Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

associazione codici

L’associazione ‘Codici’: attenzione alle società che propongono servizi per il caso ‘FWU Life’

Nuova iniziativa dell’associazione Codici in merito al caso delle polizze FWU Life, su cui si registra un avviso dell’Autorità di vigilanza lussemburghese per i consumatori.

L’associazione Codici condivide e rilancia l’avviso pubblicato dal Commissariat aux Assurances e diffuso da Ivass sulle polizze FWU Life.

L’Autorità di vigilanza lussemburghese richiama l’attenzione dei consumatori sul fatto che alcuni individui o società potrebbero contattarli nell’ambito della liquidazione di FWU Life Insurance Lux SA per proporre i loro servizi.

Caa raccomanda a tutte le persone che potrebbero essere contattate di essere estremamente prudenti, di assicurarsi che le persone che le contattano siano abilitate a farlo e che le proposte di servizi siano nel loro interesse.

L’Autorità di vigilanza lussemburghese ricorda i siti internet da consultare e gli indirizzi e-mail di contatto:

L’associazione Codici è a disposizione con i propri esperti e legali per fornire assistenza ai risparmiatori che hanno sottoscritto una polizza con la compagnia FWU Life Lux.

È possibile richiedere chiarimenti e supporto telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un’e-mail a segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

L’associazione ‘Codici’: il ruolo cruciale dei consumatori nella Giornata Mondiale del Riciclo

Nuovo intervento dell’associazione Codici sulla Giornata Mondiale del Riciclo, con un invito ai consumatori a lavorare insieme per un futuro più verde e sostenibile.

Il 18 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Riciclo. Si tratta di un’iniziativa che punta a sensibilizzare i cittadini sull’importanza del riciclo e dell’utilizzo consapevole delle risorse, promuovendo pratiche che riducono l’uso di energia, migliorano la qualità dell’acqua e dell’aria che respiriamo e contrastano il cambiamento climatico. L’associazione Codici sottolinea l’importanza di questa ricorrenza e, in particolare, del ruolo attivo dei consumatori nella costruzione di un’economia circolare sostenibile.

Il riciclo rappresenta uno dei pilastri fondamentali nella gestione responsabile dei rifiuti e nella lotta al cambiamento climatico. I consumatori rappresentano l’anello di congiunzione indispensabile tra produzione e recupero dei materiali. Le loro decisioni d’acquisto, l’attenzione alla separazione dei rifiuti e la consapevolezza del ciclo di vita dei prodotti sono elementi determinanti per il successo delle strategie di economia circolare.

I dati più recenti indicano che una corretta differenziazione domestica può aumentare fino al 30% l’efficienza dei processi di riciclo industriale. Inoltre, la domanda di prodotti realizzati con materiali riciclati stimola il mercato verso soluzioni più sostenibili.

Cosa possono fare i consumatori? Ecco alcuni consigli:

  • Educazione al riciclo – Conoscere quali materiali possono essere riciclati e come smaltirli correttamente è il primo passo per un’azione efficace;
  • Acquisto responsabile – Preferire prodotti con imballaggi riciclabili o ridotti al minimo aiuta a diminuire la produzione di rifiuti e stimola le aziende a investire in soluzioni più sostenibili;
  • Riparazione e riutilizzo – Prima di gettare via un oggetto, chiediamoci se può essere riparato, riutilizzato o donato. Questo non solo riduce i rifiuti, ma incoraggia anche una mentalità di economia circolare;
  • Supporto alle aziende sostenibili – I consumatori possono orientare il mercato premendo per scelte aziendali più ecologiche, come l’uso di materiali riciclabili o la progettazione di prodotti con una lunga vita utile.

La Giornata Mondiale del Riciclo 2025 rappresenta un’opportunità per riflettere sul potere delle scelte individuali e sull’impatto collettivo che queste possono generare per un futuro più sostenibile. Oggi più che mai, i consumatori sono il motore di un cambiamento che può ridurre l’impatto ambientale e promuovere un’economia circolare. Ogni consumatore ha la possibilità di fare la differenza, partendo dalle proprie azioni quotidiane. Siamo tutti parte di un sistema globale che ha bisogno del nostro impegno per essere sostenibile. Da qui l’invito che l’associazione Codici rivolge ai consumatori: lavorare insieme per un futuro più verde e sostenibile.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto LE.S.S. LEarn Sustainable circular economy Strategies! MLPS – Iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del D Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – ANNO 2023 – Avviso N.2/2023.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore) 

Associazione ‘Codici’: ‘Per i padri separati una Festa del Papà che nasconde difficoltà e sofferenza

Nuovo intervento dell’associazione Codici sui padri separati, con un invito alla riflessione per la Festa del Papà, che si celebra il 19 marzo.

In occasione della Festa del Papà, che si celebra il 19 marzo, l’associazione Codici richiama l’attenzione su una realtà troppo spesso dimenticata: la condizione dei padri separati.

Un tema delicato e drammatico, che merita di essere trattato con il rispetto e la dignità che ogni essere umano merita.

Purtroppo, la separazione non è solo una questione legale, ma anche una ferita profonda che coinvolge la sfera emotiva, psicologica ed economica di molti padri.

Secondo alcune indagini, il numero di padri separati che si trovano in difficoltà economiche è in costante crescita.

L’Osservatorio Nazionale sulle Famiglie stima che il 72% di loro subisce un drastico abbassamento del tenore di vita, con quasi il 30% che scivola sotto la soglia di povertà relativa.

Il motivo per cui molti padri separati vivono sotto la soglia di povertà è dovuto alle spese legate agli alimenti e alla gestione delle difficoltà legate alla separazione, a cui devono far fronte senza avere un adeguato supporto da parte delle istituzioni o di un sistema di welfare che risponda efficacemente alle loro esigenze.

La difficoltà di conciliare il lavoro e l’affidamento dei figli – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – rende quasi impossibile per molti padri separati una vita stabile. Ma le difficoltà economiche, però, non sono l’unico dramma che queste persone si trovano ad affrontare”.

Secondo i dati Istat, circa 10.000 uomini in Italia ogni anno si tolgono la vita, con una percentuale significativa di questi che è rappresentata da padri separati, le cui condizioni di solitudine e sofferenza psicologica aumentano in modo esponenziale dopo la separazione.

Uno studio della Società Italiana di Psichiatria, inoltre, evidenzia che i padri separati hanno un rischio di suicidio tre volte superiore rispetto alla popolazione maschile generale.

La solitudine ed il senso di inadeguatezza che provano questi padri, spesso invisibili agli occhi della società, li spingono a percorrere strade drammatiche – afferma Giacomelli –. La Festa del Papà, che dovrebbe essere un’occasione di celebrazione e riconoscimento per tutti i padri, diventa per molti di loro un momento di dolore, in quanto costretti a vivere un ruolo ridotto, limitato dal contesto legale e sociale, che li vede marginalizzati nella vita dei figli, anche quando sono padri amorevoli e responsabili.

La vera parità genitoriale passa anche dal riconoscimento delle difficoltà specifiche che i padri separati affrontano quotidianamente. Nel giorno in cui si celebra la paternità, è fondamentale ricordare che essere padri è un diritto, non un privilegio, e che la società ha il dovere di tutelare questo diritto anche nelle situazioni più complesse. È urgente un cambiamento.

È necessario che le istituzioni, il sistema legale e la società tutta prendano coscienza della condizione di questi uomini, offrendo loro non solo un supporto psicologico e legale, ma anche un aiuto concreto nel risolvere la loro precarietà economica. Non basta più celebrare la figura del papà il 19 marzo – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, è ora di dare risposte reali a chi ogni giorno combatte una battaglia silenziosa per i propri figli e per la propria dignità”.

L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà attraverso la campagna “Voglio papà”.

È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un’e-mail a segreteria.sportello@codici.org.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Biodiversità in pericolo, fermiamo l’emergenza’: allarme dell’associazione ‘Codici’

Nuovo intervento dell’associazione Codici sulla biodiversità, con un invito per i consumatori ad adottare azioni quotidiane per proteggerla.

La biodiversità del nostro pianeta, patrimonio inestimabile di milioni di anni di evoluzione, sta affrontando una crisi senza precedenti.

Gli scienziati avvertono che siamo nel pieno della sesta estinzione di massa, la prima causata direttamente dall’attività umana. Un tema di estrema importanza, su cui l’associazione Codici richiama l’attenzione in particolare dei consumatori con un invito all’azione per fermare questa emergenza.

Il 68% degli ecosistemi è in pericolo e quasi il 90% delle aree naturali italiane è in cattivo stato di conservazione. Le principali cause della perdita di biodiversità sono la distruzione degli habitat, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e l’eccessivo sfruttamento delle risorse.

La perdita di biodiversità non è solo un problema ambientale, ma una minaccia diretta al nostro benessere e alla nostra sopravvivenza. Ogni specie che scompare rappresenta una perdita irreversibile per l’ecosistema globale, con conseguenze a catena che influenzano la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua pulita e persino la stabilità climatica.

È chiara l’importanza dell’azione di istituzioni, autorità ed aziende, ma anche i consumatori possono dare un contributo prezioso. Da qui l’invito e l’appello lanciato dall’associazione Codici.

La biodiversità, infatti, può essere protetta anche attraverso azioni quotidiane. È possibile ridurre i rifiuti, scegliendo prodotti riutilizzabili e limitando la plastica, mangiare sostenibile, privilegiando prodotti certificati che garantiscono pratiche sostenibili, ridurre gli sprechi, utilizzando in maniera consapevole e attenta energia e acqua.

Tutto questo senza dimenticare un supporto diretto alla biodiversità, creando spazi verdi nei giardini e sui balconi, piantando fiori per le api e partecipando agli eventi di pulizia ambientale sempre più numerosi per liberare aree cittadine e verdi dai rifiuti.

Ogni azione, per quanto piccola possa sembrare, ha un impatto reale quando moltiplicata per milioni di persone. La biodiversità è la rete che sostiene tutta la vita sul pianeta e proteggerla è nell’interesse di tutti.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto LE.S.S. LEarn Sustainable circular economy Strategies! MLPS – Iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del D Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – ANNO 2023 – Avviso N.2/2023.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Crociera tra i fiordi con Costa Firenze, Codici: ‘ultimi giorni per partecipare alla class action’

Nuovo intervento dell’associazione Codici in merito alla class action avviata per la crociera tra i fiordi con Costa Firenze dell’estate 2023: una vacanza da dimenticare a causa della cancellazione di due tappe, motivo dell’azione legale, dichiarata ammissibile dal Tribunale di Genova, con cui si richiede il rimborso ed il risarcimento dei viaggiatori.

Si avvia verso la chiusura la campagna di adesione alla class action promossa dall’associazione Codici contro Costa Crociere per i disagi e le modifiche sostanziali al programma subiti dai passeggeri della nave Costa Firenze durante la crociera “7 Giorni da Kiel” svoltasi dal 4 all’11 agosto 2023.

L’azione legale collettiva, dichiarata ammissibile dal Tribunale di Genova, mira a ottenere rimborsi e risarcimenti per i viaggiatori che hanno visto il proprio itinerario cambiato in maniera significativa.

Il pacchetto turistico originale è stato di fatto stravolto – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. La crociera si è rivelata ben diversa rispetto a quella programmata. Due tappe sono state cancellate e la compagnia non ha informato in maniera adeguata i viaggiatori sui loro diritti alla luce di queste modifiche.

Una serie di situazioni gravi che, a nostro avviso, devono portare alla riduzione del prezzo pagato per l’acquisto del biglietto, al risarcimento del danno da vacanza rovinata e al risarcimento del danno subito per le comunicazioni fornite dalla compagnia”.

La crociera, che prometteva un’esperienza indimenticabile tra i fiordi norvegesi, ha subito modifiche sostanziali con la cancellazione di due tappe fondamentali. Sono quelle di Maloy e Stavanger (Norvegia), il cuore stesso dell’esperienza promessa, con la visita ai celebri fiordi prevista per l’8 e 9 agosto.

In sostituzione, i passeggeri hanno dovuto affrontare un intero giorno di navigazione l’8 agosto, soste alternative ad Aarhus (Danimarca) il 9 agosto e Skagen (Danimarca) il 10 agosto.

Il tutto con 30 ore consecutive di navigazione con mare in tempesta tra il 7 e il 9 agosto, con gli spazi interni insufficienti per il numero di ospiti a bordo.

Il disagio ha generato un diffuso malcontento che ha portato molti passeggeri a evitare gli spazi comuni, rinunciando così agli spettacoli serali, al casinò e agli altri intrattenimenti inclusi nel pacchetto.

Costa Crociere ha omesso di informare adeguatamente i passeggeri del loro diritto a ottenere una riduzione del prezzo pagato a fronte delle modifiche sostanziali al programma – afferma Giacomelli –.

Tale comportamento è riconducibile a una pratica commerciale aggressiva e scorretta, idonea a condizionare indebitamente le scelte dei consumatori, ostacolando l’esercizio dei loro diritti contrattuali”.

Possono aderire alla class action tutti i viaggiatori che hanno acquistato il pacchetto turistico organizzato da Costa Crociere a bordo della nave Costa Firenze denominato “7 Giorni da Kiel” per il periodo dal 4 all’11 agosto 2023. È possibile partecipare da soli entro il 22 marzo, attraverso Codici entro il 14 marzo.

Per informazioni è possibile contattare l’associazione telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Truffe bancarie. Grazie a ‘codici’ cliente ‘Ing Bank’ recupera 9.900 euro che considerava persi

Nuuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito ad una truffa bancaria costata quasi 10mila euro ad una cliente di Ing Bank. Grazie all’assistenza legale di Codici, la vittima, una correntista napoletana residente in provincia di Brescia, ha ottenuto il pieno rimborso, prima riconosciuto parzialmente dall’Abf e poi totalmente dal Giudice di Pace di Napoli.

La vittima era stata raggirata con una frode realizzata con SMS e telefonate.

Prima una vittoria parziale all’Arbitro Bancario Finanziario, poi il pieno successo presso il Giudice di Pace. Protagonista una correntista napoletana di Ing Bank, che grazie all’assistenza legale dell’associazione Codici è riuscita a recuperare la somma persa in una truffa bancaria, pari a 9.900 euro.

La frode ha avuto inizio con un SMS dal solito numero telefonico da cui la correntista riceveva le comunicazioni della banca. Nel messaggio viene comunicato un tentativo di accesso anomalo, con la richiesta di cliccare su un link per confermare i propri dati.

Non avendo risposto, la cliente riceve poi una telefonata, dal solito numero dell’istituto, in cui l’operatore, presentatosi come “operatore del centro antifrode”, le suggerisce di accedere all’home banking attraverso il link inviato via SMS. Convinta della veridicità delle comunicazioni, essendo avvenute tramite i contatti riconducibili alla propria banca, la cliente decide di seguire le indicazioni, fino ad arrivare ad un bonifico di 9.900 euro.

L’operazione viene autorizzata dietro la rassicurazione del successivo storno, la cui effettuazione viene confermata in un successivo messaggio. Le comunicazioni si concludono con un appuntamento per il giorno successivo per ricevere i nuovi codici di accesso. L’indomani, però, non arriva nessuna chiamata dalla banca. Insospettita, la cliente contatta l’istituto e scopre di essere stata truffata.

La nostra assistita ha subito effettuato il disconoscimento del bonifico – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed ha richiesto la restituzione dei 9.900 euro. Di fronte alla risposta negativa della banca, abbiamo presentato ricorso all’Abf, che ha disposto il rimborso del 50% delle somme. A quel punto abbiamo deciso di andare avanti e ci siamo rivolti al Giudice di Pace, dove siamo riusciti a concludere positivamente questa vicenda. La nostra assistita, infatti, ha ottenuto il rimborso del restante 50% perso nella frode. È importante sottolineare quanto scritto nella sentenza dal Giudice di Pace di Napoli, che deve servire da monito per le banche e da incoraggiamento per i risparmiatori.

Il Giudice sottolinea che la correntista è stata raggirata da un SMS visualizzato sul telefono in coda ai precedenti messaggi provenienti effettivamente dalla sua banca, nonché da una telefonata, anch’essa proveniente dal numero telefonico utilizzato dai canali ufficiali della Ing, che hanno determinato in lei la convinzione di parlare effettivamente con un incaricato della sezione antifrode del proprio istituto.

Inoltre, dal testo del messaggio non si rilevavano errori grammaticali o di altro tipo che potessero indurre la vittima a sospettare della provenienza fraudolenta dello stesso, sospetti fugati anche dal fatto di aver ricevuto in contemporanea una telefonata proveniente dal numero solito con cui la banca la contattava, per avvisarla di un tentativo di frode in corso.

Dal canto suo Ing Bank non ha dimostrato di aver utilizzato tutte le tecniche per impedire che i propri numeri telefonici potessero essere utilizzati fraudolentemente da terzi e non ha fornito prova in merito alle misure di contrasto circa l’avvenuta fuga di dati, circostanza che ha consentito ai truffatori di associare la nostra assistita all’istituto bancario.

Siamo ovviamente soddisfatti per l’esito di questa truffa, che siamo riusciti a sventare ottenendo il pieno rimborso per la vittima. Una vittoria che è anche un messaggio per i risparmiatori: bisogna fare attenzione alle comunicazioni che si ricevono dalla banca e, se si cade in trappola, non bisogna arrendersi. Recuperare le somme perse in una frode è possibile, come dimostra questa vicenda”.

L’associazione Codici fornisce assistenza a chi subisce una truffa bancaria. È possibile richiedere supporto legale telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica segreteria.sportello@codici.org.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Polizze FWU Life, rimborsi: importanti chiarimenti dell’associazione ‘Codici’

Nuova iniziativa dell’associazione Codici in merito al caso delle polizze FWU Life, la società lussemburghese messa in liquidazione, con gli assicurati che temono di vedere andare in fumo i propri risparmi.

Arrivano aggiornamenti sul caso FWU Life Insurance Lux SA. Parliamo della società lussemburghese finita alla ribalta per la messa in liquidazione, con il timore degli assicurati italiani di perdere i loro risparmi. A loro è rivolta l’attività di assistenza avviata dall’associazione Codici.

Come riportato da Ivass, l’Autorità di Vigilanza lussemburghese, Commissariat aux Assurances (CAA), ha pubblicato sul proprio sito ulteriori informazioni sulla liquidazione. Le FAQ contengono chiarimenti sulla richiesta di ammissione al passivo della FWU Lux e sullo svolgimento della procedura di liquidazione, come stabilito dal Tribunal d’arrondissement del Lussemburgo.

Tra le domande su cui vengono forniti chiarimenti c’è quella sulla possibilità di recuperare i risparmi nonostante la liquidazione di FWU Life Insurance Lux SA. L’Autorità chiarisce che i contraenti non perderanno tutti i loro risparmi nonostante la liquidazione della compagnia assicurativa FWU Life Insurance Lux SA. Il credito, l’importo da recuperare al termine della liquidazione, dei contraenti sarà determinato dal liquidatore sulla base del valore di liquidazione dei contratti. I clienti saranno informati dell’importo del loro credito in una nota informativa che riceveranno dal liquidatore, insieme alla loro dichiarazione di credito precompilata.

Entro sei mesi dal provvedimento di liquidazione, datato 31 gennaio 2025, il liquidatore invierà una dichiarazione di credito precompilata a tutti i contraenti, o eventualmente ai loro beneficiari, che dovranno attentamente vagliarla e segnalare eventuali difformità.

Le FAQ sono state pubblicate anche sul sito di Codici al seguente link: https://codici.org/2025/02/24/polizze-fwu-life-rimborsi/.

I risparmiatori che hanno sottoscritto una polizza con la compagnia FWU Life Lux possono richiedere assistenza all’associazione Codici telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un’e-mail a segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Rinuncia all’intervento, ma la banca non annulla il pagamento, poi interviene ‘Codici’ e tutto si aggiusta

Nuova iniziativa dell’associazione Codici in merito a una disavventura capitata ad un cittadino che aveva sottoscritto un finanziamento per una cura odontoiatrica.

Annullato l’intervento, si è visto addebitare 3 rate dalla banca. Grazie all’azione legale dell’associazione, è arrivato però il rimborso.

Una vicenda che fa riflettere per via del comportamento dell’istituto a fronte del corretto esercizio dei propri diritti da parte del cittadino e per le gravi conseguenze che avrebbe potuto avere sul piano economico.

Il riferimento è alla segnalazione come “cattivo pagatore”, ma fortunatamente non è questo il caso.

Dopo l’intervento dell’associazione “Codici”, però, sono state rimborsate tre rate addebitate a un cittadino che aveva sottoscritto un finanziamento da 11mila euro.

Una storia paradossale. Un cortocircuito incomprensibile che ha visto protagonista un cittadino romano, che è riuscito a risolvere una situazione che stava diventando preoccupante grazie all’intervento dell’associazione Codici.

Il nostro assistito – racconta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – si era recato presso la sede della GioDental, la divisione odontoiatrica del Gruppo Giomi, che si trova all’Ospedale Cristo Re di Roma.

Ha chiesto un preventivo per delle cure odontoiatriche e ha sottoscritto un contratto di prestito finalizzato con Deutsche Bank.

Parliamo di un finanziamento di circa 11mila euro, con durata 52 mesi e rate di circa 250 euro, per un importo totale di circa 13mila euro.

Successivamente, però, l’uomo ha cambiato idea ed ha deciso di esercitare il diritto di recesso.

Nonostante la comunicazione sia stata inviata nei tempi e con le modalità corrette, la banca ha addebitato tre rate del contratto.

Il nostro assistito si è ritrovato così con un pagamento per un totale di quasi 780 euro.

Ha chiesto chiarimenti al Servizi Clienti dell’istituto di credito, sia via e-mail che telefonicamente, ha avuto anche un incontro presso una filiale, ma il rimborso non è mai arrivato.

A quel punto si è rivolto alla nostra associazione. Abbiamo inviato una diffida a Deutsche Bank e siamo riusciti a risolvere una vicenda che stava iniziando a diventare anche preoccupante, considerando le somme in ballo.

Questa storia solleva due questioni che a nostro avviso meritano una riflessione.

Prima di tutto è paradossale che si debba ricorrere alle vie legali anche quando un cittadino esercita un diritto basilare come quello del recesso. Il nostro assistito ha fatto tutto correttamente, ma ciò non è bastato a risolvere una situazione semplice e chiara.

L’altro aspetto che vogliamo evidenziare è quello delle conseguenze di situazioni simili. Quando una persona, per varie ragioni, ritarda o non effettua il pagamento delle rate di un finanziamento per più di due mesi, diventa un ‘cattivo pagatore’ e finisce nei Sistemi di Informazioni Creditizie.

Questo registro permette alle istituzioni finanziarie di valutare l’affidabilità di un potenziale cliente prima di concedere un finanziamento. La durata di una segnalazione come ‘cattivo pagatore’ varia dai 12 ai 36 mesi.

Per questo periodo il cittadino iscritto nei Sic non può ottenere un finanziamento o un mutuo, non può disporre di una carta di credito o di un libretto degli assegni. Naturalmente è possibile liberarsi di questa condizione, ma come abbiamo visto ci vuole tempo e bisogna saldare i debiti.

Certo è che correre il rischio di essere segnalato come ‘cattivo pagatore’ perché non si riesce a far fronte ad un finanziamento annullato sarebbe un paradosso clamoroso.

Fortunatamente questo non è stato  il caso del nostro assistito, ma è comprensibile il timore, oltre che la frustrazione, per una vicenda che aveva preso una brutta piega”.

L’associazione Codici fornisce assistenza ai consumatori che hanno problemi con le banche, ad esempio per un finanziamento sottoscritto come nella vicenda raccontata.

Per informazioni e chiarimenti è possibile telefonare al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Acquisti su Amazon. Proteste e segnalazioni per il costo dei resi: interviene l’associazione ‘Codici’

Nuova iniziativa dell’associazione “Codic” in merito alle segnalazioni che stanno arrivando da consumatori in difficoltà con i resi Amazon.

Nello specifico la problematica riguarda il costo della procedura, con l’invio da parte dell’azienda di un’etichetta da affrancare, anche in caso di reso per prodotti difettosi, con la conseguenza per l’utente di dover anticipare spese che non gli spetterebbero.

Spedizioni a carico dei consumatori per l’invio di etichette da affrancare, anche a fronte di prodotti difettosi

I conti con Amazon non tornano. In particolare, quelli legati ai costi di spedizione che deve sostenere chi decide di effettuare un reso. Gli Sportelli dell’associazione Codici stanno ricevendo segnalazioni da consumatori costretti ad anticipare le spese anche a fronte di un prodotto danneggiato e pur avendo effettuato le procedure nei modi e tempi previsti dalla norma. Il problema è legato al tipo di etichetta da applicare al pacco.

Solitamente chi effettua acquisti su Amazon e poi effettua un reso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, riceve un’etichetta prepagata per restituire il prodotto. Nei casi che ci sono stati segnalati, al consumatore è stata inviata, invece, un’etichetta da affrancare. In questo modo bisogna anticipare i soldi, attendendo poi alcuni giorni per ottenere il rimborso. Questo comportamento solleva alcuni interrogativi sia sulla correttezza della procedura che sulla opportunità di ricorrere alla stessa da parte di un colosso dell’e-commerce come Amazon. Stiamo svolgendo degli approfondimenti per capire se sono casi isolati o se, invece, rientra in una strategia, e ovviamente siamo pronti ad intervenire per tutelare i consumatori di fronte ad eventuali irregolarità. Il ricorso facile ai resi è senza dubbio un tema da affrontare ed anche noi siamo convinti della necessità che il consumatore adotti un comportamento consapevole quando effettua un acquisto. Detto ciò, è bene anche non dimenticare che ci sono delle norme da rispettare. Il diritto di recesso, ad esempio, prevede che siano rimborsate le spese di restituzione nel caso in cui il prodotto sia difettoso e coperto dalla garanzia. Non si comprende, quindi, perché un consumatore che ha ricevuto una tv danneggiata debba anticipare i costi di spedizione. È uno dei casi che ci è stato segnalato, in cui, tra l’altro, il rimborso è stato fatto sul saldo dell’account dell’utente, che quindi non lo ha potuto incassare. Lo ripetiamo, da un’azienda come Amazon ci si aspetterebbe un comportamento diverso, un supporto anche economico nella procedura di reso, con l’invio di etichette prepagate per agevolare i clienti nell’esercizio di un proprio diritto. Approfondiremo questo aspetto ed invitiamo i consumatori a segnalare situazioni simili per valutare la correttezza dell’operato della società”.

Sul proprio sito internet, nella sezione dedicata alle politiche di reso, Amazon spiega che il consumatore può cambiare idea e restituire l’articolo acquistato per qualsiasi motivo entro 30 giorni di calendario dalla data di consegna. Per alcune categorie di prodotti, come fotocamere e videocamere, dispositivi elettronici, portatili e tablet, desktop e monitor, componenti per computer, dispositivi di archiviazione e periferiche, cancelleria e prodotti per ufficio, musica, DVD e video, videogiochi e console, il consumatore ha 14 giorni di calendario dalla data di consegna per cambiare idea. La politica dei resi di Amazon non pregiudica i diritti legali e il diritto di recesso.

Il consiglio, quando si fanno acquisti online, è quello di leggere con attenzione le condizioni generali per evitare brutte sorprese. Il diritto di recesso prevede che le spese di spedizione siano sempre rimborsate, mentre quelle di restituzione sono a carico del consumatore. Se, però, il prodotto è difettoso ed è coperto da garanzia legale, anche le spese di restituzione spettano al venditore.

Tornando al caso di Amazon ed all’invio di etichette da affrancare in seguito ad una richiesta di reso, con le spese di spedizione che devono essere quindi anticipate, i consumatori possono segnalare il proprio caso all’associazione Codici telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

L’associazione ‘Codici’ denuncia: sventata truffa bancaria ‘a rate’ ai danni di una risparmiatrice

Nuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito ad una truffa bancaria con lieto fine. Vittima una risparmiatrice, a cui era stato attivato un prestito da 28mila euro, annullato grazie all’intervento dell’associazione.

Le truffe bancarie possono avere conseguenze pesanti. C’è chi si ritrova con il conto svuotato e con la prospettiva di dover pagare per anni il prezzo della frode. È quello che è successo ad uno degli ultimi correntisti assistiti dall’associazione Codici, una donna residente nella provincia di Padova, che è caduta nella trappola abilmente tesa da una coppia di malviventi.

La sera del 31 maggio scorso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – arriva una telefonata da un numero che appare sul display del cellulare della cliente con il nome del suo istituto.

In linea c’è un sedicente operatore. La chiama per nome e cognome, dimostrando di conoscere la sua identità, e la informa che è stato rilevato un pagamento sospetto di 256 euro in favore di un conto in Irlanda.

La cliente nega di aver effettuato l’operazione e chiede spiegazioni. L’operatore la rassicura dicendole che avrebbe provveduto immediatamente a bloccare il pagamento, ma poi la linea cade.

Pochi istanti dopo e viene ricontattata, sempre dalla stessa persona, che la tranquillizza, la invita a prestare attenzione quando fa acquisti online e naviga sul web, e, soprattutto, la avvisa che avrebbe ricevuto una telefonata da un collega dell’Ufficio Antifrodi per mettere in sicurezza il conto.

Conclusa la conversazione, pochi minuti dopo arriva la nuova chiamata, questa volta da un numero verde dell’istituto, visualizzato sul telefono con la stessa dicitura di prima.

In linea c’è un altro operatore, che questa volta si presenta anche fornendo nome, cognome e numero identificativo.

Le chiede l’accesso all’home banking, tramite computer, e l’attivazione di una specifica funzione per effettuare le opportune verifiche.

La cliente si insospettisce, ma, mossa dalla preoccupazione e dall’ansia generate dalla situazione, oltre che dal fatto che le chiamate arrivavano da numeri riportanti il nome del suo istituto, segue le indicazioni che le vengono fornite, fino al colpo di scena.

Il sedicente operatore la avvisa di aver trovato una richiesta di prestito istantaneo di circa 28mila euro ed inizia una serie di operazioni per bloccarla.

Azioni accompagnate da una serie di SMS provenienti dal thread di messaggi da cui la cliente riceve le comunicazioni della banca, ennesimo elemento che la spinge a fidarsi dell’uomo con cui è al telefono.

In realtà l’operatore non fa nulla di quanto promesso, anzi esegue due bonifici istantanei, uno dell’importo del prestito richiesto e l’altro di quasi 1.500 euro.

Sul conto restano meno di 100 euro. In preda all’agitazione, una volta conclusa la conversazione, la cliente decide di chiamare il servizio clienti della banca, prima al telefono, ma non riceve risposta, poi via chat, dove scopre di essere stata ingannata.

L’operatore online, infatti, la informa che è stata vittima di una truffa e la invita a contattare il Servizio Antifrode, terminando poi la chat perché era giunto l’orario di chiusura del servizio.

Nei giorni successivi la cliente sporge la denuncia ed effettua la richiesta di disconoscimento delle somme truffate.

Di fronte alla mancata risposta della banca, abbiamo proceduto a presentare un reclamo e siamo riusciti ad ottenere un risultato importante: l’istituto si è impegnato ad annullare la richiesta del prestito personale.

È la parte principale, quella più consistente della truffa, perché quel finanziamento l’avrebbe costretta a pagare per diversi anni rate per un importo totale di circa 28mila euro.

Non è un rimborso totale, perché sul secondo bonifico da circa 1.500 euro non c’è stata alcuna apertura da parte dell’istituto, ma la cliente si è potuta liberare del peso del prestito”.

L’associazione Codici fornisce assistenza ai consumatori che subiscono una truffa bancaria.

È possibile segnalare una frode e richiedere supporto legale telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un’e-mail a segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli– Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Energia e ‘Tutela Graduale’. Codici: il passaggio è un’occasione ghiotta per i ‘call center’ scorretti

Nuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito al passaggio dei clienti vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali annunciato da Arera.

Un’operazione che potrebbe essere sfruttata dai call center scorretti per proporre offerte-truffa, motivo per cui “Codici” invita i consumatori a prestare la massima attenzione alle telefonate che riceveranno.

Tra l’altro il telemarketing selvaggio è stato oggetto recentemente di un’audizione alla Camera, a cui ha preso parte anche l’associazione, ribadendo la necessità di introdurre norme più severe per tutelare gli utenti.

Attenzione alle offerte telefoniche, lo sconto in bolletta per il passaggio al Servizio a Tutele Graduali è un’occasione ghiotta per i call center scorretti

Le bollette continuano a fare notizia. Da giorni si parla degli effetti della delibera pubblicata da Arera con le indicazioni per i clienti domestici vulnerabili per accedere al Servizio a Tutele Graduali. Un provvedimento che ha destato grande interesse perché attualmente i clienti vulnerabili sono 11,8 milioni e perché c’è la possibilità di ottenere uno sconto di 113 euro l’anno sulla bolletta della luce. Una notizia senz’altro positiva, su cui però l’associazione Codici invita anche alla prudenza.

Il provvedimento dell’Autorità è senza dubbio importante – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché permette un risparmio sostanzioso sulle bollette dell’energia elettrica.

 

Parliamo, inoltre, di clienti vulnerabili, una categoria che merita ogni sforzo possibile per tutelarla.

Ci preme, però, sottolineare un aspetto, perché non vorremmo che si riducesse tutto allo sconto da 113 euro comparso in molti titoli di giornali in questi giorni.

Non è tutto automatico, ci sono dei passaggi da seguire, delle tempistiche da rispettare e dei requisiti da soddisfare.

E poi temiamo che proprio la notizia di questo sconto possa scatenare i call center scorretti. Invitiamo i consumatori a fare attenzione alle offerte commerciali che ricevono.

Questa situazione potrebbe essere sfruttata per spingere gli utenti ad accettare cambi di fornitore dietro la promessa di fantomatici risparmi.

Quello del telemarketing selvaggio è un problema noto a tutti, su cui tra l’altro recentemente c’è stata un’audizione informale organizzata congiuntamente dalla IX Commissione Trasporti e dalla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di organizzazione e funzionamento dei call center e di protezione dei consumatori.

Anche in quella sede abbiamo espresso la necessità di rafforzare gli strumenti di difesa degli utenti, introducendo norme più severe. In attesa di novità dal Parlamento, resta valido il consiglio di fare attenzione alle chiamate che riceviamo, di non dire ‘sì’ al telefono, perché basta questo per ritrovarsi un nuovo contratto, e di valutare con calma eventuali offerte, senza decidere sul momento.

Per quanto riguarda il caso specifico del passaggio al Servizio a Tutele Graduali, l’Autorità ha anche pubblicato sul proprio sito una nuova pagina per semplificare l’operazione, con all’interno tutte le informazioni e un nuovo motore di ricerca per individuare rapidamente il fornitore di riferimento, inserendo il nome del Comune relativo all’utenza. Invitiamo, quindi, i consumatori ad informarsi e tenersi aggiornati tramite i canali ufficiali dell’Autorità. Naturalmente come associazione ci siamo già attivati per fornire tutti i chiarimenti necessari agli utenti interessati”.

I consumatori possono richiedere informazioni all’associazione Codici sul passaggio dei clienti vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica  segreteria.sportello@codici.org. Sono tutti contatti utili anche per segnalare eventuali problemi o irregolarità con il contratto o la bolletta.

Tornando alla misura adottata da Arera, i clienti elettrici vulnerabili, sia quelli attualmente in Maggior Tutela sia quelli nel Mercato Libero, hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per richiedere l’accesso al Servizio a Tutele Graduali.

Anche i clienti già forniti nel STG, che diventeranno vulnerabili entro il 30 giugno 2025, potranno richiedere al proprio esercente, fino a tale data, di permanere nel servizio.

I clienti vulnerabili che non richiederanno di entrare nel Servizio a Tutele Graduali entro il 30 giugno 2025 e quelli che acquisiranno i requisiti di vulnerabilità dopo questa data non potranno più richiedere di essere riforniti dall’esercente il STG.

È considerato cliente vulnerabile chi si trova in una delle seguenti condizioni: ha compiuto 75 anni; ha diritto a ricevere il bonus sociale elettrico (per livello ISEE) o il bonus per gravi condizioni di salute (tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica); è un soggetto con disabilità ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92; l’utenza è in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi; l’utenza è in un’isola minore non interconnessa.

Nelle prossime settimane tutti gli esercenti del Servizio a Tutele Graduali dovranno pubblicare sui propri siti internet: i canali disponibili (telefonico, digitale e, dove presente, sportello fisico) per richiedere informazioni e presentare la domanda di accesso al servizio; la documentazione necessaria, inclusi i moduli di autocertificazione predisposti dall’Autorità per attestare i requisiti di vulnerabilità; i riferimenti al numero verde dello Sportello per il consumatore Energia e Ambiente e alla sezione dedicata del sito Arera 800 166 654.

Il motore di ricerca per individuare rapidamente il fornitore di riferimento, inserendo il nome del Comune relativo all’utenza, è disponibile sul sito https://www.arera.it/consumatori/clienti-vulnerabili-e-servizio-tutele-graduali, dove sono riportate tutte le informazioni sulle modalità del passaggio dei clienti vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali.

(Francesco SerangeliComunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Codici: Bwin gioca la carta del ricorso ma perde anche in Appello: condanna confermata per i ‘bonus promossi’

Nuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito all’azione legale avviata nei confronti della società “Bwin Italia Srl” per le modalità di promozione dei bonus di benvenuto e di gioco su due propri siti internet.

La Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto le ragioni dell’associazione dei consumatori, respingendo il ricorso presentato da Bwin e confermando di fatto quanto stabilito dalla precedente sentenza del Tribunale di Milano.

Un pronunciamento importante considerando la delicatezza di un settore che può avere derive pericolose, come ludopatia e sovraindebitamento.

Un altro successo per l’associazione Codici nella tutela dei consumatori nel settore dei giochi e delle scommesse online, particolarmente delicato per le derive pericolose della ludopatia e del sovraindebitamento. La Corte d’Appello di Milano ha respinto il ricorso presentato da Bwin Italia Srl contro la sentenza con cui il Tribunale di Milano aveva accolto l’azione inibitoria con cui veniva contestata la correttezza delle modalità di promozione dei bonus di benvenuto e di gioco.

Il Tribunale di Milano – ricorda l’, che ha seguito il caso insieme all’avvocato Corrado Mattarelli, entrambi consulenti legali di Codici – aveva accolto la nostra iniziativa riconoscendo come i bonus attirassero l’attenzione degli utenti, quando accedono al sito, in maniera eccessiva.

Dei richiami visivi importanti con frasi suggestive ed immagini accattivanti che di fatto producevano un effetto promozionale notevole, non rispettando le indicazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Per questo settore, Agcom ha stabilito che le comunicazioni sull’offerta dei servizi di gioco di natura informativa devono rispettare i principi di trasparenza e di continenza, senza enfasi promozionale.

Quando le condizioni dell’offerta vengono esposte in modo da far passare in secondo piano altre condizioni contrattuali allora c’è un’irregolarità.

Di qui la decisione del Tribunale, che ha imposto lo stop immediato alle modalità di comunicazione delle informazioni relative ai bonus offerti da Bwin sui propri siti internet sports.bwin.itcasino.giocodigitale.it, con la richiesta di esporle in modo omogeneo e coerente con le altre condizioni contrattuali, senza alcuna differenziazione di collocazione, carattere e modalità iconografiche.

La società ha presentato ricorso, ma anche la Corte d’Appello ha riconosciuto le nostre ragioni e l’ha respinto, considerandolo infondato”.

“La Corte d’Appello ha confermato quanto da noi sostenuto – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e quanto stabilito dal Tribunale. La sezione dei due siti internet in questione dedicata ai bonus di benvenuto occupava oltre la metà della pagina web ed era in assoluta evidenza rispetto a tutti gli altri elementi del sito. Lungi dall’assumere mera valenza informativa, come argomentato da Bwin, la comunicazione del bonus offerto assumeva una inammissibile finalità di incentivo nei confronti del consumatore a giocare d’azzardo. Tanto più se si considera che i messaggi non si limitavano ad enfatizzare elementi propri dell’offerta promozionale, ma riportavano anche ulteriori incentivi e diciture del tutto eccessive, come bonus galattico. Parliamo al passato perché queste comunicazioni sono state rimosse. Un ulteriore elemento che ci rende soddisfatti per l’esito dell’azione che abbiamo avviato”.

Codici monitora con attenzione il settore dei giochi e delle scommesse online per tutelare i consumatori dai pericoli che vi si celano dietro, come la ludopatia e il sovraindebitamento. Chi si trova in una condizione del genere può rivolgersi all’associazione per richiedere assistenza.

Per informazioni e supporto è possibile telefonare al numero 065571996, inviare un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivere un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Nella Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare interviene ‘Codici’: ‘è tempo di agire’

Nuovo intervento dell’associazione Codici in merito alla Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, celebrata mercoledì 5 febbraio. Un’iniziativa importante, un’occasione preziosa per riflettere sulle azioni che i consumatori possono intraprendere per contribuire a ridurre gli sprechi.

Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. L’edizione 2025 di questa iniziativa, istituita dalla campagna pubblica di sensibilizzazione “Spreco Zero” con il Ministero dell’Ambiente, sarà speciale, perché avvierà il conto alla rovescia per la verifica dell’Obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un traguardo importante ed anche ambizioso. Si parla, infatti, di dimezzare lo spreco alimentare sia nella vendita al dettaglio che nelle case dei consumatori e di ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura. Il tutto entro i prossimi 5 anni.

La sfida è lanciata e non è delle più semplici. Secondo le stime dell’Unric, il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, ogni anno circa un terzo del cibo prodotto, corrispondente a 1,3 miliardi di tonnellate, per un valore pari a circa mille miliardi di dollari, finisce nella spazzatura dei consumatori e dei commercianti, oppure va a male a causa di sistemi di trasporti o pratiche agricole inadeguati. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2024 lo spreco alimentare ha registrato un preoccupante incremento. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, lo scorso anno sono finiti nella spazzatura 683,3 grammi di cibo pro-capite a settimana. Nel 2023 il dato si fermava a 469,4 grammi.

La strada, dunque, è ancora lunga. Per superare gli ostacoli di un percorso anche impervio, l’edizione 2025 della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare punta su un tema che sottolinea l’urgenza di intervenire. Si parla, infatti, di #timetoact, ovvero #tempodiagire. L’obiettivo è quello di raggiungere e sensibilizzare la società, dalle istituzioni ai cittadini, dalle aziende alle scuole, aprendo una riflessione concreta e fattiva sul significato e sulle conseguenze dello spreco alimentare e dell’impatto ambientale. Due temi cruciali di fronte ai quali i consumatori non possono rimanere impassibili, ma devono fare la loro parte.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto LE.S.S. LEarn Sustainable circular economy Strategies! MLPS – Iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del D Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – ANNO 2023 – Avviso N.2/2023.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Codici: Liste di attesa nelle strutture sanitarie: dalla relazione dei Nas dati allarmanti

Nuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito alla situazione critica della sanità, certificata dalle ultime ispezioni dei Nas.

Dalle verifiche, disposte dal Ministero della Salute, è emerso che un’azienda sanitaria su quattro non rispetta le norme per la riduzione delle liste d’attesa.

Un’azienda sanitaria su quattro non rispetta le norme per la riduzione delle liste d’attesa. È quanto è emerso nella riunione del tavolo istituito al Ministero della Salute per accompagnare le Regioni nell’attuazione del decreto legge 73 del 2024, su cui interviene l’associazione Codici per evidenziare la portata di questo dato.

Sono numeri che confermano la crisi della sanità italiana – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che dimostrano come il diritto alla salute per molti cittadini sia un concetto astratto. Il Ministro Schillaci sottolinea i miglioramenti rispetto ai controlli eseguiti nella primavera del 2023, ma a nostro avviso questo non può e non deve bastare. Le criticità riscontrate dai Nas in un quarto delle aziende ispezionate dimostrano quanto sia grave la situazione. Una sanità efficiente anche sul piano delle tempistiche, purtroppo, al momento è ancora molto lontana”.

Entrando nel dettaglio dei dati forniti dal Ministero della Salute per quanto riguarda le ispezioni eseguite dai Nas, le verifiche sono state svolte da ottobre a dicembre 2024. Su circa 3mila ispezioni, sono emerse irregolarità nel 27% dei casi relative alla gestione delle agende di prenotazione, agli accessi alle agende di personale non autorizzato, alla chiusura delle agende, all’utilizzo delle classi di priorità e autorizzazioni all’intramoenia.

L’associazione Codici è impegnata in un’attività di tutela dei cittadini anche in campo sanitario.

È possibile segnalare casi di malasanità telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Codici: incontro chiarificatore con Ivass su ‘Fwu Life’: propizia assistenza ai risparmiatori

Nuovo intervento dell’associazione “Codici” in merito al caso delle polizze “Fwu Life”, oggetto lunedì mattina di un incontro tra Ivass e associazioni dei consumatori. Con gli ultimi aggiornamenti, l’azione avviata per tutelare i risparmiatori.

La situazione delle polizze lussemburghesi è complessa, ma non compromessa.

L’associazione Codici lunedì ha partecipato all’incontro organizzato da Ivass con le associazioni dei consumatori per fare il punto sulla situazione del gruppo estero Fwu Life Insurance Lux Sa.

Nei giorni scorsi l’Autorità di vigilanza lussemburghese ha decretato il fallimento del piano di salvataggio, presentando al Tribunale del Lussemburgo una domanda di scioglimento e messa in liquidazione coatta dell’impresa.

Sviluppi che hanno destato grande preoccupazione tra i risparmiatori, circa 100mila quelli italiani, che temono di vedere andare in fumo i propri risparmi.

Ci siamo subito attivati per fornire informazioni ai risparmiatori – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e ringraziamo Ivass per l’interlocuzione odierna, che ha permesso di ricostruire una situazione intricata. Dall’incontro è emerso che la polizza assicurativa con FWU Life è sottoposta alla legge lussemburghese e il Giudice ha decretato la liquidazione della società nominando un commissario liquidatore.

Bisognerà vedere con il Commissario se l’importo rimborsabile sarà basato sul valore di riscatto o sui premi versati. Essendo una società in liquidazione, l’importo finale dipenderà dalle riserve tecniche dell’attivo disponibile, che sarà accertato dal liquidatore.

Per quanto riguarda tempistiche e procedure, il liquidatore ha sei mesi di tempo per stilare l’elenco dei creditori, che sarà comunicato a tutti i consumatori che risulteranno in polizza.

Le procedure di liquidazione e accertamento del passivo dureranno 3 anni, come stabilito dal Giudice, e solo dopo questo triennio inizieranno i rimborsi, sulla base del piano dei creditori riconosciuti.

È fondamentale prendere contatto con il commissario liquidatore per confermare il numero di polizza ed i premi versati, e domiciliarsi presso un indirizzo per le comunicazioni.

Sebbene la situazione sia complessa, non è compromessa. È bene sottolineare che le Autorità del Lussemburgo hanno confermato l’applicazione del Triangolo di sicurezza assicurativa.

Si tratta di un accordo tripartito firmato da tre soggetti: la compagnia assicurativa, la banca depositaria e il Commissariat aux Assurances, l’Autorità di controllo delle assicurazioni in Lussemburgo.

Questo accordo garantisce che gli attivi mobiliari delle polizze vita siano depositati presso conti bancari differenti da quelli in cui si trovano gli altri attivi della società di assicurazione.

C’è, quindi, una concreta possibilità di recuperare parte delle somme. Ci stiamo già organizzando per fornire tutti i servizi necessari per il recupero delle somme.

Invitiamo i risparmiatori a diffidare di chi promette rimborsi del 100%, in quanto non realistici, a non aderire a proposte di intermediari non autorizzati, a non considerare la possibilità di effettuare una insinuazione al passivo autonomamente, oltre all’intervento sul commissario liquidatore”.

L’associazione Codici è a disposizione con i propri esperti e legali per fornire assistenza ai risparmiatori che hanno sottoscritto una polizza con la compagnia Fwu Life Lux.

Per informazioni e chiarimenti è possibile telefonare al numero 065571996, inviare un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivere un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

(Francesco Serangeli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)