e il terzo giorno risorgerò
e, come le zattere discendono i fiumi,
in giudizio da me, come chiatte in carovana,
affluiranno i secoli dall’oscurità.

L’oscurità è frantumata, trapassata dalla Luce, dall’energia che emana dal Risorto. Qui la chiave di volta di ogni esistenza: la delusione di un progetto fallito e su cui è sceso un masso che rifiuta di ricordare, di riportare in vita le Sue Parole.

Siamo così, noi umani. Il masso grava e siamo incapaci di vedere, di riconoscere. Abbiamo bisogno di uscire dall’oscurità, risvegliati dall’annuncio: Ed esse si ricordarono delle sue parole.

Gioia vera che dimostra la sua autenticità perché non si crogiola e gode nel proprio microcosmo ma si scopre investita da uno slancio dapprima inesistente e, probabilmente, mai creduto possibile: tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.

Queste donne hanno smosso i secoli, stanno guidando le carovane, stanno al nostro fianco e sorreggono i nostri passi che, forse, si stanno dirigendo ancora al sepolcro mentre dovrebbe avere ai piedi le ali infuocate dell’annuncio:

Egli è il Risorto.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)