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Chiesa e abusi. In un anno pubblicati più di 2mila articoli sul tema: la stampa cattolica in prima fila

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La stampa italiana quanto parla del tema abusi dei minori nella Chiesa E come? La risposta a queste domande risiede in uno studio indipendente appena pubblicato da Volocom, società di news intelligence, su un campione di oltre 18mila testi giornalistici da 4mila fonti, pubblicati tra il 1° settembre 2021 e il 31 agosto 2022, analizzati da un team di specialisti coordinato dai curatori Francesco Bruno e Andrea Franchini.

Il report, disponibile integralmente in forma di e-book, evidenzia come siano 2.280 gli articoli che i media italiani di stampa e web hanno prodotto sul tema degli abusi sui minori da parte di membri della Chiesa italiana. Di questi, gli articoli prettamente critici sono la quota minoritaria (18%), mentre prevalgono quelli con sentiment positivo (39%) o neutro (43%).

Dall’analisi delle fonti emergono subito due dati rilevanti. In primo luogo, che è la stampa cattolica in prima fila nel raccontare i presunti abusi: come emerge dal report, infatti, i due quotidiani che hanno dato maggior rilievo a questi temi sono stati Avvenire e L’Osservatore Romano, rispettivamente con 88 e 52 articoli (cartaceo + web).

Secondo elemento: la maggior parte degli articoli su questa tematica sono ospitati su quotidiani (o siti) locali oppure sulle edizioni locali dei quotidiani regionali o nazionali. La cronaca locale, quando non racconta semplicemente i fatti, dà più spazio a iniziative di tono positivo, mentre sulle fonti nazionali il tema, più frequentemente trattato in senso generale, è più spesso osservato con toni critici, ma la quota di articoli positivi resta maggioritaria e relativamente alta.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica locale, sono le testate del sud a produrre la parte maggiore di articoli (fatto in parte dovuto a diversi casi di cronaca occorsi durante l’anno preso in esame). Da notare che i media italiani, nel periodo preso in considerazione, trattano più di abusi su minori e Chiesa per eventi che avvengono nelle regioni del sud e nelle isole piuttosto che nel nord o centro Italia.

Guardando alla collocazione in pagina, smentendo alcune letture che sembrano insinuare un certo “insabbiamento” che relega queste notizie nelle pagine secondarie, si evidenzia che se un articolo tratta di presunti abusi e Chiesa quasi nella metà dei casi finisca quantomeno nelle prime 10 pagine degli stessi e, nel 73% dei casi, entro le prime 20 pagine del giornale. Emerge, ancora, una dinamica tipica delle notizie di cronaca: l’accentuarsi delle attenzioni giornalistiche nelle fasi “calde” delle vicende (arresto, 384 articoli, e condanna, 132 articoli) e una minore attenzione per quelle intermedie (misure interdittive, udienze, interrogatori) o per quelle che danno conto dell’evoluzione finale delle vicende. In particolare sono 31 gli articoli riguardanti assoluzioni di cui le testate hanno dato conto, 22 di scarcerazioni, 5 di processi da rifare e 4 di condanna di presunte vittime o di prescrizione del reato.

Analizzando i dati relativi alle vittime, emerge che la quasi totalità dei fatti di cronaca (1.054, pari al 96%) riguarda vittime minori, mentre 46 sono gli episodi che hanno visto coinvolte persone vulnerabili. Il dettaglio sul genere presenta una prevalenza di maschi (73%), rispetto alle vittime di sesso femminile (27%).
Interessante è anche l’analisi del sentiment, che, come detto in apertura, presenta una prevalenza neutra o positiva. Nella totalità dei contenuti pubblicati in un anno, spiega il report, i fatti di cronaca vengono per lo più riportati piuttosto che giudicati e, allo stesso tempo, si moltiplicano le iniziative e gli interventi volti a rafforzare le misure di contrasto al fenomeno degli abusi.
Più nel dettaglio, distribuendolo in base all’oggetto della cronaca, si legge che nelle fasi del processo, gli articoli sono prevalentemente neutri (si limitano a riportare i fatti) o critici, mentre nei contesti di cronaca generale (spesso come detto riferita a iniziative della Chiesa e delle diocesi) la quota di articoli “positivi” è ampiamente maggioritaria (75%). Se i commenti si dividono equamente tra positivi (45%) e negativi (48%), le 89 interviste sono prevalentemente di tono positivo (52% contro il 35% critico): contengono spesso esortazioni di membri della Chiesa a rinnovare la tutela e l’attenzione nei confronti dei più deboli. Chiudono la scheda 11 lettere dei lettori: sul tema l’opinione pubblica resta sostanzialmente critica (64%).

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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