CONFISCATO MAXI-PATRIMONIO A IMPRENDITORE LEGATO AI CLAN CASERTANI

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A Marcianise è stato confiscato un patrimonio di circa 60 milioni di euro appartenente a Paolo Siciliano, imprenditore casertano ritenuto vicino ai clan camorristici Belforte e Casalesi, nello specifico al gruppo Zagaria. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del R.O.S. e dai Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli.

 

Le indagini e il sequestro del patrimonio

Le indagini, condotte congiuntamente dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, hanno consentito di accertare l’origine illecita del patrimonio di Siciliano. L’uomo, 60 anni, è accusato di essere contiguo ai clan camorristici, che avrebbe sostenuto economicamente grazie ai proventi di attività imprenditoriali frutto di presunti legami con la criminalità organizzata.

Il patrimonio confiscato include otto aziende operanti principalmente nella provincia di Caserta, attive nei settori immobiliare, edile e della grande distribuzione. Tra queste spicca una catena di supermercati con 21 punti vendita, che rappresentava uno dei fulcri delle sue attività economiche.

 

Il provvedimento di confisca

Il provvedimento, scaturito da indagini patrimoniali approfondite, non solo conferma il sequestro eseguito nel 2023, ma amplia il raggio dei beni sottratti all’imprenditore. Oltre al patrimonio già congelato l’anno scorso, sono stati confiscati ulteriori beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore aggiuntivo stimato in circa 1 milione di euro.

Questi beni erano stati individuati grazie a nuove verifiche economico-patrimoniali che hanno messo in luce l’estensione delle ricchezze accumulate da Siciliano, considerate frutto di attività illecite.

 

Un colpo alla rete economica della camorra

L’operazione rappresenta un importante colpo alla rete economica dei clan camorristici nel territorio casertano. Le attività di Siciliano, apparentemente lecite, avrebbero costituito una base per il riciclaggio e l’accumulo di capitali di provenienza criminale.

Con questa confisca, la DDA di Napoli e le forze dell’ordine confermano il loro impegno nel contrastare il potere economico delle organizzazioni criminali, smantellando le reti finanziarie che ne alimentano il controllo sul territorio.

Questo intervento sottolinea l’importanza delle indagini patrimoniali nel combattere la criminalità organizzata e la necessità di colpire non solo i membri attivi delle organizzazioni mafiose, ma anche coloro che, pur non facendone parte direttamente, contribuiscono al loro sostentamento attraverso attività imprenditoriali illecite.

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