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Vita da boss: SOLDI&COCA – Ascesa e caduta di due giovani delle “torri bianche”, con laurea alla Bocconi






 

L’INCHIESTA

John & Mattias, vita da boss: “Vuoi i milioni? Fai lo sbatti, frà”

SOLDI&COCA – Ascesa e caduta di due giovani delle “torri bianche” di Gratosoglio: 30enni, uno è egiziano di nascita, con laurea alla Bocconi

DI DAVIDE MILOSA

23 GIUGNO 2024

“Oh frà!”, dice John. Mattias sta seduto sullo scooter. Conta una mazzetta di euro: 10, 20, 100, 200. È l’alba del solito gelido inverno milanese. Il sole impallidisce sui palazzoni bianchi di via Costantino Baroni al Gratosoglio. Periferia sud di Milano. Tanto cemento e pochissimo altro. “Oh frà! – ripete Sherif Abdel Malek, alias John, egiziano ma solo di nascita, 32 anni, molti precedenti, e però anche una laurea alla prestigiosa università Bocconi – venerdì sera, sabato e domenica ci sto io! Va bene, frà due buste? Oh vaffanculo sono due buste. Se noi durante la settimana facciamo 20, oh abbiamo fatto due sbatti però ci siamo stati! L’importante è esserci frà, io per rispondere alle 2:30 di mattina, lo sbattimento lo faccio! Perché in questa roba qua ci credo”. Mattias Strano smette di contare. Guarda oltre il volto di John verso i palazzi bianco sporco che ricordano vecchie vele sgonfie nella bonaccia. Si accende una sigaretta: “Guarda frà, adesso secondo me non stiamo andando male, ma possiamo andare anche meglio, però non è male”. John invia un messaggio con il cellulare, poi all’amico: “Frà, io ho iniziato sto progetto perché voglio i soldi ok?”. Mattias concorda: “Non l’abbiamo fatto per fare il lavoro agli altri”. John: “Certo, l’ho detto fin dall’inizio, ragazzi dobbiamo crescere, tutto si è realizzato c’è voluto tempo, cazzo c’è voluto tempo è vero, ok però si è realizzato”.

Hanno iniziato così John e Mattias, in strada. Spaccio al dettaglio: fumo, erba, cocaina. Ci hanno provato, ci sono riusciti. Busta dopo busta, sono arrivati i pacchi, i chili, i contatti con la malavita che conta, fino a prendersi mezza Milano. Dal Gratosoglio a Rozzano. Piazze di spaccio. E come sono saliti in cima, alla fine sono caduti. Perché qui si cade sempre prima o poi. Arresto, processo, condanna in primo grado: per John 17 anni, per Mattias 9.

È l’operazione “Barrios” dei pm di Milano Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, coordinata come pg dall’ispettore Rosario Davi sotto il comando del dirigente di polizia penitenziaria del carcere di Opera Amerigo Fusco, e dal tenente Armando Laviola dei carabinieri di Corsico. Dal Gratosoglio a Quarto Oggiaro fino alla Barona. Traffico e spaccio. Ma è sotto la superficie dei comunicati stampa, nelle pieghe degli atti, nelle mille e più intercettazioni che si trova la storia di John e Mattias, i loro progetti, le paure, le ansie, i sogni, le cadute.

Il loro è un romanzo di formazione, uno zibaldone dello spacciatore. Qui il rischio è tanto, ma i soldi fanno gola. Mattias “gli sbatti” non vuole farli. Con John ne parla spesso tra una consegna e l’altra. L’amico ha più esperienza e glielo spiega: “Amore io quello che ti sto spiegando è questo: stiamo rischiando? Io sono disposto ad assumermi i rischi, ma non cosi però. Se mi fermano con 50 grammi di erba, frà. Io mi faccio quattro anni di galera”.

Mattias insiste, lui gli “sbatti” sarebbe per farli fare a qualche cavallino: “Fra io mi scanto, non sono scottato e non mi voglio scottare! Ok?”. John è un po’ socio e un po’ fratello maggiore: “Però voglio spiegarti una cosa Matti! Ascoltami frà, vuoi fare i soldi? Vuoi i soldi, se c’è da fare uno sbattimento dal dolciario fino a casa tua con 2 panetti in tasca a piedi frà non è che minchia cade il mondo! Non hai fatto 20 anni di galera che sei super controllato”. Perché, e John lo sa bene, in fondo si inizia così. Con gli sbatti. “Quindi – prosegue l’amico con Mattias – non è una questione di essere uno sciacquino a far gli sbatti a destra e sinistra o andare a prendere le panette. Alla fine sono andato a prenderle io le panette e le ho portate fino al Carraro. Non puoi pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca, un minimo di rischio lo devi fare. Quando farai l’affare dei 20 chili, allora mi potrai rinfacciare il fatto che ti sei sbattuto”. Mattias sogna di fare il narcos, ma si “scanta”.

Dice a John: “Frà io ogni volta che scendo a dare una busta, prima mi affaccio dal balcone prendo un pacco di sigarette e ci metto dentro la busta, la accartoccio bene e la lancio alle panchine, scendo di casa apro il portone e son prontissimo! Se mi blindano al portone fra io sono pulitissimo”. John l’egiziano ricorda: “Ascoltami Matti noi siamo gente di strada che sa stare al mondo, io non ho mai fatto i grossisti! Facevo grammi, 10, 20, 30, guadagnavo 20 mila e passa al mese! Un etto e mezzo al giorno. Un giorno, avevamo 3 telefoni che non smettevano di squillare. In macchina di qua e di là, pa, pa, facevamo gli sbattimenti e basta! Perché Matti vuoi guadagnare bene? Allora devi rischiare anche la galera”.

E poi ci sono i fornitori, quelli che “trafficano chili, quintali di cocaina, sono batterie con i canali aperti”. Ma anche qui Mattias ha qualche dubbio: “Avere a che fare con i calabresi frà quelli seri c’è da pisciarsi addosso!”. Ma uno dei loro fornitori è proprio un calabrese collegato alle cosche di ’ndrangheta del quartiere di Affori-Bruzzano. John lo spiega senza mezzi termini. “Mattia è un calabrese non è proprio l’ultimo scemo arrivato! Tempo fa aveva un impero e ancora oggi. Ha perso 60.000 euro fratellino! Non gliene frega un cazzo. Fa serate da 15.000 euro”.

E poi c’è Luca Calajò, nipote di Nazza Calajò, il boss della Barona. Con lui John è arrivato a parlarci quasi alla pari: “Io ti posso garantire un bel volume di erba, ma deve esserci continuità”. Calajò gli viene incontro e gli può fare 4.600 al chilo. Prezzo un po’ alto, ma John non si fa problemi. Spiega: “Non è un problema! Ho tanti ragazzi soprattutto nel giro dei cantanti. Loro vogliono la qualità e pagare bene! E pagano bene capito?”.

Ma far carriera non è facile, a volte la fretta, la smania di arrivare, e lo scambio viene fatto per strada. Un altro grossista della Barona lo fa notare al giovane egiziano: “Minchia mi sembri scemo, pare che non le sai certe cose. Io vi porto le cose voi dovete organizzare le consegne! Questa voglia di merda che avete di guadagnare i soldi!”. Quando poi la roba arriva ed è buona è una festa. Dice John all’amico Mattias: “Sono Apple Haze, sono le Haze più buone che ci siano. Ne ha scaricati 50 praticamente sono già finite. Domani ha gli appuntamenti con i Gitani ok? Sono gli zingari spagnoli, gente che fa girare i milioni di euro! Domani questi hanno a terra 50 chili!”. Gli assaggiatori non hanno dubbi: “È devastante, ragazzi era olio, guardatemi le mani, ma che cazzo mi sto facendo l’unguento”. John non ha dubbi: “Con questa roba in piazza fai una strage, fai veramente una strage”. Hanno iniziato così Mattias e John. “Siamo partiti da zero – ricorda il laureato egiziano – e abbiamo un capitale. Stiamo crescendo frà. Adesso inizieremo a vedere i soldi”. Che sono però volati via con i sogni. Perché oggi niente più “sbatti”, niente panetti, pacchi, chili, niente più roba buona, solo carcere e domiciliari per i due “frà” del Gratosoglio.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Nola (NA). Si chiude la Rassegna delle ‘Giacche Bianche’: confermata anche l’edizione 2025

Un momento di scambio e confronto con ospiti speciali, momenti a sorpresa e grande partecipazione alla raccolta fondi per ANT Campania.

Condivisione, solidarietà e amore per il buon cibo: questi i temi centrali della Rassegna delle Giacche Bianche appena conclusa. L’evento non competitivo ha dato spazio a talenti e aspirazioni nel campo della creatività culinaria attraverso il confronto. Nello showroom di Casolaro al CIS di Nola, chef, pizzaioli, barmen, pasticceri, appassionati di cucina e alunni degli istituti alberghieri hanno presentato le loro specialità ai microfoni di Maria Vittoria Casolaro in diretta Facebook, e alla platea di giornalisti, media partner, imprenditori e pareri autorevoli nel mondo della cucina presenti alla manifestazione.

Centrali per l’evento i rappresentanti di categoria che hanno supportato i partecipanti: Armando Palmieri, maestro AMPI, che vanta all’attivo esperienze all’estero e premi come la nomina di ambasciatore del dolce italiano nel mondo; Vincenzo Capuano, campione del mondo di pizza “contemporanea”, accompagnato dal suo maestro, il nonno Enzo; Nancy Sannino per la categoria appassionati, che ha iniziato a coltivare la sua passione frequentando i corsi di pasticceria di Casolaro, e che oggi è una pastrychef affermata. Presente all’evento il maestro di cucina Ennio Caprio, classe 1933 dall’alto dei suoi 91 anni e con 70 anni di carriera alle spalle, ha “regalato” un discorso molto toccante ai ragazzi degli istituti alberghieri.

Grande partecipazione per la raccolta fondi a favore della delegazione Campania della Fondazione Ant Italia, con una presenza massiccia che ha visto il contributo della famiglia Casolaro in primis, con la devoluzione delle quote di iscrizione di tutti i partecipanti, e di chi ha lasciato un’offerta spontanea nell’urna presente nella postazione ANT durante l’evento. Così ha commentato il Delegato ANT CampaniaAntonio Imbrogno, l’iniziativa: “La decisione di dedicare l’evento più prestigioso dell’anno alla Fondazione ANT è stato, da parte della famiglia Casolaro, un gesto che ci ha emozionati molto, anche perché legato al ricordo di Paolo Casolaro. Gli oltre 7000 euro raccolti rappresentano un dono prezioso perché ci consentiranno di continuare a portare assistenza e cure domiciliari gratuite ai malati oncologici a Napoli e Caserta con maggiore serenità nei mesi a venire. Il sostegno da parte di una delle aziende più importanti e longeve del panorama campano e nazionale ci riempie d’orgoglio e ci fa capire ancor di più quanto la sinergia tra le realtà del Terzo Settore e le imprese che intendono lasciare un segno nel territorio in cui operano sia fondamentale”.

Ogni giorno, prima della pausa pranzo, un vero e proprio flashmob ha preso vita nello showroom con la complicità del tenore Luca Venditto che, fingendosi un anonimo partecipante ha poi coinvolto altri due tenori e due soprani che si sono esibiti sorprendendo tutti i presenti. Graditi ospiti, alcuni componenti del Team Culinary Napoli, che ha condiviso con i presenti la recente esperienza ai mondiali di cucina “IKA Culinary Olympics” a Stoccarda.

La pausa pranzo è stata curata dagli chef di casa: Gaetano Zelante, che ha proposto un primo piatto con le “chicche” del pastificio Leonessa, e il pastrychef Andrea Vitale che ha preparato un dessert al cioccolato. In degustazione gustosi assaggi a cura delle aziende partner: i latticini di Lattè, il Blu di Bufala di Lombardi, le “fritturine” di Sapori di Napoli, i taralli “San Tarallo”con i loro gusti originali, il pane dell’Agripanificio Santalucia, i filetti di arancia candita di Agrimontana, il miele dell’azienda apistica Montuori, le nocciole e “tartellette” al burro d’arachidi dell’azienda Sodano, le torte della pasticceria Celestina. Per il beverage: la birra artigianale Kbirr, gli ottimi vini irpini de I Dve Principati, l’espresso napoletano di Caffè Borbone e l’acqua offerta da Sugros. Tutte le aziende sponsor hanno offerto un cadeau per la gift bag destinata a tutti i partecipanti: Saturnia, Bormioli, Fasa, Abert, Molino Caputo, Vista Alegre, Horecatech, Vulcania, Sodano, Lattè, Hendi, Unox, Pasta Leonessa, Leone, Trabo, Bisetti, Gimetal, Agrimontana, Bioali, Montuori, e Workline.Studio 92 ha creato le ostie personalizzate che hanno guarnito i piatti in rassegna.

Maria Vittoria Casolaro, ha già anticipato che la manifestazione ritornerà l’anno prossimo e a tal proposito, commenta: “L’evento ha superato ogni aspettativa, con così tante adesioni che già stiamo pianificando l’edizione 2025. La rassegna è un momento di confronto e condivisione, dedicato a coloro che da sempre ci sostengono e supportano, i nostri clienti. In questa rassegna particolare, che torna dopo una lunga battuta d’arresto per gli eventi ben noti, desideriamo ricordare con affetto il nostro amato Paolo, mancato lo scorso anno, così come l’imprenditore e amico di sempre Aldo Guida della Workline, partner dell’evento sin dalla prima edizione”.

(Roberta Raja – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

GIACCHE BIANCHE, ULTIMA CHIAMATA PER PARTECIPARE

C’è tempo fino al 10 febbraio per iscriversi a Giacche Bianche, l’evento gastronomico non competitivo che si terrà presso Casolaro Hotellerie al Cis di Nola a marzo.

KappaelleNet

(Fonte: Kappaelle.net – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Napoli. Torna la Rassegna delle Giacche Bianche’, evento gastronomico non competitivo: iscrizioni aperte

Ritorna la Rassegna delle Giacche Bianche: iscrizioni aperte fino al 10 febbraio per l’evento gastronomico non competitivo di Casolaro Hotellerie.

Crea, condividi, sostieni: Casolaro devolve il ricavato alla Fondazione ANT per l’assistenza oncologica domiciliare

Ritorna la rassegna delle Giacche Bianche dal 4 al 6 marzo con tante novità. Non è una gara, si tratta dell’evento gastronomico non competitivo che si terrà presso lo showroom di Casolaro Hotellerie al Cis di Nola e che è aperto a cuochi, pasticcieri, pizzaioli, esponenti dello street food, del panino gourmet, alunni degli istituti alberghieri, appassionati di cucina, e, per la prima volta, anche alla categoria barman. Le iscrizioni sono aperte fino al 10 febbraio e possono essere effettuate sia in sede che online sul sito casolaro.it.

L’evento promuove la condivisione, la valorizzazione delle competenze e la creatività senza la pressione della competizione; quest’anno, in una veste rinnovata e con un atto di solidarietà, la quota di iscrizione sarà devoluta interamente alla delegazione Campania della Fondazione ANT Italia, che garantisce assistenza medica specialistica domiciliare ai malati oncologici.

La manifestazione, ideata nel 2018 per celebrare i 150 anni di attività dell’azienda, è una piattaforma unica per i professionisti del mondo gastronomico. Oltre ad essere un punto di riferimento nel settore delle forniture alberghiere, Casolaro Hotellerie si impegna quotidianamente a supportare i professionisti del settore HoReCa promuovendo la passione e la condivisione. La “Rassegna delle Giacche Bianche” è un momento di scambio e crescita. Purtroppo, in questa edizione ci saranno dei grandi assenti, a partire dal compianto Paolo jr Casolaro.

Maria Vittoria Casolaro, responsabile divisione Eventi di Casolaro Hotellerie, commenta: “Desideravamo ripetere l’evento da tempo, ma con la malattia e la perdita del nostro caro Paolo e l’ombra della pandemia, non riuscivamo a trovare il giusto spirito. 

È importante per noi portare nuovamente un clima gioioso in casa Casolaro, e quest’anno ci sentiamo pronti a farlo con uno scopo solidale, in memoria di Paolo e di coloro che hanno contribuito significativamente alle passate edizioni della Rassegna, come lo chef Nicola Ricci e l’imprenditore Aldo Guida della WorkLine.

Il ricavato delle quote d’iscrizione sarà devoluto alla delegazione Campania della Fondazione ANT Italia. Invito chi ha a cuore non solo la gastronomia, ma anche questa nobile causa, ad iscriversi prontamente per essere in squadra con noi“.

I tre giorni dell’evento sono dedicati a diverse categorie professionali: chef e pasticcieri il 4 marzo, pizzaioli e barmen il 5 marzo, appassionati di cucina e alunni degli istituti alberghieri il 6 marzo. I partecipanti dovranno presentare un piatto già pronto (ad eccezione dei pizzaioli, che invece potranno preparare una pizza in live). I professionisti riceveranno come omaggio la giacca dell’evento, mentre agli appassionati e agli alunni degli istituti alberghieri sarà riservato il grembiule ufficiale della manifestazione.

Tutti potranno presentarsi al pubblico, ai giornalisti e ai media con una personale intervista in diretta sul canale facebook dell’azienda e riceveranno gli omaggi da parte degli sponsor. Durante l’evento, sono previsti interventi di ospiti, assaggi dei prodotti delle aziende partner e l’immancabile pausa pranzo a cura dello chef APCI Gaetano Zelante.

(Roberta Raja – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Lancia oggetti in strada e minaccia di morte i poliziotti che trovano in casa numerose armi bianche. Arrestato – Questura di Genova

armi bianche

Rapallo, ieri ore 01.45

La scorsa notte i poliziotti del Commissariato di Rapallo hanno arrestato un 19enne per i reati di resistenza, violenza, minaccia e lesioni a P.U., denunciandolo altresì per gettito pericoloso di cose.

A richiedere l’intervento della Polizia alcuni cittadini svegliati nel cuore della notte dalle urla di tre giovani che stavano litigavano; in particolare uno di questi, affacciato ad una finestra del primo piano di uno stabile, aveva cercato di colpire gli altri due in strada scagliando contro di loro oggetti di porcellana, vasi e bicchieri. Gli agenti, una volta sul posto, hanno effettivamente trovato per terra numerosi cocci rotti ma nessuna traccia dei litiganti. Poco dopo, dalla finestra, si è affacciato il 19enne in evidente stato d’ebbrezza alcolica, il quale ha riferito di aver avuto un diverbio con il fratello ed un cugino, aggiungendo una serie di improperi nei confronti dei poliziotti, esprimendo così il suo disappunto circa il loro intervento.

Gli operatori, dopo aver verificato le generalità del giovane, hanno espresso l’intenzione di controllare l’interno dell’appartamento scatenando la sua rabbia che ha sfogato nell’ennesimo lancio dalla finestra del telefono cellulare. Mentre gli agenti si apprestavano ad entrare in casa, ha cominciato a distruggere tutti gli arredi della cucina, minacciando di morte i presenti, tra cui la mamma in evidente stato di shock. Nonostante la violenta resistenza opposta durante la quale ha cagionato ad un operatore lesioni giudicate guaribili in 5 giorni, il giovane è stato bloccato e accompagnato in Commissariato. Dopo un controllo più approfondito nell’abitazione, gli agenti hanno trovato e sequestrato alcuni oggetti occultati nelle varie stanze, tra cui  una spada in acciaio, 2 mazze da baseball, 20 coltelli, un’accetta in metallo e 4 tirapugni.

Questa mattina sarà giudicato con rito direttissimo. Rimane salva la presunzione di innocenza  sino alla condanna definitiva.


(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)