Napoli. Lavoro, due morti in un giorno; sbotta Marino (UGL Campania): ‘Fermiamo la strage’
“A ridosso del primo maggio, ancora vittime, in meno di 24 ore dalla ricorrenza della Festa del Lavoro ci troviamo a dover prendere atto di ulteriori due tragedie sul lavoro. Si tratta di una vera e propria ecatombe di fronte alla quale è intollerabile parlare di fatalità. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale per ogni lavoratore, questa strage non è più ammissibile. Morire sul lavoro significa offendere il diritto stesso alla vita. Si deve agire tempestivamente per prevenire queste tragedie”.
Duro è il commento del Segretario Regionale dell’Ugl Campania, Luigi Marino, in riferimento ai due tragici incidenti avvenuti entrambi in Campania, in provincia di Napoli. Un operaio 60enne: Vincenzo Coppola, ha perso la vita in un cantiere in viale dei Tigli a Casalnuovo, un altro operaio: Raffaele Manzo di 57 anni, invece, è deceduto a Lettere. La vittima è precipitata dal terzo piano di un palazzo attorno al quale era in allestimento un cantiere edile. L’incidente è avvenuto in via Depugliano.
“L’Ugl Campania – aggiunge Marino – si unisce al dolore delle famiglie e rinnova a gran voce la necessità di interrompere questo turbinio di tragedie che colpisce il nostro Paese. La sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, qualsiasi sia il settore lavorativo, deve essere priorità assoluta per tutti noi! È quanto mai urgente la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, ampliando l’addestramento e la formazione a partire dalle scuole secondarie. Come Ugl Campania continueremo a vigilare e a portare avanti, senza sosta, la battaglia contro il fenomeno delle cosiddette morti bianche.
Bisogna intensificare, diligentemente, i controlli sui luoghi di lavoro, puntando sul coordinamento delle banche dati per rafforzare la prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, coinvolgendo tutte le parti sociali e datoriali per incrementare gli investimenti sulla sicurezza. Come o.s. – conclude Marino – facciamo nostro l’appello lanciato dal Presidente della Repubblica Italiana condividendo, che non è una merce, non possiamo accettare stillicidio di morti. Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società”.
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