Il Rione Vanvitelli deturpato nel suo valore di patrimonio storico della città
Al Rione Vanvitelli di Caserta il passante di turno può osservare da qualche giorno l’ennesimo ponteggio per riqualificazione, così comune ai nostri occhi in tempi di ecobonus. Ma il passante deve essere di giovane età e soprattutto non di generazione stanziale da tempo nella nostra città. Nell’ultimo caso avrebbe ascoltato da genitori o nonni come nella storia del Novecento di Caserta il Rione Vanvitelli, come anche i rioni Tescione e Cappiello, si annovera fra gli edifici storici urbani risalenti agli anni ’50-’60, primo quartiere popolare costruito nel capoluogo di Terra di Lavoro. Così caso vuole che il lavoro di rimaneggiamento con installazione di cappotto termico su una parte del complesso di edifici in questione colpisce l’attenzione di un passante come quello del secondo tipo che, per giunta, risulta impegnato attivamente da tempo nell’Associazione Culturale “Francesco Durante” che si occupa di studio, tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico della provincia di Caserta. Parliamo del prof. Pietro Di Lorenzo, presidente dell’Associazione, che tempestivamente il 2 giugno, consapevole del valore architettonico di tale patrimonio storico che rischia un grave snaturamento della facciata con mattoni a vista alterata, scrive all’arch. Gennaro Leva Sovrintendente Archeologia Belle arti Paesaggio per le province Caserta e Benevento, segnalando “la modifica (presumibilmente irreversibile)del prospetto ovest lungo via Collecini del blocco edilizio più a Nord-Ovest del complesso di edilizia popolare I.N.A. casa del cosiddetto rione Vanvitelli per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico (cappotto termico)”. Nella lettera si evidenzia, dettagliando i riferimenti bibliografici e allegando documentazione fotografica, come “l’intero complesso del Rione Vanvitelli fu progettato dal celebre architetto Mario Fiorentino poco prima del 1964 e realizzato subito dopo. Il complesso riveste particolare interesse per la qualità delle architetture e l’originalità delle scelte progettuali e dei materiali ed è segnalato come di pregio in studi e ricerche”. Con la lettera si chiede, al fine di tutelare una preziosa testimonianza storico-architettonica e urbanistica di Caserta degli anni 1950-1960, “di dichiarare l’interesse culturale ai sensi dell’art. 14 del D. Lgvo 42/2004 dell’edificio oggetto dei lavori, dell’intero rione Vanvitelli e del rione Tescione”. D’altra parte per conoscenza si evidenzia il paradosso che oggi l’uso di mattoni a vista viene riproposto proprio nell’ambito dell’efficientamento energetico come alternativo al cappotto termico. Con allarme il prof. Di Lorenzo rileva: “Dopo la distruzione sistematica del centro storico “antico” (1700 – 1800) ora iniziano a devastare il Novecento contemporaneo”. Noi di Belvederenews vi terremo aggiornati sugli sviluppi ed eventuali ampliamenti informativi sul tema.
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