Pienadiolio. Tre episodi per ragionare (divertendosi) di olio evo, tra abitudini e nuove consapevolezze
In Puglia i taralli sono davvero buoni, ma l’olio extra vergine di oliva sarà di qualità come dicono? Prende spunto da questo luogo comune “Pienadiolio“, la mini reel fiction su Instagram a cura dell’Associazione di promozione enogastronomica Polpa, che punta l’attenzione sull’olio extra vergine di oliva del Gargano.
La serie utilizza l’ironia e l’umorismo per esplorare il contrasto tra la mentalità tradizionale e le nuove tecniche agricole, mettendo in luce il sistema di false credenze e lo scetticismo spesso diffusi tra i consumatori.
Protagonista è il Gastrononno – un vivace ottantacinquenne di nome Lillino, residente a Vieste – che viene assoldato dall’influencer Pienagram, un personaggio cinico e molto scettico del nord Italia, per investigare sulla veridicità della qualità dell’olio extra vergine di oliva del Gargano.
Nel corso dei tre episodi – “Missione Olio” (già disponibile QUI), “L’olio senza olive” e “Il frantoio moderno” (che saranno pubblicati il 29 novembre e il 1° dicembre) – il Gastrononno visita alcune aziende locali che mirano alla qualità, interagendo con imprenditori giovani e appassionati.
Attraverso dialoghi frizzanti e gag esilaranti, emergono temi importanti come la diffidenza verso l’innovazione, la passione dei giovani produttori, l’importanza della qualità e della sostenibilità.
Il progetto, scritto da Filippo D’Errico (direttore creativo dell’agenzia Funk Dat di Vieste) e Luca Giancane (creator digitale esperto di food), ha coinvolto gli olivicoltori viestani Gianluigi Medina e Ambrogio Caramia, dando voce alla nuova realtà olivicola del Gargano.
Entrambe le aziende, infatti, lavorano con olive raccolte precocemente e le trasformano velocemente in olio extra vergine di oliva (in meno di 12 ore avvengono le fasi di molitura e filtraggio in frantoio e l’olio è pronto per lo stoccaggio in silos azotati).
«Il dialogo tra il Gastrononno e i giovani produttori evidenzia le differenze ma anche le possibili sinergie tra tradizione e innovazione, che possono coesistere, arricchendosi reciprocamente», raccontano Filippo D’Errico e Luca Giancane che aggiungono: «Con “Pienadiolio” abbiamo provato ad utilizzare la comunicazione moderna per promuovere settori tradizionali, combinando educazione e intrattenimento. La serie ha il potenziale per creare un dialogo costruttivo tra produttori e consumatori, stimolando interesse e consapevolezza sul tema dell’olio extra vergine di oliva».
“Pienadiolio” contribuisce, inoltre, a valorizzare il territorio pugliese perché a fare da sfondo ai tre episodi ci sono gli oliveti secolari del Gargano e gli scorci suggestivi di Vieste e delle sue campagne.
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