Caiazzo. A 44 anni esatti dal terremoto che sconvolse in particolare l’Irpinia, i toccanti ricordi del sindaco

Il 23 #novembre 1980 ero poco più di un ragazzino: frequentavo il primo anno di geometra, a Caiazzo, ma il ricordo di quel lunghissimo minuto in cui la terra tremò sconvolgendo la vita di migliaia e migliaia di persone è ancora molto vivo; così come non si può dimenticare quell’atmosfera di paura vissuta nei giorni successivi, man mano che la televisione ci informava di quanto era successo a pochi chilometri da casa nostra.

Erano scene impressionanti, interi paesi rasi al suolo; scene che purtroppo abbiamo rivisto in altre parti d’Italia, durante questi anni.

Qualche anno dopo, finito il geometra, mi ritrovai a lavorare con una società alla quale era stata affidata la ricostruzione di un intero paese, Calabritto, in provincia di Avellino, distrutto dal sisma dell’80: dal terremoto erano trascorsi quasi dieci anni, eppure c’era ancora così tanto da fare, e tanto, si sa, non è stato mai portato a termine.

Quell’esperienza fu, per me, molto formativa e allo stesso tempo straordinaria, per oltre dieci anni ho percorso la strada da #Caiazzo a #Calabritto, che si trova vicino la più nota San Gerardo.

Di quei giorni difficili, seguiti al 23 novembre, ricordo bene, come in tanti sicuramente, il #Presidente #Pertini che girava, sconvolto, tra le macerie.

Ricordo anche la solidarietà di tante persone che si offrirono per dare il loro aiuto in qualunque modo, di persona o con la raccolta di beni di prima necessità da portare fin nei luoghi maggiormente colpiti.

Quest’anniversario non poteva passare in silenzio: soprattutto perché capita in un momento storico che, come allora, sta segnando la vita di tutti noi, soprattutto quella delle giovani generazioni.

Come allora, mettiamocela tutta per non fermarci e continuiamo a fare del nostro meglio per riprenderci il nostro futuro.

Caiazzo li, 23 Novembre 2024 – #irpinianovembre1980 –