Alife. Educazione civica e alla Pace con la presentazione del libro su Don Diana di R. Sardo
Presso l’auditorium scolastico IPIA di Alife, la presentazione del libro del giornalista Sardo su Don Peppe Diana. Grande lezione di educazione civica e di formazione alla Pace.
Il Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio, in collaborazione con IIS IPIA “De Franchis” di P. Matese e ISISS Matese ITI “CASO” di P. Matese, in prosieguo alla scorsa edizione del decennale della “Fiaccola della Pace” tenutasi ad Alife il 1 Marzo scorso, che ha ricordato anche il parroco di Casal di Principe martire della camorra, al quale ha intitolato un albero di leccio nel Giardino della Pace e della Memoria, nell’ambito del decennale della storica mobilitazione e del percorso di educazione alla Pace e all’educazione civica, hanno organizzato la presentazione dell’ultimo libro del giornalista Raffaele Sardo: “Per rabbia e per amore”, dedicato alla vita di don Peppe Diana. Sardo ha scritto per diversi quotidiani nazionali come l’Unità, Il Manifesto, Ilfattoquotidiano.it. Ha collaborato con il programma Anno Zero. Attualmente firma articoli su La Repubblica Napoli. Ha pubblicato i libri La Bestia. Camorra. Storie di delitti, vittime e complici (Melampo, 2008); Come nuvole nere. Vittime innocenti (Melampo, 2013); Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra (Di Girolamo, 2015) e Giancarlo Siani, il ragazzo che amava la vita (Iod, 2018).
Con prefazione di don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del vescovo emerito di Caserta, Raffaele Nogaro, il libro è un racconto diverso dagli altri perché a farlo è direttamente il protagonista, don Peppino Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 a Casal di Principe, nella sagrestia della sua chiesa. Un dialogo tra lui, la mamma Iolanda Di Tella, morta nel 2020, il padre ed altre figure simbolo della lotta alla camorra come Peppino Impastato e la mamma Felicia. Il testo di Sardo, è diviso in due parti, la prima riservata al dialogo tra madre, padre e figlio, dove la mamma di don Peppino racconta al figlio cosa è accaduto dopo la sua uccisione a Casal di Principe e dintorni.
La seconda parte è una ricostruzione storica dei fatti di camorra in particolare del clan dei casalesi protagonista di uno dei momenti più efferati della lotta di camorra che tra gli anni ’80 e ’90 fece registrare nell’area tra San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe il più alto tasso di omicidi in tutta Europa. “Chi pensava che la morte di don Peppe avrebbe fermato una storia che guardava alla rinascita di una terra inzuppata di sangue, si sbagliava”, scrive Sardo. “Dopo quel 19 marzo di trent’anni fa, Casal di Principe ha visto una straordinaria partecipazione dello Stato, ma soprattutto della società civile, delle associazioni, dei cittadini che hanno sperimentato la strada della rinascita civile e democratica di un territorio martoriato dal potere criminale”.
A moderare la giornata, la prof.ssa Lina Masella, delegata del Movimento Internaz. per la Pace, con l’ausilio di Alessandra Scolaro, docente IIS IPIA “De Franchis”. A portare i saluti la Dirigente scolastica ISISS Matese ITI “Caso” Anna Maria Pascale ed il prof. Luigi Di Rienzo delegato del Dirigente scolastico IIS IPIA “De Franchis”.
La Dirigente Pascale ha evidenziato l’importanza del percorso formativo nel proporre ai giovani modelli alternativi, figure importanti come quella di Don Diana, che hanno dato una svolta nella lotta alle mafie. “Compito della scuola è quello di educare e di formare alla coscienza critica”. Sulla stessa linea anche il prof. Di Rienzo, che ha spiegato l’attenzione della scuola su questi temi fondanti. La giornata, apertasi con la presentazione del brano – Opera rock “Ama il prossimo, per amore del mio popolo..” dedicata a don Peppe Diana e realizzata dalla cantautrice Agnese Ginocchio ( Presidente del Movimento per la Pace), da lei, presente in sala, poi spiegata sinteticamente, ha visto la presentazione dei lavori realizzati dagli alunni di entrambe le scuole, preparati con grande attenzione dalle e dai docenti: Alessandra Scolaro, Giuseppina Rao, Antonella Pelosi, Anna Zeppetella Del Sesto e Teresa De Bottis per IIS – IPIA De Franchis, e Veronica Cortellessa, Antonella Capuano, Filomena Fazzone, Paola Catarcio, Rita Migliaccio e Domenico Tescione per ISISS Matese ITI Caso. Un gruppo di alunni ha indossato le magliette sulle quali si leggevano le parole componenti la frase: “Non tacerò” , per richiamare il messaggio di vita di Don Diana, poi hanno presentato dei video in cui hanno ricordato don Diana, un monologo di Carlo Lucarelli nella trasmissione Blu Notte e i bambini uccisi dalla camorra, a seguire domande poste all’autore del libro e a seguire una rappresentazione su alcuni articoli della Costituzione.
Raffaele Sardo, nel congratularsi con i docenti per l’ottima organizzazione della giornata, prima di terminare il suo intervento, nel far conoscere agli alunni la sua storia di attivismo sin da giovane nei collettivi studenteschi dove già allora iniziava il suo percorso di informatore, ricordando il fango gettato da certa stampa sulla vita di Don Diana all’indomani della sua morte, ha evidenziato la necessità di verificare sempre le fonti di una notizia, di non limitarsi a leggere solo i titoli e di fare riferimento inoltre sempre a giornali e siti attendibili, poiché il più delle volte si diffonde solo menzogna e disinformazione. Poi partendo dalla differenza che passa tra la TV e la radio ha così esordito: “La TV ci rende spettatori passivi, la radio invece ci stimola ad ascoltare e a sviluppare pensieri propositivi.
Così la vostra vita, non siate passivi di fronte all’ingiustizia, a ciò che accade intorno a noi. Chi tace acconsente. Tutto quello che accade intorno a noi ci interpella e ci chiama a scendere in causa e a fare la nostra. Pensate, agite e lottate per difendere i vostri spazi, la vostra vita ( a cui ha fatto eco il messaggio di Agnese Ginocchio). “Nessuno è autorizzato a rubarvi il futuro, un futuro sempre più minacciato dalle guerre (Agnese Ginocchio ha ricordato il massacro di Gaza).
Siate protagonisti della vostra vita senza omologarvi alla massa, abbiate il coraggio di scendere in campo prendendo esempio da don Diana, e di lottate per un futuro senza più mafie, violenze e guerre”. La giornata si è conclusa con la visita presso l’albero dedicato a don Diana, presso il Giardino della Pace e della Memoria, con la presenza della Fiaccola della Pace accesa e consegnata proprio al giornalista Sardo, testimone di questa giornata, per omaggiare Don Peppe Diana testimone di Pace martire per la fede e la libertà.
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