Caiazzo. ‘Santiann in progress’: da banale ‘frazione dei senza’ a ‘frazione… senza residenti’?!
10 anni fa il comune modifica la toponomastica stradale e la numerazione civica.
In particolare eliminano la mia storica Via Palmieri n. ***, sostituita con Via San Vito n.***.
A me viene comunicato ma evidentemente il cambiamento della via non è stato mai segnalato a nessun altro.
Me ne acccorgo solo recentemente, quando vado a fare un contratto con un nuovo gestore telefonico, lui verifica e purtroppo via San Vito n *** non risulta, via San Vito non esiste, quindi è come se non esistessi neanche io, tanto da essere impossibilitato ad esercitare il mio legittimo diritto di attivare un’utenza telefonica.
Enel ed altri enti gestori rimasti con la via che c’era prima, evidentemente tuttora riconosciuta dai postini ma che ovviamente non posso utilizzare per una nuova registrazione, salvo a dichiarare il falso, con tutto quanto, prima o poi, ne conseguirebbe, poiché a me il cambio, cioè la cessazione del vecchio indirizzo, la hanno comunicata.
A tutti gli altri evidentemente no: è normale tutto questo?
O forse tutto questo avviene solo nella conclamata frazione dei senza, ora anche senza strada e perfino senza residenti, vivi, ma come morti, tranne che il comune, per tasse e tributi comunali che continuano ad arrivare, al nuovo o al vecchio indirizzo… e chi se ne frega? parafrasando Mina, l’importante è pagare!
A tal punto sarebbe interessante saoere se modificano la toponomastica solo per sé stessi o fregano soldi per la modifica, la cui attuazione ovviamente comporta spese, per i residenti nelle zone interessate e per lo stesso comune, o forse, essendo indebitati fino al collo, lo fanno senza installare i toponimi e senza comunicare la variazioni neanche a Google map, dove la via San Vito indica tutt’altre parti della regione?
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