AVVISO: QUESTO GIORNALE NON RACCOGLIE PUBBLICITA’ ELETTORALE NON PUBBLICA COMUNICATI DI CANDIDATI DI QUALSIASI PARTITO
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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
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Dal 2019 al 14 aprile 2024, in Messico sono state registrati 1.777 delitti, tra minacce, omicidi, attacchi armati, sparizioni e rapimenti contro persone che lavorano in politica, nei partiti, nei diversi livelli di Governo e nelle strutture istituzionali o amministrative da parte di gruppi della criminalità organizzata, avvenuti prima, durante e dopo i processi elettorali. Il 2023 è stato l’anno in cui è stato registrato il maggior numero di vittime di violenza politico-criminale, con 574 persone e strutture attaccate.
Insomma, a fare politica, in Messico, si rischia la pelle, letteralmente. A presentare questi dati è il rapporto “Entre balas. Entendiendo la violencia político-criminal en México” (“Tra gli spari. Per capire la violenza politico-criminale in Messico”), elaborato da tre soggetti: il centro studi México Evalua, Data Cívica, e la testata Animal Politico. Lo studio, presentato nei giorni scorsi, offre, in particolare, un aggiornato punto della situazione sugli omicidi e le minacce a candidati alle imminenti elezioni generali messicane, che si terranno il 2 giugno (si voterà non solo per le presidenziali, ma anche per il Parlamento, per i governatori di diversi Stati e per numerosi Comuni). “Finora nel 2024 abbiamo registrato 17 pre-candidati e candidati assassinati. Inoltre, quest’anno abbiamo registrato pre-candidati e candidati che hanno subito altri tipi di attacchi”, specifica il rapporto, con 4 casi di minacce, 4 di attacchi armati, 6 di aggressioni, 5 di sequestri. Gli Stati del Messico centrale si confermano come i più violenti. Il Guerrero guida la classifica degli Stati con il maggior numero di attacchi, con l’11,4%. Seguono Guanajuato, Veracruz e Oaxaca, che rappresentano il 38,2% di tutte le vittime registrate.
La violenza contro i candidati minaccia alla partecipazione. Una delle curatrici del rapporto, Sandra Ley, ricercatrice di México Evalua, spiega al Sir: “Nei confronti della politica, i gruppi della criminalità organizzata mettono in atto vari livelli di violenza. Il fenomeno è in crescita, come è dimostrato dagli oltre trenta candidati già attaccati. Nonostante siamo all’inizio della campagna elettorale, abbiamo già raggiunto la metà dei numeri delle precedenti campagne elettorali, e quelle cifre saranno alla fine quasi certamente superate”.
Tutto questo, riflette la sociologa, ha una conseguenza immediata: “La violenza inibisce la partecipazione, sia di coloro che sono disposti a candidarsi, sia dei votanti”. Insomma, a essere indebolito è il tessuto della democrazia, fin dalla base, tanto più che il rapporto documenta che in oltre tre quarti dei casi gli attacchi sono rivolti a personale politico e amministrativo a livello comunale, quello più vicino ai cittadini. “Ci preoccupa molto l’impronta che si crea all’interno della società in occasione ogni attacco”.
Come accennato, i livelli di violenza variano da Stato a Stato della federazione messicana, “ma tutte le zone del Paese sono coinvolte, nessuna è immune, e si stima che il 60% della popolazione del Paese sia, in qualche modo, coinvolta nella violenza”, aggiunge Ley, che spiega ulteriormente: “Dalla ricerca emerge che non ci sono partiti politici più o meno interessati alle violenze e alle minacce contro i politici, si tratta di un fenomeno assolutamente trasversale”. Difficile, invece, entrare nel dettaglio delle motivazioni delle violenze contro i politici, e in particolare i candidati, se si tratti di intimidazioni, di “regolamenti di conti”, o di crimini contro persone che non si piegano alla violenza e alle collusioni, numerose in Messico.
La Chiesa chiede a tutti i candidati “un impegno per la pace”. Il rapporto rivolge alla politica e alla società civile anche alcune raccomandazioni. Prime tra tutte, come afferma la ricercatrice, quella di “migliorare la rete che si oppone alla criminalità soprattutto a livello municipale” e di “rafforzare le istituzioni in modo complessivo, andando alla radice della violenza”.
Si innesta, qui, il grande sforzo che sta compiendo la Chiesa messicana, che ha avviato da alcuni mesi il Dialogo nazionale per la pace, promosso dall’Episcopato, dalla Conferenza di religiosi e religiose, dalla Compagnia di Gesù e dall’ufficio per i laici. Un’attenzione a tutto campo, che si sta rafforzando proprio in occasione della campagna elettorale. A spiegarlo, al Sir, il direttore esecutivo del Progetto nazionale per la pace, padre Jorge Atilano, gesuita. “Il contesto della violenza, in Messico, nonostante un lieve calo complessivo degli omicidi – afferma – continua a essere estremamente preoccupante. Le sparizioni sono in aumento, il controllo del territorio, dell’economia e della politica da parte dei gruppi criminali è asfissiante. Le collusioni, così come gli attacchi ai politici sono trasversali, e dipendono molto dai contesti locali. Di fronte a questo scenario, abbiamo promosso un’Agenda di pace da sottoporre ai candidati in vista delle elezioni del 2 giugno”.
L’agenda prevede, tra i punti più qualificanti, una reale protezione delle persone con incarichi politici, la stessa revisione del sistema elettorale, “soprattutto individua 14 possibili azioni locali, rivolte ai cittadini, ai giovani, alle scuole. L’idea è quella di passare dall’agenda nazionale a tante agende locali. Stiamo notando che la violenza provoca decomposizione sociale e al tempo stesso se ne alimenta”.
A tutti i candidati, dal piccolo Municipio alla presidenza della Repubblica, è stato chiesto di aderire a un dettagliato “impegno per la pace”. L’articolato documento sottoposto all’attenzione dei candidati è strutturato in sette azioni, e consiste in 117 iniziative volte a ridurre la violenza e l’insicurezza nel Paese. La priorità “è costruire e rafforzare il tessuto sociale”, così come il rafforzamento delle forze di polizia municipale.
Tra le misure proposte, da segnalare la richiesta di profonde riforme del sistema giudiziario e penitenziario, protezione adeguata gli adolescenti a rischio di reclutamento e di dipendenze, la promozione della sicurezza nei governi municipali, attenzione privilegiata alle persone scomparse, alla violenza contro le donne, ai migranti e alla promozione dell’autonomia dei popoli indigeni. Inizialmente, hanno aderito, sotto lo sguardo della presidenza della Conferenza episcopale messicana (Cem) i tre maggiori candidati alla presidenza del Messico, Xóchitl Gálvez (Fuerza y Corazón por México), Jorge Álvarez Máynez (Movimiento Ciudadano), Claudia Sheinbaum (Morena, Pvem e Pt). Ma l’impegno viene in questi giorni firmato anche da altri candidati governatori e sindaci, per esempio a Città del Messico, negli Stati di Morelos, Yucatán e Veracruz. “Sono contento, stiamo avendo molte risposte positive”, afferma il gesuita. Animando, così, alla speranza in uno scenario che appare ancora decisamente preoccupante.
*giornalista de “La vita del popolo”
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RAS, PARENTI E CAPIBASTONE A DESTRA – Europee. Meloni chiede alla ministra di non fare campagna, ma lei candida il fratello alle Regionali Anti-abortisti, omofobi, fascisti e imputati in lista
Nord-ovest Mantovani, Fidanza, Fiocchi: gli altri ras
Nel collegio che comprende Lombardia, Piemonte e Liguria, infatti, non c’è tutta questa necessità che la ministra del Turismo faccia campagna elettorale: il candidato sostenuto da lei e dal presidente del Senato Ignazio La Russa è Mario Mantovani, ex senatore e vicepresidente della Regione di Forza Italia che ha un grosso pacchetto di preferenze soprattutto nel mondo della Sanità lombarda. Passato per diverse inchieste giudiziarie, Mantovani è stato assolto definitivamente e oggi ha la piena agibilità politica. Quindi l’impegno in prima persona della ministra non è poi tanto richiesto. Per gli altri dirigenti lombardi, invece, un coinvolgimento diretto di Santanchè potrebbe rappresentare un danno.
Nel collegio del Nord-Ovest, Fratelli d’Italia dovrebbe arrivare a eleggere tra i 5 e i 7 eurodeputati: sicuri della riconferma, oltre a Mantovani, sono il capodelegazione a Bruxelles Carlo Fidanza (grande nemico politico della ministra che a ottobre ha patteggiato un anno e 4 mesi per corruzione) e Pietro Fiocchi, eurodeputato uscente la cui famiglia detiene la Fiocchi munizioni (a Natale avevano fatto scalpore i manifesti con i bossoli sull’abete). Probabile l’elezione anche di un ligure e la sorpresa potrebbe essere rappresentata da Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa e consigliere comunale di Fratelli d’Italia in Piemonte.
Piemonte Santa vuole il fratello massimo in lista
Se proprio nel Nord-Ovest l’obiettivo è quello di “nascondere” il più possibile la ministra del Turismo, lei però non molla: secondo quanto riportato da Repubblica Torino, alle Regionali del Piemonte (si voterà lo stesso giorno delle Europee) potrebbe correre anche il capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Cuneo, Massimo Garnero, fratello della ministra Santanchè che nelle intercettazioni diceva: “Non dobbiamo farla fallire”.
Nord-sud da ciccioli a razza: tutti gli impresentabili
La volontà di massimizzare il consenso nelle urne però sta portando Fratelli d’Italia a candidare da Nord a Sud anche delle figure in grado di portare pacchetti di preferenze molto significativi, ma che sollevano qualche perplessità anche all’interno del partito. Alcuni di questi finiranno anche tra gli “impresentabili” della commissione Antimafia: la presidente della commissione Chiara Colosimo ha già sollecitato i partiti perchè le inoltrino i nomi. Nel collegio del Centro, per fare un esempio, punta a un seggio europeo Carlo Ciccioli, già deputato e consigliere regionale nelle Marche. Quest’ultimo è diventato famoso per le sue dichiarazioni sull’aborto paragonato a forme di “sostituzione dell’etnia” e sulla parità di genere (“la donna deve accudire, l’uomo dare le regole”). Fratelli d’Italia eleggerà un marchigiano al Parlamento europeo.
Nel Nord-Est, invece, il partito di Meloni candiderà in lista l’assessora all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan, dirigente veneta che si vantava di cantare “faccetta nera” e a febbraio ha aggiunto che “se diventassi capo del mondo darei soldi alle mamme per stare con i figli”. Sempre nel listino del Nord-Est troveranno posto anche la deputata Morgante, conosciuta per il suo discorso in aula contro Rosa Chemical a Sanremo (“fa propaganda gender, proteggiamo i nostri bambini”) e l’emiliano-romagnolo Stefano Cavedagna, noto per le sue posizioni pro-Russia e anti-Nato prima della guerra in Ucraina. Nelle isole invece troverà posto il fedelissimo del ministro Nello Musumeci, Ruggero Razza, a processo per aver spalmato i dati sui pazienti Covid da assessore regionale.
FONTE:
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I cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Napoli e interessati ad apporre la propria firma per la
presentazione della lista “Democrazia Sovrana Popolare” alle elezioni Europee del 2024, muniti di un
proprio documento di riconoscimento in corso di validità, possono recarsi, entro il 2 aprile p.v., negli orari indicati,
presso le sedi degli uffici di seguito riportati
Ufficio
Sede
Giorni e orari
Municipalità 1 – Chiaia, Posillipo, San Ferdinando
Piazza Santa Maria degli angeli a Pizzofalcone, 1
Martedì e venerdì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 2 – Avvocata, Montecalvario, Pendino, Porto, S.Giuseppe
Piazza Dante, 93
Martedì e venerdì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 3 – Stella, San Carlo All’Arena
Via Lieti, 97
Martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 4 – S.Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale
Via Emanuele Gianturco, 99
Lunedì e mercoledì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 5 – Arenella, Vomero
Via Morghen, 84
Martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 6 – Ponticelli, Barra, S.Giovanni a Teduccio
Via Atripaldi, 64
Martedì e giovedì, dalle 9.00 alle 13.00.
Municipalità 7 – Miano, Secondigliano, S.Pietro a Patierno
Piazzetta del Casale, 6/7
Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
Municipalità 8 – Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia
Largo della Cittadinanza attiva, 15
Martedì e giovedì, dalle 9.00 alle 13.00.
Municipalità 9 – Soccavo/Pianura
Piazza Giovanni XXIII, 2
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.00.
Municipalità 10 – Bagnoli
Via Acate, 65
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30.
Municipalità 10 – Fuorigrotta
Via Benedetto Cariteo, 51
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30.
Ufficio elettorale
Via II Traversa dell’Epomeo, 2
Martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 12.30.
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L’Italia, come in una Federazione Russa qualsiasi, cancella liste e candidati a meno di 90 giorni dalle elezioni europee: ora la “truffa” taglialiste passa dal Senato alla Camera.
Come in una Federazione Russa qualsiasi, la Repubblica Italiana è diventata un posto dove si cancellano le liste elettorali minori e i loro sgraditi candidati.
Il decreto “truffa” dove, con un emendamento promosso da Fratelli d’Italia, si sono cambiate le regole del gioco a meno di 90 giorni dal voto, passa dal Senato alla Camera.
Una mezza dozzina di liste, fra cui la nostra del PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, promossa da Autonomie e Ambiente e da EFA, si sono ritrovate dalla sera alla mattina private di condizioni d’accesso alle elezioni che erano in vigore da ormai un decennio.
Mai perdere la speranza che una maggioranza di avventati possa rinsavire, ma la verità è che il danno è stato fatto e sarà difficilmente rimediabile.
In tutti i territori nostre figure rappresentative stanno valutando la possibilità di scendere in campo come indipendenti in altre liste.
Tutta la rete Autonomie e Ambiente lotterà, se possibile con ancora maggiore determinazione, per porre fine a questo sinistro bipolarismo, alle sue leggi elettorali ingiuste, alle sue ipocrisie, alle sue truffe.
Qui potete trovare la documentazione sul decreto truffa voluto dai senatori di Fratelli d’Italia.
Qui la presa di posizione di EFA.
Qui un approfondimento sui dettagli del decreto truffa, sull’autorevole sito del dott. Gabriele Maestri, I simboli della discordia.
Bruxelles – Palermo – Napoli – Roma – Venezia.
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Michele Santoro, Raniero La Valle e Marta Grande hanno presentato a Roma, presso la sede di Servizio Pubblico, i candidati delle liste di Pace Terra Dignità per le prossime Elezioni Europee.
A seguito della presentazione, il movimento per la Pace – primo a presentare le liste e a rendere pubblici i nomi dei candidati, di cui Santoro e La Valle sono capofila -, darà inizio alla raccolta delle firme per le prossime elezioni di giugno 2024.
Video Integrale della Conferenza: https://www.youtube.com/live/mlmtQalgWkU?si=DgBbphopVWjI8Tbm
La Commissione europea inaugura la seconda edizione del Festival dedicato al Nuovo Bauhaus europeo (NBE) che accompagnerà il pubblico in un viaggio della durata di cinque giorni in cui si alterneranno sessioni interattive, workshop, dimostrazioni e performance artistiche, ospitando relatori e ospiti internazionali di alto livello. Saranno, inoltre, assegnati i Premi 2024 del Nuovo Bauhaus europeo per un totale di € 390.000. Tra i candidati anche i progetti italiani “Mini Mega Spazio” e “CambiaMenti Festival” per la sezione “Nuovi campioni europei del Bauhaus”.
Il Festival del Nuovo Bauhaus europeo – 9-13 aprile 2024.
La Commissione europea, in collaborazione con la Presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea, dà il via alla seconda edizione del Festival del Nuovo Bauhaus europeo che si svolgerà presso il Parco del Cinquantenario e il Museo d’Arte e di Storia di Bruxelles e, inoltre, raggiungerà i cittadini di tutto il mondo grazie a diversi eventi correlati che si svolgeranno in simultanea in diverse città.
Questa iniziativa mira a mettere in relazione il Green Deal Europeo con la nostra vita quotidiana e i nostri spazi abitativi. Il 9 aprile si terrà l’apertura ufficiale presenziata dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dei Commissari UE Iliana Ivanova e Elisa Ferreira, del Primo Ministro belga Alexander De Croo e del Segretario di Stato Thomas Dermine, nonché del Direttore Generale dell’IIASA Hans-Joachim Schellnhuber.
La struttura dell’evento
Il Festival vuole creare un punto di contatto importante tra l’iniziativa del Nuovo Bauhaus europeo (NBE), i rappresentanti di alto dell’UE, i politici, i leader del settore dell’arte, dell’architettura, del design, della sostenibilità, dell’innovazione e il grande pubblico. In particolare, l’iniziativa è organizzata come segue:
I Premi 2024 del Nuovo Bauhaus europeo (NBE): € 390.000 saranno assegnati a sostegno dell’Ucraina, dei Balcani Occidentali e delle Regioni europee
Quest’anno il Festival ospiterà la cerimonia di premiazione della quarta edizione dei prestigiosi Premi NBE. I riconoscimenti sono suddivisi nelle seguenti categorie:
Per ciascuna di queste quattro, sono stabilite due sottocategorie:
I finalisti che competono nell’ultima fase del concorso sono 50, tutti a testimonianza della creatività, del talento e dell’impegno di persone provenienti da tutta Europa e non solo uniti dal comune obiettivo di costruire un mondo più sostenibile, inclusivo e bello.
Per la prima volta, per i Premi NBE concorrono anche progetti dall’Ucraina, oltre a quelli provenienti da Stati membri dell’UE e dei Balcani occidentali. Verrà inoltre assegnato un “Riconoscimento speciale per lo sforzo di ricostruzione e ripresa dell’Ucraina” a progetti e idee che si allineano ai valori del NBE e contribuiscono attivamente alla ricostruzione dell’Ucraina, in uno spirito di riconoscimento e supporto allo sforzo e all’impegno del Paese di ricostruire al meglio.
I Premi NBE 2024 sono pensati anche per le regioni dell’UE che si trovano ad affrontare problematiche socio economiche urgenti o che sono maggiormente colpite dai costi della transizione verde, assegnando un quarto dei premi a progetti e idee che contribuiranno a una trasformazione positiva di quei luoghi.
Tra i candidati di quest’anno ci sono due progetti italiani: “Mini Mega Spazio“, che mira a fornire uno spazio accessibile per attività all’aperto sia per i cittadini maggiormente vulnerabili sia per i residenti locali, e “CambiaMenti Festival”, che mira a fornire ai cittadini soluzioni concrete per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici.
Dei 50 finalisti, 20 riceveranno i riconoscimenti per un valore totale di 390.000 €. Il pubblico, in quanto parte attiva nella scelta dei vincitori, è invitato a partecipare al processo di voto per determinare un vincitore per ogni categoria.
Dal 2021, i Premi NBE hanno già coinvolto oltre 5000 candidati e l’edizione 2024 è ancora una volta la testimonianza di questa comunità in continua crescita. L’intera lista dei candidati ai Premi 2024 è disponibile sul sito web ufficiale dedicato.
Il Festival del Nuovo Bauhaus europeo è gratuito e aperto a tutti e offre l’opportunità unica di partecipare a un’esperienza di trasformazione. Al contrario, invece, per la cerimonia di apertura e di premiazione del NBE è necessario registrarsi al seguente link.
Informazioni sul Nuovo Bauhaus europeo
Il Nuovo Bauhaus europeo è un movimento europeo che invita tutti a immaginare e costruire insieme un futuro migliore: luoghi, prodotti e modi di vivere basati su bellezza, sostenibilità e inclusività. Promossa dalla Commissione europea nel 2021, questa iniziativa interdisciplinare è strettamente legata al Green Deal europeo e fornisce una piattaforma per la sperimentazione, la connessione e il cambiamento positivo sul territorio attraverso progetti dal basso verso l’alto. Il Nuovo Bauhaus europeo si focalizza principalmente, ma non esclusivamente, sulla trasformazione dei nostri spazi abitativi. In quest’ottica, crea un ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia e quello dell’arte e della cultura. Questo connubio permette di elaborare soluzioni innovative che siano allo stesso tempo rispettose dell’ambiente e accessibili a tutti. Attraverso il lavoro di squadra e il coinvolgimento delle comunità, il Nuovo Bauhaus europeo mira a potenziare le capacità delle comunità locali e regionali, delle industrie e degli artisti per migliorare la nostra qualità di vita.
Per ulteriori informazioni: Laura Mantovani/Giulia Boniello, Theoria, laura.mantovani@theoria.it/giulia@theoria.it – tel: +39 393 985 9409 / +39 333 7133990.
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In vista delle elezioni comunali che si terranno nel mese di giugno prossimo, fervono i lavori per la composizione della lista elettorale di ‘Casapulla al Centro’ con Renzo Lillo Sindaco.
Al gruppo dei consiglieri uscenti ed alla conferma della candidatura a consigliere comunale di Rosario Bosco, ingegnere, il più giovane della famiglia del dottor Ferdinando già sindaco di Casapulla per ben tre mandati (1994-1999, 1999-2004 e 2009-2014), e fratello dell’avvocato Luigi già consigliere regionale ed in corsa per le Europee 2024, si aggiunge la candidatura di Miriam Fortunato, già consigliere comunale con la carica di assessore e vicesindaco nel periodo amministrativo 2014-2018.
«Si sta lavorando alla composizione di una lista che, integrando e migliorando il gruppo esistente, possa continuare il lavoro positivo fino ad oggi svolto e, soprattutto, porsi nuovi obiettivi per il miglioramento del territorio e della crescita sociale ed economica della nostra comunità» – afferma il sindaco di Casapulla Renzo Lillo.
(Annabella Pavia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
(da New York) In un America alle prese con una guerra senza alba di pace come quella tra Israele e Hamas, divisa anche sui finanziamenti da concedere non solo all’Ucraina, ma al suo stesso dipartimento della difesa; mentre la polarizzazione continua a dividere i suoi cittadini sui libri scolastici da tenere o mettere al bando, sull’immigrazione indispensabile all’agricoltura e critica per le frontiere, l’età del futuro presidente occupa la scena. Nelle ultime settimane, sondaggi quotidiani continuano a testare gli statunitensi sulle prossime elezioni di novembre e sui temi che si decideranno alle urne. L’età del presidente americano è in cima alle preoccupazioni degli elettori, che si preparano, ancora una volta ad una campagna elettorale vintage, come nel 2020. Gli Stati Uniti dovranno scegliere il prossimo novembre tra due candidati che viaggiano intorno agli 80 anni, tuttavia l’età del presidente americano Joe Biden sembra creare maggiore allarme di quella del suo probabile sfidante Donald Trump.
Con i suoi 81 anni Biden sarà il candidato più anziano nella storia Usa e Trump con i suoi 77 gli è solo secondo. Tuttavia la percezione del pubblico è diversa. Nelle stesse settimane in cui Donald Trump ha elogiato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, per la sua leadership in Turchia, confondendo Nikki Haley e Nancy Pelosi; il presidente Biden ha nominato ex leader europei defunti, descrivendoli come colleghi contemporanei e ha scambiato l’Egitto con Messico. Gli episodi che avrebbero dovuto sollevare preoccupazioni parallele sull’età e sull’acutezza mentale dei due, hanno invece visto Biden sempre più sotto accusa per gli anni che avanzano, mentre Trump non ha ricevuto lo stesso contraccolpo politico. La differenza sta nella percezione e nelle aspettative del popolo americano. Dal presidente ci si aspetta competenza, esperienza, e professionalità, mentre Donald Trump essendo più un intrattenitore che un politico, riesce a cavarsela pur in mezzo gaffe e discorsi insensati.
La scorsa settimana, il presidente è stato costretto a difendere pubblicamente la sua acutezza mentale dopo che il rapporto di un consulente speciale su alcuni documenti riservati ritrovati nel suo ufficio di vicepresidente. Biden è stato dichiarato innocente, ma le motivazioni hanno scosso gli americani. Per il consigliere, il presidente apparirebbe “come un uomo anziano comprensivo, ben intenzionato e con scarsa memoria”, un uomo che faticava a ricordare persino la data di morte del figlio. Biden ha riunito i giornalisti per contestare il rapporto e denunciare con rabbia le dichiarazioni sulla sua memoria.
Anche Trump ha anche dovuto affrontare domande sulla sua salute e sulla sua idoneità alla carica, dopo aver detto di aver sconfitto Barack Obama e non Hillary Clinton, nelle elezioni presidenziali del 2016, e aver lanciato l’allarme che gli Usa erano sull’orlo della seconda guerra mondiale. Il magnate ha risposto in modo iperbolico e con il suo fisico alto e robusto, nonostante i capelli tinti e un’abbronzatura innaturale ha continuato a tener testa alla folla di adulatori.
Entrambi i candidati hanno commesso gaffe sconcertanti per anni, ben prima che si potesse imputarne la colpa all’età avanzata, ma stavolta non sfuggono al dominio pubblico perché raccontano di un’ America povera di giovani leader o talmente divisa da non consentirgli di emergere. Si chiede di mettere un limite all’età del presidente, ma anche a quella di altre cariche istituzionali, mentre la controparte cita i casi virtuosi di giudici della Corte Suprema ottuagenari o della stessa ex speaker della Camera Nancy Pelosi che a 83 anni si trova al suo 19mo mandato. Altre due deputate Grace Napolitano e Maxine Waters hanno superato gli 85 anni. E poi ci sono le icone culturali evergreen: Mel Brooks è più divertente che mai, anche a 97 anni; Clint Eastwood continua a recitare a 93 anni; mentre Paul Simon e Bob Dylan hanno entrambi 82 anni, producono musica e tengono concerti.
Gli americani vogliono un presidente forte, in grado di tener testa ai dittatori e alle minacce mondiali. Tuttavia non è la forza fisica quella che viene richiesta, anche dal resto del mondo, ma la capacità di mettere insieme e dirigere una squadra in grado di attuare politiche che affrontino i problemi interni ed esteri senza trascinare nessuno in altre guerre o crisi. Gli analisti cattolici suggeriscono di farsi ispirare da Papa Francesco, che con i suoi 87 anni, continua a guidare la Chiesa e innovare, nonostante la sua età, proprio per la capacità di coniugare testa e cuore, in ascolto delle sfide del tempo. I due candidati alla presidenza sapranno lasciarsi ispirare? Oppure continueranno in questa sfida al tempo, ripiegati su se stessi, mentre il mondo osserva la crisi della vecchia democrazia Usa.
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Un altro prestigioso ed illustre riconoscimento si aggiunge al palmarès per il soprano Olga De Maio ed il tenore Luca Lupoli, artisti lirici partenopei, candidati al ‘Premio Culturale Internazionale Cartagine 2.0 – 2023’ per la Sezione Musica.
La premiazione si terrà a Roma presso la Sala Protomoteca Campidoglio il prossimo 14 luglio e vedrà la partecipazione di illustri personalità.
Il Premio è da sempre destinato a coloro che hanno contribuito, in Italia e all’Estero, allo sviluppo e alla diffusione della cultura e del sapere nei diversi settori, nell’interesse supremo dell’elevazione e del progresso dei popoli, al benessere dell’umanità, alla ricerca della verità, della libertà, della giustizia e della pace, presupposti essenziali della fratellanza universale. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale internazionale Cartagine 2.0, nasce come un ideale Ponte di Cultura e si svolge in forma itinerante tra le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, con un ringraziamento particolare al suo Presidente il Dottor Alessandro della Posta.
I due artisti De Maio e Lupoli, attraverso l’Associazione Culturale Noi per Napoli di cui sono esponenti e rappresentanti , sono testimoni ed interpreti originali della cultura musicale e del belcanto della tradizione della Scuola musicale napoletana che esportano in tutto il mondo, attraverso i loro concerti e spettacoli con spirito davvero di grande competenza,abnegazione, suscitando interesse grande consenso da parte di un grande pubblico di tutte le generazioni nel contesto e con la finalità di solidarietà verso le fasce sociali più deboli e ciò rende tanto onore e rispetto al loro operato riconosciuto al livello internazionale!
Ad Majora!
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Martedì 9 maggio, la candidata sindaca Lina Tartaglione è intervenuta all’incontro con il Consigliere Regionale Raffaele Pisacane, presso il comitato di Vivila Marcianise All’incontro erano presenti anche alcuni candidati della lista.
“In questi intensi giorni di campagna elettorale, che hanno visto la partecipazione di personaggi di alto spessore politico come Giuseppe Conte ed Elly Schlein, siamo ancor più convinti che dalla nostra linearità politica, nasca un progetto vincente per la città”-ha dichiarato la candidata sindaca Lina Tartaglione che poi ha aggiunto: “dialogo ed ascolto sono la base della democrazia e del cambiamento; per questo c’è bisogno davvero di una amministrazione duratura per la nostra città.
In questo modo, non solo tuteleremo gli interessi di tutti i cittadini ma recupereremo quel senso di comunità parzialmente perso. La nostra squadra, fatta di energie, competenze e progetti condivisi, porterà Marcianise alla rinascita.” -ha concluso la candidata sindaca.
Per l’Onorevole Raffaele Pisacane “con la candidata sindaca Lina Tartaglione, la città di Marcianise va chiaramente verso una svolta perché supportata da una squadra forte ed unita ,che porterà sicuramente ad una amministrazione solida, molto più vicina ai cittadini”
Il coordinatore di Vivila Marcianise, Raffaele Delle Curti ha parlato di alcuni obiettivi di Vivila tra cui “l’importanza di uno sportello per le imprese per dare supporto burocratico agli imprenditori che decidono di investire a Marcianise”.
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I candidati di ‘Uniti per Caiazzo’ incontrano i cittadini a Cameralunga, il sindaco Giaquinto: «Il nostro impegno per le zone rurali, in città un info point per far conoscere le nostre eccellenze».
Per iniziare l’ultima settimana di campagna elettorale, il sindaco Stefano Giaquinto e i candidati della lista ‘Uniti per Caiazzo’ incontrano i cittadini nella località ‘Cameralunga’.
«In questi anni da amministratori comunali – ha affermato il primo cittadino – abbiamo fatto tanto per le zone rurali della nostra città. Innanzitutto ci siamo concentrati sulla manutenzione della viabilità, fondamentale per favorire gli spostamenti dei residenti.
Proprio dalle campagne di Caiazzo nascono dei prodotti di assoluta eccellenza, conosciuti in ogni parte d’Italia. Per favorirne sempre di più la diffusione, apriremo un info point dove tutte le persone che giungeranno nella nostra città potranno essere notiziati sulle bellezze artistiche e naturalistiche, ma anche sulle prelibatezze gastronomiche e sulle tante strutture ricettive che ci sono a Caiazzo.
L’imminente approvazione del Puc, inoltre, favorirà lo sviluppo armonioso anche delle zone rurali della nostra città.
Per questi motivi – conclude Giaquinto – ogni cittadino, spinto da un dovere morale, deve recarsi al voto per garantire una continuità amministrativa affinché si possa continuare a lavorare per il futuro del paese».
Intanto, venerdì 12 maggio a partire dalle ore 21, ci sarà il comizio di chiusura della campagna elettorale.
L’incontro con i cittadini è fissato nella centralissima piazza Porta Vetere.
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Vince Drago, il PSDI si presenta nel capoluogo etneo ai nastri partenza: unica alternativa credibile ai mestieranti della politica.
Giunta la certificazione per la lista del Partito Socialista Democratico Italiano: per il candidato alla carica di primo cittadino della città di Catania è arrivato il momento di presentare le prime designazioni in relazione agli assessorati.
La lista del “Sole Nascente” ha infatti deciso di anticipare alcuni nomi della propria squadra di governo; nessun politico professionista ma diverse personalità del mondo culturale e produttivo, con importanti profili proposti attraverso le indicazioni pervenute dalla cittadinanza, coinvolta sin dall’inizio nel processo di selezione avviato durante la lunga fase della raccolta firme a sostegno della lista.
A tre settimane dal voto ecco dunque i primi nominativi e le prime deleghe che vengono presentate all’attenzione ed al gradimento delle elettrici e degli elettori etnei:
– Sergio Rizzo, ingegnere ed imprenditore nel settore delle telecomunicazioni, deleghe al Personale, all’Informatizzazione e semplificazione amministrativa, alla Città metropolitana;
– Patrizia Miccione, dottoressa in scienze infermieristiche, deleghe alle Pari Opportunità ed alla Salute, alla Gentilezza ed alle Politiche sociali e della famiglia;
– Michael Alexander Calì, dottore in Scienze dei Beni Culturali, deleghe alla Scuola, Università e Ricerca, alle Politiche Giovanili, al Decoro Urbano ed al Sistema museale integrato;
– Federica Dulzetto, esperta dei processi aziendali, deleghe all’Ambiente, Verde pubblico, Parchi, alla Transizione ecologica, alla Tutela degli animali d’affezione;
– Salvatore Puleo, dottore commercialista, deleghe al Bilancio, alle Aziende partecipate, al Patrimonio ed all’Economato, al Demanio, al Distretto Sud-Est Sicilia;
– Jafarpour Hamid Reza, architetto, deleghe all’Urbanistica, alla Programmazione territoriale, al Centro storico, al Decentramento e Valorizzazione delle circoscrizioni;
– Antonio Pappalardo, generale e compositore, deleghe alla Mobilità e Trasporto pubblico locale, alla Polizia Municipale, alla Trasparenza ed alla legalità, alla Cultura ed alle Tradizioni popolari.
Pappalardo, presidente del “Movimento Gilet Arancioni” eletto Deputato della Repubblica nel ‘92 proprio nelle file del PSDI, riceverà inoltre l’importante delega per la vicesindacatura.
Il riconoscimento arriva a seguito dell’annunciato sostegno al Partito Socialista Democratico Italiano, per i comuni ideali e valori di democrazia e di libertà, alle elezioni amministrative di Catania, ritirando dunque la propria candidatura a sindaco per appoggiare Vincenzo Drago, condividendone il programma elettorale, nel superiore interesse di lanciare una proposta socialista democratica innovativa.
Nel solco della grande tradizione socialdemocratica, inaugurata nel ’900 da Giuseppe De Felice Giuffrida, protagonista nel dopoguerra della rinascita del paese e del progresso di Catania, il voto allo storico simbolo del “Sole Nascente dal mare” del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, rappresenta una novità fuori dagli schemi, senz’altro dirompente per le comunali catanesi.
Oggi, insieme al PSDI e nell’ottica dell’importante competizione elettorale europea prevista il prossimo anno, i veri socialdemocratici ritornano in campo per essere nuovamente promotori di uno sviluppo pacifico e solidale, a favore di giovani e famiglie. Che non lasci indietro nessuno.
Vince Drago, vince Catania!
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