Macrico: lo storico Comitato lancia l’allarme per le evidenti insidie del piano di rigenerazione della Fondazione

Torna nel dibattito pubblico, con una severa preoccupazione per un futuro ancora meno colorato di verde della città, il tema della destinazione urbanistica dell’area Macrico. Pochi giorni fa si è concluso il secondo Festival “Laudato Sì” che ha voluto rilanciare la “rigenerazione urbana” del sito di 33 ettari che, nel cuore della città, da decenni attende di essere consegnato all’uso sostenibile da parte degli abitanti di Caserta e non solo, che significa senza piú cemento ma solo poterlo vivere come parco pubblico.
Ricordiamo che il “Campo Laudato si’”nasce sotto l’egida di una Fondazione (“Casa Fratelli Tutti”) creata dalla curia di Caserta di Mons. Pietro Lagnese, presieduta da Mons. Giovanni Vella (vicario generale della diocesi) e col patrocinio del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, guidato dal cardinale gesuita Michael Czerny (prefetto) e dalla religiosa Figlia di Maria ausiliatrice Alessandra Smerilli (segretaria). La Fondazione, con una spesa di circa 200mila euro risultante dal bilancio 2023 della Fondazione, ha ricavato dallo studio internazionale di architettura e urbanistica Alvisi Kirimoto un progetto complessivo di «rigenerazione urbana» da 180 milioni di euro, con la collaborazione di LabGov della Luiss Guido Carli (l’università di Confindustria) per la pianificazione strategica a livello sociale, istituzionale, culturale ed economico. Il masterplan è stato consegnato diversi mesi fa ma sembrerebbe che sia affetto da errori, contemplando anche terreni di proprietà di soggetti privati che non fanno parte dell’area ex Macrico. Il masterplan quindi avrà bisogno di importanti modifiche. Intanto l’ultima Conferenza di Servizi convocata addirittura in Regione, per sfuggire al malsano clima giudiziario che affligge l’amministrazione Marino, ha voluto significare un’accelerazione delle procedure amministrative e urbanistiche per la realizzazione dell’opera con la promessa da parte della Regione di una somma di 30 milioni, somma irrisoria rispetto al valore complessivo ipotizzato di 180 milioni. Così, in questo contesto foriero di poche certezze nella direzione di un parco “liberato” davvero da tutti gli appetiti più onerosi per la comunità, viene lanciato l’allarme appello dello storico Comitato Macrico che di seguito pubblichiamo.
“Giungono al Comitato MACRICO inquietanti notizie circa un’accelerazione dei tempi e delle procedure per la definizione di un Accordo di Programma che preveda la destinazione urbanistica dell’area MACRICO addirittura come F6 del vigente PRG, con indice di edificabilità pari a 1,5
mc/mq., ovvero 500.000 mc, senza contare le cubature esistenti: un’enormità! Finora il consiglio comunale si è sempre rifiutato di attribuire la destinazione F2-Verde pubblico, con mille pretesti: ora la variante si può fare??? L’art.14 della Legge 241/90 prevede che la Conferenza preliminare dei Servizi si svolga presentando uno Studio di Fattibilità: su quale base si sono espressi gli Enti interessati (Regione, Provincia, Comune, Soprintendenza), visto che il cosiddetto Masterplan non è che uno Studio di prefattibilità, molto fumoso, dal quale non si trae nessuna specifica
destinazione urbanistica Come è possibile che tale percorso istituzionale escluda i portatori di interessi diffusi, ignorando totalmente firme e petizioni presentate nel corso di più di 23 anni dal Comitato MACRICO? Chiediamo al Soprintendente ABAP di Caserta, Arch. Mariano Nuzzo: come è possibile aggirare i vincoli apposti dal Ministero per tutelare l’intera area, visto che tra le poche cose chiare nel Masterplan risulta che gli edifici verranno abbattuti e ricostruiti? Cosa prevederà il progetto definitivo, visto che nella zona F6 si possono realizzare attrezzature scolastiche, religiose, culturali, sociali, assistenziali, amministrative, annonarie, per pubblici servizi quali uffici postali, sicurezza civile, ecc. ed impianti tecnologici per il trattamento dei rifiuti solidi e delle acque reflue? Come mai il Vescovo Lagnese, che aveva firmato la nostra petizione per la F2 presentata in Comune, ha cambiato idea Quale privato finanzierà il megalomane progetto da 180 milioni di euro, e a che scopo?Da questo momento il Comitato MACRICO si riterrà convocato in osservatorio permanente per seguire puntualmente il progredire della situazione e far valere in ogni sede il diritto dei cittadini”.
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