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Giustizia: senza denuncia non si procede: nuova ‘forma’ di amnistia ‘targata’ Cartabia?

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FdI sui delitti impuniti: “Cartabia va cambiata è un colpo alla legalità”.

DELMASTRO – Il sottosegretario: “Rivedremo la riforma”. Alcuni reati tra cui il sequestro di persona sono procedibili solo se c’è la querela. “Ma la vittima va tutelata pure se non denuncia”.

“Siamo di fronte a un mortale colpo di spugna”. Parola del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che abbiamo interpellato a proposito della norma Cartabia che ha cancellato la procedibilità d’ufficio per diversi reati come il sequestro semplice, tutte le specie di furto, anche con danneggiamento, la minaccia, le lesioni stradali, senza aggravanti, la truffa, la frode informatica, la violazione di domicilio.

Da fine dicembre, in pratica, se non c’è la querela della vittima l’impunità è garantita. Neppure l’arresto in flagranza di reato cambia le cose. La probabilità che migliaia di delinquenti finiscano per cavarsela diventa così altissima, anche perché la nuova norma è applicabile ai procedimenti in corso, per i quali le parti offese hanno un determinato periodo di tempo per querelare. In caso contrario, la strada è tracciata: processi al macero e imputati “graziati”.

Delmastro, esponente di punta di Fratelli d’Italia, spiega di non aver mai voluto questa norma: “Mi faccia dire che noi di Fdi la riforma Cartabia non l’abbiamo votata – premette appena risponde al telefono -, anche perché fin dall’inizio ci vedevamo un mortale colpo di spugna rispetto alla lotta alla criminalità. Il sequestro di persona nell’elenco dei reati non più a procedibilità d’ufficio ne è un chiaro segnale. È evidente che anche se la vittima non sporge querela lo Stato deve tutelarla e deve tutelare tutte le altre ipotetiche vittime del sequestratore. Non si può non perseguire un reato gravissimo come il sequestro di persona”. Sulla norma, quindi, il giudizio del sottosegretario è netto. Gli domandiamo allora se il governo si metterà all’opera per correre ai ripari, magari già nei prossimi giorni. La risposta è interlocutoria e chiama in causa gli accordi in Europa per i fondi del Pnrr: “Noi abbiamo intenzione di rivedere una riforma che sicuramente ottiene il vantaggio della velocizzazione della giustizia penale attraverso l’improcedibilità in Appello e la procedibilità per molti reati solo a querela – spiega Delmastro -, ma lo fa a scapito della sicurezza dei cittadini. Un fatto che non è nelle corde di Fratelli d’Italia. Dobbiamo, però, tenere conto degli impegni presi in Europa in vista del Pnrr”. Forse, osserviamo, più che l’Europa, voi di Fdi dovrete convincere i vostri alleati di governo, in particolare Forza Italia, che non va bene neppure l’improcedibilità in Appello. E qui Delmastro sfodera ottimismo: “Siamo sicuri che convinceremo tutto il centrodestra dell’esigenza di garantire speditezza nel processo penale senza far venire meno la ben più importante esigenza di sicurezza dei cittadini”.Lo sconcerto di addetti ai lavori, ma anche di molti semplici cittadini, è palpabile: si percepisce diffusa la consapevolezza che la norma sia un ossimoro rispetto al concetto di giustizia. Prova ne sono diversi casi già accaduti nei primi giorni dell’anno e raccontati dal Fatto. Ultimo caso, quello del ladro di auto che l’ha fatta franca a Vicenza perché mancava la querela dei proprietari delle macchine rubate. L’uomo, un 21enne romeno, è stato fermato giovedì scorso dopo aver rubato 3 auto ma è stato subito dopo liberato perché le denunce-querele erano state presentate una dal padre di una delle vittime del furto e l’altra da un’impiegata della ditta a cui era intestata la vettura. Diq ualche giorno primaè invece il caso dei due ladri colti in flagrante mentre rubavano in un hotel a Jesolo: poiché il proprietario dell’albergo era in ferie e non ha presentato querela, i due l’hanno fatta franca. Prima della riforma Cartabia non sarebbe mai accaduto per la procedibilità d’ufficio. E a proposito della procedibilità solo a querela di parte anche per il sequestro semplice, c’è da ricordare il caso di Savona dove due imputati per aver rapito, legato e imbavagliato un 22enne, potranno tornare a fare i loro traffici perché la vittima ha ritirato la querela: non si può più procedere proprio a causa della riforma Cartabia. Se non ci fosse stata, quasi certamente i due sarebbero stati condannati.

Non solo i magistrati sono critici verso la procedibilità a querela: “Per prendere i soldi del Pnrr si dà una dura mazzata al processo, sacrificando i diritti dei cittadini, all’insegna di un’ipotetica velocità ed efficienza, e umiliando il ruolo della difesa”, ha dichiarato pochi giorni fa il presidente della Camera penale di Venezia, Renzo Fogliata. Non si nasconde dietro giri di parole neppure il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, che alla Nuova Venezia ha detto: “La riforma Cartabia Spero sia smantellata. Nei fatti finisce per fare solo gli interessi dei delinquenti”. Il sottosegretario Delmastro ammette che le modifiche non sono dietro l’angolo ma ribadisce che la riforma va modificata: “Dobbiamo rapportarci con l’Europa per via del Pnrr ma in ogni caso apporteremo le modifiche nel corso del mandato perché la nostra idea di giustizia è basata sulla necessità di tenere insieme le garanzie dell’imputato con l’esigenza di sicurezza del cittadino”.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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