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Piedimonte Matese. Chiusura Punto Nascita ‘scongiurata’ dal gruppo ‘RISE (ma anche Zinzi ‘interroga’)

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Nessun dubbio” circa la permanenza del Punto Nascita ospedaliero secondo il gruppo consiliare “Rise”, facente capo al sindaco Vittorio Civitillo, che a riguardo alla paventata chiusura ha diramato la presente nota:

La Giunta Regionale della Campania ha deliberato l’avvio del procedimento di chiusura del punto nascita di Piedimonte Matese.

Sono ancora in corso le attività di concertazione con il Ministero della Salute e solo venerdì scorso, unitamente agli altri Sindaci coinvolti, abbiamo invitato la Regione Campania a riproporre la richiesta di deroga, come proposto dal sottosegretario del Ministero e dal Capo di Gabinetto.

Dalla lettura degli atti, che erano già in nostro possesso, appare palese la contraddizione tra chi ci
giudica area disagiata e ci riconosce come area interna e chi, invece, ritiene che non sia provato
alcun disagio orografico, che, come avviene in tutta Italia, è il presupposto “incontrovertibile” per
la concessione della deroga.

Bastava e basta un po’ di pragmatismo, senza ostilità e contrapposizioni politiche ideologiche e di principio, ci era stato garantito dal Ministero che la deroga non avrebbe in alcun caso compromesso la chiusura del piano di rientro del debito della sanità campana.

Questo era il timore della Regione e il Ministero ci aveva, seppur informalmente, rassicurato e tranquillizzato.

Il provvedimento ha obbligato la direzione generale dell’ASL e la direzione sanitaria dell’Ospedale a comunicare al reparto e al suo responsabile che sarà possibile gestire esclusivamente le emergenze ostetriche non differibili (quindi non sarà possibile programmare i parti con le pazienti).

D’altro canto la struttura organizzativa, anche in considerazione della contrattazione in corso, non
viene toccata e sarà garantita la guardia attiva h24 di ginecologi.

L’operatività del reparto rimane immutata, oggi che è finalmente organizzato, efficiente e con personale altamente qualificato, grazie al lavoro del responsabile (dottor Morelli) e della direzione sanitaria (dottor Iarrobino).

Piedimonte Matese avrà, a tutti i costi e senza alcun dubbio, il suo punto nascita.

Continueremo nella trattativa affinché prevalga la ragionevolezza e non la contrapposizione politica e ideologica. 

Altrimenti faremo ricorso e porremo in essere tutte le azioni necessarie, senza se e senza ma.

Chiara, ferma, inequivocabile e soprattutto decisamente rassicurante il comunicato del gruppo consiliare “RISE”, facente capo al sindaco Vittorio Civitillo, al quale, tuttavia, si aggiunge un’interrogazione del consigliere regionale (e potenziale candidato alla presidenza della Regione), Gianpiero Zinzi, a quanto pare sollecitato dalla referente alifana della Lega Michela Visone anche per i due analoghi problemi che riguardano il nosocomio” San Rocco” di Sessa Aurunca e quello dell’Immcolata a Sapri, in provincia di Salerno:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

al Ministro della Salute Per sapere – premesso che:

-la Regione Campania ha annunciato la chiusura, entro il corrente mese di giugno 2025, dei punti nascita di Sapri, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, i cui volumi di attività si collocano al di sotto della soglia di 500 parti annui;

-le comunità interessate dalle chiusure si sono mobilitate in seguito all’annuncio, manifestando la loro opposizione al provvedimento regionale che rischia di privare territori già penalizzati dalla marginalità geografica dell’ennesimo presidio sanitario di prossimità;

-il Presidente della Regione, in luogo che assumersi le proprie responsabilità, si è limitato ad attaccare il Governo, parlando di chiusura “imposta” dal Ministero interrogato nell’ambito del percorso pianificato per l’uscita della Regione dal Piano di rientro;

-gli atti ministeriali citati dal Presidente della Regione, richiamati anche nelle premesse alla delibera di Giunta regionale n. 127 del 20 marzo 2025, recante l’approvazione del “documento tecnico di uscita dal Piano di Rientro”, non contengono tuttavia un elenco di punti nascita da chiudere obbligatoriamente, come lascerebbe intendere la ricostruzione operata dal governatore regionale, bensì un mero obiettivo in termini percentuali, riproduttivo degli standard previsti a livello nazionale dal decreto del Ministero della salute 2 aprile 2015, n. 70;

-le dichiarazioni del Presidente della Regione, inoltre, non considerano minimamente i fattori che hanno concorso a determinare l’attuale situazione che coinvolge i punti nascita campani e che possono essere riassunti, in ordine cronologico:

-nell’individuazione e adozione, da parte dei governi di centrosinistra, di criteri inadeguati per la
distribuzione dei punti nascita, ancorati a una rigida soglia numerica che non tiene conto delle peculiarità dei territori e del calo delle nascite che prosegue incessantemente dal 2008, con riflessi
inevitabili sui volumi di attività dei centri;

-nella totale assenza di programmazione della Regione Campania, nella quale non si è fatto nulla
negli ultimi dieci anni per potenziare i percorsi nascita e rilanciare l’assistenza sanitaria di prossimità;

-nell’incapacità, imputabile sempre alla Regione Campania, di far valere gli strumenti a disposizione
per mantenere in vita i punti nascita attualmente a rischio chiusura in deroga alla soglia vigente, così come previsto dal decreto del Ministero della Salute 11 novembre 2015;

-i punti nascita che la Regione si appresta a chiudere, infatti, sono situati in territori caratterizzati da
isolamento geografico, difficoltà nei collegamenti e carenza di strutture alternative. Elementi che
rendono la presenza di tali servizi indispensabile per i cittadini e che giustificherebbero una loro apertura in deroga, come hanno evidenziato anche i sindaci dei territori coinvolti, affiancati da
rappresentanti civici, comitati e associazioni locali;

-la necessità di ridurre le disparità territoriali, considerando tra i criteri idonei per il mantenimento di
un punto nascita la sua posizione geografica, con particolare attenzione alle zone disagiate, è stata
rimarcata anche nella risoluzione unitaria 7-00007 approvata dalla Commissione affari sociali
della Camera in data 4 aprile 2023;

-l’approvazione della risoluzione citata, con il parere favorevole del Governo, conferma l’impegno e il
grande lavoro che il Ministero della salute sta portando avanti per il potenziamento della sanità di
prossimità:

-se intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, per scongiurare la chiusura dei punti nascita
di Sapri, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, anche attraverso l’apertura di un Tavolo tecnico che
tenga conto delle istanze e delle peculiarità dei territori, in linea con gli obiettivi del Governo di favorire e tutelare la maternità.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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