Caiazzo. Vicoli Di(vini)menticati: De Rosa coordina nel capoluogo l’evento ‘scippato’ alla sua frazione?!
De Rosa grande (dal latino magnus) coordinatrice dell’evento “Vicoli divini”, che avrebbe dovuto proporre i vicoletti di San Giovanni e Paolo, col suolo rattoppato, lurido, erba alta e quant’altro l’ha resa frazione conclamata “dei senza”, evento invece svolto solo nel centro storico di Caiazzo, ma non nei vicoletti come preannunciato, dicharato, pubblicizzato e magnificato.
Bellissimo sarebbe stato l’ingresso dei turisti nella frazione dei senza, con il semaforo guasto da mesi, coperto dalla busta per la spazzatura: nomen omen!
Incantevole la visita da fare all’ufficio anagrafe, trasformato in chiosco, ampio come un pollaio, squarciatosi dopo pochi mesi e “riqualificato” con la modica cifra di 30 mila euro. Chiosco che rimane chiuso.
Meravigliosa sarebbe stata la visita al campo polivalente della frazione, inaugurato due volte in 39 anni: inaugurato, abbandonato: riqualificato con vernice, rete metallica, qualche rubinetto, qualche lampada, rasati i rovi altissimi, con la modica spesa di circa 600mila euro. Con le docce non funzionanti.
Struttura chiusa ed abbandonata, che in tanti anni è stata aperta solamente pochissimi mesi.
E dire che, a parte il non aver consderato affatto il problema della denatalità (ma come avrebbe potuto o, forse, preminenti erano gli interessi cementificatori, tecnici e quant’altro), comunque Giaquinto avrebbe potuto evitare di bruciare un altro miliardo di vecchie lire, evitando di riqualificare e pure far costruire il campo polivalente, essendocene già uno, da lui stesso inaugurato nel complesso ex suore “Pie Venerini”.
16 ANNI FA LA CHIUSURA DELLA SCUOLA MATERNA DI SAN GIOVANNI E PAOLO; MA IL TESTAMENTO, LASCIATO DA DONNA LAURA SANGIOVANNI NEL 1939, CHE FINE HA FATTO?
Nel 2009, dopo 66 anni dalla sua istituzione, chiuse la Scuola diretta dalle suore Maestre Pie Venerini e così la frazione dei senza perse anche l’importante istituzione religiosa-educativa-formativa per i giovani.
Dopo sessantasei anni di presenza sul territorio e attività scolastica, i vertici romani delle Suore Maestre Pie Venerini chiusero la loro scuola materna ubicata nell’ampio stabile della minuscola frazione caiatina.
Diversi i motivi che condussero alla dolorosa chiusura dopo tanti anni: le compiante Suor Gilda Gaudio e Suor Anna Esposito (nella foto qui accanto), dopo anni di opera meritoria, furono trasferite, dalla madre Generale di Roma, in provincia di Viterbo.
I motivi ventilati: la mancanza di bambini, l’età avanzata delle suore insegnanti, eccetera.
Scuola materna chiusa, trasferimento delle due suore (allora di 85 e 89 anni) nella casa di Galloro, nel frusinate, delle Maestre Pie Venerini, per “esercizi spirituali”.
I cittadini pensarono ad una verosimile anticamera per l’ospizio: protestarono, pretesero e ottennero un incontro con la Madre Provinciale di Roma, per far tornare le suore “esiliate”,
Dopo un ritorno per qualche mese, la fine della loro missione, con la chiusura dell’Istituto santiannese. Grazie al “Signore”!
Chiusura che contrasta con il testamento di Donna Laura Sangiovanni, che lasciò in eredità alla diocesi di Alife-Caiazzo la grande struttura di San Giovanni e Paolo, (chiusa dai vertici romani) e altre proprietà, con lo scopo di fare opere di bene gratis et amore Dei per il popolo, per le persone bisognose.
Ma da 16 anni il testamento viene ignorato!
Fine predestinata -cianciano le solite male lingue- attaverso chissà quale recondito disegno, per l’ingente patrimonio immobiliare, sulla falsariga di quanto avvenuto per le più appetibili “Opere Pie” della vicina Caiazzo?
Ai posteri l’ardua sentenza…
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