Caiazzo. Scudetto del Napoli: la festa salta e l’organizzatore incolpa un funzionario comunale
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Sembra proprio destinata a diventare “frazione” (anche) di Piana di Monte Verna la borgata caiatina,
che di recente aspirava addirittura al riconoscimento di capitale italiana del bla bla, oltre che di Ruviano (per la Stazione Carabinieri), Alvignano (per la Banca) Castel Campagnano, Limatola e altri centri evoluti del
comprensorio, se anche per festeggiare lo scudetto del Napoli i tifosi caiatini dovranno spostarsi a Piana, dove per
sabato 14 è stata già annunciata la celebrazione, mentre veniva annullata quella in fase di allestimento a Caiazzo, in seguito a un “diverbio social” tra un noto funzionario comunale e il promotore, responsabile dell’associazione “ARDA” che, sempre tramite Facebook, ha annunciato la “resa” con le seguenti dichiarazioni:
Dato che oramai era cosa “nota”, appare necessario rendere pubblico che questa festa scudetto del Napoli a Caiazzo non si realizzerà.
Come Arda, avevamo progettato insieme al Club Napoli un evento in Piazza S. Stefano con cibo, musica, luci.
Sulla scia delle vecchie feste di quartiere, avevamo pensato di allestire l’intera piazza con panche e tavoli, tanti led azzurri e tanta musica live per vivere un momento pubblico di gioia condivisa.
Ma è bastato il post polemico del celebre guastafeste di paese per far sparire tutto: “farò una nota alla questura, basta botti, basta festeggiamenti!”.
E invece di trovare nuova linfa in questo ignobile atteggiamento squadrista, i nostri compagni d’avventura hanno preferito tirarsi indietro.
Nulla contro nessuno, viva la libertà anche quando non produce i risultati sperati, ma cedere dinanzi alle minacce è quanto di più lontano esista dall’esser liberi.
E di nuovo, tra chi attacca per passione e chi si piega per consuetudine, l’Arda si è vista tarpare le ali prima ancora di poter accorgersi d’averle.
Siamo dispiaciuti, ma stavolta anche rassegnati. Va bene così. Tu, sabotatore per professione, hai vinto; voi altri, beh, avete lasciato che vincesse…
Il qui pro quò, invero, sembra palese poiché il funzionario si era limitato a escludere a priori lo sparo di fuochi pirotecnici che, oltre ad essere vietato, già diversi danni aveva provocato anche in recenti, diverse occasioni in cui, nonostante il divieto, avrebbero chiuso un occhio sia i vigili che il sindaco, ricordiamolo, autorità locale di pubblica sicurezza.

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