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Consiglio dei ministri: nuove norme in materia di immigrazione, codice della strada e scuola

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Il Consiglio dei ministri ha varato nuove norme in materia di immigrazione, codice della strada e scuola. Nel primo caso si tratta di norme immediatamente operative: il termine di trattenimento nei Centri per il rimpatrio degli immigrati non richiedenti asilo viene esteso fino a 18 mesi dagli attuali 12 e si stabilisce che con un Dpcm, su proposta del ministro della Difesa, sarà varato un piano per la costruzione da parte del Genio militare di ulteriori Centri, “da realizzare in zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili”, sottolinea il comunicato di Palazzo Chigi. Le nuove norme – assai controverse sotto il profilo giuridico e sociale – sono state inserite nel cosiddetto “decreto Sud” che era stato approvato nella riunione del 7 settembre ma non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Quindi il Consiglio dei ministri ha nuovamente deliberato sul testo del decreto-legge così integrato. Una volta pubblicato sulla Gazzetta e in attesa della conversione da parte delle Camere il nuovo testo sarà comunque subito in vigore.

È invece un disegno di legge e quindi entrerà in vigore solo dopo il normale iter parlamentare (che dovrebbe partire nel mese di ottobre) il provvedimento che interviene sul codice della strada. Il testo era stato licenziato in via preliminare a giugno ed è tornato in Consiglio dei ministri dopo il parere della Conferenza unificata (quindi di Regioni e autonomie locali) che ha proposto alcune modifiche. Per quanto riguarda l’uso dei cellulari alla guida, le nuove norme sulla sicurezza stradale prevedono l’inasprimento della sanzione pecuniaria, che passa dalla fascia 165-660 euro a 422-1.697 euro, con sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione. In caso di recidiva nel biennio, oltre alla sospensione della patente da uno a tre mesi, già prevista dal codice vigente, si prevede il pagamento di una somma da 644 a 2.588 euro e una decurtazione dei punti dalla patente: 8 nell’ipotesi di prima violazione e 10 punti alla seconda. Si prospetta inoltre un incremento della sanzione amministrativa fino a 1.084 euro e la sospensione della patente da quindici a trenta giorni, esclusivamente nei casi in cui la stessa persona commetta la violazione dei limiti di velocità all’interno del centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno. Una misura sollecitata in particolare dai sindaci. Aumentate anche le sanzioni per chi parcheggia nei posti riservati ai disabili.

È un disegno di legge anche il provvedimento che istituisce la “filiera formativa-tecnologico professionale” e riforma il sistema di valutazione della condotta. E qui l’obiettivo sarebbe quello di un’approvazione parlamentare in tempi tali da consentirne l’applicazione sin dall’anno scolastico 2024-25. La filiera – spiega la nota di Palazzo Chigi – sarà costituita “dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione”, “dai percorsi formativi degli Its Academy” (gli istituti tecnologici superiori ad alta specializzazione post-diploma), “dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore”. Anche le regioni potranno aderire a tale filiera a cui si attribuisce grande rilevanza ai fini del superamento di alcune lacune strutturali del nostro sistema formativo. Si prevede inoltre “la creazione di un’unica offerta di istruzione e formazione, anche mediante la possibilità di costituire le reti (campus), a cui potranno aderire, oltre alle istituzioni formative sopra citate, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, le Università, gli istituti Afam, e anche altri soggetti pubblici o privati”. La “principale novità”, sottolinea ancora la nota, è che la filiera formativa consente il completamento del percorso di studi tecnico-professionali in quattro anni. Gli studenti in possesso di un diploma professionale conseguito a seguito di un percorso di durata almeno quadriennale potranno iscriversi direttamente ai percorsi Its Academy.

Il ddl interviene anche sulle regole per il voto in condotta che sarà espresso in decimi. Al di sotto del 6 sia nella secondaria di primo grado che in quella di secondo grado i consigli di classe dovranno deliberare la bocciatura o la non ammissione all’esame conclusivo. Con il 6 lo studente dovrà preparare “un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame di Stato”, riferisce il comunicato di Palazzo Chigi. In ogni caso, “il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti dello scrutinio finale sarà attribuito soltanto se il voto di comportamento sia pari o superiore a nove decimi”.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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