Forti ‘privilegiato in cella’? il Garante del detenuti dispone verifiche nel carcere di Verona
Forti “privilegiato in cella”. Il Garante: verifiche nel carcere di Verona
IL CASO – LA REPLICA: “TUTTO FALSO” – Polemiche sindacato penitenziaria: “Ritorni negli usa”!
È accusato di truffa e di avere rapporti con una struttura delocalizzata e territoriale della ’ndrangheta (“locale”) nel territorio di Ivrea, anche se non risulta affiliato. Per lui è in corso il processo in primo grado.
Nei giorni scorsi quindi questo detenuto ha detto di aver ricevuto la richiesta di Chico Forti: l’ha subito respinta e ne ha parlato al garante. Secondo la sua versione, l’ergastolano, incontrato in infermeria, gli avrebbe detto: tu parla con i tuoi amici per mettere a tacere Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli (più un terzo personaggio di cui non ricorda il nome).
Ossia gli unici commentatori che hanno polemizzato con l’accoglienza riservata a Forti dalla premier Meloni quando è rientrato in Italia.
In cambio Forti avrebbe promesso di non dimenticarsi di lui e dei suoi “amici” in futuro: quando finirà di scontare la pena – avrebbe aggiunto – conta di entrare in politica con il centrodestra e di ricompensarli con altri favori.
Ipotesi di una futura candidatura smentita al Fatto da fonti di FdI. In ogni modo quella è la versione del detenuto, il quale ha pregato il garante di mettere in allerta il direttore del Fatto.
Che, a sua volta, ha girato la segnalazione alla Procura per verificare se contenga qualcosa di vero. Il procuratore Raffaele Tito ha aperto un fascicolo a “modello 45”, ossia senza indagati né reati, affidato al pm Gennaro Ottaviano.
A inizio settimana sono stati sentiti i testimoni: il garante ha confermato il racconto del detenuto così come l’ha ricevuto; il recluso ha ribadito l’episodio, spiegando che era presente anche un altro detenuto.
Quest’ultimo è stato interrogato: confermato la circostanza, pur ridimensionandone i toni. Intanto l’indagine è stata confermata ieri dalla Procura di Verona: “Per noi non è una fesseria, ma non aggiungo altro”, ha detto il procuratore Tito. “Chico Forti smentisce nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa”, ha invece detto Andrea Radice, uno dei legali del condannato. Forti è “stupito, affranto e smarrito. Ora la vicenda andrà approfondita, ma lui è caduto dalle nuvole”, ha aggiunto l’avvocato.
Intanto dopo la notizia di sabato critiche sono state sollevate da più parti. “Fin dal primo momento ho parlato di una giustizia italiana a due pesi e due misure. All’estero ci sono 2.058 detenuti italiani. Perché per loro non sono stati messi in campo gli stessi sforzi come per Forti? Lui adesso si trova nella cosiddetta sezione degli articoli 21, dove ci sono i detenuti ormai riabilitati, che lavorano. Questo è un privilegio”, ha detto Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp).
Che ha aggiunto: “Per un decennio c’è stato un impegno straordinario per riportare Forti in Italia. La vicenda raccontata dalla stampa è gravissima. Se risulteranno accertate le notizie riportate dai giornali e oggetto di un’indagine della Procura di Verona la premier dovrebbe riaccompagnare Forti negli Usa. Come ci siamo impegnati per farlo rientrare, dobbiamo impegnarci per riconsegnarlo”. Circostanza irrealizzabile, anche per le norme sull’estradizione:
(DI VALERIA PACELLI E GIUSEPPE PIETROBELLI – Fonti Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)