🔊 Ascolta Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!

Garofalo, cento anni con la solita grinta da principe del Foro.

Cento anni. Ed è proprio il caso di dire che l’avvocato Giuseppe Garofalo non li dimostra affatto per la vigoria di una straordinaria acutezza di mente.

Decano del foro sammaritano, trascorrerà la giornata di martedì con i consueti ritmi tra le carte dello studio che narrano lustri e lustri di vissuto, impreziosito da successi professionali e lunghe ore di “otium literatum” sulla storia dell’avvocatura e della giustizia.

Non sarà agevole per il figlio Nicola, che ne segue devotamente le orme, contenere il flusso degli amici e colleghi che vorranno rendergli omaggio, in testa il presidente dell’ordine degli avvocati Angela Del Vecchio e della camera penale Francesco Petrillo.

Neanche due squilli e risponde al cellulare con un “pronto” stentoreo.

Sorvola con una scivolata d’ala sul “genetliaco” e punta all’attualità ed al futuro passando a bassa quota sui ricordi delle memorabili ore trascorse alla sbarra incrociando le armi con i maggiori calibri del suo tempo.

Accenna con una nota di commozione all’affettuosa amicizia di Giovanni Porzio, le cui telefonate gli giungevano sempre premurose e care.

Si sofferma sugli spassionati complimenti che gli rivolse Alfredo de Marsico, difensore della parte civile, nel 1960, durante il celebre processo a carico del medico Aurelio Tafuri incriminato per omicidio all’epilogo di una drammatica vicenda passionale.

Difensore dell’imputato sfoderò una recente acquisizione scientifica sulla anatomia della schizofrenia, reputando di prendere di contropiede il celebre contraddittore.

«La mia sorpresa fu – onestamente ammette – che de Marsico già conosceva la nuova teoria psichiatrica per cui non gli fu difficile replicare senza però riuscire a neutralizzare il mio affondo».

Lontani i ricordi del suo impegno politico quale consigliere per il Psi all’amministrazione provinciale di Caserta (1956-1960) per il collegio di Casal di Principe.

Così come quelli di consigliere dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere nel medesimo periodo. Agli atti fa storia la sua proposta, approvata nella tornata del 27 aprile 1954, con la quale furono istituiti i “simulacri” di processo penale e civile da valere quale palestra oratoria per i giovani praticanti.

Così come fa storia l’impulso che diede (1968)per la costituzione della camera penale di Santa Maria Capua Vetere di cui fu il primo presidente.

Non si pronunzia sulle storiche criticità della amministrazione della giustizia, di cui si è occupato con le sue pregevoli pubblicazioni (“La seconda guerra napoletana”, “Le ragioni del boia”, “L’empia bilancia”, “Teatro di Giustizia”).

Confida nelle giovani leve dell’avvocatura raccomandando costanza, riflessione e massima serietà nei percorsi formativi «con particolare riguardo al buon uso della nostra bella lingua italiana».

(Alberto Zaza d’Aulisio – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

🔊 Ascolta Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!