Il Palazzo Abbaziale di Loreto. Un gioiello del barocco nel Partenio

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Quando si supera la frazione Torrette di Mercogliano, il Palazzo Abbaziale di Loreto diventa visibile già da lontano, grazie alle sue notevoli dimensioni. Situato nel comune di Mercogliano, in provincia di Avellino, è uno dei complessi monastici di impronta barocca più importanti e affascinanti del Sud Italia.

Poco distante dal famoso Santuario di Montevergine a cui è collegato, rappresenta un’importante testimonianza di fede, storia e cultura della Campania.

La storia del Palazzo Abbaziale di Loreto

La struttura, risalente al XVII secolo, fu voluta dall’abate di Montevergine per rispondere all’esigenza di avere una residenza più comoda e accessibile rispetto al monastero principale, posto in posizione molto elevata sul monte e difficilmente raggiungibile nei mesi invernali.

Nell’attuale sito era già presente un complesso monastico più antico che però venne distrutto da un potente terremoto nel 1732. Tre anni dopo, sotto la guida dell’abate Giovanni da Montevergine, vennero avviati i lavori per ospitare la comunità religiosa, oltre ai pellegrini e ai fedeli.

Progettato inizialmente dal famoso architetto Domenico Antonio Vaccaro fu, dopo la morte di questi nel 1745, modificato dall’architetto Michelangelo Di Blasio che fece abbattere l’originaria torre centrale e ammorbidì la pianta inserendo curvature precedentemente assenti, creando interessanti elementi di fusione del barocco napoletano del Settecento. Inizialmente concepito come una semplice residenza, il palazzo divenne gradualmente un importante centro di cultura e spiritualità.

Durante il periodo borbonico, divenne un punto di riferimento per i sovrani, che spesso si recavano a Montevergine per pregare e ricevere consigli spirituali. Con l’Unità d’Italia e la conseguente soppressione degli ordini religiosi, il Palazzo passò sotto la gestione dello Stato, ma venne successivamente restituito alla comunità monastica che vi risiede tuttora.

Cosa vedere nel Palazzo Abbaziale

L’interno del Palazzo è suddiviso in vari ambienti: ampie sale, corridoi affrescati e spazi destinati alla preghiera, allo studio e alla meditazione.

Di particolare interesse è la cappella interna, che conserva opere d’arte e decorazioni risalenti al periodo barocco. I soffitti affrescati, le tele e le sculture presenti rappresentano scene bibliche, episodi della vita di San Guglielmo, il fondatore dell’ordine, e motivi legati alla Vergine Maria, molto venerata nel culto di Montevergine.

Uno degli elementi più caratteristici del Palazzo è senza dubbio la Biblioteca, che custodisce una vasta raccolta di manoscritti, codici antichi e volumi di teologia, filosofia e storia. Questa collezione è uno dei patrimoni culturali più preziosi e offre una testimonianza della cultura monastica e dell’importanza del sapere all’interno dell’ordine benedettino.

All’interno del Palazzo è ospitata anche una Pinacoteca che raccoglie una serie di opere d’arte di grande valore, tra cui dipinti, sculture e oggetti liturgici. La collezione comprende opere di artisti locali e di maestri del periodo barocco, rappresentando un viaggio nell’arte sacra della Campania. Le opere esposte non solo hanno un valore artistico, ma testimoniano anche la devozione popolare e la spiritualità dei monaci che nei secoli hanno abitato il palazzo.

Nella cripta sono conservate le reliquie di alcuni santi venerati dalla comunità benedettina. Vengono considerate un simbolo di continuità con la tradizione dei primi santi cristiani e rappresentano una parte fondamentale del patrimonio spirituale dell’Abbazia.
Una caratteristica che distingue il Palazzo Abbaziale di Loreto è la sua vocazione all’ospitalità, che rispecchia la regola benedettina “ora et labora” e l’impegno a dare accoglienza a tutti i visitatori. Il Palazzo offre, infatti, una foresteria dove i pellegrini e i fedeli possono soggiornare per vivere un’esperienza di spiritualità e meditazione. La foresteria è un luogo sobrio, arredato con semplicità e dotato di tutti i comfort necessari per favorire la riflessione e il contatto con la natura circostante.

Generalmente la parte visitabile si limita al piano terra, comprendente il giardino, diversi ambienti riccamente arredati, l’antica farmacia in cui oggi sono in vendita i prodotti del monastero e una pregevole esposizione di antichi volumi databili al XII secolo con splendide miniature medievali.

Il motivo di questa limitazione è la funzione di clausura del piano superiore, pur abitando oggi le suore in un altro edificio nelle vicinanze. In particolari occasioni, come le giornate del FAI, viene concessa la visita anche a parte di questo piano. Tale limitazione non ne limita tuttavia l’interesse, dato che quasi tutti gli elementi di pregio si trovano al piano inferiore.

Per informazioni
info@santuariodimontevergine.com
Tel. 0825.72924

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