Caserta: 100 misure di prevenzione per la sicurezza cittadina

La Polizia di Stato di Caserta ha notificato nei giorni scorsi una serie di misure di prevenzione disposte dal Questore Andrea Grassi, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e contrastare la criminalità.

Tra i provvedimenti adottati, spiccano circa 40 fogli di via obbligatori, che impongono alle persone socialmente pericolose il rientro nei comuni di abituale dimora. Sono stati inoltre emessi 15 ammonimenti per violenza domestica e atti persecutori.

Un caso particolare riguarda un ammonimento emesso nei confronti di un 14enne, colpevole di aver minacciato un coetaneo tramite messaggi in chat e di averlo schiaffeggiato in strada, in presenza di altri ragazzi. Secondo le indagini della Divisione Anticrimine della Questura, il movente del violento atto di bullismo sarebbe riconducibile a motivi di gelosia per una ragazza contesa.

La possibilità di ricorrere all’istituto dell’ammonimento nei confronti di ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 14 anni è stata introdotta nel 2023 dal cosiddetto “Decreto Caivano”, che ha già trovato diverse applicazioni nel territorio casertano.

L’azione della Polizia di Stato si conferma quindi fondamentale per la prevenzione e il contrasto di comportamenti antisociali, con particolare attenzione alla tutela dei minori e alla sicurezza delle famiglie.

 

“Mascherine, la vendita finta di orologi per spartirsi i soldi”

Il caso – Indagine sull’ex Agcom Innocenzi e l’avv. Tedeschini. L’ex sottosegretario era finito sotto accusa in relazione a una fornitura di dispositivi. I carabinieri: “Per interventi su pubblici funzionari c’era una quota di 80mila per lui”

Di Marco Lillo e Valeria Pacelli 

12 Novembre 2024

Giancarlo Innocenzi è stato indagato in relazione a una fornitura di mascherine pagata dalla Protezione Civile a Massimo Pollio, imprenditore titolare della Imagro Spa. L’avvocato Michele Andreano, difensore di Federico Tedeschini, coindagato di Innocenzi fino almeno a un anno fa dice a Il Fatto: “Non so nulla dell’esito di questo procedimento”. In procura le bocche sono cucite. Innocenzi è un personaggio noto ai lettori del Fatto: ex sottosegretario del governo Berlusconi fino al 2005, poi commissario Agcom fino al 2010 quando si dimise per la pubblicazione sul Fatto delle sue telefonate (intercettate dai pm di Trani) con l’ex premier sul tentativo di far chiudere la trasmissione di Santoro e Travaglio sulla Rai. La sua posizione fu archiviata. Fino al 2015 presidente di Invitalia, da tempo fa l’imprenditore. Trasferito fiscalmente a Londra dal 2019 va spesso negli Emirati Arabi. Quando è a Roma abita a casa della moglie nel comprensorio di lusso di Roma Nord dove vive in affitto anche il suo amico Crosetto, che ha celebrato le sue nozze nel 2022. Il figlio di Crosetto è stato socio con una piccola quota per un breve periodo nel 2022 con Innocenzi in una srl che doveva occuparsi di telemedicina, è stata inattiva e poi è stata chiusa.Innocenzi, è finito nell’inchiesta per fatti che non hanno nulla a che fare ovviamente con i Crosetto: secondo i Carabinieri avrebbe incassato 80 mila euro da Tedeschini, amico e suo testimone di nozze. La ragione ‘formale’ del pagamento sarebbe la vendita di due orologi, ‘fittizia’ per i Carabinieri. L’ipotesi tutta da dimostrare è che dietro ci possa essere una corruzione di ‘ignoti funzionari della Protezione Civile’. La contestazione iniziale potrebbe essere stata ridotta a traffico di influenze e i pm potrebbero chiedere o aver già chiesto l’archiviazione.Anche se non ci fosse nessuna rilevanza penale però la storia merita di essere raccontata. Siamo nel clou dell’emergenza Covid, marzo 2020, quando parte l’ordine alla Imagro per le mascherine dalla Protezione Civile. Ordine bloccato dal Commissario per l’emergenza Covid per contestazioni formali. A seguito di una sentenza del Consiglio di Stato presieduto dal compianto Franco Frattini favorevole alla Imagro però il Commissario Domenico Arcuri decide di tornare sui suoi passi e riassegna la commessa.

L’avvocato Claudio Vinci, che difendeva con Tedeschini la Imagro, ha fatto il suo lavoro ma era inizialmente indagato. Dopo l’interrogatorio ha convinto i pm a chiedere l’archiviazione firmata dal Gip a marzo.

Agli atti di c’è una relazione dell’Uif di Banca d’Italia dove si legge: “Dopo aver ricevuto il pagamento di 12,7 milioni del 7 gennaio 2021 dal Commissario Straordinario, fra il 12 gennaio e il 12 febbraio 2021 la Imagro Spa ha pagato una parcella agli avv. Vinci, Tedeschini e Caliendo di€ 122.912 ciascuno. Fra aprile e novembre 2021 ha quindi ricevuto dal Commissario Straordinario n. 4 bonifici per complessivi 23,3 milioni; l’ultima disposizione di 6,35 milioni risale al 15 novembre, ed è stata seguita da n. 2 disposizioni del 22 novembre per pagamento parcelle a favore di Vinci (122.912) e di Tedeschini (169.618,56) e, qualche tempo dopo (31.01.2022) a favore di Caliendo per 98.329,60”. Compensi tutti leciti. Ma torniamo all’indagine. Agli atti c’è un’informativa del Nucleo di Roma dei Carabinieri del 3 febbraio 2022 di 280 pagine, la maggior parte omissate. Il 16 settembre i Carabinieri intercettano una riunione a studio Tedeschini con Pollio e Caliendo: “Nel corso della conversazione i tre parlano brevemente della fornitura delle mascherine e della ricompensa che deve essere corrisposta da Pollio a Tedeschini e Caliendo per il servizio svolto…”. Il 17 novembre nuovo incontro allo studio Tedeschini. Ci sono il prof, gli avvocati Angelo Caliendo e Claudio Vinci più Massimo Pollio. Scrivono i Carabinieri “lo scopo della riunione è stabilire le modalità con le quali la società di Pollio (…) dovrà corrispondere il compenso per gli avvocati dello studio”. Fin qui tutto normale. Secondo i Carabinieri però “Tedeschini propone di autotassarsi ognuno di 20mila euro in modo da corrispondere 80mila euro a Giancarlo”.

A quel punto però “si intromette Vinci il quale non è d’accordo a dover ricompensare Giancarlo con 20mila euro della sua parcella chiedendo di poter discutere tra i membri dello studio e Tedeschini replica con tono irato: ‘Non vi scordate e adesso abbiate pazienza (rumore forte) che Innocenzi l’ho portato io e ne rispondo, se serve i soldi glieli do io… La parola non la metto in dubbio’. (….) Nel prosieguo della conversazione – scrivono sempre i Carabinieri – Tedeschini spiega ai presenti la sua idea per erogare la quota a Innocenzi attraverso una fittizia vendita tra privati di orologi da collezione: ‘Io ho trovato una… mi è venuta un’idea: siccome noi c’abbiamo per fortuna siamo due collezionisti di orologi… mi vende due orologi e glieli do qui il problema è come raccogliere le provvista…’”.

I Carabinieri scrivono “Tedeschini esterna chiaramente il motivo per cui ritiene importante risolvere il problema della somma di denaro da reperire e versare a Giancarlo: ‘Tutti abbiamo delle buone ragioni… però la prima buona ragione non ci dimentichiamo che c’è stato un contatto che ci ha dato una mano’”. L’imprenditore Pollio, sempre secondo i Carabinieri, “si rende disponibile a sborsare ulteriori 20 mila euro da devolvere a Giancarlo, precisando di volerli versare direttamente allo studio Tedeschini, come compenso della parcella”. Proseguono i Carabinieri “i tre (gli avvocati Caliendo, Vinci e Tedeschini, ndr) dovranno poi decurtare da queste somme che riceveranno da Pollio i 20mila Euro ciascuno per Innocenzi che con quelli di Pollio permettono di raggiungere la cifra stabilita di 80 mila euro”. I Carabinieri poi scrivono: “Pollio avverte Tedeschini di non parlare (con Innocenzi) di queste cose al telefono e Tedeschini gli risponde in modo scherzoso che se pensa questo lo sta offendendo”.

Il 24 novembre 2021 “nel fissare l’appuntamento Tedeschini dice a Innocenzi: ‘Ti preparo pure il contrattino per gli orologi’”. Gli investigatori poi annotano un nuovo incontro Tedeschini-Innocenzi del 26 novembre 2021 quando “i due provvedono a redigere il contratto che, sulla base delle precedenti risultanze, dovrebbe servire per giustificare il trasferimento dei fondi dall’avvocato all’Innocenzi per il tramite di assegni bancari da 40 mila euro ciascuno”. I Carabinieri ammettono che “Tedeschini e Innocenzi però, nel corso del dialogo, non fanno alcun riferimento alla vicenda della commessa data a Pollio dalla Protezione Civile”.

La richiesta di archiviazione del 13 dicembre scorso dei pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone è stata accolta dal Gip Roberta Conforti il 22 marzo ma riguarda solo Vinci. I pm scrivono: “Allorquando l’imprenditore Pollio si reca presso lo studio Tedeschini per saldare quella che in prima battuta appare essere una parcella professionale per l’attività svolta dallo studio legale Tedeschini nel contenzioso tra la Imagro Spa e il commissario straordinario, si apprende che nel compenso è ricompresa una quota di 80 mila euro destinata all’imprenditore ed ex parlamentare Giancarlo Innocenzi Botti per il suo intervento in fase iniziale presso pubblici funzionari. Di tutti i partecipanti alla riunione, l’avvocato Claudio Vinci è il solo a defilarsi, manifestando il suo dissenso e non partecipando alla remunerazione illecita per Giancarlo Innocenzi Botti”. “In tal senso – aggiungono i pm – depongono le conversazioni intercettate, le dichiarazioni rese nell’interrogatorio del 4 novembre 2023 da Vinci”.