Aversa. PD al sindaco Matacena: ‘si dimetta, la maggioranza non governa la città’
“Signor Sindaco, faccia la cosa giusta: esca dall’indistinto politico, dalla demagogia del ‘non importa il Partito, facciamo le cose buone per la città’, si dimetta e si torni al voto con coalizioni politiche omogenee. Nella chiarezza”.
Con queste parole ha concluso la sua relazione il commissario cittadino del PD di Aversa, Eugenio Marino, nel corso di un’affollata assemblea pubblica tenutasi lunedì 19 maggio in piazza Don Peppe Diana e aperta alle altre forze di opposizione e ai cittadini.
Stesso concetto ribadito dal consigliere del PD Marco Girone, che ha illustrato le contraddizioni e lo sfaldamento della maggioranza nel consiglio comunale con l’approvazione della mozione di sfiducia all’assessore Olga Diana.
E rafforzato anche dal coordinatore provinciale del M5S, Giuseppe Buonpane, intervenuto a nome del Movimento e da Mario De Michele, consigliere de La Politica che serve: tutti hanno ribadito l’unità e l’omogeneità politica del centrosinistra cittadino in contrapposizione e alternativa alle contraddizioni e interessi interni alla maggioranza, chiedendo le dimissioni di Matacena.
Il commissario Marino e il PD hanno dato voce alla città, facendo intervenire i cittadini aversani presenti in piazza e che hanno chiesto la parola e, tutti, al di là dell’appartenenza politica o meno, hanno sottolineato le inefficienze dell’amministrazione, lo stato di abbandono di Aversa, l’insoddisfazione di vivere una città abbandonata a se stessa e non governata.
Insoddisfazione, mancanza di competenza amministrativa e di un qualsiasi progetto di città che il parlamentare cittadino, Stefano Graziano, ha riassunto definendo questa amministrazione “la peggiore amministrazione del periodo repubblicano di Aversa” e chiedendo anche lui, soprattutto dopo la sfiducia di Diana, le dimissioni del sindaco Matacena e il ritorno al voto.
Dopo i tanti interventi dalla platea, ha concluso l’assemblea la commissaria provinciale, la senatrice Susanna Camusso, che ha ribadito come “il civismo di questa amministrazione sia in realtà un indistinto politico che serve per tenere insieme una somma di interessi e che si deve mettere fine a questo metodo”.
Ha quindi sottolineato che dopo l’ implosione di questa amministrazione “non ci saranno stampelle da cercare nell’opposizione né cambi di maggioranza e che il sindaco si deve dimettere e tornare al voto, restituendo la parola ai cittadini”.