Caiazzo. Visita del ministro: propaganda abusiva e controlegge del Comune e del suo sindaco?!

Spettabile redazione, vorrei far rilevare la totale inopportunità di accogliere un ministro della Repubblica presso le scuole periferiche anziché nella casa comunale – ovviamente ubicata in pieno centro – o almeno presso il primo plesso scolastico cittadino e già sede municipale caiatina, cioè nel palazzo Egizi, ormai relegato a mera sede di occcasionali iniziative private natalizie, ma che resta tristemente chiuso per tutto il resto dell’anno, evidentemente perché “qualcuno” così vuole: chissà perché (ma è un altro “discorso”).

Certo, per non sfigurare, una ripulita sarebbe stata necessaria, ma, almeno nella circostanza, avrebbe sicuramente determinato movimento nello stesso centro, solitamente languente, l’arrivo, con tutto il suo seguito, di un ministro, peraltro leghista come il sindaco e lo stesso Gianpiero Zinzi, entrambi interessati, a stretto giro, alle consultazioni elettorali: provinciale il primo (che è poca cosa e forse neanche fattibile a livello di candidatura), ma, vivaddio, regionale il secondo, già ufficialmente dichiarato candidato alla presidenza del Consiglio regionale proprio dalla Lega; storia che nel pomeriggio si è ripetuta a Mercato Sanseverino, dove però, almeno, la partecipazione dello stesso candidato Gianpiero Zinzi era tutt’altro che “recondita”, cioè non ufficializzata dagli organizzatori, tale da apparire quasi casuale, sebbene proprio Giaquinto pare che lo indichi nella foto, dove però si tocca il cuore per la commozione a sentire l’Inno Nazionale: evviva!

E allora mi toccca ricordare – come, peraltro, qualcuno ha già fatto attraverso Facebook – quanto recita la Legge, aggiungendo che già l’ex vice sindaco Ida Sorbo aveva parlato di propaganda elettorale (occulta?):

L’articolo 29, comma 6, della legge 25 marzo 1993, n. 81, stabilisce un divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, anche se inerente alla loro attività istituzionale, nei 30 giorni precedenti la data delle elezioni e per tutta la durata della campagna elettorale. Questo divieto si applica a tutte le elezioni, inclusa la competizione per il sindaco.

Fingeranno tutti di non aver letto, o realmente, in perfetta buona fede, ignoreranno il tutto, a partire dal Prefetto di Caserta? O magari per le votazioni passerà qualche giorno in più dei trenta previsti dalla legge e quindi si sarà pensato -o meglio calcolato- di fare tutto a metà maggio? O, forse, banalmente sanno che alla fine la candidatura salterà?

ps: foto tratta dal web e relativa proprio alla visita caiatina del ministro e dello stesso Zinzi.

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