Aversa. Crolla ponteggio, automobilista ferito; cantieri insicuri, nuovo ‘scoop’ di Luca Abete (Striscia)
Cantieri: Leggi tutto
'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
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Maddaloni – Nella mattinata di ieri, mercoledì 24 luglio sono stati inaugurati i due cantieri degli asili nido che sorgeranno adiacenti alle scuole di via Feudo e via Sani.
Entrambe le opere sono finanziate con i fondi del PNRR e una volta completati, queste due strutture, accoglieranno bambine e bambini della fascia d’età pre infanzia 0-3 anni.
La loro posizione è strategica. I due asili si trovano nelle due aree più popolose della città, alle due estremità. Il primo infatti sorgerà all’interno dell’area in cui si trova la scuola dell’infanzia Agazzi e la primaria Brancaccio facente parti dell’ I.C. “Maddaloni 2 – Valle di Maddaloni”; il secondo sarà adiacente alla scuola primaria “Don Milani” dell’’I. C.”Aldo Moro”.
I lavori sono partiti e termineranno entro il prossimo anno. I cantieri, pur essendo vicini alle scuole, non intralceranno le attività didattiche, essendo opportunamente separati e con ingressi indipendenti da quelli delle scuole.
Nei prossimi mesi si procederà a far partire i cantieri anche per l’asilo nido previsto a via Cancello e a via Starza nei pressi del plesso “San Domenico”.
L’articolo FOTO. Partono i cantieri per due asili nido. Saranno pronti entro il 2025 proviene da BelvedereNews.
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Cerimonia di avvio di tre TBM (Tunnel Boring Machine) nei cantieri AV/AC Napoli – Bari e Messina – Catania, alla presenza degli operatori dell’informazione accreditati.
L’appuntamento è per martedì 23 luglio alle ore 15.00 (accredito dalle ore 14.30) presso il cantiere EGOG della galleria Rocchetta ad Apice, in provincia di Benevento (qui il link con la posizione del cantiere).
(Vincenzo Guarcello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
É stata annunciata l’apertura dei cantieri estivi di The Wallà, il progetto di street art che riqualifica Riese Pio X, comune trevigiano: Leggi tutto
L’incognita dei percorsi: “Una cabina di Regia per evitare la perdita di zone verdi in città“.
I Cantieri Navali di La Spezia (www.cnlaspezia.com), situati sulla sponda orientale dell’omonimo Golfo, nascono ufficialmente nel 1966, su un’area un tempo utilizzata anche come base per l’ammaraggio degli idrovolanti. Nel 1996 il cantiere viene acquisito dall’imprenditrice Antonia Papacena che, nel corso degli anni e con i successivi ampliamenti, estende la superficie fino a oltre 23.000 metri quadrati, interamente dedicati al rimessaggio e alla manutenzione di imbarcazioni da diporto. Oggi il cantiere, raggiungibile in poco più di 2 ore d’auto da Milano, può contare su due travel lift da 140 e 450 tonnellate per l’alaggio e il varo di scafi con pescaggio di oltre 6 metri. Al suo interno sono presenti la falegnameria, officine meccaniche, selle e invasi per ogni tipo di barca, oltre ad attrezzisti, maestri d’ascia e manodopera specializzata in ogni tipo di lavorazione.
Sono ben quattro gli scafi appartenenti alla flotta di imbarcazioni storiche della Marina Militare presenti contemporanemente nei piazzali del cantiere, a cominciare da Tarantella del 1969, sloop bermudiano lungo 16,70 metri costruito dal cantiere Carlini di Rimini su progetto di Sparkman & Stephens. Nel dicembre 2023 la barca è stata donata alla Marina dall’ex armatore tedesco Peter Schmidt, che ne è stato proprietario per ben 30 anni. Accanto a lei il Sangermani Chaplin del 1974, cutter bermudiano progettato da Carlo Sciarrelli, anch’esso donato alla Forza Armata nel 2008 dalla famiglia genovese Novi. Quest’anno Chaplin festeggia 50 anni dal varo. Prossima alla consegna, dopo un inverno di lavori, lo yawl bermudiano Artica II del 1956, costruito da Sangermani su progetto Illinghworth-Giles, vincitore in quell’anno della regata Torbay-Lisbona. L’intervento più importante è stata la ricostruzione della coperta in teak. Infine lo yawl bermudiano Stella Polare del 1965, un altro Sangermani lungo 21 metri nato dalla matita di Sparkman & Stephens, da sempre adibito all’addestramento velico degli ufficiali dell’Accademia Navale. Entro l’estate le imbarcazioni torneranno in mare per partecipare ai raduni di vele d’epoca e compiere le previste campagne di addestramento a favore dei futuri comandanti di Marina.
I Cantieri Navali di La Spezia ospitano ogni anno sui loro piazzali dal 20 al 30 per cento di imbarcazioni d’epoca e classiche. Basti pensare che nelle scorse stagioni qui hanno trovato ricovero e assistenza veri e propri scafi iconici nella storia della vela, a cominciare dalla goletta a tre alberi di 42 metri Croce del Sud del 1931, da sempre legata alla famiglia Mentasti delle acque minerali San Pellegrino. Anche il gaff schooner Deva del 1930, ex Te Vega, maestosa goletta in acciaio lunga 40 metri costruita dal cantiere tedesco Krupp e Invader, l’ex vascello da esplorazione del 1905 che ha ospitato a bordo divi del cinema come Douglas Fairbanks, Charlie Chaplin e Paulette Goddard, hanno spesso fatto tappa in cantiere. A questi si aggiungono altri scafi incontrati ai raduni di vele d’epoca come i Sangermani Sahib del 1957 e Viola del 1958, la piccola Alcor del 1964, il Colin Archer del 1908 Aurora, lo splendido Fife Ellad del 1957, Rosalù, Bianca e tante altre.
Dal 2020 alla guida del cantiere c’è il giovane Marco Agnese, ventinovenne figlio di Antonia, monegasco di nascita, laureato a Pisa in giurisprudenza e grande appassionato di nautica d’epoca. Dal 2009 la sua famiglia arma infatti Aleph, yawl bermudiano lungo 16 metri costruito in fasciame di pino e mogano Honduras nel 1951 dal noto cantiere tedesco Abeking & Rasmussen. Per quasi 40 anni la barca è appartenuta allo yachtsman Mario Pirri, che con Aleph ha attraversato 4 volte l’Oceano Atlantico di cui tre in solitario. A questa si affiancano anche un Riva Junior del 1971 e un motoryacht Montecarlo 30, anch’esso nato dalla matita del pioniere della nautica Carlo Riva. A Marco Agnese il compito di traghettare il cantiere nel futuro. I prossimi investimenti prevedono infatti la costruzione di 3 nuovi moli in sostituzione dell’attuale vasca a mare, di un nuovo impianto all’avanguardia di depurazione delle acque e la realizzazione di due vasche larghe rispettivamente 10 e 14 metri per 60 metri di lunghezza. Nuovi capannoni, dotati di pannelli fotovoltaici, eleveranno fino a 10.000 metri quadrati la superficie al coperto. Braccio destro di Agnese è il lunigianese Moreno Cantinotti, cui è affidato il ruolo di direttore operativo.
Recentemente anche Tulli del 1960, motorsailer armato a ketch lungo 14,95 metri, è entrato in cantiere per una serie di interventi all’impiantistica e per il rifacimento di una porzione dell’albero di mezzana, ammaloratasi a causa di distaccamenti. La barca ha ripreso il mare a partire dal 2021, dopo che per 35 anni era rimasta ricoverata presso i Cantieri Sangermani che l’avevano costruita. Qui è stata ritrovata da due professionisti milanesi che, dopo essersene innamorati, hanno commissionato a Sangermani un restauro integrale. A bordo di uno storico motoryacht modello Super Polaris dei Cantieri di Pisa del 1967, lungo 13 metri, si è intervenuti sostituendo lo specchio di poppa con legno massello di mogano, seguito dal ripristino delle fiancate con prodotti epossidici e dalla classica verniciatura finale con la tecnica rullo-pennello. Nello stesso capannone al coperto è presente anche un altro scafo che ha fatto la storia della nautica da diporto. Si tratta di Marinai d’Italia, un motoryacht Baglietto del 1964. La barca appartiene al cantiere ed è oggi disponibile ad essere ceduta ad un nuovo armatore desideroso di commissionare un importante restauro che possa consentirle di tornare a navigare in sicurezza.
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Dentro il laboratorio della conoscenza: Close Up cantieri, un dietro le quinte con i restauratori in esclusiva per i visitatori del Parco
ERCOLANO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI –Al Parco Archeologico venerdì 16 febbraio torna l’attesissimo appuntamento con Close Up cantieri, il format del che dal 2018 rende ogni anno i visitatori protagonisti del dietro le quinte dei lavori di restauro tra domus, monumenti e reperti dell’antica città.
Tutti i venerdì, fino al 22 marzo, con cadenza settimanale, dalle 10 alle 12, per 3 turni di visita, l’offerta del Parco si arricchisce della possibilità di curiosare e approfondire un percorso in compagnia di restauratori e professionisti alla scoperta dei cantieri di restauro che stanno progressivamente cambiando il volto della civitas antica, ampliando significativamente le aree restituite alla fruizione.
La storia di Close up cantieri del Parco di Ercolano nasce nel 2018 quando si avviò la progettazione della partecipazione diretta e dal vivo dei visitatori all’interno dei cantieri in corso.
I visitatori vengono in contatto con i protagonisti dei lavori in corso e si lasciano coinvolgere dal loro appassionato e competente racconto – ha dichiarato il Direttore Francesco Sirano – L’esperienza degli scorsi anni ci ha dimostrato come tutti entrino in sintonia con la serietà e la delicatezza di quello che facciamo per preservare questo straordinario patrimonio e inondano di domande, curiosità, commenti i nostri operatori diventando amici ed ambasciatori del Parco. Quest’anno offriremo una scelta di luoghi di eccezionale importanza, alcuni inaccessibili da decenni e ora oggetto di restauri per la loro definitiva riapertura. Un percorso di condivisione da non perdere.
I visitatori del venerdì mattina potranno rivolgersi alla biglietteria per registrare la propria prenotazione dalle ore 8.30 alle 11, venendo inseriti in uno dei tre turni di visita (10 – 11- 12). Verranno poi condotti nei siti dove incontreranno restauratori e responsabili di cantiere.
L’articolo VI edizione di Close Up cantieri proviene da Lo Speakers Corner.
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Organizzata dalla sede “BCsicilia” di Termini Imerese, nell’ambito del Progetto “Conoscenza”, in collaborazione con A.C.C.T.I. (Associazione Costruttori Carri Termini Imerese) e Università Popolare, sabato 27 gennaio 2024, dalle ore 16:30, si terrà una visita guidata al cantiere dei carri di Carnevale.
L’appuntamento è a Piazza S. Antonio a Termini Imerese.
Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, inizierà la visita che sarà guidata dalla famiglia Abbruscato da decenni costruttori di carri.
L’iniziativa è gratuita, e comunque obbligatoria la prenotazione tramite e-mail: “terminiimerese@bcsicilia.it”; WhatsApp: 346.824 1076.
Durante la visita verranno spiegate le tecniche di costruzione dei “pupi” in cartapesta con la modellazione del soggetto in creta, e poi la costruzione dei meccanismi che permettono il movimento dei carri.
L’Associazione Costruttori Carri Termini Imerese (A.C.C.T.I) nasce ufficialmente nel 2019, ma la famiglia Abbruscato è presente nel carnevale termitano sin dai primissimi anni ’50 del secolo scorso ed ha contribuito a rendere più importante il carnevale termitano con innovazioni tecniche che hanno permesso la costruzione di grandi carri (una tra tutte, l’uso delle strutture in ferro anziché in legno).
Dal 1990 gli Abbruscato sono stati sempre sul podio per la premiazione dei carri e nella maggior parte dei casi hanno vinto anche l’edizione di quell’anno.
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I Cantieri Parlanti della nuova Linea Leggi tutto
“La nostra partecipazione al SAIE 2023, la fiera delle costruzioni più importante in Italia, dal 19 al 21 ottobre a Bari, rappresenta un momento cruciale per l’attività del CFS Napoli.
Il mondo dell’edilizia è attraversato da importanti cambiamenti e innovazioni.
Servono occasioni di confronto come questo per valorizzare e rendere attrattivo un comparto centrale per l’economia, la tenuta sociale e la sostenibilità del nostro Paese.
Vogliamo sottolineare in maniera sempre più forte l’importanza che il CFS di Napoli riveste nell’ambito della formazione e della sicurezza in edilizia” lo dichiara Roberta Vitale, Presidente del Centro Formazione sicurezza di Napoli, ente bilaterale del settore edilizia, in occasione della partecipazione al SAIE presso la Fiera del Levante a Bari.
Il settore, che conta 1,7 milioni di addetti, ha bisogno di costante attenzione e sensibilizzazione delle maestranze e delle imprese: il rispetto delle regole e l’utilizzo delle nuove tecnologie sono alleate nello sviluppo del comparto, la tutela della sicurezza e la sostenibilità. Noi del CFS Napoli siamo in prima fila” prosegue Massimo Sannino, Vicepresidente di CFS NAPOLI.
Il CFS Napoli, ospitato all’interno dello stand Formedil, è protagonista in varie attività previste durante la tre giorni dell’evento nazionale: “Saremo impegnati – spiega il direttore del CFS Mattia D’Acunto (nella foto) – nella dimostrazione sull’utilizzo della realtà virtuale per la sicurezza in cantiere, l’applicazione di nuovi materiali sempre più ecosostenibili, l’illustrazione di tutti gli strumenti in possesso dei nostri tecnici usati per misurare il grado di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Un momento interessante non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti gli ospiti, curiosi di vedere in concreto come si opera ‘sul campo’ per tutelare la sicurezza degli operai”.
Previsto anche un momento aggregazione in chiusura dell’evento, il 20 ottobre presso il padiglione 20: per l’occasione i capi cantiere saranno impegnati nella costruzione di un forno da pizza che verrà donato al Formedil Bari.
(Loredana Lerose – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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