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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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avvocato raffaele crisileo

Castelvolturno. Stalking ed estorsione: avviso di garanzia per una 62enne denunciata dall’ex compagno

Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato emesso dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Carmen D’Onofrio, nei confronti di C. D. R.,  62 anni di Castel Volturno, che abita in località Pinetamare.

Il processo è sorto a seguito della denunzia fatta dal suo ex compagno, A. L., noto imprenditore castellano, tramite i suoi difensori, gli avvocati Gaetano (nella foto) e Raffaele Crisileo.

Pesante il capo d’imputazione ipotizzato nei confronti della donna: stalking ed estorsione.

A quanto denunciato, la donna, nel corso della sua relazione sentimentale con A. L., e anche dopo, cioè una volta terminata, con condotte abituali, avrebbe molestato e minacciato il compagno, provocandogli un perdurante stato di ansia, causandogli un timore per la propria incolumità e quella dei suoi congiunti nonché costringendolo a modificare le sue abitudini di vita e rivolgersi a uno specialista in psichiatria per alleviare l’ansia provocata dai comportamenti che la donna avrebbe avuto nei suoi confronti.

A causa poi della morbosa gelosia nutrita nei confronti di A.L, sempre a quanto denunciato, l’indagata lo avrebbe minacciato in più occasioni sostenendo che avrebbe contattato i suoi conoscenti per informarli di presunte relazioni che lui avrebbe intrattenuto con le loro mogli.

Inoltre nel corso di discussioni provocate dalla stessa donna, questa, sempre per motivi di gelosia, lo avrebbe percosso con schiaffi al volto e colpito alla fronte o al naso con il telefono cellulare. Infine essa, paventando la necessità di cure per patologie causate dai contegni del compagno, lo avrebbe indotto a consegnarle periodicamente cospicue somme di denaro per un importo complessivo di €. 50.000.

Inoltre in alcune occasioni avrebbe minacciato di far intervenire dei suoi amici, facendogli credere che si trattasse di malavitosi, per fargli del male, o di recarsi lei stessa presso la sua abitazione per picchiare lui e la sorella, per costringerlo a consegnarle altro denaro.

Nel mese di febbraio 2024, durante l’ennesima scenata di gelosia, nei pressi di un bar gli avrebbe
sferrato degli schiaffi al volto inveendo contro di lui.

Nel mese di settembre dello scorso anno lo avrebbe minacciato con un coltello puntato al collo e al petto per farsi consegnare €. 4.000. La donna poi si sarebbe recata diverse volte sotto l’abitazione del suo ex compagno gridando di volergli parlare.

I fatti sarebbero avvenuti in Castel Volturno dal mese di luglio 2023 fino al mese di ottobre 2024.

Altro capo d’imputazione ipotizzato a carico di C. D. R. è quello di estorsione continuata. Ella, con minaccia consistita nel paventargli di far del male a lui o alla sorella e, in alcune occasioni. nel puntargli un coltello all’addome o al collo. lo avrebbe costretto a consegnarle, con cadenza settimanale, somme di denaro di importo variabile, con ciò procurandosi un ingiusto profitto. con pari danno per A. L.

Anche questi fatti sarebbero avvenuti in Castel Volturno tra il mese di gennaio e il mese di ottobre 2024.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S. Maria C. Vetere. Rai in Tribunale giovedì per l’udienza del processo a carico di un 50enne

Le telecamere di “Un giorno in Pretura“ con la giornalista Antonella Nafra hanno ripreso l’intera udienza dibattimentale del processo a carico di Amedeo Di Maro, 50 anni della Città del Foro difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia.

A firmare il rinvio a giudizio, dopo una serie articolate di indagini delegate agli ufficiali di polizia giudiziaria, del locale Commissariato della Polizia di Stato, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica sammaritana, dottor Armando Bosso, presente in udienza, che ha interrogato la parte offesa,  professor Giuseppe Morelli, che è stato un fiume in piena nel raccontare l’aggressione subita da parte di Amedeo Di Maro.

I fatti risalgono a circa un anno e mezzo fa quando Di Maro s’introdusse con violenza e con furia inaudita all’interno dell’Istituto Scolastico Gallozzi della Citta del Foro, dove il proprio figlio era a scuola, e dove vi erano alcuni genitori di altri alunni intenti a protestare contro un insegnante.

Fu allora, sempre secondo le risultanze processuali, che Di Maro inaspettatamente si scaglio’ contro il prof. Giuseppe Morelli, docente presso quel plesso scolastico, aggredendolo e colpendolo con un violento pugno al volto tanto da cagionargli delle gravi lesioni volontarie ritenute guaribili in 80 giorni per la complicanza del trauma al bulbo oculare.

In buona sostanza – come si e’ scoperto successivamente- Amedeo Di Maro avrebbe scambiato il prof. Morelli per un altro e diverso insegnante che, a dire degli studenti, avrebbe infastidito sua figlia.

Il capo d’imputazione a carico del De Maro, come configurato dal Sostituto Procuratore dottor Bosso, risulta aggravato dalla circostanza che il prof. Giuseppe Morelli all’epoca dei fatti rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale sia perché docente di ruolo sia perché rivestiva la carica di vice preside in seno a quella scuola media.

A far scattare l’indagine una pronta denuncia-querela del docente vittima dell’inaudita aggressione. Egli, assistito dagli avv. Gaetano (nella foto) e Raffaele Crisileo, si reco’ presso il locale Commissariato della Polizia di Stato dove espose i fatti e denunzio’ l’accaduto.

Solo successivamente, a seguito di accurate indagini, venne identificato l’aggressore contro il quale si e’ costituito parte civile l’avv. Gaetano Crisileo per chiedere la condanna penale di Amedeo Di Maro e il risarcimento dei danni da liquidare in sede civile.

Nella prima udienza dibattimentale e’ prevista l’escussione della persona offesa prof. Giuseppe Morelli che dovra’ riferire sull’accaduto e in particolare sull’aggressione che egli subi’.

La prossima udienza e’ fissata il 5 giugno sempre dinanzi al Giudice dottoressa Alessandra Vona del Tribunale sammaritano.

Anche in tale corcostanza è trapelato che ci sara’ di nuovo Rai 3 a riprendere l’udienza.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Roma. Premio internazionale ‘Sacralità della Vita’ assegnato anche ad (e da) un benemerito casertano

Sabato 3 maggio la cerimonia per il conferimento per l’anno 2025 de “ il Premio internazionale sulla Sacralita’ della Vita”.

La cerimonia di consegna del Premio Internazionale sulla Sacralita’ della Vita” Giovanni Paolo II” si e’ svolta come previsto, sabato 3 maggio presso la Sala Conferenza dell’Accademia dell’Arte Sanitaria in Vaticano a Roma, in occasione del suo ventennale.

Quest’anno sono stati premiati tra gli altri (citati solo alcuni ) il Maestro e Compositore Renzo Arbore, testimonial della Fondazione la Lega del Filo d’Oro , Generale E.I dott. Stefano Rega, Direttore Centrale del Bilancio della Difesa per le sue umanitarie missioni istituzionali all’estero, il Maresciallo dei Carabinieri Alfonso Bolognesi per il suo diario sulla ingiusta carcerazione da lui patita e narrata nel libro dell’avv. Raffaele Gaetano Crisileo dal titolo “Vittima Innocente“, che racconta il suo calvario giudiziario affrontato con fede cristiana e poi scagionato da ogni accusa e assolto dopo 4 anni di carcere e 17 anni di processo.

Ed ancora e’ stato premiato il Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza dott. Nicola Pollari direttore del Sismi. Ed ancora tra gli altri premiato il Generale della Guardia di Finanza dott. Salvatore D’Arpa, Comandante Reparto TLA degli Istituti di Formazione GdF di Ostia e il Prof. Francesco Corcione, Presidente Emerito della Societa’ di Chirurgia Italiana, chirurgo di fama internazionale e filantropo. Infine la dott. ssa Anna Iervolino direttore Generale degli Ospedali delli Colli di Napoli (Cotugno, Monaldi e Cardarelli).

Tutti premiati per la loro attivita’ professionale ispirata ai principi della sacralita’ della vita. Le personalita’ insignite eccellono nel lavoro scientifico, artistico, culturale, educativo e sociale, promuovendo i valori e le idee presenti nell’insegnamento e propagandati da Giovanni Paolo II.

Ha presentato la conduttrice televisiva e giornalista Cinzia Di Stasio.

I premi sono stati consegnati dal Presidente Prof. Espedito De Marino noto musicologo internazionale che accompagno’ come chitarrista, nei suoi concerti, il Maestro e Cantautore Roberto Murolo; dal Presidente del Comitato d’Onore del Premio Gen. dott. Francesco Lupo e infine dal responsabile ufficio legale dello stesso Comitato d’Onore avv. dr. Raffaele Gaetano Crisileo.

Il Premio Giovanni Paolo II è stato istituito da ben venti anni per promuovere la conoscenza del pensiero e delle attività di San Giovanni Paolo II e della sua influenza sulla vita della Chiesa cattolica e su vari campi dell’attività umana, come quello culturale, sociale, politico o economico e viene assegnato ogni anno.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Alvignano-Alife. Danneggiarono la casa di un noto imprenditore: continua il processo a carico di due giovani donne

Implicate nel processo sono V. T., 29 anni di Alvignano (difesa dall’avvocato Giuseppe Rochira) e I. S. 31 anni di Alife (difesa dall’avvocato Dario Mancino).

A firmare la richiesta di rinvio a giudizio il Pubblico Ministero del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Anna Ida Capone, che ha contestato a entrambe sia il reato di concorso in violazione di domicilio sia quello di deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Secondo l’ipotesi accusatoria le due imputate, dopo aver violato il domicilio di un giovane imprenditore di Alvignano, P. G., avrebbero deturpato dei quadri di valore e di grosse firme nel campo della pittura contemporanea, presenti nell’abitazione dello stesso, mediante l’utilizzo di una penna a sfera.

Due in particolare le opere, dipinti su tela, semidistrutte in quella circostanza: quella dell’artista Pier Toffoletti e quella dell’artista Domenico Di Genni.

Successivamente, sempre secondo l’accusa, nel domicilio di G. P., nel quale le due si erano introdotte e dove permanevano contro la volontà del proprietario, prendevano vini e spumanti e con questi prodotti imbrattavano i capi di abbigliamento del giovane, poi imbrattavano le mura del suo ripostiglio e il mobilio collocato nell’abitazione, infine rompevano dei vasi e dei volti in ceramica che erano lì.

Il Pubblico Ministero dottoressa Capone ha anche proceduto con la contestazione dell’aggravante di aver commesso il fatto su beni immobili di proprietà di P. G.

I fatti risalgono a qualche anno fa, quando il giovane imprenditore, noto per la sua attività lavorativa nel territorio alvignanese, assistito dagli avvocati Raffaele Gaetano (nella foto) e Gaetano Crisileo, depositò al locale Comando Stazione Carabinieri una denuncia-querela in cui espose i fatti accaduti e quanto era stato fatto ai suoi danni da parte delle due sue “amiche”.

Da quell’atto nacque una indagine investigativa condotta dai militari del Comando Stazione Carabinieri di Alvignano, su delega dell’Autorità Giudiziaria inquirente, e ne conseguì un procedimento penale, nel corso del quale le due giovani indagate si stanno difendendo e dando la loro versione dei fatti.

Dopo la costituzione di parte civile di G. P. con l’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo e la sua deposizione in aula dinanzi al Giudice Monocratico dottor Luigi Ferraiuolo, all’udienza scorsa sono state sentite le due imputate e poi sono stati proiettate in aula i filmati estratti dalle telecamere installate nell’abitazione di G. P.

La prossima udienza dibattimentale è già fissata per il 4 luglio prossimo per sentire i numerosi testi della difesa indicati da I. S. e V. T.

Cosi il processo si avvia alle battute finali, dopo oltre due anni di udienze e una complessa ed articolata istruttoria dibattimentale.

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Capua. Minacce a un anziano condomino dei parenti: appello rigettato dal foro sammaritano

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Giudice Monocratico dott. Giuseppe Zullo ha rigettato l’appello di R. P., 46enne, di Capua, che il Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere aveva condannato a una pena pecuniaria per aver minacciato un anziano signore, A.I., abitante nel condominio dove dimora la sorella e il cognato.

A denunciarlo sia il padre di una dottoressa, specialista in psicologia, I.V., vicina di casa della sorella del P. abitante nello stesso parco condominiale, sempre nella città di Capua, che la stessa dottoressa.

La psicologa e suo padre tempo fa presentarono due documentate querele contro R. P. che, a quanto denunciato, avrebbe minacciato il padre della dottoressa con frasi ingiuriose, pronunciate per futili motivi, e addirittura poi spintonato la psicologa con forza tanto che fu necessario il ricovero in ospedale della professionista per le lesioni personali riportate.

Nacquero due distinti processi, il primo dei quali è stato completamente definito con una condanna, confermata in Cassazione, ai danni di P., mentre il secondo, in grado di appello, ha visto confermare la sentenza di condanna di primo grado, sempre a carico dello stesso R. P.

A condurre le indagini relativamente ai due distinti procedimenti furono i Carabinieri di Capua.

Successivamente il completamento della delega venne affidato alla polizia giudiziaria della Procura.

Contro R. P. in dibattimento si sono costituiti parte civile, nei due distinti processi, da un lato la dottoressa I. V., assistita dagli avvocati Raffaele (nella foto) e Gaetano Crisileo, che in tutti i tre gradi di giudizio, fino in Cassazione per il processo penale, hanno chiesto e ottenuto sia la condanna di Polito che il diritto al risarcimento dei danni in sede civile, mentre nell’altro processo gli stessi legali si sono costituiti nell’interesse di A. I. ed hanno conseguito una nuova condanna a carico di R. P.

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S. Maria C. Vetere. Operaio morto in cantiere: richiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore

Richiesta di rinvio a giudizio a firma del Pubblico Ministero del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Daniela Pannone, per l’imprenditore agricolo D. A. A., 62 anni di Santa Maria Capua Vetere che, nella sua qualità di datore di lavoro, per colpa consistita nell’inosservanza delle norme per la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, provocava la morte di un suo operaio agricolo, F. S., per cui egli risponde di omicidio colposo per infortunio sul lavoro nella forma aggravata.

Il defunto operaio, dagli accertamenti eseguiti dalla stazione dei carabinieri competente, non era stato assunto regolarmente, e perdeva la vita durante la raccolta di ciliegie in un frutteto di proprietà di D. A. A. in quel di Castel di Sasso, mentre era intento a maneggiare una scala in alluminio di circa sei metri, a posizionarla e a salirci sopra, urtava proprio con la scala contro i cavi elettrici che erano sul frutteto e lo sovrastavano.

Per queste ragioni rimanendo cosi folgorato e perdendo la vita in quanto la scala faceva da conduttore elettrico con i fili di alta tensione.

Inutili i soccorsi che non potevano fare altro che constatare la sua morte. La Procura della Repubblica ha contestato all’imprenidtore, difeso dagli avvocati Gaetano Crisileo (nella foto) e Raffaele Gaetano Crisileo, anche la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro perché, quale datore di lavoro del povero operaio, nell’affidargli i compiti da svolgere, non ha tenuto conto delle sue capacità lavorative e delle sue condizioni di salute e di sicurezza né lo ha fatto sottoporre a visita medica al fine di accertarne l’idoneità sanitaria alla mansione di operatore agricolo che svolgeva.

Infine il defunto operaio, come contestato dal PM, non era stato formato e informato sui rischi della sua mansione di lavoro e del luogo in cui operava, al momento del decesso, ovvero su come andava utilizzata in sicurezza la scala in alluminio e sui rischi di natura elettrica in cui poteva incorrere. né gli erano stati dati i necessari e idonei dispositivi di protezione e prevenzione.

A breve la fissazione dell’udienza preliminare dinanzi al Giudice del Tribunale sammaritano dott. ssa Pasqualina Gaudiano in cui si costituiranno parte civile la moglie e i figli del defunto F. S. assistiti dall’avv. Alfonso Iovino.

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San Tammaro-S. Maria C. Vetere. Latte adulterato: allevatrice imputata per truffa ai danni di un caseificio

Prosegue la complessa istruttoria dibattimentale al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Giudice dott. Davide Valenziano) dinanzi al quale la dott.ssa Stefania Pontillo, Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, ha rinviato a giudizio M. R., sessantenne di San Tammaro, titolare di una nota Azienda zootecnica e bufalina.

E’ stata la volta anche in questa udienza dell’audizione dei restanti ufficiali di polizia giudiziaria ovvero dei carabinieri Nas (ispettori dell’Ente nazionale per il controllo qualitativo e la prevenzione delle frodi alimentari) che hanno ricostruito, come i precedenti colleghi la volta scorsa, i vari accertamenti e sopralluoghi compiuti.

R. M. è imputata del reato di truffa: ciò perché essa nel fornire del latte che vendeva quale latte di bufala a un caseificio sammaritano, si sarebbe scoperto che questo prodotto alimentare avrebbe contenuto una ingente quantità di latte vaccino, truffando – stando a quanto recita sempre il capo d’imputazione formulato dalla Procura della Repubblica – il titolare della ditta sammaritana che produceva mozzarella, così violando il contratto sottoscritto da lei e dal titolare del caseificio con produzione e vendita nella Città del Foro.

Durante la loro audizione dibattimentale della scorsa udienza i carabinieri dei Nas hanno prodotti e fatto acquisire dal Giudice le restanti fatture di vendita attraverso le quali il titolare del caseificio della città sammaritana sarebbe stato truffato con un ingiusto profitto a vantaggio della titolare dell’Azienda zootecnica Ristaldo Maria; vantaggio pari al valore commerciale del latte venduto che era di qualità inferiore rispetto a quello pattuito.

Nel processo in fase di svolgimento dinanzi al Giudice dott.Valenziano sono costituiti parte civili gli avv. Gaetano (nella foto) e Raffaele Crisileo, mentre l’imputato è difeso dall’avv. Vincenzo D’Angelo.

Nella prossima udienza è previsto l’interrogatorio dell’imputata. Si procedera’ poi con l’esame dei testi della difesa e dei suoi consulenti e infine con l’emissione della sentenza da parte del Giudice Monocratico del Tribunale Sammaritano, dott. Davide Valenziano.

Nei giorni scorsi migliaia di quintali di prodotto destinato alla produzione di latticini sono stati posti sotto sequestro presso delle aziende del casertano.

Il prodotto sequestrato sarebbe servito alla lavorazione di formaggi distribuiti da alcune delle più rinomate aziende del settore nella provincia.

Il valore totale dell’operazione superava i 200 milioni di euro, considerando che ogni 1.000 tonnellate di latte concentrato ha un valore stimato intorno ai 200.000 euro.

Le verifiche hanno evidenziato violazioni delle normative europee e italiane sulla tracciabilità e l’uso di latte concentrato, con l’assenza del registro elettronico obbligatorio.

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S. Maria C. Vetere. Caso Angela Iannotta, processo al chirurgo bariatrico: udienze, primo ‘step’

Dovranno essere effettuati ben 50 interrogatori tra persone offese, testi e consulenti.

Particolare attesa si registra per la testimonianza  di Angela Iannotta (nella foto qui accanto), la giovane mamma salvata con un intervento ricostruttivo dell’addome eseguito dal prof. Francesco Corcione presso il Secondo Policlinico di Napoli.

Attesa particolare anche per la testimonianza in aula di Salvatore Di Vilio, figlio del defunto Francesco Di Vilio.

Ammesse tutte le prove nel processo penale a carico del chirurgo bariatrico dottor Stefano Cristiano.

Ammesse anche quelle del Pubblico Ministero, dottoressa Valentina Santoro, che ha dirette le indagini preliminari e ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio da parte del Giudice dell’udienza preliminare nei confronti dell’imputato.

Ammesse, altresì, le prove prodotte dalla Parte Civile, rappresentata dagli avvocati Gaetano (nella foto qui accanto) e Raffaele Crisileo, che curano gli interessi delle parte civili: la stessa Angela Iannotta e gli eredi del deceduto Francesco Di Vilio.

Ammesse inoltre le prove del responsabile civile (Clinica Villa del Sole di Caserta), difesa dall’avvocato Ferdinando Trasacco, nonché quelle prodotte dall’Associazione dei Consumatori denominata “Codici”, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Ambrosio.

Ammesse infine le prove prodotte dalla difesa dell’imputato assistito dall’avvocato Massimo Damiani.

Il tutto è accaduto durante la prima udienza dibattimentale dinanzi al tribunale sammaritano, presidente della seconda sezione Penale il dottor Sergio Enea, per celebrare il processo a carico del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano.

Complessivamente tra persone offese, ufficiali di polizia giudiziaria, testi e consulenti dovranno essere sentiti circa 50 persone. Si profila, pertanto, un’istruttoria estremamente complessa.

Particolarmente attesa la testimonianza in aula di Angela Iannotta, nonché quella del figlio del deceduto Francesco Di Vilio, Salvatore (giovane che ha vissuto accanto al padre il dramma del genitore fino al suo decesso), che saranno sentiti nella prossima udienza.

Il dott. Stefano Cristiano risponde del reato di lesioni per colpa professionale medica e del reato di falso ai danni di Angela lannotta (sottoposta a intervento chirurgico nella Clinica Villa del Sole di Caserta).

Il medico chirurgo imputato risponde anche del reato di omicidio colposo, sempre per colpa medica, per la morte di Francesco Di Vilio, 69 anni di Santa Maria Capua Vetere (operato anche lui nella Clinica Villa del Sole di Caserta).

Di recente il Tribunale di Nola, Giudice penale la dottoressa Alessandra Zingales, ha condannato a 2 anni di carcere il dott. Stefano Cristiano, ritenendolo colpevole del reato di omicidio colposo per aver cagionato la morte di Raffaele Arcella, giovane di appena 29 anni di Caivano, deceduto a seguito di un intervento di bypass gastrico, effettuato sempre dal dottor Cristiano il 13 aprile 2019 presso la Clinica “Trusso“ di Ottaviano.

Il Pubblico Ministero, dottoressa Francesca Paola Romano Colonna della Procura presso il Tribunale di Nola, aveva chiesto la condanna a quattro anni di carcere, ritenendolo colpevole per la lesione dell’arteria retrostante lo stomaco. Il 29enne fu trasportato in condizioni critiche al Policlinico di Napoli, dove morì.

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S. Maria C. Vetere. ‘Daneggiamento aggravato’: estetista ucraina rinviata a giudizio

Disposto il rinvio a giudizio di Olga Kharin, 46 anni, cittadina ucraina, da moltissimo tempo stabilitasi a Santa Maria Capua Vetere.

A firmare la richiesta di citazione a giudizio il Pubblico Ministero della Procura Sammaritana dottor Albenzio Ricciardiello.

La cittadina extracomunitaria risponde del reato di danneggiamento aggravato perché danneggiava l’autovettura di proprietà dell’ex moglie del suo attuale compagno colpendola con una statuetta in gesso raffigurante la Madonna e scagliandovi contro un sasso, mandando cosi in frantumi il lunotto posteriore del veicolo parcheggiato sulla strada prospiciente la sua abitazione e, dunque, esposta per necessità alla pubblica fede.

I fatti risalgono al mese di gennaio dello scorso anno e accaddero nella frazione capuana di Sant’Angelo in Formis, dove lei si trovava a casa del suo compagno.

L’ira furibonda dell’imputata sarebbe stata riconducibile a motivi di gelosia.

La vittima C. R. sporgeva regolare denunzia contro Olga Kharin e i carabinieri di Capua, su delega del magistrato, provvedevano a svolgere indagini.

In primo luogo venivano acquisiti i filmati ripresi con il telefonino che immortalavano la scena del danneggiamento dell’auto da parte di Olga Kharin; di seguito venivano sentiti diversi testimoni tra cui l’ex marito della persona offesa il quale confermava di aver visto dei pezzi di vetro vicino all’auto.

Dopodiché C.R., tramite gli avvocati Gaetano (nella foto) e Raffaele Crisileo, proponeva atto di costituzione di parte civile in udienza dinanzi al Giudice dottor Valerio Riello della Terza Sezione Penale.

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Caserta. Magistratura, separazione delle carriere in dirittura di arrivo: dotto intervento dell’avv. Crisileo

Ma perché in Italia come in altri Paesi si deve arrivare ad una separazione delle carriere?

Un po’ di cronistoria non fa male.

Come è noto, con la riforma dell’articolo 111 della Costituzione, che stabilisce la formazione della prova in dibattimento, il Legislatore ha scelto il modello accusatorio del processo penale, abbandonando la tradizione inquisitoria per rendere effettiva la terzietà del giudice.

Per fare ciò è necessario separare la magistratura giudicante da quella requirente.

Il concetto di “separazione” non va inteso in senso burocratico, ma mira attraverso la dialettica ad avvicinarsi alla “verità”, base ideale dell’art. 111 della Costituzione.

Quindi le parti del processo devono avere concretamente le stesse possibilità di far valere le proprie ragioni.

La separazione delle carriere diventa quindi determinante per dare piena attuazione al giusto processo e per rendere coerente il testo costituzionale: rappresenta una tappa fondamentale verso un sistema che garantisca i cittadini, ma anche gli stessi magistrati: si avranno organi dell’accusa da una parte, che provengono da un binario, e giudicanti più liberi, da un altro binario.

I nostri giudici e pubblici ministeri non solo sono reclutati con lo stesso concorso e possono spostarsi da una funzione all’altra, ma svolgono tra l’altro anche le loro funzioni negli stessi palazzi e talvolta ci troviamo purtroppo di fronte a magistrati che per un certo periodo hanno svolto le funzioni di pubblico ministero e successivamente, addirittura nello stesso Tribunale, hanno svolto le funzione di giudice per le indagini preliminari.

Tutto ciò ha creato diffuse solidarietà di corpo, innumerevoli, quotidiane occasioni in cui pubblici ministeri e giudici si comunicano probabilmente le reciproche difficoltà di lavoro.

È questa, peraltro, una valutazione sostenuta dallo stesso parlamento europeo che ha più volte affermato, tra l’altro, che «è anche necessario garantire l’imparzialità dei giudici distinguendo tra la carriera dei magistrati che svolgono attività di indagine e quella di giudice al fine di assicurare un processo giusto.

In un quadro del genere riteniamo che la Costituzione vada dunque riformata nelle parti che riflettono l’antica visione inquisitoria e che impediscono la piena attuazione dei principi del giusto processo.

In definitiva riteniamo che occorra, in breve tempo,un’opera di armonizzazione della riforma introdotta con la legge 23 nov. 1999, n. 2, che prevede un Giudice imparziale e terzo.

Due soggetti e due ruoli distinti in un contesto nel quale non sia prevista l’interscambiabilità delle funzioni (requirente e giudicante).

Stiamo sulla buona strada affinché in Italia ciò avvenga presto, proprio per dare atto concreto alla riforma del giusto processo.

(Avv. Raffaele G. Crisileo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

Casapulla. Dal carcere ai domiciliari: beneficio concesso a un 47enne su istanza dell’avvocato Crisileo

Arresti domiciliari in una struttura residenziale: questa la decisione del Giudice per l’udienza preliminare, dottoressa Rosaria Dello Stritto, nei confronti di un 47enne di Casapulla.

Accolta la richiesta del suo difensore, l’avvocato Gaetano Crisileo (nella foto), che ha prodotto al Giudice una serie di documenti sanitari concernenti lo stato di salute del giovane.

I fatti risalgono a diversi mesi fa quando l’uomo, in preda a un raptus improvviso, aveva rotto delle suppellettili che erano nell’abitazione dove viveva e contestualmente aveva minacciato per l’ennesima volta i suoi anziani genitori per farsi consegnare continue somme di denaro per acquistare sostanze stupefacenti.

Di qui il pesante capo d’imputazione: estorsione aggravata e maltrattamenti in famiglia.

A seguito dell’intervento dei carabinieri di San Prisco, l’uomo venne tratto in arresto in flagranza di reato e tradotto nel carcere sammaritano, dal quale venerdì è uscito in regime di arresti domiciliari, per essere trasferito presso una struttura residenziale del casertano, dove sottoporsi alle cure del caso, in seguito alla perizia eseguita dal perito di ufficio, professor Raffaele Sperandeo, che lo aveva dichiarato parzialmente incapace d’intendere e volere all’epoca dei fatti, e come aveva chiesto il suo difensore, l’avvocato Gaetano Crisileo, che aveva fornito al perito e al Giudice un’ampia ed esaustiva relazione della dottoressa Giuseppina Raucci del Dipartimento d’Igiene Mentale che lo aveva in cura.

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S. Maria C. Vetere. Chirurgia bariatrica: il presidente del Tribunale dovrà designare il giudice per il processo al dottor Cristiano

“Atti al Presidente del Tribunale per la designazione urgente del Giudice naturale che deve celebrare il processo a carico del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano”.

Questa l’ordinanza pronunciata giovedì mattina dal Giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Carla Montanaro, che ha accolto la richiesta formulata in udienza dal Pubblico Ministero che ha curato tutta la fase delle indagini preliminari, dottoressa Valentina Santoro, e dagli avvocati Gaetano (nella foto) e Raffaele Crisileo che curano gli interessi della parte civile, Angela Iannotta, e degli eredi di Francesco Di Vilio.

Prossima udienza il 13 febbraio per la decisione del Presidente del Tribunale sull’assegnazione del Giudice.

Per la cronaca, il dottor Stefano Cristiano risponde di lesioni colpose, falso e omicidio colposo per le lesioni riportate da Angela Iannotta, a seguito di un intervento di chirurgia bariatrica, e di omicidio colposo a seguito di un intervento chirurgico, eseguito, sempre presso la Clinica casertana Villa del Sole, sulla persona di Francesco Di Vilio, 69 anni di Santa Maria Capua Vetere.

Di recente il Tribunale di Nola, dottoressa Alessandra Zingales, ha condanato a due anni di carcere il dottor Stefano Cristiano per omicidio colposo a seguito della morte di Raffaele Arcella, 29 anni di Caivano, deceduto a seguito di un intervento di chirurgia bariatrica.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

S. Maria a Vico. Turbativa d’asta al Comune: processo annullato con rinvio a nuovo ruolo

Processo completamente da rifare. Nuovo giudizio rimesso a una diversa sezione penale della Corte di Appello di Napoli.

Questa la decisione della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione nei confronti dell’ex assessore all’ambiente di Santa Maria a Vico Ernesto Savinelli (difeso dall’avv. Raffaele Carfora) e nei confronti del colonnello Angelo Piscitelli, pure lui di Santa Maria a Vico (difeso dall’avv. Raffaele Crisileo, nella foto).

Vizio di motivazione : erronea applicazione della legge. Accolte dunque le ragioni del difensori di Savinelli e Piscitelli che avevano proposto ricorso per cassazione contro la sentenza della Quarta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli.

Sentenza che aveva confermato la condanna della Prima Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Presidente dott. Roberto Donatiello e Giudice Relatore dott. ssa Marzia Pellegrino) che li aveva condannati al carcere.

Ora si attende il nuovo giudizio della Corte di Appello partenopea in sede di questo annullamento con nuovo.

Diversa sorte giudiziaria invece è toccata a Pio Affinita che si è visto confermare i due gradi di giudizio di merito da parte della Suprema Corte con la conseguente conferma della sentenza di condanna.

Ora la sorte di Pio Affinito rimane in bilico ed è rimessa al Tribunale di Sorveglianza di Napoli che dovrà decidere se applicargli la misura del carcere o quella alternativa, ad esempio la detenzione domiciliare.

La vicenda risale a oltre dieci anni fa quando venne bandita una maxi gara presso il Comune di Santa Maria a Vico; gara che si aggiudicò la ditta facente capo ad Angelo Grillo, attualmente in carcere per altro processo con l’accusa di concorso in omicidio.

Ritornando alla gara al Comune di Santa Maria a Vico, questa -a parere degli inquirenti- era stata turbata e truccata nell’ambito di un vasto fenomeno corruttivo aggravato.

Il Collegio sammaritano di primo grado aveva inflitto la pena di 4 anni e 2 mesi di carcere al geometra Pio Affinita e la pena di 4 anni e 6 mesi di carcere all’assessore Ernesto Savinelli e al colonnello Angelo Piscitelli.

Pene queste confermate dalla Corte di Appello di Napoli e annullate solo per Savinelli e Piscitelli dalla Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso degli avvocati Carfora e Crisileo.

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Capua. Minaccie, ingiurie e forti spintoni: rigettato il ricorso del 46enne che ora deve risarcire i danni

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile ed ha rigettato il ricorso di R. P. 46enne di Capua che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva condannato a una pena pecuniaria; condanna che ora, dopo tre gradi di giudizio, è definitiva.

A denunciarlo era stata una dottoressa, specialista in psicologia, I.V. vicina di casa della sorella delll’uomo, abitante nello stesso parco condominiale, sempre nella città di Capua.

La psicologa tempo fa presentò un’articolata e documentata querela contro di lui.

R. P., infatti, avrebbr minacciato la dottoressa con frasi ingiuriose pronunciate per futili motivi e addirittura la avrebbe spintonata con forza, tanto da rendere necessario il ricovero in ospedale della professionista per le lesioni personali riportate.

A condurre le indagini i Carabinieri di Capua; successivamente il completamento della delega venne dato alla polizia giudiziaria della Procura.

Contro l’uomo, nel corso del dibattimento, si è costituita parte civile la dottoressa I.V. assistita dagli avvocati Raffaele (nella foto) e Gaetano Crisileo che in tutti i tre gradi di giudizio del processo penale fino in Cassazione hanno chiesto e ottenuto sia la condanna penale di R.P. che, in sede civile, il diritto al risarcimento dei danni lamentati dalla donna.

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Da Caserta a Gerusalemme ‘Enrico e Milena…’, libro dell’avvocato Crisileo: col nuovo anno, nuova edizione

Agli inizi del nuovo anno uscirà nelle librerie la nuova edizione del libro dell’avv. Raffaele Crisileo dal titolo: “Enrico e Milena. Due angeli in Paradiso” con prefazione del Patriarca di Gerusalemme Cardinale Monsignor Pierbattista Pizzaballa.

Continua con questo libro, dopo quello dal titolo “Sulla scena del delitto. Arringhe e Ricordi”, pubblicato nel 2014, “Storia dell’Oratoria Forense” nel 2015 e “Vittima Innocente” nel 2023 una ricerca analitica, dal punto di vista giuridico e psicologico, nel mondo del processo penale indiziario.

Un’analisi attraverso i personaggi e i drammi vissuti nei vari processi che Crisileo ha trattato.

Una prima parte descrive il post factum dell’omicidio del giovane Enrico di Monaco, i risvolti giudiziari di quel processo, partendo dal giudizio di secondo grado che stralvolse il primo verdetto, poi le interviste alla mamma di Enrico; a seguire le riflessioni dell’autore su quant’altro ha percepito sia da avvocato sia da cittadino su un omicidio orripilante che venti anni fa sconvolse la città di Santa Maria Capua Vetere.

La seconda parte di questo libro descrive un altro omicidio, quello avvenuto nell’anno 1971 che è rimasto particolarmente impresso nella memoria di tutti noi.

L’omicidio di una giovanissima ragazza, Milena Sutter di Genova, che aveva solo tredici anni.

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S.Maria C. Vetere. Irruppe nella scuola frequentata dal figlio e percosse il docente: a giudizio 50enne

Rinvio a giudizio per A. D. M., 50 anni di S.Maria Capua Vetere.

A firmare il decreto, dopo una serie di indagini delegate agli ufficiali di p.g., il Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, dottor Armando Bosso.

I fatti risalgono a circa un anno fa quando l’uomo s’introdusse con violenza all’interno dell’Istituto Scolastico Gallozzi della Città del Foro, dove il proprio figlio era a scuola, e dove alcuni genitori erano intenti a protestare contro un insegnante.

Fu allora che D. M. inaspettatamente si lanciava contro il prof. Giuseppe Morelli, docente presso quel plesso scolastico, aggredendolo e colpendolo con un violento pugno al volto, tanto da cagionargli delle gravi lesioni volontarie, inizialmente ritenute guaribili in 20 giorni ma poi prottrattesi fino a circa ottanta giorni per una complicanza quale un trauma del bulbo oculare.

Il capo d’imputazione a carico del De Maro, come configurato dal Sostituto Procuratore dott. Bosso, risulta aggravato dalla circostanza che il prof. Morelli all’epoca dei fatti rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale sia perché docente di ruolo sia perché rivestiva la carica di vice preside in seno a quella scuola media.

A far scattare l’indagine fu una pronta denunzia-querela del docente vittima dell’inaudita aggressione. Egli, assistito dagli avv. Gaetano e Raffaele Crisileo, si recò presso il locale Commissariato della Polizia di Stato dove espose i fatti e denunziò l’accaduto.

Solo successivamente, a seguito di accurate indagini, venne identificato l’aggressore contro il quale vi sarà costituzione di parte civile da parte dell’avvocato Gaetano Crisileo.

L’imputato è difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia.

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S. Maria C. Vetere. L’avvocato Crisileo nel Comitato d’onore del Premio Internazionale San Giovanni Paolo II

L’avvocato casertano Raffaele Crisileo nel Comitato d’onore del Premio Internazionale “San Giovanni Paolo II”.

Costituito il Comitato d’onore per l’anno 2025 per il conferimento del Premio Internazionale San Giovanni Paolo II, in occasione della ricorrenza ventennale della sua costituzione.

L’avv. Raffaele Crisileo è stato nominato responsabile dei rapporti con Gerusalemme, dei rapporti internazionali e dell’ufficio legale del premio.

La nomina è avvenuta con voto unanime e determina finale del Presidente, il noto Maestro di musica Espedito De Marino.

L’anno 2025 è un anno speciale per il premio: la manifestazione, infatti, avrà luogo in Vaticano.

Il Premio “San Giovanni Paolo II” è stato istituito per promuovere la conoscenza del pensiero e delle attività di San Giovanni Paolo II e della sua influenza sulla vita della Chiesa cattolica e su vari campi dell’attività umana, come quello culturale, sociale, politico o economico.

Viene assegnato dall’Associazione internazionale “Aglaia” ogni anno.

Il premio è internazionale e va ad insignire persone e istituzioni che eccellono nel lavoro scientifico, artistico, culturale, educativo e sociale, promuovendo i valori della sacralità della vita e le idee presenti nell’insegnamento e propagandati da Giovanni Paolo II.

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