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Inaugurati i cantieri di due asili nido a Maddaloni






Inaugurati i cantieri di due asili nido

Maddaloni – Nella mattinata di ieri, mercoledì 24 luglio sono stati inaugurati i due cantieri degli asili nido che sorgeranno adiacenti alle scuole di via Feudo e via Sani.

Entrambe le opere sono finanziate con i fondi del PNRR e una volta completati, queste due strutture, accoglieranno bambine e bambini della fascia d’età pre infanzia 0-3 anni.

La loro posizione è strategica. I due asili si trovano nelle due aree più popolose della città, alle due estremità. Il primo infatti sorgerà all’interno dell’area in cui si trova la scuola dell’infanzia Agazzi e la primaria Brancaccio facente parti dell’ I.C. “Maddaloni 2 – Valle di Maddaloni”; il secondo sarà adiacente alla scuola primaria “Don Milani” dell’’I. C.”Aldo Moro”.

I lavori sono partiti e termineranno entro il prossimo anno. I cantieri, pur essendo vicini alle scuole, non intralceranno le attività didattiche, essendo opportunamente separati e con ingressi indipendenti da quelli delle scuole.

Nei prossimi mesi si procederà a far partire i cantieri anche per l’asilo nido previsto a via Cancello e a via Starza nei pressi del plesso “San Domenico”.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

FOTO. Partono i cantieri per due asili nido. Saranno pronti entro il 2025

Maddaloni – Nella mattinata di ieri, mercoledì 24 luglio sono stati inaugurati i due cantieri degli asili nido che sorgeranno adiacenti alle scuole di via Feudo e via Sani.
Entrambe le opere sono finanziate con i fondi del PNRR e una volta completati, queste due strutture, accoglieranno bambine e bambini della fascia d’età pre infanzia 0-3 anni.
La loro posizione è strategica. I due asili si trovano nelle due aree più popolose della città, alle due estremità. Il primo infatti sorgerà all’interno dell’area in cui si trova la scuola dell’infanzia Agazzi e la primaria Brancaccio facente parti dell’ I.C. “Maddaloni 2 – Valle di Maddaloni”; il secondo sarà adiacente alla scuola primaria “Don Milani” dell’’I. C.”Aldo Moro”.


I lavori sono partiti e termineranno entro il prossimo anno. I cantieri, pur essendo vicini alle scuole, non intralceranno le attività didattiche, essendo opportunamente separati e con ingressi indipendenti da quelli delle scuole.
Nei prossimi mesi si procederà a far partire i cantieri anche per l’asilo nido previsto a via Cancello e a via Starza nei pressi del plesso “San Domenico”.

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(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Napoli, Bari-Messina, Catania; tre TBM (frese meccaniche) nei rispettivi cantieri ferroviari: martedì la presentazione alla Stampa

Cerimonia di avvio di tre TBM (Tunnel Boring Machine) nei cantieri AV/AC Napoli – Bari e Messina – Catania, alla presenza degli operatori dell’informazione accreditati.

L’appuntamento è per martedì 23 luglio alle ore 15.00 (accredito dalle ore 14.30) presso il cantiere EGOG della galleria Rocchetta ad Apice, in provincia di Benevento (qui il link con la posizione del cantiere).

(Vincenzo Guarcello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Piste ciclabili: il Comune corre ai ripari formando un ‘team’ che supervisionerà i ‘cantieri degli orrori’

Speriamo solo non sia troppo tardi, considerato che una buona parte dei fondi è stata già spesa.
Siamo comunque contenti ogni qual volta la città viene ascoltata e auguriamo buon lavoro al gruppo presieduto dal dirigente Biondi.

L’incognita dei percorsi: “Una cabina di Regia per evitare la perdita di zone verdi in città“.

Lo scorso mese di ottobre il Comune di Caserta ha comunicato alla città di aver pubblicato il bando, poi aggiudicato, per la realizzazione di un percorso ciclabile della lunghezza di oltre 11 km.
I lavori, già realizzati, della pista ciclabile da via G.M. Bosco alla Biblioteca Comunale, passando per Piazza Cattaneo, Piazza Pitesti, Via Leonardo Da Vinci, Viale Gallicola, Viale Michelangelo e Via Lodati hanno però creato malumore tra i cittadini ed i consiglieri che non erano stati informati sull’inizio dei lavori e soprattutto sulle modalità realizzative.
Non sono mancate critiche, anche sui social, sull’inadeguatezza dell’intervento e sulla scarsa professionalità di chi li ha eseguiti.
La pista ciclabile, come riferito anche dall’assessore Marzo tempo fa, dovrebbe essere realizzata anche in Viale Beneduce e viale Cappiello mediante la realizzazione della corsia all’interno dell’attuale aiuola che funge peraltro, insieme a i marciapiedi, da spartitraffico”, spiega l’avvocato Maurizio Del Rosso, consigliere comunale.
Se così realizzata, tuttavia, la pista potrebbe presentarsi non funzionale e soprattutto si rischierebbe di penalizzare il verde esistente, con l’eventuale indebolimento delle radici degli arbusti esistenti e la possibile perdita di alcuni di essi.
Per questo, anche per realizzare quel sistema di mobilità sostenibile tanto decantato dal Sindaco Marino e dallo stesso assessore Marzo, unitamente al gruppo consiliare della Lega, chiediamo l’istituzione di una cabina di regia composta da associazioni ambientaliste, ciclistiche e da consiglieri comunali.
Uno strumento che possa supportare gli uffici tecnici, previo anche il parere di agronomi, ove necessario, per favorire la realizzazione di una pista ciclabile più adatta alle esigenze della città”, conclude Del Rosso.
(Salvatore Candalino – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Le barche classiche ai Cantieri Navali di La Spezia






 

Le barche classiche ai Cantieri Navali di La Spezia

Cantieri Navali di La Spezia (www.cnlaspezia.com), situati sulla sponda orientale dell’omonimo Golfo, nascono ufficialmente nel 1966, su un’area un tempo utilizzata anche come base per l’ammaraggio degli idrovolanti. Nel 1996 il cantiere viene acquisito dall’imprenditrice Antonia Papacena che, nel corso degli anni e con i successivi ampliamenti, estende la superficie fino a oltre 23.000 metri quadrati, interamente dedicati al rimessaggio e alla manutenzione di imbarcazioni da diporto. Oggi il cantiere, raggiungibile in poco più di 2 ore d’auto da Milano, può contare su due travel lift da 140 e 450 tonnellate per l’alaggio e il varo di scafi con pescaggio di oltre 6 metri. Al suo interno sono presenti la falegnameria, officine meccaniche, selle e invasi per ogni tipo di barca, oltre ad attrezzistimaestri d’ascia e manodopera specializzata in ogni tipo di lavorazione.

Sono ben quattro gli scafi appartenenti alla flotta di imbarcazioni storiche della Marina Militare presenti contemporanemente nei piazzali del cantiere, a cominciare da Tarantella del 1969, sloop bermudiano lungo 16,70 metri costruito dal cantiere Carlini di Rimini su progetto di Sparkman & Stephens. Nel dicembre 2023 la barca è stata donata alla Marina dall’ex armatore tedesco Peter Schmidt, che ne è stato proprietario per ben 30 anni. Accanto a lei il Sangermani Chaplin del 1974, cutter bermudiano progettato da Carlo Sciarrelli, anch’esso donato alla Forza Armata nel 2008 dalla famiglia genovese Novi. Quest’anno Chaplin festeggia 50 anni dal varo. Prossima alla consegna, dopo un inverno di lavori, lo yawl bermudiano Artica II del 1956, costruito da Sangermani su progetto Illinghworth-Giles, vincitore in quell’anno della regata Torbay-Lisbona. L’intervento più importante è stata la ricostruzione della coperta in teak. Infine lo yawl bermudiano Stella Polare del 1965, un altro Sangermani lungo 21 metri nato dalla matita di Sparkman & Stephens, da sempre adibito all’addestramento velico degli ufficiali dell’Accademia Navale. Entro l’estate le imbarcazioni torneranno in mare per partecipare ai raduni di vele d’epoca e compiere le previste campagne di addestramento a favore dei futuri comandanti di Marina.

I Cantieri Navali di La Spezia ospitano ogni anno sui loro piazzali dal 20 al 30 per cento di imbarcazioni d’epoca e classiche. Basti pensare che nelle scorse stagioni qui hanno trovato ricovero e assistenza veri e propri scafi iconici nella storia della vela, a cominciare dalla goletta a tre alberi di 42 metri Croce del Sud del 1931, da sempre legata alla famiglia Mentasti delle acque minerali San Pellegrino. Anche il gaff schooner Deva del 1930, ex Te Vega, maestosa goletta in acciaio lunga 40 metri costruita dal cantiere tedesco Krupp e Invader, l’ex vascello da esplorazione del 1905 che ha ospitato a bordo divi del cinema come Douglas FairbanksCharlie Chaplin e Paulette Goddard, hanno spesso fatto tappa in cantiere. A questi si aggiungono altri scafi incontrati ai raduni di vele d’epoca come i Sangermani Sahib del 1957 e Viola del 1958, la piccola Alcor del 1964, il Colin Archer del 1908 Aurora, lo splendido Fife Ellad del 1957, RosalùBianca e tante altre.

Dal 2020 alla guida del cantiere c’è il giovane Marco Agnese, ventinovenne figlio di Antonia, monegasco di nascita, laureato a  Pisa in giurisprudenza e grande appassionato di nautica d’epoca. Dal 2009 la sua famiglia arma infatti Aleph, yawl bermudiano lungo 16 metri costruito in fasciame di pino e mogano Honduras nel 1951 dal noto cantiere tedesco Abeking & Rasmussen. Per quasi 40 anni la barca è appartenuta allo yachtsman Mario Pirri, che con Aleph ha attraversato 4 volte l’Oceano Atlantico di cui tre in solitario. A questa si affiancano anche un Riva Junior del 1971 e un motoryacht Montecarlo 30, anch’esso nato dalla matita del pioniere della nautica Carlo Riva. A Marco Agnese il compito di traghettare il cantiere nel futuro. I prossimi investimenti prevedono infatti la costruzione di 3 nuovi moli in sostituzione dell’attuale vasca a mare, di un nuovo impianto all’avanguardia di depurazione delle acque e la realizzazione di due vasche larghe rispettivamente 10 e 14 metri per 60 metri di lunghezza. Nuovi capannoni, dotati di pannelli fotovoltaici, eleveranno fino a 10.000 metri quadrati la superficie al coperto. Braccio destro di Agnese è il lunigianese Moreno Cantinotti, cui è affidato il ruolo di direttore operativo.

Recentemente anche Tulli del 1960, motorsailer armato a ketch lungo 14,95 metri, è entrato in cantiere per una serie di interventi all’impiantistica e per il rifacimento di una porzione dell’albero di mezzana, ammaloratasi a causa di distaccamenti. La barca ha ripreso il mare a partire dal 2021, dopo che per 35 anni era rimasta ricoverata presso i Cantieri Sangermani che l’avevano costruita. Qui è stata ritrovata da due professionisti milanesi che, dopo essersene innamorati, hanno commissionato a Sangermani un restauro integrale. A bordo di uno storico motoryacht modello Super Polaris dei Cantieri di Pisa del 1967, lungo 13 metri, si è intervenuti sostituendo lo specchio di poppa con legno massello di mogano, seguito dal ripristino delle fiancate con prodotti epossidici e dalla classica verniciatura finale con la tecnica rullo-pennello. Nello stesso capannone al coperto è presente anche un altro scafo che ha fatto la storia della nautica da diporto. Si tratta di Marinai d’Italia, un motoryacht Baglietto del 1964. La barca appartiene al cantiere ed è oggi disponibile ad essere ceduta ad un nuovo armatore desideroso di commissionare un importante restauro che possa consentirle di tornare a navigare in sicurezza.

 

INFORMAZIONI www.cnlaspezia.com
VIDEO YOUTUBE https://www.youtube.com/watch?v=mfaLwypfrvo
In allegato il comunicato stampa e nove immagini di libero utilizzo a fini editoriali (Credit: Photo Paolo Maccione)
Grazie per l’attenzione, cordiali saluti
UFFICIO STAMPA BARCHE D’EPOCA
Paolo Maccione – Cell. +39 347 4218095 – maccione.paolo@gmail.com
Sandro Bagno – Cell. +39 339 5089835 – bagnosandro@gmail.com

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri’, penultimo evento delle Celebrazioni

Con il convegno “Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri” venerdì hanno avuto inizio le due giornate
di conclusione delle Celebrazioni vanvitelliane.
Si è aperto oggi il convegno “Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri”, iniziativa della Reggia di Caserta di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane.
Sono iniziate, nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale inaugurata giovedì, le due giornate di studio e approfondimento dedicate al maestro e alla sua eredità.  Il convegno, che si concluderà domani pomeriggio 2 marzo, si articola attraverso gli interventi di studiosi, professionisti e staff del Museo su temi differenti.
Dopo i saluti del sindaco della Città di Caserta Carlo Marino, del prefetto Giuseppe Castaldo, del vescovo Pietro Lagnese e dell’architetto Amalia Gioia, in delega al Soprintendente Gennaro Leva, il direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei ha dato il benvenuto ai relatori e alla platea.
Si concludono le Celebrazioni vanvitelliane con questi due giorni di studio e approfondimento dedicati all’opera magna di Luigi Vanvitelli – ha detto Maffei – Questo è il cantiere dei cantieri. Un orgoglio per me, per tutto lo staff del Museo e per tutti coloro che lavorano con e per il Museo concludere le Celebrazioni vanvitelliane con la restituzione alla collettività dell’ala ovest del Palazzo reale. E’ stato un anno intenso, corale e bellissimo, in cui abbiamo portato Luigi Vanvitelli in tutta Italia. Mai come in questi mesi si è parlato del Maestro e della sua eredità e, non solo, da parte della Reggia di Caserta e dei partner delle Celebrazioni vanvitelliane, ma ad opera di associazioni, istituzioni, enti e studiosi che hanno così amplificato la promozione della conoscenza della genialità di Vanvitelli in tutto il nostro Paese e all’estero“.
Ad aprire e moderare i lavori Valeria Di Fratta, funzionario alla Comunicazione, Valorizzazione e Promozione della Reggia di Caserta: “Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi presero forma nei disegni di progetto che confluirono nella “Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta” che entusiasmarono le reali Maestà di Borbone. Indagheremo in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo”.
Hanno quindi presentato i loro studi i ricercatori indipendenti Giovanni Maria Bagordo, Gian Carlo Cundari e Maria Rosaria Cundari su “Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta alle Sacre reali Maestà. Studi sul corpus dei disegni di Luigi Vanvitelli, fonte letteraria e fonte iconografica”.
A illustrare importanti dettagli dell’opera vanvitelliana emersi durante le fasi di cantiere dell’ala ovest del Palazzo reale, Barbara Del Prete, funzionario Architetto della Reggia di Caserta: “Intrecciando le informazioni recepite durante le lavorazioni con i Disegni di Luigi Vanvitelli del 1751 e 1756 abbiamo scoperto che fino alla morte di Luigi Vanvitelli la realizzazione di questa parte del Palazzo reale è avvenuta secondo i progetti del maestro. Successivamente, per ragioni in corso di approfondimento, sono state apportate alcune modifiche”. Del Prete ha anche presentato alla platea di uditori gli esiti di alcuni approfondimenti condotti: “La Gran Galleria al piano reale corrisponde oggi a ciò che è lo spazio occupato al livello sottostante dal palco del Teatro di Corte e dei camerini, mentre gli ambienti adiacenti alla Gran Galleria corrispondono alla platea. Abbiamo trovato così anche l’ingranaggio che serviva per alzare e abbassare il lampadario del Teatro di Corte. Per questo abbiamo pensato di stilizzare graficamente il lampadario e disegnarlo così, in corrispondenza esatta con il punto in cui si trova, per poter lasciare un segno al piano superiore“.
A seguire gli interventi di Fabio Colonnese, ricercatore Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, dello studio realizzato con Laura Carnevali, ex-prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Elena Ippoliti, prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Marco Carpiceci, prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Maria Martone, ex-prof. associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Alessandra Meschini, prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Leonardo Paris e di Manuela Piscitelli  sul ventennale del rilievo di Palazzo reale con riflessioni e valutazioni a confronto con la Dichiarazione dei disegni di Vanvitelli; di Giorgia Strano, architetto della Sapienza-Università di Roma, sul progetto della Gran galleria e la sua restituzione contemporanea; di Annarita Teodosio, Università di Salerno – Dipartimento di Ingegneria Civile,  sui modelli vanvitelliani della Reggia di Caserta.
Nel pomeriggio focus della sessione 2 del convegno, moderata dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, sono i materiali. Per il Palazzo reale re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
Interventi di Claudia Cennamo, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale, sul marmo di Vitulano; di Adele Fiadino, professore associato di Storia dell’Architettura, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Pescara, di Domenico Potenza, professore associato in Progettazione Architettonica e Urbana, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Pescara, su Luigi Vanvitelli e le pietre della Reggia, tra arte, tecnica e tradizione; di Maria Rosaria Iacono, già Ministero della Cultura, bibliotecaria e responsabile servizio educativo, e di Pietro Di Lorenzo, Sistema Museale Terra di Lavoro “Natura e paesaggio asserviti al genio: Vanvitelli e le risorse naturali e i materiali artificiali per la Reggia”; di Maurizio Delli Santi, architetto, Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale dal titolo “Luigi Vanvitelli e i marmi antichi: le due colonne di “verde antico” della cattedrale normanna di Oria (Brindisi) reimpiegati nella Reggia di Caserta; di Veronica Pennini, ricercatrice indipendente “Maggiore ornamento della Reggia, reimpiego e uso di marmi antichi nella Reggia di Caserta”; di Amalia Gioia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, “Le facciate della Reggia di Caserta: un nuovo contributo nella conoscenza dei materiali costitutivi delle superfici architettoniche”.
A conclusione della prima giornata di convegno, la sessione video su materiali e tecniche con gli approfondimenti del personale tecnico e degli esperti delle ditte impegnate negli interventi di restauro alla Reggia di Caserta.
Sabato 2 marzo i lavori riprenderanno alle 9.30 con la sessione relativa al Palazzo reale, moderata da Massimo Visone, ricercatore di Storia dell’architettura del Dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli.
Questo l’elenco degli interventi:
– A ogni quadro la sua cornice. Il rapporto cannocchiale-parco nel palazzo reale di Caserta di Giovanni Maria Bagordo, ricercatore indipendente;
– La Scala regia di Caserta negli scritti di Luigi Vanvitelli, di Rosanna Misso, architetto, storica dell’arte, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”;
– La decorazione della Cappella Palatina tra opere incompiute, perdute e superstiti. Con una nota sui materiali “napoletani” del tabernacolo, di Paola Coniglio, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento;
– Minerva, Musica e le altre. Proposta di interpretazione iconografica delle statue femminili della sala degli alabardieri di Marco Carpiceci, Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, e Tiziana Iazeolla, Storica dell’Arte, PhD, “Archivio Nicola Ciletti”;
– Luigi Vanvitelli: dal Real Teatro di San Carlo al Real Teatro di Caserta di Margherita Gargiulo, Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, e Stefania Prisco, PhD Student – Università degli studi di Firenze, SAGAS – Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo;
– “Si cavano a tutta passata li fondamenti”. Luigi Vanvitelli e lo scavo per il Nuovo Real Palazzo di Caserta di Raffaele Orlando, Museo Reggia di Caserta;
A seguire la sessione 4: il Parco e il sistema dell’acqua, moderata da Antonio Ferrara, La Repubblica Napoli.
Il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio Carlo: fu realizzato per volere di re Carlo di Borbone e del suo giovanissimo successore Ferdinando IV. Il progetto coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese, introdotte a Versailles dall’architetto André Le Nôtre. L’asse centrale, costituito dalla Via d’Acqua completa il cosiddetto “effetto cannocchiale” del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è Viale Carlo III.
Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Interventi:
– Tra ragione e utopia: la diffusione di un modello paesaggistico nei Giardini Reali, di Roberta Campagna, ricercatrice indipendente;
– L’Acquedotto Carolino: Dalla conoscenza alla valorizzazione, di Iovine Rocco, ricercatore indipendente;
– Le opere di ingegneria idraulica e la trasformazione del paesaggio. Contributo sull’Acquedotto, di
Roberto Stallone, ricercatore indipendente;
Sessione 5: Luigi Vanvitelli, l’uomo e il professionista, moderata da Anna Cipparrone, storico dell’arte. Luigi Vanvitelli, pittore, scenografo, ingegnere e architetto, è stato un uomo pratico e volitivo, che porta a compimento sempre i suoi progetti. Esaustiva una sua frequente espressione “O’ da fare assai, assaissimo”. Un grande lavoratore che, pur essendo una celebrità ai suoi tempi, viene definito “facile e docile” nel rapporto con i suoi collaboratori. Questa sessione intende indagare la personalità di questa poliedrica figura attraverso una nuova lettura del suo epistolario.
Interventi:
– Il restauro delle Lettere di Luigi Vanvitelli (1751-1768), di Gennaro Tortino Museo Reggia di Caserta;
– Documenti inediti del carteggio vanvitelliano della Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta, di Giuseppe De Nitto, già Direttore della Biblioteca Universitaria di Napoli, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Amici della Reggia.
Sessione 6 “L’eredità di Luigi Vanvitelli”, moderata da Anna Cipparrone. La Reggia di Caserta con il Palazzo, il Parco e l’infrastruttura dell’Acquedotto, lasciò un segno forte sul territorio e un grande impatto sui contemporanei e su quanti poterono conoscere queste opere. Riflessione sul lavoro di suo figlio Carlo che porta a compimento la sua opera più maestosa e con la presentazione del centro documentale a lui dedicato.
Interventi:
– Oltre il noto, Carlo Vanvitelli nel cantiere della reggia, di Ornella Cirillo, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale.
A chiusura del convegno “Il cantiere dei cantiere” verrà presentato da Gennaro Tortino, funzionario Restauratore Conservatore della Reggia di Caserta, il centro documentale “Luigi Vanvitelli” e dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, gli atti del convegno “Luigi Vanvitelli: Il linguaggio e la tecnica” Organizzato dall’Università degli studi di Napoli Federico II dal 28 febbraio al 2 marzo 2023.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

GRAZZANISE (CE). CONTROLLI AI CANTIERI E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO. I CARABINIERI DENUNCIANO TRE PERSONE E SCPOPRONO 5 LAVORATORI NON IN REGOLA.






 

 

GRAZZANISE (CE). CONTROLLI AI CANTIERI E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO. I CARABINIERI DENUNCIANO TRE PERSONE E SCPOPRONO 5 LAVORATORI NON IN REGOLA.

Controlli mirati sono stati eseguiti dai carabinieri della locale Stazione presso i cantieri aperti nel comune di Grazzanise, nel casertano, nel corso di un servizio straordinario finalizzato alla verifica del rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia, con particolare attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

I militari dell’Arma, supportati da personale specializzato del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Caserta e personale tecnico dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno proceduto al controllo di tre cantieri dislocati in specifiche aree del territorio verificando, nel contempo, anche l’eventuale presenza di personale non regolarmente assunto.

Nel corso del servizio sono state denunciate, in stato di libertà, tre persone. La prima, in qualità di rappresentante legale della ditta, per non aver redatto il piano operativo di sicurezza e poiché, nel corso del controllo, è stato riscontrato che il cantiere non era dotato di recinzione idonea ad impedire l’accesso agli estranei ai lavori. La seconda, in qualità di amministratore unico, poichè sono state accertate e contestate irregolarità di rilevanza penale, quali l’omissione nell’ancorare il ponteggio, l’assenza dei previsti parapetti nelle impalcature, nelle aperture delle piattaforme di lavoro e lungo le rampe ed i pianerottoli delle scale fisse in costruzione. Nella stessa circostanza i militari hanno anche rilevato che il denunciato non aveva inviato i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste e che non si era assicurato che ciascun lavoratore fosse in possesso di una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza.  La terza, anch’ella quale amministratore unico, è stata denunciata per le irregolarità di rilevanza penale riscontrate, in particolare,  per non aver adottato misure idonee ad eliminare o ridurre al minimo i rischi di natura elettrica connessi al lavoro e poiché non aveva redatto il piano operativo di sicurezza. Inoltre, nel corso del controllo, è stato riscontrato che il cantiere non era dotato di recinzione idonea ad impedire l’accesso agli estranei ai lavori e che non erano previste impalcature o ponteggi idonei ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose.

Le contestuali verifiche effettuate a seguito dell’identificazione e controllo del personale al lavoro hanno consentito di individuare 5 persone non regolarmente assunte e di procedere ad elevare sanzioni per 24.700,00 euro. In una circostanza, a causa delle irregolarità riscontrate, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro del cantiere.

 

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Caserta. ‘Luigi Vanvitelli: il Cantiere dei cantieri’: alla Reggia il convegno di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane

La Reggia di Caserta celebra il Maestro con due giornate di studio e approfondimento nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale.
Il 1° e il 2 marzo alla Reggia di Caserta grande convegno di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane “Il maestro e la sua eredità”. L’anno dedicato a Luigi Vanvitelli si conclude con un tributo nella sua opera magna: due giornate di studio dal titolo “Luigi Vanvitelli: il Cantiere dei cantieri” nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale.
Il convegno si articolerà, attraverso gli interventi di studiosi, professionisti e dello staff del Museo, in sei sessioni di approfondimento ispirate ognuna a un tema specifico. Questo il programma:
Venerdì 1 marzo
ore 9.30
Saluti istituzionali
Ore 10.00
Apertura lavori con l’intervento del direttore generale della Reggia di Caserta Tiziana Maffei
Ore 11.00
Sessione 1: IL PROGETTO
Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi per la Reggia di Caserta presero forma nei disegni di progetto che entusiasmarono così tanto le reali Maestà di Borbone, da volerli esporre alla corte in una sala di velluto cremisi. Nel 1756 tali disegni confluirono nella pubblicazione della ‘Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta’, fortemente voluta dai reali per divulgare il progetto della nuova Reggia presso le corti europee, un documento di eccezionale importanza per la conoscenza e lo studio dell’opera del Maestro. In questa sessione si indagherà in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo.
Ore 14.30
Sessione2.  I MATERIALI
La Reggia di Caserta è il testamento professionale del grande Maestro Vanvitelli, incredibile per ingegno costruttivo, composizione di spazi, scelte materiche. Per l’erigendo Palazzo reale re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, tanto che il loro approvvigionamento impegnò a tempo pieno tutto lo staff tecnico del cantiere. Questa sessione approfondisce lo studio di materiali impiegati nella Reggia e provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
Ore 17.20
Chiusura lavori.
Sabato 2 marzo
ore 9.30
Sessione 3: IL PALAZZO
Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli. “Deliciae Regis, Felicitas Populi (Godimento del Re, Felicità del Popolo)”, così la definì Carlo di Borbone.
Sessione 4: IL PARCO E IL SISTEMA DELL’ACQUA
Il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio Carlo: fu realizzato per volere di re Carlo di Borbone e del suo giovanissimo successore Ferdinando IV. Il progetto coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese, introdotte a Versailles dall’architetto André Le Nôtre. L’asse centrale, costituito dalla Via d’Acqua completa il cosiddetto “effetto cannocchiale” del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è Viale Carlo III. Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Ore 14.30
Sessione 5: LUIGI VANVITELLI, L’UOMO E IL PROFESSIONISTA
Luigi Vanvitelli, pittore, scenografo, ingegnere e architetto, è stato un uomo pratico e volitivo, che porta a compimento sempre i suoi progetti. Esaustiva una sua frequente espressione “O’ da fare assai, assaissimo”. Un grande lavoratore che, pur essendo una celebrità ai suoi tempi, viene definito “facile e docile” nel rapporto con i suoi collaboratori. Questa sessione intende indagare la personalità di questa poliedrica figura attraverso una nuova lettura del suo epistolario.
Sessione 6: L’EREDITÀ DI LUIGI VANVITELLI
La Reggia di Caserta con il Palazzo, il Parco e l’infrastruttura dell’Acquedotto lasciò un segno forte sul territorio e un grande impatto sui contemporanei e su quanti poterono conoscere queste opere. Questa sessione intende soffermarsi sull’eredità del Maestro, attraverso una riflessione sul lavoro di suo figlio Carlo che porta a compimento la sua opera più maestosa e con la presentazione del centro documentale a lui dedicato.
Ore 15.40
Presentazione della piattaforma digitale del Centro di documentazione “Luigi Vanvitelli”.
Ore 16.00
Presentazione atti del convegno “Luigi Vanvitelli: il linguaggio e la tecnica” organizzato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Ora 16.20
Chiusura lavori.
La partecipazione ai lavori del convegno è riservata agli ospiti accreditati fino a esaurimento posti in sala. Per accredito scrivere a re-ce.valorizzazione@cultura.gov.it entro il 26 febbraio 2024.
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VI edizione di Close Up cantieri

Dentro il laboratorio della conoscenza: Close Up cantieri, un dietro le quinte con i restauratori in esclusiva per i visitatori del Parco

ERCOLANO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI –Al Parco Archeologico venerdì 16 febbraio torna l’attesissimo appuntamento con Close Up cantieri, il format del che dal 2018 rende ogni anno i visitatori protagonisti del dietro le quinte dei lavori di restauro tra domus, monumenti e reperti dell’antica città.

Tutti i venerdì, fino al 22 marzo, con cadenza settimanale, dalle 10 alle 12, per 3 turni di visita, l’offerta del Parco si arricchisce della possibilità di curiosare e approfondire un percorso in compagnia di restauratori e professionisti alla scoperta dei cantieri di restauro che stanno progressivamente cambiando il volto della civitas antica, ampliando significativamente le aree restituite alla fruizione.

La storia di Close up cantieri del Parco di Ercolano nasce nel 2018 quando si avviò la progettazione della partecipazione diretta e dal vivo dei visitatori all’interno dei cantieri in corso.

I visitatori vengono in contatto con i protagonisti dei lavori in corso e si lasciano coinvolgere dal loro appassionato e competente racconto – ha dichiarato il Direttore Francesco Sirano – L’esperienza degli scorsi anni ci ha dimostrato come tutti entrino in sintonia con la serietà e la delicatezza di quello che facciamo per preservare questo straordinario patrimonio e inondano di domande, curiosità, commenti i nostri operatori diventando amici ed ambasciatori del Parco.  Quest’anno offriremo una scelta di luoghi di eccezionale importanza, alcuni inaccessibili da decenni e ora oggetto di restauri per la loro definitiva riapertura. Un percorso di condivisione da non perdere.

I visitatori del venerdì mattina potranno rivolgersi alla biglietteria per registrare la propria prenotazione dalle ore 8.30 alle 11, venendo inseriti in uno dei tre turni di visita (10 – 11- 12). Verranno poi condotti nei siti dove incontreranno restauratori e responsabili di cantiere.

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(Fonte: LoSpeakersCorner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Termini Imerese (PA). Carnevale, sabato 27 visita guidata ai cantieri dei carri promossa da ‘BCsicilia’

Organizzata dalla sede “BCsicilia” di Termini Imerese, nell’ambito del Progetto “Conoscenza”, in collaborazione con A.C.C.T.I. (Associazione Costruttori Carri Termini Imerese) e Università Popolare, sabato 27 gennaio 2024, dalle ore 16:30, si terrà una visita guidata al cantiere dei carri di Carnevale.

L’appuntamento è a Piazza S. Antonio a Termini Imerese.

Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, inizierà la visita che sarà guidata dalla famiglia Abbruscato da decenni costruttori di carri.

L’iniziativa è gratuita, e comunque obbligatoria la prenotazione tramite e-mail: “terminiimerese@bcsicilia.it”; WhatsApp: 346.824 1076.

Durante la visita verranno spiegate le tecniche di costruzione dei “pupi” in cartapesta con la modellazione del soggetto in creta, e poi la costruzione dei meccanismi che permettono il movimento dei carri.

L’Associazione Costruttori Carri Termini Imerese (A.C.C.T.I) nasce ufficialmente nel 2019, ma la famiglia Abbruscato è presente nel carnevale termitano sin dai primissimi anni ’50 del secolo scorso ed ha contribuito a rendere più importante il carnevale termitano con innovazioni tecniche che hanno permesso la costruzione di grandi carri (una tra tutte, l’uso delle strutture in ferro anziché in legno).

Dal 1990 gli Abbruscato sono stati sempre sul podio per la premiazione dei carri e nella maggior parte dei casi hanno vinto anche l’edizione di quell’anno.

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Napoli. Edilizia: CFS al SIAE 2023: ‘La sicurezza nei cantieri e la formazione sempre al centro’

La nostra partecipazione al SAIE 2023, la fiera delle costruzioni più importante in Italia, dal 19 al 21 ottobre a Bari, rappresenta un momento cruciale per l’attività del CFS Napoli.

 

Il mondo dell’edilizia è attraversato da importanti cambiamenti e innovazioni.

Servono occasioni di confronto come questo per valorizzare e rendere attrattivo un comparto centrale per l’economia, la tenuta sociale e la sostenibilità del nostro Paese.

Vogliamo sottolineare in maniera sempre più forte l’importanza che il CFS di Napoli riveste nell’ambito della formazione e della sicurezza in edilizia” lo dichiara Roberta Vitale, Presidente del Centro Formazione sicurezza di Napoli, ente bilaterale del settore edilizia, in occasione della partecipazione al SAIE presso la Fiera del Levante a Bari.

Il settore, che conta 1,7 milioni di addetti, ha bisogno di costante attenzione e sensibilizzazione delle maestranze e delle imprese: il rispetto delle regole e l’utilizzo delle nuove tecnologie sono alleate nello sviluppo del comparto, la tutela della sicurezza e la sostenibilità. Noi del CFS Napoli siamo in prima fila” prosegue Massimo Sannino, Vicepresidente di CFS NAPOLI.

Il CFS Napoli, ospitato all’interno dello stand Formedil, è protagonista in varie attività previste durante la tre giorni dell’evento nazionale: “Saremo impegnati – spiega il direttore del CFS Mattia D’Acunto (nella foto) – nella dimostrazione sull’utilizzo della realtà virtuale per la sicurezza in cantiere, l’applicazione di nuovi materiali sempre più ecosostenibili, l’illustrazione di tutti gli strumenti in possesso dei nostri tecnici usati per misurare il grado di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Un momento interessante non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti gli ospiti, curiosi di vedere in concreto come si opera ‘sul campo’ per tutelare la sicurezza degli operai”.

Previsto anche un momento aggregazione in chiusura dell’evento, il 20 ottobre presso il padiglione 20: per l’occasione i capi cantiere saranno impegnati nella costruzione di un forno da pizza che verrà donato al Formedil Bari.

(Loredana Lerose – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Primo Consiglio Comunale a Maddaloni – Il sindaco Andrea De Filippo ha sottolineato tra l’altro: ” Oggi abbiamo presentato un conto consuntivo più che positivo, che ci consentirà di proseguire con tutta la progettualità già avviata e con i tanti cantieri che daranno presto un volto nuovo alla città. Servizio di Lucia Grimaldi





Maddaloni – Si è tenuto  martedì 4 luglio, nella sala Iorio della Biblioteca Comunale il primo consiglio comunale dopo quello di insediamento del 22 giugno. Consiglieri tutti presenti per discutere dei 14 punti all’ordine del giorno, alcuni dei quali relativi a debiti fuori bilancio. Il consiglio si è aperto con la nomina delle commissioni consiliari che risultano così composte:

  • I Commissione legislazione, organizzazione e personale: Iacobelli, Liccardo, d’Angelo, Nuzzo, Crisci, Lerro, Sferragatta N., Sferragatta A. , Bove, Cioffi, Verdicchio, Formato, Ferraro, Tagliafierro.

  • II Commissione programmazione sociale e culturale: Cioffi, d’Angelo, Iaculo, Nuzzo, Magliocca G., Ventrone, Bove, Lerro, Crisci, Ferraro, Tagliafierro, Verdicchio, Formato.

  • III Commissione territorio ed ambiente: d’Angelo, Magliocca G., Ventrone, Lerro, Sferragatta N., Cioffi, Nuzzo, Crisci, Ferraro, Magliocca P. , Verdicchio, Formato.

  • IV Commissione economia e finanza: Carfora, Iaculo, Nuzzo, Tramontano, Mataluna, Bove, Lerro, Crisci, Ferraro, Magliocca P., Verdicchio, Formato.

  • V Commissione garanzia e controllo: Bove, Crisci, Lerro, Tramontano, di Rosa, Siviero, Nuzzo, Ferraro, Magliocca P. Verdicchio, Formato.

Il punto centrale del consiglio, che ha animato la discussione dell’assise è stato quello relativo all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario relativo all’anno 2022, momento conclusivo dell’operato amministrativo, che è stato introdotto dalla relazione del neo assessore al bilancio Francesco Capuozzo. L’anno 2022 ha visto il riequilibrio di bilancio e la stabilità economica dell’ente, nonostante il panorama di crisi internazionale. Questo grazie alla riscossione coattiva e ai fondi erogati dal Governo. Grazie ai vari accantonamenti l’amministrazione può vantare un avanzo di amministrazione di oltre due milioni di euro.

Nel suo intervento il sindaco Andrea De Filippo ha sottolineato: “Un bilancio nettamente positivo a conferma concreta del lavoro svolto in questi anni, che ha portato l’ente a una stabilità economica e all’ abbreviamento dei tempi di pagamento passati da oltre 40 giorni a soli 4 giorni. Dal 2020 al 2022 siamo passati con il fondo pluriennale vincolato dal €1.600.000 a oltre € 7.000.000, un incremento notevole. Oggi abbiamo presentato un conto consuntivo più che positivo, che ci consentirà di proseguire con tutta la progettualità già avviata e con i tanti cantieri che daranno presto un volto nuovo alla città. Abbiamo anche intenzione di proporre un innalzamento delle esenzioni dei canoni, visto la percentuale di cittadini che richiedono la card alimentare e che hanno un ISEE inferiore al 15.000 euro. La nostra amministrazione è vicina alle fasce più deboli della città e continuerà a fare cassa colpendo gli evasori, soprattutto i grandi evasori, e non mettendo le mani nelle tasche dei cittadini indigenti, pretendendo la riscossione dei fitti passivi, ad esempio. Abbiamo inoltre recuperato grazie al ruolo acqua che, quando mi sono insediato nel 2018, non veniva riscosso dal 2012. Un ruolo che oggi sta andando finalmente a regime. In assoluto abbiamo cercato di evitare gli sprechi, e io ritengo che il nostro operato sia stato più che soddisfacente.”

 

Altri punti di rilievo sono state  le scuole “Brancaccio” e “Don Milani”, nelle due periferie opposte della città sia la ratifica di una delibera di maggio 2023 per la verifica della vulnerabilità sismica e statica del plesso scolastico di via Roma.

 

L’appuntamento è per fine mese per il bilancio di previsione.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)