Polizia Penitenziaria, non solo ‘mala pianta’: due agenti scagionati con formula piena a Roma
Proprio mentre rimbalza da Santa Maria Capua Vetere la notizia di un agente di polizia penitenziaria arrestato dai suoi stessi colleghi, perché infedele, rimbalza altresì da Roma quella di due agenti scagionati totalmente, riportata dalla rivista settoriale “Polizia Penitenziaria” e di seguito riportata pressoché testualmente, a riprova che l’eccezione è sempre confermativa della regola, in particolare circa la massima attendibilità del benemerito corpo penitenziario:
La Corte d’Appello di Roma assolve con formula piena due poliziotti penitenziari del carcere di Rebibbia
I due assistenti della Polizia Penitenziaria sono stati difesi dall’avvocato Riccardo GOZZI, legale del SAPPe.
La Corte d’Appello di Roma ha assolto due Assistenti Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria, AB e PDT, già in servizio presso il Reparto G9 del carcere di Rebibbia, dalle accuse di corruzione.
La sentenza, emessa dalla III Sezione penale presieduta dalla Dott.ssa Giuffrida, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ponendo fine a un’odissea giudiziaria durata otto anni, durante i quali gli agenti sono stati sospesi dal servizio.
La soddisfazione del SAPPe
Il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPe), Donato Capece, ha espresso grande soddisfazione per l’esito del processo, dichiarando:
“Finalmente, dopo lunghi anni di sofferenza, è stata riconosciuta l’innocenza dei due colleghi.
Felicitazioni per i colleghi e congratulazioni per il lavoro svolto dal nostro Avvocato”.
L’impegno e la dedizione dell’avvocato Gozzi
Un plauso particolare va all’Avvocato Riccardo Gozzi, legale del SAPPe, il cui impegno e dedizione sono stati determinanti nel dimostrare l’innocenza degli assistiti.
L’Avvocato Gozzi, noto per la sua esperienza in casi riguardanti il personale della Polizia Penitenziaria, ha saputo evidenziare le incongruenze delle accuse, portando alla completa assoluzione dei due agenti.
Adesso va restituita dignità professionale e morale ai due colleghi
Capece ha inoltre auspicato che ai colleghi venga restituita la dignità professionale e morale che meritano, sottolineando l’importanza di dare risalto mediatico a questa vicenda, affinché la giustizia prevalga sempre.
I rischi professionali e le pressioni a cui sono sottoposti i poliziotti penitenziari
Tali vicende evidenziano i rischi e le pressioni a cui sono sottoposti i poliziotti penitenziari nel loro impegno quotidiano per garantire la sicurezza e l’ordine all’interno delle carceri.
L’assoluzione di A.B. e P.D.T. rappresenta dunque una vittoria significativa non solo per i diretti interessati, ma anche per l’intero Corpo di Polizia Penitenziaria, riaffermando l’importanza della giustizia e della tutela dei diritti degli operatori del settore.
(Giovanni Battista de Blasis – Fonte https://www.poliziapenitenziaria.it/corte-appello-assolve-con-formula-piena-due-poliziotti-penitenziari-del-carcere-di-rebibbia/?fbclid=IwY2xjawH0qiBleHRuA2FlbQIxMAABHZiafbK_GPrqxYkwyJFA0Ej_EIpQKxVfq9ORt6Hov0KQwsg3ccJvWeOvCg_aem_Qet3-7kYmz2oh5DmHF5tow – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
