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Caiazzo-Piana M. Verna. Dopo oltre 80 anni riconosce in una foto un soldato tedesco che lo aveva intimorito

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Foto di prigionieri tedeschi del 1943: spunta un presunto testimone a Piana di Monte Verna.

Ciò che ci è capitato questa volta, ha davvero dell’incredibile! Siamo stati a Caiazzo a casa di Pietro di Monaco, un simpatico anziano classe 1930, per intervistarlo su episodi bellici da lui vissuti durante la seconda guerra mondiale.

“Zio Pietro” divenne, durante la permanenza degli alleati, il “pazziariello” degli american soldiers accampati a Piana.

Sulla pelle visibili ancora cicatrici causate dalla “rabbia” tedesca, ma anche un salvataggio ad opera degli ex alleati… Il duello aereo nei cieli di Piana… Zio Pietro, precisissimo nell’indicare postazioni tra Riola e Cornieri, alla Cerreta ai Prati .. Ed ancora… la fuga con il fratellino, risalendo i Cornieri e lo “stoppen” di tre soldati tedeschi che li raggiunsero e quindi la vita che resta appesa ad un filo per un brutto quarto d’ ora…

Tutto raccontato senza prender fiato e noi dietro di lui. Per la quantità ed importanza delle notizie abbiamo ritenuto opportuno suddividere la sua testimonianza in varie puntate…..

A colpirci sin da subito è stata la lucidità di “zio Pietro”, nonostante i suoi 94 anni! La precisione nell’indicazione  delle varie postazioni nemiche piazzate sul territorio di Piana di Monte Verna è stata formidabile, pari ad un report di battaglia.

Zio Pietro ha fornito fiumi di informazioni su molteplici fatti, con indicazione dettagliate dei luoghi dove essi sono avvenuti.

Ad un tratto però, cambia registro ed inizia a raccontarci un episodio  che successivamente ci porta ad una scoperta “curiosa”.

Zio Pietro ci racconta che: scende da Villa Santa Croce con suo fratello Cesare per recarsi a Piana di Monte Verna  e procurarsi un po’ di cibo. Trovato il cibo si incammina  insieme al fratello verso i Cornieri (località di Piana) per poi risalire a Villa.

Durante questo percorso viene fermato da tre militari tedeschi, i quali obbligano lui ed il fratello a procedere insieme per il restante percorso.

A metà strada ricevono ordine dai 3 soldati di fermarsi, sedersi e riposare. Qui uno dei tre militari inizia a dare segno di “squilibrio”: estrae la sua pistola d’ordinanza e inizia a sparare a delle lucertole presenti sul terreno, circostanza che ovviamente  fece impaurire Pietro e il fratello Cesare.

Ad un tratto (zio Pietro continua il racconto) gli altri due militari presenti si alzano, bloccano il militare che aveva estratto la pistola e, rivolgendosi a Pietro ed al fratello, li invitano a scappare.

Zio Pietro ci racconta che il giorno seguente, appena passarono il fiume gli alleati ed arrivarono in paese, presero subito come prigionieri i tre soldati tedeschi.

A questo punto, dal nostro “database mentale” di immagini e testimonianze apprese da studi, ci viene in mente una foto vista in un Archivio Nazionale Statunitense… e più volte vista sul web, postata da altre associazioni storiche, che appunto raffigurava tre soldati tedeschi fatti prigionieri.

La suddetta foto proveniente da “Nara Archives” (archivio governativo USA) come didascalia recitava: “3 prigionieri  tedeschi catturati dagli alleati sul Volturno”.

Ed ecco l’idea: SOTTOPORRE LA FOTO IN QUESTIONE A ZIO PIETRO. Facciamo questa prova e zio Pietro dice non solo di riconoscere i tre soldati tedeschi, ma addirittura dice di riconoscere benissimo quello “cattivo”, che tirò fuori la pistola per sparare alle lucertole (ultimo soldato a destra nella foto).

Amici carissimi, molto probabilmente una foto scattata dagli alleati nel 1943 a Piana di Monte Verna, che raffigura 3 prigionieri tedeschi, gli ultimi presenti in terra pianese (messa in archivi e lasciata così  per anni), oggi ha trovato un testimone che ha riconosciuto i militari protagonisti del triste episodio, immortalati dalla macchina fotografica americana e dalla memoria di Pietro Di Monaco.

Ricordiamo inoltre a tutti i lettori che il video della suddetta testimonianza è presente sulla pagina facebook:  “Linea Volturno 1943”

(in bianco e nero foto dei prigionieri scattata dagli americani nel 1943, le altre foto sono di componenti l’associazione “Linea Volturno 1943”).

Per accedere alla video intervista, cliccare su una delle foto oppure sul seguente link:

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

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